Visualizzazione post con etichetta Secondi di pesce. Mostra tutti i post
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2015-03-24

Gratin alle noci di rana pescatrice e broccolo romanesco

Americano Busatti, terrina e forchetta Wald

Con il pescivendolo più che con il macellaio (di carne quasi tutti ne capiamo un po' di più) bisogna instaurare un rapporto di fiducia, se ci si serve sempre allo stesso banco è più facile ma non sempre è possibile, dipende poi in effetti da chi si ha di fronte. Personalmente ho sempre sognato un libro in cui trovare le risposte ai miei perché in fatto di pesci, cosa acquistare e quando, come prepararlo e anche magari come conservarlo oltre che cucinarlo.

Davide Valsecchi nel suo Che pesci pigliare? edito da Vallardi ha fornito molte risposte ai miei perché.  Non è «il solito libro di cucina» ma la base indispensabile per ottenere il massimo da qualsiasi piatto di pesce, non è un cuoco che scrive ma un "tecnico" e la differenza si scopre pagina dopo pagina. "La scelta del prodotto giusto è l’unica vera ricetta che serve imparare per non sbagliare, andare sul sicuro e ottenere un piatto perfetto." 

Il piatto giusto con il pesce giusto e chiunque davvero può imparare come dove e quando prendere un pesce grazie al libro-diario-testamento di un grande "tecnico" dei mari Carlo Brizzi, marinaio dell'Isola del Giglio. Il libro uscito postumo ricalca il suo quaderno di bordo meticoloso e preciso ed è edito da Effequ con il titolo Il testamento del Marinaio. Interessante il nutrito glossario del marinaio, i consigli dispensati tra le pagine e le semplici ricette da marinaio. Un modo per approfondire la conoscenza di un uomo e della sua isola Il Giglio.
La pescatrice o coda di rospo è uno dei miei pesci preferiti, l'acquisto sempre fresca e intera non preoccupandomi della testa che sembrerebbe la parte sprecata perché con essa ottengo ottimi brodi e basi per zuppe e risotti davvero ineguagliabili. La pescatrice si legge nel libro di Valsecchi è un "Pesce davvero prelibato, offre un tipo di carne magra (con un apporto calorico inferiore alle 100 kcal ogni 100 g di parte edibile) e ricca in sali minerali, in particolare potassio, fosforo, selenio e sodio; essendo così magra, non può essere considerata fonte ottimale di grassi polinsaturi. La parte proteica è di importante entità: sfiora infatti i 20 g ogni 100 g; ottima la fonte di glutammina. Ben rappresentate le vitamine del complesso B." La pescatrice mi piace molto negli umidi stavolta però ho utilizzato le sue delicate carni in una gustosa ricetta al gratin insieme a broccolo romanesco e golosa besciamella arricchita da un trito di noci. A questo piatto ho abbinato un Pinot bianco Tenuta Luisa, un vino delicato e raffinato che ben rappresenta la regione da cui proviene.
Gratin alle noci di rana pescatrice e broccolo romanesco


Ingredienti per 4 persone:
1 piccolo broccolo romano
500 g di rana pescatrice o coda di rospo
un bicchiere di besciamella
20 noci*
50 g di burro
olio extravergine d'oliva
scorza di limone

sale e pepe
Dividere il broccolo a cimette e cuocerle a vapore. Intanto tagliare la polpa del pesce a tocchetti e condirli con olio, sale pepe e scorzetta di limone. Sbucciare le noci tritarle e d amalgamarle alla besciamella. Imburrare quattro terrine da forno monoporzione. Disporre le cime di broccolo a raggiera e al centro i tocchetti di pesce. Nappare con la besciamella alle noci, distribuirvi sopra qualche tocchetto di burro e cuocere in forno a 190° per 15 minuti circa, appena la superficie risulterà dorata le terrine saranno pronte

* per la ricetta ho utlizzato la Noce d'oro Il Noceto

Gratin alle noci di rana pescatrice e broccolo romanesco

Americano Busatti, terrina e forchetta Wald

Con il pescivendolo più che con il macellaio (di carne quasi tutti ne capiamo un po' di più) bisogna instaurare un rapporto di fiducia, se ci si serve sempre allo stesso banco è più facile ma non sempre è possibile, dipende poi in effetti da chi si ha di fronte. Personalmente ho sempre sognato un libro in cui trovare le risposte ai miei perché in fatto di pesci, cosa acquistare e quando, come prepararlo e anche magari come conservarlo oltre che cucinarlo.

Davide Valsecchi nel suo Che pesci pigliare? edito da Vallardi ha fornito molte risposte ai miei perché.  Non è «il solito libro di cucina» ma la base indispensabile per ottenere il massimo da qualsiasi piatto di pesce, non è un cuoco che scrive ma un "tecnico" e la differenza si scopre pagina dopo pagina. "La scelta del prodotto giusto è l’unica vera ricetta che serve imparare per non sbagliare, andare sul sicuro e ottenere un piatto perfetto." 

