2012-02-29

Pollo cremoso ai carciofi con crostoni di polenta

Piatto piano in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto collezione Opera Prima di Wald
La ricetta che vi propongo oggi è molto versatile, variando le verdure si adatta ad ogni stagione, certo coi carciofi e i crostoni di polenta è fatta apposta per questo periodo. Un modo gustoso e nuovo per mangiare il petto di pollo. Per dare cremosità al piatto serviva un fomaggio molle ed io ho scelto l'Appio di casa Brunelli, un formaggio che ispira poesie. Per la polenta invece non ditemi nulla che io non  sono esperta e quindi ho usato quella comodissima e già pronta, la classica Polenta Valsugana che ho tagliato a fette e dorato in padella con un filo d'olio.
Ovviamente se, come ho fatto io, utilizzate per le verdure e la carne un coltello  Arcos della linea firmata dallo chef Alessandro Circiello il piatto avrà il sapore dell'alta cucina.
Ingredienti per 4 persone:
500 g di petto di pollo a fette
4-6 carciofi
150 g di pecorino fresco
olio extravergine d'oliva
30 g di burro
1 cipolla
sale e pepe
polenta per accompagnare
Pulire i carciofi e tagliarne i cuori a spicchi, tagliare a striscioline la carne. Appassire la cipolla tagliata fine con olio e burro, unire i carciofi e lasciar insaporire, unire la carne, salare pepare e cuocere al minimo a recipiente  minimo a recipiente coperto per 15 minuti circa. Alla fine unire il formaggio grattugiato con la grattugia a fori larghi, amalgamare al resto finché non fonde. Servire con crostoni di polenta.

Pollo cremoso ai carciofi con crostoni di polenta

Piatto piano in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto collezione Opera Prima di Wald
La ricetta che vi propongo oggi è molto versatile, variando le verdure si adatta ad ogni stagione, certo coi carciofi e i crostoni di polenta è fatta apposta per questo periodo. Un modo gustoso e nuovo per mangiare il petto di pollo. Per dare cremosità al piatto serviva un fomaggio molle ed io ho scelto l'Appio di casa Brunelli, un formaggio che ispira poesie. Per la polenta invece non ditemi nulla che io non  sono esperta e quindi ho usato quella comodissima e già pronta, la classica Polenta Valsugana che ho tagliato a fette e dorato in padella con un filo d'olio.
Ovviamente se, come ho fatto io, utilizzate per le verdure e la carne un coltello  Arcos della linea firmata dallo chef Alessandro Circiello il piatto avrà il sapore dell'alta cucina.
Ingredienti per 4 persone:
500 g di petto di pollo a fette
4-6 carciofi
150 g di pecorino fresco
olio extravergine d'oliva
30 g di burro
1 cipolla
sale e pepe
polenta per accompagnare
Pulire i carciofi e tagliarne i cuori a spicchi, tagliare a striscioline la carne. Appassire la cipolla tagliata fine con olio e burro, unire i carciofi e lasciar insaporire, unire la carne, salare pepare e cuocere al minimo a recipiente  minimo a recipiente coperto per 15 minuti circa. Alla fine unire il formaggio grattugiato con la grattugia a fori larghi, amalgamare al resto finché non fonde. Servire con crostoni di polenta.

