2008-06-13

I crostini e la crostata di Sant'Antonio

Voi dite che i Santi possano offendersi se gli intitoliamo una ricetta?
Bè spero di no perchè io ne ho chiamate due col nome del Santo di oggi, Sant'Antonio da Padova appunto. Mi chiederete cosa c'entro io con questo Santo nordico, che poi in effetti non era neppure padovano, e vi dirò che nel mio piccolo paese è uno dei Santi più amati, tanto che per oggi si celebra la sua memoria con la festa più grande del paese.
Da piccola adoravo questa festa perchè coicideva con il termine dell'anno scolastico e l'arrivo dell'agognata estate, il primo vero sole e la prima uscita coi sandali estivi. Oggi, in effetti abbiamo avuto anche un'acquazzone ma nessuno ha rinunciato, in ogni caso, a vestirsi a festa per la consueta visita al Santo e la passeggiata in fiera dove, oltre agli ormai onnipresenti venditori di bigiotteria ed altre inutilità, resta la tradizione delle cipolle, delle sarde e delle ciliegie.
Tutti vi dico, ma proprio tutti, tra ieri e oggi approvviggionano la propria dispensa di aglio e cipolle (venduti a mazzi), sarde e acciughe al peperone o sotto sale, rosamarina (ovvero novellame con il peperoncino) e ciliegie a volontà.
Noi facciamo altrettanto da sempre, quindi diciamo che nel menù di oggi non mancano gli ingredienti indicati ed io ho preparato dei crostini con la rosamarina condita, come tradizione vuole in molte località calabresi, con olio e cipolla cruda.

Crostini di Sant'Antonio
pane casereccio
novellame al peperoncino
olio extravergine d'oliva
cipolla rossa di Tropea
Tostiamo il pane, spalmiamolo di novellame, cospargiamo di cipolla affettata sottilmente e condiamo con un filo d'olio.Nulla di più appetitoso.

Visto che, come dicevo, sulla tavola di oggi non devono mancare le ciliegie, ho deciso di farne una crostata, che a dire il vero avevo già fatto sempre in occasione di questa festività ed ho voluto rifare per mia personale tradizione, una crostata della nonna in versione ciliegie.

La crostata di Sant'Antonio

Per gli ingredienti della frolla e della crema vi rimando qui, tutto il procedimento è uguale.Come vedete nessuna misura ferrea, la bilancia è quasi inesistente, come vogliono i dolci tradizionali, dove l'occhio e l'amore per quel che si fa conducono verso le giuste dosi. Al posto degli amaretti all'Alkermes dell'altra ricetta bisogna mettere delle ciliegie denocciolate e saltate in padella con un pò di zucchero, o in mancanza anche delle ottime ciliegie allo sciroppo come quelle di San Cassiano di cui vi ho parlato già qui.
Come vedete basta poco per dire festa ed ancor meno per fare tradizione.
Buon fine settimana a tutti!

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