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2010-09-20

Pasticcio del Regno delle due Sicilie

Leggendo il titolo del post so che state immaginando un piatto storico, magari una ricetta tratta da un libro che parla di cucina prima dell'unità d'Italia. E  invece il piatto  di cui vi aprlo è stato partorito dalla mia fantasiosa mente che avendo associato in questa preparazione ingredienti campani, pugnliesi, calabresi e siciliani ha voluto dargli questo nome ampolloso.
Di campano ha la pasta, i famosi Scialatielli, una specie di tagliatella più stretta e spessa della comune tagliatella; di pugliese ha la ricotta, quella buona salata; di calabrese la 'nduja, il più noto e focoso salame piccante spalmabile Calabrese; e di siciliano le melanzane. E' in pratica una pasta alla norma rafforzata nel gusto dalla 'Nduja di Spilinga, quella in vaso di Delizie Vaticane in vendita presso Esperya,  gratinata in forno con mozzarella e ricotta salata; una bomba in tutti i sensi, da provare ...almeno una volta nella vita.
Ingredienti per 3 porzioni:
250 g di Scialatielli freschi
1 melanzana
olio extravergine d'oliva
3 pomodori
2 cucchiai di 'Nduja di Spilinga
1 spicchio d'aglio
1 mozzarella
50 ml di panna fresca
ricotta salata grattugiata
sale
basilico
Tagliate la melanzana a cubetti e friggeteli in abbondante olio, poi sgocciolate il fritto su carta assorbente. Intanto rosolate l'aglio in un fondo d'olio unite la 'nduja (due bei cucchiai colmi) e poi i pomodori pelati e ridotti a cubetti, lasciate cuocere e aromatizzate con foglie di basilico fresco. Togliete l'aglio e aggiungete le melanzane fritte e la panna.
Lessate al dente la pasta, conditela con il sugo preparato e poi versatene metà in teglia. Disponete sopra mezza mozzarella tagliata a fettine e una spolverata di ricotta, coprite con la restante pasta e poi ancora mozzarella e ricotta, gratinate in forno ben caldo per 15 minuti circa.
Se vi dovesse avanzare sugo provate a farne dei crostini con pane casereccio, provola dolce e basilico.

Pasticcio del Regno delle due Sicilie

Leggendo il titolo del post so che state immaginando un piatto storico, magari una ricetta tratta da un libro che parla di cucina prima dell'unità d'Italia. E  invece il piatto  di cui vi aprlo è stato partorito dalla mia fantasiosa mente che avendo associato in questa preparazione ingredienti campani, pugnliesi, calabresi e siciliani ha voluto dargli questo nome ampolloso.
Di campano ha la pasta, i famosi Scialatielli, una specie di tagliatella più stretta e spessa della comune tagliatella; di pugliese ha la ricotta, quella buona salata; di calabrese la 'nduja, il più noto e focoso salame piccante spalmabile Calabrese; e di siciliano le melanzane. E' in pratica una pasta alla norma rafforzata nel gusto dalla 'Nduja di Spilinga, quella in vaso di Delizie Vaticane in vendita presso Esperya,  gratinata in forno con mozzarella e ricotta salata; una bomba in tutti i sensi, da provare ...almeno una volta nella vita.
Ingredienti per 3 porzioni:
250 g di Scialatielli freschi
1 melanzana
olio extravergine d'oliva
3 pomodori
2 cucchiai di 'Nduja di Spilinga
1 spicchio d'aglio
1 mozzarella
50 ml di panna fresca
ricotta salata grattugiata
sale
basilico
Tagliate la melanzana a cubetti e friggeteli in abbondante olio, poi sgocciolate il fritto su carta assorbente. Intanto rosolate l'aglio in un fondo d'olio unite la 'nduja (due bei cucchiai colmi) e poi i pomodori pelati e ridotti a cubetti, lasciate cuocere e aromatizzate con foglie di basilico fresco. Togliete l'aglio e aggiungete le melanzane fritte e la panna.
Lessate al dente la pasta, conditela con il sugo preparato e poi versatene metà in teglia. Disponete sopra mezza mozzarella tagliata a fettine e una spolverata di ricotta, coprite con la restante pasta e poi ancora mozzarella e ricotta, gratinate in forno ben caldo per 15 minuti circa.
Se vi dovesse avanzare sugo provate a farne dei crostini con pane casereccio, provola dolce e basilico.

