2014-09-30

Calabria in cucina e la mia parmigiana di fine stagione



Probabilmente è perché lo sto leggendo con il cuore, più certamente perché c'è il cuore di chi lo ha scritto dentro ma posso affermare senza averne terminato la lettura e senza tema di smentita che Calabria in cucina è il più bel libro della collana dedicata alle regioni dall'editore SIME Books e certamente uno dei libri più belli in assoluto dedicati alla cucina calabrese. 
Tradizione, cultura e profonda conoscenza dell'argomento caratterizzano ogni singola parola che Valentina Oliveri, autrice del volume, ha posto tra le sue pagine. Lei non la conosco ancora personalmente ma da quel che seguo nella sua pagina facebook L'Elibelinde Cibo  Cultura è una calabrese DOC che il cuore lo mette davvero in tutto quello che fa. Un libro in cui tra immagini fortemente suggestive e parole ho ritrovato la mia vita e le tradizioni, soprattutto quelle di quando ero bambina. 
Un documento da custodire gelosamente e da regalare a tutti i calabresi nostalgici delle loro origini (sono molti gli "emigranti") e anzi direi a tutti gli italiani per fargli conoscere questa regione un po' misteriosa e chiusa, impervia come le sue montagne  e amara come le sue piante che ha dato - pare - il nome all'intera penisola italiana.
Non ho parlato delle 80 ricette del volume ritenendo superfluo dirvi che la nostra tradizione, fatta principalmente di prodotti della terra, olio d'oliva e pane offre tante sorprese che vi lascio il piacere di scoprire tra le pagine del curato volume. Piatti dimenticati e piatti sconosciuti anche a noi stessi calabresi, che come in ogni regione anche in Calabria vi sono varianti e differenze per ogni diversa zona del territorio, ma anche piatti che consumiamo nella quotidianità senza renderci a volte conto che sono il nostro patrimonio gastronomico.
Tra le ricette che nel libro sono raccontate ci sono le melanzane alla parmigiana o la parmigiana di melanzane che dir si voglia. La Oliveri, che giustamente la definisce un piatto unificatore della tradizione meridionale, nel volume ne presenta una versione morbida cotta sul fornello (e a me sconosciuta) che utilizza quale condimento per dei goduriosi paccheri a cui manca solo la parola.
La mia nonna e le persone anziane del mio paese nella parmigiana mettevano anche l'uovo sodo, come nel timballo di pasta tradizionale, così è per me la parmigiana tradizionale sia essa di melanzane o zucchine. E siccome la cucina calabrese è alla fine una cucina di economia ho immaginato questo piatto di fine stagione preparato con quel che resta dell'orto estivo, non solo melanzane e zucchine (le più bruttine e un po' grossine lasciate per distrazione sulla pianta) ma anche profumati peperoni arrostiti alla brace come per consuetudine si faceva tra agosto e settembre sfruttando il fuoco del pentolone che serviva a sterilizzare le bottiglie della salsa di pomodoro appena preparata.
Ecco tutti questi profumi nella mia Parmigiana di fine stagione
Ingredienti:
1-2 melanzane 
1-2 zucchine
2 peperoni arrostiti e spellati
4 cucchiai di farina
2 cucchiai di pangrattato
olio per friggere
300 g di caciocavallo
100 g di formaggio grana stagionato
2 uova sode
1 kg di pomodori da sugo
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale e pepe
basilico
Affettare sottilmente le zucchine e le melanzane, passarle nella farina mescolata al pangrattato e friggerle in abbondante olio bollente. Soffriggere l'aglio in un fondo d'olio unirvi i pomodori pelati a pezzetti, salare, pepare e lasciar cuocere, profumare con basilico e passare il sughetto al passa verdure. Versare al fondo della teglia un po' di sugo, disporvi uno strato di zucchine, melanzane e peperoni a filetti ancora sugo, caciocavallo a cubetti e grana, proseguire così fino ad esaurimento degli ingredienti (tre strati dovrebbero essere sufficienti) completare l'ultimo strato solo con sugo e abbondante grana e infornare a 180° per circa 20 minuti.

