2013-02-14

Cuori alle mandorle e marmellata di limoni

Stoviglie e tessuti GreenGate
Buon San Valentino a tutti gli innamorati, a chi l'amore lo sta cercando, a chi lo ha perso ed anche a chi non l'ha mai avuto perché c'è sempre tempo...Dopo i cuori di salmone non potevo esimermi dal preparare un dolcetto per l'occasione ed ovviamente è la forma di cuore a farla da padrone. La base di questi dolcetti l'ho imparata da un'altra blogger Lasagnapazza che ce la inviò per il Contest Fiandino, rimasi subito folgorata dalle sue Tortine al burro salato ripiene di pera su salsa al cioccolato fondente e non potevo non ripeterla. Io ho tralasciato la purea di pere in favore della fresca marmellata biologica Fiordifrutta ai limoni Rigoni di Asiago perché come nell'amore in mezzo al dolce un po' di aspro ci sta davvero bene aiuta a non rendere il gusto troppo piatto.Ingredienti per 4 tortine:
30 g di burro salato 
30 g di zucchero
30 g di mandorle macinate
1 uovo
4 cucchiai di marmellata di limoni
50 g di cioccolato fondente
1 tazzina di latte
Impastare il tuorlo d’uovo con lo zucchero poi aggiungere il burro ammorbidito e le mandorle tritate. Montare a neve l’albume e aggiungerlo delicatamente al composto.
Suddividere l'impasto in quattro stampini imburrati e al centro di ognuno mettete una cucchiaiata di marmellata. Cuocere in forno a 180° per circa mezz'ora.
Preparare la salsa al cioccolato facendo sciogliere a bagnomaria il cioccolato con il latte. Versare la salsa ottenuta in ciascun piattino e adagiarvi sopra la tortina.
*Ovviamente ho utilizzato il burro salato 1889 Fattorie Fiandino

Cuori alle mandorle e marmellata di limoni

Stoviglie e tessuti GreenGate
Buon San Valentino a tutti gli innamorati, a chi l'amore lo sta cercando, a chi lo ha perso ed anche a chi non l'ha mai avuto perché c'è sempre tempo...Dopo i cuori di salmone non potevo esimermi dal preparare un dolcetto per l'occasione ed ovviamente è la forma di cuore a farla da padrone. La base di questi dolcetti l'ho imparata da un'altra blogger Lasagnapazza che ce la inviò per il Contest Fiandino, rimasi subito folgorata dalle sue Tortine al burro salato ripiene di pera su salsa al cioccolato fondente e non potevo non ripeterla. Io ho tralasciato la purea di pere in favore della fresca marmellata biologica Fiordifrutta ai limoni Rigoni di Asiago perché come nell'amore in mezzo al dolce un po' di aspro ci sta davvero bene aiuta a non rendere il gusto troppo piatto.Ingredienti per 4 tortine:
30 g di burro salato 
30 g di zucchero
30 g di mandorle macinate
1 uovo
4 cucchiai di marmellata di limoni
50 g di cioccolato fondente
1 tazzina di latte
Impastare il tuorlo d’uovo con lo zucchero poi aggiungere il burro ammorbidito e le mandorle tritate. Montare a neve l’albume e aggiungerlo delicatamente al composto.
Suddividere l'impasto in quattro stampini imburrati e al centro di ognuno mettete una cucchiaiata di marmellata. Cuocere in forno a 180° per circa mezz'ora.
Preparare la salsa al cioccolato facendo sciogliere a bagnomaria il cioccolato con il latte. Versare la salsa ottenuta in ciascun piattino e adagiarvi sopra la tortina.
*Ovviamente ho utilizzato il burro salato 1889 Fattorie Fiandino

2013-02-12

Bollicine rosé a San Valentino

Piatto Ceramiche Maroso
L'amore fa pensare al rosa perché il rosa è il colore della dolce vita e quindi la mia proposta di entrée per la cena di San Valentino prevede il più romantico dei colori a tutto spiano, l'irrinunciabile e sempre elegante salmone affumicato che io ho scelto di qualità norvegese Bottega del Mare cui ho abbinato le bollicine francesi dello Champagne Cuvée Rosé della Maison Laurent-Perrier per festeggiare in due con eleganza e un pizzico di malizia. Per questi pacchettini mi sono lasciata ispirare da una ricetta reperita su Sale & Pepe di questo mese che ho modificato ed anche forse alleggerito per renderla idonea all'evento, sulla rivista il pesce era presentato in forma di sfere per il Carnevale, io ho realizzato dei cuoricini e poi all'interno ho optato per merluzzo fresco al posto del baccalà e yogurt invece di mascarpone. Per accompagnare indivia belga appena saltata con scalogno e scorza di limone invece dei germogli previsti dalla rivista. Ho scelto di realizzare i pacchetti nel numero di tre,  uno per ciascuno e il terzo da condividere per rompere definitivamente il ghiaccio sorseggiando l'ottimo vino che fa sognare.
Cuori di salmone farciti con indivia al limone

