Bowl "Amanpuri" con base collezione Rattan Nella Longari Home, canovaccio e tovaglioli GreenGate |
È tempo di gite fuori
porta se il clima dovesse continuare a permettere, in caso contrario
il pic-nic si può sempre organizzare a casa, gli ingredienti per una
buona riuscita non sono poi troppi. Basta preparare qualcosa di
goloso che potrebbe essere consumato ovunque, come la mia soffice
treccia di pane farcita di pecorino e pomodori secchi, stappare una buona bottiglia di vino e munirsi di
quache libro o o anche una rivista che ci faccia un po' sognare una
splendida meta da raggiungere quando la primavera deciderà
finalmente di smetterla con i travestimenti da inverno.
In realtà
dicono che il tempo resterà sereno per qualche giorno su tutta la
penisola quindi perchè non approfittarne per visitare una delle mete
proposte nel numero primaverile del trimestrale La Cucina Italiana
Viaggi. La Liguria bellissima in primavera, le masserie pugliesi, le
golosità catenesi, le cantine del Garda ma anche le bellezze e le
golosità di Cornovaglia e Costa Azzurra per chi non vuole
accontentarsi delle mete nostrane. Cucina Italiana Viaggi è stata
per me una scoperta, una di quelle riviste che ti portano a conoscere
il bello e soprattutto il buono del mondo, le tipicità di ogni luogo
che ci svelano le caratteristiche del territorio. E in questo periodo
in cui posso (causa bambini troppo piccoli e influenze che tardano a
lasciarci) viaggiare solo virtualmente riviste come questa mi aiutano
a tener duro in attesa di tempi migliori.
Di bello si parla anche ne
Il sognatore di Positano il libro di Virginia Attanasio e Stefania
Berbenni edito da Cinquesensi, la storia del San Pietro il piccolo
albergo più bello del mondo. Una storia da romanzo che vede
protagonisti l'hotel, la famiglia dell'autrice Virginia Attanasio e
gli spendidi scenari nei quali è incastonata questa piccola
splendida perla. Un libro pieno di fascino, ricco di splendide
immagini per innamorarsi di Positano e del mase nel quale si
specchia.
Ma oggi anch'io prima di
lasciarvi la ricetta voglio portarvi a conoscere qualcosa di buono
che viene prodotto in Maremma, i formaggi del Caseificio Spadi Enzo. Suo padre Angelo, appartenente ad una famiglia di pastori di
Marradi negli anni '40, per amore, si fermò a Roccastrada, un
pittoresco paesino medioevale allocato tra Siena e Grosseto. Lì, in
una piccola soffitta, portando a braccio secchi di latte, iniziò a
produrre deliziosi formaggi che andavano a ruba nel paesino e presto
nelle zone limitrofe. Piano piano, man mano che la richiesta e quindi
la produzione cresceva, dalla soffitta ci si trasferì in un vero
fabbricato e da Angelo nel 1977 la produzione passò sotto la guida
del figlio Enzo che sin da piccolo aveva guardato con ammirazione il
suo babbo che compiva questa fantastica magia con il il latte. Nel
1997 il Caseificio Spadi, specializzato nella
produzione di formaggi di latte ovino e misto bonino/ovino oltre che
di ricotta, si è trasferito in un nuovo stabilimento più grande
dotato di moderni sistemi di produzione. Tra le delizie prodotte da
questo caseificio c'è il Pecorino Toscano D.O.P. che nella versione
poco stagionata ho scelto per il mio pane.
Ingredienti:
Ingredienti:
500 g di farina macinata a pietra
150 g di ricotta fresca
1
uovo,
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
3 cucchiai di
olio
15 g di lievito di birra fresco
200 ml c.a. di acqua tiepida
150
g di Pecorino Toscano D.O.P. Fresco
50 g di pomodorini secchi
sott'olio
1 tuorlo e 2 cucchiai di latte per spennellare
Disporre la farina* a fontana, unire il sale da un lato e poi al
centro lo zucchero, la ricotta,l'olio, il lievito sciolto in acqua e
l'uovo appena sbattuto. Impastare per bene il composto finché se ne
ottiene una palla liscia che si stacca dalle mani. Porla a lievitare
in una ciotola coperta da pellicola per un'ora. Riprednere l'impasto
e stenderlo con il materello in un rettangolo ad un centimetro circa
di spessore. Rifilare i bordi con un coltello in mdo he lalunghezza
sia quella di una teglia da plum-cake (con gli avanzi si possono fare
dei panini) Distribuirvi sopra il pecorino grattugiato
grossolanamente e i pomodorini tritati a coltello ripiegare l'impasto
a tre formando un rettangolo e lasciando il ripieno all'interno.
Dividere in due il rettangolo nel senso della lunghezza ed
intrecciare i due lati cercando di far capitare il lato aperto con il
ripieno nella parte superiore. Adagiare il pane in teglia e
spennellarlo con tuorlo e latte. Lasciar lievitare ancora tre quarti
d'ora prima di infornare a 200° per 35-40 minuti ponendo alla base
del forno una ciotola piena d'acqua per mantenere l'umidità.
* Ho scelto la Petra1 di Molino Quaglia che da al pane un sapore
più rustico.
Come vino in abbinamento ho scelto un Rosato Castello di Porcìa 2010, un vino morbido e armonico che per me fa subito primavera.
Come vino in abbinamento ho scelto un Rosato Castello di Porcìa 2010, un vino morbido e armonico che per me fa subito primavera.
3 commenti:
bah qui fa un freddo maialissimo.... mi consolo con il tuo post cara Cocò...
Mi piacciono tantissimo questi pani conditi per i pic nic fuori porta, qui oggi c'è il sole ma aspettiamo che le temperature si alzino un po' per avventurarci in un prato!
baci fico&uva
viaggiare anche con la mente fa sempre bene!
il tuo pane? stra-goloso!!!
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