Calabria in cucina e la mia parmigiana di fine stagione



Probabilmente è perché lo sto leggendo con il cuore, più certamente perché c'è il cuore di chi lo ha scritto dentro ma posso affermare senza averne terminato la lettura e senza tema di smentita che Calabria in cucina è il più bel libro della collana dedicata alle regioni dall'editore SIME Books e certamente uno dei libri più belli in assoluto dedicati alla cucina calabrese. 
Tradizione, cultura e profonda conoscenza dell'argomento caratterizzano ogni singola parola che Valentina Oliveri, autrice del volume, ha posto tra le sue pagine. Lei non la conosco ancora personalmente ma da quel che seguo nella sua pagina facebook L'Elibelinde Cibo  Cultura è una calabrese DOC che il cuore lo mette davvero in tutto quello che fa. Un libro in cui tra immagini fortemente suggestive e parole ho ritrovato la mia vita e le tradizioni, soprattutto quelle di quando ero bambina. 
Un documento da custodire gelosamente e da regalare a tutti i calabresi nostalgici delle loro origini (sono molti gli "emigranti") e anzi direi a tutti gli italiani per fargli conoscere questa regione un po' misteriosa e chiusa, impervia come le sue montagne  e amara come le sue piante che ha dato - pare - il nome all'intera penisola italiana.
Non ho parlato delle 80 ricette del volume ritenendo superfluo dirvi che la nostra tradizione, fatta principalmente di prodotti della terra, olio d'oliva e pane offre tante sorprese che vi lascio il piacere di scoprire tra le pagine del curato volume. Piatti dimenticati e piatti sconosciuti anche a noi stessi calabresi, che come in ogni regione anche in Calabria vi sono varianti e differenze per ogni diversa zona del territorio, ma anche piatti che consumiamo nella quotidianità senza renderci a volte conto che sono il nostro patrimonio gastronomico.
Tra le ricette che nel libro sono raccontate ci sono le melanzane alla parmigiana o la parmigiana di melanzane che dir si voglia. La Oliveri, che giustamente la definisce un piatto unificatore della tradizione meridionale, nel volume ne presenta una versione morbida cotta sul fornello (e a me sconosciuta) che utilizza quale condimento per dei goduriosi paccheri a cui manca solo la parola.
La mia nonna e le persone anziane del mio paese nella parmigiana mettevano anche l'uovo sodo, come nel timballo di pasta tradizionale, così è per me la parmigiana tradizionale sia essa di melanzane o zucchine. E siccome la cucina calabrese è alla fine una cucina di economia ho immaginato questo piatto di fine stagione preparato con quel che resta dell'orto estivo, non solo melanzane e zucchine (le più bruttine e un po' grossine lasciate per distrazione sulla pianta) ma anche profumati peperoni arrostiti alla brace come per consuetudine si faceva tra agosto e settembre sfruttando il fuoco del pentolone che serviva a sterilizzare le bottiglie della salsa di pomodoro appena preparata.
Ecco tutti questi profumi nella mia Parmigiana di fine stagione
Ingredienti:
1-2 melanzane 
1-2 zucchine
2 peperoni arrostiti e spellati
4 cucchiai di farina
2 cucchiai di pangrattato
olio per friggere
300 g di caciocavallo
100 g di formaggio grana stagionato
2 uova sode
1 kg di pomodori da sugo
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale e pepe
basilico
Affettare sottilmente le zucchine e le melanzane, passarle nella farina mescolata al pangrattato e friggerle in abbondante olio bollente. Soffriggere l'aglio in un fondo d'olio unirvi i pomodori pelati a pezzetti, salare, pepare e lasciar cuocere, profumare con basilico e passare il sughetto al passa verdure. Versare al fondo della teglia un po' di sugo, disporvi uno strato di zucchine, melanzane e peperoni a filetti ancora sugo, caciocavallo a cubetti e grana, proseguire così fino ad esaurimento degli ingredienti (tre strati dovrebbero essere sufficienti) completare l'ultimo strato solo con sugo e abbondante grana e infornare a 180° per circa 20 minuti.

2014-09-26

Fine estate o inizio autunno?