2010-09-16

Cucchiaio dolce yogurt

Fino a un po' di tempo fa pensavo che lo yogurt non mi piacesse, ho scoperto invece di adorarlo quando ho smesso di comprare i vari yogurt aromatizzati e dolcificati presenti in commerio e ho iniziato ad acquistare solo yogurt bianco non dolcificato, il gusto poi glielo do io, dolce o salato a seconda del momento.
Adesso poi ho provato lo yogurt di Panizzi della bottega Esperya, cremoso, denso al punto giusto da gustare al naturale o rielaborare a proprio piacimento frutta fresca o secca, cereali o miele. Io ne ho ricavato dei golosissimi cucchiai cui cedere tranquillamente con la coscienza a posto, solo ingredienti sani e naturali per un gusto che è più da dolce che da yogurt.
Ingredienti per 12 cucchiai o due-tre coppette da dessert:
250 g di yogurt intero cremoso
2 cucchiai di miele di acacia
2 cucchiai di nocciole tostate
2 cucchiai di gocce di cioccolato
1 pera
1 cucchiaio di zucchero di canna
10 g di burro
1 bicchierino di cognac
Amalgamare allo yogurt il miele, le nocciole e le gocce di cioccolato, tenere in frigo. Intanto sbucciare la pera e ridurla a cubetti, saltare i cubetti in padella con il burro e lo zucchero, bagnare con il cognac e lasciar caramellare. Disporre lo yogurt nei cucchiai o nelle coppette, completare con i dadini di pera caramellati e qualche nocciola tostata.

Cucchiaio dolce yogurt

Fino a un po' di tempo fa pensavo che lo yogurt non mi piacesse, ho scoperto invece di adorarlo quando ho smesso di comprare i vari yogurt aromatizzati e dolcificati presenti in commerio e ho iniziato ad acquistare solo yogurt bianco non dolcificato, il gusto poi glielo do io, dolce o salato a seconda del momento.
Adesso poi ho provato lo yogurt di Panizzi della bottega Esperya, cremoso, denso al punto giusto da gustare al naturale o rielaborare a proprio piacimento frutta fresca o secca, cereali o miele. Io ne ho ricavato dei golosissimi cucchiai cui cedere tranquillamente con la coscienza a posto, solo ingredienti sani e naturali per un gusto che è più da dolce che da yogurt.
Ingredienti per 12 cucchiai o due-tre coppette da dessert:
250 g di yogurt intero cremoso
2 cucchiai di miele di acacia
2 cucchiai di nocciole tostate
2 cucchiai di gocce di cioccolato
1 pera
1 cucchiaio di zucchero di canna
10 g di burro
1 bicchierino di cognac
Amalgamare allo yogurt il miele, le nocciole e le gocce di cioccolato, tenere in frigo. Intanto sbucciare la pera e ridurla a cubetti, saltare i cubetti in padella con il burro e lo zucchero, bagnare con il cognac e lasciar caramellare. Disporre lo yogurt nei cucchiai o nelle coppette, completare con i dadini di pera caramellati e qualche nocciola tostata.

2010-09-02

Il non gelato al cacao di Gobino

Non è un gelato, non è un sorbetto, non è una granita ma è tutte queste cose insieme. Se volete approfittare di questo scorcio d'estate per provare qualcosa di diverso vi lascio la ricetta del mio ultimo esperimento. L'idea l'ho avuta assaggiando il Preparato naturale solubile al cacao di Guido Gobino acquistabile presso Esperya. Si tratta di un preparato (di ottima qualità invero) per cioccolata in tazza con il quale si possono preparare anche creme e mousse come suggerito dalle ricette presenti nella confezione. Ho pensato di farne allora qualcosa di "gelato" appunto, qualcosa a metà strada tra un gelato e un sorbetto ed ho ottenuto un buon risultato.
Ingredienti per 4 piccoli desserts:
100 g di Polvere di cacao Gobino per mousse e cioccolata
100 ml di acqua
100 ml di latte fresco
2 cucchiai di zucchero
30 ml di rum
Sciogliere la polvere di cacao con il latte e l'acqua portando a bollore, spegnere subito e aggiungere lo zucchero e il rum. Porre in freezer in una bastardella d'acciaio e mescolare di tanto in tanto finché assumerà una consistenza piuttosto densa. A questo punto versare il preparato in quattro stampini in silicone (io ho usato lo stampo diamante di Silikomart) pressando bene il contenuto. Porre in freezer fino al momento di servire.

