2007-11-10

Vinci una cena esclusiva per 2!


Come si dice... tentar non nuoce, e così ho deciso di provare anch'io a partecipare a questo concorso organizzato da Turismo in Italia e da http://www.elation.it/. Se poi volete saperne ancora e partecipare anche voi non dovete che cliccare qui troverete tutte le informazioni sul concorso e la lista completa dei partecipanti e dei ristoranti in cui sarà possibile cenare con la vincita.

Vinci una cena esclusiva per 2!


Come si dice... tentar non nuoce, e così ho deciso di provare anch'io a partecipare a questo concorso organizzato da Turismo in Italia e da http://www.elation.it/. Se poi volete saperne ancora e partecipare anche voi non dovete che cliccare qui troverete tutte le informazioni sul concorso e la lista completa dei partecipanti e dei ristoranti in cui sarà possibile cenare con la vincita.

2007-11-09

Coniglio al curry e mela

E' un periodo in cui non vado matta per la carne, salvo se non si tratta di carne di una certa qualità. Così siccome l'altro ieri mi hanno regalato un coniglio nostrano ho pensato bene di mettere in pratica qualche buona ricetta tenuta da parte. Però, dato che mio padre il coniglio lo vuole soltanto alla cacciatora e in nessun altro modo, ieri sera a casa mia si è tenuto un "coniglio-party" in cui figlia contro madre ci siamo sfidate all'ultimo coniglio. Chi ha vinto? Pareggio credo. F. ed io abbiamo apprezzato la preparazione tradizionale, ma preferito la nuova ricetta, mamma non ha disdegnato nessuna delle due e papà invece non ha voluto neppure assaggiare la versione "con crema" come da lui definita.
Va bè va vi lascio la ricetta:
500 g di coniglio (c.a. mezzo) a pezzi
due cucchiai di aceto di mele
1/4 di cipolla
1/2 spicchio d'aglio
15 g di burro
1 cucchiaio di farina
1/2 cucchiaio di curry
1/2 bicchiere di vino bianco secco
brodo vegetale (anche di dado)
1 mela verde
sale
In una terrina ponete a bagno il coniglio con acqua e aceto, lasciate riposare per circa mezz'ora poi scolate e veersate in padella, ponete sul fuoco a pedella coperta senza nessun condimento, scolando dal liquido che fuoriesce finchè la carne resta ben asciutta. Tenete da parte la carne ed asciugate la padella con della carta assorbente. Mettetevi il burro, la cipolla e l'aglio tritati sottilmente e ponete di nuovo sul fuoco, aggiungete la carne e lasciate rosolare, poi bagnate col vino e quando il vino sarà evaporato cospargete con la farina e il curry mescolati insieme, bagnate con brodo caldo coprite e lasciate cuocere per un'ora a fuoco moderato, aggiungendo brodo di tanto in tanto. Venti minuti prima di spegnere unite la mela sbucciata e tagliata a dadini e lasciate cuocere finchè diventa quasi una crema, regolate di sale e servite subito.
Assaggia di qua, assaggia di là, ho mangiato doppia porzione.

Coniglio al curry e mela

E' un periodo in cui non vado matta per la carne, salvo se non si tratta di carne di una certa qualità. Così siccome l'altro ieri mi hanno regalato un coniglio nostrano ho pensato bene di mettere in pratica qualche buona ricetta tenuta da parte. Però, dato che mio padre il coniglio lo vuole soltanto alla cacciatora e in nessun altro modo, ieri sera a casa mia si è tenuto un "coniglio-party" in cui figlia contro madre ci siamo sfidate all'ultimo coniglio. Chi ha vinto? Pareggio credo. F. ed io abbiamo apprezzato la preparazione tradizionale, ma preferito la nuova ricetta, mamma non ha disdegnato nessuna delle due e papà invece non ha voluto neppure assaggiare la versione "con crema" come da lui definita.
Va bè va vi lascio la ricetta:
500 g di coniglio (c.a. mezzo) a pezzi
due cucchiai di aceto di mele
1/4 di cipolla
1/2 spicchio d'aglio
15 g di burro
1 cucchiaio di farina
1/2 cucchiaio di curry
1/2 bicchiere di vino bianco secco
brodo vegetale (anche di dado)
1 mela verde
sale
In una terrina ponete a bagno il coniglio con acqua e aceto, lasciate riposare per circa mezz'ora poi scolate e veersate in padella, ponete sul fuoco a pedella coperta senza nessun condimento, scolando dal liquido che fuoriesce finchè la carne resta ben asciutta. Tenete da parte la carne ed asciugate la padella con della carta assorbente. Mettetevi il burro, la cipolla e l'aglio tritati sottilmente e ponete di nuovo sul fuoco, aggiungete la carne e lasciate rosolare, poi bagnate col vino e quando il vino sarà evaporato cospargete con la farina e il curry mescolati insieme, bagnate con brodo caldo coprite e lasciate cuocere per un'ora a fuoco moderato, aggiungendo brodo di tanto in tanto. Venti minuti prima di spegnere unite la mela sbucciata e tagliata a dadini e lasciate cuocere finchè diventa quasi una crema, regolate di sale e servite subito.
Assaggia di qua, assaggia di là, ho mangiato doppia porzione.