Ingredienti per 2:
3 fette di salmone affumicato
2 cucchiaiate colme di merluzzo fresco cotto al vapore
2 cucchiaini di senape
2 cucchiaini di yogurt naturale
sale e pepe
burro di cacao da cucina*
1 cespo di indivia belga
1 piccolo scalogno
la scorza di mezzo limone
Foderare tre stampini a cuore con pellicola per alimenti e stendervi le fette di salmone, facendole debordare, schiacciare la polpa di pesce con una forchetta mescolandovi lo yogurt e la senape, salare e pepare. Suddividere il composto engli stampini. richiudervi sopra le fette di salmone e poi la pellicola. lasciar riposare in frigo un paio d'ore prima di sformare. Intanto pulire e affettare finemente la belga, sciogliere in un tegame il burro e lasciare appassire lo scalogno, unire la belga e saltare a fuoco vivace, unire la scorza di limone, sale e pepe. Sformare i cuoricini sulla verdura disposta a mucchietti.
*Ho utilizzato una porzioncina di burro di cacao da cucina Venchi
P.S.
Se per San Valentino uscite invece fuori a cena non rinunciate almeno ad uno speciale brindisi con il Cocktail di San Valentino suggerito da Laurent-Perrier basteranno  3 parti di purea di fragole e 7 di Champagne Cuvée Rosé, per rendere indimenticabile la festa degli innamorati.

Bollicine rosé a San Valentino

Piatto Ceramiche Maroso
L'amore fa pensare al rosa perché il rosa è il colore della dolce vita e quindi la mia proposta di entrée per la cena di San Valentino prevede il più romantico dei colori a tutto spiano, l'irrinunciabile e sempre elegante salmone affumicato che io ho scelto di qualità norvegese Bottega del Mare cui ho abbinato le bollicine francesi dello Champagne Cuvée Rosé della Maison Laurent-Perrier per festeggiare in due con eleganza e un pizzico di malizia. Per questi pacchettini mi sono lasciata ispirare da una ricetta reperita su Sale & Pepe di questo mese che ho modificato ed anche forse alleggerito per renderla idonea all'evento, sulla rivista il pesce era presentato in forma di sfere per il Carnevale, io ho realizzato dei cuoricini e poi all'interno ho optato per merluzzo fresco al posto del baccalà e yogurt invece di mascarpone. Per accompagnare indivia belga appena saltata con scalogno e scorza di limone invece dei germogli previsti dalla rivista. Ho scelto di realizzare i pacchetti nel numero di tre,  uno per ciascuno e il terzo da condividere per rompere definitivamente il ghiaccio sorseggiando l'ottimo vino che fa sognare.
Cuori di salmone farciti con indivia al limone

Ingredienti per 2:
3 fette di salmone affumicato
2 cucchiaiate colme di merluzzo fresco cotto al vapore
2 cucchiaini di senape
2 cucchiaini di yogurt naturale
sale e pepe
burro di cacao da cucina*
1 cespo di indivia belga
1 piccolo scalogno
la scorza di mezzo limone
Foderare tre stampini a cuore con pellicola per alimenti e stendervi le fette di salmone, facendole debordare, schiacciare la polpa di pesce con una forchetta mescolandovi lo yogurt e la senape, salare e pepare. Suddividere il composto engli stampini. richiudervi sopra le fette di salmone e poi la pellicola. lasciar riposare in frigo un paio d'ore prima di sformare. Intanto pulire e affettare finemente la belga, sciogliere in un tegame il burro e lasciare appassire lo scalogno, unire la belga e saltare a fuoco vivace, unire la scorza di limone, sale e pepe. Sformare i cuoricini sulla verdura disposta a mucchietti.
*Ho utilizzato una porzioncina di burro di cacao da cucina Venchi
P.S.
Se per San Valentino uscite invece fuori a cena non rinunciate almeno ad uno speciale brindisi con il Cocktail di San Valentino suggerito da Laurent-Perrier basteranno  3 parti di purea di fragole e 7 di Champagne Cuvée Rosé, per rendere indimenticabile la festa degli innamorati.

