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2009-02-11

Chef & Gourmet

La cosa che prima facie mi ha attratto in questo libro, edito da Daniela Piazza, è stato il sottotitolo “Diario Semiserio di un grande cuoco e di un discreto gourmet”, posso garantirvi che la mia attenzione è stata in particolare catturata da quel discreto buongustaio. Ho letto i nomi degli autori ed ho iniziato ad intravedere qualcosa di più. Di Nicola Batavia e del suo ‘L Birichin avevo già sentito (e molto bene tra l’altro) parlare, di Massimo Roscia confesso non ricordavo granché, seppure adesso col solito senno di poi mi torna alla mente qualcosa.
Ho aperto il libro ed ho iniziato a leggere… sono rimasta letteralmente folgorata dalle sensazioni espresse nel primo capitolo da Massimo Roscia, quell’intuizione, quell’aspettativa e quelle emozioni che l’autore descrive, con riguardo alla prima cena a ‘L Birichin ed al conseguente primo incontro con il patron del locale, ho sentito che mi accomunavano a lui.
Son passata con voracità al secondo capitolo, scritto da Nicola Batavia ed ecco la vera e propria immersione nella cucina, nel movimento e nella testa dello chef. L’incontro di due mondi paralleli raccontato dai due diversi punti di vista, quello di chi crea un piatto e quello di chi lo assapora.
Ogni capitolo, ho capito successivamente, ripercorrendo a tappe la vita degli autori, attraverso ricordi, esperienze, episodi, ricette e divagazioni varie mi avrebbe regalato qualche piccolo segreto e/o emozione.
A rendere il “piatto” più appetibile ecco le ricette degli autori poste alla fine di ogni capitolo e vi assicuro se quelle di Roscia sono più semplici e tradizionali, quelle di Batavia - accompagnate da disegni illustrativi - son dei piccoli gioielli che fanno scuola.
Ho preso spunto proprio da uno di questi gioielli per elaborare questo gustoso e semplice antipasto:
Piccoli carciofi con il pane grattugiato, ricetta cui (pur non volendo) ho apportato qualche piccola modifica.
Di seguito riporto la ricetta originale, tra parentesi troverete le mie piccole modifiche.
Ingredienti:
4 carciofi
100 g di pane raffermo
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
50 g di capperi
30 g di acciughe
2 alici fresche
1 spicchio d’aglio
Limone
Prezzemolo, alloro e rosmarino
Pulite accuratamente i carciofi. Eliminate le foglie più esterne ed una parte del gambo (io l’ho eliminato tutto perché se no non stavano in piedi) e, con l’aiuto di un coltellino dalla punta ricurva, raschiate via la barba e le foglie spinose centrali. Tenete i carciofi a bagno per qualche ora in acqua prezzemolo e limone, per evitare che anneriscano. Tagliate in piccoli pezzi il pane raffermo e fatelo rosolare in una padella con tre cucchiai di olio extravergine d’oliva, uno spicchio d’aglio, un rametto di rosmarino e qualche foglia di alloro. Lasciatelo raffreddare e trituratelo molto finemente. Preparate la farcia con i capperi, le acciughe, l’olio, il prezzemolo e le alici (che non avevo ed ho omesso). Impastate ed unite il pane grattugiato facendo amalgamare bene il tutto. Farcite i carciofi (dopo averli appena sbollentati perché temevo restassero duretti) e lasciateli cuocere in forno a 170° per 12 minuti.
Il disegno è fantastico e spiega il modo di servirli, c’è un cubo di vetro, che in effetti è un rettangolo, e i quattro carciofi sopra allineati.

5 commenti:

MilenaSt ha detto...

Anche io avrei omesso le alici, ma per scelta.
La prossima volta prova senza sbollentarli: il gusto è più intenso ed in particolare se hai le pentole con il fondo termico, la cottura sarà uniforme ed al punto giusto.
Ciao

CoCò ha detto...

@Lenny le ho sbollentate varamnete per pochissimi istanti tanto che i cuoricini risultavano ancora croccanti, il problema è che non andavano cotti in pentola ma gratinati solo 12 minuti nel forno

Dolcienonsolo ha detto...

Mi piace molto l'idea di tostare il pane raffermo e triturare poi...ho in mente una bella cosa!!Grazie Conci!!

Lo ha detto...

bello quando diventa anche esteticamente bello vero?

CoCò ha detto...

@Francesca sono curiosa di sapere cosa si agita nella tua testolina
@Lo bello il tuo gioco di parole...ho capito cosa volevi dire