2007-11-08

Pomodori verdi fritti


Vi dice qualcosa questo titolo? Molti di voi so che stanno già pensando al libro di Fannie Flagg Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop ed anch'io passeggiando in un mercatino locale di frutta e verdura in cui faceva bella mostra una cassettina di pomodori verdi non ho potuto fare a meno di ripensarci e così ecco affiorare alla mia mente tutta l'emozione, la tristezza, l'ironia e la delicatezza di quelle pagine a me molto care. Non ho potuto fare a meno di acquistare i pomodori, senza alcun dubbio su come li avrei mangiati, e ripensare alla storia di Ruth ed Idgie, due donne che nella provinciale America degli anni venti affrontano e si confrontano con la mentalità di una piccola comunità rurale. Due donne che con immenso coraggio aprono un locale, il caffè di Whistle stop appunto, dove con amore e dedizione servono il buon "cibo di casa" tanto ai bianchi quanto ai neri, in un'epoca in cui questo non era affatto scontato.
Tra le più richieste ricette del caffè vi sono naturalmente i celeberrimi pomodori verdi fritti che Ruth ed Idgie preparavano così:

POMODORI VERDI FRITTI CON SALSA AL LATTE
3 cucchiai di grasso di pancetta
farina
4 pomodori verdi affettati
latte
uova sbattute
sale
pangrattato
pepe

Scaldate il grasso in una padella per friggere. Bagnate i pomodori nell'uovo sbattuto, quindi passateli nel pangrattato. Friggeteli fino a quando non saranno coloriti da entrambi i lati e sistemateli su un piatto. Per ciascun cucchiaio di grasso rimasto in padella, aggiungetene uno di farina e mescolate bene. Quindi versate, sempre mescolando, una tazza di latte tiepido e lasciate cuocere finchè la salsa non si addenserà, senza mai smettere di mescolare. Aggiungete sale e pepe a piacere. Versate poi sui pomodori e servite bollente. il meglio che c'è.
Questa la versione riportata dalla Flagg nel libro.

Capirete che per quanto io ami i grassi, stavolta non ce l'ho fatta proprio a friggere nel grasso di pancetta e a condire con salsa al latte.
Così vi lascio la mia versione meridionale dei pomodori verdi fritti:


Pomodori verdi
farina
olio extravergine d'oliva per friggere
sale dolce di Cervia
Affettate i pomodori passateli nella farina e friggeteli in abbondante olio fino a doratura, salate in superficie e servite caldissimi. Bè non saranno gli stessi, ma io comunque li ho apprezzati ed ho ripensato a questo dolce libro.

Pomodori verdi fritti


Vi dice qualcosa questo titolo? Molti di voi so che stanno già pensando al libro di Fannie Flagg Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop ed anch'io passeggiando in un mercatino locale di frutta e verdura in cui faceva bella mostra una cassettina di pomodori verdi non ho potuto fare a meno di ripensarci e così ecco affiorare alla mia mente tutta l'emozione, la tristezza, l'ironia e la delicatezza di quelle pagine a me molto care. Non ho potuto fare a meno di acquistare i pomodori, senza alcun dubbio su come li avrei mangiati, e ripensare alla storia di Ruth ed Idgie, due donne che nella provinciale America degli anni venti affrontano e si confrontano con la mentalità di una piccola comunità rurale. Due donne che con immenso coraggio aprono un locale, il caffè di Whistle stop appunto, dove con amore e dedizione servono il buon "cibo di casa" tanto ai bianchi quanto ai neri, in un'epoca in cui questo non era affatto scontato.
Tra le più richieste ricette del caffè vi sono naturalmente i celeberrimi pomodori verdi fritti che Ruth ed Idgie preparavano così:

