2016-03-11

Avena e nocciole transformers

Biscotti Transformers? Come vi dicevo nel post precedente i biscotti all'avena e nocciole si possono utilizzare come ingrediente per altri golosi dolci da colazione e non. Frullando i biscotti si ottiene un granulato tostato ed estremamente gustoso che ho utilizzato per realizzare una golosa torta alle pere perfetta da gustare a colazione. Lo stesso granulato impreziosisce e rende estremamente golosi dei tartufini realizzati con crema spalmabile alle nocciole, mascarpone e semplici frollini, da gustare in ogni momento della giornata ma senza esagerare. 
A voi la scelta quindi ricapitolando 1.Biscotti avena e nocciole per una sana colazione ma se dopo due giorni siete stanchi della solita colazione 2. Torta di pere avena e nocciole e per il vostro caffè 3. Tartufini nocciola e mascarpone. Vi scoprirete a fare questi biscotti per poter poi fare le altre ricette.
Torta di pere avena e nocciole
Ingredienti:
230 g di zucchero di canna
150 g di biscotti avena e nocciole
120 g di farina
3 uova
130 ml di olio
 130 ml di acqua
1 cucchiaio di caffè solubile
1 bicchierino di rum
2 pere
zucchero a velo
Frullare i biscotti fino a renderli quasi una polvere. Montare le uova con lo zucchero unire la polvere di caffè i liquidi e infine la farina e il granulato. Versare l'impasto in una teglia o in stampini singoli. Pelare le pere e ridurle a fettine, disporle sul composto e infornare a 180° finché la torta risulterà gonfia e dorata ed alla prova stecchino lo stesso risulterà asciutto. Prima di servire spolverizzare di zucchero a velo.
Tartufini nocciola e mascarpone
150 g di crema spalmabile alle nocciole
150 g di mascarpone
100 g c.a. di biscotti secchi
Biscotti avena e nocciola frullati
Mescolare il mascarpone con la crema fino ad ottenere un composto omogeneo, aggiungere i biscotti frantumati e formare delle palline. Rotolare le palline nella granella di biscotti all'avena. Porre a rassodare in frigo prima di servire.
Dalla colazione sana a quella golosa abbiamo visto che il passo è breve e la prossima volta magari continuiamo a parlare di golosità.

Avena e nocciole transformers

Biscotti Transformers? Come vi dicevo nel post precedente i biscotti all'avena e nocciole si possono utilizzare come ingrediente per altri golosi dolci da colazione e non. Frullando i biscotti si ottiene un granulato tostato ed estremamente gustoso che ho utilizzato per realizzare una golosa torta alle pere perfetta da gustare a colazione. Lo stesso granulato impreziosisce e rende estremamente golosi dei tartufini realizzati con crema spalmabile alle nocciole, mascarpone e semplici frollini, da gustare in ogni momento della giornata ma senza esagerare. 
A voi la scelta quindi ricapitolando 1.Biscotti avena e nocciole per una sana colazione ma se dopo due giorni siete stanchi della solita colazione 2. Torta di pere avena e nocciole e per il vostro caffè 3. Tartufini nocciola e mascarpone. Vi scoprirete a fare questi biscotti per poter poi fare le altre ricette.
Torta di pere avena e nocciole
Ingredienti:
230 g di zucchero di canna
150 g di biscotti avena e nocciole
120 g di farina
3 uova
130 ml di olio
 130 ml di acqua
1 cucchiaio di caffè solubile
1 bicchierino di rum
2 pere
zucchero a velo
Frullare i biscotti fino a renderli quasi una polvere. Montare le uova con lo zucchero unire la polvere di caffè i liquidi e infine la farina e il granulato. Versare l'impasto in una teglia o in stampini singoli. Pelare le pere e ridurle a fettine, disporle sul composto e infornare a 180° finché la torta risulterà gonfia e dorata ed alla prova stecchino lo stesso risulterà asciutto. Prima di servire spolverizzare di zucchero a velo.
Tartufini nocciola e mascarpone
150 g di crema spalmabile alle nocciole
150 g di mascarpone
100 g c.a. di biscotti secchi
Biscotti avena e nocciola frullati
Mescolare il mascarpone con la crema fino ad ottenere un composto omogeneo, aggiungere i biscotti frantumati e formare delle palline. Rotolare le palline nella granella di biscotti all'avena. Porre a rassodare in frigo prima di servire.
Dalla colazione sana a quella golosa abbiamo visto che il passo è breve e la prossima volta magari continuiamo a parlare di golosità.