2012-02-27

Finocchi brasati al profumo di liquirizia

Piatto piano, forchetta e runner collezione Impronte verde di Wald

La liquirizia è un aroma tipico della mia terra, questa radice dalle innumerevoli proprietà cresce infatti spontanea nei nostri terreni, si riproduce con tanta facilità in alcune zone della Calabria che per dar spazio alle altre colture bisogna scavare ed eliminare le radici considerate alla stregua di erbe infestanti. Questa meraviglia della natura che ha proprietà tonificanti, antinfiammatorie, cicatrizzanti e antiossidanti viene lavorata e trasformata da una storica azienda calabrese l'Amarelli di Rossano che oltre a farne le classiche pasticche per la gola ne ricava i prodotti più svariati tra cui il fior di sale alla liquiriza che ho scoperto essere delizioso per enfatizzare il sapore dei finocchi. Ho abbinato i miei finocchi al più semplice dei formaggi un primosale di Fattorie Osella cui ho dato un po' di brio con una spolveratina di sale alla liquirizia che si sposa molto bene anche con i formaggi freschi. Sarà il tocco di liquirizia sarà che ho tagliato i finoccchi nientemeno che con un coltello Arcos (la prima azienda spagnola e una delle più importanti a livello europeo dedicata alla produzione di coltelleria di alta qualità) della linea firmata dallo chef Alessandro Circiello ne è venuto fuori un piatto di tutto rispetto cui mancava solo un abbinamento con il vino, ma passi per il primosale (che ormai beviamo il vino pure con la mozzarella) coi finocchi proprio non riuscivo a trovare l'aggancio così ho risolto la questione con una birra d'eccezione la Edikt 1516 Pils Bier  del birrificio Zago ideale con formaggi freschi e verdure saltate in padella.
Finocchi brasati al profumo di liquirizia con primosale
Ingredienti per 4 persone:
2 grossi finocchi
2 scalogni
60 g di burro
sale alla liquirizia
pepe nero
4 formaggette primosale
per accompagnare
Pulire e tagliare a spicchi sottili i finocchi, affettare finemente gli scalogni e rosolarli coi finocchi nel burro a fuoco vivo mescolando di continuo, poi aggiungere un pizzico di sale alla liquirizia e una macinata di pepe nero, coprire senza aggiungere acqua e lasciar cuocere finché saranno teneri. Servire con formaggio primosale con una spolverata di sale alla liquirizia.

Finocchi brasati al profumo di liquirizia

Piatto piano, forchetta e runner collezione Impronte verde di Wald

La liquirizia è un aroma tipico della mia terra, questa radice dalle innumerevoli proprietà cresce infatti spontanea nei nostri terreni, si riproduce con tanta facilità in alcune zone della Calabria che per dar spazio alle altre colture bisogna scavare ed eliminare le radici considerate alla stregua di erbe infestanti. Questa meraviglia della natura che ha proprietà tonificanti, antinfiammatorie, cicatrizzanti e antiossidanti viene lavorata e trasformata da una storica azienda calabrese l'Amarelli di Rossano che oltre a farne le classiche pasticche per la gola ne ricava i prodotti più svariati tra cui il fior di sale alla liquiriza che ho scoperto essere delizioso per enfatizzare il sapore dei finocchi. Ho abbinato i miei finocchi al più semplice dei formaggi un primosale di Fattorie Osella cui ho dato un po' di brio con una spolveratina di sale alla liquirizia che si sposa molto bene anche con i formaggi freschi. Sarà il tocco di liquirizia sarà che ho tagliato i finoccchi nientemeno che con un coltello Arcos (la prima azienda spagnola e una delle più importanti a livello europeo dedicata alla produzione di coltelleria di alta qualità) della linea firmata dallo chef Alessandro Circiello ne è venuto fuori un piatto di tutto rispetto cui mancava solo un abbinamento con il vino, ma passi per il primosale (che ormai beviamo il vino pure con la mozzarella) coi finocchi proprio non riuscivo a trovare l'aggancio così ho risolto la questione con una birra d'eccezione la Edikt 1516 Pils Bier  del birrificio Zago ideale con formaggi freschi e verdure saltate in padella.
Finocchi brasati al profumo di liquirizia con primosale
Ingredienti per 4 persone:
2 grossi finocchi
2 scalogni
60 g di burro
sale alla liquirizia
pepe nero
4 formaggette primosale
per accompagnare
Pulire e tagliare a spicchi sottili i finocchi, affettare finemente gli scalogni e rosolarli coi finocchi nel burro a fuoco vivo mescolando di continuo, poi aggiungere un pizzico di sale alla liquirizia e una macinata di pepe nero, coprire senza aggiungere acqua e lasciar cuocere finché saranno teneri. Servire con formaggio primosale con una spolverata di sale alla liquirizia.

2012-02-24

Bufala & Wine Wedding a Palazzo Salfi

I vini calabresi in concorso
La Mozzarella di Bufala Campana DOP convola a nozze, vuole sposare un vino ma vuole che sia il vino giusto e per trovare il marito perfetto ad uno dei più rinomati prodotti italiani è stato indetto addirittura un concorso che in ben 23 tappe-degustazione coinvolgerà tutte le regioni italiane. 
Ieri sera a Cosenza si è tenuto l'evento-degustazione previsto per la Calabria e organizzato dallo staff di Vinocalabrese, una giuria di esperti ha degustato i sette vini proposti in abbinamento alla mozzarella e votato il migliore da inviare alla finale che si terrà il 10 marzo prossimo alla Città del Gusto di Napoli.