2013-02-11

Lasagne Arlecchino

Piatto Ceramiche De Simone, Americano e tovagliolo Busatti, forchetta Broggi
Il verde delle lasagne, l'arancione della zucca, il rosso-viola del radicchio e poi il giallo del formaggio, il bianco della besciamella che dite? Ci sono abbastanza colori per definire questo piatto Lasagne Arlecchino?
Più o meno dai...però se la servite in coloratissimi piatti come i miei potrebbe essere la ricetta giusta per il Carnevale.
L'idea di accostare zucca e radicchio l'ho rubata dal libro delle famose colleghe food-bloggers Sorelle in pentola In due c'è più gusto edito da Newton Compton e devo dire che non è l'unica idea che merita di essere asportata dal libro. Oltre 130 appetitose ricette da replicare con facilità. Un'alternanza di proposte di Angela e Chiara Maci, due diversi modi di interpretare lo stesso ingrediente che danno saggio delle differenze caratteriali delle due sorelle, dei loro diversi modi di interpretare la cucina e la vita, di condividere i segreti e di raccontarsi. Un libro piacevole anche da leggere per le simpatiche "introduzioni" di cui ogni ricetta è corredata. Tornando alla ricetta nel libro si parlava di millefoglie di pasta al radicchio, zucca e casatella ed il procedimento è un po' diverso ma quel che mi è piaciuto è l'idea di accostare la zucca dolce al radicchio un po' amaro. E' un piatto goloso sì ma privo di carni o salumi pertanto se non riuscite a prepararlo entro domani, anche in Quaresima ci sta.
Lasagne Arlecchino
Ingredienti per 4 persone:
200 g c.a. di sfoglie per lasagne verdi
4-5 fette di zucca
2 cespi di radicchio
200 g di formaggio pecorino fresco*
100 g di formaggio grana
600 ml di latte intero
40 g di burro
40 g di farina
olio extravergine d'oliva**
1 scalogno
noce moscata
aglio
sale e pepe
Sciogliere il burro in un tegame, unire la farina e lasciar cuocere mescolando senza far prendere colore, unire il latte e mescolare per non far formare grumi, unire sale, pepe e noce moscata. Cuocere le fette di zucca in forno, finché risulteranno ben cotte, poi schiacciarle con la forchetta e condirle con olio, sale e una grattatina d'aglio. A parte soffriggere il radicchio con lo scalogno, salare e pepare.
Disporre in teglia un fondo di besciamella e poi le prime sfoglie di lasagne, disporre sopra un quarto della zucca, un quarto del radicchio, stessa di dose di pecorino, besciamella e grana, continuare così per altri tre strati. Infornare a 190° per 25-30 minuti, finché la lasagne risulterà ben dorata in superficie e bollente all'interno. Lasciar riposare 10 minuti e poi servire.
*Ho utilizzato il formaggio Appio di Brunelli disponibile già a fette in comode vaschette
**L'olio scelto per la ricetta è l'extravergine d'oliva Dante arricchito con vitamina D

Lasagne Arlecchino

Piatto Ceramiche De Simone, Americano e tovagliolo Busatti, forchetta Broggi
Il verde delle lasagne, l'arancione della zucca, il rosso-viola del radicchio e poi il giallo del formaggio, il bianco della besciamella che dite? Ci sono abbastanza colori per definire questo piatto Lasagne Arlecchino?
Più o meno dai...però se la servite in coloratissimi piatti come i miei potrebbe essere la ricetta giusta per il Carnevale.
L'idea di accostare zucca e radicchio l'ho rubata dal libro delle famose colleghe food-bloggers Sorelle in pentola In due c'è più gusto edito da Newton Compton e devo dire che non è l'unica idea che merita di essere asportata dal libro. Oltre 130 appetitose ricette da replicare con facilità. Un'alternanza di proposte di Angela e Chiara Maci, due diversi modi di interpretare lo stesso ingrediente che danno saggio delle differenze caratteriali delle due sorelle, dei loro diversi modi di interpretare la cucina e la vita, di condividere i segreti e di raccontarsi. Un libro piacevole anche da leggere per le simpatiche "introduzioni" di cui ogni ricetta è corredata. Tornando alla ricetta nel libro si parlava di millefoglie di pasta al radicchio, zucca e casatella ed il procedimento è un po' diverso ma quel che mi è piaciuto è l'idea di accostare la zucca dolce al radicchio un po' amaro. E' un piatto goloso sì ma privo di carni o salumi pertanto se non riuscite a prepararlo entro domani, anche in Quaresima ci sta.
Lasagne Arlecchino
Ingredienti per 4 persone:
200 g c.a. di sfoglie per lasagne verdi
4-5 fette di zucca
2 cespi di radicchio
200 g di formaggio pecorino fresco*
100 g di formaggio grana
600 ml di latte intero
40 g di burro
40 g di farina
olio extravergine d'oliva**
1 scalogno
noce moscata
aglio
sale e pepe
Sciogliere il burro in un tegame, unire la farina e lasciar cuocere mescolando senza far prendere colore, unire il latte e mescolare per non far formare grumi, unire sale, pepe e noce moscata. Cuocere le fette di zucca in forno, finché risulteranno ben cotte, poi schiacciarle con la forchetta e condirle con olio, sale e una grattatina d'aglio. A parte soffriggere il radicchio con lo scalogno, salare e pepare.
Disporre in teglia un fondo di besciamella e poi le prime sfoglie di lasagne, disporre sopra un quarto della zucca, un quarto del radicchio, stessa di dose di pecorino, besciamella e grana, continuare così per altri tre strati. Infornare a 190° per 25-30 minuti, finché la lasagne risulterà ben dorata in superficie e bollente all'interno. Lasciar riposare 10 minuti e poi servire.
*Ho utilizzato il formaggio Appio di Brunelli disponibile già a fette in comode vaschette
**L'olio scelto per la ricetta è l'extravergine d'oliva Dante arricchito con vitamina D

