Visualizzazione post con etichetta Stuzzichini e Finger food. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Stuzzichini e Finger food. Mostra tutti i post

2019-11-19

Empanadas dei miei bambini

Da qualche tempo diciamo che causa impegni di lavoro, figli piccoli, famiglia, interessi disparati e chi più ne ha più ne metta ho appeso al chiodo il cucchiaio d'argento e mi dedico con quotidiano amore alla cucina che piace ai miei amori. Certo il marito è sempre a dieta perché ha rivisto un po' lo stile di vita e quindi i piatti elaborati e gourmet, che tanto amavo sperimentare prima, hanno lasciato il posto a una cucina semplice e spesso ripetitiva dove talvolta trova posto qualcosa di goloso per le nostre cenette sul divano a base di serie Tv e film commedia adatti alle famiglie.
Quando siamo stati in Portogallo i miei figli hanno assaggiato le empanadas che in realtà in origine sono argentine, diciamo una versione semplificata di empanadas che hanno adorato sin da subito e che credo possa far felice anche i genitori dal momento che la spesso odiata carne viene messa all'interno di questi fagottini e mangiata con gusto anche da chi come Aurelia il macinato con lo ama né nel sugo né come base delle polpette che gli altri bimbi adorano.
Ho iniziato a preparare le empanadas solo per loro ma alla fine ho scoperto che quando le faccio la cena sul divano si trasforma in festa per tutta la famiglia e quindi aggiungendo una bella insalata direi perché no...
La ricetta non ha nessuna pretesa di autenticità, la realizzo a modo mio senza seguire alcuna indicazione e invece di perdere tempo all'impasto che poi arrivo a cena stanca e bestemmiante preferisco usare la pasta sfoglia pronta, ecco come si cambia dopo i figli.
Ingredienti per 16 empanadas:
2 rotoli di pasta sfoglia rettangolare
350 g c.a. di macinato di bovino 
1/4 di cipolla
2 cucchiai di passata di pomodoro
1 cucchiaio di paprica dolce
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
2 cucchiai di squacquerone (o stracchino in mancanza)
2 cucchiai di grana grattugiato
1 uovo e un po' di latte per spennellare
Tritare sottilmente la cipolla e versarla in padella con un fondo d'olio, unire la carne, la passata di pomodoro, la paprica, sale e pepe e farla asciugare per bene.
Fuori dal fuoco unire lo squacquerone e il grana.
Srotolare i fogli di pasta sfoglia e tagliarne ciascuno in otto quadrati, le empanadas vere sono a mezza luna  ma con i ritagli mi di pasta sfoglia non saprei cosa fare. Su ogni quadrato versare un mucchietto di ripieno. Richiudere a fagotto come un raviolone cinese. Disporre su carta forno, pennellare con uovo e latte battuti insieme e cuocere a 200° in forno caldo fin quando risulteranno ben dorate.

2018-04-25

14 mesi senza sale e pepe?

Sono trascorsi 14 mesi da quando ho deciso di dire basta a questo blog, una decisione difficile presa dopo una lunga riflessione. Una decisione definitiva perché pensavo di aver dato tutto a questo mio spazio virtuale e non so onestamente se posso e devo ma oggi mi va di raccontarmi di nuovo. Dopo 14 mesi posso dirvi che la cucina non è più al centro della mia vita ma occupa un grande spazio. Non cucino più in modo ossessivo ma continuo a cucinare, per la mia famiglia e per il mio piacere, passando di sicuro meno tempo in cucina e prediligendo piatti di certo più semplici. Non scrivo più questo blog ma scrivo ancora di cucina su Diritto di Cronaca, mi piace ancora scoprire nuovi locali e mi piace sempre assaggiare nuove cose. Ma ho anche riscoperto il mio tempo libero, il piacere di volermi bene ed il mio mai sopito amore per la moda. Ed eccomi qui a raccontarvi tutto questo. Non vi racconto adesso i  14 mesi trascorsi ma vi dico che oggi ho trascorso, sfidando l'allergia, una giornata in campagna a tutto colore ammirando i fiori e mangiando cose semplici eppur tanto buone.
Ho arrostito alla brace una fresca melanzana e tirata via la polpa l'ho battuta con olio, sale, aglio fresco non ancora maturo e prezzemolo appena raccolto. Ho messo questa deliziosa crema su  delle fette di pane abbrustolite al fuoco ed è venuto fuori un crostino da re. Questa è oggi la cucina che mi piace. 

14 mesi senza sale e pepe?