Una sala di Le cucine di Palazzo Salfi - foto dal web
La spettacolare location dell'evento Le Cucine di Palazzo Salfi, ubicato al pianterreno di Palazzo Salfi storica dimora della omonima famiglia di artisti e letterati, nel caratteristico e scenografico quartiere Paparelle di Cosenza. Il locale, che vuole essere ed è cibo per gli occhi e per la mente, è stato ristruttutato dal noto architetto Mario Occhiuto e mantiene lo stile pompeiano tanto caro ad Enrico Salfi; pavimenti, stucchi, quadri ed arredi, ogni piccolo dettaglio rimanda all'epoca passata.
I sette vini in concorso erano  il Greco Bianco di Statti, il Don Filì Magliocco rosato di Serracavallo, il Timpa del Principe di Ferrocinto da uve Montonico e Greco Bianco, il Gaglioppo rosato Lige di Criserà, il Mantonico bianco Efeso di Librandi, il Cirò rosato di Tenuta del Conte, il Pecorello bianco Grisara di Ceraudo e, anche se la scelta non è stata facile, il migliore per la giuria di Cosenza, di cui sono stata onorata di far parte, è stato il Greco Bianco delle Cantine Statti. In realtà io avrei visto benissimo anche un rosato e quello che ho più apprezzato è stato il Gaglioppo rosato Lige di Criserà ma resto curiosa di scoprire come si piazzerà nella classifica generale il nostro Greco Bianco, un vino che molto bene rappresenta il nostro territorio.

Millefoglie di alici, mozzarella e pomodorini secchi

Gamberi scottati con spuma di ricotta e chips di melanzane

Per festeggiare il "fidanzamento" tra la Mozzarella di Bufala Campana DOP e il nostro vino il giovane chef campano de Le Cucine di Palazzo Salfi Massimo Pisaniello, appartenente all'omonima dinastia di chef stellati e lui stesso grande promessa del panorama gastronomico nazionale di cui a breve leggerete l'intervista che mi ha rilasciato per Le Stelle si incontrano, ha preparato per noi una goduriosa cena-degustazione a base di Bufala e pesce, un menù ricco di profumi, colori, sapori e consistenze, un matrimonio perfetto tra la Campania e la Calabria.

Raviolo aperto con bufala, carciofi e acciughe
Tortino di bufala e asparagi con millefoglie di dentice al cedro
Ricotta e pere con biscotto alla nocciola


Bufala & Wine Wedding a Palazzo Salfi

I vini calabresi in concorso
La Mozzarella di Bufala Campana DOP convola a nozze, vuole sposare un vino ma vuole che sia il vino giusto e per trovare il marito perfetto ad uno dei più rinomati prodotti italiani è stato indetto addirittura un concorso che in ben 23 tappe-degustazione coinvolgerà tutte le regioni italiane. 
Ieri sera a Cosenza si è tenuto l'evento-degustazione previsto per la Calabria e organizzato dallo staff di Vinocalabrese, una giuria di esperti ha degustato i sette vini proposti in abbinamento alla mozzarella e votato il migliore da inviare alla finale che si terrà il 10 marzo prossimo alla Città del Gusto di Napoli.

Una sala di Le cucine di Palazzo Salfi - foto dal web
La spettacolare location dell'evento Le Cucine di Palazzo Salfi, ubicato al pianterreno di Palazzo Salfi storica dimora della omonima famiglia di artisti e letterati, nel caratteristico e scenografico quartiere Paparelle di Cosenza. Il locale, che vuole essere ed è cibo per gli occhi e per la mente, è stato ristruttutato dal noto architetto Mario Occhiuto e mantiene lo stile pompeiano tanto caro ad Enrico Salfi; pavimenti, stucchi, quadri ed arredi, ogni piccolo dettaglio rimanda all'epoca passata.
I sette vini in concorso erano  il Greco Bianco di Statti, il Don Filì Magliocco rosato di Serracavallo, il Timpa del Principe di Ferrocinto da uve Montonico e Greco Bianco, il Gaglioppo rosato Lige di Criserà, il Mantonico bianco Efeso di Librandi, il Cirò rosato di Tenuta del Conte, il Pecorello bianco Grisara di Ceraudo e, anche se la scelta non è stata facile, il migliore per la giuria di Cosenza, di cui sono stata onorata di far parte, è stato il Greco Bianco delle Cantine Statti. In realtà io avrei visto benissimo anche un rosato e quello che ho più apprezzato è stato il Gaglioppo rosato Lige di Criserà ma resto curiosa di scoprire come si piazzerà nella classifica generale il nostro Greco Bianco, un vino che molto bene rappresenta il nostro territorio.

