2013-11-14

Sweet November: la tavola e gli spaghetti alla pizzaiola

Piatti, bicchieri bassi e salsiera La Porcellana Bianca, americani e tovaglioli Busatti
Novembre ha una sua dolcezza che non è ben nota a tutti. E' un tipico mese di passaggio, il mese in cui le giornate si accorciano, il clima diventa freddo sul serio e si ha più voglia di calore domestico. Il mese giusto per dedicarsi alla casa e alla cucina prima di essere assorbiti dai preparativi per il Natale. Mi sono divertita ad allestire una tavola sobria con i toni del grigio e del bianco e qualche sprazzo caldo dato da  foglie e frutti tipici della stagione. 
Ho realizzato un piccolo centrotavola inserendo nella salsiera grasso-magro di La Porcellana Bianca, foglie di castagno e di pero, piccoli melograni ornamentali, bacche di rosa canina e cime di datteri raccolti dalle palme sul lungomare. Un centrotavola a costo zero perfetto per decorare e impreziosire una tavola d'autunno.


Anche i piatti da servire su una tavola così devono essere caldi ed invitanti, io ho preparato degli Spaghetti alla pizzaiola di carne e Tenerina, un formaggio di pecora semi-stagionato naturalmente a pasta morbida prodotto da L'Antica Cascina.
Ingredienti per 4 persone:
400 g di spaghetti
300 g di fettine di vitello per pizzaiola

1 spicchio d'aglio
½ cipolla
6 cucchiai di olio extravergine d'oliva
400 g di pomodori pelati
sale
pepe nero
1 cucchiaio di di capperi sotto sale
2 filetti d'acciuga
origano
200 g di Tenerina o scamorza
Tritare la cipolla e i capperi dissalati, schiacciare l'aglio e porre tutto con i filetti d'acciuga e l'olio in una capace padella, rosolare e poi aggiungere i pomodori schiacciandoli con una forchetta, salare, pepare e unire la carne a striscioline, lasciar cuocere per un'ora circa. Alla fine aggiungere l'origano. Cuocere la pasta e saltarla in padella con il sugo e il formaggio a dadini.
Per accompagnare questo piatto ho scelto un Aglianico Campania 2012 Villa Raiano, un vino rosso ottenuto da uve aglianico in purezza caratterizzato da una fresca struttura alcolica ed una solida sapidità.
Sweet November a tutti!

2013-11-12

Doughnuts al forno, dolci delizie dal mondo di Imma

Teiera con tazza e piattino Easy Life Design
Imma Di Domenico la conoscete in molti, il suo Dolci a gogo è uno dei blog di cucina più letti in assoluto e siccome ama in particolare i dolci e immagino non esista dolce al mondo nella preparazione del quale non si sia cimentata almeno una volta ha deciso di mettere il suo sapere al nostro servizio in un volumetto colorato pieno zeppo di delizie dolci provenienti da tutto il mondo. Sono rimasta attratta anch'io dalle pagine di Dolci Delizie dal mondo in cui Imma ci propone la sua personale selezione di Torte, Dolci da colazione, Dolci al cucchiaio, Dolci da Tè e piccola pasticceria senza tralasciare Dolci della tradizione italiana ed ho voluto provare questi Doughuts al forno, diversi e più sani dei fratelli fritti. La copertura si poteva fare con zucchero semolato e burro come la propone Imma. Io ho realizzato una glassetta liquida all'acqua che ho spalmato sui dolci ancora caldi, ho cosparso poi con confettini colorati e messo ad asciugare nel forno ancora caldo per un paio di minuti.
Doughnuts al forno
Ingredienti:
1 uovo a temperatura ambiente
225 ml di latte intero tiepido
60 g di zucchero semolato
450 g di farina
7 g di lievito di birra secco
100 g di burro a temperatura ambiente
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
1 pizzico di sale
Per la copertura:
100 g di zucchero a velo
qualche goccia di succo di limone
confettini di zucchero colorati
Impastare l’uovo leggermente battuto, lo zucchero, il latte, la vaniglia e il sale, Aggiungere circa 2/3 della farina assieme al lievito, impastare fino a quando l’impasto non risulterà omogeneo, aggiungere il burro precedentemente tagliato a cubetti, un pezzetto per volta, ed impastare fino a quando l’impasto non avrà assorbito tutto il burro. Aggiungere la farina rimanente, un po’ per volta ed impastare fino ad ottenere un impasto lucido ed elastico, morbido ma non eccessivamente appiccicoso. Lavorare l'impasto fino a quando non si attaccherà più alle mani. Trasferirlo in un recipiente leggermente unto, coprire con uno strofinaccio umido e lasciar lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio, per circa un ora. Sgonfiare l’impasto e stenderlo ad uno spessore di circa 1 cm o poco più, ricavare i doughnuts utilizzando due coppa pasta (uno da 7,5 cm di diametro e l’altro da 2,5 cm) e sistemarli ben distanziati sulle teglie rivestite di carta forno. Coprire con pellicola e lasciar lievitare in un luogo tiepido per circa 20-30 minuti, o fino a quando il volume delle ciambelline non sarà raddoppiato. Cuocere in forno statico, preriscaldato a 200°C, per circa 6-8 minuti, o fino a quando i doughnuts non saranno leggermente dorati. Una volta cotti, spennellarli subito con una glassa liquida preparata con zucchero a velo acqua e qualche goccia di succo di limone, cospargere di confettini e asciugare nel forno spento per un paio di minuti.
* Per la ricetta ho utilizzato lievito di birra secco e zucchero a velo Ar.Pa. Lieviti
A proposito di dolci vi ricordo che è in edicola da sabato il volume 9 de I dolci di Benedetta dedicato alle crostate con in regalo gli stampini in silicone per crostatine.