Sono trascorsi 14 mesi da quando ho deciso di dire basta a questo blog, una decisione difficile presa dopo una lunga riflessione. Una decisione definitiva perché pensavo di aver dato tutto a questo mio spazio virtuale e non so onestamente se posso e devo ma oggi mi va di raccontarmi di nuovo. Dopo 14 mesi posso dirvi che la cucina non è più al centro della mia vita ma occupa un grande spazio. Non cucino più in modo ossessivo ma continuo a cucinare, per la mia famiglia e per il mio piacere, passando di sicuro meno tempo in cucina e prediligendo piatti di certo più semplici. Non scrivo più questo blog ma scrivo ancora di cucina su Diritto di Cronaca, mi piace ancora scoprire nuovi locali e mi piace sempre assaggiare nuove cose. Ma ho anche riscoperto il mio tempo libero, il piacere di volermi bene ed il mio mai sopito amore per la moda. Ed eccomi qui a raccontarvi tutto questo. Non vi racconto adesso i  14 mesi trascorsi ma vi dico che oggi ho trascorso, sfidando l'allergia, una giornata in campagna a tutto colore ammirando i fiori e mangiando cose semplici eppur tanto buone.
Ho arrostito alla brace una fresca melanzana e tirata via la polpa l'ho battuta con olio, sale, aglio fresco non ancora maturo e prezzemolo appena raccolto. Ho messo questa deliziosa crema su  delle fette di pane abbrustolite al fuoco ed è venuto fuori un crostino da re. Questa è oggi la cucina che mi piace. 

2016-04-22

In viaggio con EDT e i cantucci salati con stracchino e arachidi

Pechino, Tokyo o Berlino? Stavolta non so davvero dove andare prima con EDT Editore e la collana Allacarta, una delle più originali trovate letterarie degli ultimi anni.
Ognuno dei libri è un resoconto dettagliato di un lungo viaggio in un paese del mondo per riportarne e trasmetterne usi e costumi e soprattutto abitudini alimentari. La cosa particolare è che si tratta di scrittori di talento trasformatisi per l'occasione in viaggiatori d'eccezione.
Vi avevo già parlato di due libri di questa collana portandovi idealmente a spasso per New York e Roma, oggi vi parlo di altre tre pubblicazioni appartenenti alla stessa collana.
Se pensate che non vi sia Paese più imperscrutabile della Cina ne avrete conferma in My Little China Girl di Giuseppe Culicchia. Il libro lo possiamo definire un tentativo di avvicinamento a questa entità culinaria misteriosa. Pechino infatti è una città che non si svela, avvolta nella nebbia anche quando c'è il sole e pur seguendo l'autore in questo stano viaggio sulle orme di Marco Polo, conosciamo molto anche della città proibita ma non tutto perché quell'alone di mistero resta sempre lì ad avvolgerla anche per chi riesce a pranzare al "listolante del Paltito Comunista Cinese".
Itadakimasu - Umilmente  ricevo in dono è il racconto che di Tokyo ci fa Fabio Geda. Una ragazza gentile ed evanescente, un anziano dal sorriso da rana e il signor Otsuka,  un gatto sono i personaggi di cui l'autore si serve per portarci a conoscere Tokyo e il suo rapporto con il cibo che in Giappone ha a che fare con lo spirito, con la bellezza e con un gusto misterioso: l'umami. "Tokyo è una di quelle città in cui trovi la cucina di tutto il mondo fatta meglio che nei paesi d'origine".
Berlino non è una città. E' un pianeta. Il più distante dalla Galassia, il più remoto. Ecco come descrive Berlino Andrea Bajani in E' bellissimo il vostro pianeta. Questo dopo averla osservata per dodici mesi e fatto file impressionanti tra turisti di ogni dove per degustare i classici "cilindri di carne marrone" di cui noi terrestri scopriamo di essere più ghiotti degli indigeni. Un pianeta bellissimo, la soluzione ad ogni problema ecco cos'è Berlino e la voglia di partire diventa irresistibile.
E quando si va in giro per il mondo non si può che sgranocchiare qualcosa nel viaggio, io vi propongo dei biscottini salati ed energetici per recuperare la carica quando ci sentiamo troppo stanchi e portare un po' di casa nostra in viaggio con noi.
Cantucci salati allo stracchino e arachidi
Ingredienti: 
210 g di farina
90 g di stracchino, 50 g di arachidi salate
6 cl di latte
1 uovo
40 g di olio d’oliva
1 cucchiaino di lievito per dolci non zuccherato
1 punta di peperoncino in polvere
1 pizzico di sale
pepe nero 
Scaldare il latte. Setacciare la farina insieme al lievito, aggiungere l’uovo, l’olio, il latte, lo stracchino, poi il sale, il pepe e le arachidi. Mescolare tutto velocemente, formare una palla e dividerla in due filoncini alti 2 cm e larghi 5. Deporre i filoni su una teglia da forno rivestita con carta da forno, mettere in frigo per 15 minuti poi cuocere in forno a 170° C, per circa mezz’ora. Lasciare raffreddare poi tagliare i biscotti in diagonale, spessore 1 cm, con un coltello seghettato. Disporre di nuovo i biscotti sulla teglia da forno, e cuocere per 10 minuti, in modo da farli diventare dorati. Lasciare raffreddare su una griglia prima di servire.