Il piatto giusto con il pesce giusto e chiunque davvero può imparare come dove e quando prendere un pesce grazie al libro-diario-testamento di un grande "tecnico" dei mari Carlo Brizzi, marinaio dell'Isola del Giglio. Il libro uscito postumo ricalca il suo quaderno di bordo meticoloso e preciso ed è edito da Effequ con il titolo Il testamento del Marinaio. Interessante il nutrito glossario del marinaio, i consigli dispensati tra le pagine e le semplici ricette da marinaio. Un modo per approfondire la conoscenza di un uomo e della sua isola Il Giglio.
La pescatrice o coda di rospo è uno dei miei pesci preferiti, l'acquisto sempre fresca e intera non preoccupandomi della testa che sembrerebbe la parte sprecata perché con essa ottengo ottimi brodi e basi per zuppe e risotti davvero ineguagliabili. La pescatrice si legge nel libro di Valsecchi è un "Pesce davvero prelibato, offre un tipo di carne magra (con un apporto calorico inferiore alle 100 kcal ogni 100 g di parte edibile) e ricca in sali minerali, in particolare potassio, fosforo, selenio e sodio; essendo così magra, non può essere considerata fonte ottimale di grassi polinsaturi. La parte proteica è di importante entità: sfiora infatti i 20 g ogni 100 g; ottima la fonte di glutammina. Ben rappresentate le vitamine del complesso B." La pescatrice mi piace molto negli umidi stavolta però ho utilizzato le sue delicate carni in una gustosa ricetta al gratin insieme a broccolo romanesco e golosa besciamella arricchita da un trito di noci. A questo piatto ho abbinato un Pinot bianco Tenuta Luisa, un vino delicato e raffinato che ben rappresenta la regione da cui proviene.
Gratin alle noci di rana pescatrice e broccolo romanesco


Ingredienti per 4 persone:
1 piccolo broccolo romano
500 g di rana pescatrice o coda di rospo
un bicchiere di besciamella
20 noci*
50 g di burro
olio extravergine d'oliva
scorza di limone

sale e pepe
Dividere il broccolo a cimette e cuocerle a vapore. Intanto tagliare la polpa del pesce a tocchetti e condirli con olio, sale pepe e scorzetta di limone. Sbucciare le noci tritarle e d amalgamarle alla besciamella. Imburrare quattro terrine da forno monoporzione. Disporre le cime di broccolo a raggiera e al centro i tocchetti di pesce. Nappare con la besciamella alle noci, distribuirvi sopra qualche tocchetto di burro e cuocere in forno a 190° per 15 minuti circa, appena la superficie risulterà dorata le terrine saranno pronte

