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2023-12-01

Ciambella-brioche della Lu



Le ricette belle e buone vanno condivise, è nostro dovere dare agli altri il bello che riceviamo e così io oggi a inizio del periodo festivo voglio condividere con voi la ricetta del ciambellone brioche di mia sorella. Mi direte che ne vedete tanti di ciambelloni così ma io vi dico quanti di questi ciambelloni soffici e ben lievitati che riescono a fare a meno del latte e del burro e contengono un uovo solo non ne avete ancora visti. Questo è quello che mi è piaciuto subito e poi anche se il ripieno originale prevede confettura di frutti di bosco sappiate che con la creme spalmabile al cioccolato e simili (provate la combo di crema nocciole bianca e marmellata di arance, o crema al caramello e gocce di cioccolato, o crema e uvetta) risulterà amata anche ai piccoli golosi di casa.
Ingredienti:
500 g di farina 0
250 g di acqua
1 uovo
15 g di lievito di birra fresco
100 g di zucchero
80 g di olio di semi
1 pizzico di sale
la scorza di un limone
Versare la farina in una ciotola, unire lo zucchero, il sale, l'uovo, la scorza di limone grattugiata, l'acqua tiepida nella quale sarà stato sciolto il lievito e infine l'olio. Impastare bene fino ad ottenere una palla e lasciar lievitare l’impasto coperto anche 2-3 ore . Stendere poi un rettangolo e in una metà per lungo mettere la confettura, sovrapporre l'altra metà a chiudere e tagliare in due per il lungo. Attorcigliare entrambe le fasce ottenute, chiudere a ciambella e mettere nello stampo. Lasciare lievitare 1 o 2 ore, mettere poi solo dello zucchero sopra e infornare per 25/30 minuti a 180 gradi ventilato o 190 statico. Una volta fuori dal forno lucidare con confettura di albicocche a piacere.

2020-03-27

Briochine con sfoglia al cioccolato

Dicono che sia boom di vendita di farina in tutta Italia ed il lievito di birra è diventato quasi introvabile ovunque. Risulta comprensibile perché  stando di più a casa si ha maggiore tempo a disposizione da utilizzare anche  in cucina e i lievitati danno maggiore soddisfazione proprio perché impongono ritmi lenti. Pertanto mi accodo alla scia e vi propongo delle briochine super golose che ho realizzato con un impasto di pan brioche e della pasta sfoglia già pronta che sarebbe altrimenti scaduta in frigo. 
Nel caso in cui non  ne possiate reperire potete sfogliare l'impasto con 100 g di burro ricorrendo alle piegature tipiche della pasta sfoglia, allungando un po' i tempi di preparazione e riposo, o realizzare le briochine soffici senza sfogliatura, saranno comunque molto gustose. 
Con questa dose ne vengono circa 20-22, pertanto se volete farne metà dose potete utilizzare l'altra metà d'impasto per dei semplici panini di pasta brioche.
Ingredienti:

500 g di farina 0 
12 g di lievito di birra (o mezza bustina di quello secco)
50 g di burro fuso (in mancanza olio di semi)
50 g di zucchero
10 g di sale
250 ml di acqua
1 uovo intero
2 rotoli di pasta sfoglia rettangolare
100 g di cioccolato fondente o al latte o in gocce
4 cucchiai di granella di zucchero (in mancanza anche zucchero semolato)
burro per spennellare
Impastare farina, zucchero e uovo aggiungendo il lievito sciolto nell'acqua, aggiungere dopo il sale e il burro non caldo. Lasciar lievitare la massa per circa tre ore. Poi dividerla in due e stenderla in due rettangoli di  larghezza pari alle sfoglie sulle quali li adageremo, pennellare la base con burro e suddividervi sopra il cioccolato tritato e la granella di zucchero, volendo si possono ulteriormente arricchire con uvetta ammollata nel liquore o mele a piccoli pezzetti. Arrotolare nel senso della lunghezza e tagliare il rotolo a pezzi di due centimetri circa, poggiare le girelle ottenute in teglia e pennellare con ancora un po' di burro, lasciar risposare almeno mezz'ora e poi infornare a 180° fino a doratura.