Doughnuts al forno, dolci delizie dal mondo di Imma

Teiera con tazza e piattino Easy Life Design
Imma Di Domenico la conoscete in molti, il suo Dolci a gogo è uno dei blog di cucina più letti in assoluto e siccome ama in particolare i dolci e immagino non esista dolce al mondo nella preparazione del quale non si sia cimentata almeno una volta ha deciso di mettere il suo sapere al nostro servizio in un volumetto colorato pieno zeppo di delizie dolci provenienti da tutto il mondo. Sono rimasta attratta anch'io dalle pagine di Dolci Delizie dal mondo in cui Imma ci propone la sua personale selezione di Torte, Dolci da colazione, Dolci al cucchiaio, Dolci da Tè e piccola pasticceria senza tralasciare Dolci della tradizione italiana ed ho voluto provare questi Doughuts al forno, diversi e più sani dei fratelli fritti. La copertura si poteva fare con zucchero semolato e burro come la propone Imma. Io ho realizzato una glassetta liquida all'acqua che ho spalmato sui dolci ancora caldi, ho cosparso poi con confettini colorati e messo ad asciugare nel forno ancora caldo per un paio di minuti.
Doughnuts al forno
Ingredienti:
1 uovo a temperatura ambiente
225 ml di latte intero tiepido
60 g di zucchero semolato
450 g di farina
7 g di lievito di birra secco
100 g di burro a temperatura ambiente
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
1 pizzico di sale
Per la copertura:
100 g di zucchero a velo
qualche goccia di succo di limone
confettini di zucchero colorati
Impastare l’uovo leggermente battuto, lo zucchero, il latte, la vaniglia e il sale, Aggiungere circa 2/3 della farina assieme al lievito, impastare fino a quando l’impasto non risulterà omogeneo, aggiungere il burro precedentemente tagliato a cubetti, un pezzetto per volta, ed impastare fino a quando l’impasto non avrà assorbito tutto il burro. Aggiungere la farina rimanente, un po’ per volta ed impastare fino ad ottenere un impasto lucido ed elastico, morbido ma non eccessivamente appiccicoso. Lavorare l'impasto fino a quando non si attaccherà più alle mani. Trasferirlo in un recipiente leggermente unto, coprire con uno strofinaccio umido e lasciar lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio, per circa un ora. Sgonfiare l’impasto e stenderlo ad uno spessore di circa 1 cm o poco più, ricavare i doughnuts utilizzando due coppa pasta (uno da 7,5 cm di diametro e l’altro da 2,5 cm) e sistemarli ben distanziati sulle teglie rivestite di carta forno. Coprire con pellicola e lasciar lievitare in un luogo tiepido per circa 20-30 minuti, o fino a quando il volume delle ciambelline non sarà raddoppiato. Cuocere in forno statico, preriscaldato a 200°C, per circa 6-8 minuti, o fino a quando i doughnuts non saranno leggermente dorati. Una volta cotti, spennellarli subito con una glassa liquida preparata con zucchero a velo acqua e qualche goccia di succo di limone, cospargere di confettini e asciugare nel forno spento per un paio di minuti.
* Per la ricetta ho utilizzato lievito di birra secco e zucchero a velo Ar.Pa. Lieviti
A proposito di dolci vi ricordo che è in edicola da sabato il volume 9 de I dolci di Benedetta dedicato alle crostate con in regalo gli stampini in silicone per crostatine.