POMODORI VERDI FRITTI CON SALSA AL LATTE
3 cucchiai di grasso di pancetta
farina
4 pomodori verdi affettati
latte
uova sbattute
sale
pangrattato
pepe

Scaldate il grasso in una padella per friggere. Bagnate i pomodori nell'uovo sbattuto, quindi passateli nel pangrattato. Friggeteli fino a quando non saranno coloriti da entrambi i lati e sistemateli su un piatto. Per ciascun cucchiaio di grasso rimasto in padella, aggiungetene uno di farina e mescolate bene. Quindi versate, sempre mescolando, una tazza di latte tiepido e lasciate cuocere finchè la salsa non si addenserà, senza mai smettere di mescolare. Aggiungete sale e pepe a piacere. Versate poi sui pomodori e servite bollente. il meglio che c'è.
Questa la versione riportata dalla Flagg nel libro.

Capirete che per quanto io ami i grassi, stavolta non ce l'ho fatta proprio a friggere nel grasso di pancetta e a condire con salsa al latte.
Così vi lascio la mia versione meridionale dei pomodori verdi fritti:


Pomodori verdi
farina
olio extravergine d'oliva per friggere
sale dolce di Cervia
Affettate i pomodori passateli nella farina e friggeteli in abbondante olio fino a doratura, salate in superficie e servite caldissimi. Bè non saranno gli stessi, ma io comunque li ho apprezzati ed ho ripensato a questo dolce libro.

2007-11-07

Macarons al cacao

Finalmente un pò di Francia a casa mia: i Macarons!
Dovete sapere - e certo lo avevate già immaginato dalle ultime foto - che questo in corso è per me un periodo fortemente "cioccolatoso" per cui creo (o tento di creare dipende dai punti di vista) dolci che lo contengano. Ammetto che sto resistendo alla forte tentazione di farmi una Sacher e papparmela fetta dopo fetta ma, preso Cucina Italiana di Novembre e vista la ricetta dei classici macarons francesi, non ho potuto resistere ed anzichè farli trigusto come sulla rivista ho rimandato ad altri momenti quelli alla vaniglia ed al pistacchio e li ho fatti solo al cacao farciti con crema di burro e cioccolato. Una goduria per quanto, e con me concorderanno gli esperti, sui macarons devo ancora crescere dato che parigini proprio non sembravano, ma non avendo mai assaggiato gli originali il risultato mi è parso più che soddisfacente. Comunque se passa qualche esperto, tipo Walter Pedrazzi, mi vuole cortesemente spiegare perchè la superficie dei miei macarons si è lesionata in cottura? Se si conosce l'errore si può imparare ad evitarlo.

Ingredienti per 12-15 macarons:
100 g di farina di mandorle
110 g di zucchero a velo
60 g di zucchero semolato
2 albumi
15 g di cacao amaro
1 pizzico di sale
crema:
10 g farina
25 g di zucchero semolato
1 uovo piccolo
1 pizzico di sale
114 g di latte tiepido
50 g di burro
50 g di cioccolato fondente

Setacciate la farina di mandorle con lo zucchero a velo ed amalgamate con un albume, unite in un pentolino lo zucchero semolato con due cucchiai scarsi di acqua, portate a bollore, dopo due minuti spegnete e versate lo sciroppo sull'altro albume montato a neve con un pizzico di sale lavorando il composto con la frusta. Unite questo composto al precedente e poi raccogliete tutto in una tasca da pasticciere con la bocchetta liscia e formate sulla teglia rivestita di carta da forno 24-30 dischetti (dipende dalle dimensioni). Lasciate poi riposare un'ora prima di infornare di modo che si formi in superficie una crosticina che permetterà ai biscotti di crescere in altezza invece che allargarsi sulla placca. Infornate poi a 180° per 10 minuti. Quando spegnte il forno vi accorgerete che il miracolo è compiuto, sfornateli e fateli raffreddare.
Mentre aspettate di cuocere i macarons potete preparare la crema: Amalgamate la farina con lo zucchero ed un pizzico di sale, unite l'uovo e poi il latte tiepido e il cioccolato a scagliette, portate sul fuoco, meglio a bagnomaria, e fate addensare la crema, a fine cotture unite metà burro e lasciate raffreddare. Solo quando la crema si sarà raffreddata potete unire l'altro burro e montare il composto con le fruste elettriche. Lasciate raffreddare ancora in frigo e poi farcite i macarons con la crema chiudendoli a coppiette come per i baci di dama.

