2015-06-30

Torta di farro e mandorle nel vasetto

Ormai pare che la mania del dolce sano abbia preso piede a casa mia, certo per la colazione è bello avere una coccola preparata con le proprie mani, ma più di una volta a settimana è difficile riuscire a preparare una torta e quindi, coperti i primi tre giorni il resto del dolce o lo si regala subito o va a finire dopo il terzo giorno nel pattume anche perché i bambini sono ancora un po' refrattari alla parola sano. Sapevo che una soluzione doveva esserci (alternativa al congelamento) e così mi sono avvicinata con tanta curiosità ed estrema sorpresa per il risultato a quella tecnica che va sotto il nome di "vasocottura" applicabile a tutte le pietanze con diverse modalità di cottura, bagnomaria sul fuoco, forno, bagnomaria in forno. E' una tecnica veloce e molto pratica che consente di ottenere cibi sani e molto gustosi. 
 Mi sono procurata i vasetti adatti, quelli classici della WECK distribuiti da MCM Emballages ed ho provato la torta nel vasetto. Preparata più di una settimana fa giuro di averne gustato, l'ultimo fragrante vasetto questa mattina  a colazione tenendo semplicemente i vasetti chiusi ermeticamente in frigo.
La ricetta che vi do prevede l'utilizzo della farina di mandorle se avete lo scarto del latte di mandorla di cui vi parlavo la scorsa volta è perfetto. Come frutta ho utilizzato le perine estive e le albicocche dei miei alberi ma potete utilizzare pesche, mele, arance, ciliegie secondo la stagione.
Torta di farro e mandorle nel vasetto
Ingredienti:
3 uova
150 g di farina di farro
100 g di farina di mandorle
250 g di zucchero di canna
130 ml di olio di arachidi
130 ml di latte di mandorla (non zuccherato)
30 ml di liquore
1 bustina di cremor tartaro
1 cucchiaino di bicarbonato
albicocche e pere estive o altra frutta a piacere
Montare le uova con lo zucchero, aggiungere i liquidi e poi le farine, il cremor tartaro e il bicarbonato.
Imburrare i barattolini e suddividervi il composto, senza superare la metà del vasetto, aggiungere una perina privata del torsolo o mezza albicocca. Adagiare i vasetti in teglia e cuocerli a 180° per 15 minuti circa. Tappare i vasetti ermeticamente appena fuori dal forno, si creerà il sottovuoto e si manterranno per un bel poco.

Torta di farro e mandorle nel vasetto

Ormai pare che la mania del dolce sano abbia preso piede a casa mia, certo per la colazione è bello avere una coccola preparata con le proprie mani, ma più di una volta a settimana è difficile riuscire a preparare una torta e quindi, coperti i primi tre giorni il resto del dolce o lo si regala subito o va a finire dopo il terzo giorno nel pattume anche perché i bambini sono ancora un po' refrattari alla parola sano. Sapevo che una soluzione doveva esserci (alternativa al congelamento) e così mi sono avvicinata con tanta curiosità ed estrema sorpresa per il risultato a quella tecnica che va sotto il nome di "vasocottura" applicabile a tutte le pietanze con diverse modalità di cottura, bagnomaria sul fuoco, forno, bagnomaria in forno. E' una tecnica veloce e molto pratica che consente di ottenere cibi sani e molto gustosi. 
 Mi sono procurata i vasetti adatti, quelli classici della WECK distribuiti da MCM Emballages ed ho provato la torta nel vasetto. Preparata più di una settimana fa giuro di averne gustato, l'ultimo fragrante vasetto questa mattina  a colazione tenendo semplicemente i vasetti chiusi ermeticamente in frigo.
La ricetta che vi do prevede l'utilizzo della farina di mandorle se avete lo scarto del latte di mandorla di cui vi parlavo la scorsa volta è perfetto. Come frutta ho utilizzato le perine estive e le albicocche dei miei alberi ma potete utilizzare pesche, mele, arance, ciliegie secondo la stagione.
Torta di farro e mandorle nel vasetto
Ingredienti:
3 uova
150 g di farina di farro
100 g di farina di mandorle
250 g di zucchero di canna
130 ml di olio di arachidi
130 ml di latte di mandorla (non zuccherato)
30 ml di liquore
1 bustina di cremor tartaro
1 cucchiaino di bicarbonato
albicocche e pere estive o altra frutta a piacere
Montare le uova con lo zucchero, aggiungere i liquidi e poi le farine, il cremor tartaro e il bicarbonato.
Imburrare i barattolini e suddividervi il composto, senza superare la metà del vasetto, aggiungere una perina privata del torsolo o mezza albicocca. Adagiare i vasetti in teglia e cuocerli a 180° per 15 minuti circa. Tappare i vasetti ermeticamente appena fuori dal forno, si creerà il sottovuoto e si manterranno per un bel poco.

2015-06-26

Nuovi progetti, prendiamo un caffè insieme?