2013-11-10

Tortiglioni all'Ulivo, una ricetta speciale

Piatto, canovaccio e tovagliolo GreenGate
L'ulivo è un formaggio di pecora affinato in giara con foglie d'ulivo. Prodotto nella settecentesca cantina di Villa Corte, utilizzando un'antica giara e  frasche recise d'ulivo, è un formaggio dal gusto morbido e delicato con lievi sentori d'ulivo. Utilizzando prodotti naturali, ambienti diversificati, nessun trattamento chimico o plastico L'Antica Cascina, con la serietà e la cura che contraddistingue i romagnoli in tutto ciò che fanno, prepara ogni sua specialità come quella di cui vi ho appena parlato. L'Antica Cascina è un'azienda che con il suo operato valorizza ulteriormente l'antico mestiere caseario realizzando prodotti di altissima qualità.
Io alcuni loro formaggi li ho assaggiati e ne sono rimasta piacevolmente stupita, l'Ulivo l'ho degustato accompagnandolo al pane di Cerchiara e ad un calice di Falanghina del Beneventano IGT vendemmia 2012 di VillaRaiano, sposando così ben tre eccellenze del nostro territorio, ed ho deciso che avrei accompagnato con lo stesso vino i miei tortiglioni all'ulivo, un piatto che mi apprestavo a realizzare con lo speciale pecorino de L'Antica Cascina.
Un condimento bianco con zucchine (le ultime), funghi misti e macinato di carne, poca besciamella e tanto buon formaggio ad insaporire conferendo cremosità a un piatto buono già senza l'ulteriore passaggio in forno.
Tortiglioni all'Ulivo
Ingredienti per 4 persone:
350 g di tortiglioni
150 g di formaggio l'Ulivo
2 piccole zucchine
300 g di funghi misti
250 g di macinato misto (vitello e maiale)
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
1 scalogno
1 cucchiaio di passata di pomodoro
300 ml di latte
20 g di farina
20 g di burro
noce moscata
sale e pepe
prezzemolo
basilico
Tritare lo scalogno e rosolarlo con un fondo d'olio, unire le zucchine a rondelle e i funghi a fette e saltarli, salare e pepare, unire il macinato di carne e lasciar rosolare, aggiungere la passata di pomodoro e sfumare con il vino, aggiungere mezzo bicchiere d'acqua e lasciar cuocere finché il sughetto non risulterà asciutto. Regolare di sale e pepe e condire con basilico e prezzemolo tritato. Cuocere i tortiglioni in acqua bollente salata, intanto sciogliere il burro in un tegame, unire la farina e cuocere finché forma le bollicine senza far imbiondire, salare, pepare aggiungere una macinata di noce moscata ed il latte. Lasciar addensare e condire con la besciamella i tortiglioni, unire il formaggio grattugiato (lasciandone due cucchiai da parte) con una grattugia a fori larghi e poi il condimento preparato a base di carne e verdure. Mescolare il tutto e versare in teglia, cospargere con il formaggio tenuto da parte e lasciar gratinare in forno a 180° per 20 minuti circa, finché la superficie risulterà ben dorata.

Tortiglioni all'Ulivo, una ricetta speciale

Piatto, canovaccio e tovagliolo GreenGate
L'ulivo è un formaggio di pecora affinato in giara con foglie d'ulivo. Prodotto nella settecentesca cantina di Villa Corte, utilizzando un'antica giara e  frasche recise d'ulivo, è un formaggio dal gusto morbido e delicato con lievi sentori d'ulivo. Utilizzando prodotti naturali, ambienti diversificati, nessun trattamento chimico o plastico L'Antica Cascina, con la serietà e la cura che contraddistingue i romagnoli in tutto ciò che fanno, prepara ogni sua specialità come quella di cui vi ho appena parlato. L'Antica Cascina è un'azienda che con il suo operato valorizza ulteriormente l'antico mestiere caseario realizzando prodotti di altissima qualità.
Io alcuni loro formaggi li ho assaggiati e ne sono rimasta piacevolmente stupita, l'Ulivo l'ho degustato accompagnandolo al pane di Cerchiara e ad un calice di Falanghina del Beneventano IGT vendemmia 2012 di VillaRaiano, sposando così ben tre eccellenze del nostro territorio, ed ho deciso che avrei accompagnato con lo stesso vino i miei tortiglioni all'ulivo, un piatto che mi apprestavo a realizzare con lo speciale pecorino de L'Antica Cascina.
Un condimento bianco con zucchine (le ultime), funghi misti e macinato di carne, poca besciamella e tanto buon formaggio ad insaporire conferendo cremosità a un piatto buono già senza l'ulteriore passaggio in forno.
Tortiglioni all'Ulivo
Ingredienti per 4 persone:
350 g di tortiglioni
150 g di formaggio l'Ulivo
2 piccole zucchine
300 g di funghi misti
250 g di macinato misto (vitello e maiale)
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
1 scalogno
1 cucchiaio di passata di pomodoro
300 ml di latte
20 g di farina
20 g di burro
noce moscata
sale e pepe
prezzemolo
basilico
Tritare lo scalogno e rosolarlo con un fondo d'olio, unire le zucchine a rondelle e i funghi a fette e saltarli, salare e pepare, unire il macinato di carne e lasciar rosolare, aggiungere la passata di pomodoro e sfumare con il vino, aggiungere mezzo bicchiere d'acqua e lasciar cuocere finché il sughetto non risulterà asciutto. Regolare di sale e pepe e condire con basilico e prezzemolo tritato. Cuocere i tortiglioni in acqua bollente salata, intanto sciogliere il burro in un tegame, unire la farina e cuocere finché forma le bollicine senza far imbiondire, salare, pepare aggiungere una macinata di noce moscata ed il latte. Lasciar addensare e condire con la besciamella i tortiglioni, unire il formaggio grattugiato (lasciandone due cucchiai da parte) con una grattugia a fori larghi e poi il condimento preparato a base di carne e verdure. Mescolare il tutto e versare in teglia, cospargere con il formaggio tenuto da parte e lasciar gratinare in forno a 180° per 20 minuti circa, finché la superficie risulterà ben dorata.

