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2012-05-03

Brioche angelica


La connessione tra madre e figlia in cucina e pressocchè imprescindibile. Ogni madre tende a trasmettere il proprio sapere culinario alle figlie e seppure le figlie, da bimbe spessissimo interessate all'argomento attraversano quasi sempre quella fase refrattaria in cui non solo rifiutano l'origine ma addirittura la contestano e ne prendono le distanze, prima o poi ritornano all'ovile e cercano di recuperare il tempo perduto (spesso purtroppo quando la genitrice non c'è più) scandagliando ogni centimetro del logoro quaderno di cucina di mamma. Mi fa piacere vedere al contrario collaborazione tra madre e figlia e ne ho avuto di recente due buoni esempi che hanno favorito in me queste ed altre riflessioni.
Il mestolo magico è un libro scritto da Maria Teresa Sponza D'Agnolo ed edito da Tecniche Nuove e mi ha favorevolmente impressionata vedere che a corredo dell'opera dell'autrice, che ha trascritto nel libro il suo quaderno di cucina, sono state inserite le foto piuttosto originali scattate dalla figlia Alessandra. Ci sono ricette di tutto il mondo modificate nel corso del tempo dall'autrice secondo il gusto familiare, non c'è spirito di ostentazione nè voglia di seguire alcuna moda in questo libro che riesce pertanto benissimo nell'intento di trasmettere il piacere di portare in tavola vivande diverse e e ben curate per "ravvivare una cena quotidiana o per fare qualcosa di nuovo (o di vecchio) per gli amici".
Un'opera a quattro mani anche Cucinare in famiglia



Ricette tra rime e fornelli di Antonietta & Maddalena Curti
   per Graphe edizioni, in cui la mamma ha svolto il compito di scrivere le vecchie ricette di famiglia curando la sezione dedicata ai "grandi" mentre alla figlia è toccato l'originale compito di metterne alcune in rima dedicandole ai "piccini". Divertente trovare una descrizione in rima della zuppa inglese o della torta di mele. Il libro si propone di stimolare la fantasia dei lettori tanto è vero che volutamente non vi sono immagini dei piatti: "tra i fornelli la fantasia deve essere maestra e a nostro avviso non va né ingabbiata, né orientata alla semplice emulazione di una foto".

Ricette di famiglia, delle famiglie delle due autrici, l'una parigina Laetitia Carrega d'Ormesson l'altra fiorentina Cristina Cantini, sono raccolte nel libro pubblicato da Polistampa Menu per 4 stagioni dall'eloquente sottotitolo Invenzioni gastronomiche e divagazioni culinarie tra Firenze e Parigi. Le ricette del libro, precedute da un saggio di Enrico Colle sull'arte di imbandire la tavola, sono suddivise per stagioni "rielaborate e adattate ai gusti e alle esigenze di oggi" ed accompagnate dai consigli di Cristina e Laetitia che le ahnno volute condividere con noi.
Sfogliando questi libri riflettevo sul rapporto tra la mia cucina e quella della mia famiglia e di mia madre in particolare. È innegabile che avendola vicina io tenda ad innovare o meglio a fare dell'altro che le cose buone della tradizione le prepara egregiamente lei ma mi rendo conto che se questi piatti li voglio trasmettere ai miei figli me ne devo interessare maggiormente ma tendo ad voglio aallontanare questo momento perché mi piace sentirmi figlia davanti a un piatto du maccheroni al ferretto preparato dalla mamma secondo tradizione o davanti ad una torta alla crema, farcita con la "sua" crema perchè mamma pur essendo brava in tutto eccelle in alcune cose e la crema pasticcera preparata da lei è una di queste, la ricetta è la stessa che uso io ma quando la prepara lei è più buona.  


Non nascondo che quando devo affrontare preparazioni più complesse in cui mi divido le fasi in vari momenti delego a lei la preparazione della crema. Per questa brioche che vi presento oggi invece la crema l'ho fatta da me e devo dire che era pure più buona del mio solito forse per merito del mio splendido tegame in ghisa smaltata di BergHOFF Italia del quale mi sono servita per preparalo, il fondo spesso ed il calore ben distribuito mi hanno permesso di ottenere un ottimo risultato che ho utilizzato per questa brioche che dicono chiamarsi angelica e che ho farcito di crema e meravigliosi frutti assortiti il Berry mix di Noberasco composto da goji barries, cranberries, uva sultanina, uva verde,uva golden, ciliegie che non necessitano di ammollo essendolo già abbastanza ma che ho voluto tenere un pò in ammollo nel rum per conferirgli un certo aroma.

Tegame BergHOFF Italia, tessuto GreenGate

Ingredienti:
250 g di farina 00
125 g di latte tiepido
8 g di lievito di birra fresco
un pizzico di sale
20 g di zucchero
40 g di burro morbido
2 tuorli
1tuorlo e 2 cucchiai di latte

crema pasticcera: 2 tuorli, 2 cucchiai di farina, 4 cucchiai di zucchero, mezza stecca di vaniglia, 250 ml di latte
100 g Berry mix e 1 dl di rum per completare
Versare la farina in una ciotola, unire lo zucchero, il sale e il burro, poi il latte tiepido nel quale sarà stato sciolto il lievito e i tuorli leggermente sbattuti. Impastare bene e lasciare lievitare l’impasto coperto fino al raddoppio. Porre a bagno i frutti nel rum allungato con poca acqua calda e preparare la crema. Sbattere i tuorli con lo zucchero, unire la farina e poi il latte portato a bollore con la vaniglia incisa per il lungo, mettere sul fuoco e lasciar addensare la crema. Trascorso il tempo necessario al raddoppio dell'impasto versarlo sulla spianatoia e stenderlo con il matterello in un rettangolo spalmarlo di crema e cospargerlo con i frutti ben asciugati. Arrotolare l'impasto lasciando il ripieno al suo interno poi tagliare in due il rotolo nel senso della lunghezza e intrecciarlo formando una ciambella. Per questa operazione consiglio di lavorare già sulla piastra del forno rivestita di carta forno onde evitare di dover trasferire dopo la ciambella rischiando di rovinarla. Spennellare la suprficie con latte e tuorlo sbattuti insieme e infornare a 200° per 40 minuti circa ponendo alla base del forno una teglia con poca acqua per creare un ambiente umido.


*Per la realizzazione della ricetta ho usato farina macinata a pietra qualità Petra5 di Molino Quaglia specifica per dolci. La carta forno di cui mi servo è quella riutilizzabile di Tescoma che vedete anche in foto.

4 commenti:

pizzicotto77 ha detto...

mi piacerebbe provare a farla salata. ti farò sapere. un bacione

Pippi ha detto...

wow che bella..

marsettina ha detto...

adoro l'angelica!

Picetto ha detto...

Splendido post, complimenti! Sai io sono una di quelle figlie che descrivi all'inizio. E' stato come leggere la descrizione di me stessa! Sono importantissime le ricette delle mamma, spesso non sono neanche scritte. Mia madre, ad esempio, aveva scritto solo le ricette dei dolci! Io ho scavato nei ricordi insieme a lei in cucina, che, fortunatamente, mi appassionavano! Ho creato il mio blog per scrivere tutte le ricette mancanti e tramandarle ai miei figli! Grazie per i libri consigliati, mi hai dato un ottimo spunto di lettura. Ciao
M.G.