La connessione tra madre e figlia in
cucina e pressocchè imprescindibile. Ogni madre tende a trasmettere
il proprio sapere culinario alle figlie e seppure le figlie, da bimbe
spessissimo interessate all'argomento attraversano quasi sempre
quella fase refrattaria in cui non solo rifiutano l'origine ma
addirittura la contestano e ne prendono le distanze, prima o poi
ritornano all'ovile e cercano di recuperare il tempo perduto (spesso
purtroppo quando la genitrice non c'è più) scandagliando ogni
centimetro del logoro quaderno di cucina di mamma. Mi fa piacere
vedere al contrario collaborazione tra madre e figlia e ne ho avuto
di recente due buoni esempi che hanno favorito in me queste ed altre
riflessioni.
Il mestolo magico è un libro scritto da Maria Teresa Sponza D'Agnolo ed edito da Tecniche Nuove e
mi ha favorevolmente impressionata vedere che a corredo dell'opera
dell'autrice, che ha trascritto nel libro il suo
quaderno di cucina, sono state inserite le foto piuttosto originali scattate
dalla figlia Alessandra. Ci sono ricette di tutto il mondo modificate
nel corso del tempo dall'autrice secondo il gusto familiare, non c'è
spirito di ostentazione nè voglia di seguire alcuna moda in questo
libro che riesce pertanto benissimo nell'intento di trasmettere il
piacere di portare in tavola vivande diverse e e ben curate per
"ravvivare una cena quotidiana o per fare qualcosa di nuovo (o
di vecchio) per gli amici".
Un'opera a quattro mani anche Cucinare in famiglia
Un'opera a quattro mani anche Cucinare in famiglia
Ricette tra rime e fornelli di
Antonietta & Maddalena Curti
per Graphe edizioni, in cui la mamma ha svolto il compito di
scrivere le vecchie ricette di famiglia curando la sezione dedicata
ai "grandi" mentre alla figlia è toccato l'originale
compito di metterne alcune in rima dedicandole ai "piccini".
Divertente trovare una descrizione in rima della zuppa inglese o
della torta di mele. Il libro si propone di stimolare la fantasia dei
lettori tanto è vero che volutamente non vi sono immagini dei
piatti: "tra i fornelli la fantasia deve essere maestra e a
nostro avviso non va né ingabbiata, né orientata alla semplice
emulazione di una foto".
Ricette di famiglia, delle famiglie
delle due autrici, l'una parigina Laetitia Carrega d'Ormesson l'altra
fiorentina Cristina Cantini, sono raccolte nel libro pubblicato da
Polistampa Menu per 4 stagioni dall'eloquente sottotitolo Invenzioni
gastronomiche e divagazioni culinarie tra Firenze e Parigi. Le
ricette del libro, precedute da un saggio di Enrico Colle sull'arte
di imbandire la tavola, sono suddivise per stagioni "rielaborate
e adattate ai gusti e alle esigenze di oggi" ed accompagnate dai
consigli di Cristina e Laetitia che le ahnno volute condividere con
noi.
Sfogliando questi libri riflettevo sul
rapporto tra la mia cucina e quella della mia famiglia e di mia madre
in particolare. È innegabile che avendola vicina io tenda ad
innovare o meglio a fare dell'altro che le cose buone della
tradizione le prepara egregiamente lei ma mi rendo conto che se
questi piatti li voglio trasmettere ai miei figli me ne devo
interessare maggiormente ma tendo ad voglio aallontanare questo
momento perché mi piace sentirmi figlia davanti a un piatto du
maccheroni al ferretto preparato dalla mamma secondo tradizione o
davanti ad una torta alla crema, farcita con la "sua" crema
perchè mamma pur essendo brava in tutto eccelle in alcune cose e la
crema pasticcera preparata da lei è una di queste, la ricetta è la
stessa che uso io ma quando la prepara lei è più buona.
Non nascondo che quando devo affrontare
preparazioni più complesse in cui mi divido le fasi in vari momenti
delego a lei la preparazione della crema. Per questa brioche che vi
presento oggi invece la crema l'ho fatta da me e devo dire che era
pure più buona del mio solito forse per merito del mio splendido
tegame in ghisa smaltata di BergHOFF Italia del quale mi sono
servita per preparalo, il fondo spesso ed il calore ben distribuito
mi hanno permesso di ottenere un ottimo risultato che ho utilizzato
per questa brioche che dicono chiamarsi angelica e che ho farcito di
crema e meravigliosi frutti assortiti il Berry mix di Noberasco
composto da goji barries, cranberries, uva sultanina, uva verde,uva
golden, ciliegie che non necessitano di ammollo essendolo già
abbastanza ma che ho voluto tenere un pò in ammollo nel rum per
conferirgli un certo aroma.
Tegame BergHOFF Italia, tessuto GreenGate |
Ingredienti:
250 g di farina 00
125 g di latte tiepido
8 g di lievito di birra fresco
un pizzico di sale
20 g di zucchero
40 g di burro morbido
2 tuorli
1tuorlo e 2 cucchiai di latte
crema pasticcera: 2 tuorli, 2 cucchiai di farina, 4 cucchiai di zucchero, mezza stecca di vaniglia, 250 ml di latte
100 g Berry mix e 1 dl di rum per completare
Versare la farina in una ciotola, unire lo zucchero, il sale e il burro, poi il latte tiepido nel quale sarà stato sciolto il lievito e i tuorli leggermente sbattuti. Impastare bene e lasciare lievitare l’impasto coperto fino al raddoppio. Porre a bagno i frutti nel rum allungato con poca acqua calda e preparare la crema. Sbattere i tuorli con lo zucchero, unire la farina e poi il latte portato a bollore con la vaniglia incisa per il lungo, mettere sul fuoco e lasciar addensare la crema. Trascorso il tempo necessario al raddoppio dell'impasto versarlo sulla spianatoia e stenderlo con il matterello in un rettangolo spalmarlo di crema e cospargerlo con i frutti ben asciugati. Arrotolare l'impasto lasciando il ripieno al suo interno poi tagliare in due il rotolo nel senso della lunghezza e intrecciarlo formando una ciambella. Per questa operazione consiglio di lavorare già sulla piastra del forno rivestita di carta forno onde evitare di dover trasferire dopo la ciambella rischiando di rovinarla. Spennellare la suprficie con latte e tuorlo sbattuti insieme e infornare a 200° per 40 minuti circa ponendo alla base del forno una teglia con poca acqua per creare un ambiente umido.
*Per la realizzazione della ricetta ho
usato farina macinata a pietra qualità Petra5 di Molino Quaglia
specifica per dolci. La carta forno di cui mi servo è quella
riutilizzabile di Tescoma che vedete anche in foto.
4 commenti:
mi piacerebbe provare a farla salata. ti farò sapere. un bacione
wow che bella..
adoro l'angelica!
Splendido post, complimenti! Sai io sono una di quelle figlie che descrivi all'inizio. E' stato come leggere la descrizione di me stessa! Sono importantissime le ricette delle mamma, spesso non sono neanche scritte. Mia madre, ad esempio, aveva scritto solo le ricette dei dolci! Io ho scavato nei ricordi insieme a lei in cucina, che, fortunatamente, mi appassionavano! Ho creato il mio blog per scrivere tutte le ricette mancanti e tramandarle ai miei figli! Grazie per i libri consigliati, mi hai dato un ottimo spunto di lettura. Ciao
M.G.
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