In viaggio con EDT e i cantucci salati con stracchino e arachidi

Pechino, Tokyo o Berlino? Stavolta non so davvero dove andare prima con EDT Editore e la collana Allacarta, una delle più originali trovate letterarie degli ultimi anni.
Ognuno dei libri è un resoconto dettagliato di un lungo viaggio in un paese del mondo per riportarne e trasmetterne usi e costumi e soprattutto abitudini alimentari. La cosa particolare è che si tratta di scrittori di talento trasformatisi per l'occasione in viaggiatori d'eccezione.
Vi avevo già parlato di due libri di questa collana portandovi idealmente a spasso per New York e Roma, oggi vi parlo di altre tre pubblicazioni appartenenti alla stessa collana.
Se pensate che non vi sia Paese più imperscrutabile della Cina ne avrete conferma in My Little China Girl di Giuseppe Culicchia. Il libro lo possiamo definire un tentativo di avvicinamento a questa entità culinaria misteriosa. Pechino infatti è una città che non si svela, avvolta nella nebbia anche quando c'è il sole e pur seguendo l'autore in questo stano viaggio sulle orme di Marco Polo, conosciamo molto anche della città proibita ma non tutto perché quell'alone di mistero resta sempre lì ad avvolgerla anche per chi riesce a pranzare al "listolante del Paltito Comunista Cinese".
Itadakimasu - Umilmente  ricevo in dono è il racconto che di Tokyo ci fa Fabio Geda. Una ragazza gentile ed evanescente, un anziano dal sorriso da rana e il signor Otsuka,  un gatto sono i personaggi di cui l'autore si serve per portarci a conoscere Tokyo e il suo rapporto con il cibo che in Giappone ha a che fare con lo spirito, con la bellezza e con un gusto misterioso: l'umami. "Tokyo è una di quelle città in cui trovi la cucina di tutto il mondo fatta meglio che nei paesi d'origine".
Berlino non è una città. E' un pianeta. Il più distante dalla Galassia, il più remoto. Ecco come descrive Berlino Andrea Bajani in E' bellissimo il vostro pianeta. Questo dopo averla osservata per dodici mesi e fatto file impressionanti tra turisti di ogni dove per degustare i classici "cilindri di carne marrone" di cui noi terrestri scopriamo di essere più ghiotti degli indigeni. Un pianeta bellissimo, la soluzione ad ogni problema ecco cos'è Berlino e la voglia di partire diventa irresistibile.
E quando si va in giro per il mondo non si può che sgranocchiare qualcosa nel viaggio, io vi propongo dei biscottini salati ed energetici per recuperare la carica quando ci sentiamo troppo stanchi e portare un po' di casa nostra in viaggio con noi.
Cantucci salati allo stracchino e arachidi
Ingredienti: 
210 g di farina
90 g di stracchino, 50 g di arachidi salate
6 cl di latte
1 uovo
40 g di olio d’oliva
1 cucchiaino di lievito per dolci non zuccherato
1 punta di peperoncino in polvere
1 pizzico di sale
pepe nero 
Scaldare il latte. Setacciare la farina insieme al lievito, aggiungere l’uovo, l’olio, il latte, lo stracchino, poi il sale, il pepe e le arachidi. Mescolare tutto velocemente, formare una palla e dividerla in due filoncini alti 2 cm e larghi 5. Deporre i filoni su una teglia da forno rivestita con carta da forno, mettere in frigo per 15 minuti poi cuocere in forno a 170° C, per circa mezz’ora. Lasciare raffreddare poi tagliare i biscotti in diagonale, spessore 1 cm, con un coltello seghettato. Disporre di nuovo i biscotti sulla teglia da forno, e cuocere per 10 minuti, in modo da farli diventare dorati. Lasciare raffreddare su una griglia prima di servire.

2016-01-21

Ciambelline di pane al tartufo con crema gialla e prosciutto

Se mi dicono mascarpone io penso immediatamente al tiramisù, seguono però nella mia mente mille altre ricette golose perlopiù dolci e simili al tiramisù. Quando mi hanno chiesto di preparare una ricetta con il mascarpone Mila la mia mente è corsa al tiramisù e pensavo già di farlo in versione alla liquirizia (un giorno ve ne parlerò) solo che il mio istinto è stato subito bloccato da una frase scritta sul regolamento "Prego non inviare ricette per il tiramisù". Questa frase ha reso la sfida più interessante e invece di pensare ad un altro dolce mi son detta che se tiramisù non doveva essere avrei proposto una ricetta salata, per la precisione dei golosi panini al tartufo nero con una crema gialla di tuorli sodi, mascarpone e zafferano che ho guarnito con prosciutto crudo home made. Ditemi un po' se non sono perfetti per un buffet magari per una festa di Carnevale.
A voi e a Mila la mia ricetta augurandomi di vederla in un loro ricettario.
Ciambelline di pane al tartufo con crema gialla e prosciutto
Ingredienti
Per le ciambelline:
300 g di farina 0
15 g polvere di lievito madre
110 g acqua
30 g latte
2 cucchiai di olio al tartufo
1 cucchiaio di scaglie di tartufo nero (anche secco o conservato)
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
Per la crema gialla:
4 tuorli d'uova sode
100 g di mascarpone
50 g di burro 
1 bustina di zafferano
sale
prosciutto crudo per completare
Preparazione
Mescolare il lievito alla farina, aggiungere il sale e lo zucchero e poi i liquidi, impastare a lungo e porre a lievitare in una ciotola coperto da pellicola. Suddividere in 12 pezzi l'impasto e formare delle palline, bucarle al centro e porle a lievitare in uno stampo per ciambelline, in mancanza anche direttamente in teglia (verranno solo meno regolari). Lasciar lievitare ancora mezz'ora e poi infornare in forno caldo alla massima potenza finché risulteranno cotte e prenderanno colore.
Lavorare a crema i tuorli sodi con il mascarpone ed il burro lasciato ammorbidire a temperatura ambiente, unire la polvere di zafferano e un pizzico di sale. Quando la crema sarà soffice inserirla in una sac à poche e farcire le ciambelline di pane, guarnire con il prosciutto a liste sottili.
La crema gialla di questa preparazione è ottima anche come farcia per gli albumi sodi.