2016-03-09

Avena e nocciole a colazione

Colazione sana o colazione golosa? Le vie di mezzo esistono e la ricetta di questi biscotti all'avena e nocciole, più simili a barrette energetiche in realtà che a biscotti, ne è la prova. L'ho reperita nel libro L'oro in bocca di cui vi ho parlato qualche post fa e l'ho realizzata tal quale aggiungendo sopra il cioccolato fondente che per me ci sta davvero bene. Comunque la cosa che mi ha stupito è che è una ricetta davvero versatile e questi biscotti possono diventare a loro volta ingredienti per altre preparazioni, ma di questo vi dirò nel prossimo post.
Biscotti all'avena e nocciole
250 g di fiocchi di avena
120 g di nocciole tostate
2 uova
6 cucchiai rasi di zucchero
40 g di burro
1 bustina di vanillina
1/2 bustina di lievito istantaneo
60 g di cioccolato fondente per decorare
Tritare le nocciole in modo grossolano, unire tutti gli ingredienti  e lavorarli con le mani. 
Prelevare l'impasto a cucchiaiate e dare la forma tonda posandoli sulla teglia. Cuocere a 180° per 15 minuti circa. Sciogliere il cioccolato e con una forchetta distribuirlo sui biscotti formando una griglietta.

Avena e nocciole a colazione

Colazione sana o colazione golosa? Le vie di mezzo esistono e la ricetta di questi biscotti all'avena e nocciole, più simili a barrette energetiche in realtà che a biscotti, ne è la prova. L'ho reperita nel libro L'oro in bocca di cui vi ho parlato qualche post fa e l'ho realizzata tal quale aggiungendo sopra il cioccolato fondente che per me ci sta davvero bene. Comunque la cosa che mi ha stupito è che è una ricetta davvero versatile e questi biscotti possono diventare a loro volta ingredienti per altre preparazioni, ma di questo vi dirò nel prossimo post.
Biscotti all'avena e nocciole
250 g di fiocchi di avena
120 g di nocciole tostate
2 uova
6 cucchiai rasi di zucchero
40 g di burro
1 bustina di vanillina
1/2 bustina di lievito istantaneo
60 g di cioccolato fondente per decorare
Tritare le nocciole in modo grossolano, unire tutti gli ingredienti  e lavorarli con le mani. 
Prelevare l'impasto a cucchiaiate e dare la forma tonda posandoli sulla teglia. Cuocere a 180° per 15 minuti circa. Sciogliere il cioccolato e con una forchetta distribuirlo sui biscotti formando una griglietta.

2016-03-08

Giallo mimosa o carbonara, ma senza uova

Oggi sono io che cerco idee per il menù di stasera...non sono mai andata fuori alla Festa della donna, salvo proprio qualche volta in cui non ho potuto dire no, ed onestamente non ci tengo ad uscire proprio in questa serata in cui molti locali mettono addirittura il divieto d'ingresso agli uomini...roba antica così come gli spettacolini per sole donne. 