* per la ricetta ho utlizzato la Noce d'oro Il Noceto

2014-12-22

La tartare di Natale

Piatti ISI Milano
Natale è ormai arrivato e non può mancare sulla tavola di festa qualche piatto a base di pesce e qualche eccellenza italiana, così come sotto l'albero qualche buon libro. Mi raccomando però attenzione alle truffe che in questo periodo si moltiplicano soprattutto nel settore agroalimentare, dove la crescita della richiesta dei soliti noti prodotti spinge produttori e rivenditori senza coscienza ad approfittare del consumatore propinando una cosa per un'altra a prezzi esorbitanti o peggio ancora prodotti avariati o contraffatti. Ricordatevi sempre che solo la conoscenza vi permetterà di essere liberi e non farvi ingannare dalle tristi e spesso incomprensibili logiche di mercato.
E' la conoscenza che fa la differenza anche e soprattutto a tavola e se non sapete da dove iniziare, se anche fare la spesa vi spaventa perché vi sentite disorientati davanti ad un'offerta sempre più vasta, meno chiara e spesso di infima qualità affidatevi a Beppe Bigazzi ed al suo ultimo libro da me appena citato.
La conoscenza fa la differenza  pubblicato da Giunti è il manuale che ci voleva per barcamenarsi e orientarsi in modo corretto nelle scelte alimentari. Imparare a scegliere i prodotti giusti con l'aiuto e la guida del grande Beppe Bigazzi sarà come compiere un viaggio attraverso l'Italia alla scoperta di sapori e produttori di eccellenze e servirà soprattutto a vivere meglio. Grande intenditore del cibo Bigazzi, il più grande gastronomo vivente di casa nostra, in questo ennesimo e fortunato libro ci offre un saggio della sua sapienza con racconti di vita, ricette e suggerimenti preziosi per scegliere il meglio senza mai dimenticare quanta fortuna abbiamo avuto a nascere in Italia.
Certamente fortunati ci sentiremo sfogliando le pagine di I Love Eataly di Rizzoli. Creato e studiato dalla squadra di chef di Eataly di New York, il tempio della cucina italiana più amato e frequentato della Grande Mela. Un libro documento -  con introduzione di Oscar Farinetti, prefazioni di Joe Bastianich, Lidia Bastianich, Mario Batali, Adam e Alex Saper - da regalare, sfogliare, amare e custodire con orgoglio e gelosia quale prova documentale della grandezza del buon cibo italiano ai nostri giorni. Quasi un'enciclopedia in cui sono spiegati e illustrati in modo dettagliato i migliori prodotti italiani, selezionati, venduti e utilizzati presso Eataly. Oltre cento le ricette del libro per interpretare grandi classici italiani in chiave contemporanea. Un libro anche questo che non può e non deve mancare sotto l'albero.
Guardare al nuovo senza mai scordare le nostre origini...e tutto iniziò da Artusi e il suo La Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene. Natura e cultura indissolubilmente legate nel mutare delle stagioni e nel pieno rispetto dell'alternanza e della varietà delle pietanze, questa la summa del manuale di cucina italiana più famoso e letto. Un modo originale per avere l'Artusi sempre al fianco senza mai dimenticare i suoi insegnamenti lo troviamo in Artusi 2015 l'agenda libro per il nuovo anno pubblicata da Sarnus. Molto più di un'agenda, una ricetta al giorno per vivere in maniera positiva il pranzo e la cena per tutto il nuovo anno imparando a nutrirci meglio e più consapevolmente guardando alle origini.
Ma prima di passare al nuovo anno godiamoci il Natale, le sue tradizioni, i ricordi, i miti, la storia, le curiosità e le dolci ricette che lo caratterizzano insieme a Barbara Lombardi Santoro e il suo prezioso Natale in Famiglia. Una riedizione richiestissima, pubblicata da Sarnus, modificata e arricchita del già grande successo Il Natale di Barbara. Dedicato a mamme, nonne e maestre che vogliono preparare un Natale speciale per i loro cari. Un libro bello da leggere, regalare o ricevere in dono durante queste festività perché diventi un po' anch'esso tradizione di famiglia. Non posso non immaginarlo anno dopo anno al mio fianco e poi al fianco dei miei figli, con le pagine sempre più lise e consunte con qualche tradizione in più che si aggiunge a quelle già nostre.
Forte dell'esperienza maturata nel tempo e dei preziosi consigli acquisiti anche attraverso i libri che vi ho oggi proposto vi lascio la ricetta della mia tartare natalizia, che non è di tonno per le ragioni che vi dicevo in apertura, perché fareste male a voi, all'ambiente e anche al portafoglio ma di palamito (il parente povero e più gustoso del tonno) se ancora lo trovate o anche di semplice sgombro.
Ho impreziosito la tartare con il succo delle arance di cui è ricca la mia terra, del buon olio, olive taggiasche e i rinomati capperi di Pantelleria, oggi facilmente reperibili anche sul web nel negozio e-commerce della Cooperativa dei produttori di Capperi di Pantelleria, prodotto di qualità certificata dal marchio comunitario IGP.
Tartare mediterranea
Ingredienti per 4 persone:
400 g di filetto di palamito o di sgombro
1 arancia
sale
pepe
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di olive taggiasche
1 cucchiaio di capperi di Pantelleria

Tritare il pesce con un coltello e condirlo con scorza di arancia, il succo, sale, pepe, olio. Aggiungere capperi e olive.Lasciar riposare in frigo per un'oretta. Suddividere la polpa di pesce nei piatti dandogli la forma con un coppapasta. Infornare la tartare in forno caldo e spento per non più di due minuti, guarnire con olive e fette d'arancia e servire con un calice di Blanc de blanc Dorigo Wines, prodotto con metodo classico da uve Chardonnay.

