2016-01-09

Finocchi gratinati al grana in crosta di piadina al farro

Tessuto Busatti
Con le vacanze di Natale non è che vi siete dimenticati di Chef Rubio? La raccolta de Le ricette di Unti e Bisunti va avanti in edicola con la Gazzetta dello Sport. Ancora troviamo il numero dedicato alle Verdure, ma se vi siete persi Torte salate e sformati o Riso e cereali usciti nelle scorse settimane, non vi resta che ordinare gli arretrati, come me del resto. Come al solito Chef Rubio attinge in tutta Italia per consegnarci piatti della tradizione che non siamo magari più abituati a preparare visto che i moderni ritmi ci portano verso cibi semplici o già pronti. Io vi propongo una via di mezzo, un piatto semplice a base di verdure di stagione preparato in quattro e quattro otto che rimane però genuino. I finocchi gratinati sono un piatto sano e gustoso in questa versione risultano un pasto completo visto che sono adagiati in un involucro di piadina al farro divenendo da contorno torta salata e quindi piatto unico.
Ingredienti :
1 piadina al farro*
2 finocchi
1 cipolla bionda
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di latte
20 g di burro
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe
Pulire e tagliare a spicchi i finocchi, affettare la cipolla e appassirla in un tegame con un fondo d'olio, aggiungere i finocchi e lasciar cuocere unendo un mestolo d'acqua, salare e pepare.
Imburrare generosamente la teglia, bagnare la piadina con il latte e disporla in teglia. Versare sopra i finocchi, il parmigiano e il burro restante a fiocchetti, infornare finché prenderanno un colore dorato.
* Ho utilizzato la piadina artigianale con farina di farro Artigianpiada

Finocchi gratinati al grana in crosta di piadina al farro

Tessuto Busatti
Con le vacanze di Natale non è che vi siete dimenticati di Chef Rubio? La raccolta de Le ricette di Unti e Bisunti va avanti in edicola con la Gazzetta dello Sport. Ancora troviamo il numero dedicato alle Verdure, ma se vi siete persi Torte salate e sformati o Riso e cereali usciti nelle scorse settimane, non vi resta che ordinare gli arretrati, come me del resto. Come al solito Chef Rubio attinge in tutta Italia per consegnarci piatti della tradizione che non siamo magari più abituati a preparare visto che i moderni ritmi ci portano verso cibi semplici o già pronti. Io vi propongo una via di mezzo, un piatto semplice a base di verdure di stagione preparato in quattro e quattro otto che rimane però genuino. I finocchi gratinati sono un piatto sano e gustoso in questa versione risultano un pasto completo visto che sono adagiati in un involucro di piadina al farro divenendo da contorno torta salata e quindi piatto unico.
Ingredienti :
1 piadina al farro*
2 finocchi
1 cipolla bionda
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di latte
20 g di burro
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe
Pulire e tagliare a spicchi i finocchi, affettare la cipolla e appassirla in un tegame con un fondo d'olio, aggiungere i finocchi e lasciar cuocere unendo un mestolo d'acqua, salare e pepare.
Imburrare generosamente la teglia, bagnare la piadina con il latte e disporla in teglia. Versare sopra i finocchi, il parmigiano e il burro restante a fiocchetti, infornare finché prenderanno un colore dorato.
* Ho utilizzato la piadina artigianale con farina di farro Artigianpiada

