2013-01-30

Riso alla cantonese con salmerino affumicato

riso cantonese con pesce
Piatti Ceramiche Maroso, tovagliolo Busatti
Ci sono alimenti "esotici" che sono diventati ormai di uso comune, ne è un caso il riso a chicco lungo. Il basmati, il thai o Jasmine ma anche patna  della cucina asiatica la fanno ormai da padrone nelle nostre dispense poiché perfetti per accompagnare i curry, i piatti della cucina cinese, thai e araba, ma anche per ripieni, sformati e insalate.
Giulia Visci, autrice del libro Il nuovo nel piatto, pubblicato da Ponte alle Grazie nella collana Il lettore Goloso, ha selezionato e catalogato ben 128 cibi "alieni". Il libro è in effetti una "piccola e agile enciclopedia della globalizzazione a tavola": cibi, bevande, frutta, verdura, sali, spezie, fiori, radici, formaggi e burro fai da te, cereali alternativi e tanti altri prodotti che negli ultimi decenni hanno varcato i confini nazionali entrando a pieno titolo nella nostra lista della spesa che si è quindi arricchita con notevole beneficio per la nostra dieta anche in caso di malattie o intolleranze. Per ogni alimento del libro l'autrice traccia un identikit fatto di storia e di scienza ma anche di favole e leggende, spesso chiarendo imprecisioni e inesattezze ancora molto frequenti. "Centoventotto compagni di viaggio con i quali intraprendere nuove avventure gastronomiche", non potevano mancare, e in effetti non mancano, ricette e suggerimenti sul loro uso in cucina e non solo per godere appieno delle proprietà di ognuno.
Per la cottura del riso basmati, ideale per la ricetta che vado a proporvi, vi consiglio di seguire le indicazioni del libro: Prima della cottura è necessario sciacquarlo sotto l’acqua per eliminare l’eccesso di amido, quindi tenerlo in ammollo da un minimo di 20 minuti a un massimo di 60 in acqua, per evitare che i chicchi si spezzino cuocendo. Mettete a bollire l’acqua in una pentola, nelle proporzioni di una tazza e mezza per ogni tazza di riso, e portate a ebollizione. Non appena l’acqua comincia a fare le prime bolle, aggiungete il riso scolato e alzate la fiamma finché non riprende il bollore. Riabbassate la fiamma al minimo, coprite con il coperchio lasciando una piccola apertura per far uscire il vapore e contate 10 minuti. Trascorsi questi, spegnete il fuoco, chiudete il coperchio completamente e lasciate riposare altri 10 minuti. Quindi servite il basmati dopo averlo sgranato con la forchetta.
Nel mio riso alla cantonese ho omesso l'utilizzo consueto del prosciutto ed ho conferito un gusto più ricercato con del salmerino alpino affumicato, un pesce dalla carne magra, compatta e delicata che TrotaOro lavora splendidamente.
Riso alla cantonese con salmerino affumicato
Ingredienti per 4 persone:
3 tazze di riso basmati
1 filetto di salmerino affumicato
1 tazza di piselli
2 uova
salsa di soia
olio
Cuocere il riso secondo le indicazioni di cui sopra, lessare i piselli e mescolare le uova con due cucchiai di salsa di soia. In una capace padella appena unta cuocere le uova ottenendo una frittatina che dovrà risultare sottilissima. Tagliarla a striscioline e saltare in padella il riso con un filo d'olio, i piselli e le striscioline di frittata, aggiungendo altra salsa di soia a piacere completare con il salmerino affettato sottile.