Millefoglie di alici, mozzarella e pomodorini secchi

Gamberi scottati con spuma di ricotta e chips di melanzane

Per festeggiare il "fidanzamento" tra la Mozzarella di Bufala Campana DOP e il nostro vino il giovane chef campano de Le Cucine di Palazzo Salfi Massimo Pisaniello, appartenente all'omonima dinastia di chef stellati e lui stesso grande promessa del panorama gastronomico nazionale di cui a breve leggerete l'intervista che mi ha rilasciato per Le Stelle si incontrano, ha preparato per noi una goduriosa cena-degustazione a base di Bufala e pesce, un menù ricco di profumi, colori, sapori e consistenze, un matrimonio perfetto tra la Campania e la Calabria.

Raviolo aperto con bufala, carciofi e acciughe
Tortino di bufala e asparagi con millefoglie di dentice al cedro
Ricotta e pere con biscotto alla nocciola


2012-02-20

La ciambelline sprint di Carnevale

Piatto in ardesia CHS Group

E volete che non vi posti una ricetta dolce per Carnevale? Ma che blogger sarei! Vi ricordo che ho ben cinque anni di carriera alle spalle, Sale e Pepe quanto basta ha compiuto ieri il suo primo lustro e oggi vi posto una ricetta golosa, facile, bella e ovviamente fritta, delle ciambelline brioches decorate con una insolita cremina acidula di robiola freschissima Fattorie Osella e marmellata di limoni biologica Fiordifrutta di Rigoni di Asiago. Fidatevi se leggete attentamente entro domani le farete. In molte ricette di ciambelline è previsto l'uso delle patate o in versione più moderna dei fiocchi di patate ora vi dirò che ho superato anche quello e per le ciambelline stavolta ho utilizzato la miscela Gnocchi sprint di Molino Spadoni che ho miscelato a mia volta con farina oo per pizza sempre di casa Spadoni. Nel caso in cui vogliate riprodurre la ricetta ma proprio di trovare la miscela per Gnocchi sprint non se ne parla il quantitativo di farina per gnocchi sotituitelo con metà farina per pizza e metà fiocchi di patate ma vi do le dosi negli ingredienti.
Per le ciambelline:
125 g di farina 00 per pizza
125 g di miscela Gnocchi sprint
(oppure 190 g di farina 00 per pizza e 60 g di fiocchi di patate)
125 ml di latte
12 g di lievito di birra
20 g di zucchero
40 g di burro
1 uovo grande
1 pizzico di sale
zucchero semolato per decorare
Per la crema:
90 g di robiola
2 cucchiai di marmellata di limoni
2 cucchiaini colmi di zucchero a velo 
Mescolare le farine, unire lo zucchero, il sale e il burro morbido,  sciogliere il lievito nel latte e unirlo al composto, unire anche l'uovo e mescolare finché non si ottiene un composto solido e ben amalgamato. Lasciar lievitare 2-3 ore, riprendere l'impasto e formare 12 palline, schiacciarle al centro con il dito formando un foro e dopo averle fatte riposare ancora mezz'ora friggerle in olio bollente fino a doratura, rotolarle nello zucchero semolato. lavorare a crema la robiola con lo zucchero e la marmellata porla in una sacca da pasticciere e riempire il foro di ogni ciambella completare con confettini colorati.

