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2025-10-22

Bar Roma Bistrot: un Viaggio di Gusto e Passione

Sono passati solo pochi anni da quando Fabio Cinque ha dato nuova vita al Bar Roma Bistrò a Montalto Uffugo, ma il suo locale fin da subito si è rivelato una bellissima realtà. 

Ricordo bene l'entusiasmo e la determinazione che Fabio metteva in ogni dettaglio fin dall'apertura. Sapevo che, con l'impegno e la grande passione che ha sempre avuto, avrebbe realizzato qualcosa di speciale, e la notizia di questi giorni ne è la conferma più dolce.

Per il secondo anno consecutivo, il Bar Roma Bistrot è entrato nell'autorevole guida "Osterie d’Italia 2026" di Slow Food Editore

Non è solo un riconoscimento, è l'affermazione di una filosofia: quella di una cucina che non è solo nutrimento, ma un vero e proprio racconto della Calabria.

Da Fabio ogni boccone è un tuffo nella memoria dei sapori autentici. Come dice Fabio, l'Oste alla guida della cucina: "La cucina deve emozionare, raccontare chi siamo e da dove veniamo. Ogni piatto nasce dal rispetto per i prodotti, dalla stagionalità e dalla memoria dei sapori della nostra Calabria."

Qui non si parla semplicemente di "chilometro zero", ma di "chilometro buono": l'olio extravergine delle colline vicine, le verdure degli orti locali, il pescato fresco del Mediterraneo, i formaggi e i salumi artigianali calabresi.

Questa riconferma nella guida Slow Food è una bellissima tappa, non un punto di arrivo. È la dimostrazione che l'attenzione ai dettagli, la cura nella scelta delle materie prime e la passione nel ricevere gli ospiti fanno la differenza.

Il Bar Roma Bistrot è un luogo di calore, dove l'aperitivo con prodotti locali si accompagna a chiacchiere e risate, dove si respira l'autenticità.

Un plauso a Fabio e alla sua inseparabile Angela per aver saputo unire la creatività contemporanea con la semplicità della tradizione. La vostra è la storia di chi ha creduto in un progetto fatto di cuore e sapori veri.

Complimenti, Bar Roma Bistrot!

2025-09-29

"Il Ristorantino" del Lido Capri di Trebisacce: l'inattesa cena in terrazza dove l'autunno è solo un dettaglio

 


Il clima calabrese è noto a tutti per essere particolarmente gradevole, così può capitare che a fine settembre in una serata d'inizio autunno, partita anche con qualche goccia di pioggia ci si ritrovi a trascorrere una serata dal sapore decisamente estivo in un a terrazza fronte mare.

 A me è capitato lo scorso fine settimana  per una piacevole e inattesa casualità. 


Avevo rinviato la mia visita a "Il Ristorantino" del Lido Capri di Trebisacce e, passata per un saluto all'instacabile e poliedrico Franco, proprietario del locale, mi sono ritrovata seduta ad uno dei tavoli di questa deliziosa terrazza sul mare a degustare un ricco antipasto in cui il mare è prepotente ma la stagione autunnale fa capolino qua e là tra le portate.

L'antipasto di mare caldo e freddo è composto da tanti gradevoli piatti in versione assaggio carichi di colori e sapore. Il piatto freddo, preceduto da un tris di bruschettine, è composto dai più classici marinati e affumicati, una gustosa insalata di polpo e patate e una golosa cucchiaiata di bianchetti adagiata su una fetta di arancia bionda trebisaccese.

Il biondo, emblema del territorio, ritorna in un assaggio caldo con un freschissimo gambero rosso. Ma gli assaggi caldi sono davvero tutti degni di nota dai sauté di cozze e vongole allo spada con cappella di porcino, per non dire dei cubotti di tonno scottato adagiati su chips di patate e serviti con peperoni, così come il salmone scottato e avvolto in un nastro di zucchina.
Un antipasto vario e ricco che da solo fa pasto,una piacevole scoperta che vi consiglio di tenere a mente, il locale ha appena terminato la sua parentesi estiva e dovrete aspettare la prossima primavera per poter  godere di questa mia indicazione che vuole essere una promessa. 
Nell'attesa di poter ritornare, per un pranzo primaverile magari, mi consolo degustando il prelibato olio extravergine d'oliva biologico che l'azienda di Franco Filardi produce.