2016-01-04

Aspettando la Befana: Dolce sottobosco

Buon 2016 ai miei lettori. Le feste volgono al termine e non ci resta ormai che aspettare la Befana. Noi ci stiamo preparando, le calze sono appese e le aspettative dei miei piccini sono sempre più alte per quanto io con fatica cerchi di ridimensionarle. Se abbiamo tempo sicuramente biscotteremo o "torteremo" a tema befana (calze, streghette e pupazzi di neve) intanto ci godiamo i risultati dei lavori di questo periodo festivo e ci ritroviamo insieme sul divano a gustarli davanti ad un film natalizio oppure leggendo una storia.
I racconti dell'anno di Raffaella Cannone pubblicato da Progedit  è il libro perfetto  per insegnare ai bambini il passare del tempo, scandendo ogni periodo e mettendo il risalto le caratteristiche, le feste e le ricorrenze di ogni mese. I dodici racconti del libro si ispirano ciascuno a un mese dell’anno, privilegiandone un particolare aspetto. Si inizia con Gennaio e il pupazzo di neve per arrivare Dicembre  con il Natale passando per Marzo con i suoi ombrelli e Ottobre con le zucche, tipiche della festa di Halloween, per dirne solo due. "I racconti vanno oltre la tipicità dei mesi e spaziano nel fantastico e nell’immaginifico, essendo tessuti da molteplici fili quali il sentimentale, il magico, il fantastico, l’intimistico e il reale.
Un mondo affascinante fatto di poesia, di avventura, di ricordi e stati d’animo di cui i piccoli lettori esplorano i sentieri".
Il piccolo pasticciere Feste e Dolcetti della stessa autrice e medesimo editore è un ricettario per bambini e insieme il racconto delle esperienze di cinque immaginari piccoli personaggi: Camilla, Peppo, Carlotta, Mirco e Alice.
Il libro solletica la fantasia dei bambini, sia per la preparazione di alcune facili ricette di dolci per le più svariate ricorrenze (festa della mamma o del papà, compleanni, fine della scuola ecc.), sia per le idee utili a realizzare party a tema.
I semplici racconti delle diverse occasioni di festa che i cinque bambini propongono offrono spunti utili per favorire nei lettori un libero sviluppo alla creatività e non manca di certo una festa per la Befana, narrata dalla piccola Carlotta. Il linguaggio semplice ed essenziale e le immagini a corredo del volume ben si adattano a una fascia di piccoli lettori.
Armanda, Elvis e gli altri di Emanuela Da Ros, con illustrazioni di Srimalie Bassani è pubblicato da Sinnos nella collana Leggimi e sembra la storia perfetta per la Befana perché Armanda è una strega che somiglia tanto nell'aspetto alla vecchina che porta doni su una scopa. Non è più giovanissima (ha 1453 anni) ma non è nemmeno troppo vecchia (e ha avuto 237 fidanzati famosi, da Elvis Presley, a Dante Alighieri). Armanda ha un bel po’ di problemi con la tecnologia di oggi e soprattutto con suo figlio Gianperfetto e con sua moglie Ersilia, che pensano sia solo una vecchietta un po’ svampita…Un modo originale per fare un salto nella storia insieme ai piccoli di casa. 
Della stessa casa editrice nella collana I tradotti  SORRIDI di Przemysław Wechterowicz con le illustrazioni di Emilia Dziubak, una bellissima storia che arriva dalla Polonia e che vede protagonista una piccola ranocchia che si sente triste, tristissima. E niente e nessuno riesce a consolarla.
La mamma, che nel frattempo lavora nel suo negozio di marmellate, le manda un sorriso speciale, per interposta persona. Ed è così che si innesca un irresistibile passaggio di sorrisi: dalla rana al castoro, e poi alla volpe e poi… Tutti gli animali del bosco sorridono.
E alla fine anche la piccola ranocchia non sarà più così triste. Basta un sorriso!

E io un sorriso ai miei bambini l'ho strappato con questa ricetta e a dire il vero anche i grandi hanno sorriso un po' visto che nel piatto sembrava vi fossero dei funghetti veri. 
La cappella dei funghi l'ho realizzata con un impasto di savoiardi e mandorle per il gambo ho preparato dei biscottini di pasta sablè al cacao, ho attaccato le due parti con del cioccolato fondente e passato la parte superiore della cappella nel cacao. Ho servito i funghi con crema di panna e mascarpone e frutti di bosco saltati in padella. Un dolce sottobosco davvero goloso.
Dolce sottobosco
Ingredienti
Per le cappelle:
12o g di savoiardi
60 g di burro ammorbidito
40 g di zucchero semolato
40 g di mandorle pelate tostate
1 tuorlo d'uovo
2 cucchiai di Rum
Per i gambi:
40 g di fecola di patate
60 g di zucchero a velo
115 g di burro morbido
2 cucchiai di cacao amaro
15-20 g di albume
1 pizzico di sale
Per completare:
60 g di cioccolato fondente
2 cucchiai di cacao amaro
Per servire:
250 g di mascarpone
200 g di panna da montare
2 cucchiai di zucchero a velo
200 g di frutti di bosco misti
1 cucchiaio di zucchero di canna
Gambi: Setacciare insieme la farina, la fecola, il cacao, lo zucchero e il sale. Miscelare bene ed amalgamare il burro a temperatura ambiente ottenendo delle briciole fini, poi aggiungere l'albume e lavorare velocemente l'impasto. Lasciarlo riposare avvolto in pellicola per circa mezz’ora. stenderlo in bastoncini larghi come il mignolo e tagliarli a tocchetti di 2 cm circa. Cuocere i bastoncini a 170° finché  saranno cotti.
Cappelle: Passare i savoiardi nel mixer con il burro ammorbidito, le mandorle, lo zucchero, il liquore e il tuorlo d'uovo. riempire con il composto dei piccoli stampini in silicone a semisfera e porre a rassodare in frigo. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria, intingervi la punta dei bastoncini e unirli alle semisfere cercando di penetrare un po' a fondo. Porre ancora a rassodare in frigo. Sformare e passare la parte superiore di ogni funghetto nel cacao amaro.

