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2016-03-21

Fragole e limoni per dare il benvenuto alla primavera


Arrivo alla fine ma voglio partecipare anch'io al Giveaway "Le primavere" di Batuffolando, mi piace il tema e allora  ci sto. Le categorie sono due ma ci sarà un unico vincitore:
"Ricette DOLCI (Torte da credenza, torte farcite, vassoi di dolcetti, biscotti ecc.) e Omaggi hand made (tutto quello che volete fare con le vostre fantastiche mani è davvero gradito, ma anche quello che arriva dalla mente e dal cuore, dall'estro come una poesia, un disegno, una fotografia ad esempio)" e io non so onestamente in quale categoria inserirmi visto che la ricetta di oggi è doppia però ho deciso che al di là dei dolcini voglio partecipare con questo goloso sciroppo di limoni hand made perfetto per granite e limonate lisce o frizzanti. Lo sciroppo lo prepara la mamma con i miei limoni e trovo sia perfetto anche da regalare magari acconciando un po' la bottiglia, nel mio caso ho scelto un cordino di cuoio con un piccolissimo limone di vetro da utilizzare successivamente come ciondolino. La ricetta di mamma, perfetta per utilizzare il succo dei limoni che residua dalla preparazione del limoncello (nel quale sono le bucce ad essere essenziali), è questa.
Sciroppo di limoni
Ingredienti:
1 litro di succo di limoni
1,8 Kg di zucchero semolato
Porre in una pentola il succo filtrato e lo zucchero portare ad ebollizione mescolando con un cucchiaio di legno, spegnere, lasciar intiepidire e imbottigliare.
Mi piace utilizzare il succo per fresche limonate che allungo con acqua frizzante e a cui aggiungo qualche goccia di succo di limone fresco che regala un po' di aspro.
Perfetta come bibita da merenda magari con questi piccoli bottoncini dolci farciti con dell'ottima confettura di fragole e limone
La base per i dolcini è sempre quella base delle Tortine soffici, solo che aromatizzo con scorza di limone metto una parte di succo di limone al posto dell'acqua e zucchero di canna invece di quello raffinato, è ottima anche  come base morbida da farcire con dell'ottima crema e frutta fresca a volontà. Nel mio caso ho farcito i dolcini con semplice e golosa confettura di fragole e limone TerraSole dell'azienda Ita_Ca di cui vi ho già parlato.

Fragole e limoni per dare il benvenuto alla primavera


Arrivo alla fine ma voglio partecipare anch'io al Giveaway "Le primavere" di Batuffolando, mi piace il tema e allora  ci sto. Le categorie sono due ma ci sarà un unico vincitore:
"Ricette DOLCI (Torte da credenza, torte farcite, vassoi di dolcetti, biscotti ecc.) e Omaggi hand made (tutto quello che volete fare con le vostre fantastiche mani è davvero gradito, ma anche quello che arriva dalla mente e dal cuore, dall'estro come una poesia, un disegno, una fotografia ad esempio)" e io non so onestamente in quale categoria inserirmi visto che la ricetta di oggi è doppia però ho deciso che al di là dei dolcini voglio partecipare con questo goloso sciroppo di limoni hand made perfetto per granite e limonate lisce o frizzanti. Lo sciroppo lo prepara la mamma con i miei limoni e trovo sia perfetto anche da regalare magari acconciando un po' la bottiglia, nel mio caso ho scelto un cordino di cuoio con un piccolissimo limone di vetro da utilizzare successivamente come ciondolino. La ricetta di mamma, perfetta per utilizzare il succo dei limoni che residua dalla preparazione del limoncello (nel quale sono le bucce ad essere essenziali), è questa.
Sciroppo di limoni
Ingredienti:
1 litro di succo di limoni
1,8 Kg di zucchero semolato
Porre in una pentola il succo filtrato e lo zucchero portare ad ebollizione mescolando con un cucchiaio di legno, spegnere, lasciar intiepidire e imbottigliare.
Mi piace utilizzare il succo per fresche limonate che allungo con acqua frizzante e a cui aggiungo qualche goccia di succo di limone fresco che regala un po' di aspro.
Perfetta come bibita da merenda magari con questi piccoli bottoncini dolci farciti con dell'ottima confettura di fragole e limone
La base per i dolcini è sempre quella base delle Tortine soffici, solo che aromatizzo con scorza di limone metto una parte di succo di limone al posto dell'acqua e zucchero di canna invece di quello raffinato, è ottima anche  come base morbida da farcire con dell'ottima crema e frutta fresca a volontà. Nel mio caso ho farcito i dolcini con semplice e golosa confettura di fragole e limone TerraSole dell'azienda Ita_Ca di cui vi ho già parlato.