La tartare di Natale

Piatti ISI Milano
Natale è ormai arrivato e non può mancare sulla tavola di festa qualche piatto a base di pesce e qualche eccellenza italiana, così come sotto l'albero qualche buon libro. Mi raccomando però attenzione alle truffe che in questo periodo si moltiplicano soprattutto nel settore agroalimentare, dove la crescita della richiesta dei soliti noti prodotti spinge produttori e rivenditori senza coscienza ad approfittare del consumatore propinando una cosa per un'altra a prezzi esorbitanti o peggio ancora prodotti avariati o contraffatti. Ricordatevi sempre che solo la conoscenza vi permetterà di essere liberi e non farvi ingannare dalle tristi e spesso incomprensibili logiche di mercato.
E' la conoscenza che fa la differenza anche e soprattutto a tavola e se non sapete da dove iniziare, se anche fare la spesa vi spaventa perché vi sentite disorientati davanti ad un'offerta sempre più vasta, meno chiara e spesso di infima qualità affidatevi a Beppe Bigazzi ed al suo ultimo libro da me appena citato.
La conoscenza fa la differenza  pubblicato da Giunti è il manuale che ci voleva per barcamenarsi e orientarsi in modo corretto nelle scelte alimentari. Imparare a scegliere i prodotti giusti con l'aiuto e la guida del grande Beppe Bigazzi sarà come compiere un viaggio attraverso l'Italia alla scoperta di sapori e produttori di eccellenze e servirà soprattutto a vivere meglio. Grande intenditore del cibo Bigazzi, il più grande gastronomo vivente di casa nostra, in questo ennesimo e fortunato libro ci offre un saggio della sua sapienza con racconti di vita, ricette e suggerimenti preziosi per scegliere il meglio senza mai dimenticare quanta fortuna abbiamo avuto a nascere in Italia.
Certamente fortunati ci sentiremo sfogliando le pagine di I Love Eataly di Rizzoli. Creato e studiato dalla squadra di chef di Eataly di New York, il tempio della cucina italiana più amato e frequentato della Grande Mela. Un libro documento -  con introduzione di Oscar Farinetti, prefazioni di Joe Bastianich, Lidia Bastianich, Mario Batali, Adam e Alex Saper - da regalare, sfogliare, amare e custodire con orgoglio e gelosia quale prova documentale della grandezza del buon cibo italiano ai nostri giorni. Quasi un'enciclopedia in cui sono spiegati e illustrati in modo dettagliato i migliori prodotti italiani, selezionati, venduti e utilizzati presso Eataly. Oltre cento le ricette del libro per interpretare grandi classici italiani in chiave contemporanea. Un libro anche questo che non può e non deve mancare sotto l'albero.
Guardare al nuovo senza mai scordare le nostre origini...e tutto iniziò da Artusi e il suo La Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene. Natura e cultura indissolubilmente legate nel mutare delle stagioni e nel pieno rispetto dell'alternanza e della varietà delle pietanze, questa la summa del manuale di cucina italiana più famoso e letto. Un modo originale per avere l'Artusi sempre al fianco senza mai dimenticare i suoi insegnamenti lo troviamo in Artusi 2015 l'agenda libro per il nuovo anno pubblicata da Sarnus. Molto più di un'agenda, una ricetta al giorno per vivere in maniera positiva il pranzo e la cena per tutto il nuovo anno imparando a nutrirci meglio e più consapevolmente guardando alle origini.
Ma prima di passare al nuovo anno godiamoci il Natale, le sue tradizioni, i ricordi, i miti, la storia, le curiosità e le dolci ricette che lo caratterizzano insieme a Barbara Lombardi Santoro e il suo prezioso Natale in Famiglia. Una riedizione richiestissima, pubblicata da Sarnus, modificata e arricchita del già grande successo Il Natale di Barbara. Dedicato a mamme, nonne e maestre che vogliono preparare un Natale speciale per i loro cari. Un libro bello da leggere, regalare o ricevere in dono durante queste festività perché diventi un po' anch'esso tradizione di famiglia. Non posso non immaginarlo anno dopo anno al mio fianco e poi al fianco dei miei figli, con le pagine sempre più lise e consunte con qualche tradizione in più che si aggiunge a quelle già nostre.
Forte dell'esperienza maturata nel tempo e dei preziosi consigli acquisiti anche attraverso i libri che vi ho oggi proposto vi lascio la ricetta della mia tartare natalizia, che non è di tonno per le ragioni che vi dicevo in apertura, perché fareste male a voi, all'ambiente e anche al portafoglio ma di palamito (il parente povero e più gustoso del tonno) se ancora lo trovate o anche di semplice sgombro.
Ho impreziosito la tartare con il succo delle arance di cui è ricca la mia terra, del buon olio, olive taggiasche e i rinomati capperi di Pantelleria, oggi facilmente reperibili anche sul web nel negozio e-commerce della Cooperativa dei produttori di Capperi di Pantelleria, prodotto di qualità certificata dal marchio comunitario IGP.
Tartare mediterranea
Ingredienti per 4 persone:
400 g di filetto di palamito o di sgombro
1 arancia
sale
pepe
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di olive taggiasche
1 cucchiaio di capperi di Pantelleria

Tritare il pesce con un coltello e condirlo con scorza di arancia, il succo, sale, pepe, olio. Aggiungere capperi e olive.Lasciar riposare in frigo per un'oretta. Suddividere la polpa di pesce nei piatti dandogli la forma con un coppapasta. Infornare la tartare in forno caldo e spento per non più di due minuti, guarnire con olive e fette d'arancia e servire con un calice di Blanc de blanc Dorigo Wines, prodotto con metodo classico da uve Chardonnay.