2025-09-25

Dalì, il Ristorante di Danilo Liparoti dove la cucina diventa arte


 Il Ristorante Dalì a Santa Caterina Albanese non è solo un posto dove mangiare, è un'esperienza che incanta i sensi e ti fa innamorare della cucina. Decido di andarlo a scoprire a pochi mesi dall'apertura incuriosita dal nome, dalla location e dal concept alla base: "i sapori autentici della nostra terra, rivisitati con un tocco creativo".
Arrivo domenica per l'ora di pranzo e comprendo che qui siamo su un altro livello. Il ristorante ha sede in una settecentesca torre di campagna. L'ambiente, che coniuga insieme passato e presente, è curato e accogliente ed è godibile in ogni stagione, la sala interna con camino e vista sulla campagna ci trasmette già il calore dell'autunno, ma fuori il giardino e la piscina antistante riempiono gli occhi di gioia. Lo chef Danilo Liparoti giovane ma molto  preparato e la sua cordialissima compagna sono il plus che volevo trovare in un posto cosi, ma la vera magia inizia quando arrivano i piatti. 
Dalla presentazione impeccabile all'esplosione di sapori, ogni boccone è una vera sorpresa sin dall'entrèe proposta: croccantissime foglie di salvia fritte servite con maionese alle erbe.

Dalì è un viaggio gastronomico che lascia segno nella mente, un'oasi di gusto dove la passione per il cibo si respira in ogni dettaglio. 
Gli antipasti che assaggiamo,  una colorata e fresca panzanella con baccalà in oliocottura e cipolla in agrodolce  e un più autunnale Carpaccio di manzo su cavolo viola e perle di tartufo con i grissini dello chef e un calice di rosato sangiovese Tenuta di Carleone, aprono le danze facendoci entrare in un gioco piacevole che lascia il posto a due primi accattivanti. I bottoni ripieni alla norma, salsa di datterino rosso, basilico e cialde di ricotta affumicata portano dentro il calore dell'estate matura.

Le tagliatelle con tartufo e tartare di gambero crudo sono però il piatto che mi conquista definitivamente,  un capolavoro che bisogna assolutamente assaggiare.

Tra i secondi le costolette di agnello con giardiniera di verdure e maionese allo zafferano sono un piatto solido e collaudato, ben eseguito e capace di soddisfare anche chi alla domenica cerca un ricordo di casa nel pranzo, ma non ci fermiamo qui ed assaggiamo anche il più ardito  cappuccino di patata ai frutti di mare e bottarga, una zuppetta calda e fragrante che racchiude in sé le profondità del mare.

La bravura dello chef la notiamo anche nei dolci che al Dalì sono eccellenti e vari,   la millefoglie con crema al cioccolato, cocco e caramello salato gioca sui contrasti, la croccantezza dorata e friabile della pasta sfoglia si alterna a strati di una ricca e vellutata crema al cioccolato arricchito da una nota  di cocco, con un tocco finale di caramello salato, che avvolge e crea  equilibrio con il cioccolato e il cocco. Ma il dolce che si presta più di tutti a chiudere il ricco pranzo è la cheesecake ananas e lime in cui troviamo ancora una piacevole eco dell'estate. Una base di biscotto sbriciolato al fondo e poi una farcitura liscia e cremosa arricchita dalle note esotiche dei dadini di ananas e da quelle agrumate del lime, un dessert che pulisce il palato e lascia una sensazione di leggerezza e freschezza.

Chef Danilo  è capace di proporre esperienze uniche e intriganti con le sue degustazioni alla cieca e proposte dello chef che fanno di un pranzo un viaggio gastronomico indimenticabile. Basta accomodarsi e chiedere questa formula, sarà lo chef  che sceglierà e ti sorprenderà dandoti l'opportunità perfetta per scoprire nuovi gusti e per mettere alla prova il tuo palato. Danilo seleziona personalmente ogni giorno gli ingredienti più freschi per offrire un viaggio gastronomico indimenticabile, senza che tu debba preoccuparti di scegliere. Un'esperienza che ti fa venir voglia di tornare prima ancora di essere andato via.

2025-07-06

Aurum Terrae a Cerisano: un viaggio fra tradizione e innovazione

 


Immaginate un luogo dove il tempo rallenta, l'aria si fa più dolce e i profumi della tradizione vi avvolgono in un abbraccio caldo e sincero. Questo luogo esiste e si chiama Aurum Terrae, un gioiello culinario incastonato nella splendida cornice di Cerisano, ideato e ralizzato con amore da Andrea Sansone e la sua dolcissima coniuge. Appena arrivati appena dopo il tramonto siamo stati accolti dal loro sorriso e dai loro racconti.
Appena seduti a tavola pane, grissini alla cipolla e alle olive, sofficissima focaccia servita con un filo di eccellente olio e una piacevole gelèe di pomodoro con spuma di mozzarella e cialda di basilico, quasi una caprese del nuovo millennio, sono il biglietto da visita dello chef Vincenzo Ameruso. Stappiamo una bottiglia di eccellente vino, scegliamo il rosato Katia dell'azienda ACRONEO e le danze hanno inizio.