2013-02-08

Patatine aromatiche al pecorino e birra a fiumi

Patate al pecorino
Piatto Easy Life Design, Calici IVV, tessuto Busatti
Mi piace chi ama le sfide e mi piacciono quelli che intraprendono imprese in cui nessuno inizialmente crede ma del cui risultato poi tutti devono ricredersi. Produrre birra di qualità in terra campana quelli del birrificio artigianale AEFFE l'hanno pesa come un missione, volevano una bevanda in grado di "promuovere ed accompagnare momenti di vera convivialità" e che fosse "argomento di discussione e degustazione" e ce l'hanno fatta, di birre ne hanno create quattro diverse che fanno parlare di sé già dall'elegante packaging e dall'originalità dei nomi in etichetta perché i produttori,  fedeli alle loro origini campane hanno simpaticamente e audacemente chiamato le loro birre: 19 "a resata", 50 "o' marenar", 77 "e' riavule" e "La prima" la primogenita della casa, lasciandosi ispirare dalla cabala napoletana.
Ho scelto la "Cinquant", una birra di frumento particolarmente fresca per esaltare le mie aromatiche patate al pecorino. Con questa birra in realtà di abbinamenti se ne possono fare tanti, sta bene anche con piatti a base di carni bianche e rosa o con primi piatti di pesce anche molto strutturati. A me piaceva la sua freschezza quasi in contrasto con il gusto aromaticamente deciso delle mie croccanti patate. Queste patatine accompagnano perfettamente un roast-beef  ma sono divine anche da sole all'aperitivo con la birra appunto.
Ingredienti:
1 Kg di patate a pasta gialla
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
erbe aromatiche fresche o liofilizzate (origano, erba cipollina, rosmarino, salvia)
2-3 cucchiai colmi di pecorino romano grattugiato*
2-3 cucchiai di pangrattato
Pelare ed affettare le patate a 5 mm circa di spessore porle in una ciotola con acqua fredda per almeno mezz'ora, sciacquare ed asciugare bene con un canovaccio. Oleare il fondo di una leccarda da forno, spolverizzarlo di pangrattato e abbondante pecorino. Disporvi uno strato di patate, olearle con un pennellino, salare, pepare e cospargere con le erbe aromatiche triturate, disporvi sopra un altro strato di patate, oleare la superficie e completare di nuovo con sale, pepe, pecorino e pangrattato, Infornare a 190° per 20-30 minuti finché risulteranno con una bella crosticina intensamente dorata. Servire calde. Consiglio di non fare più di due strati di patate perché così ogni fettina avrà la sua crosticina di pecorino e pane, oltre che le erbette.
*Per la ricetta ho utilizzato Pecorino Romano D.O.P. Brunelli (delicatissimo) e erbe aromatiche liofilizzate Cannamela.

Patatine aromatiche al pecorino e birra a fiumi

Patate al pecorino
Piatto Easy Life Design, Calici IVV, tessuto Busatti
Mi piace chi ama le sfide e mi piacciono quelli che intraprendono imprese in cui nessuno inizialmente crede ma del cui risultato poi tutti devono ricredersi. Produrre birra di qualità in terra campana quelli del birrificio artigianale AEFFE l'hanno pesa come un missione, volevano una bevanda in grado di "promuovere ed accompagnare momenti di vera convivialità" e che fosse "argomento di discussione e degustazione" e ce l'hanno fatta, di birre ne hanno create quattro diverse che fanno parlare di sé già dall'elegante packaging e dall'originalità dei nomi in etichetta perché i produttori,  fedeli alle loro origini campane hanno simpaticamente e audacemente chiamato le loro birre: 19 "a resata", 50 "o' marenar", 77 "e' riavule" e "La prima" la primogenita della casa, lasciandosi ispirare dalla cabala napoletana.
Ho scelto la "Cinquant", una birra di frumento particolarmente fresca per esaltare le mie aromatiche patate al pecorino. Con questa birra in realtà di abbinamenti se ne possono fare tanti, sta bene anche con piatti a base di carni bianche e rosa o con primi piatti di pesce anche molto strutturati. A me piaceva la sua freschezza quasi in contrasto con il gusto aromaticamente deciso delle mie croccanti patate. Queste patatine accompagnano perfettamente un roast-beef  ma sono divine anche da sole all'aperitivo con la birra appunto.
Ingredienti:
1 Kg di patate a pasta gialla
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
erbe aromatiche fresche o liofilizzate (origano, erba cipollina, rosmarino, salvia)
2-3 cucchiai colmi di pecorino romano grattugiato*
2-3 cucchiai di pangrattato
Pelare ed affettare le patate a 5 mm circa di spessore porle in una ciotola con acqua fredda per almeno mezz'ora, sciacquare ed asciugare bene con un canovaccio. Oleare il fondo di una leccarda da forno, spolverizzarlo di pangrattato e abbondante pecorino. Disporvi uno strato di patate, olearle con un pennellino, salare, pepare e cospargere con le erbe aromatiche triturate, disporvi sopra un altro strato di patate, oleare la superficie e completare di nuovo con sale, pepe, pecorino e pangrattato, Infornare a 190° per 20-30 minuti finché risulteranno con una bella crosticina intensamente dorata. Servire calde. Consiglio di non fare più di due strati di patate perché così ogni fettina avrà la sua crosticina di pecorino e pane, oltre che le erbette.
*Per la ricetta ho utilizzato Pecorino Romano D.O.P. Brunelli (delicatissimo) e erbe aromatiche liofilizzate Cannamela.