Montaggio del dolce: Montare la panna con il mascarpone e lo zucchero a velo. Mettere la crema in una sacca da pasticcere e formare delle montagnette in un piatto di portata, adagiarvi sopra i funghetti a gruppetti. Saltare i frutti di bosco a fuoco vivace con lo zucchero (tenendone da parte qualcuno per la decorazione). Completare il piatto con i frutti.

Aspettando la Befana: Dolce sottobosco

Buon 2016 ai miei lettori. Le feste volgono al termine e non ci resta ormai che aspettare la Befana. Noi ci stiamo preparando, le calze sono appese e le aspettative dei miei piccini sono sempre più alte per quanto io con fatica cerchi di ridimensionarle. Se abbiamo tempo sicuramente biscotteremo o "torteremo" a tema befana (calze, streghette e pupazzi di neve) intanto ci godiamo i risultati dei lavori di questo periodo festivo e ci ritroviamo insieme sul divano a gustarli davanti ad un film natalizio oppure leggendo una storia.
I racconti dell'anno di Raffaella Cannone pubblicato da Progedit  è il libro perfetto  per insegnare ai bambini il passare del tempo, scandendo ogni periodo e mettendo il risalto le caratteristiche, le feste e le ricorrenze di ogni mese. I dodici racconti del libro si ispirano ciascuno a un mese dell’anno, privilegiandone un particolare aspetto. Si inizia con Gennaio e il pupazzo di neve per arrivare Dicembre  con il Natale passando per Marzo con i suoi ombrelli e Ottobre con le zucche, tipiche della festa di Halloween, per dirne solo due. "I racconti vanno oltre la tipicità dei mesi e spaziano nel fantastico e nell’immaginifico, essendo tessuti da molteplici fili quali il sentimentale, il magico, il fantastico, l’intimistico e il reale.
Un mondo affascinante fatto di poesia, di avventura, di ricordi e stati d’animo di cui i piccoli lettori esplorano i sentieri".
Il piccolo pasticciere Feste e Dolcetti della stessa autrice e medesimo editore è un ricettario per bambini e insieme il racconto delle esperienze di cinque immaginari piccoli personaggi: Camilla, Peppo, Carlotta, Mirco e Alice.
Il libro solletica la fantasia dei bambini, sia per la preparazione di alcune facili ricette di dolci per le più svariate ricorrenze (festa della mamma o del papà, compleanni, fine della scuola ecc.), sia per le idee utili a realizzare party a tema.
I semplici racconti delle diverse occasioni di festa che i cinque bambini propongono offrono spunti utili per favorire nei lettori un libero sviluppo alla creatività e non manca di certo una festa per la Befana, narrata dalla piccola Carlotta. Il linguaggio semplice ed essenziale e le immagini a corredo del volume ben si adattano a una fascia di piccoli lettori.
Armanda, Elvis e gli altri di Emanuela Da Ros, con illustrazioni di Srimalie Bassani è pubblicato da Sinnos nella collana Leggimi e sembra la storia perfetta per la Befana perché Armanda è una strega che somiglia tanto nell'aspetto alla vecchina che porta doni su una scopa. Non è più giovanissima (ha 1453 anni) ma non è nemmeno troppo vecchia (e ha avuto 237 fidanzati famosi, da Elvis Presley, a Dante Alighieri). Armanda ha un bel po’ di problemi con la tecnologia di oggi e soprattutto con suo figlio Gianperfetto e con sua moglie Ersilia, che pensano sia solo una vecchietta un po’ svampita…Un modo originale per fare un salto nella storia insieme ai piccoli di casa. 
Della stessa casa editrice nella collana I tradotti  SORRIDI di Przemysław Wechterowicz con le illustrazioni di Emilia Dziubak, una bellissima storia che arriva dalla Polonia e che vede protagonista una piccola ranocchia che si sente triste, tristissima. E niente e nessuno riesce a consolarla.
La mamma, che nel frattempo lavora nel suo negozio di marmellate, le manda un sorriso speciale, per interposta persona. Ed è così che si innesca un irresistibile passaggio di sorrisi: dalla rana al castoro, e poi alla volpe e poi… Tutti gli animali del bosco sorridono.
E alla fine anche la piccola ranocchia non sarà più così triste. Basta un sorriso!