2015-11-30

Filetto del desiderio ai sapori del bosco

Ebbene fino a una decina di anni fa le castagne erano per me semplicemente frutta secca da consumare bollite o come caldarroste in un brevissimo periodo dell'anno, ricomparivano infornate sulla tavola natalizia e poi basta più. Se avessi detto a mia nonna che potevano essere un ottimo condimento per la pasta o la carne si sarebbe messa sicuramente a ridere, si perché qui non è tradizione e ,siccome a me le tradizioni a tavola  mi piace sovvertirle, da quando cucino io ho iniziato ad assaggiare le castagne in diversi modi, attingendo magari anche alle tradizioni di quei luoghi in cui le castagne hanno nutrito e sostentato intere generazioni di popoli fornendo quell'apporto calorico necessario alla vita quando altro, ahimè, non c'era.
In questa mia ricerca e ricostruzione storica mi sono imbattuta in una preziosa pubblicazione di Stampa Alternativa Il riccio d'oro di Mariella Groppi e Antonella Sabatini e come scrive Andrea Camilleri nella lettera d'apertura del libro "non è solo un ricettario di cucina, perché la seconda parte dedicata alla storia della castagna nei secoli, arricchita da aneddoti, memorie e tradizioni, si legge con autentico godimento e stupore". Non posso che convenire con tali affermazioni avendo già definito il libro come prezioso. Le ricette, ben 250, spaziano dagli antipasti al  dolce senza dimenticare pani, sciroppi e conserve e poi ricette antiche. Davvero un libro imperdibile.
Difficile trovare dei frutti più versatili e nutrienti. Tutta la creatività 100% vegetale per spaziare dal dolce al salato nel  libro  fotografico Castagne di Linda Louis  edito da Sonda . Facili da trasformare in fiocchi, in farina e latte, ma anche in confettura, per preparare pani, focacce e biscotti, oltre che pasta, minestre e vellutate, contorni e dolci. Senza dimenticare i prelibati marron glacé che finalmente vi preparerete in casa seguendo le istruzioni contenute nel libro. Potrete inoltre conservarle, così da averle sempre a disposizione, essiccate o sciroppate. 
Io nonostante tutte le ricette a base di castagne a disposizione ne ho creato una mia, ho voluto realizzare un pesto di castagne profumatissimo con  aglio e molto rosmarino (ingredienti perfetti per controllare la pressione arteriosa) perfetto anche semplicemente per condire la pasta per una scelta vegetariana ma che ho invece utilizzato per arricchire un controfiletto bovino sormontato da una fettina di scamorza, che ho servito con una insalata di rucola e qualche funghetto sott'olio home made.
Carne rossa, rucola, rosmarino, prodotti del bosco...mi sa che ne è venuto fuori un piatto afrodisiaco. E si cari, se pensate che afrodisiaco sia legato per forza a tutto ciò che è esotico, date un'occhiata a Le ricette d'amore della nonna di Andrea Gamannossi per Sarnus. 45 piatti afrodisiaci per scoprire una Toscana "calda" e inaspettata in grado di fornire molti prodotti stimolanti per l'eros. Piatti di tradizione modificati a dovere e ribattezzati con fantasia per aggiungere malizia e quel tocco di mistero idonei a stimolare i sensi. E se la mia ricetta volessimo denominarla Filetto del desiderio ai sapori del bosco scopriremmo, ne sono certa, che ha un gusto diverso. Bello a volte giocare coi piatti inventando anche nomi fantasiosi e magari maliziosi  per affrontare un eccitante percorso di sapori, odori e colori, come suggerisce il libro che abbia un prosieguo al di fuori della tavola aggiungo io.
Tanta toscanità anche nell'ultimo libro di Fabio Picchi, chef-filosofo, noto ai più per le sue apparizioni televisive, fiorentino doc che in Firenze. Passeggiate tra cibo e laica civiltà edito da Giunti racconta la sua Firenze. Una guida sentimentale ed emotiva al cibo e all'arte della città, intessuta di ricordi, passione, storie, gusto. Passeggiate appassionate e appassionanti nel capoluogo toscano con una guida d'eccezione per scoprire l'anima di locali, personaggi, negozietti, monumenti, piazze, musei, viuzze, civaini, trippai, caffè. Fuori dai circuiti turistici. 10 punti che rendono Firenze irresistibile per un fiorentino e 10 punti che la rendono irresistibile a chi fiorentino non è, compongono la narrazione cui sapientemente Picchi intreccia ricette. Un libro che è anche un racconto per immagini grazie alle splendide foto del canadese James O’Mara che segue l’autore nel suo girovagare ed è capace di vedere Firenze con i suoi occhi. Numerosi interventi di Stella Rudolph, storica dell’arte di origine inglese da anni trapiantata a Firenze approfondiscono le tante opere d’arte che l’autore passa in rassegna nei suoi percorsi. Un libro semplicemente bello di quelli che di tanto in tanto torna la voglia di sfogliare e magari rileggere. "Nascere e vivere in una città dai mille padri è la fortuna della mia vita, come può essere di chiunque arrivi, per un giorno o mille, in questo meraviglioso, poetico, romantico luogo”
Con questa ricetta ho scelto di servire un Barbera d'Asti 2013 Collina del Prete Fratelli Pavia.