2015-07-03

Il dolce regale romano: sua maestà il maritozzo con la panna

La cucina romana è a mio parere tra le più interessanti del panorama nazionale. Senza rendermene conto è una delle cucine che meglio conosco, non so perché, non so per come ma molte delle ricette di tradizione romana le ritrovo nella tradizione della mia famiglia, forse una sorta di affinità di gusti ma carciofi, bucatini, crostini, mozzarella in carrozza, trippa e coda preparate più o meno secondo quella che scopro essere la tradizione romana sono piatti che ho mangiato fin da bambina.
Roma in cucina è una delle ultime pubblicazioni firmate SimeBooks. Testo a fronte in inglese, tante ricette e foto suggestive a raccontare la cucina romana, i suoi sapori decisi e mai banali, i suoi prodotti, i suoi vini e i luoghi del mangiare bene a Roma e dintorni. A  sfogliare le pagine del libro, prezioso come gli altri della medesima collana anche per la ricchezza d'immagini, verrebbe voglia di calarsi come per magia nelle vie di Roma, quelle nascoste al traffico e/o meno note ai più, per assaporare la capitale a tavola magari in qualche piccola e tipica osteria o trattoria che profuma di cose buone e di quella dolce vita di cui ormai vi è solo il ricordo.
Di ricordi è fatto Menù Letterario tipico romano il libro di Claudo Gargioli pubblicato da Atmosphere Libri per raccontare la cucina di Armando al Pantheon storico ristorante romano  indicato come uno dei migliori dieci della Capitale e situato a pochi metri da una delle più belle piazze italiane. Ricette che si alternano a racconti, ricordi e personaggi che sono in qualche modo legati all'Armando di cui Gargioli è chef. Leggendo gli aneddoti riportati nel libro sembra davvero di andare indietro nel tempo immergendosi nella Romana che abbiamo conosciuto attraverso i film di Sordi e De Sica.
Ma a Roma non si vive solo di ricordi, c'è anche chi guarda molto avanti come il bravissimo Alessandro Circiello con la sua cucina "alta ma sana". Ce ne da saggio nella monografia curata da Valeria Arnaldi per Edizioni Ultra Food District Ricette da Star con Alessandro Circiello Non per nulla alla sua giovane età Circiello ha ottenuto una miriade di riconoscimenti ed è uno degli chef più amati dai nomi noti del mondo dello spettacolo e della politica. La sua è una cucina all'insegna di fantasia e sobrietà. Cucina creativa ed elegante  oltre che sana, come dicevo, piatti buoni in tutti i sensi, che fanno bene all'umore e al fisico in cui ,in qualche modo, qua e là spunta la tradizione romana.
Dicevo di avere una certa inspiegabile familiarità con la cucina romana, quasi con tutto tranne che con i mitici maritozzi romani. Nelle mie frequenti visite romane del periodo universitario raramente me ne sono concesso uno (ci ritrovavamo sempre a rinviare l'appuntamento con il maritozzo troppo pannoso per i nostri gusti di allora).
Tempo fa provai a riprodurli a casa con esiti disastrosi e non tornai più sull'argomento finché in Dolci Regali l'ultimo libro della collana dell'MTChallenge  a cura di Alessandra Gennaro edito da SAGEP non mi sono ritrovata ancora -  tra invitanti e creative ricette di babà, kugelhupf e altre brioche -  davanti ad una ricetta di maritozzi che ho subito capito essere perfetta.
Il libro in effetti è un tripudio di irresistibili ricette di dolci. Effimeri, immorali, superflui, dispendiosi i dolci sono segno di ricchezza e potere regale in particolare quelli del libro: i veri dolci “regali” che apparvero sulle tavole imbandite dei re, a simboleggiarne il potere con le loro forme soffici e tonde, allusive di un potere e di una ricchezza sfrontati e che si ritrovano anche sulle mense dei poveri, come assaggio di una prosperità confinata, per loro, al solo palato. Nel libro anche tante ricette di sciroppi, creme, liquori fatti in casa e confetture. Le bellissime fotografie di Paolo Picciotto e le altrettanto preziose illustrazioni di Mai Esteve rendono il libro, con le sue oltre cento ricette scenografiche a vedersi e deliziose a gustarsi, davvero imperdibile come gli altri della collana del resto.
Ho provato la ricetta dei maritozzi che è di Greta De Meo di Greta's Corner ed il risultato è quello che volevo.
Maritozzi
Ingredienti per 24 pezzi
lievitino:
50 g di farina
10 g di lievito liofilizzato
10 g di zucchero
50 ml di acqua tiepida
impasto:
400 g di Manitoba
200 g di farina
120 ml di olio extravergine d'oliva leggero
4 uova intere
75 g di zucchero semolato
150 g di uvetta sultanina
100 g di pinoli tostati
100 g di scorza d'arancia candita
la scorza di un'arancia grattugiata
sciroppo:
100 g di zucchero
200 ml di acqua
Lievitino: sciogliere il lievito nell'acqua tiepida con lo zucchero, e versare sulla farina mescolare e lasciar lievitare la pastella fino al raddoppio.
primo impasto:
Setacciare le farine. Metterne 200 g nella planetaria, aggiungere 2 uova, 40 ml di olio e il lievitino. Lavorare a bassa velocità fino all'incordatura.
Trasferire l'impasto in una ciotola unta e coprire con pellicola, lasciando lievitare tre ore. 
Secondo impasto:
Rimettere l'impasto nella ciotola della planetaria, unire il resto della farina, le uova, lo zucchero, il sale, la scorza grattugiata dell'arancia. lavorare con il gancio unendo l'olio poco alla volta. L'impasto dev'essere morbido ma non appiccicoso. Aggiungere canditi, uvetta e pinoli e suddividerlo in 24 pagnottine dando alle stesse una forma ovale. Disporle in teglia ben distanziate e far lievitare circa 6 ore. Cuocere a 200° per 9-10 minuti, fino a doratura. Spennellare con lo sciroppo e lasciar raffreddare prima di servire farciti con la panna.