Macarons al cacao

Finalmente un pò di Francia a casa mia: i Macarons!
Dovete sapere - e certo lo avevate già immaginato dalle ultime foto - che questo in corso è per me un periodo fortemente "cioccolatoso" per cui creo (o tento di creare dipende dai punti di vista) dolci che lo contengano. Ammetto che sto resistendo alla forte tentazione di farmi una Sacher e papparmela fetta dopo fetta ma, preso Cucina Italiana di Novembre e vista la ricetta dei classici macarons francesi, non ho potuto resistere ed anzichè farli trigusto come sulla rivista ho rimandato ad altri momenti quelli alla vaniglia ed al pistacchio e li ho fatti solo al cacao farciti con crema di burro e cioccolato. Una goduria per quanto, e con me concorderanno gli esperti, sui macarons devo ancora crescere dato che parigini proprio non sembravano, ma non avendo mai assaggiato gli originali il risultato mi è parso più che soddisfacente. Comunque se passa qualche esperto, tipo Walter Pedrazzi, mi vuole cortesemente spiegare perchè la superficie dei miei macarons si è lesionata in cottura? Se si conosce l'errore si può imparare ad evitarlo.

Ingredienti per 12-15 macarons:
100 g di farina di mandorle
110 g di zucchero a velo
60 g di zucchero semolato
2 albumi
15 g di cacao amaro
1 pizzico di sale
crema:
10 g farina
25 g di zucchero semolato
1 uovo piccolo
1 pizzico di sale
114 g di latte tiepido
50 g di burro
50 g di cioccolato fondente

Setacciate la farina di mandorle con lo zucchero a velo ed amalgamate con un albume, unite in un pentolino lo zucchero semolato con due cucchiai scarsi di acqua, portate a bollore, dopo due minuti spegnete e versate lo sciroppo sull'altro albume montato a neve con un pizzico di sale lavorando il composto con la frusta. Unite questo composto al precedente e poi raccogliete tutto in una tasca da pasticciere con la bocchetta liscia e formate sulla teglia rivestita di carta da forno 24-30 dischetti (dipende dalle dimensioni). Lasciate poi riposare un'ora prima di infornare di modo che si formi in superficie una crosticina che permetterà ai biscotti di crescere in altezza invece che allargarsi sulla placca. Infornate poi a 180° per 10 minuti. Quando spegnte il forno vi accorgerete che il miracolo è compiuto, sfornateli e fateli raffreddare.
Mentre aspettate di cuocere i macarons potete preparare la crema: Amalgamate la farina con lo zucchero ed un pizzico di sale, unite l'uovo e poi il latte tiepido e il cioccolato a scagliette, portate sul fuoco, meglio a bagnomaria, e fate addensare la crema, a fine cotture unite metà burro e lasciate raffreddare. Solo quando la crema si sarà raffreddata potete unire l'altro burro e montare il composto con le fruste elettriche. Lasciate raffreddare ancora in frigo e poi farcite i macarons con la crema chiudendoli a coppiette come per i baci di dama.

2007-11-06

Crostata dell'autunno

Cosa c'è di meglio che una bella frolla che sa di autunno per riscaldarsi il cuore nei freddi e piovosi pomeriggi di novembre davanti alla solita ed adorata tazza di thè forte e fumante? Nulla naturalmente, da questa idea è nata la mia Crostata dell'autunno.
La preparazione è di estrema semplicità, non è che una frolla al cacao farcita di golosa crema di marroni. Passiamo allora alla preparazione:

250 g di farina 00
1 cucchiaio colmo di cacao
2 tuorli d'uovo
100 g di zucchero a velo
200 g di burro freddo
sale
1 barattolo (circa 300 g) di crema di marroni
cacao per spolverare

Mescoliamo la farina con il cacao e lo zucchero ed impastiamo con le punte delle dita insieme al burro a tocchetti fino ad ottenere una sorta di pangrattato ma facendo attenzione a non riscaldare troppo l'impasto, uniamo i tuorli leggermente sbattuti con un cucchiaio di acqua ed un pizzico di sale ed impastiamo ancora velocemente poi lasciamo l'impasto in frigo a riposare un paio d'ore.
Stendiamolo col matterello e rivestiamone una teglia per crostata, bucherelliamo il fondo e stendiamo sopra la pasta la crema di marroni. Con i ritagli di impasto ricaviamo dei bastoncini e dei decori a tema, io ho fatto dei funghetti che ho disposto al centro della crostata. Lasciamo di nuovo raffreddare in frigo per circa mezz'ora e poi cuociamo in forno caldo a 180° per 30 minuti.
Lasciamo intepidire e poi spolverizziamo di cacao amaro e decoriamo a piacere con nocciole o mandorle ricoperte di cioccolato fondente.
Cosa ve ne pare?

