Ogni famiglia ha le sue ricette tradizionali e in quasi tutte da qualche parte c'è un quadernino dalla grafia più o meno curata in cui una o più donnine zelanti, nonne, mamme o zie che fossero, hanno appuntato nel corso degli anni in modo preciso o piuttosto sommario ricette o frammenti di esse che con il tempo sono diventate patrimonio di famiglia.
Le Ricette di nonna Roberta di Roberta Bellesia per la collana Gargantua &Pantagruel di Aliberti editore da giusto la sensazione di aver messo le mani su uno di quei quadernetti d'altri tempi. Un quaderno a righe ingiallito dal tempo, cui mancano solo le macchie della cucina per esser completamente credibile, che in bell'ordine reca, suddivise per portata, le ricette di questa nonna che ci apre le porte della sua cucina permettendoci di sentirne i sapori e respirare gli odori di quei piatti che con amore condivide con i suoi cari.
Di ben altro rango Il Credenziere del Castello di Porcìa, Euro92 Editoriale Pordenone, un autentico patrimonio di tradizioni dell'antica e nobile famiglia dei Principi di Porcìa e Brugnera che Guecello di Porcìa e Brugnera, curatore dell'opera oltre che erede della dinastia, condivide generosamente con noi riportandoci ai tempi in cui con maggiore calma e la dovuta importanza si onorava il buon vivere oltre che il buon mangiare. Oltre alle ricette, raccolte nel tempo dalle donne di casa Porcìa e da esse tramandate a figli e nipoti nel libro trovano posto utilissimi e ancora attuali consigli su come imbandire e decorare la tavola.
Alcune foto di famiglia arricchiscono ulteriormente il libro conferendogli un fascino senza tempo.
Prendono invece il sapore di un racconto i ricordi di Roberto Barbolini che nel suo Ricette di Famiglia, Garzanti libri, tra il romanzo e il ricordo ci porta alla scoperta di una famiglia, dei suoi usi e sapori che si fondono coi sentimenti e la buona cucina.
Da un taccuino di fine '800 in cui sono raccolte le ricette del repertorio di famiglia, tra pranzi e spuntini, prendono le mosse le vicende di una famiglia, che, genrazione dopo generazione, bizzarria dopo bizzarria, attraversa oltre un secolo di storia d'Italia che si evolve insieme ai sentimenti e agli affetti degli indimenticabili personaggi del romanzo.
Ed ora non mi resta che lasciarvi una ricetta, un dolce visto che siamo a ridosso della domenica. Non è una ricetta di uno dei libri, non è neppure una ricetta della mia famiglia ma l'ho inserita in questo contesto perchè ha il sapore dei tempi andati come i libri che vi ho presentato.
Crepês alla pesca e amaretto
Ingredienti:
2 uova
80 g di farina
20 g di zucchero
160 ml di latte
4 amaretti
50 g di burro
4 cucchiai di zucchero di canna
8 cucchiai di acqua
120 ml di liquore all’amaretto
cacao amaro per completare
Mescolare le uova con la farina e lo zucchero, diluire con il latte ottenendo una pastella. Lasciar riposare la pastella per un quarto d’ora circa e poi formare 12 piccole e sottili crêpes versando in un padellino imburrato un mestolino per volta di pastella. In una padella capace sciogliere il burro, con lo zucchero e l’acqua passare le crepês una per volta nella padella farcendole all’interno con un cucchiaio di confettura di pesche e un po’ di amaretto sbriciolato, richiudere a fazzoletto e posare in un piatto. Quando le crêpes sono tutte farcite sistemarle di nuovo nella padella in unico strato, irrorarle con il liquore all’amaretto inclinare la padella sulla fiamma affinché l’alcool prenda fuoco. Appena la fiamma si spegne servire le crêpes cosparse di cacao amaro.
* Anche per questa ricetta è perfetta la padella della collezione Salento WhiteStone di Ballarini
4 commenti:
Ciao! Io adoro le crepes e questa versione mi piace proprio tanto! Tralaltro anche la foto è molto convincente!!! :)
Gnammyyyy
BELLA RICETTA PRESENTATA BENISSIMO,BUONA SETTIMANA!!!!!
Ciao, complimenti per il bellissimo blog...mi sono appena aggiunta!!! Queste crepes devono essere squisite!! un bacione, Olga
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