Filetto del desiderio ai sapori del bosco
Ingredienti per 4 persone
Per il pesto:
100 g di castagne bollite e sgusciate
1/2 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di mollica di pane bagnata e strizzata
1 cucchiaio di aghi di rosmarino fresco
2 cucchiai di grana grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale
per il piatto:
4 fette di filetto o controfiletto
4 fette di scamorza*
1 vaschetta di rucola fresca
4 cucchiaiate di pesto di castagne
funghetti sott'olio
olio extravergine d'oliva
sale
aglio
Condire la carne con aglio e olio. Preparare il pesto: frullare le castagne con la mollica, gli aghi di rosmarino tritati, il grana, olio (mezzo bicchiere circa), l'aglio tritato e un pizzico di sale, aggiungere acqua calda se dovesse risultare troppo asciutto ma la consistenza dev'essere pastosa e non fluida. Scaldare una piastra e rosolare la carne da ambo i lati, mettere le fette su una teglia (salare a piacere), aggiungere sopra ognuna una fetta di scamorza e una cucchiaiata di pesto di castagne, infornare sotto al grill per pochissimo tempo finché la scamorza inizierà a fondere. Servire su un letto di rucola decorando con qualche funghetto e un giro d'olio a crudo.
* Per la ricetta ho utilizzato scamorza bianca del Caseificio Giordano

Filetto del desiderio ai sapori del bosco

Ebbene fino a una decina di anni fa le castagne erano per me semplicemente frutta secca da consumare bollite o come caldarroste in un brevissimo periodo dell'anno, ricomparivano infornate sulla tavola natalizia e poi basta più. Se avessi detto a mia nonna che potevano essere un ottimo condimento per la pasta o la carne si sarebbe messa sicuramente a ridere, si perché qui non è tradizione e ,siccome a me le tradizioni a tavola  mi piace sovvertirle, da quando cucino io ho iniziato ad assaggiare le castagne in diversi modi, attingendo magari anche alle tradizioni di quei luoghi in cui le castagne hanno nutrito e sostentato intere generazioni di popoli fornendo quell'apporto calorico necessario alla vita quando altro, ahimè, non c'era.
In questa mia ricerca e ricostruzione storica mi sono imbattuta in una preziosa pubblicazione di Stampa Alternativa Il riccio d'oro di Mariella Groppi e Antonella Sabatini e come scrive Andrea Camilleri nella lettera d'apertura del libro "non è solo un ricettario di cucina, perché la seconda parte dedicata alla storia della castagna nei secoli, arricchita da aneddoti, memorie e tradizioni, si legge con autentico godimento e stupore". Non posso che convenire con tali affermazioni avendo già definito il libro come prezioso. Le ricette, ben 250, spaziano dagli antipasti al  dolce senza dimenticare pani, sciroppi e conserve e poi ricette antiche. Davvero un libro imperdibile.
Difficile trovare dei frutti più versatili e nutrienti. Tutta la creatività 100% vegetale per spaziare dal dolce al salato nel  libro  fotografico Castagne di Linda Louis  edito da Sonda . Facili da trasformare in fiocchi, in farina e latte, ma anche in confettura, per preparare pani, focacce e biscotti, oltre che pasta, minestre e vellutate, contorni e dolci. Senza dimenticare i prelibati marron glacé che finalmente vi preparerete in casa seguendo le istruzioni contenute nel libro. Potrete inoltre conservarle, così da averle sempre a disposizione, essiccate o sciroppate. 
Io nonostante tutte le ricette a base di castagne a disposizione ne ho creato una mia, ho voluto realizzare un pesto di castagne profumatissimo con  aglio e molto rosmarino (ingredienti perfetti per controllare la pressione arteriosa) perfetto anche semplicemente per condire la pasta per una scelta vegetariana ma che ho invece utilizzato per arricchire un controfiletto bovino sormontato da una fettina di scamorza, che ho servito con una insalata di rucola e qualche funghetto sott'olio home made.
Carne rossa, rucola, rosmarino, prodotti del bosco...mi sa che ne è venuto fuori un piatto afrodisiaco. E si cari, se pensate che afrodisiaco sia legato per forza a tutto ciò che è esotico, date un'occhiata a Le ricette d'amore della nonna di Andrea Gamannossi per Sarnus. 45 piatti afrodisiaci per scoprire una Toscana "calda" e inaspettata in grado di fornire molti prodotti stimolanti per l'eros. Piatti di tradizione modificati a dovere e ribattezzati con fantasia per aggiungere malizia e quel tocco di mistero idonei a stimolare i sensi. E se la mia ricetta volessimo denominarla Filetto del desiderio ai sapori del bosco scopriremmo, ne sono certa, che ha un gusto diverso. Bello a volte giocare coi piatti inventando anche nomi fantasiosi e magari maliziosi  per affrontare un eccitante percorso di sapori, odori e colori, come suggerisce il libro che abbia un prosieguo al di fuori della tavola aggiungo io.
Tanta toscanità anche nell'ultimo libro di Fabio Picchi, chef-filosofo, noto ai più per le sue apparizioni televisive, fiorentino doc che in Firenze. Passeggiate tra cibo e laica civiltà edito da Giunti racconta la sua Firenze. Una guida sentimentale ed emotiva al cibo e all'arte della città, intessuta di ricordi, passione, storie, gusto. Passeggiate appassionate e appassionanti nel capoluogo toscano con una guida d'eccezione per scoprire l'anima di locali, personaggi, negozietti, monumenti, piazze, musei, viuzze, civaini, trippai, caffè. Fuori dai circuiti turistici. 10 punti che rendono Firenze irresistibile per un fiorentino e 10 punti che la rendono irresistibile a chi fiorentino non è, compongono la narrazione cui sapientemente Picchi intreccia ricette. Un libro che è anche un racconto per immagini grazie alle splendide foto del canadese James O’Mara che segue l’autore nel suo girovagare ed è capace di vedere Firenze con i suoi occhi. Numerosi interventi di Stella Rudolph, storica dell’arte di origine inglese da anni trapiantata a Firenze approfondiscono le tante opere d’arte che l’autore passa in rassegna nei suoi percorsi. Un libro semplicemente bello di quelli che di tanto in tanto torna la voglia di sfogliare e magari rileggere. "Nascere e vivere in una città dai mille padri è la fortuna della mia vita, come può essere di chiunque arrivi, per un giorno o mille, in questo meraviglioso, poetico, romantico luogo”
Con questa ricetta ho scelto di servire un Barbera d'Asti 2013 Collina del Prete Fratelli Pavia.