Il dolce regale romano: sua maestà il maritozzo con la panna

La cucina romana è a mio parere tra le più interessanti del panorama nazionale. Senza rendermene conto è una delle cucine che meglio conosco, non so perché, non so per come ma molte delle ricette di tradizione romana le ritrovo nella tradizione della mia famiglia, forse una sorta di affinità di gusti ma carciofi, bucatini, crostini, mozzarella in carrozza, trippa e coda preparate più o meno secondo quella che scopro essere la tradizione romana sono piatti che ho mangiato fin da bambina.
Roma in cucina è una delle ultime pubblicazioni firmate SimeBooks. Testo a fronte in inglese, tante ricette e foto suggestive a raccontare la cucina romana, i suoi sapori decisi e mai banali, i suoi prodotti, i suoi vini e i luoghi del mangiare bene a Roma e dintorni. A  sfogliare le pagine del libro, prezioso come gli altri della medesima collana anche per la ricchezza d'immagini, verrebbe voglia di calarsi come per magia nelle vie di Roma, quelle nascoste al traffico e/o meno note ai più, per assaporare la capitale a tavola magari in qualche piccola e tipica osteria o trattoria che profuma di cose buone e di quella dolce vita di cui ormai vi è solo il ricordo.
Di ricordi è fatto Menù Letterario tipico romano il libro di Claudo Gargioli pubblicato da Atmosphere Libri per raccontare la cucina di Armando al Pantheon storico ristorante romano  indicato come uno dei migliori dieci della Capitale e situato a pochi metri da una delle più belle piazze italiane. Ricette che si alternano a racconti, ricordi e personaggi che sono in qualche modo legati all'Armando di cui Gargioli è chef. Leggendo gli aneddoti riportati nel libro sembra davvero di andare indietro nel tempo immergendosi nella Romana che abbiamo conosciuto attraverso i film di Sordi e De Sica.
Ma a Roma non si vive solo di ricordi, c'è anche chi guarda molto avanti come il bravissimo Alessandro Circiello con la sua cucina "alta ma sana". Ce ne da saggio nella monografia curata da Valeria Arnaldi per Edizioni Ultra Food District Ricette da Star con Alessandro Circiello Non per nulla alla sua giovane età Circiello ha ottenuto una miriade di riconoscimenti ed è uno degli chef più amati dai nomi noti del mondo dello spettacolo e della politica. La sua è una cucina all'insegna di fantasia e sobrietà. Cucina creativa ed elegante  oltre che sana, come dicevo, piatti buoni in tutti i sensi, che fanno bene all'umore e al fisico in cui ,in qualche modo, qua e là spunta la tradizione romana.
Dicevo di avere una certa inspiegabile familiarità con la cucina romana, quasi con tutto tranne che con i mitici maritozzi romani. Nelle mie frequenti visite romane del periodo universitario raramente me ne sono concesso uno (ci ritrovavamo sempre a rinviare l'appuntamento con il maritozzo troppo pannoso per i nostri gusti di allora).
Tempo fa provai a riprodurli a casa con esiti disastrosi e non tornai più sull'argomento finché in Dolci Regali l'ultimo libro della collana dell'MTChallenge  a cura di Alessandra Gennaro edito da SAGEP non mi sono ritrovata ancora -  tra invitanti e creative ricette di babà, kugelhupf e altre brioche -  davanti ad una ricetta di maritozzi che ho subito capito essere perfetta.
Il libro in effetti è un tripudio di irresistibili ricette di dolci. Effimeri, immorali, superflui, dispendiosi i dolci sono segno di ricchezza e potere regale in particolare quelli del libro: i veri dolci “regali” che apparvero sulle tavole imbandite dei re, a simboleggiarne il potere con le loro forme soffici e tonde, allusive di un potere e di una ricchezza sfrontati e che si ritrovano anche sulle mense dei poveri, come assaggio di una prosperità confinata, per loro, al solo palato. Nel libro anche tante ricette di sciroppi, creme, liquori fatti in casa e confetture. Le bellissime fotografie di Paolo Picciotto e le altrettanto preziose illustrazioni di Mai Esteve rendono il libro, con le sue oltre cento ricette scenografiche a vedersi e deliziose a gustarsi, davvero imperdibile come gli altri della collana del resto.
Ho provato la ricetta dei maritozzi che è di Greta De Meo di Greta's Corner ed il risultato è quello che volevo.
Maritozzi
Ingredienti per 24 pezzi
lievitino:
50 g di farina
10 g di lievito liofilizzato
10 g di zucchero
50 ml di acqua tiepida
impasto:
400 g di Manitoba
200 g di farina
120 ml di olio extravergine d'oliva leggero
4 uova intere
75 g di zucchero semolato
150 g di uvetta sultanina
100 g di pinoli tostati
100 g di scorza d'arancia candita
la scorza di un'arancia grattugiata
sciroppo:
100 g di zucchero
200 ml di acqua
Lievitino: sciogliere il lievito nell'acqua tiepida con lo zucchero, e versare sulla farina mescolare e lasciar lievitare la pastella fino al raddoppio.
primo impasto:
Setacciare le farine. Metterne 200 g nella planetaria, aggiungere 2 uova, 40 ml di olio e il lievitino. Lavorare a bassa velocità fino all'incordatura.
Trasferire l'impasto in una ciotola unta e coprire con pellicola, lasciando lievitare tre ore. 
Secondo impasto:
Rimettere l'impasto nella ciotola della planetaria, unire il resto della farina, le uova, lo zucchero, il sale, la scorza grattugiata dell'arancia. lavorare con il gancio unendo l'olio poco alla volta. L'impasto dev'essere morbido ma non appiccicoso. Aggiungere canditi, uvetta e pinoli e suddividerlo in 24 pagnottine dando alle stesse una forma ovale. Disporle in teglia ben distanziate e far lievitare circa 6 ore. Cuocere a 200° per 9-10 minuti, fino a doratura. Spennellare con lo sciroppo e lasciar raffreddare prima di servire farciti con la panna.