Piatto piano fiore La Porcellana Bianca, cestino giallo e nastro giallo pois  ImballoREGALO.com
Settembre in effetti è un ibrido, per più di metà mese è ancora estate poi inizia l'autunno ma spesso il clima va al contrario più fresco nella prima metà del mese e con punte di caldo estivo quando è già autunno. Insomma questa variabilità si riflette anche a tavola ed io personalmente cerco di approfittare di tutto il mese per godermi un po' il terrazzo e quando il sole lo permette per pranzare (a cena il clima rinfresca molto) fuori.
Quando parlo di pranzi e cene all'aperto viene in automatico per me pensare ai finger food di qualsiasi natura essi siano. Non posso farci nulla ma il cibo da gustare in punta di dita si abbina perfettamente, nel mio immaginario, agli spazi aperti e ai tempi necessariamente rilassati di un pasto consumato fuori dalle mura domestiche, che sia pic-nic o buffet, brunch o cena in piedi qualche goloso stuzzichino che non richiede posate farà davvero piacere a tutti.
Se vi mancano le idee vi suggerisco una chicca da cercare in libreria, il nuovo libro di Viviana Lapertosa Finger food all'italiana edito da Vallardi. Non per dire ma la cuoca della porta accanto è davvero una garanzia ed il libro non deluderà neppure le aspettative dei più esigenti (ed io lo sono molto). Ricette della tradizione riviste in un'estetica raffinata com'è nello stile dell'autrice. Spulciando tra le pagine nelle oltre 200 ricette sono sicura che troverete sempre quello che fa per voi, ogni ricetta è composta da più preparazioni che mi diverto a ricomporre tra di loro per creare sempre nuovi accostamenti, lo guardo, lo rileggo da ogni angolazione e mi ispira sempre nuove cose, poi devo chiudere se no starei sempre in cucina.
La tavola di oggi parla ancora d'estate con  i nastri a pois e i piatti gialli, ma in effetti quei toni di verde della tovaglia sono già un preludio dell'autunno. In pieno gusto autunnale anche il mio finger food d'apertura: panini alle castagne con formaggio, miele e mortadella al tartufo.
Piatto portata Villa dei Fiori La Porcellana Bianca
Vi starete chiedendo dove la trovo una prelibatezza come la mortadella al tartufo, vi rivelerò un indirizzo imperdibile per tutti gli amanti di questo tubero. T&C Tentazioni è davvero una tentazione irresistibile per il palato e con lo shop on-line è davvero comodo e meno caro di quanto immaginiate approvvigionarsi di Tartufo di Acqualagna: mortadella, olio al tartufo, tartufo essiccato, sott'olio etc, etc.
Se proprio la mortadella non l'avete il mio finger food fatelo lo stesso con mortadella comune e date il gusto del tartufo con un filino d'olio al tartufo che probabilmente avete in casa
Panini alle castagne con miele, formaggio e mortadella al tartufo
Panini:
200 g di farina bianca 0
50 g di farina di castagne
1 cucchiaio di olio
10 g di lievito di birra
acqua
Impastare il tutto formando un panetto morbido ma solido e lasciare lievitare un paio d'ore, poi sgonfiare l'impasto con le mani,  formare palline non più grandi di una noce e lasciare lievitare ancora mezz'ora, prima di infornare
nel forno caldissimo avendo cura di riporre sul fondo del forno una ciotola colma d'acqua per mantenere l'umidità
Occorrono poi per farcire i panini:
caciotta
miele di castagno
mortadella al tartufo
Tagliare in due i panini e farcirli con una fettina di caciotta e mezzo cucchiaino di miele di castagno*, scaldare appena (nel forno caldo ma spento) qualche minuto e completare infilzando sul panino con uno stecchino un cubetto di mortadella al tartufo.
Ho deciso di abbinare a questo mio prelibato finger food un Pinot nero il Brugherio di Marchese Adorno, un vino elegante e di bella struttura, dal sapore ampio ed avvolgente.

Fine estate o inizio autunno?