Riso alla cantonese con salmerino affumicato

riso cantonese con pesce
Piatti Ceramiche Maroso, tovagliolo Busatti
Ci sono alimenti "esotici" che sono diventati ormai di uso comune, ne è un caso il riso a chicco lungo. Il basmati, il thai o Jasmine ma anche patna  della cucina asiatica la fanno ormai da padrone nelle nostre dispense poiché perfetti per accompagnare i curry, i piatti della cucina cinese, thai e araba, ma anche per ripieni, sformati e insalate.
Giulia Visci, autrice del libro Il nuovo nel piatto, pubblicato da Ponte alle Grazie nella collana Il lettore Goloso, ha selezionato e catalogato ben 128 cibi "alieni". Il libro è in effetti una "piccola e agile enciclopedia della globalizzazione a tavola": cibi, bevande, frutta, verdura, sali, spezie, fiori, radici, formaggi e burro fai da te, cereali alternativi e tanti altri prodotti che negli ultimi decenni hanno varcato i confini nazionali entrando a pieno titolo nella nostra lista della spesa che si è quindi arricchita con notevole beneficio per la nostra dieta anche in caso di malattie o intolleranze. Per ogni alimento del libro l'autrice traccia un identikit fatto di storia e di scienza ma anche di favole e leggende, spesso chiarendo imprecisioni e inesattezze ancora molto frequenti. "Centoventotto compagni di viaggio con i quali intraprendere nuove avventure gastronomiche", non potevano mancare, e in effetti non mancano, ricette e suggerimenti sul loro uso in cucina e non solo per godere appieno delle proprietà di ognuno.
Per la cottura del riso basmati, ideale per la ricetta che vado a proporvi, vi consiglio di seguire le indicazioni del libro: Prima della cottura è necessario sciacquarlo sotto l’acqua per eliminare l’eccesso di amido, quindi tenerlo in ammollo da un minimo di 20 minuti a un massimo di 60 in acqua, per evitare che i chicchi si spezzino cuocendo. Mettete a bollire l’acqua in una pentola, nelle proporzioni di una tazza e mezza per ogni tazza di riso, e portate a ebollizione. Non appena l’acqua comincia a fare le prime bolle, aggiungete il riso scolato e alzate la fiamma finché non riprende il bollore. Riabbassate la fiamma al minimo, coprite con il coperchio lasciando una piccola apertura per far uscire il vapore e contate 10 minuti. Trascorsi questi, spegnete il fuoco, chiudete il coperchio completamente e lasciate riposare altri 10 minuti. Quindi servite il basmati dopo averlo sgranato con la forchetta.
Nel mio riso alla cantonese ho omesso l'utilizzo consueto del prosciutto ed ho conferito un gusto più ricercato con del salmerino alpino affumicato, un pesce dalla carne magra, compatta e delicata che TrotaOro lavora splendidamente.
Riso alla cantonese con salmerino affumicato
Ingredienti per 4 persone:
3 tazze di riso basmati
1 filetto di salmerino affumicato
1 tazza di piselli
2 uova
salsa di soia
olio
Cuocere il riso secondo le indicazioni di cui sopra, lessare i piselli e mescolare le uova con due cucchiai di salsa di soia. In una capace padella appena unta cuocere le uova ottenendo una frittatina che dovrà risultare sottilissima. Tagliarla a striscioline e saltare in padella il riso con un filo d'olio, i piselli e le striscioline di frittata, aggiungendo altra salsa di soia a piacere completare con il salmerino affettato sottile.

2013-01-29

Dolcini light con crema allo yogurt

Vassoio IVV, tessuto Busatti
Ho realizzato dei dolcini leggerissimi perfetti per ogni momento della giornata, di quelli per non sentirsi in colpa, olio ISIO4* scelto nella varietà  girasole, colza, olio extra vergine d’oliva e vinaccioli nell'impasto e poi una semplice cremina di yogurt dolcificato con gelatina alla cannella Agricola SI.GI. e scagliette di cioccolato extra fondente, pochi grassi e tanto tanto sapore. Le tortine sono venute fuori molto soffici sarà merito anche del lievito atomico di AR.PA. Lieviti.
Alzata IVV
Ingredienti:
250 g di farina 00
200 g di zucchero
100 g di olio
4 uova
1 bustina di lievito per dolci
Per la crema di yogurt:
250 g di yogurt intero cremoso
2 cucchiai di gelatina alla cannella
50 g di cioccolato extra-fondente
zucchero a velo per completare
Con una semplice frusta a mano montare le uova con lo zucchero, unire l'olio e poi la farina setacciata con il lievito. Suddividere l'impasto negli stampini (io ho utilizzato stampini da savarin per avere la possibilità di inserire la crema nel foro centrale ma vanno bene anche quelli da muffin, si potrà poi scavare il centro con un coltellino) e infornare a 180° per 20 minuti circa.
Se lo yogurt non fosse abbastanza denso di può lasciare a scolare in un colino a maglie fitte per una notte intera, il giorno successivo basterà amalgamare allo yogurt la gelatina e il cioccolato a scagliette finissime, tenendone un po' da parte per la decorazione. Se si vuole enfatizzare il gusto della cannella basterà aggiungerne un ulteriore pizzico in polvere.
Farcire i dolcini con la crema preparata e guarnirli con le scagliette di cioccolato tenute da parte e zucchero a velo.

* ISIO 4 è l’olio dell’azienda francese LESIEUR, che nasce da una combinazione unica di quattro oli vegetali complementari ed è ricco di nutrimenti indispensabili per tutto l’organismo:
OMEGA 3: acidi grassi essenziali, indispensabili per il buon funzionamento del sistema cardiovascolare;
OMEA 6: che contribuiscono a contrastare il colesterolo cattivo;
VITAMINA E: grazie alle sue proprietà antiossidanti, aiuta a proteggere le cellule e a contrastare i radicali liberi.
Inoltre, ISIO 4 è ricco di VITAMINA D : un cucchiaio di olio ISIO 4 fornisce il 50% dell’apporto giornaliero raccomandato di Vitamina D, necessaria all'organismo per aiutare la salute delle ossa. La sua funzione principale infatti è quella di partecipare alla loro mineralizzazione e contribuire all'assorbimento di calcio nell'intestino, agendo inoltre sui muscoli e sul sistema immunitario.