Filetto del desiderio ai sapori del bosco
Ingredienti per 4 persone
Per il pesto:
100 g di castagne bollite e sgusciate
1/2 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di mollica di pane bagnata e strizzata
1 cucchiaio di aghi di rosmarino fresco
2 cucchiai di grana grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale
per il piatto:
4 fette di filetto o controfiletto
4 fette di scamorza*
1 vaschetta di rucola fresca
4 cucchiaiate di pesto di castagne
funghetti sott'olio
olio extravergine d'oliva
sale
aglio
Condire la carne con aglio e olio. Preparare il pesto: frullare le castagne con la mollica, gli aghi di rosmarino tritati, il grana, olio (mezzo bicchiere circa), l'aglio tritato e un pizzico di sale, aggiungere acqua calda se dovesse risultare troppo asciutto ma la consistenza dev'essere pastosa e non fluida. Scaldare una piastra e rosolare la carne da ambo i lati, mettere le fette su una teglia (salare a piacere), aggiungere sopra ognuna una fetta di scamorza e una cucchiaiata di pesto di castagne, infornare sotto al grill per pochissimo tempo finché la scamorza inizierà a fondere. Servire su un letto di rucola decorando con qualche funghetto e un giro d'olio a crudo.
* Per la ricetta ho utilizzato scamorza bianca del Caseificio Giordano

2015-07-14

Gelato chez moi: alla vaniglia con uvetta e frutta allo sciroppo home made

Tessuto Busatti, barattolo Weck MCM Emballages, coppe La Porcellana Bianca
http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/gelato-chez-moi/
Gelato chez moi è il titolo del libro di Barbara Torresan pubblicato da Gribaudo e dedicato al dolce della bella stagione per eccellenza. Le idee e le ricette del libro sono tante e tutte originali di quella originalità  ricercata cui la nostra Babs ci ha abituati. Ce n'è davvero per tutti i gusti, le occasioni e i momenti della giornata. Classici contemporanei, veg, di frutta, stecchi, frappè, affogati e frullati, granite e ghiaccioli, biscotti, torte e mignon. Golose preparazioni che ci strizzano l'occhio dalle patinate pagine di questa bellissima pubblicazione. Difficile non trovare quello giusto per noi visto che vi sono ricette da preparare con la gelatiera o senza e altre in cui il punto di partenza è il gelato già pronto.
Sfogliavo le pagine mi appuntavo quelli da provare o da rielaborare, alla fine la mia lista era davvero lunga a riprova che davvero sono ricette da poter sperimentare. La vaniglia in coppa ha catturato la mia attenzione per la presenza dell'uvetta ammollata nel rum, qualcosa di irresistibile per me, prevedeva poi l'aggiunta di amaretti o nocciolini e panna montata, io invece ho accostato il gelato alla vaniglia con l'uvetta alla mia frutta sciroppata che sempre preparo nel mese di giugno quando l'albero delle pere si riempie di fruttini e l'albicocco ci regala un assaggio della sua bontà. Il bello di questa frutta sciroppata home made è che non è per nulla dolce ed è molto aromatica visto che aggiungo qualche bacca di pepe lungo, con il gelato alla vaniglia e uvetta del libro e un biscottino ha trovato il suo completamento ideale.
Ingredienti per 4 persone:
8 palline di gelato alla vaniglia
2 cucchiai di uva sultanina
1 bicchierino di rum
pere e albicocche allo sciroppo*
biscottini o cialde per completare
ammollare l'uvetta nel rum poi strizzarla e mescolarla al gelato, riporre in frigo a rassodare. Disporre due mezze pere e mezza albicocca in ciascuna coppa, aggiungervi il gelato e completare con un biscottino o una cialda.
Pere e albicocche allo sciroppo
Ingredienti
1 l di acqua
300 g di zucchero
la scorza di un limone
1 kg c.a. di pere e albicocche
3-4 bacche di pepe lungo
preparare lo sciroppo con acqua, zucchero e scorza di limone. Pulire i frutti e tagliarli in due eliminando i noccioli. Disporre i frutti nei vasi scelti, nel mio caso quelli a chiusura ermetica della Weck MCM Emballages, coprire con lo sciroppo ed aggiungere 1-2 bacche di pepe lungo secondo la grandezza dei barattoli. Tappare ermeticamente e porre a cuocere a bagnomaria per 20-25 minuti, spegnere e lasciar raffreddare nell'acqua di cottura.