Piatto piano fiore La Porcellana Bianca, cestino giallo e nastro giallo pois  ImballoREGALO.com
Settembre in effetti è un ibrido, per più di metà mese è ancora estate poi inizia l'autunno ma spesso il clima va al contrario più fresco nella prima metà del mese e con punte di caldo estivo quando è già autunno. Insomma questa variabilità si riflette anche a tavola ed io personalmente cerco di approfittare di tutto il mese per godermi un po' il terrazzo e quando il sole lo permette per pranzare (a cena il clima rinfresca molto) fuori.
Quando parlo di pranzi e cene all'aperto viene in automatico per me pensare ai finger food di qualsiasi natura essi siano. Non posso farci nulla ma il cibo da gustare in punta di dita si abbina perfettamente, nel mio immaginario, agli spazi aperti e ai tempi necessariamente rilassati di un pasto consumato fuori dalle mura domestiche, che sia pic-nic o buffet, brunch o cena in piedi qualche goloso stuzzichino che non richiede posate farà davvero piacere a tutti.
Se vi mancano le idee vi suggerisco una chicca da cercare in libreria, il nuovo libro di Viviana Lapertosa Finger food all'italiana edito da Vallardi. Non per dire ma la cuoca della porta accanto è davvero una garanzia ed il libro non deluderà neppure le aspettative dei più esigenti (ed io lo sono molto). Ricette della tradizione riviste in un'estetica raffinata com'è nello stile dell'autrice. Spulciando tra le pagine nelle oltre 200 ricette sono sicura che troverete sempre quello che fa per voi, ogni ricetta è composta da più preparazioni che mi diverto a ricomporre tra di loro per creare sempre nuovi accostamenti, lo guardo, lo rileggo da ogni angolazione e mi ispira sempre nuove cose, poi devo chiudere se no starei sempre in cucina.
La tavola di oggi parla ancora d'estate con  i nastri a pois e i piatti gialli, ma in effetti quei toni di verde della tovaglia sono già un preludio dell'autunno. In pieno gusto autunnale anche il mio finger food d'apertura: panini alle castagne con formaggio, miele e mortadella al tartufo.
Piatto portata Villa dei Fiori La Porcellana Bianca
Vi starete chiedendo dove la trovo una prelibatezza come la mortadella al tartufo, vi rivelerò un indirizzo imperdibile per tutti gli amanti di questo tubero. T&C Tentazioni è davvero una tentazione irresistibile per il palato e con lo shop on-line è davvero comodo e meno caro di quanto immaginiate approvvigionarsi di Tartufo di Acqualagna: mortadella, olio al tartufo, tartufo essiccato, sott'olio etc, etc.
Se proprio la mortadella non l'avete il mio finger food fatelo lo stesso con mortadella comune e date il gusto del tartufo con un filino d'olio al tartufo che probabilmente avete in casa
Panini alle castagne con miele, formaggio e mortadella al tartufo
Panini:
200 g di farina bianca 0
50 g di farina di castagne
1 cucchiaio di olio
10 g di lievito di birra
acqua
Impastare il tutto formando un panetto morbido ma solido e lasciare lievitare un paio d'ore, poi sgonfiare l'impasto con le mani,  formare palline non più grandi di una noce e lasciare lievitare ancora mezz'ora, prima di infornare
nel forno caldissimo avendo cura di riporre sul fondo del forno una ciotola colma d'acqua per mantenere l'umidità
Occorrono poi per farcire i panini:
caciotta
miele di castagno
mortadella al tartufo
Tagliare in due i panini e farcirli con una fettina di caciotta e mezzo cucchiaino di miele di castagno*, scaldare appena (nel forno caldo ma spento) qualche minuto e completare infilzando sul panino con uno stecchino un cubetto di mortadella al tartufo.
Ho deciso di abbinare a questo mio prelibato finger food un Pinot nero il Brugherio di Marchese Adorno, un vino elegante e di bella struttura, dal sapore ampio ed avvolgente.

2014-09-23

I percorsi del gusto: Il Guazzetto




Prosegue il mio viaggio nei luoghi del mangiare bene. Stavolta per I percorsi del gusto di Diritto di Cronaca mi sono fermata a Corigliano Scalo presso Il Guazzetto un ristorante prevalentemente di mare.