Un ricco piatto di antipasti ci dice che siamo in Calabria: una parmigiana di melanzane golosa e impeccabile, un delicato tortino di zucchine alla mentuccia, un rocher di patata con un cuore morbido di 'nduja e un delizioso carpaccio di manzo con aria di limone, mangiamo tutto con gusto.

Ma le sorprese non finiscono qui! Arriva una squisita fonduta con crostini e tartufo del Pollino, seguita da una riuscitissima rosticciata di carne che ci conquista.

Poiché amiamo i sapori decisi e avvolgenti, non rinunciamo agli gnocchi di patate fatti in casa dallo chef, conditi con 'nduja, cipolla agrodolce e burrata.


Un mix equilibrato e delizioso che ci lascia senza parole.

Imperdibili anche le foglie d'ulivo al pesto di fiori di zucca, guanciale croccante, chips di zucchine e fonduta di formaggio, un'armonia di ingredienti che celebra la ricchezza del territorio.

Uno dei piatti più richiesti è senza dubbio il filetto alla Brunori: un arrosto di maialino nero in crosta di noci e melassa di fichi, un inno alla Calabria più autentica, un piatto capace di raccontare una storia di tradizioni e passione.

Anche i dolci non sono da meno, un fresco cannolo scomposto con crema di latte e fragole offre una nota di leggerezza, mentre una goduriosa mousse al cioccolato servita in un guscio di scioglievole cioccolato è il perfetto coronamento di un'ottima esperienza culinaria.

Vi consiglio di salire a dare un'occhiata, da Cosenza sono davvero due passi. Arrivate all'imbrunire e lasciatevi avvolgere dall'atmosfera incantata di Aurum Terrae. Fatevi stappare una buona bottiglia di vino e ordinate un bell'antipasto. Sono certa che l'aria che respirerete e il contesto in cui vi immergerete faranno il resto. Difficilmente andrete via senza aver assaggiato almeno un buon primo, magari stappando una seconda bottiglia.

Aurum Terrae non è solo un ristorante, è un luogo magico dove si entra clienti e si esce amici, con la voglia di ritornare.


2025-06-17

Tra bolle e bollicine avanza l'Estate da Impasto




Tra bolle e bollicine da Impasto Pizzeria Contemporanea ieri sera abbiamo assaporato la freschezza dell'estate. 

Pizze che parlano di ricordi quelle di Francesco Viceconte, accostamenti a volte inediti e forse anche arditi quelli di chef Francesco Luci, ma che abbiamo inaspettatamente ritrovato in qualche cassetto della memoria. 

Un viaggio sensoriale oltre la pizza quello a cui ho partecipato insieme a giornalisti di settore, comunicatori social e produttori, davvero un menù inconsueto accompagnato da un viaggio fatto di bollicine con azzeccatissimi pairing del master sommelier Guglielmo Gigliotti

Un menu dalla vivacità inedita assaporato in un locale che si è rifatto il look e risulta sempre più bello e ampio. Nella saletta aggiunta recentemente anche uno scenografico angolo selfie con altalena.

Ancora una volta vediamo celebrare la generosità della terra, proponendo solo ciò che la natura offre nella stagione in corso unito a ciò che di buono viene prodotto nel territorio secondo la regola del "giusto chilometro" assai amata da Viceconte e Luci e in virtù della quale siamo lieti di veder annunciata l'introduzione delle farine calabresi di Molino Bruno, storica azienda cosentina rinomata per la qualità dei suoi prodotti. Questo cambiamento arricchisce ulteriormente l'impasto di Viceconte, donandogli un carattere ancora più autentico e legato al territorio.

Il nuovo menu estivo di Impasto è un inno alla bella stagione, ai sapori del territorio, alla ricchezza cromatica della stagione calda. Un'Entree nella quale abbiamo assaporato la dolcezza di un riso di Sibari Magisa allo zafferano, fritto in crocchetta e completato da gambero rosso crudo, tartufo del Pollino, stracciatella e gel di Champagne Opere Metodo Classico Brut.