2014-10-17

Tartare di ricciola al tartufo e crema di patate

Piatti conchiglia La Porcellana Bianca, forchette Mori Italian Factory, runner Busatti
Il tartufo, le patate...ci siamo, la ricciola, il limone no aspetta.... devo riordinare le idee. Si giusto un piatto di stagione, esattamente l'ho pensato per ben dieci giorni questo piatto ed alla fine è venuto meglio di quel che immaginavo.
La ricciola qui da noi in questo periodo si trova facilmente, allora sto imparando a conoscerla meglio. Volevo preparare le polpette di pesce ma avevo questi bei filetti di ricciola e mi sembrava di sprecarli per cui ho  pensato ad una tartare, avevo dell' Olio al tartufo e del Tartufo estivo essiccato di T&C Tentazioni e volevo mettere insieme le due cose, ho letto da qualche parte che il limone esalta l'aroma del tartufo e allora perché non provare? A completare il tutto una salsa di patate che col tartufo non guasta mai.
Mi restava solo di abbinare un vino e sapete che con il tartufo l'impresa è abbastanza ardua, volevo comunque un bianco per via della tartare e alla fine ho scelto nella mia non vasta ma pur fornita cantinetta un Muller Thurgau di Erste+Neue, l'accostamento perfetto.
Se on gradite il crudo ma volete comunque cimentarvi in questa preparazione, una volta pronti i piatti lasciateli in forno caldo spento per 5 minuti, li porterete in tavola a temperatura giusta e si sprigioneranno tutti i profumi.
Tartare di ricciola al tartufo e crema di patate
Ingredienti per 4 persone:
2 filetti di ricciola (300-400 g )
1 limone
sale
pepe bianco
10-12 fettine di tartufo estivo essiccato
Olio al tartufo nero 
2 patate
olio extravergine d'oliva
Lessare le patate a tocchetti e frullarle con poca acqua di cottura, sale e un filo d'olio. Ammollare in acqua tiepida le fettine di tartufo. Tritare il pesce con un coltello e condirlo con scorza di limone qualche goccia di succo, sale, pepe bianco, olio al tartufo e metà delle fettine di tartufo tritate. Lasciar riposare in frigo per un'oretta. Lasciar macerare le restanti fettine di tartufo tolte dall'acqua in poco olio al tartufo. Al momento di servire scaldare la salsa di patate e porne un apio di cucchiai in ogni piatto. Suddividere la polpa di pesce nei piatti dandogli la forma con un coppapasta. Guarnire con le fettine di tartufo.

Tartare di ricciola al tartufo e crema di patate

Piatti conchiglia La Porcellana Bianca, forchette Mori Italian Factory, runner Busatti
Il tartufo, le patate...ci siamo, la ricciola, il limone no aspetta.... devo riordinare le idee. Si giusto un piatto di stagione, esattamente l'ho pensato per ben dieci giorni questo piatto ed alla fine è venuto meglio di quel che immaginavo.
La ricciola qui da noi in questo periodo si trova facilmente, allora sto imparando a conoscerla meglio. Volevo preparare le polpette di pesce ma avevo questi bei filetti di ricciola e mi sembrava di sprecarli per cui ho  pensato ad una tartare, avevo dell' Olio al tartufo e del Tartufo estivo essiccato di T&C Tentazioni e volevo mettere insieme le due cose, ho letto da qualche parte che il limone esalta l'aroma del tartufo e allora perché non provare? A completare il tutto una salsa di patate che col tartufo non guasta mai.
Mi restava solo di abbinare un vino e sapete che con il tartufo l'impresa è abbastanza ardua, volevo comunque un bianco per via della tartare e alla fine ho scelto nella mia non vasta ma pur fornita cantinetta un Muller Thurgau di Erste+Neue, l'accostamento perfetto.
Se on gradite il crudo ma volete comunque cimentarvi in questa preparazione, una volta pronti i piatti lasciateli in forno caldo spento per 5 minuti, li porterete in tavola a temperatura giusta e si sprigioneranno tutti i profumi.
Tartare di ricciola al tartufo e crema di patate
Ingredienti per 4 persone:
2 filetti di ricciola (300-400 g )
1 limone
sale
pepe bianco
10-12 fettine di tartufo estivo essiccato
Olio al tartufo nero 
2 patate
olio extravergine d'oliva
Lessare le patate a tocchetti e frullarle con poca acqua di cottura, sale e un filo d'olio. Ammollare in acqua tiepida le fettine di tartufo. Tritare il pesce con un coltello e condirlo con scorza di limone qualche goccia di succo, sale, pepe bianco, olio al tartufo e metà delle fettine di tartufo tritate. Lasciar riposare in frigo per un'oretta. Lasciar macerare le restanti fettine di tartufo tolte dall'acqua in poco olio al tartufo. Al momento di servire scaldare la salsa di patate e porne un apio di cucchiai in ogni piatto. Suddividere la polpa di pesce nei piatti dandogli la forma con un coppapasta. Guarnire con le fettine di tartufo.