E io un sorriso ai miei bambini l'ho strappato con questa ricetta e a dire il vero anche i grandi hanno sorriso un po' visto che nel piatto sembrava vi fossero dei funghetti veri. 
La cappella dei funghi l'ho realizzata con un impasto di savoiardi e mandorle per il gambo ho preparato dei biscottini di pasta sablè al cacao, ho attaccato le due parti con del cioccolato fondente e passato la parte superiore della cappella nel cacao. Ho servito i funghi con crema di panna e mascarpone e frutti di bosco saltati in padella. Un dolce sottobosco davvero goloso.
Dolce sottobosco
Ingredienti
Per le cappelle:
12o g di savoiardi
60 g di burro ammorbidito
40 g di zucchero semolato
40 g di mandorle pelate tostate
1 tuorlo d'uovo
2 cucchiai di Rum
Per i gambi:
40 g di fecola di patate
60 g di zucchero a velo
115 g di burro morbido
2 cucchiai di cacao amaro
15-20 g di albume
1 pizzico di sale
Per completare:
60 g di cioccolato fondente
2 cucchiai di cacao amaro
Per servire:
250 g di mascarpone
200 g di panna da montare
2 cucchiai di zucchero a velo
200 g di frutti di bosco misti
1 cucchiaio di zucchero di canna
Gambi: Setacciare insieme la farina, la fecola, il cacao, lo zucchero e il sale. Miscelare bene ed amalgamare il burro a temperatura ambiente ottenendo delle briciole fini, poi aggiungere l'albume e lavorare velocemente l'impasto. Lasciarlo riposare avvolto in pellicola per circa mezz’ora. stenderlo in bastoncini larghi come il mignolo e tagliarli a tocchetti di 2 cm circa. Cuocere i bastoncini a 170° finché  saranno cotti.
Cappelle: Passare i savoiardi nel mixer con il burro ammorbidito, le mandorle, lo zucchero, il liquore e il tuorlo d'uovo. riempire con il composto dei piccoli stampini in silicone a semisfera e porre a rassodare in frigo. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria, intingervi la punta dei bastoncini e unirli alle semisfere cercando di penetrare un po' a fondo. Porre ancora a rassodare in frigo. Sformare e passare la parte superiore di ogni funghetto nel cacao amaro.

Montaggio del dolce: Montare la panna con il mascarpone e lo zucchero a velo. Mettere la crema in una sacca da pasticcere e formare delle montagnette in un piatto di portata, adagiarvi sopra i funghetti a gruppetti. Saltare i frutti di bosco a fuoco vivace con lo zucchero (tenendone da parte qualcuno per la decorazione). Completare il piatto con i frutti.