Quando varchi la soglia del Guazzetto, ti accoglie il sorriso di Luigi Turano chef e patron del locale, un tipo diretto che ti guarda negli occhi cercando di capire cosa ti può "dare". Luigi ama il suo mestiere e la sala e te ne accorgi già dopo averci scambiato appena una battuta. Lui adora cucinare, sperimentare, provare, accostare, ma anche mangiare e ti trasmette subito quella sua positività tanto da non desiderare altro che affidarti a lui per la scelta del menù.
 
Al Guazzetto, un ambiente in cui ordine e pulizia la fanno da padroni, si viene per gli antipasti che è riduttivo definire tali dal momento che già da soli fanno cena e non sto esagerando, tanti assaggi di pesce ben studiati e ben presentati.
Sei piatti freddi e sei caldi, ma se amate il crudo il numero delle portate sale anche a diciotto chicche che inneggiano al mare in tutte le sue forme e che evidenziano la tanta ricerca che c'è dietro, nel reperire la migliore materia prima e nel prepararla con cura e dedizione.
Anche la comune sardina al peperoncino al Guazzetto è un tripudio di gusto condita con cipolla e olio come tradizione vuole.



Molto gradevole l'insalata di pesce spada con pomodori e rucola, ma anche la semplice insalata di mare.



Assolutamente da provare l'insalata di ceci e cozze con grana e aceto balsamico, e anche le alici marinate al pepe rosso. Un'esperienza da ripetere il crudo di tonno e pesce spada, così come i gamberi da condire a proprio gusto con i diversi sali che vengono presentati in tavola o con la salsa di soia.

L'ostrica è un tuffo nel mare e il tortino di riso nero con salmone marinato con zucchero e finocchietto un piatto molto equilibrato.
Golosi i bocconcini di pesce spada fritti e serviti con salsa tartara, inebriante già solo il profumo del baccalà alla calabrese così come quello dei calamari all'arancia che ricordano i profumi del Natale.
 Si sciolgono in bocca i gamberi alla crema di noci e pinoli, i calamari ripieni di frutti di mare in vellutata di lenticchie o gli involtini di pesce spada alla siciliana. I piatti del Guazzetto sono in continua evoluzione e difficilmente a distanza anche solo di un paio di mesi vi verrà presentato l'antipasto allo stesso modo, quel che è costante è la qualità e l'estro dello chef, non
è inconsueto che arrivi un piccolo pensiero dalla cucina (nel nostro caso un assaggio di polpo con aceto e aromi mediterranei) creato in estemporanea per accontentare una cliente esigente.
Il vino che accompagna le portate è un Monte Re 1958, il Bianco Tondo della Tenuta Belmonte, un'altra scoperta del nostro territorio.
Alla fine vorresti solo un sorbetto ma lo chef ti sorprende consigliandoti le linguine al limone e frutti di mare dal gusto delicato e fresco "come un sorbetto", come dargli torto?

Innovazione, ricerca e gusto caratterizzano la cucina di questo locale che vivamente vi consiglio anche per i prezzi assolutamente nella media.
Ristorante "Il Guazzetto"
Via San Francesco D'Assisi, 84– 87064, Corigliano Scalo CS
Tel: 0983 889109 3400935999

https://it-it.facebook.com/pages/Ristorante-Il-Guazzetto/176770999139565

I percorsi del gusto: Il Guazzetto




Prosegue il mio viaggio nei luoghi del mangiare bene. Stavolta per I percorsi del gusto di Diritto di Cronaca mi sono fermata a Corigliano Scalo presso Il Guazzetto un ristorante prevalentemente di mare.

Quando varchi la soglia del Guazzetto, ti accoglie il sorriso di Luigi Turano chef e patron del locale, un tipo diretto che ti guarda negli occhi cercando di capire cosa ti può "dare". Luigi ama il suo mestiere e la sala e te ne accorgi già dopo averci scambiato appena una battuta. Lui adora cucinare, sperimentare, provare, accostare, ma anche mangiare e ti trasmette subito quella sua positività tanto da non desiderare altro che affidarti a lui per la scelta del menù.
 
