E chi lo dice che l’anguria è buona solo a fine pasto? Ma l’avete mai provata in versione salata? Avete mai provato a servirla con la carne?
Bè, la ricetta di oggi sono sicura che stupirà i “benpensanti” come mio padre che si è rifiutato categoricamente di assaggiarla ma vi assicuro che l’effetto è sbalorditivo e, anche per chi non ha mai osato tanto, stuzzicante.
Diciamo che si tratta di una ricetta per i curiosi del gusto, l’ho reperita in uno dei miei soliti ritagli di riviste, forse veniva da un numero estivo di Grazia, l’ho modificata un poco per vizio innato di non lasciare mai le cose come stanno ed eccola a voi pronta per essere sperimentata.
Ingredienti per 4 persone:
1 petto di pollo di c.a. 500-600 g
1 cucchiaio e mezzo di miele millefiori Apemax di M. Sgambato
3 cucchiai di salsa di soia
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di aceto balsamico
1 spicchio d’aglio
1 grossa fetta di anguria
1/2 limone verdello
2 cm di radice di zenzero fresca
Sale e pepe di mulinello q.b.
Dividiamo il petto di pollo in due grossi pezzi, poniamolo in una ciotola con il miele, la salsa di soia, metà olio, l’aglio schiacciato, un po’ di sale e pepe.
Lasciamo marinare per almeno tre ore (in questo tempo per quanto mi riguarda ho messo la ciotola in frigo e sono andata allo studio).
Prendiamo poi una padella (mi raccomando non troppo grande altrimenti rischiate di bruciare il fondo di cottura) la scaldiamo per bene sul fuoco e poi vi rosoliamo il pollo da ambo i lati, bagniamo poi con la marinata e continuiamo la cottura coprendo la padella con un coperchio, prima di spegnere aggiungiamo l’aceto e mescoliamo ancora un poco.
Intanto mentre il pollo cuoce, puliamo l’anguria dalla scorza e dai semi e la tritiamo a coltello, poniamo in una ciotola condiamo col succo di limone, con l’olio rimasto, la radice di zenzero grattugiata, sale e una macinata di pepe.
Serviamo il pollo tagliato a fettine sottili col suo fondo di cottura e la salsa fredda all’anguria.
Decisamente ok.
Bè, la ricetta di oggi sono sicura che stupirà i “benpensanti” come mio padre che si è rifiutato categoricamente di assaggiarla ma vi assicuro che l’effetto è sbalorditivo e, anche per chi non ha mai osato tanto, stuzzicante.
Diciamo che si tratta di una ricetta per i curiosi del gusto, l’ho reperita in uno dei miei soliti ritagli di riviste, forse veniva da un numero estivo di Grazia, l’ho modificata un poco per vizio innato di non lasciare mai le cose come stanno ed eccola a voi pronta per essere sperimentata.
Ingredienti per 4 persone:
1 petto di pollo di c.a. 500-600 g
1 cucchiaio e mezzo di miele millefiori Apemax di M. Sgambato
3 cucchiai di salsa di soia
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di aceto balsamico
1 spicchio d’aglio
1 grossa fetta di anguria
1/2 limone verdello
2 cm di radice di zenzero fresca
Sale e pepe di mulinello q.b.
Dividiamo il petto di pollo in due grossi pezzi, poniamolo in una ciotola con il miele, la salsa di soia, metà olio, l’aglio schiacciato, un po’ di sale e pepe.
Lasciamo marinare per almeno tre ore (in questo tempo per quanto mi riguarda ho messo la ciotola in frigo e sono andata allo studio).
Prendiamo poi una padella (mi raccomando non troppo grande altrimenti rischiate di bruciare il fondo di cottura) la scaldiamo per bene sul fuoco e poi vi rosoliamo il pollo da ambo i lati, bagniamo poi con la marinata e continuiamo la cottura coprendo la padella con un coperchio, prima di spegnere aggiungiamo l’aceto e mescoliamo ancora un poco.
Intanto mentre il pollo cuoce, puliamo l’anguria dalla scorza e dai semi e la tritiamo a coltello, poniamo in una ciotola condiamo col succo di limone, con l’olio rimasto, la radice di zenzero grattugiata, sale e una macinata di pepe.
Serviamo il pollo tagliato a fettine sottili col suo fondo di cottura e la salsa fredda all’anguria.
Decisamente ok.
Commenti
Comunque no vedo perchè no visto che serviamo abitualmente gli arrosti con salse di frutta tipo ribes o mirtilli! grazie per questo suggerimento. baci
Un bacio e complimenti per l'esperimento ben riuscito.
baci ciao
Grazia
Francesca: almeno tuo padre ha accantonato ciò che non gli piaceva e mangiato il resto, papi invece se c'è nel piatto qualcosa di insolito non tocca più nulla
cuocapercaso: coi papà bisogna avere pazienza ogni tanto riesco in un modo o nell'all'tro a fargli assaggiare qualcosa di nuovo e allora mi sento già soddisatta ma è come far mangiare le verdure ai bimbi devi sempre mascherarle nel piatto
Max: sei tornato che piacere riaverti qua passo a vedere il tuo blog se c'è il resoconto delle vacanza