Nell'ultimo ordine di Esperya avevo fatto inserire un barattolino di Visciole al Sole SI.GI. incuriosita dal nome più che altro. Aperto il barattolo ed assaporatone il contenuto ho dato un perchè al nome che all'apparenza mi sembrava solo fantasioso.
Le visciole sanno di visciole, per la conservazione, infatti, non si esegue alcuna manipolazione. I frutti sono raccolti, conservati nei barattoli con zucchero ed esposti per 30-40 giorni con tutto il barattolo ai raggi del sole, secondo la tradizione marchigiana. Alla fine risultano leggermente appassiti e lo zucchero insieme al loro succo si trasforma in un denso e gustosissimo sciroppo.
Ho pensato subito di abbinarle al gelato e, infatti, già prima del parto questa torta prendeva forma nella mia mente, solo che nell'ultimo periodo le forze erano quel che erano e così ho rimandato la "creazione" al periodo successivo. Adesso le forze sono assorbite da Giulio però nel festeggiare il suo primo mese di vita non potevo che proporvi questa ricetta.
Ovvio se avessi avuto tempo il gelato l'avrei fatto io, però ci siamo accontentati di gelato artigianale fior di latte. Anche per la parte estetica del dolce avrei potuto far di più, ma il gusto vi assicuro è solo da provare. Ah! unico accorgimento, attenzione ai denti le visciole sono complete di nocciolo, potete toglierlo prima o avvertire chi consumerà il dolce, pena la perdita di qualche dentino.
Ingredienti per una tortina per 6 persone (18 cm circa di diametro):
1/2 kg circa di gelato fior di latte
1 barattolino di Visciole al Sole SI.GI.
Amaretti (circa 20-22 biscotti)
sfoglie di cioccolato fondente
Sbriciolate gli amaretti tenendone da parte qualcuno per la decorazione. Versateli in uno stampo a cerniera o in un piatto sul quale avrete posizionato un anello apribile. Irrorate i biscotti con il succo delle visciole. Spalmate su questa base metà del gelato versando qua e là qualche viscola privata del nocciolo. Formate uno strato con le sfoglie di cioccolato leggermente frantumate e coprite con il restante gelato. Decorate la superficie con gli amaretti bagnati di scioroppo e le visciole rimaste.