Comunque oggi resta il fatto che è la Giornata internazionale della donna e io stasera voglio rendere la cena ordinaria speciale. 
Vorrei preparare qualcosa di giallo, tutto giallo come le mimose, dalla tavola al menù ma seppure io non abbia alcuna intolleranza non voglio ricadere nel classico eccesso di uova, zafferano e curcuma comunque aiutano molto per cui stasera cerco supporto in Uova in fuga. Ricette per intolleranti (e non solo) di Veronica Madonna, autrice del blog Peccati di dolcezze, pubblicato da Trenta Editore.
Nel libro le intolleranze diventano un'occasione per scoprire e sperimentare nuovi piatti. Resterete stupiti di quanti piatti anche tradizionali si possono realizzare senza quello che riteniamo uno degli ingredienti fondamentali...il tondo uovo. , come dice l'autrice, nessuno si accorgerà della differenza! Giuste dosi, quantitativi corretti di farina, latte, acqua, olio… Anche yogurt e formaggi, magari con una punta di zafferano per non rinunciare al colore giallo brillante che solo le uova possono dare, regalano, a tutti coloro che soffrono di intolleranze, il piacere di sedersi a tavola o di mettersi in cucina tra pentole e fornelli. Ricette semplici da fare e ingredienti facili da reperire così da invogliare i buongustai a mettersi all’opera. Per ogni stagione due menù differenti. Imperdibili nell'introduzione le pagine di carattere medicospecialistico curate dalla Dottoressa Chiara Ciancarelli, Farmacista e Docente in materia di ‘Igiene, Alimenti e Bevande’ presso la scuola di Alta Formazione Niko Romito per fare finalmente chiarezza sulla differenza tra Allergie e Intolleranze.
Via libera al giallo mimosa senza uova e che la festa abbia inizio.
Magari stasera proviamo una carbonara senza uova giusto per non appesantire la cena, vi riporto la ricetta originale tratta dal libro che poi è quella ritratta in copertina.
"Spaghetti alla carbonara
Questa è una delle ricette più amate e conosciute in tutto il mondo, un piatto della cucina romana nel quale le uova sono un ingrediente fondamentale. Qui sono state sostituite dallo zafferano mescolato alla ricotta, un modo per non rendere asciutta la pasta, preservando il gusto e il tipico colore giallo. Ingredienti per 4 persone 320 g di spaghetti 100 g di Pancetta di ottima qualità 200 g di Ricotta senza lattosio ½ bicchiere di latte senza lattosio 2 bustine di zafferano olio extravergine di oliva 1 macinata di pepe sale Mettete dell’acqua in una pentola a bollire; nel mentre in una casseruola fate insaporire la Pancetta con un po’ di olio e aggiungete, dopo qualche minuto, la Ricotta schiacciata grossolanamente. Sciogliete lo zafferano nel latte e unitelo al composto di Ricotta, lasciate cuocere per 3-4 minuti. Buttate gli spaghetti e teneteli un po’ al dente; conservate anche un mestolo dell’acqua di cottura. Versate gli spaghetti nella casseruola con il composto di Ricotta e amalgamate bene. Se dovesse servire mettete un po’ dell’acqua di cottura. Impiattate e, a piacere, aggiungete una macinata di pepe."

Giallo mimosa o carbonara, ma senza uova

Oggi sono io che cerco idee per il menù di stasera...non sono mai andata fuori alla Festa della donna, salvo proprio qualche volta in cui non ho potuto dire no, ed onestamente non ci tengo ad uscire proprio in questa serata in cui molti locali mettono addirittura il divieto d'ingresso agli uomini...roba antica così come gli spettacolini per sole donne. 