2013-11-07

Ricette d'autunno: cavolfiore di Marcella

cavolfiore di Marcella
Le ricette d'autunno devono essere calde e confortanti, che siano zuppe o minestre, risotti o torte salate non possono prescindere dall'utilizzo dei prodotti che la natura, copiosamente, in tale stagione ci offre. Di ricette con il cavolfiore se ne possono realizzare tante e tante interessanti ne ho trovate su Ricettone ma ce n'è una semplicissima da realizzare il cui risultato sorprende sempre, a casa lo abbiamo sempre chiamato il cavolfiore di Marcella perché la ricetta la mia mamma l'ha avuta dalla sua amica Marcella. Non lo avevo mai preparato così, ma l'altro giorno avendo a disposizione un piccolo e compatto cavolfiore ho deciso di provare. Unica variante alla ricetta base il formaggio, nell'originale era emmentaler nel mio caso ho aggiunto gusto con il saporito Gasperone alpeperoncino piccante Brunelli.
Bisogna pulire con molta attenzione il cavolfiore, i vermetti sono sempre in agguato quanto meno in quelli biologici,una volta svolta meticolosamente questa operazione la realizzazione della ricetta diventa un gioco da ragazzi.
Piatto Ceramiche De Simone,  presine della foto precedente Busatti
Cavolfiore di Marcella
Ingredienti:
1 cavolfiore
200 g di caciotta mista al peperoncino piccante
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale e pepe
 Pulire accuratamente il cavolfiore senza staccare le cimette, tagliare il formaggio a tocchetti ed inserirli nel cavolfiore tra una cimetta e l'altra. Versare in padella un filo d'olio e aggiungere lo spicchio d'aglio e il cavolfiore farcito. Salare e pepare, aggiungere un dito d'acqua, coprire e lasciar cuocere a fuoco basso epr almeno mezz'ora, il cavolfiore dovrà risultare tenero ma non disfarsi.

Ricette d'autunno: cavolfiore di Marcella

cavolfiore di Marcella
Le ricette d'autunno devono essere calde e confortanti, che siano zuppe o minestre, risotti o torte salate non possono prescindere dall'utilizzo dei prodotti che la natura, copiosamente, in tale stagione ci offre. Di ricette con il cavolfiore se ne possono realizzare tante e tante interessanti ne ho trovate su Ricettone ma ce n'è una semplicissima da realizzare il cui risultato sorprende sempre, a casa lo abbiamo sempre chiamato il cavolfiore di Marcella perché la ricetta la mia mamma l'ha avuta dalla sua amica Marcella. Non lo avevo mai preparato così, ma l'altro giorno avendo a disposizione un piccolo e compatto cavolfiore ho deciso di provare. Unica variante alla ricetta base il formaggio, nell'originale era emmentaler nel mio caso ho aggiunto gusto con il saporito Gasperone alpeperoncino piccante Brunelli.
Bisogna pulire con molta attenzione il cavolfiore, i vermetti sono sempre in agguato quanto meno in quelli biologici,una volta svolta meticolosamente questa operazione la realizzazione della ricetta diventa un gioco da ragazzi.
Piatto Ceramiche De Simone,  presine della foto precedente Busatti
Cavolfiore di Marcella
Ingredienti:
1 cavolfiore
200 g di caciotta mista al peperoncino piccante
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale e pepe
 Pulire accuratamente il cavolfiore senza staccare le cimette, tagliare il formaggio a tocchetti ed inserirli nel cavolfiore tra una cimetta e l'altra. Versare in padella un filo d'olio e aggiungere lo spicchio d'aglio e il cavolfiore farcito. Salare e pepare, aggiungere un dito d'acqua, coprire e lasciar cuocere a fuoco basso epr almeno mezz'ora, il cavolfiore dovrà risultare tenero ma non disfarsi.