Ebbene si qua siamo sempre in fermento tante idee nuove bollono in pentola e adesso vi invito a prendere un caffè con me così v'illustro l'ultima. 
La classica domanda dell'estate quando si entra nelle case calabresi al pomeriggio è che ti offro? Un caffè? Un latte di mandorla fresco? Ma siccome a me la testa mi frulla sempre ho pensato di unire le due cose per un caffè davvero davvero speciale, molto speciale perché il latte di mandorle l'ho fatto con le mie manine partendo dalle mandorle e non dai preparati, questo caffè poi è davvero speciale perché ve lo offro con degli ottimi mini tartufi d'Alba dolci di TartufLanghe acquistabili su Shop Piemonte: amaretto, cappuccino, nero, bianco, menta, i gusti presenti nella confezione...a voi la scelta.
Per il caffè invece un buon espresso e due cubetti di latte di mandorla ghiacciato vi stupiranno. 
Ed ora che vi ho offerto il caffè vi dico cosa bolle in pentola vi ho accennato a Shop Piemonte, tempo fa ebbi modo in altra occasione di parlarvi di questo negozio on-line e riprendo le mie stesse parole per dirvi che si tratta di una fornitissima enogastronomia on line, uno di quei posti dove perdersi per un po' per gratificarsi con un pacchetto pieno di bontà piemontesi di alta qualità. Quello che volevo comunicarvi è che dal mese prossimo troverete nel mio blog una rubrica in cui utilizzerò un prodotto tipicamente piemontese proveniente dal fornitissimo shop on-line in modo creativo facendolo sposare a qualche ingrediente o a qualche ricetta tipica della tradizione calabrese, quasi un matrimonio tra Piemonte e Calabria. Spero di darvi prova della mia inesauribile creatività oltre che farvi conoscere buoni prodotti piemontesi e ricette ed ingredienti calabresi.
Prima di lasciarvi vi do però la ricetta del latte di mandorla così nel fine settimana provate anche voi a dissetarvi in modo naturale e gustoso. La ricetta proviene dal fantastico libro Dolce senza zucchero di Ivy Moscucci di cui vi ho già parlato, non potevo non farla mia anche perché con le mandorle di scarto si ricava della farina da utilizzare per altre preparazioni per cui non si butta via niente e anzi la prossima volta vi do pure una ricetta per utilizzarla.
Latte di mandorla home made
Ingredienti:
250 g di mandorle
750 ml di acqua
1 pz di sale rosa
sciroppo di zucchero a piacere
Lasciare in ammollo le mandorle in acqua (altra acqua) per una notte, scolarle e frullarle con il sale aggiungendo un po' alla volta l'acqua prevista. Separare il liquido dalle mandorle frullate con un colino. Zuccherare a piacere se si desidera utilizzarlo quale bevanda dolce. Si conserva in frigo fino a tre giorni, in versione ghiaccio molto di più.

Nuovi progetti, prendiamo un caffè insieme?

Ebbene si qua siamo sempre in fermento tante idee nuove bollono in pentola e adesso vi invito a prendere un caffè con me così v'illustro l'ultima. 
La classica domanda dell'estate quando si entra nelle case calabresi al pomeriggio è che ti offro? Un caffè? Un latte di mandorla fresco? Ma siccome a me la testa mi frulla sempre ho pensato di unire le due cose per un caffè davvero davvero speciale, molto speciale perché il latte di mandorle l'ho fatto con le mie manine partendo dalle mandorle e non dai preparati, questo caffè poi è davvero speciale perché ve lo offro con degli ottimi mini tartufi d'Alba dolci di TartufLanghe acquistabili su Shop Piemonte: amaretto, cappuccino, nero, bianco, menta, i gusti presenti nella confezione...a voi la scelta.
Per il caffè invece un buon espresso e due cubetti di latte di mandorla ghiacciato vi stupiranno. 
Ed ora che vi ho offerto il caffè vi dico cosa bolle in pentola vi ho accennato a Shop Piemonte, tempo fa ebbi modo in altra occasione di parlarvi di questo negozio on-line e riprendo le mie stesse parole per dirvi che si tratta di una fornitissima enogastronomia on line, uno di quei posti dove perdersi per un po' per gratificarsi con un pacchetto pieno di bontà piemontesi di alta qualità. Quello che volevo comunicarvi è che dal mese prossimo troverete nel mio blog una rubrica in cui utilizzerò un prodotto tipicamente piemontese proveniente dal fornitissimo shop on-line in modo creativo facendolo sposare a qualche ingrediente o a qualche ricetta tipica della tradizione calabrese, quasi un matrimonio tra Piemonte e Calabria. Spero di darvi prova della mia inesauribile creatività oltre che farvi conoscere buoni prodotti piemontesi e ricette ed ingredienti calabresi.
Prima di lasciarvi vi do però la ricetta del latte di mandorla così nel fine settimana provate anche voi a dissetarvi in modo naturale e gustoso. La ricetta proviene dal fantastico libro Dolce senza zucchero di Ivy Moscucci di cui vi ho già parlato, non potevo non farla mia anche perché con le mandorle di scarto si ricava della farina da utilizzare per altre preparazioni per cui non si butta via niente e anzi la prossima volta vi do pure una ricetta per utilizzarla.
Latte di mandorla home made
Ingredienti:
250 g di mandorle
750 ml di acqua
1 pz di sale rosa
sciroppo di zucchero a piacere
Lasciare in ammollo le mandorle in acqua (altra acqua) per una notte, scolarle e frullarle con il sale aggiungendo un po' alla volta l'acqua prevista. Separare il liquido dalle mandorle frullate con un colino. Zuccherare a piacere se si desidera utilizzarlo quale bevanda dolce. Si conserva in frigo fino a tre giorni, in versione ghiaccio molto di più.

