2012-04-26

Viaggi virtuali

Bowl "Amanpuri" con base collezione Rattan Nella Longari Homecanovaccio e  tovaglioli GreenGate

È tempo di gite fuori porta se il clima dovesse continuare a permettere, in caso contrario il pic-nic si può sempre organizzare a casa, gli ingredienti per una buona riuscita non sono poi troppi. Basta preparare qualcosa di goloso che potrebbe essere consumato ovunque, come la mia soffice treccia di pane farcita di pecorino e pomodori secchi, stappare una buona bottiglia di vino e munirsi di quache libro o o anche una rivista che ci faccia un po' sognare una splendida meta da raggiungere quando la primavera deciderà finalmente di smetterla con i travestimenti da inverno.

In realtà dicono che il tempo resterà sereno per qualche giorno su tutta la penisola quindi perchè non approfittarne per visitare una delle mete proposte nel numero primaverile del trimestrale La Cucina Italiana Viaggi. La Liguria bellissima in primavera, le masserie pugliesi, le golosità catenesi, le cantine del Garda ma anche le bellezze e le golosità di Cornovaglia e Costa Azzurra per chi non vuole accontentarsi delle mete nostrane. Cucina Italiana Viaggi è stata per me una scoperta, una di quelle riviste che ti portano a conoscere il bello e soprattutto il buono del mondo, le tipicità di ogni luogo che ci svelano le caratteristiche del territorio. E in questo periodo in cui posso (causa bambini troppo piccoli e influenze che tardano a lasciarci) viaggiare solo virtualmente riviste come questa mi aiutano a tener duro in attesa di tempi migliori.
Di bello si parla anche ne Il sognatore di Positano il libro di Virginia Attanasio e Stefania Berbenni edito da Cinquesensi, la storia del San Pietro il piccolo albergo più bello del mondo. Una storia da romanzo che vede protagonisti l'hotel, la famiglia dell'autrice Virginia Attanasio e gli spendidi scenari nei quali è incastonata questa piccola splendida perla. Un libro pieno di fascino, ricco di splendide immagini per innamorarsi di Positano e del mase nel quale si specchia.
Ma oggi anch'io prima di lasciarvi la ricetta voglio portarvi a conoscere qualcosa di buono che viene prodotto in Maremma, i formaggi del Caseificio Spadi Enzo. Suo padre Angelo, appartenente ad una famiglia di pastori di Marradi negli anni '40, per amore, si fermò a Roccastrada, un pittoresco paesino medioevale allocato tra Siena e Grosseto. Lì, in una piccola soffitta, portando a braccio secchi di latte, iniziò a produrre deliziosi formaggi che andavano a ruba nel paesino e presto nelle zone limitrofe. Piano piano, man mano che la richiesta e quindi la produzione cresceva, dalla soffitta ci si trasferì in un vero fabbricato e da Angelo nel 1977 la produzione passò sotto la guida del figlio Enzo che sin da piccolo aveva guardato con ammirazione il suo babbo che compiva questa fantastica magia con il il latte. Nel 1997 il Caseificio Spadi, specializzato nella produzione di formaggi di latte ovino e misto bonino/ovino oltre che di ricotta, si è trasferito in un nuovo stabilimento più grande dotato di moderni sistemi di produzione. Tra le delizie prodotte da questo caseificio c'è il Pecorino Toscano D.O.P. che nella versione poco stagionata ho scelto per il mio pane.
Ingredienti:
500 g di farina macinata a pietra
150 g di ricotta fresca
1 uovo,
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
3 cucchiai di olio
15 g di lievito di birra fresco
200 ml c.a. di acqua tiepida
150 g di Pecorino Toscano D.O.P. Fresco
50 g di pomodorini secchi sott'olio
1 tuorlo e 2 cucchiai di latte per spennellare
Disporre la farina* a fontana, unire il sale da un lato e poi al centro lo zucchero, la ricotta,l'olio, il lievito sciolto in acqua e l'uovo appena sbattuto. Impastare per bene il composto finché se ne ottiene una palla liscia che si stacca dalle mani. Porla a lievitare in una ciotola coperta da pellicola per un'ora. Riprednere l'impasto e stenderlo con il materello in un rettangolo ad un centimetro circa di spessore. Rifilare i bordi con un coltello in mdo he lalunghezza sia quella di una teglia da plum-cake (con gli avanzi si possono fare dei panini) Distribuirvi sopra il pecorino grattugiato grossolanamente e i pomodorini tritati a coltello ripiegare l'impasto a tre formando un rettangolo e lasciando il ripieno all'interno. Dividere in due il rettangolo nel senso della lunghezza ed intrecciare i due lati cercando di far capitare il lato aperto con il ripieno nella parte superiore. Adagiare il pane in teglia e spennellarlo con tuorlo e latte. Lasciar lievitare ancora tre quarti d'ora prima di infornare a 200° per 35-40 minuti ponendo alla base del forno una ciotola piena d'acqua per mantenere l'umidità.
* Ho scelto la Petra1 di Molino Quaglia che da al pane un sapore più rustico.
Come vino in abbinamento ho scelto un Rosato Castello di Porcìa 2010, un vino morbido e armonico che per me fa subito primavera.

3 commenti:

Simona Nania ha detto...

bah qui fa un freddo maialissimo.... mi consolo con il tuo post cara Cocò...

Fico e Uva ha detto...

Mi piacciono tantissimo questi pani conditi per i pic nic fuori porta, qui oggi c'è il sole ma aspettiamo che le temperature si alzino un po' per avventurarci in un prato!
baci fico&uva

Gio ha detto...

viaggiare anche con la mente fa sempre bene!
il tuo pane? stra-goloso!!!