Crostata dell'autunno

Cosa c'è di meglio che una bella frolla che sa di autunno per riscaldarsi il cuore nei freddi e piovosi pomeriggi di novembre davanti alla solita ed adorata tazza di thè forte e fumante? Nulla naturalmente, da questa idea è nata la mia Crostata dell'autunno.
La preparazione è di estrema semplicità, non è che una frolla al cacao farcita di golosa crema di marroni. Passiamo allora alla preparazione:

250 g di farina 00
1 cucchiaio colmo di cacao
2 tuorli d'uovo
100 g di zucchero a velo
200 g di burro freddo
sale
1 barattolo (circa 300 g) di crema di marroni
cacao per spolverare

Mescoliamo la farina con il cacao e lo zucchero ed impastiamo con le punte delle dita insieme al burro a tocchetti fino ad ottenere una sorta di pangrattato ma facendo attenzione a non riscaldare troppo l'impasto, uniamo i tuorli leggermente sbattuti con un cucchiaio di acqua ed un pizzico di sale ed impastiamo ancora velocemente poi lasciamo l'impasto in frigo a riposare un paio d'ore.
Stendiamolo col matterello e rivestiamone una teglia per crostata, bucherelliamo il fondo e stendiamo sopra la pasta la crema di marroni. Con i ritagli di impasto ricaviamo dei bastoncini e dei decori a tema, io ho fatto dei funghetti che ho disposto al centro della crostata. Lasciamo di nuovo raffreddare in frigo per circa mezz'ora e poi cuociamo in forno caldo a 180° per 30 minuti.
Lasciamo intepidire e poi spolverizziamo di cacao amaro e decoriamo a piacere con nocciole o mandorle ricoperte di cioccolato fondente.
Cosa ve ne pare?

2007-11-05

Zuppa di conforto per food-bloggers influenzati

Ebbene gente, la prima influenza della stagione mi ha colpita e così i giorni di "ponte" che dovevo allegramente trascorrere andandomene di qua e di là li ho passati sulla poltrona, con la coperta addosso e la tv accesa (a guardare programmi di cucina ovviamente!). Anche se stavo male non ho pensato neppure per un istante di poter mortificare il mio palato con una insipida minestrina da ospedale e così ho concretizzato l'idea espressa da F. che, sentendosi peggio di me, mi ha chiesto di preparargli una minestra di zucca dove fossero ancora riconoscibili gli ortaggi (in pratica che non fosse una vellutata ma qualcosa di diverso).
Così con quel che avevo in casa ho preparato la mia
Zuppa di zucca gialla e funghi

Per due porzioni occorrono:
1 porro
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 noce di burro
1 fetta da mezzo centimentro di coppa stagionata
2 tazze di polpa di zucca gialla
1 tazza di funghi misti (anche surgelati)
1/2 bicchiere di vino bianco secco
1 foglia di alloro
2 cucchiai di ricotta fresca
sale alle erbe di Cervia
pepe nero
peperoncino piccante
1 fetta di pane casereccio
4 fettine di provola dolce

Scaldiamo un cucchiaio d'olio e il burro, aggiungiamo la coppa a piccoli dadini e il porro affettato, lasciamo insaporire due minuti a fuoco medio, aggiungiamo i funghi affettati e poi sfumiamo col vino.Uniamo la zucca a tocchetti, una foglia di alloro, un pò di sale e poi copriamo di acqua, lasciamo cuocere a pentola coperta per circa mezz'ora, finchè la zucca si cuoce e la zuppa risulta densa. Raccogliamo poi nel bicchiere del mixer alcuni pezzi di zucca e frulliamola con la ricotta, incorporiamo la crema ottenuta alla zuppa, regoliamo di sale e pepe, insaporiamo con un pizzico di peperoncino piccante macinato. Ricaviamo dalla fetta di pane quattro rettangolini sui quali disporremo le fette di provola, passiamo i crostini in forno finchè il formaggio di scioglie.
Suddividiamo la zuppa nelle due ciotole, guarniamo con i crostini preparati, un filo d'olio, una macinata di pepe nero e qualche foglia d'alloro.
Dopo una zuppa così anche l'influenza prende un altro aspetto.