2015-06-25

Dove l'anima si riposa: il ristorante del Lido Aurora a Corigliano (CS)

Per il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca mi sono fermata in un posto a me molto caro. Tengo particolarmente ad essere veritiera nei miei giudizi anche perché posso essere facilmente smentita, per questo stavolta, senza voler esagerare, vi parlo della mia ultima visita nel posto più suggestivo di tutta la costa ionica: il ristorante del Lido Aurora da cui si domina tutto il golfo di Corigliano. Questo è un posto che abbiamo visto nascere e crescere mattone dopo mattone, dal primo baretto sulla spiaggia agli ombrelloni del lido, dai panini a pranzo fino al ristorante- pizzeria curato e ricercato dove bisogna prenotare per accaparrarsi un tavolo durante la stagione e non solo. Al Lido Aurora si mangia fronte mare, tempo permettendo anche sulla spiaggia, e se il clima non lo permette si può comunque godere la vicinanza del mare dalle ampie vetrate della sala ristorante.
Se la splendida location si unisce alla buona cucina di mare e alle fragranti pizze che ogni giorno escono dalla cucina del Lido Aurora capirete che è un posto da vivere dalla primavera all'estate e anche fino all'autunno inoltrato. 
Dicevo che questa non è stata la mia prima visita in questo posto è stata invece piuttosto una conferma dell'emozione che ogni volta questo luogo riesce a darmi.
Tra i ricchi antipasti di mare assaggiamo un piatto freddo di salmone alla senape, gamberoni con cipolle agrodolci, insalta di mare e carpaccio di polpo, un piatto leggero e succulento cui ben si addice un calice di Timpa del Principe Ferrocinto.

Un piatto che legherò indissolubilmente a questa serata è però il risotto (il pregiato riso Acquerello) con liquirizia Amarelli e gamberoni del nostro mare, profumato e cotto a puntino perfetto da gustare con questo scenario.
Anche i tagliolini con gamberetti, zucchine e bottarga sono un piatto azzeccato, delicato e di carattere al contempo. Un tris di involtini di mare (salmone, spada e spatola) ci fa da secondo e chiedendo di concludere con un dolce ci vediamo arrivare dolci a gogo: un tris di semifreddo alla nocciola, chiantilly alle fragole e gelato alla zuppa inglese con croccante...beata indecisione!
Lido Aurora Ristorante Pizzeria
C.da Foggia
87064 Corigliano Calabro (CS)
Tel. 0983851341
http://www.lidoaurora.it/

https://www.facebook.com/pages/Lido-Aurora/328820533815059?sk=timeline

Dove l'anima si riposa: il ristorante del Lido Aurora a Corigliano (CS)

Per il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca mi sono fermata in un posto a me molto caro. Tengo particolarmente ad essere veritiera nei miei giudizi anche perché posso essere facilmente smentita, per questo stavolta, senza voler esagerare, vi parlo della mia ultima visita nel posto più suggestivo di tutta la costa ionica: il ristorante del Lido Aurora da cui si domina tutto il golfo di Corigliano. Questo è un posto che abbiamo visto nascere e crescere mattone dopo mattone, dal primo baretto sulla spiaggia agli ombrelloni del lido, dai panini a pranzo fino al ristorante- pizzeria curato e ricercato dove bisogna prenotare per accaparrarsi un tavolo durante la stagione e non solo. Al Lido Aurora si mangia fronte mare, tempo permettendo anche sulla spiaggia, e se il clima non lo permette si può comunque godere la vicinanza del mare dalle ampie vetrate della sala ristorante.
Se la splendida location si unisce alla buona cucina di mare e alle fragranti pizze che ogni giorno escono dalla cucina del Lido Aurora capirete che è un posto da vivere dalla primavera all'estate e anche fino all'autunno inoltrato. 
Dicevo che questa non è stata la mia prima visita in questo posto è stata invece piuttosto una conferma dell'emozione che ogni volta questo luogo riesce a darmi.
Tra i ricchi antipasti di mare assaggiamo un piatto freddo di salmone alla senape, gamberoni con cipolle agrodolci, insalta di mare e carpaccio di polpo, un piatto leggero e succulento cui ben si addice un calice di Timpa del Principe Ferrocinto.