Comunque oggi resta il fatto che è la Giornata internazionale della donna e io stasera voglio rendere la cena ordinaria speciale. 
Vorrei preparare qualcosa di giallo, tutto giallo come le mimose, dalla tavola al menù ma seppure io non abbia alcuna intolleranza non voglio ricadere nel classico eccesso di uova, zafferano e curcuma comunque aiutano molto per cui stasera cerco supporto in Uova in fuga. Ricette per intolleranti (e non solo) di Veronica Madonna, autrice del blog Peccati di dolcezze, pubblicato da Trenta Editore.
Nel libro le intolleranze diventano un'occasione per scoprire e sperimentare nuovi piatti. Resterete stupiti di quanti piatti anche tradizionali si possono realizzare senza quello che riteniamo uno degli ingredienti fondamentali...il tondo uovo. , come dice l'autrice, nessuno si accorgerà della differenza! Giuste dosi, quantitativi corretti di farina, latte, acqua, olio… Anche yogurt e formaggi, magari con una punta di zafferano per non rinunciare al colore giallo brillante che solo le uova possono dare, regalano, a tutti coloro che soffrono di intolleranze, il piacere di sedersi a tavola o di mettersi in cucina tra pentole e fornelli. Ricette semplici da fare e ingredienti facili da reperire così da invogliare i buongustai a mettersi all’opera. Per ogni stagione due menù differenti. Imperdibili nell'introduzione le pagine di carattere medicospecialistico curate dalla Dottoressa Chiara Ciancarelli, Farmacista e Docente in materia di ‘Igiene, Alimenti e Bevande’ presso la scuola di Alta Formazione Niko Romito per fare finalmente chiarezza sulla differenza tra Allergie e Intolleranze.
Via libera al giallo mimosa senza uova e che la festa abbia inizio.
Magari stasera proviamo una carbonara senza uova giusto per non appesantire la cena, vi riporto la ricetta originale tratta dal libro che poi è quella ritratta in copertina.
"Spaghetti alla carbonara
Questa è una delle ricette più amate e conosciute in tutto il mondo, un piatto della cucina romana nel quale le uova sono un ingrediente fondamentale. Qui sono state sostituite dallo zafferano mescolato alla ricotta, un modo per non rendere asciutta la pasta, preservando il gusto e il tipico colore giallo. Ingredienti per 4 persone 320 g di spaghetti 100 g di Pancetta di ottima qualità 200 g di Ricotta senza lattosio ½ bicchiere di latte senza lattosio 2 bustine di zafferano olio extravergine di oliva 1 macinata di pepe sale Mettete dell’acqua in una pentola a bollire; nel mentre in una casseruola fate insaporire la Pancetta con un po’ di olio e aggiungete, dopo qualche minuto, la Ricotta schiacciata grossolanamente. Sciogliete lo zafferano nel latte e unitelo al composto di Ricotta, lasciate cuocere per 3-4 minuti. Buttate gli spaghetti e teneteli un po’ al dente; conservate anche un mestolo dell’acqua di cottura. Versate gli spaghetti nella casseruola con il composto di Ricotta e amalgamate bene. Se dovesse servire mettete un po’ dell’acqua di cottura. Impiattate e, a piacere, aggiungete una macinata di pepe."

2016-03-07

Focaccia veloce con verdure, salame e olive taggiasche

Ogni tanto davvero vi sembrerà strano ma anch'io non so cosa preparare per cena. Magari sono stanca di carne, pesce, etc ed avrei più voglia di qualcosa di stuzzicante ed appetitoso, una pizza, una focaccia, delle crepes ma  il tempo è poco e non si riesce a far tutto. Senza contare che i bambini tutto non mangiano anche se potete immaginare di tutto hanno sempre visto sulla nostra tavola, allora bisogna inventarsi qualcosa.
Tempo fa avevo trovato in rete questa ricetta di focaccia veloce che poi a me sembra più una focaccia frittata visto che ci sono anche le uova nell'impasto, comunque chiamiamola come vogliamo fatto sta che viene gustosa e si prepara in pochissimo tempo. Io stavolta per noi adulti l'ho farcita con verdure miste di stagione (scarola, lattuga, bieta) saltate in padella con aglio e capperi, l'ho arricchita con le ottime olive taggiasche Sommariva Tradizione Agricola, che ho opportunamente denocciolato per evitare incidenti, e come se non bastasse ho aggiunto scamorza e salame a tocchetti, davvero una cena da leccarsi i baffi. Per i bambini prosciutto e scamorza sono stati sufficienti per farmi amare.
A voi la ricetta
Ingredienti
Per la base:
300 g di farina 0
80 g di olio*
2 uova
300 g di latte
1/2 bustina di lievito istantaneo per torte salate
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
Per la farcia:
bieta
scarola
lattuga
1 manciata di olive taggiasche**
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di capperi***
1 spicchio d'aglio
100 g d salame
150 g di scamorza
Affettare a striscioline le verdure e saltarle in padella con olio, aglio e i capperi. Salare solo se necessario.
Impastare farina, uova, olio, zucchero, sale, lievito e latte, fino a formare una pastella. Foderare una teglia con carta forno e versare metà del composto, distribuirvi sopra le verdure, le olive denocciolate, il salame a tocchetti e la scamorza a fettine, coprire con la restante pastella e infornare a 170° per 30-35 minuti, fino a doratura.
* Olio extravergine d'oliva e ** Olive taggiasche Sommariva Tradizione Agricola
***capperi di Pantelleria