2014-10-15

Progetti per riscaldarsi: baccalà alla ghiotta

Piatto La Porcellana Bianca
Non che qui da me si senta ancora l'esigenza di calore, anzi stiamo avendo giorni con temperature estive, tuttavia quando arriva ottobre inizia per me quella voglia di caldo e di casa e inizia il solito rimpianto di non aver voluto a casa un caminetto. Sono stata sempre un po' pigra in materia per cui ho eliminato il problema alla radice non senza pentimenti. Per fortuna guardandomi intorno ho scoperto che esistono delle soluzioni alternative come i biocamini MaisonFire  che sfruttano nuovi combustibili (come il bioetanolo) e nuove tecnologie (come il funzionamento elettrico con "vaporizzazione"). Ma vera punta di diamante del brand è la collezione di camini elettrici ad acqua che sfrutta la tecnologia raffinata ed esclusiva ("Optimyst"). Hanno una fiamma di un realismo impressionante con effetto tridimensionale creato mediante ultrasuoni per far nascere una finissima nebulizzazione dell'acqua che viene illuminata per creare "fiamme e fumo", il tutto combinato con legna finta e un letto di cenere luminoso e scintillante. E poi sono a prova di pigri perché con un pratico telecomando si comandano l'effetto fuoco e fumo e anche l'utile funzione riscaldamento a costo contenuto. Pensate che questi caminetti elettrici ad acqua, raffinati e funzionali, sono alimentati con un litro di acqua del rubinetto per 12 ore. 
Insomma mi sto innamorando di questi MaisonFire e tengo sotto controllo anche la loro pagina Facebook, dove pubblicano con regolarità una selezione delle installazioni più di fascino e personalmente al momento sceglierei il loro “Fumetto” bello ed essenziale un po' come casa mia, chissà se riuscirò a breve a realizzare questo piccolo sogno. Intanto date anche voi un'occhiata a questo video e fatemi sapere che ne pensate di questi prodotti http://vimeo.com/54587659 
La voglia di calore si riflette ovviamente anche a tavola e i piatti diventano più sostanziosi e caldi come questo baccalà alla ghiotta di origine siciliana che ho preparato alla mia maniera ed accostato ad un bel rosso siciliano il Nero d'Avola Cantine Settesoli per richiamarne l'origine.
Baccalà alla ghiotta
800 g di baccalà già spugnato
500 g di patate
80 g di olive verdi
1 bicchiere di passata di pomodoro
1 cipolla bionda
1costa di sedano
1spicchio d'aglio
peperoncino
prezzemolo
2 cucchiai di pinoli
2 cucchiai di uvetta
2 cucchiai di capperi
olio extravergine d'oliva sale.
Tritare cipolla, sedano e aglio, lasciarli appassire in un tegame con un fondo d'olio, unire capperi, pinoli, uvetta e olive denocciolate, un po' di peperoncino, mescolare versare un bicchiere di salsa di pomodoro e uno di acqua. lasciar cuocere qualche minuto, aggiungere poi il baccalà e proseguire la cottura per mezz'ora smuovendo il tegame di tanto in tanto per evitare che si attacchi al fondo. Aggiungere le patate pelate e ridotte a tocchetti e ancora un po' d'acqua proseguire la cottura finché le patate saranno tenere, regolare di sale se occorre e alla fine completare con il prezzemolo.