2015-04-02

Ensaimada de Mallorca

Alzata La Porcellana Bianca
La ensaimada è una brioche dolce friabilissima, preparata con strutto e tipica dell'isola di Maiorca anche se di origine araba tanto che nella sua forma ricorderebbe proprio un turbante. E' il tipico dolce da colazione e si prepara in particolare per le feste, liscia o farcita di crema o marmellata di zucca.
 A Maiorca non sono mai stata ma la ricetta l'ho conosciuta attraverso le pagine di un vecchio numero de La Cucina Italiana e ne sono rimasta folgorata.
Non avendo il saim, lo strutto da cui in effetti prende il nome ho utilizzato del comune strutto. Bè l'originale non la conosco ma questa vi assicuro è una brioche da non perdere.
Ingredienti per due broche grandi:
500 g di farina
75 g di zucchero semolato
10 g di lievito di birra fresco
2 uova
sale
120 g c.a. di strutto
olio per la spianatoia
zucchero a velo
Impastare 100 g di farina con il lievito sciolto in100 g di acqua, lasciar lievitare per almeno 4 ore. Unire la farina rimanente, le uova, lo zucchero e un pizzico di sale aggiungendo altri 50 g di acqua e due cucchiai di olio. Lavorare l'impasto fino a farlo diventare molto elastico. Dividerlo in due e ungere con un po' dolio il piano di lavoro, stendere la pasta in una sfoglia sottile, quasi trasparente, spalmare con metà dello strutto ammorbidito steso con un pennello e arrotolare la pasta a serpente, disporla in teglia in forma di spirale ben allargata, lasciando spazio quindi tra una spira e l'altra. Lasciar lievitare per almeno 3-4 ore anche tutta la notte, spruzzare d'acqua la superficie e infornare a 180°-200° per circa 15 minuti (il colore vi dirà quando è pronta). Cospargere di zucchero a velo prima di servire.

Ensaimada de Mallorca

Alzata La Porcellana Bianca
La ensaimada è una brioche dolce friabilissima, preparata con strutto e tipica dell'isola di Maiorca anche se di origine araba tanto che nella sua forma ricorderebbe proprio un turbante. E' il tipico dolce da colazione e si prepara in particolare per le feste, liscia o farcita di crema o marmellata di zucca.
 A Maiorca non sono mai stata ma la ricetta l'ho conosciuta attraverso le pagine di un vecchio numero de La Cucina Italiana e ne sono rimasta folgorata.
Non avendo il saim, lo strutto da cui in effetti prende il nome ho utilizzato del comune strutto. Bè l'originale non la conosco ma questa vi assicuro è una brioche da non perdere.
Ingredienti per due broche grandi:
500 g di farina
75 g di zucchero semolato
10 g di lievito di birra fresco
2 uova
sale
120 g c.a. di strutto
olio per la spianatoia
zucchero a velo
Impastare 100 g di farina con il lievito sciolto in100 g di acqua, lasciar lievitare per almeno 4 ore. Unire la farina rimanente, le uova, lo zucchero e un pizzico di sale aggiungendo altri 50 g di acqua e due cucchiai di olio. Lavorare l'impasto fino a farlo diventare molto elastico. Dividerlo in due e ungere con un po' dolio il piano di lavoro, stendere la pasta in una sfoglia sottile, quasi trasparente, spalmare con metà dello strutto ammorbidito steso con un pennello e arrotolare la pasta a serpente, disporla in teglia in forma di spirale ben allargata, lasciando spazio quindi tra una spira e l'altra. Lasciar lievitare per almeno 3-4 ore anche tutta la notte, spruzzare d'acqua la superficie e infornare a 180°-200° per circa 15 minuti (il colore vi dirà quando è pronta). Cospargere di zucchero a velo prima di servire.