Dolcini light con crema allo yogurt

Vassoio IVV, tessuto Busatti
Ho realizzato dei dolcini leggerissimi perfetti per ogni momento della giornata, di quelli per non sentirsi in colpa, olio ISIO4* scelto nella varietà  girasole, colza, olio extra vergine d’oliva e vinaccioli nell'impasto e poi una semplice cremina di yogurt dolcificato con gelatina alla cannella Agricola SI.GI. e scagliette di cioccolato extra fondente, pochi grassi e tanto tanto sapore. Le tortine sono venute fuori molto soffici sarà merito anche del lievito atomico di AR.PA. Lieviti.
Alzata IVV
Ingredienti:
250 g di farina 00
200 g di zucchero
100 g di olio
4 uova
1 bustina di lievito per dolci
Per la crema di yogurt:
250 g di yogurt intero cremoso
2 cucchiai di gelatina alla cannella
50 g di cioccolato extra-fondente
zucchero a velo per completare
Con una semplice frusta a mano montare le uova con lo zucchero, unire l'olio e poi la farina setacciata con il lievito. Suddividere l'impasto negli stampini (io ho utilizzato stampini da savarin per avere la possibilità di inserire la crema nel foro centrale ma vanno bene anche quelli da muffin, si potrà poi scavare il centro con un coltellino) e infornare a 180° per 20 minuti circa.
Se lo yogurt non fosse abbastanza denso di può lasciare a scolare in un colino a maglie fitte per una notte intera, il giorno successivo basterà amalgamare allo yogurt la gelatina e il cioccolato a scagliette finissime, tenendone un po' da parte per la decorazione. Se si vuole enfatizzare il gusto della cannella basterà aggiungerne un ulteriore pizzico in polvere.
Farcire i dolcini con la crema preparata e guarnirli con le scagliette di cioccolato tenute da parte e zucchero a velo.

* ISIO 4 è l’olio dell’azienda francese LESIEUR, che nasce da una combinazione unica di quattro oli vegetali complementari ed è ricco di nutrimenti indispensabili per tutto l’organismo:
OMEGA 3: acidi grassi essenziali, indispensabili per il buon funzionamento del sistema cardiovascolare;
OMEA 6: che contribuiscono a contrastare il colesterolo cattivo;
VITAMINA E: grazie alle sue proprietà antiossidanti, aiuta a proteggere le cellule e a contrastare i radicali liberi.
Inoltre, ISIO 4 è ricco di VITAMINA D : un cucchiaio di olio ISIO 4 fornisce il 50% dell’apporto giornaliero raccomandato di Vitamina D, necessaria all'organismo per aiutare la salute delle ossa. La sua funzione principale infatti è quella di partecipare alla loro mineralizzazione e contribuire all'assorbimento di calcio nell'intestino, agendo inoltre sui muscoli e sul sistema immunitario.

2013-01-27

Cordon Bleu alla mortadella

cotolette di pollo alla mortadella
Tessuti Busatti
Con Cordon Bleu indichiamo comunemente quanto impropriamente, le cotolette di pollo farcite di prosciutto e formaggio. Ecco io ho realizzato, senza falsa modestia, i più gustosi cordon bleu che voi possiate immaginare, farcendo il mio pollo con mortadella bologna IGP, La Blu di Felsineo ideale per la delicatezza del gusto e il piccolo formato che permette di realizzare perfetti medaglioni e una splendida caciotta di latte misto, la Flaminia di Brunelli. Il fritto in tal caso è di dovere e per non farmi mancare nulla ho accompagnato le cotolette con cubetti di patate e melanzane fritte anch'esse in olio aromatizzato all'aglio. Niente di complicato solo la raccomandazione di friggere in olio buono, io uso sempre quello di oliva dato che da noi in Calabria certamente non è l'olio a scarseggiare. Ovviamente se è vostra intenzione alleggerire il piatto vi consiglio una fresca insalata mista per contorno.
Ingredienti per 4 persone:
8 fettine di petto di pollo abbastanza larghe e sottili
8 fette di mortadella
8 fette di caciotta
2 uova
2 cucchiai di farina
pangrattato
sale e pepe
olio d'oliva q.b.
Ricavare dalla carne altrettanti medaglioni che abbiano le dimensioni delle fettine di mortadella (10 cm di diametro circa. Posare su ogni fetta di carne una fetta di caciotta evitando che debordi, sovrapporre una fetta di mortadella.Infarinare le cotolette passarle nell'uovo battuto con sale e pepe e poi impanare nel pangrattato. Friggere le cotolette in olio finché risulteranno ben dorate e dopo averle lasciate sgocciolare su carta assorbente servirle ben calde.