2015-12-30

Cestino di pane all'orzo e semi di lino con insalata di mare e terra

Ed è arrivato pure Capodanno...Natale sembrava andato bene, vigilia e pranzo in pompa magna ma poi quel virus intestinale che mi ha colpita nel pomeriggio di Natale davvero non me lo sarei mai aspettato. Abbiamo superato anche questa e più carichi che mai ci diamo da fare per la cena più succulenta dell'anno: il cenone di San Silvestro. Sapete quanto io adori mangiare fuori ma a Capodanno proprio cerco di evitare la pazza folla, mi piace di più uscire per un dopocena anziché ritrovarmi ad un banchetto stile matrimonio a trascorrere ore e ore insieme a sconosciuti.
Le idee per le pietanze da portare in tavola come al solito non mancano, nulla di complicato ovviamente perché nessun senso avrebbe stare troppe ore sepolti in cucina arrivando poi distrutti alla sera senza neppure la forza di godersi la propria fatica.
Vi propongo un antipasto in cestino ma invece dei classici cestini di parmigiano ripieni delle scodelle di pane con farina di orzo e semi di lino in cui servire una fresca insalata di pesce con fagioli piattelli, rucola, pomodoro e scorza di limone. Non cercate pesci particolari o di esotiche provenienze, comprate quello che trovate sempre dal vostro pescivendolo di fiducia, niente gamberoni ma gamberetti del mediterraneo, qualche cozza e dei calamari che si trovano di stagione e a buon mercato ecco quello che ho utilizzato io. 
Cestino di pane all'orzo e semi di lino con insalata di mare e terra
Ingredienti per 8 persone
Per il pane:
200 g di farina di orzo*
200 g di farina di frumento 0
250 ml di acqua
1 cucchiaio colmo di lievito madre secco
2 cucchiai di semi di lino
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaino di sale
Per l'insalata:
1 Kg di cozze fresche
1 Kg di calamari
1 Kg di gamberetti
1 tazza di fagioli piattelli lessati
5 pomodori o 8 pomodorini
1 mazzetto di rucola
1 limone non trattato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe bianco
Preparare l'impasto del pane mescolando le farine, i semi, il sale, il lievito e aggiungendo olio e acqua. Lasciar lievitare l'impasto al raddoppio e poi dividerlo in otto porzioni. Stenderlo sottile e rivestirvi otto ciotoline capovolte e coperte di carta forno. infornare in forno caldissimo fino a che prenderanno colore. Lasciar raffreddare e capovolgere le scodelle togliendo la carta forno.
Intanto pulire ed aprire le cozze sul fuoco, levare i gusci e tenerle da parte, sgusciare i gamberi e pulire i calamari. Cuocere entrambi a vapore. Aggiungere al pesce, i fagioli, i pomodori privati della pelle e ridotti a cubetti e la rucola spezzettata. Condire con la scorza grattugiata del limone, il succo di mezzo limone, olio, sale e pepe. Servire l'insalata nelle scodelle di pane.
*Farina di orzo e farina 0 sono quelle di Plurimix-Point