Ciambelline di pane al tartufo con crema gialla e prosciutto

Se mi dicono mascarpone io penso immediatamente al tiramisù, seguono però nella mia mente mille altre ricette golose perlopiù dolci e simili al tiramisù. Quando mi hanno chiesto di preparare una ricetta con il mascarpone Mila la mia mente è corsa al tiramisù e pensavo già di farlo in versione alla liquirizia (un giorno ve ne parlerò) solo che il mio istinto è stato subito bloccato da una frase scritta sul regolamento "Prego non inviare ricette per il tiramisù". Questa frase ha reso la sfida più interessante e invece di pensare ad un altro dolce mi son detta che se tiramisù non doveva essere avrei proposto una ricetta salata, per la precisione dei golosi panini al tartufo nero con una crema gialla di tuorli sodi, mascarpone e zafferano che ho guarnito con prosciutto crudo home made. Ditemi un po' se non sono perfetti per un buffet magari per una festa di Carnevale.
A voi e a Mila la mia ricetta augurandomi di vederla in un loro ricettario.
Ciambelline di pane al tartufo con crema gialla e prosciutto
Ingredienti
Per le ciambelline:
300 g di farina 0
15 g polvere di lievito madre
110 g acqua
30 g latte
2 cucchiai di olio al tartufo
1 cucchiaio di scaglie di tartufo nero (anche secco o conservato)
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
Per la crema gialla:
4 tuorli d'uova sode
100 g di mascarpone
50 g di burro 
1 bustina di zafferano
sale
prosciutto crudo per completare
Preparazione
Mescolare il lievito alla farina, aggiungere il sale e lo zucchero e poi i liquidi, impastare a lungo e porre a lievitare in una ciotola coperto da pellicola. Suddividere in 12 pezzi l'impasto e formare delle palline, bucarle al centro e porle a lievitare in uno stampo per ciambelline, in mancanza anche direttamente in teglia (verranno solo meno regolari). Lasciar lievitare ancora mezz'ora e poi infornare in forno caldo alla massima potenza finché risulteranno cotte e prenderanno colore.
Lavorare a crema i tuorli sodi con il mascarpone ed il burro lasciato ammorbidire a temperatura ambiente, unire la polvere di zafferano e un pizzico di sale. Quando la crema sarà soffice inserirla in una sac à poche e farcire le ciambelline di pane, guarnire con il prosciutto a liste sottili.
La crema gialla di questa preparazione è ottima anche come farcia per gli albumi sodi.