Parlando di Mortadella non posso fare a meno di pensare a Bologna e se dico Bologna mi viene in mente una delle più simpatiche maestre di cucina attualmente presenti sul panorama nazionale, conosciuta ai più per la sua partecipazione a La prova del cuoco, parlo di Alessandra Spisni e vi segnalo l'uscita del suo ultimo lavoro Le ricette della maestra di cucina edito da Baldini Castoldi e Dalai in cui ha raccolto 150 nuove ricette facili e squisite, dedicate a chi non passa la giornata in cucina ma a tavola ama il cibo buono e sano. Che libro è? Diciamo che rispecchia il suo motto "l'abbondanza non fa mai carestia", si tratta infatti del classico manuale di cucina completo, con ricette base, ricette innovative e tante idee per ogni occasione, da regalare all'amica che convola a giuste nozze, anzi direi all'amica che in cucina non se la cava tanto ma che ha intenzione di fare amicizia con spianatoia e matterello per diventare una perfetta cuoca. La Spisni ha quel buonumore contagioso, quell'aura speciale che ha nella vita solo chi fa il lavoro che veramente le piace e questo suo ottimismo trasuda da ogni pagina del volume.

Cordon Bleu alla mortadella

cotolette di pollo alla mortadella
Tessuti Busatti
Con Cordon Bleu indichiamo comunemente quanto impropriamente, le cotolette di pollo farcite di prosciutto e formaggio. Ecco io ho realizzato, senza falsa modestia, i più gustosi cordon bleu che voi possiate immaginare, farcendo il mio pollo con mortadella bologna IGP, La Blu di Felsineo ideale per la delicatezza del gusto e il piccolo formato che permette di realizzare perfetti medaglioni e una splendida caciotta di latte misto, la Flaminia di Brunelli. Il fritto in tal caso è di dovere e per non farmi mancare nulla ho accompagnato le cotolette con cubetti di patate e melanzane fritte anch'esse in olio aromatizzato all'aglio. Niente di complicato solo la raccomandazione di friggere in olio buono, io uso sempre quello di oliva dato che da noi in Calabria certamente non è l'olio a scarseggiare. Ovviamente se è vostra intenzione alleggerire il piatto vi consiglio una fresca insalata mista per contorno.
Ingredienti per 4 persone:
8 fettine di petto di pollo abbastanza larghe e sottili
8 fette di mortadella
8 fette di caciotta
2 uova
2 cucchiai di farina
pangrattato
sale e pepe
olio d'oliva q.b.
Ricavare dalla carne altrettanti medaglioni che abbiano le dimensioni delle fettine di mortadella (10 cm di diametro circa. Posare su ogni fetta di carne una fetta di caciotta evitando che debordi, sovrapporre una fetta di mortadella.Infarinare le cotolette passarle nell'uovo battuto con sale e pepe e poi impanare nel pangrattato. Friggere le cotolette in olio finché risulteranno ben dorate e dopo averle lasciate sgocciolare su carta assorbente servirle ben calde.

Parlando di Mortadella non posso fare a meno di pensare a Bologna e se dico Bologna mi viene in mente una delle più simpatiche maestre di cucina attualmente presenti sul panorama nazionale, conosciuta ai più per la sua partecipazione a La prova del cuoco, parlo di Alessandra Spisni e vi segnalo l'uscita del suo ultimo lavoro Le ricette della maestra di cucina edito da Baldini Castoldi e Dalai in cui ha raccolto 150 nuove ricette facili e squisite, dedicate a chi non passa la giornata in cucina ma a tavola ama il cibo buono e sano. Che libro è? Diciamo che rispecchia il suo motto "l'abbondanza non fa mai carestia", si tratta infatti del classico manuale di cucina completo, con ricette base, ricette innovative e tante idee per ogni occasione, da regalare all'amica che convola a giuste nozze, anzi direi all'amica che in cucina non se la cava tanto ma che ha intenzione di fare amicizia con spianatoia e matterello per diventare una perfetta cuoca. La Spisni ha quel buonumore contagioso, quell'aura speciale che ha nella vita solo chi fa il lavoro che veramente le piace e questo suo ottimismo trasuda da ogni pagina del volume.