Un piatto che legherò indissolubilmente a questa serata è però il risotto (il pregiato riso Acquerello) con liquirizia Amarelli e gamberoni del nostro mare, profumato e cotto a puntino perfetto da gustare con questo scenario.
Anche i tagliolini con gamberetti, zucchine e bottarga sono un piatto azzeccato, delicato e di carattere al contempo. Un tris di involtini di mare (salmone, spada e spatola) ci fa da secondo e chiedendo di concludere con un dolce ci vediamo arrivare dolci a gogo: un tris di semifreddo alla nocciola, chiantilly alle fragole e gelato alla zuppa inglese con croccante...beata indecisione!
Lido Aurora Ristorante Pizzeria
C.da Foggia
87064 Corigliano Calabro (CS)
Tel. 0983851341
http://www.lidoaurora.it/

https://www.facebook.com/pages/Lido-Aurora/328820533815059?sk=timeline

2015-06-23

Passione Tajin tra Sicilia e Nordafrica


Tajin e posate Mori Italian Factory, piatti, bicchieri e brocca Ceramiche De Simone decoro Pantelleria
Ebbene mi sono innamorata di un tegame ma più che un tegame o la pietanza in essa cotta il Tajin o Tajine è una vera e propria filosofia. Con questo termine si indica infatti una preparazione di carne e/o verdure in umido di origine nordafricana, marocchina particolarmente, la pentola che da essa prende il nome è in terracotta e si caratterizza per il coperchio di forma conica con un forellino al vertice da cui fuoriesce il vapore durante la cottura. Ecco preparare un tajine è diventare un po' parte di una cultura, le carni vengono cotte a lungo con una miscela di spezie insieme alle verdure acquisendo una tenerezza ed un profumo impareggiabili, i ritmi sono lenti come quelli dei berberi e questo tipo di cottura non ha bisogno di particolari attenzioni, messo lì tutto insieme ci si può rilassare ritrovandosi con un'ottima pietanza dal sapore esotico. 
Io ho preparato un umido di tacchino con zucchine che ho poi accompagnato con del cuscus, un piatto unico e molto gustoso che ho servito su una tavola molto particolare realizzata con le splendide e colorate ceramiche siciliane De Simone su un tavolino basso con una tovaglia che ha il colore del mare.
Ho posto al centro il mio bellissimo tajin della linea Acqua Terre da Fuoco  Mori Italian Factory che ha il privilegio di mantenere anche il calore per diverso tempo, lasciando che ognuno se ne servisse a piacere. Con un piatto così ho scelto un grande Rosso Siciliano il Barone di Serramarrocco  prodotto dall'omonima azienda trapanese con uve pignatello, rara ed antica varietà del territorio trapanese.
"Colore rubino cupo, esaltato dai profumi di frutti rossi e maturi con note di liquirizia, tabacco, cioccolato vanigliato e profumi boisè. La ricchezza estrattiva e la complessità degli aromi balsamici di macchia mediterranea si esprimono al palato, con equilibrio ed armonia grazie ai tannini morbidi che sorreggono il bouquet fruttato in un lunghissimo finale".

L'azienda cui fa capo Marco di Serramarrocco è ubicata nel trapanese in zona particolarmente votata alla coltivazione dei vigneti. La “Vigna di Serramarrocco” con decreto n°61/2010 della Regione siciliana  risulta tutelata come prima vigna a Denominazione di Origine Protetta Erice e della provincia di Trapani. I pregiati vini prodotti dall'azienda sono sei e ognuno di essi ha una storia da raccontare.
Tajin di tacchino e zucchine
Ingredienti per 4 persone:
600 g di sovraccoscia di tacchino
2 -3 zucchine medie
1 cipolla 
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
spezie miste per tajine (paprika, cumino, zenzero, cannella, curcuma, menta, coriandolo)
sale e pepe
200 g di cuscus precotto
brodo vegetale
Tagliare la carne a pezzetti e condirla con l'aglio schiacciato e le spezie miste, Intanto nel tajin far appassire la cipolla a pezzi non piccoli, aggiungere la carne e alzare un po' la fiamma e quando la carne avrà preso un po' colore unire le zucchine a pezzi e un mestolo di brodo vegetale. Coprire il tegame e lasciar cuocere a fuoco lento per un'ora e mezza almeno, se si dovesse asciugare troppo si può aggiungere brodo. Regolare di sale e pepe e servire con il cuscus gonfiato con il pari peso di brodo e sgranato con altro olio.