Gelato chez moi: alla vaniglia con uvetta e frutta allo sciroppo home made

Tessuto Busatti, barattolo Weck MCM Emballages, coppe La Porcellana Bianca
http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/gelato-chez-moi/
Gelato chez moi è il titolo del libro di Barbara Torresan pubblicato da Gribaudo e dedicato al dolce della bella stagione per eccellenza. Le idee e le ricette del libro sono tante e tutte originali di quella originalità  ricercata cui la nostra Babs ci ha abituati. Ce n'è davvero per tutti i gusti, le occasioni e i momenti della giornata. Classici contemporanei, veg, di frutta, stecchi, frappè, affogati e frullati, granite e ghiaccioli, biscotti, torte e mignon. Golose preparazioni che ci strizzano l'occhio dalle patinate pagine di questa bellissima pubblicazione. Difficile non trovare quello giusto per noi visto che vi sono ricette da preparare con la gelatiera o senza e altre in cui il punto di partenza è il gelato già pronto.
Sfogliavo le pagine mi appuntavo quelli da provare o da rielaborare, alla fine la mia lista era davvero lunga a riprova che davvero sono ricette da poter sperimentare. La vaniglia in coppa ha catturato la mia attenzione per la presenza dell'uvetta ammollata nel rum, qualcosa di irresistibile per me, prevedeva poi l'aggiunta di amaretti o nocciolini e panna montata, io invece ho accostato il gelato alla vaniglia con l'uvetta alla mia frutta sciroppata che sempre preparo nel mese di giugno quando l'albero delle pere si riempie di fruttini e l'albicocco ci regala un assaggio della sua bontà. Il bello di questa frutta sciroppata home made è che non è per nulla dolce ed è molto aromatica visto che aggiungo qualche bacca di pepe lungo, con il gelato alla vaniglia e uvetta del libro e un biscottino ha trovato il suo completamento ideale.
Ingredienti per 4 persone:
8 palline di gelato alla vaniglia
2 cucchiai di uva sultanina
1 bicchierino di rum
pere e albicocche allo sciroppo*
biscottini o cialde per completare
ammollare l'uvetta nel rum poi strizzarla e mescolarla al gelato, riporre in frigo a rassodare. Disporre due mezze pere e mezza albicocca in ciascuna coppa, aggiungervi il gelato e completare con un biscottino o una cialda.
Pere e albicocche allo sciroppo
Ingredienti
1 l di acqua
300 g di zucchero
la scorza di un limone
1 kg c.a. di pere e albicocche
3-4 bacche di pepe lungo
preparare lo sciroppo con acqua, zucchero e scorza di limone. Pulire i frutti e tagliarli in due eliminando i noccioli. Disporre i frutti nei vasi scelti, nel mio caso quelli a chiusura ermetica della Weck MCM Emballages, coprire con lo sciroppo ed aggiungere 1-2 bacche di pepe lungo secondo la grandezza dei barattoli. Tappare ermeticamente e porre a cuocere a bagnomaria per 20-25 minuti, spegnere e lasciar raffreddare nell'acqua di cottura.

2014-12-17

Tartufi di fagioli Azuki e mandorle...senza lattosio e proteine del latte



Piatto La Porcellana Bianca, cestini sullo sfondo ImballoREGALO.com
Non pensavo di riuscirci ma la cosa mi frullava in testa da tempo, da quando lessi che in Giappone con i fagioli Azuki preparano una crema dolce spalmabile tipo la nostra marmellata di castagne. Ho poi trovato i fagioli Azuki rossi nello shop Sapori Gourmet ma non avevo la ricetta. In una recente pubblicazione di Edizioni Età dell'Acquario ho trovato anche quella ed il cerchio finalmente si chiude.
Il grande libro delle ricette senza lattosio e proteine del latte di Marica Moda è stato scritto dall'autrice per necessità, visto che a un certo punto della sua vita ha dovuto rinunciare al latte, ma devo dire che ha reso un grande servigio un po' a tutti visto che le intolleranze e - ahimè! - anche le allergie al lattosio sono aumentate in modo esponenziale. Quando si scopre di dover fare a meno di alcuni alimenti ci si sente spiazzati e in difficoltà, bisogna praticamente reinventare la propria vita ed è quello che ha fatto l'autrice del libro e che ci insegna a fare attraverso le pagine di questo ricco e completo volume. Moltissimi alimenti contengono latte, lattosio, siero di latte, latte in polvere o derivati, sia come ingredienti effettivi che come conservanti naturali. Chi deve rinunciarvi si sente di fronte a una scelta comunque svantaggiosa: mettere in pericolo la salute o cambiare radicalmente in peggio la qualità della vita. In realtà, una situazione che all’inizio può mettere in grave difficoltà può trasformarsi in un’occasione per rinnovare la propria idea di cucina e per acquisire maggiore consapevolezza riguardo agli ingredienti che utilizziamo ogni giorno. Dopo un’interessante introduzione sulle intolleranze e le allergie alimentari, su come riconoscerle e viverle serenamente, con molti utili consigli per chi si trova ad affrontare una dieta (e una vita!) tutta nuova l'autrice si sofferma sulle ricette che non contengono latte e suoi derivati. A prescindere dall'assenza del lattosio, per me fortunatamente non essenziale, ho trovato al suo interno tantissime ricette stuzzicanti e appetitose – tra antipasti, primi, secondi, contorni, dressing e dolci –, per intolleranti non solo al lattosio ma anche al glutine, per i vegani e per tutti coloro che condividono la loro vita e le loro scelte, ma non vogliono rinunciare ai piaceri del palato. Anche senza il latte, la cucina può restare una fonte di soddisfazione e di gioia. 
 