La ciambelline sprint di Carnevale

Piatto in ardesia CHS Group

E volete che non vi posti una ricetta dolce per Carnevale? Ma che blogger sarei! Vi ricordo che ho ben cinque anni di carriera alle spalle, Sale e Pepe quanto basta ha compiuto ieri il suo primo lustro e oggi vi posto una ricetta golosa, facile, bella e ovviamente fritta, delle ciambelline brioches decorate con una insolita cremina acidula di robiola freschissima Fattorie Osella e marmellata di limoni biologica Fiordifrutta di Rigoni di Asiago. Fidatevi se leggete attentamente entro domani le farete. In molte ricette di ciambelline è previsto l'uso delle patate o in versione più moderna dei fiocchi di patate ora vi dirò che ho superato anche quello e per le ciambelline stavolta ho utilizzato la miscela Gnocchi sprint di Molino Spadoni che ho miscelato a mia volta con farina oo per pizza sempre di casa Spadoni. Nel caso in cui vogliate riprodurre la ricetta ma proprio di trovare la miscela per Gnocchi sprint non se ne parla il quantitativo di farina per gnocchi sotituitelo con metà farina per pizza e metà fiocchi di patate ma vi do le dosi negli ingredienti.
Per le ciambelline:
125 g di farina 00 per pizza
125 g di miscela Gnocchi sprint
(oppure 190 g di farina 00 per pizza e 60 g di fiocchi di patate)
125 ml di latte
12 g di lievito di birra
20 g di zucchero
40 g di burro
1 uovo grande
1 pizzico di sale
zucchero semolato per decorare
Per la crema:
90 g di robiola
2 cucchiai di marmellata di limoni
2 cucchiaini colmi di zucchero a velo 
Mescolare le farine, unire lo zucchero, il sale e il burro morbido,  sciogliere il lievito nel latte e unirlo al composto, unire anche l'uovo e mescolare finché non si ottiene un composto solido e ben amalgamato. Lasciar lievitare 2-3 ore, riprendere l'impasto e formare 12 palline, schiacciarle al centro con il dito formando un foro e dopo averle fatte riposare ancora mezz'ora friggerle in olio bollente fino a doratura, rotolarle nello zucchero semolato. lavorare a crema la robiola con lo zucchero e la marmellata porla in una sacca da pasticciere e riempire il foro di ogni ciambella completare con confettini colorati.

2012-02-16

Coriandoli e Frittelle

Molla linea Marchesi di Broggi
Oggi giovedì grasso è ammesso quindi parlare di fritti ed io lo faccio con due ricette di frittelle che sono tradizione a casa mia dal momento che la mia mamma le ha sempre preparate così. In quanto tradizione ne propongo una variante innovativa che prevede l'aggiunta di coriandoli di prosciutto cotto e di pancetta da me realizzata per l'iniziativa Coriandoli e frittelle promossa da Ferrarini e Vismara di cui da giorni ormai vedete il logo esposto
Frittelle di zucca con coriandoli di pancetta
Ingredienti:
350 g di zucca già pulita
100 g c.a. di farina
50 g di grana grattugiato
50 g di coriandoli di pancetta Vismara
2 uova
sale e pepe nero q.b.
Olio di oliva per friggere
Grattugiare la zucca con la mandolina, salarla e lasciarla spurgare un paio d'ore, poi strizzarla e mescolarla con le uova, la farina, il formaggio, la pancetta, una macinata di pepe e sale se occorre. Prelevare la pastella a cucchiaiate e friggere le frittelle in olio bollente schiacciandole un po' con un cucchiaaio e rigirandole a metà cottura per farle dorare da ambo i lati.
Frittelle di scarola con coriandoli di cotto
Ingredienti:
200 g di scarola lessata e strizzata
80 g c.a. di farina
2 uova
50 g di grana grattugiato
50 g di coriandoli di cotto Ferrarini
sale e pepe q.b.
Olio di oliva per friggere
Tagliuzzare la verdura e mescolarvi la farina, le uova, il formaggio e il prosciutto, regolare di sale e pepe. Prelevare la pastella a cucchiaiate e friggere le frittelle in olio bollente schiacciandole un po' con un cucchiaaio e rigirandole a metà cottura per farle dorare da ambo i lati.
* Perfetta per entrambe le ricette una farina di grano tenero 00 come la Gran Mugnaio antigrumi di Molino Spadoni
L'argomento frittelle mi porta alla mente che il fritto è una delle cotture più difficili da realizzare, io stessa pur avendo mia madre che in materia è grande esperta ho incontrato qualche difficoltà. Se la materia vi stuzzica e avete voglia di imparare pietanze originali e ben fritte Giunti editore ha pubblicato a cura di Stefano Bonilli un bel libro di Annalisa Barbagli e Stefania Barzini sull'argomento, Fritto e Mangiato il titolo del libro che, con le firme di cui vi ho detto, non può che essere un autorevole e ben articolato testo in materia di fritti. 35 appetitose ricette dolci e salate  accompagnate da eloquenti immagini e corredate di 80 minuti di filmato in DVD che illistrano la preparazione di bel 10 ricette per non avere più alcun timore davanti alla padella colma di liquido rovente.

