2014-05-21

Osteria Porta del Vaglio: la Calabria che non t'aspetti.


In Calabria siamo un po' abituati a piegare la testa, a piangerci addosso, a dire che se qualcosa non si riesce a fare come si vuole la colpa non è nostra ma di chi ci circonda, ammetto i nostri difetti e gioisco quando mi accorgo che qualcuno invece la testa la alza e fiero punta un obiettivo e cerca in ogni modo di raggiungerlo.  
Saracena è un piccolo paese dell'entroterra cosentino, non uno di quei bellissimi borghi che pur abbiamo ma un luogo ordinario con qualche bella chiesa, una straodinaria natura che diventa insuperabile salendo verso il Piano di Novacco e qualche mostro dell'edilizia nato negli anni in cui l'abusivismo era di casa ma, vuoi o non vuoi, Saracena ha sempre fatto parlare di sé e continua a farlo. E' un paese con picchi di genialità, si produce un Moscato Passito unico divenuto presidio Slow Food, annovera tra i suoi cittadini  gente capace e caparbia che ha dato il meglio in diverse discipline e mercoledì scorso ho avuto finalmente la fortuna di conoscere Gennaro Di Pace, il saracenaro che forse sta più di tutti facendo parlare di sé in questo periodo. Gennaro è un apprezzato chef di 29 anni che ha creduto in un progetto e lo ha realizzato insieme alla sua giovane compagna Rossana Gallo aprendo il suo ristorante proprio in una "vinella" del suo paese dopo un lungo peregrinare per il mondo dove lo ha portato la sua sete di conoscere il "mestiere". 
 Entrando all'Osteria Porta del Vaglio si ha come la sensazione che lo spazio e il tempo si annullino, l'atmosfera è rilassante, i toni soft e la musica jazz accompagna il servizio scandendo l'ordine dei piatti, essi stessi brani ben orchestrati. Un connubio perfetto tra la cucina che esalta la materia prima, in maggioranza di provenienza locale, e le opere d'arte di Claudia Zicari disseminate ovunque nell'ambiente. 
La passione di Gennaro Di Pace per la sua arte la riconosci nei dettagli: l'accoglienza riservata all'ospite, il pane e i grissini (anche alla liquirizia) sfornati ogni giorno, il burro d'olio lievemente aromatizzato al limone e rosmarino che viene servito con il pane caldo, la cura con cui cerca accostamenti inconsueti e l'attenzione che ritrovi nella presentazione di ogni piatto. 
Le materie prime sono accuratamente scelte dallo chef e variano di volta in volta così come la carta che si adegua al susseguirsi delle stagioni privilegiando prodotti ecosostenibili e di stagione, niente primizie e nessuna specie a rischio, preparazioni accurate che valorizzano ogni ingrediente appagando parimenti la vista e il palato.
 Ho assaggiato il Polipo al pistacchio su crema di ceci con polvere di pancetta e olive con un bellissimo fiore d'erba cipollina al centro e un insuperabile profumo d'olio calabrese, unione tra terra e mare, un riuscito matrimonio di gusto e sapidità.
 Mi sono felicemente inebriata del gusto complesso e ricercato di un Tortino di semolino con porcini scottati, salsa alla senape grezza e Moscato di Saracena e riduzione di aceto balsamico e miele di fichi.
 Sono rimasta colpita dai toni pieni e decisi di un piatto di Paccheri aglio, olio e polvere di peperone dolce con alici scottate e briciole di pane al nero di seppia.
Ho assaporato quasi con ingordigia la rotondità e delicatezza di gusto degli gnocchi di patate su crema di piselli e curcuma con polvere di piselli.
Ho gustato con una sorta di devozione la tenerezza e l'esatta mescolanza di dolcezza e acidità di un Filetto di manzo podolico al pepe verde e magliocco. Lo stesso vino  Tenute Ferrocinto annata 2012 che ha egregiamente accompagnato la cena.
Mi sono infine lasciata coccolare dal piatto dei desserts belli a vedersi, buoni da mangiare, perfettamente presentati che ho degustato secondo il suggerimento della cucina partendo dal Biancomangiare alle mandorle e crema di limoni con mandorle croccanti, proseguendo con il Semifreddo di formaggio e fragole su crema di yogurt con croccante di biscotti al burro e gelatina di fragole, concludendo con la Marquise al cioccolato nero e caffè con crema inglese e meringa.
Quando entri all'Osteria Porta del Vaglio il tempo si ferma dicevo e ti dimetichi dove sei, accorgendoti che sei stato davvero bene quando quella dolce fatina che è Rossana dopo il dessert ti chiede se gradisci il caffè e ti trovi, senza neppure saperlo, a rispondere di no per conservare ancora un po' in bocca il gusto del dolce appena assaporato. 
Stavolta insisto andateci anche se considerate Saracena fuori mano, non vi pentirete davvero di aver vissuto un'esperienza unica.
OSTERIA PORTA DEL VAGLIO
vico I° S. M. Maddalena
Saracena - Cosenza
0981 1904655
340 8712279

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