Tra le tante ricette del libro ho scelto questa della marmellata di Azuki che cercavo da tempo immemore con cui si realizzano i Mochi daifuku giapponesi, dei dolci tipici nipponici e con cui io ho invece realizzato dei golosi e profumati tartufi visto il periodo natalizio, regalo perfetto per l'amica intollerante o per quella salutista, magari con l'aggiunta del libro di cui vi ho detto.
Marmellata di Fagioli Azuki
Ingredienti:
200 g di fagioli azuki rossi
300 g di zucchero semolato
vaniglia e rum (aggiunti da me)
1 pz di sale
Lavare i fagioli in acqua corrente per 3 volte e buttate via l’acqua ogni volta, poi metterli in ammollo in una terrina, coprendoli con dell’acqua per una notte. Il giorno dopo, versare i fagioli con la loro acqua in una pentola e farli bollire per 10 minuti, quindi scolarli dall’acqua e rimetterli nella pentola. Aggiungere altra acqua coprendoli di 2 volte il loro volume e versate 200 g di zucchero. Cuocerli a fuoco medio fino a quando avranno raggiunto la consistenza di una marmellata e nella pentola sarà rimasta poca acqua, quindi aggiungere un pizzico di sale, un cucchiaino di vaniglia e due cucchiai di rum. Frullare con un frullino ad immersione e dopo aver invasato conservare in frigo.
 
Tartufi di fagioli Azuki e mandorle
Ingredienti:
2 cucchiaiate colme di crema di fagioli Azuki
2 cucchiai di cacao amaro
100 g di mandorle tostate
cacao amaro per rotolarvi i tartufi
Tritare le mandorle ed amalgamarle con il cacao e la marmellata di Azuki formare le palline e passarle nel cacao amaro.

Tartufi di fagioli Azuki e mandorle...senza lattosio e proteine del latte



Piatto La Porcellana Bianca, cestini sullo sfondo ImballoREGALO.com
Non pensavo di riuscirci ma la cosa mi frullava in testa da tempo, da quando lessi che in Giappone con i fagioli Azuki preparano una crema dolce spalmabile tipo la nostra marmellata di castagne. Ho poi trovato i fagioli Azuki rossi nello shop Sapori Gourmet ma non avevo la ricetta. In una recente pubblicazione di Edizioni Età dell'Acquario ho trovato anche quella ed il cerchio finalmente si chiude.
Il grande libro delle ricette senza lattosio e proteine del latte di Marica Moda è stato scritto dall'autrice per necessità, visto che a un certo punto della sua vita ha dovuto rinunciare al latte, ma devo dire che ha reso un grande servigio un po' a tutti visto che le intolleranze e - ahimè! - anche le allergie al lattosio sono aumentate in modo esponenziale. Quando si scopre di dover fare a meno di alcuni alimenti ci si sente spiazzati e in difficoltà, bisogna praticamente reinventare la propria vita ed è quello che ha fatto l'autrice del libro e che ci insegna a fare attraverso le pagine di questo ricco e completo volume. Moltissimi alimenti contengono latte, lattosio, siero di latte, latte in polvere o derivati, sia come ingredienti effettivi che come conservanti naturali. Chi deve rinunciarvi si sente di fronte a una scelta comunque svantaggiosa: mettere in pericolo la salute o cambiare radicalmente in peggio la qualità della vita. In realtà, una situazione che all’inizio può mettere in grave difficoltà può trasformarsi in un’occasione per rinnovare la propria idea di cucina e per acquisire maggiore consapevolezza riguardo agli ingredienti che utilizziamo ogni giorno. Dopo un’interessante introduzione sulle intolleranze e le allergie alimentari, su come riconoscerle e viverle serenamente, con molti utili consigli per chi si trova ad affrontare una dieta (e una vita!) tutta nuova l'autrice si sofferma sulle ricette che non contengono latte e suoi derivati. A prescindere dall'assenza del lattosio, per me fortunatamente non essenziale, ho trovato al suo interno tantissime ricette stuzzicanti e appetitose – tra antipasti, primi, secondi, contorni, dressing e dolci –, per intolleranti non solo al lattosio ma anche al glutine, per i vegani e per tutti coloro che condividono la loro vita e le loro scelte, ma non vogliono rinunciare ai piaceri del palato. Anche senza il latte, la cucina può restare una fonte di soddisfazione e di gioia. 
 