2013-11-06

Roll-piadina pancetta e noci

Piatto La Porcellana Bianca, americano e tovagliolo Busatti
Quando inizio a sperimentare è difficile che mi fermi, ritorno quindi sul cibo di strada, sulla piadina e sui salumi calabresi ed eccomi qua con una nuova proposta.
Lo street food, lo dicevo nel precedente post è all'apice della popolarità e dall'Italia ci apriamo ai cibi di strada del mondo con l'Assaggenda 2014 e il Calendario interculturale di SINNOS editore. Difficile non restare affascinati da entrambe le proposte, colorato e divertente il Calendario per il nuovo anno è una promessa per un 2014 da trascorrere sulla strada, quanto meno idealmente e a tavola. Ogni mese una ricetta proveniente dal mondo con una suggestiva illustrazione ad essa dedicata, per un anno di sapori interculturali e di incontri con altre culture. Insomma il calendario di Sinnos è quello che ormai nella mia cucina non può mancare. 
L'Assaggenda invece è quella che non manca nella mia borsa, perché mi permette oltre che di appuntare ogni cosa anche di intrattenermi con quanto in essa scritto,  quest'anno è ancora più bella, robusta e pratica con la rilegatura ad anelli. 
Tutta dedicata alla strada, all’imprevisto, alla curiosità di scoprire sapori nuovi, al piacere di farlo in compagnia raccoglie 53 ricette di street food provenienti dalle strade di tutto il mondo per recuperare la vera origine del cibo di strada, cibo preparato in casa per essere consumato fuori. Cibi semplici e poco costosi che permettono anche il recupero degli avanzi e sono idonei ad essere gustati nella pausa pranzo a lavoro o in gita magari.  Arricchiscono i mesi 12 brani letterari per vedere e sentire la strada anche in ufficio o sul divano. In appendice uno speciale dedicato alle salse per insaporire le nostre esperienze culinarie.
Torniamo poi in italia con una nuova accattivante proposta a base di piadina biologica all'olio extravergine d'oliva Artigianpiada che si trasforma in croccantissimi piccoli roll farciti con pancetta di calabria  DOP Filiera Madeo, noci e formaggio da assaporare boccone dopo boccone con l'immancabile adorata bieta saltata in padella con olio e aglio.
Roll-piadina pancetta e noci
Ingredienti:
2 piadine 
80 g di pancetta
80 g di noci
80 g di formaggio asiago
3-4 foglie di salvia
Frullare la pancetta con le noci, il formaggio e la salvia ottenendo un composto omogeneo. Suddividere a metà le piadine e farcire ogni metà con il composto ricavandone tre rotolini che legherete con dello spago per tenerli in forma prima di infornare a 180° finché risulteranno dorati e croccanti.
P.S.
Se siete a  Roma il 12 novembre non perdetevi la presentazione del Calendario interculturale 2014 al CIES 

2013-11-04

La piadina morzeddu

Piatto La Porcellana Bianca, americano e tovagliolo Busatti
Ovvero come ti trasformo il cibo da strada romagnolo in cibo da strada calabrese.
Il mio vuole essere un omaggio allo street food all'italiana, al cibo da strada celebrato e raccontato nel nuovo libro di Clara e Gigi Padovani pubblicato da Giunti. Street Food all'Italiana è un libro che segue la moda direte e che cavalca l'onda aggiungo io, perché se di street food fino a qualche anno fa si parlava solo in certi ambienti oggi è di gran moda parlarne e consumarne. Nessuno però fino ad oggi aveva catalogato, anche servendosi delle immagini raccolte qua e là per l'Italia, il cibo di strada di tutta la penisola rivalutando le tradizioni locali che l’hanno originato. Ci sono riusciti i coniugi Padovani che hanno messo al nostro servizio tutta la loro esperienza e ne è venuto fuori un libro che incuriosisce sin dalla copertina e mette addosso quella voglia di attraversare lo stivale alla ricerca delle prelibatezze raccontate e dei volti che le rendono tali. Il libro raccoglie  più di 50 ricette, divise in base agli ingredienti – cereali, carne, pesce, verdure e formaggi, dolci – provenienti dalle strade italiane del gusto.
La piadina romagnola era un cibo antichissimo e povero, strettamente casalingo prima che le azdore lo vendessero nei chioschi per strada. Con morzeddu nel catanzarese s'intende un intingolo a base di frattaglie (polmone, fegato, milza) che si utilizza per farcire la pitta calabrese che in realtà dovrebbe essere fritta (proprio come le vecchiarelle di cui già vi parlai).
Nella mia zona invece con morzeddu s'indicava spesso una colazione rinforzata che contadini ed operai consumavano intorno alle 9-10 del mattino quando già parte della giornata era stata fatta, in genere il pane o la pitta venivano conditi con gli avanzi della sera prima, verdure fritte, olive, formaggio, i più fortunati anche salsiccia o altri salumi o magari con il sugo che intanto cuoceva nella pentola.
Nel mio morzeddu, realizzato con piadina biologica all'olio extravergine d'oliva Artigianpiada ho voluto 'nduja, la piccante 'Nduja di suino nero della filiera Madeo  scamorza e bieta saltata in padella, un po' di passata di pomodoro e del profumato origano.
Un po' morzeddu, un po' pizza e un po' piadina la piada a strati, come gentilmente l'ho sempre chiamata, va gustata calda o tiepida può fare da antipasto o merenda, o piatto unico in quantitativi più importanti ma provatela e chissà magari che qualche azdora non deciderà di sposare la sua piadina con il gusto deciso della 'nduja calabrese, in fondo la vera cucina italiana dovrebbe essere quella che unisce lo stivale.
Piadina morzeddu
Ingredienti:
3 piadine
2 cucchiai di 'nduja
2 manciate di bieta scottata
150 g di scamorza1 spicchio d'aglio
qualche cucchiaio di passata di pomodoro
olio extravergine d'oliva
origano
saltare la bieta con olio e aglio.
Stendere una piadina in una teglia, spalmarla con passata di pomodoro, origano, olio, un cucchiaio di 'nduja, metà della bieta e della scamorza. coprire con una seconda piadina e condire allo stesso modo. sovrapporre la terza piadina che condirete solo con la passata di pomodoro, un filo d'olio e origano. Infornare a 180° finché la superficie risulterà ben dorata e la scamorza fusa.