2015-12-03

Farinata con cipolle ed erbe, gustose novità in casa Sonda



Se per Natale stavate pensando di regalarmi un ricco assortimento di formaggi o una "chilata" di mortadella io sono qua disponibile a "sgarrare" almeno durante le feste comandate. Ciò premesso vi dico sto davvero modificando il mio modo di mangiare.
Il fatto di dovermi alimentare in modo più sano e naturale possibile per contrastare la mia recente ipertensione, mi sta portando a nuove scoperte gastronomiche, innanzitutto per l'uso limitato del sale sto scoprendo il gusto vero degli alimenti e poi eliminando formaggi grassi e stagionati e salumi e limitando i consumo di carni rosse sto scoprendo tante nuove ricette "alternative". Miei fedeli compagni in questa avventura stanno diventando sempre più i libri dell'Editore Sonda (e sapevo che ci sarei arrivata prima o poi).
Il libro che in questo periodo ha letteralmente catturato la mia attenzione è Il frullatore che ti cambia la vita, davvero una scoperta perché con il frullatore non si possono preparare solo bevande ma possiamo rivoluzionare il nostro modo di cucinare e mangiare. Ce lo insegna Tess Masters, la food blogger australiana autrice del libro nelle sue 100 ricette di piatti sani e gustosi dall'antipasto al dessert senza tralasciare ovviamente le bevande. Mettere in ammollo, far germogliare e disidratare aiutano a rendere ogni giorno il cibo che mangiamo più sano, più nutriente e vivo. Ricette in cui abbondano alimenti ricchi di probiotici e alcalini ma la cosa bella è che pur non avendo ingredienti e zuccheri raffinati sono ricette davvero realizzabili che rendono più facile mangiare bene , disintossicarsi e riacquistare equilibrio. Ne è un esempio la ricetta della Farinata con cipolle ed erbe che ho scelto di provare, davvero ottima calda come suggerisce l'autrice ma da assaggiare, aggiungo io, tagliata a cubetti, tostata in forno e poi aggiunta ad un'insalata verde magari da portarsi dietro nella classica schiscetta per un pranzo in ufficio sano e molto nutriente senza rinunciare al gusto. A schiscetta ed insalate sono dedicati altri due libri dell'Editore Sonda. 
La schiscetta vegan è tra gli ultimi nati ad opera di Chandima Soysa e raccoglie ricette e suggerimenti per una schiscetta prelibata e vegan ogni giorno diversa senza perdere troppo tempo in cucina. Un libro tutto fotografico e 100% buono, da acquolina in bocca che spiega anche come organizzare la dispensa, predisporre le basi con cui preparare le varie pietanze per tutta la settimana, decidendo le porzioni, scegliendo prodotti locali, di stagione e biologici, con una particolare attenzione ai cibi crudi. Il libro perfetto per non finire a mangiare un secco tramezzino o un'insalata anonima al bar.
Insalate per tutte le occasioni  di David Côté è un libro bellissimo e molto colorato, traspare vita da ogni singola pagina del volume ricco di immagini appetitose per capire in oltre 60 ricette vegane e crudiste che le insalate non sono affatto un cibo povero e monotono ma una festa di sapori, colori, profumi e consistenze. 
A Succhi e Smoothies vivi è dedicato un altro libro del medesimo autore pubblicato da Sonda nella stessa collana l'Essenza del crudo. 80 ricette vegane, biologiche, crude, senza glutine e lavorate a mano per apprezzare appieno le virtù di frutta, verdura, germogli, semi oleaginosi, frutta secca e super alimenti. Tante le ricette del libro pensate per i bambini. E tante quelle funzionali. Veri e propri pasti liquidi corroboranti, stimolanti e digestivi, depurativi, antispasmodici ma anche energetici per sportivi studenti e lavoratori. E se pensate che non sia la stagione giusta per iniziare a mangiare "liquido" date un'occhiata alla  sezione per le feste,  ricette dai nomi intriganti pensate per le occasioni speciali che prevedono anche l'aggiunta di alcuni alcolici, vere tentazioni culinarie.
Niente alcolici invece ma solo tante sane golosità in Piccoli vegetariani golosi di Marie Laforet dedicato all'alimentazione dei bambini da 0 a 6 anni. 60 ricette per insegnare ai bambini a mangiare come si deve e per smettere di guardare con sospetto e preoccupazione la scelta di un'alimentazione tutta vegetale sin dalla nascita. 


Ed ora, prima di lasciarvi, la ricetta della farinata.
Farinata con cipolle ed erbe
Ingredienti:
240 ml di acqua tiepida
olio extravergine d'oliva
160 g di farina di ceci
sale marino integrale
pepe
75 g di cipolla dorata
1 spicchio d'aglio tritato
2 cucchiai di prezzemolo
1 cucchiaio di timo
Versare nel frullatore l'acqua, due cucchiai di olio, la farina e mezzo cucchiaino di sale e pepe, frullare e lasciar riposare a temperatura ambiente per almeno mezz'ora, finché risulterà una crema densa. Saltare a fuoco medio la cipolla con un cucchiaino di olio finché apparirà morbida e trasparente, unire l'aglio e le erbe finemente tritate. Ungere una teglia, versarvi la cipolla cotta e poi sopra la pastella preparata, mescolare un po' per amalgamare e infornare alla massima temperatura. Lasciar raffreddare pochi minuti e condire la superficie con olio, sale e pepe a piacere prima di servire ancora calda.

