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2016-01-12

Le cucine del ricordo e la mia spigola impazzita

Piatto Ceramiche De Simone
A volte la cucina è necessita ma molto spesso è invece ricordo, amore, passione che viene da lontano e ognuno di noi, sono certa, sarebbe in grado di raccontare qualcosa di originale magari legato alla cucina o alle cucine della propria infanzia. Molti li hanno scritti questi ricordi, facendone anche dei ricettari e io trovo che questi libri in cui si parla di vita vissuta valgano molto più di un romanzo avventuroso e spesso attingere ai ricordi altrui ci porta a fare un viaggio interiore anche in noi stessi scavando nel profondo e traendone magari ricordi che si credevano persi per sempre. 
Ci prova Barbieri a raccontarci le cucine della sua vita in Via Emilia Via da Casa edito da Rizzoli e mi sono divertita molto a leggerlo sempre più incuriosita pagina dopo pagina, grazie anche alle bellissime illustrazioni di Maria Cremonini ed alle fotografie che lo arricchiscono.
Dall’infanzia emiliana ai viaggi intorno al mondo fino al successo in tv: un’autobiografia per ricette e racconti di uno chef senza frontiere. “Cucinare per gli altri è un’emozione, significa farli entrare nella tua intimità: ai fornelli bisogna potersi sentire completamente a proprio agio". Le ricette che Bruno Barbieri ci mette a disposizione in questo libro sono le più significative della sua vita ma allo stesso tempo sono alla portata di tutti per preparare piatti davvero speciali. 
Per Contrasto Books è uscito  Storie in cucina  Ricordi, racconti e ricette di Caterina Stiffoni con fotografie in bianco e nero di Gianni Berengo Gardin che immortalando fornelli, tavole imbandite e cibo conferiscono al libro il fascino di altri tempi.
Dalle vecchie cucine di famiglia alle ricette in tempo di guerra, dalla Parigi dei grandi chef alle medine del Marocco fino ai palazzi indiani: 40 storie, oltre 80 ricette e 10 menu raccontano la passione dell'autrice per la cucina. Un libro articolato come un lungo viaggio alla scoperta di nuovi sapori, dove ogni luogo diventa ancora più indimenticabile se legato a un piatto o a una ricetta speciale, oppure a fantasie e piccoli racconti ispirati al cibo. In tutto ciò l'autrice ha trovato spazio per  un prezioso manuale che raccoglie e suddivide le ricette in antipasti, primi piatti, secondi, contorni e dolci e propone 10 semplici e versatili menu tematici.
Invece Laura Bolgeri in La memoria del gusto Conversazioni sull'impronta del cibo edito da Cinquesensi ci racconta i ricordi culinari di cinquanta personaggi famosi, mettendoli insieme quasi come fossero davvero a tavola a raccontare di sé senza barriere di tempo e di spazio. Per capire la bellezza di questo libro vi trascrivo un estratto della prefazione di Antonio Bozzo che meglio non lo poteva spiegare:
"Facciamo finta di avere una bacchetta magica, o molta fantasia, e immaginiamo una grande tavolata di una cinquantina di persone, anzi di una cinquantina di personaggi. Non teniamo conto degli inganni del tempo: alla nostra tavola gigante saranno seduti uomini che mai hanno mangiato insieme, ce ne saranno addirittura alcuni che questa vita di gioie e dolori l’hanno già lasciata. Non importa, all’immaginazione la realtà fa un baffo. Eccoli tutti seduti, con lo sguardo felice: ognuno sta per assaporare il suo piatto della memoria, il cibo che ha lasciato dentro lo spirito un calco, un gusto che a ricordarlo, a riportarlo alla bocca, riaccende una storia personale, per tutti unica anche se qualche volta tipica di un periodo storico e di una parte d’Italia". Credo di aver acceso la vostra curiosità abbastanza.
Ora passiamo a un mio piatto, uno dei tanti che al momento di degustarlo ha riportato alla mia memoria ricordi sopiti. le zuppe della mia infanzia erano così semplici e assai gustose e non mancava mai un bel crostone di pane, magari abbrustolito al fuoco del camino.
In questo caso è una spigola all'acqua pazza un po' modificata ed arricchita ecco perché l'ho chiamata la spigola impazzita.
La spigola impazzita
Ingredienti per 4 persone:
2 spigole da 1/2 Kg circa
1 spicchio d'aglio
1 bicchiere di vino
2 patate
2 pomodori
1 cucchiaio di capperi
olio extravergine d'oliva
20 olive
1 rametto d'origano
1 mazzetto di prezzemolo
1 peperoncino
pane casereccio raffermo
In una capace padella versare il vino, due bicchieri di acqua, lo spicchio d'aglio schiacciato, un filo d'olio, i gambi di prezzemolo, il rametto di origano, le patate pelate a fette e i pomodori pelati e tagliati a pezzetti, portare a bollore e unire i pesci eviscerati e desquamati. A metà cottura unire le olive e i capperi e completare la cottura, Pulire i pesci dalle lische ricavandone solo la polpa, suddividerla nei piatti e unire anche il resto del fondo, completare con prezzemolo tritato e pane raffermo bruschettato.

2 commenti:

Le ricette di Claudia e Andre ha detto...

Belli i piatti del'infanzia che ricordano belle cose.... Questo piatto è favoloso, amo il pesce, troppo buono ! Buona serata ! Claudia

CoCò ha detto...

Claudia raccontaci un po' qualche tuo piatto dell'infanzia