Si è appena conclusa la dodicesima edizione del Wine Festival Art 2025 - Il Vino nell'arte l'arte nel vino che, come ogni anno, ha trasformato il Miramare Palace Hotel di Trebisacce nel palcoscenico dell'eccellenza vinicola del Mezzogiorno. L'evento, che unisce la degustazione di alta qualità alla promozione culturale, celebra la ricchezza e la diversità dei vini autoctoni del Sud Italia, sotto l'abile direzione artistica di Francesco Pingitore. Il concorso ha visto la partecipazione di oltre 20 selezionate cantine provenienti da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, che hanno presentato le loro etichette più rappresentative a un pubblico di esperti, sommelier e appassionati. Il momento culminante dell'evento è stata la cerimonia di premiazione di ieri sera, basata sul giudizio espresso direttamente dal pubblico attraverso le preferenze espresse durante le precedenti degustazioni.
Un premio speciale è stato assegnato all'etichetta giudicata più originale e innovativa da una giuria tecnica, un riconoscimento che ha sottolineato l'importanza del packaging come espressione d'arte e narrazione del territorio.
Durante la serata abbiamo potuto apprezzare le opere d'arte di un laboratorio di ceramica trebisaccese, I sogni di Minù di Roberta Proto, le sue teste saracene dedicate ai comuni del territorio hanno catalizzato l'attenzione dei presenti.
Altro elemento che ha pregevolmente arricchito la serata è stata la degustazione proposta dall'Associazione ELITE che si è così resa partner dell'evento.
Lo Chef Simonluca Barbieri, coadiuvato dallo Chef Giorgio Lo Giudice, ha reso omaggio al Riso Carnaroli Riserva dell'Azienda Magisa preparando un risotto che si è rivelato espressione di alta cucina unendo in esso sapori decisi e ingredienti d'eccellenza, tipici della Calabria.
Il Risotto Carnaroli Riserva Magisa al brodo di Parmigiano con Maialino nero d'Aspromonte brasato al Magliocco e mantecato al burro di Olio Extravergine d'oliva è stato dallo chef ulteriormente impreziosito con le note aromatiche della polvere di liquirizia Amarelli e quelle docli e aspre di una salsa di lamponi.
Elementi di contrasto che hanno sorpreso per il perfetto bilanciamento ottenuto a piatto finito. Una ricetta che ho particolarmente apprezzato anche grazie all'originale ed azzeccato pairing proposto dal Sommelier Piero Bruni con un Moscato di Terracina Lampione D.O.P. dell'Azienda Valle Marina.
Elementi di contrasto che hanno sorpreso per il perfetto bilanciamento ottenuto a piatto finito. Una ricetta che ho particolarmente apprezzato anche grazie all'originale ed azzeccato pairing proposto dal Sommelier Piero Bruni con un Moscato di Terracina Lampione D.O.P. dell'Azienda Valle Marina.
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