Coriandoli e Frittelle

Molla linea Marchesi di Broggi
Oggi giovedì grasso è ammesso quindi parlare di fritti ed io lo faccio con due ricette di frittelle che sono tradizione a casa mia dal momento che la mia mamma le ha sempre preparate così. In quanto tradizione ne propongo una variante innovativa che prevede l'aggiunta di coriandoli di prosciutto cotto e di pancetta da me realizzata per l'iniziativa Coriandoli e frittelle promossa da Ferrarini e Vismara di cui da giorni ormai vedete il logo esposto
Frittelle di zucca con coriandoli di pancetta
Ingredienti:
350 g di zucca già pulita
100 g c.a. di farina
50 g di grana grattugiato
50 g di coriandoli di pancetta Vismara
2 uova
sale e pepe nero q.b.
Olio di oliva per friggere
Grattugiare la zucca con la mandolina, salarla e lasciarla spurgare un paio d'ore, poi strizzarla e mescolarla con le uova, la farina, il formaggio, la pancetta, una macinata di pepe e sale se occorre. Prelevare la pastella a cucchiaiate e friggere le frittelle in olio bollente schiacciandole un po' con un cucchiaaio e rigirandole a metà cottura per farle dorare da ambo i lati.
Frittelle di scarola con coriandoli di cotto
Ingredienti:
200 g di scarola lessata e strizzata
80 g c.a. di farina
2 uova
50 g di grana grattugiato
50 g di coriandoli di cotto Ferrarini
sale e pepe q.b.
Olio di oliva per friggere
Tagliuzzare la verdura e mescolarvi la farina, le uova, il formaggio e il prosciutto, regolare di sale e pepe. Prelevare la pastella a cucchiaiate e friggere le frittelle in olio bollente schiacciandole un po' con un cucchiaaio e rigirandole a metà cottura per farle dorare da ambo i lati.
* Perfetta per entrambe le ricette una farina di grano tenero 00 come la Gran Mugnaio antigrumi di Molino Spadoni
L'argomento frittelle mi porta alla mente che il fritto è una delle cotture più difficili da realizzare, io stessa pur avendo mia madre che in materia è grande esperta ho incontrato qualche difficoltà. Se la materia vi stuzzica e avete voglia di imparare pietanze originali e ben fritte Giunti editore ha pubblicato a cura di Stefano Bonilli un bel libro di Annalisa Barbagli e Stefania Barzini sull'argomento, Fritto e Mangiato il titolo del libro che, con le firme di cui vi ho detto, non può che essere un autorevole e ben articolato testo in materia di fritti. 35 appetitose ricette dolci e salate  accompagnate da eloquenti immagini e corredate di 80 minuti di filmato in DVD che illistrano la preparazione di bel 10 ricette per non avere più alcun timore davanti alla padella colma di liquido rovente.

2012-02-15

Stasera a casa di chi?

Sottopiatto collezione rattan Nella Longari Home
Mi piace curiosare nelle cucine altrui, scoprire le tradizioni familiari che, a volte consciamente e molto più spesso inconsapevolmente, si tramandano da generazioni, carpire i segreti di ogni regina dei fornelli.
Questo a volte è possibile grazie ai libri, ultimamente poi parlare di cucina fa moda ed anche i personaggi famosi ci mettono a parte del loro più intimo vissuto culinario e così star internazionali come Gwineth Paltrow ci aprono le porte della loro cucina e del loro cuore per raccontarci la propria vita vista dai fornelli. Sfogliando e leggendo Appunti dalla mia cucina edito da Salani, guardando quel meraviglioso sorriso dell'attrice e quei golosi piatti che escono dalle sue belle manine ti viene da chiederti ma i talenti sono equamente distribuiti o, come penso, molto spesso finiscono tutti nelle mani di qualcuno lasciando a bocca asciutta gli altri? Ben 150 ricette semplici e sane oltre che accattivanti compongono il volume ricchissimo di foto e di ricordi del'autrice. Ah! Solo gli amanti dei Coldplay resteranno un po' delusi, di Chris Martin neppure un'immagine.
Torniamo a casa nostra, anzi andiamo a casa di Cristina Bottari che con il suo CasaMia uscito per Food Editore dopo il successo di MammaMia sta già scalando la classifica dei libri più venduti, chi si domanda il perchè del successo dovrebbe sfogliare il libro che è la trascrizione in bella copia del classico quaderno di cucina che ogni mamma ha sempre a portata di mano, ricette belle da vedere e semplici da realizzare, buone e fattibili, golose illustrazioni con il leit motif delle tappezzerie anni ’70, le ricette illustrate ad acquerello dall'amico Alessandro e  tanti consigli su come apparecchiare, risolvere brillantemente la quotidianità e far sentire a casa propria gli ospiti. Un libro indispensabile per chi ama i piaceri della tavola.
A casa di Jo di Francesca Barra per Aliberti editore ci porta invece in una cucina giovane e glamour per imparare a cucinare senza rinunciare ai tacchi a spillo proprio come la bella e nota giornalista autrice del libro. Tante ricette, tanti racconti e tanti ricordi oltre ai piatti preferiti da molti personaggi famosi.
Per concludere vi porto simbolicamente a casa mia per offrirvi uno stuzzichino in pieno stile CoCò, dei triangolini di pasta fillo con dentro un goloso ripieno di  Torta orobica, un formaggio a pasta molle e cremosa del Caseificio Taddei e una  eccezionale confettura di uva,  mele Stark e noci di SaporMundi .
Ingredienti
Per la pasta fillo:
150 g di farina manitoba*