Una pizza contemporanea  la Nerone, con crema di zucchine arrostite, fiordilatte, stracciatella e l'eccellente prosciutto cotto al bergamotto del Salumificio Nostrum di Siderno, eccellenza abbinata all'eccellente Centocamere Barone Macrì, spumante da uve mantoninco rifermentato in bottiglia. 


Un ritorno alla tradizione con la ruota di carro declinata in versione   Pane e Pomodoro, semplice a dirsi ma difficile da realizzare con il pomodoro in quattro diverse consistenze: passata di datterino giallo, stracciatella, pomodoro semidry, gel di pomodoro, pesto di aglio orsino, pomodorino fresco e peperoncino abbinata al Gonet Sulcova Champagne brut di una complessità ed eleganza non affatto ordinari.

Estate a piene mani nella Melanzana ripiena in versione pizza, ragu bianco e melanzane, provola, polpette di melanzana, evocativo pomodoro bruciato e olio al basilico con un sempre azzeccato spumante rosè brut metodo classico Dovì Ferrocinto.

E poi ancora sapori freschi e  assolutamente non usuali la Fiori e Frutta, dolcezza e sapidità che si rincorrono mescolandosi: fiordilatte, fiori di zucca marinati, alici, stracciatella e un sorprendente gel di anguria e limone, un vero ritratto dell'estate, accompagnato da Champagne Lallier blanc de blanc.

Il momento dolce è stato una sorpresa, la bella stagione racchiusa in una confettura di albicocche è diventata la farcia un Muffin di pizza gusto Sacher, un'esplosione di cioccolato, sia nell'impasto che nella glassa, degustato con un Amaro Manfredi.

Ancora una volta da Impasto, grazie alla competenza di Chef Luci e del padrone di casa Viceconte abbiamo avuto l'opportunità di degustare un'intera stagione in un solo menù. 

Non ti resta che andare a provare.

2025-03-28

La Prosciutteria di Casa Madeo, un piccolo paradiso non per vegani

 


Nel mio girovagare alla ricerca del gusto stavolta sono andata a scoprire La Prosciutteria di Casa Madeo, un luogo consacrato al gusto, dove la tradizione culinaria locale incontra l'eccellenza delle carni di suino nero autoctono.
Immersa nel cuore della Calabria, a Macchia Albanese, frazione di San Demetrio Corone, la Prosciutteria - che nasce con l'intento di valorizzare i prodotti della Filiera Madeo e diventare punto di accoglienza per chi vuole immergersi nella culture del territorio- offre piatti che esaltano la qualità delle carni, sia fresche che conservate di sua Maestà il Suino Nero di Calabria, razza autoctona, allevata allo stato brado o semi-brado, che si distingue per la qualità delle sue carni. Tra i salumi, spicca il celebre Prosciutto di Suino Nero, fiore all'occhiello della produzione Madeo che ritroviamo, in una forma o nell'altra, in ogni piatto che viene servito in questo locale.

L'ambiente è rustico ma tanto ricercato, ricavato in un antico sotterraneo con soffitto a volte, risulta davvero accogliente anche per il contrasto con gli arredi moderni.
"Un piatto perfetto è un'armonia silenziosa tra ingredienti, passione e tempo: un racconto che si assapora prima con gli occhi e poi con il cuore" si legge sul menu e noi ci prepariamo ad ascoltare la sinfonia composta dallo chef Francesco Pucci.
Un invitante tagliere ricchissimo di prosciutto e altri salumi, formaggi, olive e sottoli ci accoglie insieme ad un buon calice di rosato Akra e ci fa sentire a casa.
Curatissimi cestini di frolla salata sono appoggiati su crema di parmigiano e ospitano un pulled pork di capocollo e salsa teryaki, piccoli bocconi che ci danno la misura di quanta cura viene messa nel realizzare ogni singolo piatto.
I piatti sono preparati con materie prime fresche e a chilometro zero, per esaltare i sapori genuini e di stagione. Ogni piatto è pensato e preparato con attenzione, per raccontare non solo la bontà delle carni di Suino Nero di Calabria, ma anche l'armonia dei sapori stagionali.

I primi sono eccellenti, assaggio gli gnocchi con la bolognese di prosciutto, un sugo consistente e dal gusto equilibratissimo, arricchiti da una grattugiata di caciocavallo affumicato.