Cestino di pane all'orzo e semi di lino con insalata di mare e terra

Ed è arrivato pure Capodanno...Natale sembrava andato bene, vigilia e pranzo in pompa magna ma poi quel virus intestinale che mi ha colpita nel pomeriggio di Natale davvero non me lo sarei mai aspettato. Abbiamo superato anche questa e più carichi che mai ci diamo da fare per la cena più succulenta dell'anno: il cenone di San Silvestro. Sapete quanto io adori mangiare fuori ma a Capodanno proprio cerco di evitare la pazza folla, mi piace di più uscire per un dopocena anziché ritrovarmi ad un banchetto stile matrimonio a trascorrere ore e ore insieme a sconosciuti.
Le idee per le pietanze da portare in tavola come al solito non mancano, nulla di complicato ovviamente perché nessun senso avrebbe stare troppe ore sepolti in cucina arrivando poi distrutti alla sera senza neppure la forza di godersi la propria fatica.
Vi propongo un antipasto in cestino ma invece dei classici cestini di parmigiano ripieni delle scodelle di pane con farina di orzo e semi di lino in cui servire una fresca insalata di pesce con fagioli piattelli, rucola, pomodoro e scorza di limone. Non cercate pesci particolari o di esotiche provenienze, comprate quello che trovate sempre dal vostro pescivendolo di fiducia, niente gamberoni ma gamberetti del mediterraneo, qualche cozza e dei calamari che si trovano di stagione e a buon mercato ecco quello che ho utilizzato io. 
Cestino di pane all'orzo e semi di lino con insalata di mare e terra
Ingredienti per 8 persone
Per il pane:
200 g di farina di orzo*
200 g di farina di frumento 0
250 ml di acqua
1 cucchiaio colmo di lievito madre secco
2 cucchiai di semi di lino
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaino di sale
Per l'insalata:
1 Kg di cozze fresche
1 Kg di calamari
1 Kg di gamberetti
1 tazza di fagioli piattelli lessati
5 pomodori o 8 pomodorini
1 mazzetto di rucola
1 limone non trattato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe bianco
Preparare l'impasto del pane mescolando le farine, i semi, il sale, il lievito e aggiungendo olio e acqua. Lasciar lievitare l'impasto al raddoppio e poi dividerlo in otto porzioni. Stenderlo sottile e rivestirvi otto ciotoline capovolte e coperte di carta forno. infornare in forno caldissimo fino a che prenderanno colore. Lasciar raffreddare e capovolgere le scodelle togliendo la carta forno.
Intanto pulire ed aprire le cozze sul fuoco, levare i gusci e tenerle da parte, sgusciare i gamberi e pulire i calamari. Cuocere entrambi a vapore. Aggiungere al pesce, i fagioli, i pomodori privati della pelle e ridotti a cubetti e la rucola spezzettata. Condire con la scorza grattugiata del limone, il succo di mezzo limone, olio, sale e pepe. Servire l'insalata nelle scodelle di pane.
*Farina di orzo e farina 0 sono quelle di Plurimix-Point

2015-12-29

Ristorante Da Lucrezia a Trebisacce (CS), il nuovo nella tradizione

Eccoci con l'ultimo percorso del gusto di questo 2015 potete leggere la mia recensione  anche su Diritto di Cronaca.
Il ristorante Da Lucrezia a Trebisacce è li da un ventennio e tutti sanno che si mangia bene il pesce anzi che si tratta di un punto fermo della ristorazione nella fascia dell’alto Jonio cosentino, ma allora perché parlarne? Perché da quando  alla gestione del locale concorrono Giuseppe e suo fratello, i figli della sig.ra Lucrezia, in cucina si respira aria fresca e, se la materia prima rimane d’altissima qualità come sempre, sulla tavola alla fine si porta il nuovo e oltre ai piatti tradizionali l’offerta di piatti innovativi è sempre più vasta. 
Forse a voler siglare il nuovo che avanza recentemente il locale è stato rinnovato anche negli arredi, con un risultato fresco e pulito in linea con le proposte della cucina. Sia la sala interna che quella esterna chiusa da vetrate scorrevoli ispirano ordine e pulizia. Non manca una fornita cantina (anche climatizzata) con una vasta selezione di etichette regionali e qualcuna nazionale con predilezione per i vini naturali, altra particolarità la vetrina dei distillati dove poter scegliere come concludere magari la serata.
Giuseppe ti accoglie con un sorriso e una competenza che non hanno eguali e quando ti parla di quello che fa capisci che altro non poteva fare altrettanto bene. L’antipasto della casa è ricchissimo se completo e fa pranzo già da solo. Si compone di piatti crudi, freddi, caldi, della tradizione e volendo anche di gratinati.

Noi, dopo avere stappato una bottiglia di Bianco Margherita delle Cantine Viola, abbiamo assaggiato tra i crudi un tonno rosso con cipollotto, peperoncino e salsa worcester, il carpaccio di salmone disidratato con rucola e semi di papavero, il pesce spada marinato con sale nero e pepe rosa servito con riccia e una emulsione di olio e limone, poi freschissimi gamberi rossi e scampi appoggiati su ghiaccio e conditi anch’essi con olio e limone, tutti piatti in cui il rispetto della materia prima suscita ammirazione. 

Nei piatti freddi una profumatissima insalata di polpo cotto a bassa temperatura e patate con pomodori secchi e basilico, un piatto dai profumi avvolgenti. È poi  la volta di sgombro in court bouillon con cipolla, squisite alici marinate con pomodorino idroponico e meravigliosa sardella al peperone, davvero il nostro mare in un piatto. 