Farinata con cipolle ed erbe, gustose novità in casa Sonda



Se per Natale stavate pensando di regalarmi un ricco assortimento di formaggi o una "chilata" di mortadella io sono qua disponibile a "sgarrare" almeno durante le feste comandate. Ciò premesso vi dico sto davvero modificando il mio modo di mangiare.
Il fatto di dovermi alimentare in modo più sano e naturale possibile per contrastare la mia recente ipertensione, mi sta portando a nuove scoperte gastronomiche, innanzitutto per l'uso limitato del sale sto scoprendo il gusto vero degli alimenti e poi eliminando formaggi grassi e stagionati e salumi e limitando i consumo di carni rosse sto scoprendo tante nuove ricette "alternative". Miei fedeli compagni in questa avventura stanno diventando sempre più i libri dell'Editore Sonda (e sapevo che ci sarei arrivata prima o poi).
Il libro che in questo periodo ha letteralmente catturato la mia attenzione è Il frullatore che ti cambia la vita, davvero una scoperta perché con il frullatore non si possono preparare solo bevande ma possiamo rivoluzionare il nostro modo di cucinare e mangiare. Ce lo insegna Tess Masters, la food blogger australiana autrice del libro nelle sue 100 ricette di piatti sani e gustosi dall'antipasto al dessert senza tralasciare ovviamente le bevande. Mettere in ammollo, far germogliare e disidratare aiutano a rendere ogni giorno il cibo che mangiamo più sano, più nutriente e vivo. Ricette in cui abbondano alimenti ricchi di probiotici e alcalini ma la cosa bella è che pur non avendo ingredienti e zuccheri raffinati sono ricette davvero realizzabili che rendono più facile mangiare bene , disintossicarsi e riacquistare equilibrio. Ne è un esempio la ricetta della Farinata con cipolle ed erbe che ho scelto di provare, davvero ottima calda come suggerisce l'autrice ma da assaggiare, aggiungo io, tagliata a cubetti, tostata in forno e poi aggiunta ad un'insalata verde magari da portarsi dietro nella classica schiscetta per un pranzo in ufficio sano e molto nutriente senza rinunciare al gusto. A schiscetta ed insalate sono dedicati altri due libri dell'Editore Sonda. 
La schiscetta vegan è tra gli ultimi nati ad opera di Chandima Soysa e raccoglie ricette e suggerimenti per una schiscetta prelibata e vegan ogni giorno diversa senza perdere troppo tempo in cucina. Un libro tutto fotografico e 100% buono, da acquolina in bocca che spiega anche come organizzare la dispensa, predisporre le basi con cui preparare le varie pietanze per tutta la settimana, decidendo le porzioni, scegliendo prodotti locali, di stagione e biologici, con una particolare attenzione ai cibi crudi. Il libro perfetto per non finire a mangiare un secco tramezzino o un'insalata anonima al bar.
Insalate per tutte le occasioni  di David Côté è un libro bellissimo e molto colorato, traspare vita da ogni singola pagina del volume ricco di immagini appetitose per capire in oltre 60 ricette vegane e crudiste che le insalate non sono affatto un cibo povero e monotono ma una festa di sapori, colori, profumi e consistenze. 
A Succhi e Smoothies vivi è dedicato un altro libro del medesimo autore pubblicato da Sonda nella stessa collana l'Essenza del crudo. 80 ricette vegane, biologiche, crude, senza glutine e lavorate a mano per apprezzare appieno le virtù di frutta, verdura, germogli, semi oleaginosi, frutta secca e super alimenti. Tante le ricette del libro pensate per i bambini. E tante quelle funzionali. Veri e propri pasti liquidi corroboranti, stimolanti e digestivi, depurativi, antispasmodici ma anche energetici per sportivi studenti e lavoratori. E se pensate che non sia la stagione giusta per iniziare a mangiare "liquido" date un'occhiata alla  sezione per le feste,  ricette dai nomi intriganti pensate per le occasioni speciali che prevedono anche l'aggiunta di alcuni alcolici, vere tentazioni culinarie.
Niente alcolici invece ma solo tante sane golosità in Piccoli vegetariani golosi di Marie Laforet dedicato all'alimentazione dei bambini da 0 a 6 anni. 60 ricette per insegnare ai bambini a mangiare come si deve e per smettere di guardare con sospetto e preoccupazione la scelta di un'alimentazione tutta vegetale sin dalla nascita. 


Ed ora, prima di lasciarvi, la ricetta della farinata.
Farinata con cipolle ed erbe
Ingredienti:
240 ml di acqua tiepida
olio extravergine d'oliva
160 g di farina di ceci
sale marino integrale
pepe
75 g di cipolla dorata
1 spicchio d'aglio tritato
2 cucchiai di prezzemolo
1 cucchiaio di timo
Versare nel frullatore l'acqua, due cucchiai di olio, la farina e mezzo cucchiaino di sale e pepe, frullare e lasciar riposare a temperatura ambiente per almeno mezz'ora, finché risulterà una crema densa. Saltare a fuoco medio la cipolla con un cucchiaino di olio finché apparirà morbida e trasparente, unire l'aglio e le erbe finemente tritate. Ungere una teglia, versarvi la cipolla cotta e poi sopra la pastella preparata, mescolare un po' per amalgamare e infornare alla massima temperatura. Lasciar raffreddare pochi minuti e condire la superficie con olio, sale e pepe a piacere prima di servire ancora calda.

2015-09-16

Fritti unti e bisunti: crocchette di patate aromatiche con ripieno di mazzancolle