Al Guazzetto, un ambiente in cui ordine e pulizia la fanno da padroni, si viene per gli antipasti che è riduttivo definire tali dal momento che già da soli fanno cena e non sto esagerando, tanti assaggi di pesce ben studiati e ben presentati.
Sei piatti freddi e sei caldi, ma se amate il crudo il numero delle portate sale anche a diciotto chicche che inneggiano al mare in tutte le sue forme e che evidenziano la tanta ricerca che c'è dietro, nel reperire la migliore materia prima e nel prepararla con cura e dedizione.
Anche la comune sardina al peperoncino al Guazzetto è un tripudio di gusto condita con cipolla e olio come tradizione vuole.



Molto gradevole l'insalata di pesce spada con pomodori e rucola, ma anche la semplice insalata di mare.



Assolutamente da provare l'insalata di ceci e cozze con grana e aceto balsamico, e anche le alici marinate al pepe rosso. Un'esperienza da ripetere il crudo di tonno e pesce spada, così come i gamberi da condire a proprio gusto con i diversi sali che vengono presentati in tavola o con la salsa di soia.

L'ostrica è un tuffo nel mare e il tortino di riso nero con salmone marinato con zucchero e finocchietto un piatto molto equilibrato.
Golosi i bocconcini di pesce spada fritti e serviti con salsa tartara, inebriante già solo il profumo del baccalà alla calabrese così come quello dei calamari all'arancia che ricordano i profumi del Natale.
 Si sciolgono in bocca i gamberi alla crema di noci e pinoli, i calamari ripieni di frutti di mare in vellutata di lenticchie o gli involtini di pesce spada alla siciliana. I piatti del Guazzetto sono in continua evoluzione e difficilmente a distanza anche solo di un paio di mesi vi verrà presentato l'antipasto allo stesso modo, quel che è costante è la qualità e l'estro dello chef, non
è inconsueto che arrivi un piccolo pensiero dalla cucina (nel nostro caso un assaggio di polpo con aceto e aromi mediterranei) creato in estemporanea per accontentare una cliente esigente.
Il vino che accompagna le portate è un Monte Re 1958, il Bianco Tondo della Tenuta Belmonte, un'altra scoperta del nostro territorio.
Alla fine vorresti solo un sorbetto ma lo chef ti sorprende consigliandoti le linguine al limone e frutti di mare dal gusto delicato e fresco "come un sorbetto", come dargli torto?

Innovazione, ricerca e gusto caratterizzano la cucina di questo locale che vivamente vi consiglio anche per i prezzi assolutamente nella media.
Ristorante "Il Guazzetto"
Via San Francesco D'Assisi, 84– 87064, Corigliano Scalo CS
Tel: 0983 889109 3400935999