olio extravergine d'oliva
acqua calda
Per il ripieno:
formaggio molle
confettura a piacere
Preparate l'impasto con la farina, un cucchiaio di olio e acqua calda quanto basta ad ottenere un solido panetto che dividerete in tre palline da far riposare mezz'ora prima di stenderle.
Stendete ciascuna pallina in un rettangolo sottilissimo, un velo, aiutandovi con dell'olio, pennellate la superficie con olio e suddividetelo in 6 rettangoli, quasi delle strisce. Posizionate in un angolo di ogni striscia un pezzettino di formaggio e un po' di confettura e chiudete a triangolo avvolgendo più volte la pasta attorno al ripieno in modo che lostesso resti sigillato all'interno.
Cuocete i triangoli in forno preriscaldato a 190° finché risulteranno dorati.

*la farina manitoba, utilizzata per la pasta fillo è sempre quella ottima di Rosignoli Molini

Stasera a casa di chi?

Sottopiatto collezione rattan Nella Longari Home
Mi piace curiosare nelle cucine altrui, scoprire le tradizioni familiari che, a volte consciamente e molto più spesso inconsapevolmente, si tramandano da generazioni, carpire i segreti di ogni regina dei fornelli.
Questo a volte è possibile grazie ai libri, ultimamente poi parlare di cucina fa moda ed anche i personaggi famosi ci mettono a parte del loro più intimo vissuto culinario e così star internazionali come Gwineth Paltrow ci aprono le porte della loro cucina e del loro cuore per raccontarci la propria vita vista dai fornelli. Sfogliando e leggendo Appunti dalla mia cucina edito da Salani, guardando quel meraviglioso sorriso dell'attrice e quei golosi piatti che escono dalle sue belle manine ti viene da chiederti ma i talenti sono equamente distribuiti o, come penso, molto spesso finiscono tutti nelle mani di qualcuno lasciando a bocca asciutta gli altri? Ben 150 ricette semplici e sane oltre che accattivanti compongono il volume ricchissimo di foto e di ricordi del'autrice. Ah! Solo gli amanti dei Coldplay resteranno un po' delusi, di Chris Martin neppure un'immagine.
Torniamo a casa nostra, anzi andiamo a casa di Cristina Bottari che con il suo CasaMia uscito per Food Editore dopo il successo di MammaMia sta già scalando la classifica dei libri più venduti, chi si domanda il perchè del successo dovrebbe sfogliare il libro che è la trascrizione in bella copia del classico quaderno di cucina che ogni mamma ha sempre a portata di mano, ricette belle da vedere e semplici da realizzare, buone e fattibili, golose illustrazioni con il leit motif delle tappezzerie anni ’70, le ricette illustrate ad acquerello dall'amico Alessandro e  tanti consigli su come apparecchiare, risolvere brillantemente la quotidianità e far sentire a casa propria gli ospiti. Un libro indispensabile per chi ama i piaceri della tavola.
A casa di Jo di Francesca Barra per Aliberti editore ci porta invece in una cucina giovane e glamour per imparare a cucinare senza rinunciare ai tacchi a spillo proprio come la bella e nota giornalista autrice del libro. Tante ricette, tanti racconti e tanti ricordi oltre ai piatti preferiti da molti personaggi famosi.
Per concludere vi porto simbolicamente a casa mia per offrirvi uno stuzzichino in pieno stile CoCò, dei triangolini di pasta fillo con dentro un goloso ripieno di  Torta orobica, un formaggio a pasta molle e cremosa del Caseificio Taddei e una  eccezionale confettura di uva,  mele Stark e noci di SaporMundi .
Ingredienti
Per la pasta fillo:
150 g di farina manitoba*