Nel libro di cui vi ho parlato per ogni ricetta ci sono delle indicazioni sulla bevanda da abbinare, non sempre vino o birra, ma anche tè freddo nei più comuni e frequenti gusti presenti oggi in commercio.
Anch'io ho un suggerimento insolito per questa preparazione, se gusto una piadina morzeddu una lattina di Coca-Cola light non mi deve mancare, la bollicina dolce mi assorbe benissimo il piccante e l'unto. Ma siccome adoro fare le cose con stile per accompagnare questa piadina ed essere chic vi consiglio di optare per una stilosa lattina di Coca-Cola light firmata Marc Jacobs disponibile in edizione limitata anche in Italia fino a Dicembre. E' il caso di affrettarsi perché all'iniziativa è legato un concorso che mette in palio una tote bag Marc by Marc Jacobs al giorno.
Vi ricordo ancora di seguire Sale e Pepe quanto basta anche su Facebook ci sono sempre contenuti extra e scrivetemi, rispondo a tutti.

La piadina morzeddu

Piatto La Porcellana Bianca, americano e tovagliolo Busatti
Ovvero come ti trasformo il cibo da strada romagnolo in cibo da strada calabrese.
Il mio vuole essere un omaggio allo street food all'italiana, al cibo da strada celebrato e raccontato nel nuovo libro di Clara e Gigi Padovani pubblicato da Giunti. Street Food all'Italiana è un libro che segue la moda direte e che cavalca l'onda aggiungo io, perché se di street food fino a qualche anno fa si parlava solo in certi ambienti oggi è di gran moda parlarne e consumarne. Nessuno però fino ad oggi aveva catalogato, anche servendosi delle immagini raccolte qua e là per l'Italia, il cibo di strada di tutta la penisola rivalutando le tradizioni locali che l’hanno originato. Ci sono riusciti i coniugi Padovani che hanno messo al nostro servizio tutta la loro esperienza e ne è venuto fuori un libro che incuriosisce sin dalla copertina e mette addosso quella voglia di attraversare lo stivale alla ricerca delle prelibatezze raccontate e dei volti che le rendono tali. Il libro raccoglie  più di 50 ricette, divise in base agli ingredienti – cereali, carne, pesce, verdure e formaggi, dolci – provenienti dalle strade italiane del gusto.
La piadina romagnola era un cibo antichissimo e povero, strettamente casalingo prima che le azdore lo vendessero nei chioschi per strada. Con morzeddu nel catanzarese s'intende un intingolo a base di frattaglie (polmone, fegato, milza) che si utilizza per farcire la pitta calabrese che in realtà dovrebbe essere fritta (proprio come le vecchiarelle di cui già vi parlai).
Nella mia zona invece con morzeddu s'indicava spesso una colazione rinforzata che contadini ed operai consumavano intorno alle 9-10 del mattino quando già parte della giornata era stata fatta, in genere il pane o la pitta venivano conditi con gli avanzi della sera prima, verdure fritte, olive, formaggio, i più fortunati anche salsiccia o altri salumi o magari con il sugo che intanto cuoceva nella pentola.
Nel mio morzeddu, realizzato con piadina biologica all'olio extravergine d'oliva Artigianpiada ho voluto 'nduja, la piccante 'Nduja di suino nero della filiera Madeo  scamorza e bieta saltata in padella, un po' di passata di pomodoro e del profumato origano.
Un po' morzeddu, un po' pizza e un po' piadina la piada a strati, come gentilmente l'ho sempre chiamata, va gustata calda o tiepida può fare da antipasto o merenda, o piatto unico in quantitativi più importanti ma provatela e chissà magari che qualche azdora non deciderà di sposare la sua piadina con il gusto deciso della 'nduja calabrese, in fondo la vera cucina italiana dovrebbe essere quella che unisce lo stivale.
Piadina morzeddu
Ingredienti:
3 piadine
2 cucchiai di 'nduja
2 manciate di bieta scottata
150 g di scamorza1 spicchio d'aglio
qualche cucchiaio di passata di pomodoro
olio extravergine d'oliva
origano
saltare la bieta con olio e aglio.
Stendere una piadina in una teglia, spalmarla con passata di pomodoro, origano, olio, un cucchiaio di 'nduja, metà della bieta e della scamorza. coprire con una seconda piadina e condire allo stesso modo. sovrapporre la terza piadina che condirete solo con la passata di pomodoro, un filo d'olio e origano. Infornare a 180° finché la superficie risulterà ben dorata e la scamorza fusa.