2013-11-12

Doughnuts al forno, dolci delizie dal mondo di Imma

Teiera con tazza e piattino Easy Life Design
Imma Di Domenico la conoscete in molti, il suo Dolci a gogo è uno dei blog di cucina più letti in assoluto e siccome ama in particolare i dolci e immagino non esista dolce al mondo nella preparazione del quale non si sia cimentata almeno una volta ha deciso di mettere il suo sapere al nostro servizio in un volumetto colorato pieno zeppo di delizie dolci provenienti da tutto il mondo. Sono rimasta attratta anch'io dalle pagine di Dolci Delizie dal mondo in cui Imma ci propone la sua personale selezione di Torte, Dolci da colazione, Dolci al cucchiaio, Dolci da Tè e piccola pasticceria senza tralasciare Dolci della tradizione italiana ed ho voluto provare questi Doughuts al forno, diversi e più sani dei fratelli fritti. La copertura si poteva fare con zucchero semolato e burro come la propone Imma. Io ho realizzato una glassetta liquida all'acqua che ho spalmato sui dolci ancora caldi, ho cosparso poi con confettini colorati e messo ad asciugare nel forno ancora caldo per un paio di minuti.
Doughnuts al forno
Ingredienti:
1 uovo a temperatura ambiente
225 ml di latte intero tiepido
60 g di zucchero semolato
450 g di farina
7 g di lievito di birra secco
100 g di burro a temperatura ambiente
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
1 pizzico di sale
Per la copertura:
100 g di zucchero a velo
qualche goccia di succo di limone
confettini di zucchero colorati
Impastare l’uovo leggermente battuto, lo zucchero, il latte, la vaniglia e il sale, Aggiungere circa 2/3 della farina assieme al lievito, impastare fino a quando l’impasto non risulterà omogeneo, aggiungere il burro precedentemente tagliato a cubetti, un pezzetto per volta, ed impastare fino a quando l’impasto non avrà assorbito tutto il burro. Aggiungere la farina rimanente, un po’ per volta ed impastare fino ad ottenere un impasto lucido ed elastico, morbido ma non eccessivamente appiccicoso. Lavorare l'impasto fino a quando non si attaccherà più alle mani. Trasferirlo in un recipiente leggermente unto, coprire con uno strofinaccio umido e lasciar lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio, per circa un ora. Sgonfiare l’impasto e stenderlo ad uno spessore di circa 1 cm o poco più, ricavare i doughnuts utilizzando due coppa pasta (uno da 7,5 cm di diametro e l’altro da 2,5 cm) e sistemarli ben distanziati sulle teglie rivestite di carta forno. Coprire con pellicola e lasciar lievitare in un luogo tiepido per circa 20-30 minuti, o fino a quando il volume delle ciambelline non sarà raddoppiato. Cuocere in forno statico, preriscaldato a 200°C, per circa 6-8 minuti, o fino a quando i doughnuts non saranno leggermente dorati. Una volta cotti, spennellarli subito con una glassa liquida preparata con zucchero a velo acqua e qualche goccia di succo di limone, cospargere di confettini e asciugare nel forno spento per un paio di minuti.
* Per la ricetta ho utilizzato lievito di birra secco e zucchero a velo Ar.Pa. Lieviti
A proposito di dolci vi ricordo che è in edicola da sabato il volume 9 de I dolci di Benedetta dedicato alle crostate con in regalo gli stampini in silicone per crostatine.

Doughnuts al forno, dolci delizie dal mondo di Imma

Teiera con tazza e piattino Easy Life Design
Imma Di Domenico la conoscete in molti, il suo Dolci a gogo è uno dei blog di cucina più letti in assoluto e siccome ama in particolare i dolci e immagino non esista dolce al mondo nella preparazione del quale non si sia cimentata almeno una volta ha deciso di mettere il suo sapere al nostro servizio in un volumetto colorato pieno zeppo di delizie dolci provenienti da tutto il mondo. Sono rimasta attratta anch'io dalle pagine di Dolci Delizie dal mondo in cui Imma ci propone la sua personale selezione di Torte, Dolci da colazione, Dolci al cucchiaio, Dolci da Tè e piccola pasticceria senza tralasciare Dolci della tradizione italiana ed ho voluto provare questi Doughuts al forno, diversi e più sani dei fratelli fritti. La copertura si poteva fare con zucchero semolato e burro come la propone Imma. Io ho realizzato una glassetta liquida all'acqua che ho spalmato sui dolci ancora caldi, ho cosparso poi con confettini colorati e messo ad asciugare nel forno ancora caldo per un paio di minuti.
Doughnuts al forno
Ingredienti:
1 uovo a temperatura ambiente
225 ml di latte intero tiepido
60 g di zucchero semolato
450 g di farina
7 g di lievito di birra secco
100 g di burro a temperatura ambiente
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
1 pizzico di sale
Per la copertura:
100 g di zucchero a velo
qualche goccia di succo di limone
confettini di zucchero colorati
Impastare l’uovo leggermente battuto, lo zucchero, il latte, la vaniglia e il sale, Aggiungere circa 2/3 della farina assieme al lievito, impastare fino a quando l’impasto non risulterà omogeneo, aggiungere il burro precedentemente tagliato a cubetti, un pezzetto per volta, ed impastare fino a quando l’impasto non avrà assorbito tutto il burro. Aggiungere la farina rimanente, un po’ per volta ed impastare fino ad ottenere un impasto lucido ed elastico, morbido ma non eccessivamente appiccicoso. Lavorare l'impasto fino a quando non si attaccherà più alle mani. Trasferirlo in un recipiente leggermente unto, coprire con uno strofinaccio umido e lasciar lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio, per circa un ora. Sgonfiare l’impasto e stenderlo ad uno spessore di circa 1 cm o poco più, ricavare i doughnuts utilizzando due coppa pasta (uno da 7,5 cm di diametro e l’altro da 2,5 cm) e sistemarli ben distanziati sulle teglie rivestite di carta forno. Coprire con pellicola e lasciar lievitare in un luogo tiepido per circa 20-30 minuti, o fino a quando il volume delle ciambelline non sarà raddoppiato. Cuocere in forno statico, preriscaldato a 200°C, per circa 6-8 minuti, o fino a quando i doughnuts non saranno leggermente dorati. Una volta cotti, spennellarli subito con una glassa liquida preparata con zucchero a velo acqua e qualche goccia di succo di limone, cospargere di confettini e asciugare nel forno spento per un paio di minuti.
* Per la ricetta ho utilizzato lievito di birra secco e zucchero a velo Ar.Pa. Lieviti
A proposito di dolci vi ricordo che è in edicola da sabato il volume 9 de I dolci di Benedetta dedicato alle crostate con in regalo gli stampini in silicone per crostatine.