2013-01-25

Le arance della salute

Banner AIRC
Piatto La Porcellana Bianca, Tessuto Busatti
Ero stata invitata da La Cucina Italiana, quale Special Ambassador a pubblicare una selezione delle mie migliori ricette a base di arancia per promuovere l'iniziativa "Le arance della salute" che AIRC porta avanti da anni e di cui La Cucina Italiana è partner. Tra i miei mille impegni ho dimenticato di registrare la mia adesione nel termine stabilito ma ho deciso di dare comunque il mio piccolo contributo alla causa e di pubblicare la mia ricetta all'arancia. Un'insalata tutta salute: arance, radicchio Rosa di Gorizia, indivia belga, capperi e meraviglioso tonno a pinne gialle affumicato Bottega del Mare  il tutto condito con una vinaigrette a base di olio, succo d'arancia e aceto balsamico Acetaia Guerzoni che ho scelto nella varietà etichetta verde adatto a condire le insalate. 
Parlando di salute e di alimenti idonei a preservarla non posso non segnalare le proprietà benefiche che ha sul nostro organismo l'imprescindibile, nella mia cucina, olio extravergine d'oliva sinonimo di salute, longevità e gusto a tavolaun altro prodotto che come le arance fa la ricchezza del territorio in cui vivo e che un mio conterraneo ha voluto celebrare con un lavoro che vi segnalo perché accurato e degno di nota per la scientificità e l'estrema padronanza con cui l'argomento viene affrontato, si chiama   In salute con l'olio Un concentrato di benessere il libro di Vincenzo Curci  e se volete avere ulteriori ragguagli in merito o siete interessati all'acquisto di una copia vi invito a contattare direttamente l'autore  vincenzocurci@virgilio.it. 
Tornando all'argomento del post vi lascio la ricetta della mia Insalata della salute e di seguito pubblico anche la mia selezione di ricette all'arancia pescate dall'archivio del blog.
Ingredienti per 4 persone:
2 indivie belghe
2-3 radicchi Rosa di Gorizia
4 arance rosse
1 cucchiaio di capperi sotto sale
200 g di tonno affumicato
6 cucchiai di olio
2 cucchiai di aceto balsamico
sale in fiocchi*
Tagliare le indivie ed i radicchi e disporli su un largo piatto, sistemarvi le fette di tonno e poi gli spicchi delle arance pelate a vivo, avendo cura di conservarne il succo. Emulsionare il succo d'arancia con l'aceto balsamico e l'olio e versare la vinaigrette sopra l'insalata. Completare con i capperi opportunamente dissalati e qualche fiocco di sale.
*Ho utilizzato Sale ambrato australiano Gemma di Mare.
Ecco le ricette del mio archivio:
Cake all'arancia
Dolci trancetti arancia e cioccolato
Insalata di arance e finocchi
Torta al cioccolato con stelle filanti di arancia candita
Insalata di seppie e arance
Marmellata di arance e mele
Tournedos di maiale con erbe aromatiche e crema di patate all'arancia

Le arance della salute

Banner AIRC
Piatto La Porcellana Bianca, Tessuto Busatti
Ero stata invitata da La Cucina Italiana, quale Special Ambassador a pubblicare una selezione delle mie migliori ricette a base di arancia per promuovere l'iniziativa "Le arance della salute" che AIRC porta avanti da anni e di cui La Cucina Italiana è partner. Tra i miei mille impegni ho dimenticato di registrare la mia adesione nel termine stabilito ma ho deciso di dare comunque il mio piccolo contributo alla causa e di pubblicare la mia ricetta all'arancia. Un'insalata tutta salute: arance, radicchio Rosa di Gorizia, indivia belga, capperi e meraviglioso tonno a pinne gialle affumicato Bottega del Mare  il tutto condito con una vinaigrette a base di olio, succo d'arancia e aceto balsamico Acetaia Guerzoni che ho scelto nella varietà etichetta verde adatto a condire le insalate. 
Parlando di salute e di alimenti idonei a preservarla non posso non segnalare le proprietà benefiche che ha sul nostro organismo l'imprescindibile, nella mia cucina, olio extravergine d'oliva sinonimo di salute, longevità e gusto a tavolaun altro prodotto che come le arance fa la ricchezza del territorio in cui vivo e che un mio conterraneo ha voluto celebrare con un lavoro che vi segnalo perché accurato e degno di nota per la scientificità e l'estrema padronanza con cui l'argomento viene affrontato, si chiama   In salute con l'olio Un concentrato di benessere il libro di Vincenzo Curci  e se volete avere ulteriori ragguagli in merito o siete interessati all'acquisto di una copia vi invito a contattare direttamente l'autore  vincenzocurci@virgilio.it. 
Tornando all'argomento del post vi lascio la ricetta della mia Insalata della salute e di seguito pubblico anche la mia selezione di ricette all'arancia pescate dall'archivio del blog.
Ingredienti per 4 persone:
2 indivie belghe
2-3 radicchi Rosa di Gorizia
4 arance rosse
1 cucchiaio di capperi sotto sale
200 g di tonno affumicato
6 cucchiai di olio
2 cucchiai di aceto balsamico
sale in fiocchi*
Tagliare le indivie ed i radicchi e disporli su un largo piatto, sistemarvi le fette di tonno e poi gli spicchi delle arance pelate a vivo, avendo cura di conservarne il succo. Emulsionare il succo d'arancia con l'aceto balsamico e l'olio e versare la vinaigrette sopra l'insalata. Completare con i capperi opportunamente dissalati e qualche fiocco di sale.
*Ho utilizzato Sale ambrato australiano Gemma di Mare.
Ecco le ricette del mio archivio:
Cake all'arancia
Dolci trancetti arancia e cioccolato
Insalata di arance e finocchi
Torta al cioccolato con stelle filanti di arancia candita
Insalata di seppie e arance
Marmellata di arance e mele
Tournedos di maiale con erbe aromatiche e crema di patate all'arancia