Nel libro di cui vi ho parlato per ogni ricetta ci sono delle indicazioni sulla bevanda da abbinare, non sempre vino o birra, ma anche tè freddo nei più comuni e frequenti gusti presenti oggi in commercio.
Anch'io ho un suggerimento insolito per questa preparazione, se gusto una piadina morzeddu una lattina di Coca-Cola light non mi deve mancare, la bollicina dolce mi assorbe benissimo il piccante e l'unto. Ma siccome adoro fare le cose con stile per accompagnare questa piadina ed essere chic vi consiglio di optare per una stilosa lattina di Coca-Cola light firmata Marc Jacobs disponibile in edizione limitata anche in Italia fino a Dicembre. E' il caso di affrettarsi perché all'iniziativa è legato un concorso che mette in palio una tote bag Marc by Marc Jacobs al giorno.
Vi ricordo ancora di seguire Sale e Pepe quanto basta anche su Facebook ci sono sempre contenuti extra e scrivetemi, rispondo a tutti.

2013-10-31

Una tavola naturale per Halloween e i muffin alle castagne uvetta e pecorino

Piatti in foglia di palma, bicchieri in carta, posate in legno, tovaglioli e sacchetti in carta, stampi da muffin VERDIAMO, tela di juta arancione Dejute
C'è chi Halloween non lo vuole festeggiare, trovo invece che, dal momento che nella stessa data la Chiesa cattolica festeggia Ognissanti, sia un'ottima occasione per stare insieme e festeggiare quello che peraltro per i Celti era il Capodanno, l’incontro tra il mondo dei vivi e quello dei morti in cui le porte delle dimensioni ultraterrene si spalancavano e gli spiriti erano liberi di vagare sulla terra unendosi ai vivi. 
Il 31 ottobre era anche la notte del Grande Sabba Nero, la notte in cui le Streghe si radunavano invocando le forze della terra e del cielo. Insomma qualunque ne sia la ragione quando c'è un'occasione festeggiamola pure cercando di divertirci il più possibile.
I colori di Halloween sono l'arancio e il nero ma non volevo una tavola lugubre ho scelto quindi  toni naturali da abbinare all'arancio, unica concessione al nero il pipistrellino in cartoncino appoggiato sulla lanterna. Le candele non possono e non debbono mancare su questa tavola di festa.
Con un'apparecchiatura così anche sparecchiare diventa una festa, piatti, bicchieri e posate sono tutti compostabili, si gettano nell'umido e chi ha preparato la cena e la tavola non deve faticare.
I tovaglioli e le posate in legno le ho raccolte in un sacchetto di carta intagliato sul davanti e decorato con dei fili di rafia.
Dei simpatici fantasmini di carta attaccati su piccoli stecchini decorano i muffin fungendo da segnaposto creando l'atmosfera giusta anche per i più piccoli.
I muffin parlano proprio dell'autunno come la tavola del resto, la ricetta non ricordo dove l'avevo trovata era in uno dei miei foglietti sparsi e mi ripromettevo sempre di provarla ecco la gusta occasione, farina di castagne, salvia, rosmarino, Pecorino Romano DOP Brunelli e uvetta sultanina ECOR
Muffin di castagne uvetta e pecorino
Ingredienti per 8-10 muffin:
175 g di farina 00
80 g di farina di castagne
80 g  di pecorino romano dop 
2 cucchiai di zucchero di canna muscovado
240 g di latte 
80 g di olio extravergine d'oliva
2 cucchiaiate di uvetta sultanina
1 uovo
2 cucchiaini colmi di lievito per torte salate*
1 cucchiaino di salvia 
1 cucchiaino di rosmarino
sale e pepe nero
Miscelare le farine, il lievito, le erbette, il formaggio grattugiato, lo zucchero, una presa di sale e una macinata di pepe. Aggiungere l'uvetta ammollata e strizzata. A parte mescolare il latte tiepido, l'olio e l'uovo e unirli al composto solido. Amalgamare e suddividere il composto negli stampi. Infornare a 170° finché i muffin risulteranno ben dorati e cotti all'interno.
*Ho utilizzato lievito Santa Lucia AR.PA. Lieviti