Passione Tajin tra Sicilia e Nordafrica


Tajin e posate Mori Italian Factory, piatti, bicchieri e brocca Ceramiche De Simone decoro Pantelleria
Ebbene mi sono innamorata di un tegame ma più che un tegame o la pietanza in essa cotta il Tajin o Tajine è una vera e propria filosofia. Con questo termine si indica infatti una preparazione di carne e/o verdure in umido di origine nordafricana, marocchina particolarmente, la pentola che da essa prende il nome è in terracotta e si caratterizza per il coperchio di forma conica con un forellino al vertice da cui fuoriesce il vapore durante la cottura. Ecco preparare un tajine è diventare un po' parte di una cultura, le carni vengono cotte a lungo con una miscela di spezie insieme alle verdure acquisendo una tenerezza ed un profumo impareggiabili, i ritmi sono lenti come quelli dei berberi e questo tipo di cottura non ha bisogno di particolari attenzioni, messo lì tutto insieme ci si può rilassare ritrovandosi con un'ottima pietanza dal sapore esotico. 
Io ho preparato un umido di tacchino con zucchine che ho poi accompagnato con del cuscus, un piatto unico e molto gustoso che ho servito su una tavola molto particolare realizzata con le splendide e colorate ceramiche siciliane De Simone su un tavolino basso con una tovaglia che ha il colore del mare.
Ho posto al centro il mio bellissimo tajin della linea Acqua Terre da Fuoco  Mori Italian Factory che ha il privilegio di mantenere anche il calore per diverso tempo, lasciando che ognuno se ne servisse a piacere. Con un piatto così ho scelto un grande Rosso Siciliano il Barone di Serramarrocco  prodotto dall'omonima azienda trapanese con uve pignatello, rara ed antica varietà del territorio trapanese.
"Colore rubino cupo, esaltato dai profumi di frutti rossi e maturi con note di liquirizia, tabacco, cioccolato vanigliato e profumi boisè. La ricchezza estrattiva e la complessità degli aromi balsamici di macchia mediterranea si esprimono al palato, con equilibrio ed armonia grazie ai tannini morbidi che sorreggono il bouquet fruttato in un lunghissimo finale".

L'azienda cui fa capo Marco di Serramarrocco è ubicata nel trapanese in zona particolarmente votata alla coltivazione dei vigneti. La “Vigna di Serramarrocco” con decreto n°61/2010 della Regione siciliana  risulta tutelata come prima vigna a Denominazione di Origine Protetta Erice e della provincia di Trapani. I pregiati vini prodotti dall'azienda sono sei e ognuno di essi ha una storia da raccontare.
Tajin di tacchino e zucchine
Ingredienti per 4 persone:
600 g di sovraccoscia di tacchino
2 -3 zucchine medie
1 cipolla 
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
spezie miste per tajine (paprika, cumino, zenzero, cannella, curcuma, menta, coriandolo)
sale e pepe
200 g di cuscus precotto
brodo vegetale
Tagliare la carne a pezzetti e condirla con l'aglio schiacciato e le spezie miste, Intanto nel tajin far appassire la cipolla a pezzi non piccoli, aggiungere la carne e alzare un po' la fiamma e quando la carne avrà preso un po' colore unire le zucchine a pezzi e un mestolo di brodo vegetale. Coprire il tegame e lasciar cuocere a fuoco lento per un'ora e mezza almeno, se si dovesse asciugare troppo si può aggiungere brodo. Regolare di sale e pepe e servire con il cuscus gonfiato con il pari peso di brodo e sgranato con altro olio.

2015-06-19

Spaghetti imporporati

Forchetta Mori Italian Factory, piattino conchiglia  La Porcellana Bianca, tovagliolo Busatti
Per porpora s'intende quel colore rosso intenso che vira al viola. Il Porpora è però anche un delizioso vino de Il Pollenza l'azienda vinicola del Conte Aldo Maria Brachetti Peretti  che nell’ultimo periodo del secolo appena trascorso, ha affiancato con successo l’attività agricola e vitivinicola alle prevalenti attività petrolifere ed energetiche della famiglia, riprendendo così la tradizione familiare del nonno Tebaldo, proprietario terriero e medico veterinario. Il Porpora è uno dei vini di punta dell'azienda marchigiana situata a Tolentino, un rosso intenso e consistente prodotto con uve Merlot e Montepulciano.

Ho voluto "sprecare" un buon bicchiere di Porpora 2011 per impreziosire i miei spaghetti e non me ne sono affatto pentita, il piatto è quello che mi aspettavo perfetto da preparare in pochi minuti portando in tavola con poco sforzo un primo da gourmet.
E' una validissima alternativa all'aglio olio e peperoncino, provate e vedrete, io ho aggiunto del radicchio disidratato della Società Agricola Malbosca ma anche delle striscioline di radicchio fresco o delle olive nere sono perfetti per questa preparazione.
Spaghetti imporporati
Ingredienti per 4 persone:
400 g di spaghettoni
2 bicchieri di vino rosso corposo
aglio e peperoncino*
olio extravergine d'oliva
20 g di radicchio disidratato (oppure un radicchio fresco)
Versare in un tegame capace un po' d'olio (5-6 cucchiai) aglio e peperoncino a piacere e lasciar scaldare senza far friggere aggiungere il vino e lasciar prendere calore, versarvi il radicchio e gli spaghetti appena lascati ammorbidire in acqua bollente salata, non devono cuocere ma solo essere in grado di piegarsi, proseguire la cottura della pasta nel tegame, aggiungendo l'acqua salata della pasta (un mestolo per volta) quando il sughetto si restringe e finché la pasta non sarò cotta, piccante e gustosissima.
* aglio e peperoncino Selezione di sapori Cannamela