2013-10-14

I dolci di Benedetta - Tramezzini per il tè

Piatto, tazza con piattino e tovagliolini Easy Life Design, americano Busatti, sac à poche in silicone I dolci di Benedetta
Ebbene signore sono stata colpita anch'io dal virus fascicoli e allegati ma non da adesso la mia è una malattia che  porto dietro da La Storia d'Italia a fumetti in poi, andavo ancora alle elementari praticamente. 
Ho avuto un periodo in cui pensavo di essere guarita ma non è cosi per cui vi racconto la migliore delle esperienze avute nell'ultimo periodo ed il post di oggi è rivolto solo alle donne perché lo so che le malate dei fascicoli, con qualche eccezione, siamo noi. Sto parlando de I dolci di Benedetta (la Parodi e chi se no?), la collana a fascicoli Fabbri in uscita ogni sabato con Il Corriere della Sera e vi racconto questa esperienza perché siete ancora in tempo per farla anche voi se non avete iniziato. Credetemi non si tratta dei fascicoletti  che abbisognano di raccoglitore e che dopo un paio di giorni vi trovate ovunque o degli strumenti di lavoro creati per le bambole. I libricini sono ben rilegati e divisi per materia e gli accessori allegati potete usarli davvero perché svolgono egregiamente la loro funzione. 
Le tazzine in silicone della prima uscita sono una vera sciccheria, il tagliabiscotti a espulsione, la sac à poche e lo stampo in silicone per macarons quello che davvero mi mancava e sono sicura che non resterò delusa neppure dalle prossime uscite.
Nel numero 4  dedicato alle prelibatezze da gustare con il tè ho trovato geniale l'idea di questi tramezzini dolci farciti con frutta (nel fascicolo fragole fresche) e una golosa cremina a base di ricotta. Si può utilizzare del pan brioche pronto come previsto dalla ricetta ma per fare le cose a modo ho fatto io stessa il pan brioche e sono molto felice del risultato. Al posto della frutta fresca ho utilizzato la confettura Fiordifrutta fragole e fragoline di bosco Rigoni di Asiago, secondo me una delle più buone in commercio.
Qualche modifica alla ricetta l'ho apportata ecco allora la mia versione di Tramezzini per il tè

Ingredienti
Per il pan brioche:
200 g di farina 00 
175 g di manitoba
2 uova e 1 tuorlo
55 g di zucchero
60 g di latte
12 g di lievito di birra
130 g di burro
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaino di cognac
1 cucchiaino di sale
la scorza grattugiata di mezzo limone
1 pz di vaniglia
tuorlo e latte per spennellare
Miscelare le farine, con il sale, unire lo zucchero il miele,il burro morbido a tocchetti  il lievito sciolto nel latte, la vaniglia, la scorza di limone, il liquore e le uova. Impastare energicamente per almeno 10 minuti. Porre a lievitare coperta con pellicola fino al raddoppio, sgonfiare la massa e lasciarla di nuovo lievitare.Una volta lievitato nuovamente stendere l'impasto su una spianatoia infarinata, avvolgerlo su se stesso e porlo in una teglia per pane in cassetta appena unta. Spennellare la superficie con latte e tuorlo d'uovo. lasciar lievitare ancora finché risulterà ben gonfio e cuocere in forno ben caldo a 180° finché risulterà ben dorato fuori e cotto dentro con la prova stecchino.
Per i tramezzini:
8 fette di pan brioche
100 g di ricotta fresca 
100 ml di panna fresca (nella ricetta erano la metà)
30 g di zucchero a velo vanigliato
Confettura di fragole e fragoline
menta fresca
zucchero a velo
Togliere la crosta al pane e tagliare ogni fetta a metà ottenendo due triangoli, spalmarne la metà con la crema di panna e ricotta, aggiungere la confettura lasciandola cadere dal beccuccio della sac à poche in silicone, aggiungere una fogliolina di menta, coprire con l'altro triangolo di pane e decorare la superficie con la con altra confetture, foglie di menta e zucchero a velo. Servire i tramezzini con un buon tè aromatizzato con foglie di menta fresca.