Focaccia veloce con verdure, salame e olive taggiasche

Ogni tanto davvero vi sembrerà strano ma anch'io non so cosa preparare per cena. Magari sono stanca di carne, pesce, etc ed avrei più voglia di qualcosa di stuzzicante ed appetitoso, una pizza, una focaccia, delle crepes ma  il tempo è poco e non si riesce a far tutto. Senza contare che i bambini tutto non mangiano anche se potete immaginare di tutto hanno sempre visto sulla nostra tavola, allora bisogna inventarsi qualcosa.
Tempo fa avevo trovato in rete questa ricetta di focaccia veloce che poi a me sembra più una focaccia frittata visto che ci sono anche le uova nell'impasto, comunque chiamiamola come vogliamo fatto sta che viene gustosa e si prepara in pochissimo tempo. Io stavolta per noi adulti l'ho farcita con verdure miste di stagione (scarola, lattuga, bieta) saltate in padella con aglio e capperi, l'ho arricchita con le ottime olive taggiasche Sommariva Tradizione Agricola, che ho opportunamente denocciolato per evitare incidenti, e come se non bastasse ho aggiunto scamorza e salame a tocchetti, davvero una cena da leccarsi i baffi. Per i bambini prosciutto e scamorza sono stati sufficienti per farmi amare.
A voi la ricetta
Ingredienti
Per la base:
300 g di farina 0
80 g di olio*
2 uova
300 g di latte
1/2 bustina di lievito istantaneo per torte salate
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
Per la farcia:
bieta
scarola
lattuga
1 manciata di olive taggiasche**
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di capperi***
1 spicchio d'aglio
100 g d salame
150 g di scamorza
Affettare a striscioline le verdure e saltarle in padella con olio, aglio e i capperi. Salare solo se necessario.
Impastare farina, uova, olio, zucchero, sale, lievito e latte, fino a formare una pastella. Foderare una teglia con carta forno e versare metà del composto, distribuirvi sopra le verdure, le olive denocciolate, il salame a tocchetti e la scamorza a fettine, coprire con la restante pastella e infornare a 170° per 30-35 minuti, fino a doratura.
* Olio extravergine d'oliva e ** Olive taggiasche Sommariva Tradizione Agricola
***capperi di Pantelleria

2016-03-03

Al Girone dei Golosi, l'inferno più goloso che ci si possa aspettare

Leggete il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca.
Ambiente caldo e pulito, atmosfera rilassante, personale accogliente e molto qualificato, piatti semplici con ingredienti ricercati, ampia scelta tra pietanze di terra e di mare, cantina ricca con predilezione per le etichette regionali...se dovessi finire all'inferno mi piacerebbe bruciare Al Girone dei Golosi.
Siamo a Cosenza, all'ingresso della città, e decidiamo di far visita a questo locale attirati dalla buona fama che si è conquistato nei suoi dieci anni di vita. Ha una clientela affezionata e fedele e non manca neppure chi, trovandosi a Cosenza per impegni lavorativi, si accomoda con voluttà ad uno dei tavoli di questo locale.
Tra gli antipasti assaggiamo involtini di melanzane con ricotta, salmone e noci, un accostamento particolare e delicatissimo, ci vengono serviti con frittelle di gamberi e zucchine dal gusto vagamente orientale.
Il tortino di gamberi, carciofi e purea di patate e i tenerissimi gamberetti in salsa cocktail sono l'altro antipasto che assaggiamo ed apprezziamo.
Tra i primi attraggono la nostra attenzione i paccheri con gamberetti, vongole, pachino e crema di asparagi e tra quelli di terra non possiamo non assaggiare gli scialatielli al pecorino di fossa, pepe e scaglie di tartufo, entrambi soddisfacenti. 
Il secondo ci trova d'accordo su un trancio di tonno con cipolla rossa e non potevamo davvero scegliere di meglio, l'ottima qualità del pesce risulta esaltata dalla giusta cottura e dal lodevole accostamento con la cipolla.
Una coppa di tiramisù all'amaretto è la giusta conclusione di questo pranzo gradevole e senza eccessi.
"Cucina innovativa, rispetto delle tradizioni locali e nazionali, cultura enogastronomica della nostra terra" si legge nel sito del ristorante e le premesse sono state confermate.
Al Girone dei Golosi
Via P. Rossi, 79 - Cosenza