2013-02-06

Bignè alla crema di mozzarella e tartare di trota salmonata

tartare di trota e crema di mozzarella
Piatto La Vecchia Faenza, americano Busatti
Una volta preparata la pietanza, o al più durante la preparazione, si pensa in genere al piatto nel quale servirla. Nel caso in questione ho optato per il processo a ritroso, questi piatti La Vecchia Faenza, la bottega di artigianato ceramico faentino di Laura Silvagni, sono decorati a mano in oro zecchino con decoro a Melograno solo nel bordo e sono veramente troppo belli ed eleganti tanto che meritavano che io preparassi qualcosa che fosse degno di loro. Se vi soffermate a guardare i lavori della Silvagni sarà impossibile resistere alla tentazione di acquistare presso la bottega almeno un pezzo: maioliche decorate nel tradizionale stile faentino e in altri stili, di varie forme e dimensioni, personalizzabili su richiesta, oggettistica da regalo, vasi, piatti, ciotole, centritavola, lampadari, portaombrelli in ceramica; ma anche pezzi unici decorati a raffaellesche o in altri stili come i piatti ornamentali, le acquasantiere, le Madonne e altro ancora. 
Scelto il piatto dovevo metterci dentro qualcosa che ne fosse degno ed ho scelto delle eleganti ciambelle di pasta choux facite con una crema di mozzarella e della tartare di trota salmonata affinata al miele di TrotaOro, un po' d'erba cipollina a completare il lavoro e un calice di delizioso Moscato Giallo Selezione Francesco Moser delle Cantine Moser, un vino secco con una nota aromatica di moscato molto intensa ideale come aperitivo con piatti leggeri, che con i suoi riflessi dorati mi richiama tra l'altro l'oro dei piatti ed il dorato dei bignè, ditemi voi se non è perfetto per il prossimo San Valentino?
Abbinare il pesce alla mozzarella può per qualcuno essere considerato un azzardo ma se volete saperne di più sulla storia di questo prelibato latticino, sulle sue insuperabili e irriproducibili caratteristiche e se volete  sperimentare abbinamenti inconsueti non potrete fare a meno di Mozzarella? Ti cucino io di Donato Ciociola e Francesco Festuccia pubblicato da Sovera Edizioni nella collana Letto e Mangiato. Tanti gli chef stellati che si sono divertiti ad interpretare la mozzarella di bufala, la prelibatezza che tutto il mondo ci invidia, in straordinarie ed inedite ricette che impreziosiscono il volumetto.

Bignè alla crema di mozzarella e tartare di trota salmonata
Ingredienti per 4 persone
per i bigné (8 ciambelle):
1 bicchiere (200 ml) di acqua
1 bicchiere (lo stesso) di farina 00
1 noce di burro
2 uova grandi
Per la crema di mozzarella:
200 g di mozzarella
200 g di ricotta fresca
100 ml di latte 
olio q.b.
sale e pepe bianco
erba cipollina
200 g di Tartare di trota salmonata affinata al miele per completare
Portare a bollore l'acqua con il burro e un pizzico abbondante di sale, aggiungere la farina tutta in una volta e mescolare energicamente per amalgamare il tutto finché il composto si staccherà dai bordi. Lasciare intiepidire il composto e aggiungere le uova  uno alla volta incorporando bene l'uno prima di aggiungere l'altro. Versare il composto in una sacca da pasticcere e formare le ciambelle in una teglia foderata di carta forno, cuocere a 200° per i primi 10 minuti poi abbassare un po' la temperatura e proseguire la cottura per altri 10-15 minuti finché i bignè risulteranno ben dorati e leggeri quindi asciutti all'interno. Intanto frullare la mozzarella con la ricotta, il latte, olio quanto basta a formare una cremina bella densa, regolare di sale e pepe. Farcire le ciambelle con la crema preparata, completare con la tartare di pesce ed erba cipollina, passare in forno due minuti prima di servire con il vino ben freddo.