I dolci di Benedetta - Tramezzini per il tè

Piatto, tazza con piattino e tovagliolini Easy Life Design, americano Busatti, sac à poche in silicone I dolci di Benedetta
Ebbene signore sono stata colpita anch'io dal virus fascicoli e allegati ma non da adesso la mia è una malattia che  porto dietro da La Storia d'Italia a fumetti in poi, andavo ancora alle elementari praticamente. 
Ho avuto un periodo in cui pensavo di essere guarita ma non è cosi per cui vi racconto la migliore delle esperienze avute nell'ultimo periodo ed il post di oggi è rivolto solo alle donne perché lo so che le malate dei fascicoli, con qualche eccezione, siamo noi. Sto parlando de I dolci di Benedetta (la Parodi e chi se no?), la collana a fascicoli Fabbri in uscita ogni sabato con Il Corriere della Sera e vi racconto questa esperienza perché siete ancora in tempo per farla anche voi se non avete iniziato. Credetemi non si tratta dei fascicoletti  che abbisognano di raccoglitore e che dopo un paio di giorni vi trovate ovunque o degli strumenti di lavoro creati per le bambole. I libricini sono ben rilegati e divisi per materia e gli accessori allegati potete usarli davvero perché svolgono egregiamente la loro funzione. 
Le tazzine in silicone della prima uscita sono una vera sciccheria, il tagliabiscotti a espulsione, la sac à poche e lo stampo in silicone per macarons quello che davvero mi mancava e sono sicura che non resterò delusa neppure dalle prossime uscite.
Nel numero 4  dedicato alle prelibatezze da gustare con il tè ho trovato geniale l'idea di questi tramezzini dolci farciti con frutta (nel fascicolo fragole fresche) e una golosa cremina a base di ricotta. Si può utilizzare del pan brioche pronto come previsto dalla ricetta ma per fare le cose a modo ho fatto io stessa il pan brioche e sono molto felice del risultato. Al posto della frutta fresca ho utilizzato la confettura Fiordifrutta fragole e fragoline di bosco Rigoni di Asiago, secondo me una delle più buone in commercio.
Qualche modifica alla ricetta l'ho apportata ecco allora la mia versione di Tramezzini per il tè

Ingredienti
Per il pan brioche:
200 g di farina 00 
175 g di manitoba
2 uova e 1 tuorlo
55 g di zucchero
60 g di latte
12 g di lievito di birra
130 g di burro
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaino di cognac
1 cucchiaino di sale
la scorza grattugiata di mezzo limone
1 pz di vaniglia
tuorlo e latte per spennellare
Miscelare le farine, con il sale, unire lo zucchero il miele,il burro morbido a tocchetti  il lievito sciolto nel latte, la vaniglia, la scorza di limone, il liquore e le uova. Impastare energicamente per almeno 10 minuti. Porre a lievitare coperta con pellicola fino al raddoppio, sgonfiare la massa e lasciarla di nuovo lievitare.Una volta lievitato nuovamente stendere l'impasto su una spianatoia infarinata, avvolgerlo su se stesso e porlo in una teglia per pane in cassetta appena unta. Spennellare la superficie con latte e tuorlo d'uovo. lasciar lievitare ancora finché risulterà ben gonfio e cuocere in forno ben caldo a 180° finché risulterà ben dorato fuori e cotto dentro con la prova stecchino.
Per i tramezzini:
8 fette di pan brioche
100 g di ricotta fresca 
100 ml di panna fresca (nella ricetta erano la metà)
30 g di zucchero a velo vanigliato
Confettura di fragole e fragoline
menta fresca
zucchero a velo
Togliere la crosta al pane e tagliare ogni fetta a metà ottenendo due triangoli, spalmarne la metà con la crema di panna e ricotta, aggiungere la confettura lasciandola cadere dal beccuccio della sac à poche in silicone, aggiungere una fogliolina di menta, coprire con l'altro triangolo di pane e decorare la superficie con la con altra confetture, foglie di menta e zucchero a velo. Servire i tramezzini con un buon tè aromatizzato con foglie di menta fresca.