olio extravergine d'oliva
acqua calda
Per il ripieno:
formaggio molle
confettura a piacere
Preparate l'impasto con la farina, un cucchiaio di olio e acqua calda quanto basta ad ottenere un solido panetto che dividerete in tre palline da far riposare mezz'ora prima di stenderle.
Stendete ciascuna pallina in un rettangolo sottilissimo, un velo, aiutandovi con dell'olio, pennellate la superficie con olio e suddividetelo in 6 rettangoli, quasi delle strisce. Posizionate in un angolo di ogni striscia un pezzettino di formaggio e un po' di confettura e chiudete a triangolo avvolgendo più volte la pasta attorno al ripieno in modo che lostesso resti sigillato all'interno.
Cuocete i triangoli in forno preriscaldato a 190° finché risulteranno dorati.

*la farina manitoba, utilizzata per la pasta fillo è sempre quella ottima di Rosignoli Molini

2012-02-12

Per San Valentino una torta salata ma non troppo

Vassoio collezione Metropolis IVV
I contest di Rigoni di Asiago sono sempre estremamente stimolanti per la mia fervida fantasia, dopo il risotto che sapeva di bosco stavolta mi sono ritrovata a creare una torta salata con la marmellata.
Avete capito benissimo il titolo del contest è infatti "Una torta salata ma non troppo" io sono partita da una sette vasetti versione salata ed ho realizzato una torta con pecorino, marmellata di agrumi ed olive. Certamente non ho inventato nulla ma ne è venuta fuori una torta di cui vado orgogliosa, la marmellata ha arricchito l'impasto di profumi smorzando il piccante del comunque ottimo pecorino romano Dop, per guarnire la torta dei Cuoricini di pecorino romano Dop Brunelli una vera chicca per il giorno degli innamorati.

Torta al pecorino agrumi e olive

Ingredienti:

3 uova
1 vasetto di yogurt al naturale
1 vasetto di pecorino romano

1 vasetto di olio

3 vasetti di farina

½ vasetto di marmellata di agrumi

1 vasetto di olive verdi denocciolate

1 bustina di lievito per torte salate

Separate i tuorli dagli albumi, montate i tuorli con lo yogurt, il pecorino, l'olio e la marmellata, unite la farina, il sale ed il lievito setacciato e infine le olive verdi spezzettate. Montate a neve gli albumi e uniteli al composto. Versate l'impasto in uno stampo a cerniera* unto e infarinato e infornate a 180° per 30minuti circa. Per esser ecerti della cottura provate con uno stecchino di legno prima di sfornare. Sformate il dolce e decoratelo con cuoricini di formaggio pecorino.

* ho utilizzato uno stampo a cerniera da 26 cm di diametro della linea Keramia di Guardini.

Per San Valentino una torta salata ma non troppo

Vassoio collezione Metropolis IVV
I contest di Rigoni di Asiago sono sempre estremamente stimolanti per la mia fervida fantasia, dopo il risotto che sapeva di bosco stavolta mi sono ritrovata a creare una torta salata con la marmellata.
Avete capito benissimo il titolo del contest è infatti "Una torta salata ma non troppo" io sono partita da una sette vasetti versione salata ed ho realizzato una torta con pecorino, marmellata di agrumi ed olive. Certamente non ho inventato nulla ma ne è venuta fuori una torta di cui vado orgogliosa, la marmellata ha arricchito l'impasto di profumi smorzando il piccante del comunque ottimo pecorino romano Dop, per guarnire la torta dei Cuoricini di pecorino romano Dop Brunelli una vera chicca per il giorno degli innamorati.

Torta al pecorino agrumi e olive

Ingredienti:

3 uova
1 vasetto di yogurt al naturale
1 vasetto di pecorino romano

1 vasetto di olio

3 vasetti di farina

½ vasetto di marmellata di agrumi

1 vasetto di olive verdi denocciolate

1 bustina di lievito per torte salate

Separate i tuorli dagli albumi, montate i tuorli con lo yogurt, il pecorino, l'olio e la marmellata, unite la farina, il sale ed il lievito setacciato e infine le olive verdi spezzettate. Montate a neve gli albumi e uniteli al composto. Versate l'impasto in uno stampo a cerniera* unto e infarinato e infornate a 180° per 30minuti circa. Per esser ecerti della cottura provate con uno stecchino di legno prima di sfornare. Sformate il dolce e decoratelo con cuoricini di formaggio pecorino.

* ho utilizzato uno stampo a cerniera da 26 cm di diametro della linea Keramia di Guardini.