Canovaccio Busatti
“Il massimo in un morso, il paradiso in due, l’inferno in tre”, di cosa stiamo parlando? Di fritti ovviamente ma non di fritti qualunque, di fritti "unti e bisunti" e quello che vi ho riportato è il motto che ChefRubio ha utilizzato per presentare il primo volume della collana di libri Le ricette di Unti e Bisunti realizzata da La Gazzetta dello Sport e Centauria, in collaborazione con Discovery e Pesci Combattenti, con le ricette più gustose e genuine della cucina italiana tratte dalla trasmissione televisiva Unti e Bisunti condotta da Chef Rubio.
I venti libri che compongono la collana usciranno cogni settimana in edicola con La Gazzetta dello Sport a 5,99 oltre il prezzo del giornale. Sono tematici e propongono ricette organizzate per portata o per ingrediente: fritti salati; pasta secca e fresca; manzo e vitello; panini, bruschette e crostini; pesce; pizze, panzerotti e piadine; maiale, pollame e animali da cortile; zuppe e minestre; molluschi e crostacei; pasta ripiena; fritti dolci; legumi; torte salate e sformati; riso e cereali; verdure; carne ovina, equina e cacciagione; polenta e gnocchi; uova e formaggi; dolci e biscotti; e, naturalmente, la cucina con gli avanzi. 
Il primo volume dedicato ai fritti salati parla di grandi classici, dalle olive all’ascolana al siciliano pane, panelle e crocchè, con un focus speciale sugli ingredienti più adatti alla frittura, è da ieri in edicola. Io ho prenotato la collana sullo Store del Corriere e non vedo l'ora di ricevere i primi volumi, intanto mi cimento anch'io in un fritto proponendovi delle crocchette di patate aromatiche con mazzancolle.
Con questa ricetta un vino di classe uno Spumante Brut  Ribolla Gialla Millesimeé Tenuta Luisa che con il pesce ed i fritti a mio dire si sposa molto bene.
Crocchette di patate aromatiche con ripieno di mazzancolle
Ingredienti:
500-600 g di code di mazzancolle fresche
400 g di patate a pasta gialla lessate
100 g di farina
1 uovo
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
aglio
prezzemolo
sale e pepe
pangrattato
olio per friggere
Schiacciare le patate e dopo aver unto una boule con l'aglio, mescolarvi l'uovo, la farina, il parmigiano, sale, pepe e prezzemolo tritato. Sgusciare le mazzancolle e formare delle crocchette inserendo in ognuna una mazzancolla. Non temete se l'impasto risulta appiccicoso passate le crocchette nel pangrattato il problema si risolve, friggerle in olio abbondante, scolarle su carata assorbente e servirle con una spolverata di fior di sale e un calice di spumante.

Fritti unti e bisunti: crocchette di patate aromatiche con ripieno di mazzancolle

Canovaccio Busatti
“Il massimo in un morso, il paradiso in due, l’inferno in tre”, di cosa stiamo parlando? Di fritti ovviamente ma non di fritti qualunque, di fritti "unti e bisunti" e quello che vi ho riportato è il motto che ChefRubio ha utilizzato per presentare il primo volume della collana di libri Le ricette di Unti e Bisunti realizzata da La Gazzetta dello Sport e Centauria, in collaborazione con Discovery e Pesci Combattenti, con le ricette più gustose e genuine della cucina italiana tratte dalla trasmissione televisiva Unti e Bisunti condotta da Chef Rubio.
I venti libri che compongono la collana usciranno cogni settimana in edicola con La Gazzetta dello Sport a 5,99 oltre il prezzo del giornale. Sono tematici e propongono ricette organizzate per portata o per ingrediente: fritti salati; pasta secca e fresca; manzo e vitello; panini, bruschette e crostini; pesce; pizze, panzerotti e piadine; maiale, pollame e animali da cortile; zuppe e minestre; molluschi e crostacei; pasta ripiena; fritti dolci; legumi; torte salate e sformati; riso e cereali; verdure; carne ovina, equina e cacciagione; polenta e gnocchi; uova e formaggi; dolci e biscotti; e, naturalmente, la cucina con gli avanzi. 
Il primo volume dedicato ai fritti salati parla di grandi classici, dalle olive all’ascolana al siciliano pane, panelle e crocchè, con un focus speciale sugli ingredienti più adatti alla frittura, è da ieri in edicola. Io ho prenotato la collana sullo Store del Corriere e non vedo l'ora di ricevere i primi volumi, intanto mi cimento anch'io in un fritto proponendovi delle crocchette di patate aromatiche con mazzancolle.
Con questa ricetta un vino di classe uno Spumante Brut  Ribolla Gialla Millesimeé Tenuta Luisa che con il pesce ed i fritti a mio dire si sposa molto bene.
Crocchette di patate aromatiche con ripieno di mazzancolle
Ingredienti:
500-600 g di code di mazzancolle fresche
400 g di patate a pasta gialla lessate
100 g di farina
1 uovo
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
aglio
prezzemolo
sale e pepe
pangrattato
olio per friggere
Schiacciare le patate e dopo aver unto una boule con l'aglio, mescolarvi l'uovo, la farina, il parmigiano, sale, pepe e prezzemolo tritato. Sgusciare le mazzancolle e formare delle crocchette inserendo in ognuna una mazzancolla. Non temete se l'impasto risulta appiccicoso passate le crocchette nel pangrattato il problema si risolve, friggerle in olio abbondante, scolarle su carata assorbente e servirle con una spolverata di fior di sale e un calice di spumante.