Passando ai caldi assaggiamo calamaro ripieno e in insalata con peperone e poi moscardino in umido.
Tra i tradizionali piatti trebisaccesi non mancano mai le seppie al nero e quelle scattiate, due preparazioni riscoperte e offerte a beneficio dei palati più esigenti.
Il primo è una poesia, il piatto della domenica dei pescatori reinterpretato in veste moderna: raschiatelli di semola e zucca con ragù di mare e mollicata.
Nei secondi preferiscono cotture semplici per esaltare tutto il gusto del mare e così le cotture a bassa temperatura la fanno da padroni, assaggiamo il luccio di mare  con scorza di limone e sale rosa e la spigola con pomodorini, piatti che sorprendono per i profumi, ma meritano una nota anche le mazzancolle che ci vengono servite con una emulsione a base di confettura al peperoncino preparata su ricetta del grande chef Mazzei dall’azienda del fratello. 
Dopo aver rinfrescato il palato con un sorbetto di zenzero e basilico che ci viene offerto, non possiamo rinunciare ad uno dei dolci e optiamo, senza alcun postumo pentimento, per un millefoglie chantilly con salsa ai frutti rossi e limone.
RISTORANTE DA LUCREZIA
Via XXV Aprile- 87075 Trebisacce (CS) 
Tel. 347 992 9234
https://www.facebook.com/Ristorante-Da-Lucrezia-306069856157778/

Ristorante Da Lucrezia a Trebisacce (CS), il nuovo nella tradizione

Eccoci con l'ultimo percorso del gusto di questo 2015 potete leggere la mia recensione  anche su Diritto di Cronaca.
Il ristorante Da Lucrezia a Trebisacce è li da un ventennio e tutti sanno che si mangia bene il pesce anzi che si tratta di un punto fermo della ristorazione nella fascia dell’alto Jonio cosentino, ma allora perché parlarne? Perché da quando  alla gestione del locale concorrono Giuseppe e suo fratello, i figli della sig.ra Lucrezia, in cucina si respira aria fresca e, se la materia prima rimane d’altissima qualità come sempre, sulla tavola alla fine si porta il nuovo e oltre ai piatti tradizionali l’offerta di piatti innovativi è sempre più vasta. 
Forse a voler siglare il nuovo che avanza recentemente il locale è stato rinnovato anche negli arredi, con un risultato fresco e pulito in linea con le proposte della cucina. Sia la sala interna che quella esterna chiusa da vetrate scorrevoli ispirano ordine e pulizia. Non manca una fornita cantina (anche climatizzata) con una vasta selezione di etichette regionali e qualcuna nazionale con predilezione per i vini naturali, altra particolarità la vetrina dei distillati dove poter scegliere come concludere magari la serata.
Giuseppe ti accoglie con un sorriso e una competenza che non hanno eguali e quando ti parla di quello che fa capisci che altro non poteva fare altrettanto bene. L’antipasto della casa è ricchissimo se completo e fa pranzo già da solo. Si compone di piatti crudi, freddi, caldi, della tradizione e volendo anche di gratinati.

Noi, dopo avere stappato una bottiglia di Bianco Margherita delle Cantine Viola, abbiamo assaggiato tra i crudi un tonno rosso con cipollotto, peperoncino e salsa worcester, il carpaccio di salmone disidratato con rucola e semi di papavero, il pesce spada marinato con sale nero e pepe rosa servito con riccia e una emulsione di olio e limone, poi freschissimi gamberi rossi e scampi appoggiati su ghiaccio e conditi anch’essi con olio e limone, tutti piatti in cui il rispetto della materia prima suscita ammirazione. 

Nei piatti freddi una profumatissima insalata di polpo cotto a bassa temperatura e patate con pomodori secchi e basilico, un piatto dai profumi avvolgenti. È poi  la volta di sgombro in court bouillon con cipolla, squisite alici marinate con pomodorino idroponico e meravigliosa sardella al peperone, davvero il nostro mare in un piatto. 