Bignè alla crema di mozzarella e tartare di trota salmonata

tartare di trota e crema di mozzarella
Piatto La Vecchia Faenza, americano Busatti
Una volta preparata la pietanza, o al più durante la preparazione, si pensa in genere al piatto nel quale servirla. Nel caso in questione ho optato per il processo a ritroso, questi piatti La Vecchia Faenza, la bottega di artigianato ceramico faentino di Laura Silvagni, sono decorati a mano in oro zecchino con decoro a Melograno solo nel bordo e sono veramente troppo belli ed eleganti tanto che meritavano che io preparassi qualcosa che fosse degno di loro. Se vi soffermate a guardare i lavori della Silvagni sarà impossibile resistere alla tentazione di acquistare presso la bottega almeno un pezzo: maioliche decorate nel tradizionale stile faentino e in altri stili, di varie forme e dimensioni, personalizzabili su richiesta, oggettistica da regalo, vasi, piatti, ciotole, centritavola, lampadari, portaombrelli in ceramica; ma anche pezzi unici decorati a raffaellesche o in altri stili come i piatti ornamentali, le acquasantiere, le Madonne e altro ancora. 
Scelto il piatto dovevo metterci dentro qualcosa che ne fosse degno ed ho scelto delle eleganti ciambelle di pasta choux facite con una crema di mozzarella e della tartare di trota salmonata affinata al miele di TrotaOro, un po' d'erba cipollina a completare il lavoro e un calice di delizioso Moscato Giallo Selezione Francesco Moser delle Cantine Moser, un vino secco con una nota aromatica di moscato molto intensa ideale come aperitivo con piatti leggeri, che con i suoi riflessi dorati mi richiama tra l'altro l'oro dei piatti ed il dorato dei bignè, ditemi voi se non è perfetto per il prossimo San Valentino?
Abbinare il pesce alla mozzarella può per qualcuno essere considerato un azzardo ma se volete saperne di più sulla storia di questo prelibato latticino, sulle sue insuperabili e irriproducibili caratteristiche e se volete  sperimentare abbinamenti inconsueti non potrete fare a meno di Mozzarella? Ti cucino io di Donato Ciociola e Francesco Festuccia pubblicato da Sovera Edizioni nella collana Letto e Mangiato. Tanti gli chef stellati che si sono divertiti ad interpretare la mozzarella di bufala, la prelibatezza che tutto il mondo ci invidia, in straordinarie ed inedite ricette che impreziosiscono il volumetto.

Bignè alla crema di mozzarella e tartare di trota salmonata
Ingredienti per 4 persone
per i bigné (8 ciambelle):
1 bicchiere (200 ml) di acqua
1 bicchiere (lo stesso) di farina 00
1 noce di burro
2 uova grandi
Per la crema di mozzarella:
200 g di mozzarella
200 g di ricotta fresca
100 ml di latte 
olio q.b.
sale e pepe bianco
erba cipollina
200 g di Tartare di trota salmonata affinata al miele per completare
Portare a bollore l'acqua con il burro e un pizzico abbondante di sale, aggiungere la farina tutta in una volta e mescolare energicamente per amalgamare il tutto finché il composto si staccherà dai bordi. Lasciare intiepidire il composto e aggiungere le uova  uno alla volta incorporando bene l'uno prima di aggiungere l'altro. Versare il composto in una sacca da pasticcere e formare le ciambelle in una teglia foderata di carta forno, cuocere a 200° per i primi 10 minuti poi abbassare un po' la temperatura e proseguire la cottura per altri 10-15 minuti finché i bignè risulteranno ben dorati e leggeri quindi asciutti all'interno. Intanto frullare la mozzarella con la ricotta, il latte, olio quanto basta a formare una cremina bella densa, regolare di sale e pepe. Farcire le ciambelle con la crema preparata, completare con la tartare di pesce ed erba cipollina, passare in forno due minuti prima di servire con il vino ben freddo.

