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2007-05-19

Napoli, la sfogliatella, il babà e la pizza


L’altro giorno mi è venuta voglia di una sfogliatella, ho preso e sono andata a Napoli.
Si va bè detta così sembro una snob che si può permettere ogni sfizio quando e come vuole, diciamo più verosimilmente che con il mio desiderio di golosità partenopee ha coinciso una inaspettata opportunità di soddisfarle nell’immediato e così, senza lasciarmi sfuggire l’occasione, sono andata veramente.

Alle 10:00 in punto ero già seduta ad un tavolino all’aperto dello storico Caffè Gambrinus, adiacente a Piazza Plebiscito, davanti al mio caffè e ad una fragrante e profumata sfogliatella riccia ripiena di ricotta.
Il dolce - delizioso ovunque - al Gambrinus sembra celestiale, in quel posto il tempo pare si sia fermato, tutto è pulito ed ordinato e guardando i tavolini accanto hai la sensazione che perfino le persone sedute accanto a te non appartengano all’oggi ma siano rimaste lì da secoli, incuranti del tempo che passa e della frenesia della vita moderna.

Alle 14:00, dopo esermi un poco persa tra le bellezze del Maschio Angioino e dello splendido panorama marino che si può ammirare dalle sue terrazze, ero già seduta da Pulcinella a Santa Brigida in via santa Brigida ad aspettare la mia bella pizza con pomodorini, mozzarella di bufala campana e basilico. Dopo aver camminato tutta la mattinata era quanto mi meritavo mi pare.
Comunque il posto è degno di nota, il servizio impeccabile in tutto e la prossima volta, se non avrò troppa voglia di pizza mi lascerò trasportare dalle allettanti alternative della carta o dal menù degustazione che mi è sembrato proprio interessante.
Unica pecca il dolce della casa per quel giorno era il profitterol per cui, siccome avevo voglia di babà ho declinato a favore del Caffè Vesuvio nella splendida cornice della Galleria Umberto I.
Il babà era buono ma il caffè non ho avuto il piacere di assaggiarlo dato che il cameriere si è sbagliato e mi ha portato un “disgraziato” cappuccino freddo che altri non era che un enorme bicchierone di latte e caffè freddo per nulla degno di nota, anzi magari di nota negativa, di cui ho bevuto solo due sorsi per evitare di rovinarmi la splendida giornata facendo rimostranze al personale.

Insomma dopo giri e giretti tra Teatro San Carlo, Palazzo Reale e negozi del centro ho fatto sosta, prima di andare via, al Caffè d’Epoca a Piazza Trieste e Trento per ristorarmi col mitico caffè del Professore.
Della giornata partenopea conserverò un’ottimo ricordo, il centro di Napoli merita una visita ogni tanto e, fino al 26 maggio, al Maschio Angioino è allestita la mostra - che da sola vale la visita - dedicata al grande Totò "Un principe chiamato Totò", per il quarantesimo anniversario della Sua scomparsa.
E’ emozionante ritrovarsi tra le Sue cose private esposte.
Se vi capita l’occasione, come a me, andateci a vederla, non ve ne pentirete.
Intanto a breve posterò la ricetta del mio babà così magari nel frattempo vi consolate così…


N.B. l' immagine della Galleria è di Wikipedia, il babà invece è proprio quello che ho mangiato

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Coco che nostalgia mi hai fatto venire, manco da Napoli, mia città natale da circa 8 anni e non sai quanto mi manca!
Grazie per questa gita virtuale!

Anonimo ha detto...

sai mi sono sposata a Piazza del Plebiscito proprio vicino al Gambrinus e ho fatto le mie foto nella galleria Umberto e a mergellina, ogni tanto me le guardo le foto e sogno.
ciao e grazie

CoCò ha detto...

Ady ma che bello sei di Napoli allora perchè non posti qualche indirizzo di posti ok dove mangiare la pizza o le specialità della tua città? Mi farebbe piacere saperne di più da chi è informato in modo diretto