2013-01-23

I miei cestini di pane alla Rosa di Gorizia

Piatto La Porcellana Bianca, tessuti GreenGate
Se l'ultima volta abbiamo parlato di boschi, stavolta parliamo di orti e lo facciamo ancora tramite una pubblicazione Sarnus, si tratta di un altro volumetto della collana "I naturini" è scritto da  Vario Cambi e si chiama Terra Terra. A dispetto del suo piccolo formato è una vera e propria guida completa alla conduzione di un orto familiare con il valore aggiunto di tante golose ricette per gustare le verdure che rivelano la natura di eccellente gastronomo dell'autore già noto come esperto coltivatore. Tante le risposte che ci fornisce il libro in merito ad ogni genere di ortaggio presentato, il terreno giusto, l'irrigazione e le colture più adatte, gli accorgimenti opportuni in merito a semina, trapianto, messa a dimora, raccolto, consumo e coltivazione. In poche pagine si impara tutto ciò che occorre per veder crescere le proprie piante e gustarne i frutti trascorrendo al contempo piacevoli e preziose ore a contatto con la natura. 

A proposito di prodotti della terra, cosa ne dite di questo colorato bouquet di rose? Si tratta di radicchio di una pregiata varietà dal romantico appellativo Rosa di Gorizia che da oltre due secoli illumina con i propri colori il rigido autunno dell’estremo Nordest d’Italia. Una coltivazione limitata, tramandata di generazione in generazione e i cui segreti vengono gelosamente custoditi nella sapiente mano dei produttori locali.Una vera prelibatezza, una verdura croccante e dotata di sapore intenso e leggermente amarognolo. E' difficile trovarlo ad di fuori del Friuli Venezia Giulia ma è allo stesso tempo molto molto facile poiché è distribuito da Biolab e si pù acquistare on-line con un click e quando arriva a casa è una sorpresa aprire quel pacchetto e lasciarsi invadere dalla sua freschezza del contenuto.
Io l'ho saltato in padella con un po' di cipolla e l'ho utilizzato per farcire dei cestini realizzati con un impasto di pane tipo quello degli gnocchi, ho completato con una crema di formaggio e dei tocchetti di salamino dolce, lo Snack Madeo perfetto nel gusto e nella forma per rendere questi cestini un antipasto gradevole ed insolito.
Ingredienti
per i cestini:
200 g di pane bianco raffermo
100 g di parmigiano grattugiato
1 uovo
125 ml di latte
1 cucchiaio di farina
sale e pepe
per la crema di formaggio:
50 g di pecorino romano grattugiato*
50 g di parmigiano grattugiato
150 ml di panna fresca
sale e pepe
per completare:
salamino dolce
200 g di radicchio
1 cipollotto
vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
burro per gli stampi
Ammollare il pane con il latte poi frullarlo, unire l'uovo, la farina, il formaggio, sale e pepe. Disporre il composto in stampini a semisfera (o in mancanza da muffin) rivestiti con pirottini ben imburrati. Cuocerli in forno caldo a 180° finché i cestini risulteranno ben dorati. Pulire e tagliuzzare il radicchio, saltarlo in padella con il cipollotto tritato e un filo d'olio, salare, pepare sfumare con il vino e lasciar appassire a tegame coperto. Sciogliere i fomaggi con la panna. Riempire i cestini di radicchio e completarli con una cucchiaiata di crema di formaggio e qualche tocchetto di salamino.
* Per la ricetta ho utilizzato Pecorino Romano D.O.P. Brunelli

I miei cestini di pane alla Rosa di Gorizia

Piatto La Porcellana Bianca, tessuti GreenGate
Se l'ultima volta abbiamo parlato di boschi, stavolta parliamo di orti e lo facciamo ancora tramite una pubblicazione Sarnus, si tratta di un altro volumetto della collana "I naturini" è scritto da  Vario Cambi e si chiama Terra Terra. A dispetto del suo piccolo formato è una vera e propria guida completa alla conduzione di un orto familiare con il valore aggiunto di tante golose ricette per gustare le verdure che rivelano la natura di eccellente gastronomo dell'autore già noto come esperto coltivatore. Tante le risposte che ci fornisce il libro in merito ad ogni genere di ortaggio presentato, il terreno giusto, l'irrigazione e le colture più adatte, gli accorgimenti opportuni in merito a semina, trapianto, messa a dimora, raccolto, consumo e coltivazione. In poche pagine si impara tutto ciò che occorre per veder crescere le proprie piante e gustarne i frutti trascorrendo al contempo piacevoli e preziose ore a contatto con la natura. 