Spaghetti imporporati

Forchetta Mori Italian Factory, piattino conchiglia  La Porcellana Bianca, tovagliolo Busatti
Per porpora s'intende quel colore rosso intenso che vira al viola. Il Porpora è però anche un delizioso vino de Il Pollenza l'azienda vinicola del Conte Aldo Maria Brachetti Peretti  che nell’ultimo periodo del secolo appena trascorso, ha affiancato con successo l’attività agricola e vitivinicola alle prevalenti attività petrolifere ed energetiche della famiglia, riprendendo così la tradizione familiare del nonno Tebaldo, proprietario terriero e medico veterinario. Il Porpora è uno dei vini di punta dell'azienda marchigiana situata a Tolentino, un rosso intenso e consistente prodotto con uve Merlot e Montepulciano.

Ho voluto "sprecare" un buon bicchiere di Porpora 2011 per impreziosire i miei spaghetti e non me ne sono affatto pentita, il piatto è quello che mi aspettavo perfetto da preparare in pochi minuti portando in tavola con poco sforzo un primo da gourmet.
E' una validissima alternativa all'aglio olio e peperoncino, provate e vedrete, io ho aggiunto del radicchio disidratato della Società Agricola Malbosca ma anche delle striscioline di radicchio fresco o delle olive nere sono perfetti per questa preparazione.
Spaghetti imporporati
Ingredienti per 4 persone:
400 g di spaghettoni
2 bicchieri di vino rosso corposo
aglio e peperoncino*
olio extravergine d'oliva
20 g di radicchio disidratato (oppure un radicchio fresco)
Versare in un tegame capace un po' d'olio (5-6 cucchiai) aglio e peperoncino a piacere e lasciar scaldare senza far friggere aggiungere il vino e lasciar prendere calore, versarvi il radicchio e gli spaghetti appena lascati ammorbidire in acqua bollente salata, non devono cuocere ma solo essere in grado di piegarsi, proseguire la cottura della pasta nel tegame, aggiungendo l'acqua salata della pasta (un mestolo per volta) quando il sughetto si restringe e finché la pasta non sarò cotta, piccante e gustosissima.
* aglio e peperoncino Selezione di sapori Cannamela