Tra le tante ricette del libro ho scelto questa della marmellata di Azuki che cercavo da tempo immemore con cui si realizzano i Mochi daifuku giapponesi, dei dolci tipici nipponici e con cui io ho invece realizzato dei golosi e profumati tartufi visto il periodo natalizio, regalo perfetto per l'amica intollerante o per quella salutista, magari con l'aggiunta del libro di cui vi ho detto.
Marmellata di Fagioli Azuki
Ingredienti:
200 g di fagioli azuki rossi
300 g di zucchero semolato
vaniglia e rum (aggiunti da me)
1 pz di sale
Lavare i fagioli in acqua corrente per 3 volte e buttate via l’acqua ogni volta, poi metterli in ammollo in una terrina, coprendoli con dell’acqua per una notte. Il giorno dopo, versare i fagioli con la loro acqua in una pentola e farli bollire per 10 minuti, quindi scolarli dall’acqua e rimetterli nella pentola. Aggiungere altra acqua coprendoli di 2 volte il loro volume e versate 200 g di zucchero. Cuocerli a fuoco medio fino a quando avranno raggiunto la consistenza di una marmellata e nella pentola sarà rimasta poca acqua, quindi aggiungere un pizzico di sale, un cucchiaino di vaniglia e due cucchiai di rum. Frullare con un frullino ad immersione e dopo aver invasato conservare in frigo.
 
Tartufi di fagioli Azuki e mandorle
Ingredienti:
2 cucchiaiate colme di crema di fagioli Azuki
2 cucchiai di cacao amaro
100 g di mandorle tostate
cacao amaro per rotolarvi i tartufi
Tritare le mandorle ed amalgamarle con il cacao e la marmellata di Azuki formare le palline e passarle nel cacao amaro.

2014-09-11

Il tonno di coniglio e le sue crocchette

Ciotola Ceramiche Maroso, runner Busatti
Qualche post fa accennavo alla mia ultima passione per le conserve. Restando al mare circa un mese non ho certo il tempo di mettermi tutti i giorni ai fornelli ecco allora che pesce, formaggio e anche carne preparata e conservata in anticipo mi hanno sostenuto molto nel mese di agosto. Il coniglio è una carne molto delicata e versatile, è perfetto in ogni stagione. Cercavo la ricetta per il coniglio in agrodolce, tipica siciliana, quando mi sono imbattuta nel tonno di coniglio, tradizionale antipasto piemontese. E' stato amore a prima vista e al giorno dopo armata di tutti gli ingredienti mi sono cimentata in questa golosa preparazione di cui vi lascio la ricetta.
Il Tonno di coniglio è perfetto sui crostini ma costituisce un ottimo ingrediente per ricche insalata e anche per le crocchette di patate cui conferisce un gusto particolare.
Tonno di coniglio
Ingredienti:
1 coniglio intero
2 litri d'acqua
1 cipolla
2 carote
2 coste di sedano
3-4 chiodi di garofano
erbe aromatiche (rosmarino, timo, salvia)
sale grosso
Olio extravergine d'oliva
3-4 spicchi d'aglio
pepe nero in grani
10-12 foglie di salvia
Preparare un brodo con l'acqua, la cipolla, i chiodi di garofano, le carote il sedano, le erbe aromatiche e il sale, cuocervi il coniglio intero, ben pulito, per un paio d'ore. Lasciarlo raffreddare nell'acqua di cottura. Disossare il coniglio e condirlo con l'aglio a pezzi, qualche grano di pepe, la salvia e dell'olio. Mettere la carne nei vasetti (3-4) e coprire con olio extravergine d'oliva. Chiudere e sterilizzare i vasetti cuocendoli in acqua per 45-60 minuti. Lasciarli raffreddare in acqua prima di conservarli in frigorifero anche per 5-6 mesi.
Crocchette di tonno di coniglio
Ingredienti:
2 patate lesse
200 g di tonno di coniglio sgocciolato
1 uovo
2 cucchiai di grana grattugiato
sale e pepe
2 albumi
pangrattato per la panatura
olio per friggere
Schiacciare le patate e mescolarle alla carne sgocciolata dall'olio di conservazione e tritata con il coltello, aggiungere un uovo, il grana, sale e pepe. Formare delle palline  passarle nei due albumi leggermente battuti con la forchetta e nel pangrattato. Friggere in abbondante olio finché risulteranno ben dorate.
* Per questa ricetta ho utilizzato Olio extravergine d'oliva 100% italiano Dante e per la frittura delle crocchette Olita degli Oleifici Mataluni