2013-10-29

Tra storie di mostri e fantasmi, case stregate e vasetti con i vermi

Stavolta li ho resi davvero felici i miei piccini e non potevo aspettare per parlarvene perché, se avete piccoli o una festa in programma per la sera di Halloween questa ricetta non ve la potete proprio perdere. Semplice semplice è davvero perfetta come dessert per la festa più macabra dell'anno. Budino al cioccolato in semplici bicchierini, biscotti al cioccolato (o torta al cioccolato come quella al cioccolato e cannella del fascicolo n.7 de I dolci di Benedetta) sbriciolati sopra  a mo' di terriccio, un ciuffetto di menta e caramelline gommose a forma di vermetti per completare. Una gioia davvero per gli occhi e per il palato. 
Ma per lo spirito ci vuole ben altro e vedere Giulio e Aurelia stupiti e sorridenti davanti a La Casa Stregata di EdiCart non ha prezzo. Un libro composto da cinque pop-up animati da spaventosi suoni. Fantasmi, zombi, vampiri e mostri fetidi arricchiscono le pagine di questo terrificante libro interattivo. Una mostruosa storia in cui si trovano coinvolti tre ragazzini da godersi con i piccolini nella notte di Halloween. 
Per i bambini più grandi che più delle immagini iniziano ad amare gli intrecci è da non perdere Nonna Clara e la notte di Halloween fantastico libro di Riccardo Parigi e Massimo Sozzi pubblicato da Effigi per vivere insieme a una tutt'altro che ordinaria nonnina e ai suoi tre nipotini una girandola di incredibili e divertenti avventure. Una Villa maremmana ubicata nei pressi del lago dell'Accesa fa da sfondo alla movimentata vicenda che si svolge nella notte del 31 ottobre, in cui misteriosi spiritelli daranno il loro supporto all'inconsueta squadra di investigatori nello sgominare una pericolosa banda di criminali.
Per il budino non vi date troppa premura per quattro porzioni utilizzate pure un preparato per Budino al cioccolato come quello Ar.Pa.  Lieviti e godetevi piuttosto la  decorazione del dolce con i vostri figli. 
Spero di riuscire a scrivere il prossimo post seguendo il programma che mi sono prestabilita voi passate il 31 conto di farvi trovare qualche idea per la tavola della serata.

2013-10-25

Crocchette di tonno mummificate

Piatto in polpa di cellulosa Ecobioshopping
Halloween è alle porte e per chi come me ha dei bambini diventa un'ottima occasione per far festa e divertirsi tra dolci e cucina.
Gli esperimenti sono iniziati ma siamo partiti dal salato riservando il dolce al fine settimana visto che stiamo aspettando domani l'uscita del fascicolo n.7 de I dolci di Benedetta dedicato ad Halloween in cui dovremmo trovare le formine per i biscotti e tante ideuzze dolci. Intanto cerco di sfruttare l'occasione mostruosa per far mangiare in modo un po' più bilanciato i miei piccini che come tutti i bambini amano le cose saporite e poco sane a scapito di frutta, verdura e altri alimenti sani.
Le crocchette in questione possono essere accompagnate ad esempio da una fresca insalata verde a fare da lettino così anche una bella porzione di verdura sarà mandata giù. Certo se siete bravi e fortunati mangeranno le crocchette in questione preparate con del pesce fresco cotto al vapore, i miei no le preferiscono con il tonno in scatola ma tutto tutto ho imparato che non si può avere.
Grazie a un delizioso libro gioco con inserti staccabili pubblicato da Editoriale Scienza Una mela al giorno! di Patrizia Geis sto cercando di insegnargli che quando si va a fare la spesa con mamma non si comprano solo prosciutto cotto, mozzarella, wurstel, patatine e merendine. Mi diverto un mondo anch'io a fare la spesa seguendo la lista del libro e infilando nel cestino di carta (staccabile) gli alimenti (sagomine di carta che riproducono ogni genere alimentare) che prima abbiamo sistemato sugli scaffali. Si passa poi dalla cassa e una volta messi i prodotti nel sacchetto (fornito dal libro) si torna a casa a preparare il pranzo ed apparecchiare la tavola per ogni pasto della giornata. Un libro interattivo per scoprire le risposte sull'alimentazione giocando. Io ce la metto tutta prima o poi saranno loro a chiedermi cibi sani...io ci spero.
In Tutti a Tavola! di Mario Corte illustrato da Francesca Carabelli e pubblicato da Emme Edizioni il tema è sempre quello delle buone abitudini alimentari, un percorso alla scoperta di un sano rapporto con il cibo disseminato di esempi, curiosità e consigli pratici di ogni genere. Interessantissima anche la sezione dedicata alle buone maniere a tavola perché pranzare o cenare non vuol dire solo alimentarsi, ma ritrovarsi insieme, scambiare le proprie esperienze e... imparare a comportarsi in modo corretto a tavola.
In entrambi i libri si parla della necessità di fare attività fisica, tema non scontato per i nostri bambini abituati troppo spesso a divano e monitor.
Ora torniamo alle crocchette mummificate, un impasto di patata, uovo e tonno passato nell'albume e nel pangrattato e ingabbiato in fili di pasta sfoglia, da servire con verdura mi raccomando.
Crocchette mummuficate
Ingredienti:
1 patata lessa
100 g di tonno sott'olio sgocciolato
2 uova
sale e pepe
pangrattato per la panatura
1 rotolo di pasta sfoglia
olio extravergine d'oliva
maionese e grani di pepe per decorare
insalata per completare
Schiacciare la patata e mescolarla al tonno, aggiungere un tuorlo, sale (poco) e pepe. Formare delle palline schiacciate passarle nei due albumi sbattuti e nel pangrattato. Tagliare delle strisce sottilissime dalla pasta sfoglia e passarle attorno alle crocchette. sistemare le crocchette su una teglia unta e pennellare la sfoglia con il restante tuorlo. Infornare a 180° rigirandole una sola volta finché risulteranno ben dorate. Guarire con ciuffetti di maionese e grani di pepe posti a mo' di occhietti. Servire su un letto di insalata verde.