Tel/Fax 0984-394859
info@algironedeigolosi.it
http://www.algironedeigolosi.it/

https://www.facebook.com/Al-Girone-Dei-Golosi-156820431105184/?fref=ts

Al Girone dei Golosi, l'inferno più goloso che ci si possa aspettare

Leggete il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca.
Ambiente caldo e pulito, atmosfera rilassante, personale accogliente e molto qualificato, piatti semplici con ingredienti ricercati, ampia scelta tra pietanze di terra e di mare, cantina ricca con predilezione per le etichette regionali...se dovessi finire all'inferno mi piacerebbe bruciare Al Girone dei Golosi.
Siamo a Cosenza, all'ingresso della città, e decidiamo di far visita a questo locale attirati dalla buona fama che si è conquistato nei suoi dieci anni di vita. Ha una clientela affezionata e fedele e non manca neppure chi, trovandosi a Cosenza per impegni lavorativi, si accomoda con voluttà ad uno dei tavoli di questo locale.
Tra gli antipasti assaggiamo involtini di melanzane con ricotta, salmone e noci, un accostamento particolare e delicatissimo, ci vengono serviti con frittelle di gamberi e zucchine dal gusto vagamente orientale.
Il tortino di gamberi, carciofi e purea di patate e i tenerissimi gamberetti in salsa cocktail sono l'altro antipasto che assaggiamo ed apprezziamo.
Tra i primi attraggono la nostra attenzione i paccheri con gamberetti, vongole, pachino e crema di asparagi e tra quelli di terra non possiamo non assaggiare gli scialatielli al pecorino di fossa, pepe e scaglie di tartufo, entrambi soddisfacenti. 
Il secondo ci trova d'accordo su un trancio di tonno con cipolla rossa e non potevamo davvero scegliere di meglio, l'ottima qualità del pesce risulta esaltata dalla giusta cottura e dal lodevole accostamento con la cipolla.
Una coppa di tiramisù all'amaretto è la giusta conclusione di questo pranzo gradevole e senza eccessi.
"Cucina innovativa, rispetto delle tradizioni locali e nazionali, cultura enogastronomica della nostra terra" si legge nel sito del ristorante e le premesse sono state confermate.
Al Girone dei Golosi
Via P. Rossi, 79 - Cosenza

Tel/Fax 0984-394859
info@algironedeigolosi.it
http://www.algironedeigolosi.it/

https://www.facebook.com/Al-Girone-Dei-Golosi-156820431105184/?fref=ts

2016-03-02

Pitta ripiena di rape e salsiccia


"I vu dua rop?" tradotto letteralmente "le vuoi due rape?" frase che chi è delle mie parti si è sentita rivolgere innumerevoli volte, e si perché la rape (o meglio le cime di rape) d'inverno abbondano nei nostri campi, seminate a spaglio vengono fuori a iosa e anche se si acquistano da ogni fruttivendolo, più spesso capita che te ne regalino parenti, vicini ed amici che ne hanno d'avanzo. Sulle tavole calabresi invernali, soprattutto in quelle conviviali, non manca mai un piatto di rape e salsiccia, cibo semplice e sempre gradito gettonatissimo se racchiuso in una bella pitta (il pane piatto a ruota tipico del nostro territorio) meglio se casereccia. Io le rape e la salsiccia le ho racchiuse in un involucro di pasta di pane a farne una torta salata che ricorda nel gusto la pitta con rape e salsiccia.Ingredienti
Per la base:
300 g di farina
130 g di acqua
25 g di olio di oliva
12 g di lievito di birra
1 cucchiaino raso di sale
Per il ripieno:
500 g di rape mondate
2 salsicce fresche
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
peperoncino
sale
Preparare la base impastando la farina con il lievito sciolto nell'acqua, l'olio e il sale lasciarla riposare 30-40 minuti. Mondare le rape asportando le parti più coriacee del gambo e le foglie meno tenere, lavarle per bene e ancora gocciolanti metterle in padella con un fondo d'olio, l'aglio e il sale, coprire e lasciar stufare (si ridurranno molto di volume). Aggiungere il peperoncino. Sgranare la salsiccia e dorarla in padella, unirla alle rape tenendone un po' da parte.
Stendere la pasta e foderare con essa la tortiera, facendone sporgere un po' oltre il bordo.
Riempire il fondo con le rape e salsiccia, aggiungere sopra la salsiccia restante e riversare la pasta eccedente verso il centro. Cuocere in forno ben caldo, 200° fino a doratura.
Se vi è venuta voglia di mettere su un orticello magari coltivando anche voi le rape da cucinare con la salsiccia vi do' un piccolo suggerimento letterario per ottenere un orto da invidia con poca fatica...io, manuale e tabelle alla mano, mi sto già organizzando per realizzare il mio orto sinergico.
Per coltivazione sinergica s'intende quella coltivazione in cui il terreno è un po' lasciato a sé stesso, ai suoi ritmi e scambi biodinamici, che ne aumentano la fertilità con limitato intervento umano finalizzato solo a garantire il mantenimento degli equilibri naturali. Un orto sinergico rispetto ad uno tradizionale costa meno fatica e rende molto di più, ecco perché si tratta di un fenomeno in espansione. Se l'argomento vi può interessare troverete prezioso Orto sinergico tanto con poco di Loredana e Sandra Conti, un manualetto tascabile edito da Stampa Alternativa in cui troverete tutto ma proprio tutto spiegato in modo semplice su come realizzare un orto sinergico dai risultati strabilianti. Nel libro anche i principi dell'orticoltura terapeutica, ottimo strumento riabilitativo che raccoglie sempre più fan, non manca neppure una sezione dedicata alla conservazione dei prodotti, insomma è davvero uno strumento indispensabile per avvicinarsi a quest'arte.