https://it-it.facebook.com/pages/Ristorante-Il-Guazzetto/176770999139565

2014-09-21

Semifreddo al cioccolato e arachidi caramellate

Piatto La Porcellana Bianca, tessuti Busatti
Sono davvero pochi quelli a cui non fa gola il cioccolato, io lo adoro in purezza ma anche nei dolci non mi dispiace. Ho scoperto che oltre ad esser buono il cioccolato è anche ricco di virtù.
Le virtù del cioccolato è il libro di Franck Senninger pubblicato da Edizioni Il Punto d'Incontro, un tascabile in cui sono racchiuse davvero tante utili informazioni sul cibo degli dei. Tante son le ricerche scientifiche condotte a livello mondiale su quello che è il terzo prodotto nella scala delle esportazioni e tanti sono i benefici che sono venuti fuori nel corso di queste ricerche. Magari saprete già per esperienza diretta che combatte lo stress e stimola il cervello ma avreste mai detto che abbassa la pressione del sangue, combatte i reumatismi e svolge un'azione antiossidante? Questo e molto altro scoprirete tra le pagine del libro ma attenzione che sia vero cioccolato con  solo burro di cacao e senza grassi idrogenati perché provocano davvero tanti danni all'organismo.
 La Torta Sacher resta per me l'apoteosi del cioccolato ma devo dire che questo speciale alimento si fa apprezzare molto anche in altre dolci preparazioni. Ecco un dolce senza cottura in cui il cioccolato viene accostato alle arachidi, grasso ma non troppo vista l'assenza delle uova e tanto tanto goloso.
Semifreddo al cioccolato e arachidi caramellate
Piatto foglia e portatovaglioli La Porcellana Bianca, tovagliolo Busatti, cucchiaino Mori Italian Factory, vassoio e teiera Easy Life Design,
base:
140 g biscotti al cacao 
70 g di burro salato
crema:
100 g di arachidi caramellate
125g di mascarpone
100 g di panna
50 g di zucchero a velo
copertura:
100 g di cioccolato fondente
100 ml di panna
biscottini e arachidi caramellate per decorare
Rivestire con pellicola le pareti di un anello da 18 cm poggiarlo su un piatto, sciogliere il burro e aggiungervi i biscotti finemente tritati, formare una base compatta e di spessore regolare nello stampo preparato. Mettere in frigo. Frullare finemente le arachidi caramellate, montare la panna con il mascarpone e lo zucchero a velo, amalgamarvi la polvere di arachidi e versare la crema nello stampo. lasciar riposare in frigo per una notte. sformare il dolce e decorare i bordi con dei biscottini. Scaldare la panna e versarla sul cioccolato spezzettato amalgamare finché la ganache risulterà omogenea, versarla sul dolce, decorare con arachidi caramellate.

Semifreddo al cioccolato e arachidi caramellate

Piatto La Porcellana Bianca, tessuti Busatti
Sono davvero pochi quelli a cui non fa gola il cioccolato, io lo adoro in purezza ma anche nei dolci non mi dispiace. Ho scoperto che oltre ad esser buono il cioccolato è anche ricco di virtù.
Le virtù del cioccolato è il libro di Franck Senninger pubblicato da Edizioni Il Punto d'Incontro, un tascabile in cui sono racchiuse davvero tante utili informazioni sul cibo degli dei. Tante son le ricerche scientifiche condotte a livello mondiale su quello che è il terzo prodotto nella scala delle esportazioni e tanti sono i benefici che sono venuti fuori nel corso di queste ricerche. Magari saprete già per esperienza diretta che combatte lo stress e stimola il cervello ma avreste mai detto che abbassa la pressione del sangue, combatte i reumatismi e svolge un'azione antiossidante? Questo e molto altro scoprirete tra le pagine del libro ma attenzione che sia vero cioccolato con  solo burro di cacao e senza grassi idrogenati perché provocano davvero tanti danni all'organismo.
 La Torta Sacher resta per me l'apoteosi del cioccolato ma devo dire che questo speciale alimento si fa apprezzare molto anche in altre dolci preparazioni. Ecco un dolce senza cottura in cui il cioccolato viene accostato alle arachidi, grasso ma non troppo vista l'assenza delle uova e tanto tanto goloso.
Semifreddo al cioccolato e arachidi caramellate
Piatto foglia e portatovaglioli La Porcellana Bianca, tovagliolo Busatti, cucchiaino Mori Italian Factory, vassoio e teiera Easy Life Design,
base:
140 g biscotti al cacao 
70 g di burro salato
crema:
100 g di arachidi caramellate
125g di mascarpone
100 g di panna
50 g di zucchero a velo
copertura:
100 g di cioccolato fondente
100 ml di panna
biscottini e arachidi caramellate per decorare
Rivestire con pellicola le pareti di un anello da 18 cm poggiarlo su un piatto, sciogliere il burro e aggiungervi i biscotti finemente tritati, formare una base compatta e di spessore regolare nello stampo preparato. Mettere in frigo. Frullare finemente le arachidi caramellate, montare la panna con il mascarpone e lo zucchero a velo, amalgamarvi la polvere di arachidi e versare la crema nello stampo. lasciar riposare in frigo per una notte. sformare il dolce e decorare i bordi con dei biscottini. Scaldare la panna e versarla sul cioccolato spezzettato amalgamare finché la ganache risulterà omogenea, versarla sul dolce, decorare con arachidi caramellate.