Il non gelato al cacao di Gobino

Non è un gelato, non è un sorbetto, non è una granita ma è tutte queste cose insieme. Se volete approfittare di questo scorcio d'estate per provare qualcosa di diverso vi lascio la ricetta del mio ultimo esperimento. L'idea l'ho avuta assaggiando il Preparato naturale solubile al cacao di Guido Gobino acquistabile presso Esperya. Si tratta di un preparato (di ottima qualità invero) per cioccolata in tazza con il quale si possono preparare anche creme e mousse come suggerito dalle ricette presenti nella confezione. Ho pensato di farne allora qualcosa di "gelato" appunto, qualcosa a metà strada tra un gelato e un sorbetto ed ho ottenuto un buon risultato.
Ingredienti per 4 piccoli desserts:
100 g di Polvere di cacao Gobino per mousse e cioccolata
100 ml di acqua
100 ml di latte fresco
2 cucchiai di zucchero
30 ml di rum
Sciogliere la polvere di cacao con il latte e l'acqua portando a bollore, spegnere subito e aggiungere lo zucchero e il rum. Porre in freezer in una bastardella d'acciaio e mescolare di tanto in tanto finché assumerà una consistenza piuttosto densa. A questo punto versare il preparato in quattro stampini in silicone (io ho usato lo stampo diamante di Silikomart) pressando bene il contenuto. Porre in freezer fino al momento di servire.

2010-07-20

Roselline di melanzana ripiene senza malizia

Per queste gustose roselline di melanazana grigliate ho tratto ispirazione dalla ricetta delle uova ripiene appunto "senza malizia" del libro Merenda Sinòira della biellese Bianca Rosa Gremmo Zumaglini la famosa "Bianca delle Conserve" del quotidiano La Stampa.  La merenda sinòira è il tipico pasto piemontese che si consuma nel tardo pomeriggio con tanti piccoli assaggi in allegra compagnia, un po' il nostro moderno happy hour. Nel volume, edito da Graphot, Bianca delle Conserve raccoglie 100 ricette per preparare buone merende sinòire a km 0. Tra le tante ricette interessantissime mi è rimasta impressa quella delle uova ripiene senza malizia, un po' per il nome originale un po' per il ripieno altrettanto insolito, mezze uova sode tritate, funghi porcini sott'olio, un cipollotto, panna, burro, prezzemolo e succo di limone. Io, come dicevo, ho tratto ispirazione dalla ricetta che ho però rielaborato a mio modo cambiando qualche ingrediente e facendone un ripieno per melanzane grigliate, un vero finger food da leccarsi i baffi. Ho lasciato l'idea delle uova sode con i porcini sott'olio e il prezzemolo, ho levato però burro, panna e cipolla, aggiunto una punta d'aglio e del formaggio Monte Veronese di Malga Dop di Esperyana provenienza grattugiato grossolanamente, per completare una leggera spruzzata di olio e aceto bianco appena prima di servire.
Ingredienti per 12 roselline:
1 melanzana bianca (bella panciuta)
1 uovo sodo
2 piccoli porcini sott'olio
1 ciuffetto di prezzemolo
1/2 spicchio d'aglio
50 g di Monte Veronese di Malga Dop
sale e pepe nero q.b.
2 cucchiai diolio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di aceto bianco
Affettare la melanzana sottilmente ricavandone 12 fette rotonde, grigliarle, salarle e tenerle da parte. Tritare con il coltello, l'uovoi funghi, il prezzemolo e l'aglio, unire il formaggio grattugiato con la grattugia a fori larghi, regolare di sale e pepe. Suddividere il ripieno sulle 12 fettine di melanzana e chiuderle a fagottino con le mani ricavandone delle roselline. Battere l'olio con l'aceto ed irrorare le roselline con la vinaigrette prima di servire.