Pitta ripiena di rape e salsiccia


"I vu dua rop?" tradotto letteralmente "le vuoi due rape?" frase che chi è delle mie parti si è sentita rivolgere innumerevoli volte, e si perché la rape (o meglio le cime di rape) d'inverno abbondano nei nostri campi, seminate a spaglio vengono fuori a iosa e anche se si acquistano da ogni fruttivendolo, più spesso capita che te ne regalino parenti, vicini ed amici che ne hanno d'avanzo. Sulle tavole calabresi invernali, soprattutto in quelle conviviali, non manca mai un piatto di rape e salsiccia, cibo semplice e sempre gradito gettonatissimo se racchiuso in una bella pitta (il pane piatto a ruota tipico del nostro territorio) meglio se casereccia. Io le rape e la salsiccia le ho racchiuse in un involucro di pasta di pane a farne una torta salata che ricorda nel gusto la pitta con rape e salsiccia.Ingredienti
Per la base:
300 g di farina
130 g di acqua
25 g di olio di oliva
12 g di lievito di birra
1 cucchiaino raso di sale
Per il ripieno:
500 g di rape mondate
2 salsicce fresche
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
peperoncino
sale
Preparare la base impastando la farina con il lievito sciolto nell'acqua, l'olio e il sale lasciarla riposare 30-40 minuti. Mondare le rape asportando le parti più coriacee del gambo e le foglie meno tenere, lavarle per bene e ancora gocciolanti metterle in padella con un fondo d'olio, l'aglio e il sale, coprire e lasciar stufare (si ridurranno molto di volume). Aggiungere il peperoncino. Sgranare la salsiccia e dorarla in padella, unirla alle rape tenendone un po' da parte.
Stendere la pasta e foderare con essa la tortiera, facendone sporgere un po' oltre il bordo.
Riempire il fondo con le rape e salsiccia, aggiungere sopra la salsiccia restante e riversare la pasta eccedente verso il centro. Cuocere in forno ben caldo, 200° fino a doratura.
Se vi è venuta voglia di mettere su un orticello magari coltivando anche voi le rape da cucinare con la salsiccia vi do' un piccolo suggerimento letterario per ottenere un orto da invidia con poca fatica...io, manuale e tabelle alla mano, mi sto già organizzando per realizzare il mio orto sinergico.
Per coltivazione sinergica s'intende quella coltivazione in cui il terreno è un po' lasciato a sé stesso, ai suoi ritmi e scambi biodinamici, che ne aumentano la fertilità con limitato intervento umano finalizzato solo a garantire il mantenimento degli equilibri naturali. Un orto sinergico rispetto ad uno tradizionale costa meno fatica e rende molto di più, ecco perché si tratta di un fenomeno in espansione. Se l'argomento vi può interessare troverete prezioso Orto sinergico tanto con poco di Loredana e Sandra Conti, un manualetto tascabile edito da Stampa Alternativa in cui troverete tutto ma proprio tutto spiegato in modo semplice su come realizzare un orto sinergico dai risultati strabilianti. Nel libro anche i principi dell'orticoltura terapeutica, ottimo strumento riabilitativo che raccoglie sempre più fan, non manca neppure una sezione dedicata alla conservazione dei prodotti, insomma è davvero uno strumento indispensabile per avvicinarsi a quest'arte.