Il tonno di coniglio e le sue crocchette

Ciotola Ceramiche Maroso, runner Busatti
Qualche post fa accennavo alla mia ultima passione per le conserve. Restando al mare circa un mese non ho certo il tempo di mettermi tutti i giorni ai fornelli ecco allora che pesce, formaggio e anche carne preparata e conservata in anticipo mi hanno sostenuto molto nel mese di agosto. Il coniglio è una carne molto delicata e versatile, è perfetto in ogni stagione. Cercavo la ricetta per il coniglio in agrodolce, tipica siciliana, quando mi sono imbattuta nel tonno di coniglio, tradizionale antipasto piemontese. E' stato amore a prima vista e al giorno dopo armata di tutti gli ingredienti mi sono cimentata in questa golosa preparazione di cui vi lascio la ricetta.
Il Tonno di coniglio è perfetto sui crostini ma costituisce un ottimo ingrediente per ricche insalata e anche per le crocchette di patate cui conferisce un gusto particolare.
Tonno di coniglio
Ingredienti:
1 coniglio intero
2 litri d'acqua
1 cipolla
2 carote
2 coste di sedano
3-4 chiodi di garofano
erbe aromatiche (rosmarino, timo, salvia)
sale grosso
Olio extravergine d'oliva
3-4 spicchi d'aglio
pepe nero in grani
10-12 foglie di salvia
Preparare un brodo con l'acqua, la cipolla, i chiodi di garofano, le carote il sedano, le erbe aromatiche e il sale, cuocervi il coniglio intero, ben pulito, per un paio d'ore. Lasciarlo raffreddare nell'acqua di cottura. Disossare il coniglio e condirlo con l'aglio a pezzi, qualche grano di pepe, la salvia e dell'olio. Mettere la carne nei vasetti (3-4) e coprire con olio extravergine d'oliva. Chiudere e sterilizzare i vasetti cuocendoli in acqua per 45-60 minuti. Lasciarli raffreddare in acqua prima di conservarli in frigorifero anche per 5-6 mesi.
Crocchette di tonno di coniglio
Ingredienti:
2 patate lesse
200 g di tonno di coniglio sgocciolato
1 uovo
2 cucchiai di grana grattugiato
sale e pepe
2 albumi
pangrattato per la panatura
olio per friggere
Schiacciare le patate e mescolarle alla carne sgocciolata dall'olio di conservazione e tritata con il coltello, aggiungere un uovo, il grana, sale e pepe. Formare delle palline  passarle nei due albumi leggermente battuti con la forchetta e nel pangrattato. Friggere in abbondante olio finché risulteranno ben dorate.
* Per questa ricetta ho utilizzato Olio extravergine d'oliva 100% italiano Dante e per la frittura delle crocchette Olita degli Oleifici Mataluni

2013-12-22

Regali da e per "formichine": confetture & co.

Piattino e cucchiaino La Porcellana Bianca, cucchiaio in legno Verdiamo
Se siete formichine fattive sicuramente ad oggi avrete una dispensa ben fornita di bellissimi, ordinati e golosi vasetti da voi preparati nel corso dell'anno, non vi resterà che renderli speciali con fiocchi, etichette e quant'altro la fantasia e il buon gusto possano suggerirvi e regalarli per il Natale ai vostri amici. Se ci tenete a fare da voi i regali per il Natale ma non avete scorte a sufficienza in dispensa, anche la notte può essere propizia per realizzare una confettura come quella di mele e limoni che vedete nella mia foto e che manderà in estasi il destinatario del dono per quanto è buona. E' ottima con del croccante pane e del burro leggermente salato. Magari se aggiungete al regalo una bella fornata di biscotti home made stampati con quello stampino verde che vedete in foto che ho trovato allegato al fascicolo n. 10 de I dolci di Benedetta il regalo sarà indimenticabile.
 Succede però a volte di dover fare un regalo ad una persona che in cucina ci sa fare ancora più di noi, una sorella, la mamma stessa, l'amica blogger o la collega "perfetta". In tal caso occorre un regalo per formichine e non da formichina e trovo che faccia al caso il nuovo libro di Lisa Casali Autoproduzione in cucina pubblicato da Gribaudo. Lei e il suo Ecocucina  la conoscete tutti. Si proprio quella che fa il brodo con gli scarti delle verdure, che mette su un pranzo con le bucce delle fave e che cucina nella lavastoviglie mentre i piatti si lavano, ma in questo libro ha superato davvero se stessa, mi sono già letteralmente incantata davanti agli sciroppi, alle zuppe liofilizzate ed alla gazzosa home made, ma so che il libro dovrò studiarmelo pagina per pagina per non farmi sfuggire nulla davvero di quanto vi è racchiuso. E' un manuale indispensabile  e davvero completo per raggiungere l'autosufficienza in cucina imparando a fare da sé tutti quegli alimenti che di solito si acquistano al supermercato e a conservarli con tecniche che rispettano i cibi senza l’aggiunta di additivi.  Mangiare in modo sano e naturale, risparmiare e inquinare meno si può seguendo i consigli di Lisa Casali, non occorrono grossi investimenti e anche un orto di un metro quadro realizzato secondo i consigli dell'autrice renderà possibile una vita ecocompatibile.
Ora la Confettura di mele e limoni che ho preparato con i limoni del mio albero:
500 g di limoni
500 g di mele tipo Golden 
700 g di zucchero semolato
Dopo aver lavato ed asciugato i limoni pelarli con un pelapatate ricavandone solo la parte gialla. Bollire le scorze in una casseruola coperte d’acqua per circa mezz’ora. Quando saranno pronte tagliarle a striscioline. 
Intanto spremere i limoni e tenerne il succo da parte.
Preparare lo sciroppo facendo bollire a fuoco basso lo zucchero con 700 ml di acqua.
A metà dello sciroppo aggiungere le scorrette ed il succo di limoni e porre a cuocere per una ventina di minuti, mescolando spesso.
All’altra parte di sciroppo aggiungere le mele sbucciate e tagliate a fettine sottili, cuocere per circa mezz’ora poi aggiungere lo sciroppo di limoni preparato e continuare la cottura finché la marmellata risulterà della giusta consistenza.
P.S. Fino al giorno di Natale sono ancora impegnatissima con il lavoro, la cena etc ma passate magari un'idea al volo per l'aperitivo ci scappa no?