Roselline di melanzana ripiene senza malizia

Per queste gustose roselline di melanazana grigliate ho tratto ispirazione dalla ricetta delle uova ripiene appunto "senza malizia" del libro Merenda Sinòira della biellese Bianca Rosa Gremmo Zumaglini la famosa "Bianca delle Conserve" del quotidiano La Stampa.  La merenda sinòira è il tipico pasto piemontese che si consuma nel tardo pomeriggio con tanti piccoli assaggi in allegra compagnia, un po' il nostro moderno happy hour. Nel volume, edito da Graphot, Bianca delle Conserve raccoglie 100 ricette per preparare buone merende sinòire a km 0. Tra le tante ricette interessantissime mi è rimasta impressa quella delle uova ripiene senza malizia, un po' per il nome originale un po' per il ripieno altrettanto insolito, mezze uova sode tritate, funghi porcini sott'olio, un cipollotto, panna, burro, prezzemolo e succo di limone. Io, come dicevo, ho tratto ispirazione dalla ricetta che ho però rielaborato a mio modo cambiando qualche ingrediente e facendone un ripieno per melanzane grigliate, un vero finger food da leccarsi i baffi. Ho lasciato l'idea delle uova sode con i porcini sott'olio e il prezzemolo, ho levato però burro, panna e cipolla, aggiunto una punta d'aglio e del formaggio Monte Veronese di Malga Dop di Esperyana provenienza grattugiato grossolanamente, per completare una leggera spruzzata di olio e aceto bianco appena prima di servire.
Ingredienti per 12 roselline:
1 melanzana bianca (bella panciuta)
1 uovo sodo
2 piccoli porcini sott'olio
1 ciuffetto di prezzemolo
1/2 spicchio d'aglio
50 g di Monte Veronese di Malga Dop
sale e pepe nero q.b.
2 cucchiai diolio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di aceto bianco
Affettare la melanzana sottilmente ricavandone 12 fette rotonde, grigliarle, salarle e tenerle da parte. Tritare con il coltello, l'uovoi funghi, il prezzemolo e l'aglio, unire il formaggio grattugiato con la grattugia a fori larghi, regolare di sale e pepe. Suddividere il ripieno sulle 12 fettine di melanzana e chiuderle a fagottino con le mani ricavandone delle roselline. Battere l'olio con l'aceto ed irrorare le roselline con la vinaigrette prima di servire.

2010-07-13

Fichi alla bresaola di oca con riduzione di balsamico

Questa canicola mi sta impigrendo e di accendere il forno non se ne parla proprio  anche perché altrimenti la lite col marito è dietro l'angolo, che facciamo tanto per tenere la casa fresca e poi di botto la riscaldiamo utilizzando il forno ed in effetti come dargli torto.
Servono piatti freschi, facili da preparare ma dall'aspetto curato e dal sapore prelibato, ecco allora che viene in soccorso la mia fornitissima dispensa. Oggi dal "magico cappello" ho estratto una Bresaola di oca stagionata di Esperyana provenienza. I salumi d'oca, un po' difficili invero da reperire, li trovo fantastici per il loro gusto intenso e selvaggio ma al contempo particolarmente delicato. La bresaola, estremamente fine ed aromatica nel gusto, l'ho vista bene insieme ai fioroni della mia terra, su un bel crostino di pane casereccio, completata da un filo di balsamico ridotto. Un antipasto davvero speciale.
Ingredienti per 4 persone:
4 fette sottili di pane casereccio
4 fichi fioroni
100 g di Bresaola di oca stagionata
1 bicchierino di aceto balsamico
Porre l'aceto in un pentolino e ridurlo fino ad un terzo.
Affettare finemente la bresaola di oca e i fichi senza scomporli. Tostare le fette di pane ed adagiarle in un piatto, disporre sopra ogni fetta un fico e tra una fetta e l'altra del fico le fettine di bresaola. Irrorare con la riduzione d'aceto e servire.

Fichi alla bresaola di oca con riduzione di balsamico

Questa canicola mi sta impigrendo e di accendere il forno non se ne parla proprio  anche perché altrimenti la lite col marito è dietro l'angolo, che facciamo tanto per tenere la casa fresca e poi di botto la riscaldiamo utilizzando il forno ed in effetti come dargli torto.
Servono piatti freschi, facili da preparare ma dall'aspetto curato e dal sapore prelibato, ecco allora che viene in soccorso la mia fornitissima dispensa. Oggi dal "magico cappello" ho estratto una Bresaola di oca stagionata di Esperyana provenienza. I salumi d'oca, un po' difficili invero da reperire, li trovo fantastici per il loro gusto intenso e selvaggio ma al contempo particolarmente delicato. La bresaola, estremamente fine ed aromatica nel gusto, l'ho vista bene insieme ai fioroni della mia terra, su un bel crostino di pane casereccio, completata da un filo di balsamico ridotto. Un antipasto davvero speciale.
Ingredienti per 4 persone:
4 fette sottili di pane casereccio
4 fichi fioroni
100 g di Bresaola di oca stagionata
1 bicchierino di aceto balsamico
Porre l'aceto in un pentolino e ridurlo fino ad un terzo.
Affettare finemente la bresaola di oca e i fichi senza scomporli. Tostare le fette di pane ed adagiarle in un piatto, disporre sopra ogni fetta un fico e tra una fetta e l'altra del fico le fettine di bresaola. Irrorare con la riduzione d'aceto e servire.