2016-02-29

Perché anche in Calabria il bicchiere può essere mezzo pieno

Non so se vi è mai capitato di iniziare a leggere un libro e di ritrovarci dentro quello che pensate, pagina dopo pagina vedere stampato quel che avete in mente, espresso magari con altre parole, venuto fuori da altre esperienze, ma davvero quel che anche voi vorreste raccontare...la mia Calabria di cui sempre poco vi parlo, forse per uno strano e inspiegabile senso di pudore o quasi una sorta di gelosia, una voglia immotivata di tenere per me quello che di questa terra, in cui sono nata e cresciuta e da cui solo per pochi anni sono stata lontana, non potreste capire. La mia terra, la mia gente, la Calabria, il bello e il brutto di essa, il positivo e il negativo del "calabrese" li ho letti come avrei voluto io stessa scriverli ne Il bicchiere mezzo pieno di Nicola Fiorita e Giancarlo Rafele pubblicato nella collana Impronte di Sabbia Rossa edizioni.
Muli testardi che scalciano, non ancora convinti di poter essere felici ecco come definiscono gli autori, catanzaresi doc, gli abitanti di questa strana terra che hanno percorso in lungo e in largo per restituircene un quadro dettagliato in questo lavoro che pulsa d'amore per la propria terra e la sua gente dalla prima all'ultima pagina. Da veri muli i calabresi se si mettono in testa una cosa non cambiano idea nemmeno a morire e prima o poi a quella cosa ci arrivano è solo che non si sono ancora messi in testa di essere felici ecco la chiave di lettura di questo libro espressa nella chiusura del primo capitolo. In questo viaggio lungo cinquemilaseicentoerotti chilometri, attraverso l'incontro con i tanti "eroi d'oggi" che hanno deciso di rimboccarsi le maniche e sono riusciti a cambiare qualcosa restando, tornando e arrivando da un altrove in questa terra, capiamo perché il bicchiere dobbiamo vederlo mezzo pieno. Lo scenario di questo viaggio, manco a dirlo, è la tavola e i suo dintorni e questo ci piace molto perché diventa un altro modo di conoscere questa terra e la sua gente seguendo magari il percorso che gli autori ci indicano. Tra una rituale "coddara" e un terapeutico "morzeddu" passando per un tocco di stocco si articola questo racconto che tutti dovrebbero leggere indipendentemente dall'essere calabresi. "...questo non è un posto per uomini di mezza età, non è un posto per chi vuole qualcosa o per chi addirittura pensa di fare qualcosa. E' un posto che culla la spensieratezza dei ragazzi e la stanchezza dei vecchi. Un paese dei balocchi senza balocchi".
Facendo mia la positività di Fiorita e Rafele, basata su fatti e persone reali e non su utopie, penso che sia arrivato il momento di cambiare cogliendo quanto di buono è già stato fatto e prendendolo ad esempio lavorandoci su per costruire altro cercando di limare fino ad annullarle le negatività. 
E' arrivato il momento di smettere di trattare la mia Calabria come una casa di villeggiatura che si ama per pochi giorni all'anno lasciandola a sé stessa per tutto il resto del tempo, con quell'incuria che deriva proprio dal fatto di viverla per poco, nessuno sembra realmente interessato a riportarla allo stato ottimale tanto, si pensa, per quel che serve va già bene così...spero onestamente che libri come questo servano a infondere in noi calabresi una punta di ottimismo e a risvegliare in noi quell'orgoglio  che ci permetta di vedere ancora e per sempre il bicchiere mezzo pieno.
Pungolata nella mia "calabresità" ho realizzato un piatto tipico del nostro territorio ma di questo vi parlo la prossima volta...