2015-06-16

Le Pizzette di Hulk ovvero come ti cucino una storia

Tessuto Busatti, piatto La Porcellana Bianca
Quante se ne fanno per i figli! Il fatto è che bisogna prenderli per il verso giusto e non sempre anche in tal caso si ottengono i risultati sperati. Ormai tra le attività cuciniere che imprescindibilmente facciamo insieme io e i miei bambini ci sono le pizzette. E si non le pizze ma le pizze monoporzione, in tale forma ne mangiano di più e poi sono perfette per la merenda anche fuori casa. La pizza fa felici davvero tutti, grandi e piccoli e così la nostra cucina diventa sovente campo di battaglia.
Tutti pazzi per la pizza di Sandro Natalini e Anna Laura Cantone edito da Coccole Books è una curiosa e divertente storia sulle origini della pizza. Di sicuro interesse per i bambini come per i grandi le pagine dedicate ai gusti di pizza preferiti nei vari paesi del mondo, non immaginate neppure quante insolite alternative esistono. Le bellissime illustrazioni cui ci ha ormai abituato la Cantone accompagnano i piccoli lettori dalla copertina all'ultima pagina seguendo le divertentissime avventure di Adamo ed Eva, Cleopatra e persino Cristoforo Colombo alle prese con la pizza o meglio con le sue antenate.
Le storie  hanno "poteri magici" e attraverso di esse si può far conoscere ai piccoli il mondo, insegnare le cose della vita e soprattutto farsi ascoltare. Sempre da Coccole Books è stata pubblicata una dolcissima fiaba Casa di nuvole di Sabina Antonelli con illustrazioni di Silvia Crocicchi. Una casa fatta di nuvole dove vivono papà Tempo e mamma Ora, inseparabili come le due parti di uno stesso cuore. La loro bella famiglia è composta da quattro figli: la piccola Aurora, Mezzodì, Tramonto e Sera, ognuno diverso come ogni istante di tempo per ogni giorno che passa. Mi sono emozionata nel capitolo dedicato a Mezzodì in cui si parla di luoghi della terra "dove le mamme non trovano nemmeno un pezzetto di pane secco per sfamare i propri figli" paesi dove "il tempo scorre lentissimo, un istante dura all'infinito e le mamme non hanno niente da dare ai propri figli, indipendentemente dal loro amore per la cucina o per la poesia. Non hanno la possibilità di cambiare le loro vite perché fanno parte dei poveri del mondo, degli esclusi, dei più deboli e indifesi. Sono invisibili ai più e spesso, troppo spesso non possono che scappare, lasciare la propria terra, rinunciare ai sogni e affrontare mille pericoli con un futuro incerto e la speranza nel cuore". Un modo per spiegare ai miei figli cosa sta succedendo accanto a noi...
In Cuciniamo una storia di Maddalena Prini e Nicola Dehmer edito da RED! sono i simpatici Yummies a raccontare gustose storie, ricette e curiosità. Un libro per affrontare con fantasia il rapporto con "nuovi" ingredienti. Il cibo sano non pubblicizzato dai media spaventa un poco i nostri pargoli troppo abituati al cibo industriale, con gli Yummies possiamo provare a scoprire insieme quel che la natura offre. Conoscere la provenienza, la varietà, i benefici e la bontà del cibo sano cucinato con un pizzico di estro lo renderà più amabile e saranno poi i nostri bambini, più responsabili del proprio benessere e rispettosi della natura, ad indicarci uno stile di vita più sano e consapevole. Del resto le storie hanno "poteri magici" come dicevo più sopra. 
Come le storie anche la pizza ha "poteri magici" riesce pure a  far mangiare ingredienti inaspettati anche ai più reticenti Sfruttando l'idea della storia abbiamo realizzato pizzette verdi dedicate a Hulk e quanti buoni spinaci sono finiti dentro, anche Giulio per compiacere uno dei suoi eroi preferiti ha finito per mangiare il suo Hulk realizzato da lui stesso con l'impasto misteriosamente verde di mamma.
Hulk realizzato da Giulio
Pizzette Hulk
Ingredienti:
500 g di pasta per pizza lievitata
100 g di spinaci lessati strizzati e frullati
1 tazza di salsa di pomodoro
aglio
origano
basilico
olio extravergine d'oliva
sale
4-6 piccole zucchine
1 fetta di formaggio Brie
Impastare la pasta lievitata con la crema di spinaci, aiutandosi con un po' di farina formare delle palline e lasciar lievitare ancora mezz'ora stese su un vassoio. Nel frattempo tagliare a rondelle le zucchine e salarle leggermente, condire la passata di pomodoro con aglio, olio, sale, basilico e origano. Stendere le palline ricavandone delle pizzette, condirle con il sugo preparato, le zucchine strizzate tra le mani e qualche tocchetto di formaggio brie. Cuocere in forno riscaldato alla massima temperatura, finché le pizzette prenderanno colore.