Non sono da meno le tagliatelle cacio e pepe con soppressata croccante e rosa di prosciutto.
Piatti pieni di gusto esaltano la bontà dei prodotti della Filiera Madeo e ci danno prova della maestria di chef Pucci.
Anche i secondi sono da menzionare, ottime le costine in doppia cottura glassate e servite su cime di rapa accompagnati da spaghetti di patata croccante. Indimenticabile la scioglievolezza del filetto di suino servito con rosti di patate.
Vado via, dopo un bicchierino di Citrus Pikrò e qualche chiacchiera con lo chef, felice di aver scoperto un piccolo paradiso, certo non idoneo ai vegani.
La Prosciutteria di Casa Madeo è un luogo che celebra la ricchezza gastronomica di questa terra ma è anche un punto di partenza per scoprire le bellezze del territorio.
Vi consiglio di prenotare e di prendervi il tempo giusto per gustarvi questa bella esperienza.

2025-03-12

Pizz'e core, la pizza Secondo Cristiano


Nel mio girovagare scopro di tanto in tanto nuovi posti di cui parlarvi, attratta dalle foto pubblicate sui social e dalla competenza, che già mi sembrava tangibile, sono andata a scoprire Pizz'e core a Roggiano Gravina (CS).
Il locale è molto grazioso e accogliente e durante la bella stagione offre anche la possibilità di cenare all'esterno, la padrona di casa la dominicana Yadira che ha creato nell'anticamera del locale  una ricchissima esposizione di gioielli (altra sua grande passione)  mette ogni ospite a proprio agio, con grande cura anche verso i bambini che arrivano al locale ai quali riserva sempre un pensierino, il personale è premuroso e competente ma il cuore pulsante del l'attività è Francesco Cristiano, il maestro pizzaiolo.

Di fantasia è di certo dotato, capisco sfogliando il menu digitale, all'assaggio capirò poi che la fantasia è supportata da ben altro.
 "Pizz'e Core" è quella che oggi definiamo una pizzeria contemporanea, pizza ispirata alla tradizione napoletana ma ad alta idratazione e lunga lievitazione, condimenti che sono frutto di ricerca di ottima materia prima sul territorio e innovazione negli accostamenti.
La  passione del pizza-chef di Pizz'e core, e del resto anche la mia, è la margherita e qui la margherita la puoi trovare secondo tradizione e anche secondo Cristiano che la sperimenta e la declina in tanti modi innovativi.
Decidiamo di affidarci allo chef e iniziamo il nostro percorso con il cubo al quadrato, ovvero tre cubi di pizza in pala che sono tre varianti di margherita: la prima con riduzione di pomodoro e grana, la seconda con salsa di pomodoro al peperone crusco stracciatella e polvere di pesto di basilico e la terza con emulsione di datterino marinato, bufala e pesto.
Il rutiello è un ricordo d'infanzia, la pizza che le nonne facevano in attesa di infornare il pane con  riduzione di pomodoro cotto al forno origano di montagna e olio. Ci strega letteralmente la doppia cottura "Amarinapoli" una pizza fritta e poi infornata con riduzione di pomodoro cotto nel forno a legna, olive taggiasche pomodorini confit, acciughe di cetara  foglie di cappero e polvere di aglio nero.

La pizza Terre Rugiani è un vero omaggio al territorio: crema di carciofi e mandorle, olive verdi qualità roggianella ammaccate, fiordilatte, nduja di maialino nero, cipolla bianca di Castrovilalri disidratata, peperoncino rogianese e un filo di d'olio esextravergine della locale azienda Terre Ruguani, perfetta è dire poco.
Dalla carta delle margherite assaggiamo la "Non è Margherita" con salsa di pomodoro al peperone crusco, crema di mozzarella di bufala e polvere di pesto di basilico, golosissima.
Non ho spazio per altro ma la bruschetta con il pane preparato da loro, burro di bufala,  alici e tartufo io voglio proprio assaggiarla ed in effetti è capace di mandarti in estasi.
A questo punto ho ben compreso che Francesco è un fuoriclasse dei lievitati, non solo pizza e pane a regola d'arte ma anche deliziosi lievitati dolci, assaggiamo la Sotto bosco, brioche che mangio pur non avendo più spazio per uno spillo, soffice e delicatamente profumata di vaniglia e agrumi arricchita con crema fior di latte e ricotta, confettura di frutti di bosco e cioccolato fondente grattugiato una vera delizia.

Avremmo voluto assaggiare tutto il menù ma ci tocca ritornare, intanto portiamo via con noi l'ennesima delizia, una golosa "Memè e Mimì", una tonno e cipolla contemporanea con fiordilatte, pomodori confit rossi e gialli, Tonno Callipo, cipolla caramellata, basilico...Scopriremo che questa pizza è buona anche il giorno dopo.
SP114, 87017 Roggiano Gravina CS
Telefono: 377 371 5777