Progetti per riscaldarsi: baccalà alla ghiotta

Piatto La Porcellana Bianca
Non che qui da me si senta ancora l'esigenza di calore, anzi stiamo avendo giorni con temperature estive, tuttavia quando arriva ottobre inizia per me quella voglia di caldo e di casa e inizia il solito rimpianto di non aver voluto a casa un caminetto. Sono stata sempre un po' pigra in materia per cui ho eliminato il problema alla radice non senza pentimenti. Per fortuna guardandomi intorno ho scoperto che esistono delle soluzioni alternative come i biocamini MaisonFire  che sfruttano nuovi combustibili (come il bioetanolo) e nuove tecnologie (come il funzionamento elettrico con "vaporizzazione"). Ma vera punta di diamante del brand è la collezione di camini elettrici ad acqua che sfrutta la tecnologia raffinata ed esclusiva ("Optimyst"). Hanno una fiamma di un realismo impressionante con effetto tridimensionale creato mediante ultrasuoni per far nascere una finissima nebulizzazione dell'acqua che viene illuminata per creare "fiamme e fumo", il tutto combinato con legna finta e un letto di cenere luminoso e scintillante. E poi sono a prova di pigri perché con un pratico telecomando si comandano l'effetto fuoco e fumo e anche l'utile funzione riscaldamento a costo contenuto. Pensate che questi caminetti elettrici ad acqua, raffinati e funzionali, sono alimentati con un litro di acqua del rubinetto per 12 ore. 
Insomma mi sto innamorando di questi MaisonFire e tengo sotto controllo anche la loro pagina Facebook, dove pubblicano con regolarità una selezione delle installazioni più di fascino e personalmente al momento sceglierei il loro “Fumetto” bello ed essenziale un po' come casa mia, chissà se riuscirò a breve a realizzare questo piccolo sogno. Intanto date anche voi un'occhiata a questo video e fatemi sapere che ne pensate di questi prodotti http://vimeo.com/54587659 
La voglia di calore si riflette ovviamente anche a tavola e i piatti diventano più sostanziosi e caldi come questo baccalà alla ghiotta di origine siciliana che ho preparato alla mia maniera ed accostato ad un bel rosso siciliano il Nero d'Avola Cantine Settesoli per richiamarne l'origine.
Baccalà alla ghiotta
800 g di baccalà già spugnato
500 g di patate
80 g di olive verdi
1 bicchiere di passata di pomodoro
1 cipolla bionda
1costa di sedano
1spicchio d'aglio
peperoncino
prezzemolo
2 cucchiai di pinoli
2 cucchiai di uvetta
2 cucchiai di capperi
olio extravergine d'oliva sale.
Tritare cipolla, sedano e aglio, lasciarli appassire in un tegame con un fondo d'olio, unire capperi, pinoli, uvetta e olive denocciolate, un po' di peperoncino, mescolare versare un bicchiere di salsa di pomodoro e uno di acqua. lasciar cuocere qualche minuto, aggiungere poi il baccalà e proseguire la cottura per mezz'ora smuovendo il tegame di tanto in tanto per evitare che si attacchi al fondo. Aggiungere le patate pelate e ridotte a tocchetti e ancora un po' d'acqua proseguire la cottura finché le patate saranno tenere, regolare di sale se occorre e alla fine completare con il prezzemolo.

2014-06-24

Come ti cucino i moscardini


Vassoio Ceramiche Maroso, canovaccio Busatti
Ecco nel panorama marino ho sempre avuto una certa antipatia per il piccolo moscardino, colpa della mamma credo che mi aveva inculcato l'idea che fosse un prodotto di serie B, non grande e non tenero come il verace polpo  liquidato di conseguenza con un secco e deciso no. Ora siccome inizio a fidarmi del pescivendolo e di quello che ha sul banco ho provato il moscardino in una gradevole insalata spiluccata tra le innumerevoli Ricette con pesce presenti in rete  adeguata ovviamente alle esigenze del mio frigo perché quando c'è il pesce bisogna preparalo subito e tutto il resto s'adegua. Asparagi ma anche fagiolini se gli asparagi non li trovate più, funghi prataioli e carote ad accompagnare i miei moscardini. Una bella bottiglia di vino Grecanico che ho scelto tra la produzione Cantine Settesoli e del pane croccante hanno fatto il resto, alla fine ci vuole poco a trasformare una ordinaria serata di settimana dimenticando in mezz'ora gli affanni della giornata.
Insalata di moscardini
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di moscardini
1 mazzetto d'asparagi
2 carote
200 g di funghi prataioli
sale
pepe rosa
1 limone
Olio extravergine d'oliva
prezzemolo
Pulire i moscardini (per me provvede il pescivendolo) e lessarli in acqua appena salata con le carote per trenta minuti dal bollore. Togliere le carote e lasciar raffreddare i moscardini nell'acqua di cottura. Lessare gli asparagi in acqua salata e tagliarli a tocchetti, pulire i funghi e affettarli sottilmente, disporre le verdure nel vassoio, aggiungere i moscardini raffreddati e tagliati a pezzi e le carote cotte affettate. Preparare un'emulsione con il succo del limone, il doppio di olio e sale. Versare il condimento sull'insalata, completare con qualche grano di pepe rosa schiacciato tra le dita e prezzemolo tritato.