A proposito di prodotti della terra, cosa ne dite di questo colorato bouquet di rose? Si tratta di radicchio di una pregiata varietà dal romantico appellativo Rosa di Gorizia che da oltre due secoli illumina con i propri colori il rigido autunno dell’estremo Nordest d’Italia. Una coltivazione limitata, tramandata di generazione in generazione e i cui segreti vengono gelosamente custoditi nella sapiente mano dei produttori locali.Una vera prelibatezza, una verdura croccante e dotata di sapore intenso e leggermente amarognolo. E' difficile trovarlo ad di fuori del Friuli Venezia Giulia ma è allo stesso tempo molto molto facile poiché è distribuito da Biolab e si pù acquistare on-line con un click e quando arriva a casa è una sorpresa aprire quel pacchetto e lasciarsi invadere dalla sua freschezza del contenuto.
Io l'ho saltato in padella con un po' di cipolla e l'ho utilizzato per farcire dei cestini realizzati con un impasto di pane tipo quello degli gnocchi, ho completato con una crema di formaggio e dei tocchetti di salamino dolce, lo Snack Madeo perfetto nel gusto e nella forma per rendere questi cestini un antipasto gradevole ed insolito.
Ingredienti
per i cestini:
200 g di pane bianco raffermo
100 g di parmigiano grattugiato
1 uovo
125 ml di latte
1 cucchiaio di farina
sale e pepe
per la crema di formaggio:
50 g di pecorino romano grattugiato*
50 g di parmigiano grattugiato
150 ml di panna fresca
sale e pepe
per completare:
salamino dolce
200 g di radicchio
1 cipollotto
vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
burro per gli stampi
Ammollare il pane con il latte poi frullarlo, unire l'uovo, la farina, il formaggio, sale e pepe. Disporre il composto in stampini a semisfera (o in mancanza da muffin) rivestiti con pirottini ben imburrati. Cuocerli in forno caldo a 180° finché i cestini risulteranno ben dorati. Pulire e tagliuzzare il radicchio, saltarlo in padella con il cipollotto tritato e un filo d'olio, salare, pepare sfumare con il vino e lasciar appassire a tegame coperto. Sciogliere i fomaggi con la panna. Riempire i cestini di radicchio e completarli con una cucchiaiata di crema di formaggio e qualche tocchetto di salamino.
* Per la ricetta ho utilizzato Pecorino Romano D.O.P. Brunelli

2013-01-20

Profumo di bosco in tavola

Piatti Ceramiche Maroso, tovagliolo Busatti, cucchiaio Broggi
Mi sto lasciando alle spalle una fastidiosa influenza intestinale e voglio farlo con un goloso piatto che ha il profumo del bosco anzi il profumo del Re del bosco Sua Maestà il Porcino. Il bosco ovviamente non è solo porcini è, anzi, un'ampia e ariosa bottega all'aperto in cui tra la bellezza e il silenzio della natura si corre in rischio di tornare a casa con un cesto di prelibatezze. La Toscana dal bosco alla cucina è il titolo del libretto edito da Sarnus nella collana "I naturini" che parla di "un universo di sapori genuini prodotti spontaneamente che aspettano solo di essere raccolti" come si legge nella quarta. L'autore è il giallista Andrea Gamannossi che avevo avuto già modo di apprezzare in Oh mare nero...  "Il bosco è la fonte della nostra sopravvivenza, e anche un'autentica miniera di cibi prelibati, e proprio per questi motivi dev'essere amato e rispettato. In più, una passeggiata nel verde consente alla nostra mente di rigenerarsi" afferma l'autore e il bosco Giamannossi deve amarlo tanto se riesce  a parlarne con tanta passione e competenza "Andar per boschi alla ricerca di funghi è un'ottima soluzione contro lo stress quotidiano e anche fonte di benessere per il corpo e la mente" ed è così grato ai genitori per avergli insegnato a  riconoscere i prelibati frutti della natura che mette in atto  nell'era di Gormiti, Ben Ten e Wii l'apprezzabile sforzo di trasmettere questo sapere anche ai suoi bambini. Il libro è una guida semplice e ben strutturata  sui prodotti dei boschi toscani, ma vi assicuro è utile anche a chi frequenta altri boschi. Funghi, tartufi, bacche, asparagi e frutti di bosco, di cui nel libro sono spiegati habitat, zone e periodi ideali per la raccolta, oltre che metodi di preparazione e conservazione, abbondano anche in altre regioni d'Italia. Le 47 originali e varie ricette che completano il libro poi lo rendono un volumetto davvero completo pur nel suo piccolo formato.
Zuppa vellutata di pollo e porcini con gnocchi di pane e formaggio
Ingredienti
Per la zuppa:
1 cucchiaio di burro
2 cucchiai di olio
1 porro
1 cucchiaio di farina
200 g di petto di pollo
1 patata
1 zucchina
2 porcini freschi o surgelati
sale e pepe
Per gli gnocchi al formaggio:
1 piccolo scalogno
200 g di pane bianco raffermo
70 g di caciotta di pecora
30 g di formaggio grana
1 uovo
125 ml di latte
1 cucchiaio di farina
sale e pepe
erba cipollina
Pulire ed affettare il porro, appassirlo in padella con olio e burro, unirvi la farina, poi la zucchina e la patata a dadi, la carne a tocchetti e uno dei funghi a fette, salare, pepare, unire dell'acqua e lasciar cuocere la minestra finché risulterà ben cotta e abbastanza densa, frullarla fino a renderla omogenea (se risultasse troppo densa aggiungere brodo o semplicemente acqua) e regolare eventualmente di sale e pepe.
Scaldare il burro e rosolarvi lo scalogno. Versare il pane tagliato a dadini, lo scalogno rosolato, l'erba cipollina, il grana grattugiato e il pecorino grattugiato grosso, l'uovo, il latte e la farina in una ciotola. Mescolare con cura, salare, pepare e impastare con le mani. Con le mani inumidite formare degli gnocchi ovoidali, lessarli in acqua bollente salata e farli sobbollire per 10 minuti circa. Servire gli gnocchi con la zuppa preparata e guarnire con l'altro porcino affettato e rosolato in un velo di olio.
* Per la ricetta ho utilizzato caciotta di pecora Trasteverina Brunelli