2013-02-04

Geretto brasato al vino e funghi

Piatto portata Wald, calici IVV
Una ricetta calda, invernale, gustosa e completa per coccolarsi in queste fredde e piovose giornate. Il  taglio di carne adatto a questa preparazione è il geretto senz'osso o anche il brione, tagli di seconda scelta che richiedono una lunga cottura e che sono quindi adatti a brasati e stufati. Una carne meno pregiata che viene nobilitata e resa tenerissima da una giusta cottura e da un vino speciale, un pregiato Titianus DOC Friuli Grave di uve Refosco dal Peduncolo Rosso prodotto dall'azienda agricola dei Principi di Porcìa, un vino intenso, elegante, con ricordo di mora, pepe nero, viola, caffè, liquirizia. 
In tal caso non è in dubbio che il vino perfetto per degustare la ricetta sia proprio quello utilizzato in cottura ma se avete difficoltà nell'abbinare correttamente il cibo al vino, sul galateo del servizio, la conservazione e degustazione solo Adua Villa può in modo spiccio e simpatico aiutarvi a risolvere i vostri dubbi. Un agile manualetto scritto in forma di dialogo è stato scritto dalla nota e affascinante sommelier e pubblicato da Sonzogno. Una sommelier per amica è l'ammiccante titolo del libro che aiuta il lettore a districarsi nell'intricato mondo dell'enologia scegliendo il vino giusto per ogni occasione senza svenarsi. Come si legge nella prefazione di Franco M. Ricci è necessario creare le condizioni affinché i cibi preparati e i vini che vi si accostano siano il meraviglioso risultato d'una combinazione di elementi anche distanti nelle loro provenienze ma fusi in un elegante e stimolante amalgama. E di consigli che ci permettono di creare questa  amalgama di elementi nel libro  ce ne sono tanti, tutti bene illustrati e di facile comprensione anche per chi di enologia è piuttosto a digiuno. Completa il libro un divertente capitolo dedicato all'abbinamento vino-segno zodiacale -piatto più appropriato da degustare per creare magari un divertente gioco con il partner o gli amici.
Parlando di vini non posso non citarvi il nuovo lavoro di Roberta Schira Il nuovo bon ton a tavola e l'arte di conoscere gli altri pubblicato da Adriano Salani Editore in cui vi è un consistente capitolo dedicato anche al bere e al galateo correlato compreso il servizio che non vorrebbe affatto bicchieri colorati come i miei in foto (che peraltro adoro) che non permettono di apprezzare il vino nelle sue sfumature.
Il libro, con cui l'autrice in modo ironico e divertente ci insegna tutto sul galateo del terzo millennio, raccoglie tanti suggerimenti sull'arte dell'invito, del servire e dello stare a tavola, svelandoci anche come conoscere una persona decodificando il suo linguaggio corporeo a tavola. Il primo libro che unisce psicologia e bon ton per imparare a comportarsi correttamente in ogni occasione conviviale e saperne di più dei nostri simili.
Ma ora la ricetta del mio brasato
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di carne per brasato a fette
olio extravergine d'oliva
1 cipolla
2 cucchiai di farina
1 spicchio d'aglio
2 foglie d'alloro
2 cucchiai di salsa di pomodoro
400 g di funghi prataioli
2 bicchieri di vino rosso
sale e pepe
Incidere la carne lungo i bordi per evitare che in cottura si arricci. Infarinarla leggermente e rosolarla in pentola a pressione con un fondo d'olio e le foglie d'alloro, unire la cipolla affettata, l'aglio schiacciato e lasciar colorire, unire la passata di pomodoro, sale, pepe e bagnare con il vino. Lasciar evaporare l'alcool coprire la pentola e far cuocere per tre quarti d'ora dal fischio. Aprire poi la pentola, unire i funghi e proseguire la cottura a pentola scoperta per ancora un quarto d'ora mescolando di tanto in tanto e bagnando se occorre con acqua. Regolare di sale e pepe e servire con il fondo di cottura.