2012-12-10

Stella di Buchteln ai frutti di bosco

Piatto Un Amore di Casa Wald
Quando parliamo di plumcake ci viene ovviamente in mente il classico dolcetto da colazione a base di yogurt racchiuso nel suo  bianco pirottino prodotto ormai industrialmente da tutte le più importanti aziende alimentari di merendine confezionate.
Sulle Dolomiti i plumcake invece si chiamano Buchteln, sono delle palline a base di pasta lievitata,  farcite di confettura (spesso di albicocche) e accostate nella teglia l'una all'altra a formare una grande brioche, si servono con salsa alla vaniglia o con un buon bicchiere di Moscato Giallo, un vino fresco ma non troppo dolce. Questa ed altre golose e gustose tradizioni compongono il bellissimo ed elegante volume Semplice e buono La cucina autentica delle Dolomiti recentemente pubblicato da Athesia. 80 ricette della tradizione, mantenutesi vive per merito di alcune famiglie che se le tramandano di generazione in generazione, splendidamente  presentate e accompagnate da tante schede  e istantanee particolarmente evocative  che ci guidano alla conoscenza del territorio, della sua gente e delle sue tradizioni culinarie. Il perfetto regalo di Natale per innamorarsi dell'Alto Adige e decidere magari di trascorrervi una vacanza.
Ecco ho realizzato il mio Buchteln a forma di stella ed ho deciso, essendo esso un dolce tradizionale italiano di partecipare al contest Dolci sotto il vischio organizzato da Dolci a gogo in collaborazione con Wald.



Ingredienti:
100 ml di latte tiepido
30 g di zucchero
15 g di lievito
350 g di farina
2 uova
1/2 bustina di zucchero vanigliato
1 presa di scorza di limone grattugiata
20 g di burro fuso
confettura di frutti di bosco per farcire
burro fuso per lo stampo e per spennellare
zucchero a velo per completare
Mescolare 20 ml di latte tiepido con lo zucchero e il lievito, lasciar riposare al caldo per 15 minuti.
Unire la farina, il latte rimasto, lo zucchero vanigliato, la scorza di limone e il burro fuso. Impastare a lungo e con cura. Lasciar lievitare coperto per un'ora. Stendere l'impasto a 1/2 cm di spessore, ricavarne dei quadrati e farcirli con la confettura, chiudere bene la pasta attorno al ripieno. Spennellare uno stampo a stella con il burro, spennellare ogni singolo Buchtel con burro fuso e  disporli nello stampo uno accanto all'altro con la chiusura verso il basso. Lasciar lievitare ancora 15 minuti , cospargere di zucchero a velo e infornare a 170° per 30-35 minuti circa.
* la confettura utilizzata è la Fiordifrutta biologica ai frutti di bosco Rigoni di Asiago

Stella di Buchteln ai frutti di bosco

Piatto Un Amore di Casa Wald
Quando parliamo di plumcake ci viene ovviamente in mente il classico dolcetto da colazione a base di yogurt racchiuso nel suo  bianco pirottino prodotto ormai industrialmente da tutte le più importanti aziende alimentari di merendine confezionate.
Sulle Dolomiti i plumcake invece si chiamano Buchteln, sono delle palline a base di pasta lievitata,  farcite di confettura (spesso di albicocche) e accostate nella teglia l'una all'altra a formare una grande brioche, si servono con salsa alla vaniglia o con un buon bicchiere di Moscato Giallo, un vino fresco ma non troppo dolce. Questa ed altre golose e gustose tradizioni compongono il bellissimo ed elegante volume Semplice e buono La cucina autentica delle Dolomiti recentemente pubblicato da Athesia. 80 ricette della tradizione, mantenutesi vive per merito di alcune famiglie che se le tramandano di generazione in generazione, splendidamente  presentate e accompagnate da tante schede  e istantanee particolarmente evocative  che ci guidano alla conoscenza del territorio, della sua gente e delle sue tradizioni culinarie. Il perfetto regalo di Natale per innamorarsi dell'Alto Adige e decidere magari di trascorrervi una vacanza.
Ecco ho realizzato il mio Buchteln a forma di stella ed ho deciso, essendo esso un dolce tradizionale italiano di partecipare al contest Dolci sotto il vischio organizzato da Dolci a gogo in collaborazione con Wald.



Ingredienti:
100 ml di latte tiepido
30 g di zucchero
15 g di lievito
350 g di farina
2 uova
1/2 bustina di zucchero vanigliato
1 presa di scorza di limone grattugiata
20 g di burro fuso
confettura di frutti di bosco per farcire
burro fuso per lo stampo e per spennellare
zucchero a velo per completare
Mescolare 20 ml di latte tiepido con lo zucchero e il lievito, lasciar riposare al caldo per 15 minuti.
Unire la farina, il latte rimasto, lo zucchero vanigliato, la scorza di limone e il burro fuso. Impastare a lungo e con cura. Lasciar lievitare coperto per un'ora. Stendere l'impasto a 1/2 cm di spessore, ricavarne dei quadrati e farcirli con la confettura, chiudere bene la pasta attorno al ripieno. Spennellare uno stampo a stella con il burro, spennellare ogni singolo Buchtel con burro fuso e  disporli nello stampo uno accanto all'altro con la chiusura verso il basso. Lasciar lievitare ancora 15 minuti , cospargere di zucchero a velo e infornare a 170° per 30-35 minuti circa.
* la confettura utilizzata è la Fiordifrutta biologica ai frutti di bosco Rigoni di Asiago