Profumo di bosco in tavola

Piatti Ceramiche Maroso, tovagliolo Busatti, cucchiaio Broggi
Mi sto lasciando alle spalle una fastidiosa influenza intestinale e voglio farlo con un goloso piatto che ha il profumo del bosco anzi il profumo del Re del bosco Sua Maestà il Porcino. Il bosco ovviamente non è solo porcini è, anzi, un'ampia e ariosa bottega all'aperto in cui tra la bellezza e il silenzio della natura si corre in rischio di tornare a casa con un cesto di prelibatezze. La Toscana dal bosco alla cucina è il titolo del libretto edito da Sarnus nella collana "I naturini" che parla di "un universo di sapori genuini prodotti spontaneamente che aspettano solo di essere raccolti" come si legge nella quarta. L'autore è il giallista Andrea Gamannossi che avevo avuto già modo di apprezzare in Oh mare nero...  "Il bosco è la fonte della nostra sopravvivenza, e anche un'autentica miniera di cibi prelibati, e proprio per questi motivi dev'essere amato e rispettato. In più, una passeggiata nel verde consente alla nostra mente di rigenerarsi" afferma l'autore e il bosco Giamannossi deve amarlo tanto se riesce  a parlarne con tanta passione e competenza "Andar per boschi alla ricerca di funghi è un'ottima soluzione contro lo stress quotidiano e anche fonte di benessere per il corpo e la mente" ed è così grato ai genitori per avergli insegnato a  riconoscere i prelibati frutti della natura che mette in atto  nell'era di Gormiti, Ben Ten e Wii l'apprezzabile sforzo di trasmettere questo sapere anche ai suoi bambini. Il libro è una guida semplice e ben strutturata  sui prodotti dei boschi toscani, ma vi assicuro è utile anche a chi frequenta altri boschi. Funghi, tartufi, bacche, asparagi e frutti di bosco, di cui nel libro sono spiegati habitat, zone e periodi ideali per la raccolta, oltre che metodi di preparazione e conservazione, abbondano anche in altre regioni d'Italia. Le 47 originali e varie ricette che completano il libro poi lo rendono un volumetto davvero completo pur nel suo piccolo formato.
Zuppa vellutata di pollo e porcini con gnocchi di pane e formaggio
Ingredienti
Per la zuppa:
1 cucchiaio di burro
2 cucchiai di olio
1 porro
1 cucchiaio di farina
200 g di petto di pollo
1 patata
1 zucchina
2 porcini freschi o surgelati
sale e pepe
Per gli gnocchi al formaggio:
1 piccolo scalogno
200 g di pane bianco raffermo
70 g di caciotta di pecora
30 g di formaggio grana
1 uovo
125 ml di latte
1 cucchiaio di farina
sale e pepe
erba cipollina
Pulire ed affettare il porro, appassirlo in padella con olio e burro, unirvi la farina, poi la zucchina e la patata a dadi, la carne a tocchetti e uno dei funghi a fette, salare, pepare, unire dell'acqua e lasciar cuocere la minestra finché risulterà ben cotta e abbastanza densa, frullarla fino a renderla omogenea (se risultasse troppo densa aggiungere brodo o semplicemente acqua) e regolare eventualmente di sale e pepe.
Scaldare il burro e rosolarvi lo scalogno. Versare il pane tagliato a dadini, lo scalogno rosolato, l'erba cipollina, il grana grattugiato e il pecorino grattugiato grosso, l'uovo, il latte e la farina in una ciotola. Mescolare con cura, salare, pepare e impastare con le mani. Con le mani inumidite formare degli gnocchi ovoidali, lessarli in acqua bollente salata e farli sobbollire per 10 minuti circa. Servire gli gnocchi con la zuppa preparata e guarnire con l'altro porcino affettato e rosolato in un velo di olio.
* Per la ricetta ho utilizzato caciotta di pecora Trasteverina Brunelli