2010-07-09

Pasta fredda con trota affumicata a caldo e zucchine grigliate

Torno sulle zucchine che ieri avete molto gradito per dirvi che un'altra versione in cui le adoro è quella che le vede grigliate e abbinate al pesce affumicato. Il pesce affumicato di oggi però è molto diverso da quelli che si trovano in commercio, è la Trota di San Daniele Affumicata a Caldo chiamata “fil di fumo”, ed acquistabile presso esperya. L’affumicatura avviene a 70/80 °C, così il pesce viene contemporaneamente affumicato e cotto. Il risultato è un prodotto delicato e saporito sicuramente più gradibile da tutti. Io l'ho visto bene con le zucchine grigliate nel condimento di questa pasta fredda che ho arricchito con un olio alla menta e del basilico fresco, una preparazione semplice ma di grande effetto, adatta alla stagione estiva.
Ingredienti per 4 persone:
220 g di pasta corta
200 g (un filetto) di Trota di san Daniele Affumicata a Caldo
3 zucchine verdi
2 rametti di menta
1 ciuffetto di basilico
olio extravergine d'oliva
sale dolce di Cervia
pepe bianco
1 spicchio d'aglio
Per l'olio di menta: sbollentiamo le foglie di menta per pochissimi minuti, poi tuffiamole in acqua ghiacciata per raffreddarle senza che perdano il colore. Frulliamole, successivamente, con olio freddo di frigorifero ed otterremo un olio verde e profumatissimo.
Tagliamo le zucchine a rondelle e grigliamole da ambo i lati condiamole con sale, olio e aglio.
Lessiamo la pasta al dente e poi condiamola con le zucchine (eliminado prima l'aglio), la trota affumicata sminuzzata e l'olio di menta. Completiamo con del pepe bianco e qualche foglia di basilico sminuzzata.

Pasta fredda con trota affumicata a caldo e zucchine grigliate

Torno sulle zucchine che ieri avete molto gradito per dirvi che un'altra versione in cui le adoro è quella che le vede grigliate e abbinate al pesce affumicato. Il pesce affumicato di oggi però è molto diverso da quelli che si trovano in commercio, è la Trota di San Daniele Affumicata a Caldo chiamata “fil di fumo”, ed acquistabile presso esperya. L’affumicatura avviene a 70/80 °C, così il pesce viene contemporaneamente affumicato e cotto. Il risultato è un prodotto delicato e saporito sicuramente più gradibile da tutti. Io l'ho visto bene con le zucchine grigliate nel condimento di questa pasta fredda che ho arricchito con un olio alla menta e del basilico fresco, una preparazione semplice ma di grande effetto, adatta alla stagione estiva.
Ingredienti per 4 persone:
220 g di pasta corta
200 g (un filetto) di Trota di san Daniele Affumicata a Caldo
3 zucchine verdi
2 rametti di menta
1 ciuffetto di basilico
olio extravergine d'oliva
sale dolce di Cervia
pepe bianco
1 spicchio d'aglio
Per l'olio di menta: sbollentiamo le foglie di menta per pochissimi minuti, poi tuffiamole in acqua ghiacciata per raffreddarle senza che perdano il colore. Frulliamole, successivamente, con olio freddo di frigorifero ed otterremo un olio verde e profumatissimo.
Tagliamo le zucchine a rondelle e grigliamole da ambo i lati condiamole con sale, olio e aglio.
Lessiamo la pasta al dente e poi condiamola con le zucchine (eliminado prima l'aglio), la trota affumicata sminuzzata e l'olio di menta. Completiamo con del pepe bianco e qualche foglia di basilico sminuzzata.