2015-07-17

Le arancine al burro omaggio allo Street food palermitano

Piatto Ceramiche De Simone, canovaccio Busatti
Che la cucina di strada sia sempre la migliore ovunque si vada non v'è dubbio ma che lo Street food palermitano sia il più buono d'Europa l'ho scoperto solo attraverso la carta stampata e non vedo l'ora di sperimentarlo di persona sul posto.
Panelle, cazzilli, arancine, guastedde ca meusa, frittola, rascature e biancomangiare compongono il variegato mondo del tradizionale mangiare di strada palermitano e l'ho scopriamo insieme a Gaetano Basile, palermitano, profondo studioso della storia dei cibi tipici isolani, nel suo Piaceri e misteri dello Street food palermitano pubblicato da Dario Flaccovio ci porta a scoprire tra le vie dei quartieri popolari - attraverso mille sapori, profumi e colori - l'identità gastronomica della città di Palermo. Storia del cibo, aneddoti, valori nutrizionali e consigli sul bere completano il volume, ricchissimo anche se di piccolo formato.
Si legge su come dev'essere l'arancina: "Bionda, per incominciare, e poi seducente già al primo impatto. Soda, ma cedevole al primo boccone, da cui deve sprigionarsi il profumo dello zafferano, lasciando intravedere le sue ricche intimità".
Vi dirò con le arancine non mi ero mai cimentata scoraggiata dal troppo lavoro e dl ripieno con i piselli che ai miei figli non piacciano, ho trovato nel libro la ricetta degli arancini al burro, la versione bianca degli arancini, più veloce dato che il ripieno è di cotto, mozzarella e burro. Sono quelle che fanno a forma di pera per distinguerle dalle altre, io le ho fatte tonde essendo unico il ripieno.  Ecco il lavoro ci va ma il risultato è davvero buono. 
Nella ricetta originale si partiva da un Kg di riso, ne ho cotto poco più di tre etti e ne sono venuti 15...menomale che non ho esagerato.
Arancine al burro
Ingredienti:
350 g di riso Arborio o Roma (per minestre)
100 g di prosciutto cotto
35 g di burro
100 g di fior di latte (nel mio caso scamorza)
70 g di farina
1 cucchiaio di caciocavallo grattugiato (nel mio caso grana)
120 g di pangrattato
1 bustina di zafferano
1 uovo (anche se nella ricetta del libro non c'è)
1/2 litro di brodo di carne
sale e pepe
olio per friggere
Tostare il riso con il burro, aggiungere brodo e zafferano e cuocere fino ad ottenere un risotto asciutto, aggiungere il formaggio grattugiato. Formare con le mani una mezza pallina mettervi al centro cotto, scamorza
e un po' di burro, richiudere la pallina passarla in una pastella di  farina e acqua salata e poi nel pangrattato. Friggere le arancine in olio bollente e servire tiepide, non calde.
Acqua minerale gassata si dice nel libro sia la compagna ideale dell'arancina al burro.

Le arancine al burro omaggio allo Street food palermitano

Piatto Ceramiche De Simone, canovaccio Busatti
Che la cucina di strada sia sempre la migliore ovunque si vada non v'è dubbio ma che lo Street food palermitano sia il più buono d'Europa l'ho scoperto solo attraverso la carta stampata e non vedo l'ora di sperimentarlo di persona sul posto.
Panelle, cazzilli, arancine, guastedde ca meusa, frittola, rascature e biancomangiare compongono il variegato mondo del tradizionale mangiare di strada palermitano e l'ho scopriamo insieme a Gaetano Basile, palermitano, profondo studioso della storia dei cibi tipici isolani, nel suo Piaceri e misteri dello Street food palermitano pubblicato da Dario Flaccovio ci porta a scoprire tra le vie dei quartieri popolari - attraverso mille sapori, profumi e colori - l'identità gastronomica della città di Palermo. Storia del cibo, aneddoti, valori nutrizionali e consigli sul bere completano il volume, ricchissimo anche se di piccolo formato.
Si legge su come dev'essere l'arancina: "Bionda, per incominciare, e poi seducente già al primo impatto. Soda, ma cedevole al primo boccone, da cui deve sprigionarsi il profumo dello zafferano, lasciando intravedere le sue ricche intimità".
Vi dirò con le arancine non mi ero mai cimentata scoraggiata dal troppo lavoro e dl ripieno con i piselli che ai miei figli non piacciano, ho trovato nel libro la ricetta degli arancini al burro, la versione bianca degli arancini, più veloce dato che il ripieno è di cotto, mozzarella e burro. Sono quelle che fanno a forma di pera per distinguerle dalle altre, io le ho fatte tonde essendo unico il ripieno.  Ecco il lavoro ci va ma il risultato è davvero buono. 
Nella ricetta originale si partiva da un Kg di riso, ne ho cotto poco più di tre etti e ne sono venuti 15...menomale che non ho esagerato.
Arancine al burro
Ingredienti:
350 g di riso Arborio o Roma (per minestre)
100 g di prosciutto cotto
35 g di burro
100 g di fior di latte (nel mio caso scamorza)
70 g di farina
1 cucchiaio di caciocavallo grattugiato (nel mio caso grana)
120 g di pangrattato
1 bustina di zafferano
1 uovo (anche se nella ricetta del libro non c'è)
1/2 litro di brodo di carne
sale e pepe
olio per friggere
Tostare il riso con il burro, aggiungere brodo e zafferano e cuocere fino ad ottenere un risotto asciutto, aggiungere il formaggio grattugiato. Formare con le mani una mezza pallina mettervi al centro cotto, scamorza
e un po' di burro, richiudere la pallina passarla in una pastella di  farina e acqua salata e poi nel pangrattato. Friggere le arancine in olio bollente e servire tiepide, non calde.
Acqua minerale gassata si dice nel libro sia la compagna ideale dell'arancina al burro.