Le Pizzette di Hulk ovvero come ti cucino una storia

Tessuto Busatti, piatto La Porcellana Bianca
Quante se ne fanno per i figli! Il fatto è che bisogna prenderli per il verso giusto e non sempre anche in tal caso si ottengono i risultati sperati. Ormai tra le attività cuciniere che imprescindibilmente facciamo insieme io e i miei bambini ci sono le pizzette. E si non le pizze ma le pizze monoporzione, in tale forma ne mangiano di più e poi sono perfette per la merenda anche fuori casa. La pizza fa felici davvero tutti, grandi e piccoli e così la nostra cucina diventa sovente campo di battaglia.
Tutti pazzi per la pizza di Sandro Natalini e Anna Laura Cantone edito da Coccole Books è una curiosa e divertente storia sulle origini della pizza. Di sicuro interesse per i bambini come per i grandi le pagine dedicate ai gusti di pizza preferiti nei vari paesi del mondo, non immaginate neppure quante insolite alternative esistono. Le bellissime illustrazioni cui ci ha ormai abituato la Cantone accompagnano i piccoli lettori dalla copertina all'ultima pagina seguendo le divertentissime avventure di Adamo ed Eva, Cleopatra e persino Cristoforo Colombo alle prese con la pizza o meglio con le sue antenate.
Le storie  hanno "poteri magici" e attraverso di esse si può far conoscere ai piccoli il mondo, insegnare le cose della vita e soprattutto farsi ascoltare. Sempre da Coccole Books è stata pubblicata una dolcissima fiaba Casa di nuvole di Sabina Antonelli con illustrazioni di Silvia Crocicchi. Una casa fatta di nuvole dove vivono papà Tempo e mamma Ora, inseparabili come le due parti di uno stesso cuore. La loro bella famiglia è composta da quattro figli: la piccola Aurora, Mezzodì, Tramonto e Sera, ognuno diverso come ogni istante di tempo per ogni giorno che passa. Mi sono emozionata nel capitolo dedicato a Mezzodì in cui si parla di luoghi della terra "dove le mamme non trovano nemmeno un pezzetto di pane secco per sfamare i propri figli" paesi dove "il tempo scorre lentissimo, un istante dura all'infinito e le mamme non hanno niente da dare ai propri figli, indipendentemente dal loro amore per la cucina o per la poesia. Non hanno la possibilità di cambiare le loro vite perché fanno parte dei poveri del mondo, degli esclusi, dei più deboli e indifesi. Sono invisibili ai più e spesso, troppo spesso non possono che scappare, lasciare la propria terra, rinunciare ai sogni e affrontare mille pericoli con un futuro incerto e la speranza nel cuore". Un modo per spiegare ai miei figli cosa sta succedendo accanto a noi...
In Cuciniamo una storia di Maddalena Prini e Nicola Dehmer edito da RED! sono i simpatici Yummies a raccontare gustose storie, ricette e curiosità. Un libro per affrontare con fantasia il rapporto con "nuovi" ingredienti. Il cibo sano non pubblicizzato dai media spaventa un poco i nostri pargoli troppo abituati al cibo industriale, con gli Yummies possiamo provare a scoprire insieme quel che la natura offre. Conoscere la provenienza, la varietà, i benefici e la bontà del cibo sano cucinato con un pizzico di estro lo renderà più amabile e saranno poi i nostri bambini, più responsabili del proprio benessere e rispettosi della natura, ad indicarci uno stile di vita più sano e consapevole. Del resto le storie hanno "poteri magici" come dicevo più sopra. 
Come le storie anche la pizza ha "poteri magici" riesce pure a  far mangiare ingredienti inaspettati anche ai più reticenti Sfruttando l'idea della storia abbiamo realizzato pizzette verdi dedicate a Hulk e quanti buoni spinaci sono finiti dentro, anche Giulio per compiacere uno dei suoi eroi preferiti ha finito per mangiare il suo Hulk realizzato da lui stesso con l'impasto misteriosamente verde di mamma.
Hulk realizzato da Giulio
Pizzette Hulk
Ingredienti:
500 g di pasta per pizza lievitata
100 g di spinaci lessati strizzati e frullati
1 tazza di salsa di pomodoro
aglio
origano
basilico
olio extravergine d'oliva
sale
4-6 piccole zucchine
1 fetta di formaggio Brie
Impastare la pasta lievitata con la crema di spinaci, aiutandosi con un po' di farina formare delle palline e lasciar lievitare ancora mezz'ora stese su un vassoio. Nel frattempo tagliare a rondelle le zucchine e salarle leggermente, condire la passata di pomodoro con aglio, olio, sale, basilico e origano. Stendere le palline ricavandone delle pizzette, condirle con il sugo preparato, le zucchine strizzate tra le mani e qualche tocchetto di formaggio brie. Cuocere in forno riscaldato alla massima temperatura, finché le pizzette prenderanno colore.

2015-06-14

Il caffè e le ciliegie 2: diamo vigore e freschezza all'estate

Piattino conchiglia e bicchieri La Porcellana Bianca
C'è una bevanda che si lega in modo indissolubile alle mie estati di diversi anni fa, una bevanda che qui in Calabria conosciamo bene ed amiamo da decenni ma che altrove fino a un po' di tempo fa non se ne conosceva neppure l'esistenza, sto parlando della tradizionale cosiddetta "Gassosa al caffè" una bevanda da gustare molto fredda a base di infuso di caffè, acqua, zucchero e anidride carbonica. Una bevanda che, come dicevo, qui in Calabria abbiamo amato e bevuto per decenni ma che è poi quasi sparita dalla circolazione per riapparire qualche anno dopo, prodotta seguendo incomprensibili leggi del profitto, troppo dolce e poco aromatica, quasi una copia stinta dell'originale.
Oggi invece c'è Moka instinct e davanti a questo coffee drink prodotto da Bevi più naturale S.r.l. con una selezione di 5 varietà di caffè provenienti da tutto il mondo sapientemente miscelate per un gusto armonioso e ricco di suggestioni, mi sono emozionata ritrovando  in gusto proibito delle estati della mia infanzia. Gli ingredienti di Moka instinct sono pochi e naturali ed il gusto rinvigorente e rinfrescante di questa bevanda è destinato a divenire protagonista di questa estate 2015. E' ottima anche come base per originali cocktail io richiamando l'accostamento che più adoro in questo periodo il caffè e le ciliegie di cui parlavo qualche giorno fa, l'ho servita con cubetti di ghiaccio in cui ho incastonato ciliegie fresche, ho accompagnato questa bevanda con uno stuzzichino salato sano e molto gustoso.
Stuzzichini di crepes di ceci e semi di lino
Ingredienti:
1 uovo
50 g di farina di ceci
100 g di latte
sale e pepe
2 cucchiai di semi di lino
Mescolare l'uovo con la farina, salare, pepare ed allungare la pastella con il latte formare le crepes e cuocerle in un padellino unto d'olio, prima che la superficie sia rappresa cospargerla con semi di lino, tagliare a spicchi le crepes e dorarle in forno caldo, servire con l'aperitivo o come spezza fame.