Passando ai caldi assaggiamo calamaro ripieno e in insalata con peperone e poi moscardino in umido.
Tra i tradizionali piatti trebisaccesi non mancano mai le seppie al nero e quelle scattiate, due preparazioni riscoperte e offerte a beneficio dei palati più esigenti.
Il primo è una poesia, il piatto della domenica dei pescatori reinterpretato in veste moderna: raschiatelli di semola e zucca con ragù di mare e mollicata.
Nei secondi preferiscono cotture semplici per esaltare tutto il gusto del mare e così le cotture a bassa temperatura la fanno da padroni, assaggiamo il luccio di mare  con scorza di limone e sale rosa e la spigola con pomodorini, piatti che sorprendono per i profumi, ma meritano una nota anche le mazzancolle che ci vengono servite con una emulsione a base di confettura al peperoncino preparata su ricetta del grande chef Mazzei dall’azienda del fratello. 
Dopo aver rinfrescato il palato con un sorbetto di zenzero e basilico che ci viene offerto, non possiamo rinunciare ad uno dei dolci e optiamo, senza alcun postumo pentimento, per un millefoglie chantilly con salsa ai frutti rossi e limone.
RISTORANTE DA LUCREZIA
Via XXV Aprile- 87075 Trebisacce (CS) 
Tel. 347 992 9234
https://www.facebook.com/Ristorante-Da-Lucrezia-306069856157778/

2015-12-22

Le tavole olandesi e la mia tavola per il Natale

Amo i libri d'arte anche se non ve ne ho mai parlato trattandosi di argomento non attinente al blog. Stavolta però devo fare un'eccezione con LA PITTURA OLANDESE DEL SECOLO D’ORO di Claudio Pescio edito da Giunti. Un libro fotografico, un racconto interamente dedicato alla pittura olandese del Secolo d’oro, un’arte fatta di altissima maestria tecnica messa al servizio esclusivo della realtà. Si legge nel comunicato: "I pittori del Secolo d'oro olandese, il Seicento, non le chiamavano nature morte ma direttamente "tavole imbandite" o "colazioni". Ed erano un trionfo della globalizzazione in arrivo: tacchini americani, pepe dall'India, spezie turche, limoni di Sicilia, olive toscane, uva spagnola, formaggi di Gouda, peltro milanese, porcellane cinesi, aringhe del Mare del Nord, cristalli di Boemia, vino del Reno, "roemer" da vino (tipici bicchieri olandesi) con la base resa ruvida per una presa migliore. Un manifesto della gioia di vivere, della festa, del desiderio di condividere con i commensali i piaceri di una bella tavola. E per chi a quel tavolo non c'era, un bel quadro che fissi per sempre e per tutti l'immagine di quel banchetto: quasi un anticipo della condivisione sui social della pizza sotto casa." Un’arte diversa dal Barocco sontuoso e artificioso che nel Seicento regnava sull’Europa intera.Una pittura realistica che suscita emozioni in quanto differente e a suo modo “moderna”, che ritrae le "piccole cose" del quotidiano. 
Un regalo perfetto sia per chi ma l'arte che per chi adora la tavola. 
E dalle tavole olandesi passiamo finalmente alla mia tavola di Natale. Poteva secondo voi mancare nel 2015 la mia tavola natalizia? Stavolta ho scelto il bianco e l'oro con qualche tocco di rosso per una mise en place elegante ma non eccessiva con qualche pennellata di natura nei rami di pino e abete veri che ho scelto per il mio centrotavola. Voi che ne dite?
Su questa tavola piatti della tradizione e magari qualche innovazione come amo fare io. 
Ispirata dalla forma di una zucca perfettamente cilindrica ho ricavato un contorno gustoso, facile facile ma estremamente scenico.
Zucca arrosto farcita
Ingredienti per 4 persone:
4 fette di zucca spesse 10-12 mm
olio extravergine d'oliva
4 fette di pancetta tesa 
4 pezzetti di fontina
1/2 cipolla bionda
1 rametto di rosmarino fresco
sale
Disporre la zucca in una teglia oleata, oleare anche la superficie delle fette e salare appena. Infornare a 190° fino a quando inizierà a dorare. 
Intanto tritare insieme cipolla, pancetta e rosmarino, suddividere il trito sulle fette di zucca e infornare ancora quando la doratura diventa intensa mettere al centro di ogni fetta un pezzo di fontina, tenere un po' nel forno spento ma caldo e servire quando la fontina si scioglie.