2010-06-15

Mezzi paccheri croccanti

Trovate che io sia un po' latitante? Eppure vi assicuro che sto cucinando e pure tanto, solo che sto lavorando ad un picolo progetto e tempo per il blog pare ne abbia un po' meno visto che il tutto si è aggiunto al lavoro (che ahimè! è ancora part-time) e alle esigenze sempre più vaste del piccolo Giulio (già rimpiango i tempi della poppata al seno esclusiva visto che almeno ero costretta a sedermi per allattarlo).
Comunque sia cerco pure di coccolare il maritino con qualche preparazione un po' particolare magari per fargli dimenticare una pasta un po' scondita o una fetta di carne cotta al volo e male (succede anche a me e non ridete che è più frequente di quanto pensiate!).
Insomma questi mezzi paccheri di cui voglio parlarvi oggi li ho fatti al volo, che ci crediate o no, mentre facevo mangiare Giulio si cuoceva la pasta poi una frullata a ricotta e salame e via dentro i paccheri, una passata nel grana e poi in padella a dorarli e in pochi minuti era pronto un finger food garbato, gustoso e croccante.
L'ideale da servire durante le partite un modo diverso di mangiare la pasta che possiamo variare all'infinito solo cambiando qualche ingrediente del ripieno. Ovvio che cotanta prelibatezza credo sia dovuta ai prodotti che ho mescolato tra loro, i mezzi paccheri di Garofalo, la cremosa e delicata Ricotta fresca di capra Panizzi e la campana Soppressata di San Gregorio Magno di puro filetto, entrambe di casa Esperya, non occorre altro per questo speciale ripieno.
Ingredienti:
200 g di ricotta fresca di Capra
100 g di Soppressata di San Gregorio Magno
150 g c.a. di mezzi paccheri (o calamarata) Garofalo
3 cucchiai di formaggio grana
Lessiamo al dente la pasta. Amalgamiamo con il mixer la ricotta con la soppressata. Farciamo i mezzi paccheri con il composto ottenuto. Pasiamoli nel formaggio grattugiato e rosoliamoli in una padella calda antiaderente, finché risulteranno droati da tutte le parti. Serviamo caldi con un buon bicchiere di vino.

Mezzi paccheri croccanti

Trovate che io sia un po' latitante? Eppure vi assicuro che sto cucinando e pure tanto, solo che sto lavorando ad un picolo progetto e tempo per il blog pare ne abbia un po' meno visto che il tutto si è aggiunto al lavoro (che ahimè! è ancora part-time) e alle esigenze sempre più vaste del piccolo Giulio (già rimpiango i tempi della poppata al seno esclusiva visto che almeno ero costretta a sedermi per allattarlo).
Comunque sia cerco pure di coccolare il maritino con qualche preparazione un po' particolare magari per fargli dimenticare una pasta un po' scondita o una fetta di carne cotta al volo e male (succede anche a me e non ridete che è più frequente di quanto pensiate!).
Insomma questi mezzi paccheri di cui voglio parlarvi oggi li ho fatti al volo, che ci crediate o no, mentre facevo mangiare Giulio si cuoceva la pasta poi una frullata a ricotta e salame e via dentro i paccheri, una passata nel grana e poi in padella a dorarli e in pochi minuti era pronto un finger food garbato, gustoso e croccante.
L'ideale da servire durante le partite un modo diverso di mangiare la pasta che possiamo variare all'infinito solo cambiando qualche ingrediente del ripieno. Ovvio che cotanta prelibatezza credo sia dovuta ai prodotti che ho mescolato tra loro, i mezzi paccheri di Garofalo, la cremosa e delicata Ricotta fresca di capra Panizzi e la campana Soppressata di San Gregorio Magno di puro filetto, entrambe di casa Esperya, non occorre altro per questo speciale ripieno.
Ingredienti:
200 g di ricotta fresca di Capra
100 g di Soppressata di San Gregorio Magno
150 g c.a. di mezzi paccheri (o calamarata) Garofalo
3 cucchiai di formaggio grana
Lessiamo al dente la pasta. Amalgamiamo con il mixer la ricotta con la soppressata. Farciamo i mezzi paccheri con il composto ottenuto. Pasiamoli nel formaggio grattugiato e rosoliamoli in una padella calda antiaderente, finché risulteranno droati da tutte le parti. Serviamo caldi con un buon bicchiere di vino.