Come ti cucino i moscardini


Vassoio Ceramiche Maroso, canovaccio Busatti
Ecco nel panorama marino ho sempre avuto una certa antipatia per il piccolo moscardino, colpa della mamma credo che mi aveva inculcato l'idea che fosse un prodotto di serie B, non grande e non tenero come il verace polpo  liquidato di conseguenza con un secco e deciso no. Ora siccome inizio a fidarmi del pescivendolo e di quello che ha sul banco ho provato il moscardino in una gradevole insalata spiluccata tra le innumerevoli Ricette con pesce presenti in rete  adeguata ovviamente alle esigenze del mio frigo perché quando c'è il pesce bisogna preparalo subito e tutto il resto s'adegua. Asparagi ma anche fagiolini se gli asparagi non li trovate più, funghi prataioli e carote ad accompagnare i miei moscardini. Una bella bottiglia di vino Grecanico che ho scelto tra la produzione Cantine Settesoli e del pane croccante hanno fatto il resto, alla fine ci vuole poco a trasformare una ordinaria serata di settimana dimenticando in mezz'ora gli affanni della giornata.
Insalata di moscardini
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di moscardini
1 mazzetto d'asparagi
2 carote
200 g di funghi prataioli
sale
pepe rosa
1 limone
Olio extravergine d'oliva
prezzemolo
Pulire i moscardini (per me provvede il pescivendolo) e lessarli in acqua appena salata con le carote per trenta minuti dal bollore. Togliere le carote e lasciar raffreddare i moscardini nell'acqua di cottura. Lessare gli asparagi in acqua salata e tagliarli a tocchetti, pulire i funghi e affettarli sottilmente, disporre le verdure nel vassoio, aggiungere i moscardini raffreddati e tagliati a pezzi e le carote cotte affettate. Preparare un'emulsione con il succo del limone, il doppio di olio e sale. Versare il condimento sull'insalata, completare con qualche grano di pepe rosa schiacciato tra le dita e prezzemolo tritato.

2014-02-09

Pacchetti di spada speziati con verza e zucca

Piatto linea Casale La Porcellana Bianca
Nel post precedente vi annunciavo qualche consiglio per una cena speziata e agrumata da presentare al vostro amato. 
Ecco il punto di partenza è il secondo piatto, dei pacchetti di spada speziati con verza e zucca, attorno a cui ho costruito un intero menù. In questo piatto ho messo le mie spezie preferite in abbinamento con la verza: le spezie tandoori e un altro ingrediente segreto il vino che davvero è in grado di esaltare il gusto di ogni piatto.
Il vino nel piatto è il titolo del libro di Massimo Argentieri pubblicato da Aliberti nella collana Gargantua & Pantagruel e concordo con l'autore nella volontà di unire le eccellenze gastronomiche italiane  con i migliori vini del territorio. Si tratta di un ricettario davvero insolito e originale che vede il vino non più come solo accompagnamento, ma come ingrediente base di raffinate ricette. La cosa bella del libro è che percorre attraverso la produzione vinicola il territorio nazionale. Ci porta a scoprire i vini più famosi d'Italia, ce ne offre una dettagliata scheda con consigli d'abbinamento e degustazione e infine ci offre una gustosa ricetta per portarlo in tavola nel piatto oltre che nel bicchiere.
Io per il mio pesce spada ho scelto il un vino speciale, che ho poi abbinato anche al piatto finito, quello di cui vi parlavo nel post precedente il "TERRE DEL CANOVA”, Prosecco Asolo DOCG dedicato ad Antonio Canova e prodotto dalla Montelvini, si forse ho esagerato ma per San Valentino o altra occasione speciale questo ed altro.
Pacchetti di spada speziati con verza e zucca 
Ingredienti per 2 persone:
2 fette di pesce spada
1 rotolo di pasta sfoglia
1 bicchiere di prosecco
spezie tandoori
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di mandorle a lamelle
6 foglie di verza
1 fetta di zucca
1 tuorlo d'uovo
olio extravergine d'oliva
sale
Porre in una ciotola le fette di spada, aggiungere mezzo spicchio d'aglio un cucchiaino di spezie tandoori, un pizzico di sale e il vino. Lasciar marinare un paio d'ore. Cospargere la sfoglia con le mandorle a lamelle, piegare in due e assottigliare con il matterello. Cuocere le foglie di verza intere con con olio e sale in una padella con coperchio, finché risulteranno tenere ma non disfatte. Dividere in due la sfoglia, adagiare su ogni metà una foglia di verza e una fetta di spada scolato dalla marinata. Richiudere la sfoglia a pacchetto. Pennellare la superficie con il tuorlo e infornare a 200° finché i pacchetti saranno dorati. Intanto stufare la zucca con l'altro mezzo spicchio d'aglio, un filo d'olio e un pizzico di spezie tandoori. Servire i pacchetti con la zucca stufata e le foglie di verza restanti disposte sul piatto.
Ma prima di questo secondo cosa vogliamo servire? 
Io avrei pensato a un'insalata di pompelmo rosa,  radicchio e indivia belga con gamberi e coda di rospo conditi con olio e una particolare e vivace salsa Indiana al curry di Natura è Piacere
Come primo piatto ho scelto un Timballo di gramigna al sugo di triglia di scoglio con cuore di mozzarella, ho scelto il sugo pronto Alla Gusteria  per agevolarmi il lavoro ma ho aggiunto un pizzico di peperoncino per dare ancora più verve al piatto.
Per il dolce dovete aspettare il prossimo post perché merita un po' d'attenzione in più.