Geretto brasato al vino e funghi

Piatto portata Wald, calici IVV
Una ricetta calda, invernale, gustosa e completa per coccolarsi in queste fredde e piovose giornate. Il  taglio di carne adatto a questa preparazione è il geretto senz'osso o anche il brione, tagli di seconda scelta che richiedono una lunga cottura e che sono quindi adatti a brasati e stufati. Una carne meno pregiata che viene nobilitata e resa tenerissima da una giusta cottura e da un vino speciale, un pregiato Titianus DOC Friuli Grave di uve Refosco dal Peduncolo Rosso prodotto dall'azienda agricola dei Principi di Porcìa, un vino intenso, elegante, con ricordo di mora, pepe nero, viola, caffè, liquirizia. 
In tal caso non è in dubbio che il vino perfetto per degustare la ricetta sia proprio quello utilizzato in cottura ma se avete difficoltà nell'abbinare correttamente il cibo al vino, sul galateo del servizio, la conservazione e degustazione solo Adua Villa può in modo spiccio e simpatico aiutarvi a risolvere i vostri dubbi. Un agile manualetto scritto in forma di dialogo è stato scritto dalla nota e affascinante sommelier e pubblicato da Sonzogno. Una sommelier per amica è l'ammiccante titolo del libro che aiuta il lettore a districarsi nell'intricato mondo dell'enologia scegliendo il vino giusto per ogni occasione senza svenarsi. Come si legge nella prefazione di Franco M. Ricci è necessario creare le condizioni affinché i cibi preparati e i vini che vi si accostano siano il meraviglioso risultato d'una combinazione di elementi anche distanti nelle loro provenienze ma fusi in un elegante e stimolante amalgama. E di consigli che ci permettono di creare questa  amalgama di elementi nel libro  ce ne sono tanti, tutti bene illustrati e di facile comprensione anche per chi di enologia è piuttosto a digiuno. Completa il libro un divertente capitolo dedicato all'abbinamento vino-segno zodiacale -piatto più appropriato da degustare per creare magari un divertente gioco con il partner o gli amici.
Parlando di vini non posso non citarvi il nuovo lavoro di Roberta Schira Il nuovo bon ton a tavola e l'arte di conoscere gli altri pubblicato da Adriano Salani Editore in cui vi è un consistente capitolo dedicato anche al bere e al galateo correlato compreso il servizio che non vorrebbe affatto bicchieri colorati come i miei in foto (che peraltro adoro) che non permettono di apprezzare il vino nelle sue sfumature.
Il libro, con cui l'autrice in modo ironico e divertente ci insegna tutto sul galateo del terzo millennio, raccoglie tanti suggerimenti sull'arte dell'invito, del servire e dello stare a tavola, svelandoci anche come conoscere una persona decodificando il suo linguaggio corporeo a tavola. Il primo libro che unisce psicologia e bon ton per imparare a comportarsi correttamente in ogni occasione conviviale e saperne di più dei nostri simili.
Ma ora la ricetta del mio brasato
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di carne per brasato a fette
olio extravergine d'oliva
1 cipolla
2 cucchiai di farina
1 spicchio d'aglio
2 foglie d'alloro
2 cucchiai di salsa di pomodoro
400 g di funghi prataioli
2 bicchieri di vino rosso
sale e pepe
Incidere la carne lungo i bordi per evitare che in cottura si arricci. Infarinarla leggermente e rosolarla in pentola a pressione con un fondo d'olio e le foglie d'alloro, unire la cipolla affettata, l'aglio schiacciato e lasciar colorire, unire la passata di pomodoro, sale, pepe e bagnare con il vino. Lasciar evaporare l'alcool coprire la pentola e far cuocere per tre quarti d'ora dal fischio. Aprire poi la pentola, unire i funghi e proseguire la cottura a pentola scoperta per ancora un quarto d'ora mescolando di tanto in tanto e bagnando se occorre con acqua. Regolare di sale e pepe e servire con il fondo di cottura.

2013-02-01

Peperonata con olive e tofu

peperonata arcobaleno
Pirofila con coperchio La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
L'ultima volta vi ho parlato di cibi nuovi, stavolta utilizzo un altro cibo alieno il tofu di cui vi avevo già detto in precedenza ed in più vi parlo di colori nel piatto.
Il cucchiaio arcobaleno Tutti i colori delle cucine vegan nel mondo è nato dall’incontro e dalla collaborazione tra un esperto in tematiche alimentari Valerio Costanzia e uno chef vegan giramondo Yari Prete e dal loro amore per i cibi buoni e giusti, ed è pubblicato dall'editrice Sonda. Oltre 170 ricette vegan riprese dalle tradizioni gastronomiche di tutto il mondo, piatti appetitosi per gli occhi ed il palato che uniscono i benefici della cromoterapia alla varietà delle cucine etniche perché i colori degli alimenti non stuzzicano solo i nostri sensi ma hanno un effetto benefico anche sulla nostra salute e i nostri stati d’animo. Le ricette del libro sono suddivise per colore: arancione, bianco, blu e viola, giallo, marrone, rosso, verde e per ogni colore la suddivisione è fatta per portate. Le splendide foto dei piatti lo rendono un libro estremamente appetibile anche per chi, come me, di cucina vegan, non ne mastica poi tanto.
Per la mia colorata peperonata, che ho realizzato proprio pensando all'arcobaleno, ho utilizzato tofu alle erbe di Biolab.
Ingredienti per 4 persone:
250 g di tofu alle erbe
150 g di olive nere
1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 peperone verde
1 cucchiaio di peperone rosso in polvere
1 spicchio d'aglio
origano
olio extravergine d'oliva
sale
Pelare l'aglio e schiacciarlo, soffriggerlo in un fondo d'olio e aggiungere i peperoni puliti e tagliati a quadratini, salare e far prendere colore. A parte soffriggere il tofu a cubetti utilizzando pochissimo olio, al termine unire
la polvere di peperone e aggiungere il tofu ai peperoni quando gli stessi risultano appassiti, aggiungere anche le olive, condire con origano e servire.