2010-06-11

Involtini di carne alla salvia e taleggio


Il taleggio lo adoro mi piace tantissimo nel ripieno dei ravioli con le patate  o nel risotto con gli asparagi o anche col pane e una buona confettura. Certo il miglior Taleggio che io abbia mai mangiato è il Bergamasco DOP Taddei di bottega Esperya, morbido, cremoso, fondente, così intenso da non resistergli... E in effetti non ho resistito e l'ho racchiuso in questi piccoli involtini insieme all'aroma fresco e altrettanto intenso della salvia. Un piatto da preparare in pochi minuti e servire con un contorno di verdure a piacere.
Ingredienti per 4 persone:
12  fettine sottilissime di fesa di bovino adulto
12 tocchetti di Taleggio Bergamasco DOP
12 foglie di salvia
1 noce di burro
1 cucchiaio d'olio
1 bicchiere di vino bianco secco
farina q.b.
sale e pepe q.b.
Distendiamo le fettine sul piano di lavoro, appiattiamo se ce ne fosse ancora bisogno col batticarne, saliamo, pepiamo e sistemiamo sopra ognuna una foglia di salvia e un tocchetto di formaggio. Avvolgiamo la carne ad involtino. Passiamo gli involtini nella farina e rosoliamoli nel burro sciolto con l'olio. Quando saranno dorati sfumiamo con il vino, lasciamo assorbire continuando a mescolare e serviamo caldissimi con il fondo di cottura e a piacere con verdurine saltate al burro.

Involtini di carne alla salvia e taleggio


Il taleggio lo adoro mi piace tantissimo nel ripieno dei ravioli con le patate  o nel risotto con gli asparagi o anche col pane e una buona confettura. Certo il miglior Taleggio che io abbia mai mangiato è il Bergamasco DOP Taddei di bottega Esperya, morbido, cremoso, fondente, così intenso da non resistergli... E in effetti non ho resistito e l'ho racchiuso in questi piccoli involtini insieme all'aroma fresco e altrettanto intenso della salvia. Un piatto da preparare in pochi minuti e servire con un contorno di verdure a piacere.
Ingredienti per 4 persone:
12  fettine sottilissime di fesa di bovino adulto
12 tocchetti di Taleggio Bergamasco DOP
12 foglie di salvia
1 noce di burro
1 cucchiaio d'olio
1 bicchiere di vino bianco secco
farina q.b.
sale e pepe q.b.
Distendiamo le fettine sul piano di lavoro, appiattiamo se ce ne fosse ancora bisogno col batticarne, saliamo, pepiamo e sistemiamo sopra ognuna una foglia di salvia e un tocchetto di formaggio. Avvolgiamo la carne ad involtino. Passiamo gli involtini nella farina e rosoliamoli nel burro sciolto con l'olio. Quando saranno dorati sfumiamo con il vino, lasciamo assorbire continuando a mescolare e serviamo caldissimi con il fondo di cottura e a piacere con verdurine saltate al burro.

2010-06-04

Tagliata al basamico aromatico

Ho sempre desiderato di conoscere le virtù delle piante aromatiche e delle spezie, stavolta ho trovato pane per i miei denti in un bel librino di RED Buona tavola, salute e bellezza con Erbe aromatiche e spezie di Giuliana Lomazzi. Non è un ricettario, o meglio non è solo un ricettario e tanto meno solo un ricettario di cucina, dal momento che illustra dettagliatamente vizi e virtù tanto delle umili e domestiche erbe aromatiche, quanto delle fascinose ed esotiche spezie. Un vero tesoro che si tramanda da millenni.
Ho scoperto tra le pagine del libro che il rosmarino, la "rugiada di mare" dei latini,  è adatta sia alla carne che al pesce, che sta bene oltre che nel classico accostamento con le patate arrosto con le carote, le zucchine, i cavoli e i pomodori. Ho imparato che la salvia  arricchisce il sapore di carne, pesce, fagioli, ceci, pomodori, patate e carote.
E  se a primavera non si utilizzano le erbe aromatiche che primavera è? Rosmarino e salvia allora sono entrate in questa preparazione arricchendone ulteriormente il gusto. Dico ulteriormente non a caso dal momento che questa tagliata non è una tagliata qualsiasi.