Zuppa di conforto per food-bloggers influenzati

Ebbene gente, la prima influenza della stagione mi ha colpita e così i giorni di "ponte" che dovevo allegramente trascorrere andandomene di qua e di là li ho passati sulla poltrona, con la coperta addosso e la tv accesa (a guardare programmi di cucina ovviamente!). Anche se stavo male non ho pensato neppure per un istante di poter mortificare il mio palato con una insipida minestrina da ospedale e così ho concretizzato l'idea espressa da F. che, sentendosi peggio di me, mi ha chiesto di preparargli una minestra di zucca dove fossero ancora riconoscibili gli ortaggi (in pratica che non fosse una vellutata ma qualcosa di diverso).
Così con quel che avevo in casa ho preparato la mia
Zuppa di zucca gialla e funghi

Per due porzioni occorrono:
1 porro
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 noce di burro
1 fetta da mezzo centimentro di coppa stagionata
2 tazze di polpa di zucca gialla
1 tazza di funghi misti (anche surgelati)
1/2 bicchiere di vino bianco secco
1 foglia di alloro
2 cucchiai di ricotta fresca
sale alle erbe di Cervia
pepe nero
peperoncino piccante
1 fetta di pane casereccio
4 fettine di provola dolce

Scaldiamo un cucchiaio d'olio e il burro, aggiungiamo la coppa a piccoli dadini e il porro affettato, lasciamo insaporire due minuti a fuoco medio, aggiungiamo i funghi affettati e poi sfumiamo col vino.Uniamo la zucca a tocchetti, una foglia di alloro, un pò di sale e poi copriamo di acqua, lasciamo cuocere a pentola coperta per circa mezz'ora, finchè la zucca si cuoce e la zuppa risulta densa. Raccogliamo poi nel bicchiere del mixer alcuni pezzi di zucca e frulliamola con la ricotta, incorporiamo la crema ottenuta alla zuppa, regoliamo di sale e pepe, insaporiamo con un pizzico di peperoncino piccante macinato. Ricaviamo dalla fetta di pane quattro rettangolini sui quali disporremo le fette di provola, passiamo i crostini in forno finchè il formaggio di scioglie.
Suddividiamo la zuppa nelle due ciotole, guarniamo con i crostini preparati, un filo d'olio, una macinata di pepe nero e qualche foglia d'alloro.
Dopo una zuppa così anche l'influenza prende un altro aspetto.

2007-11-02

Torta morbida di pere e cioccolato


Ieri la Ady ha voluto omaggiarmi e, durante la trasmissione televisiva Primaditutto che la vede protagonista al giovedì nella rubrica di cucina, ha proposto la mia torta morbida di pere e cioccolato. La puntata potete guardarla in Streaming tuttavia vi lascio anch'io la mia ricetta con foto a ricordo di questa bella sorpresa che la dolcissima Ady ha voluto farmi.

Questa torta veramente l'ha creata mia sorella partendo dalla nostra solita e consueta base di torta margherita leggera (quella con un solo uovo ed il latte nell'impasto per intenderci), io ci ho messo le mie piccole modifiche ed eccola qui:

Torta morbida di pere e cioccolato

300 g di farina 00
150 g di zucchero di canna
100 g di burro
1 uovo
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito per dolci
1 bicchiere di latte (c.a 200 ml)
1 bicchierino di Rum scuro
2 pere grandi
100 g di cioccolato fondente al 70% di cacao

Innanzitutto sbucciamo e tagliamo le pere a cubetti , spruzziamole col Rum e lasciamole macerare finchè prepariamo il dolce.
Sbattiamo l'uovo con lo zucchero e il sale, aggiungiamo il burro fuso, poi la farina setacciata col lievito, il latte, le pere e il rum utilizzato per spruzzarle, infine il cioccolato tagliato a scagliette.
Inforniamo a 180° per circa 30 minuti, finché il centro sarà asciutto e la superficie dorata. Poi cospargiamo di zucchero a velo.
Semplice semplice eppure gustosa e se non ci credete guardate la faccia del conduttore di Primaditutto mentre la assaggia!