 Si tratta di  un bel pezzo di carne di Manzo di Fassone Piemontese Oberto della bottega Esperya con cui non potevo fare altro che la tagliata per rispettarne appieno il sapore. Tenera, magra, saporita la razza Piemontese è notoriamente una delle migliori e i migliori vanno trattati da tali, senza quindi troppe manipolazioni per non inficiarne il gusto.
La tagliata al balsamico è un classico, ma il balsamico stavolta l'ho reso ancora più aromatico con l'utilizzo delle erbe di cui vi parlavo.
Ingredienti per 4:
500 g di carne di manzo
1 cucchiaio di foglie fresche di salvia e rosmarino
4-5 cucchiai di aceto balsamico
sale e pepe
In una padella antiaderente ben calda scottiamo la carne 5-6 minuti per parte. Poi saliamo e pepiamo e avvolgiamola in carta stagnola per farla riposare qualche minuto. Intanto poniamo sul fuoco l'aceto con le erbe aromatiche e lasciamo restringere il liquido fino a farlo diventare metà. Irroriamo con l'aceto aromatizzato la carne affettata sottilmente e serviamo magari con zucchine al vapore o verdurine fresche.

Tagliata al basamico aromatico

Ho sempre desiderato di conoscere le virtù delle piante aromatiche e delle spezie, stavolta ho trovato pane per i miei denti in un bel librino di RED Buona tavola, salute e bellezza con Erbe aromatiche e spezie di Giuliana Lomazzi. Non è un ricettario, o meglio non è solo un ricettario e tanto meno solo un ricettario di cucina, dal momento che illustra dettagliatamente vizi e virtù tanto delle umili e domestiche erbe aromatiche, quanto delle fascinose ed esotiche spezie. Un vero tesoro che si tramanda da millenni.
Ho scoperto tra le pagine del libro che il rosmarino, la "rugiada di mare" dei latini,  è adatta sia alla carne che al pesce, che sta bene oltre che nel classico accostamento con le patate arrosto con le carote, le zucchine, i cavoli e i pomodori. Ho imparato che la salvia  arricchisce il sapore di carne, pesce, fagioli, ceci, pomodori, patate e carote.
E  se a primavera non si utilizzano le erbe aromatiche che primavera è? Rosmarino e salvia allora sono entrate in questa preparazione arricchendone ulteriormente il gusto. Dico ulteriormente non a caso dal momento che questa tagliata non è una tagliata qualsiasi.


 Si tratta di  un bel pezzo di carne di Manzo di Fassone Piemontese Oberto della bottega Esperya con cui non potevo fare altro che la tagliata per rispettarne appieno il sapore. Tenera, magra, saporita la razza Piemontese è notoriamente una delle migliori e i migliori vanno trattati da tali, senza quindi troppe manipolazioni per non inficiarne il gusto.
La tagliata al balsamico è un classico, ma il balsamico stavolta l'ho reso ancora più aromatico con l'utilizzo delle erbe di cui vi parlavo.
Ingredienti per 4:
500 g di carne di manzo
1 cucchiaio di foglie fresche di salvia e rosmarino
4-5 cucchiai di aceto balsamico
sale e pepe
In una padella antiaderente ben calda scottiamo la carne 5-6 minuti per parte. Poi saliamo e pepiamo e avvolgiamola in carta stagnola per farla riposare qualche minuto. Intanto poniamo sul fuoco l'aceto con le erbe aromatiche e lasciamo restringere il liquido fino a farlo diventare metà. Irroriamo con l'aceto aromatizzato la carne affettata sottilmente e serviamo magari con zucchine al vapore o verdurine fresche.

2010-05-25

...e ancora fave e pecorino

Non è che mi è presa la fissazione delle fave col pecorino, però visto che siamo di stagione mi pare carino ampliare l'argomento rendedovi partecipi dei miei recenti esperimenti culinari.
Le fave le ho abbinate anche stavolta al pecorino, il pecorino anche stavolta è quello affinato in vinaccia di Nonno Lancia della bottega Esperya ma invece che farne una crema o cospargerlo solo sopra a lamelle l'ho inserito nell'impasto delle tagliatelle e il risultato è gradevole.
Tagliatelle al pecorino con le fave
Ingredienti per 4:
250 g di farina 00
75 g di farina di grano duro
75 g di pecorino
4 uova
1 cucchiaino d'olio
1 kg di fave
1cipollotto
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
scaglie di pecorino per completare
Impastiamo le farine con il pecorino, le uova e l'olio, finché il composto risulterà omogeneo. Lasciamo riposare l'impasto e poi tiriamo la sfoglia ricavandone delle tagliatelle.
Affettiamo il cipollotto e rosoliamolo in un fondo d'olio, uniamo le fave sgusciate e private della pellicina esterna e lasciamo cuocere qualche minuto, regoliamo di sale e pepe.
Lessiamo le tagliatelle e condiamole con le fave, completando con scaglie di pecorino.