2024-10-28

Il Caciucco: un'istituzione a Schiavonea


Se è vero che ...il pesce va mangiato fresco allora devi assolutamente andare al Caciucco, storico ristorante di pesce di Schiavonea.  Racconta il simpatico titolare Antonio che quando aprì, attorno c'erano solo cantieri. Oggi, Schiavonea è una delle mete turistiche più ambite della costa ionica, ma il Caciucco è rimasto un punto fermo, un'oasi di tradizione e genuinità. 
 Recentemente rinnovato, il locale conserva intatto il suo fascino di sempre.
La famiglia di Antonio, cuore pulsante del Caciucco, continua a deliziare i palati dei suoi affezionati clienti con piatti che profumano di mare e di passione. Ivan e Pasquale mettono  in cucina tutto il loro talento, mentre Valeria e Alessia accolgono i commensali con un calore e una professionalità impeccabili. L'ambiente accogliente e familiare mette subito a proprio agio i commensali e, notiamo, che si tratta senza dubbio di clientela fedele. 

L'antipasto di mare fatto di caldi e freddi secondo tradizione si fa notare per qualità e abbondanza. Tra sardella, salmone marinato, alici marinate e ripiene, insalata di mare, cocktail di gamberi, fritto di spiedini di gamberetti e gamberi in pasta kataifi, apprezziamo particolarmente un semplice tonno sott'olio con cipolla rossa caramellata, una millefoglie di patate con gargia d'oro e un leggiadro soufflè di salmone.
Tra i primi abbondanti proposti scegliamo le stagionali tagliatelle con porcini, gamberi e una generosa grattugiata di tartufo del Pollino. Seppure già sazi non andiamo via senza aver assaggiato la zuppa di pesce del Caciucco, calda, abbondante e ricca di pesce freschissimo. 
#Caciucco #Schiavonea #pescesfresco #cucinaitaliana #famiglia #tradizione #buoncibo #saleepepequantobasta
Il Caciucco Ristorante 
Via Leonardo da Vinci, 25 
87064 Schiavonea CS 
Su Diritto di Cronaca Il Caciucco a Schiavonea(CS)

2024-10-23

Bollizine: il metodo Caporale svela i segreti del perlage

Avete mai provato ad "ascoltare" il vostro spumante?
Qualche mese fa ho partecipato ad una Masterclass con Tommaso Caporale e sono rimasta impressionata di come in effetti spumanti diversi hanno suoni delle bollicine differenti. 
Ma come può il metodo Caporale migliorare l'esperienza di degustazione e la comprensione dello spumante? Sono diventata così curiosa che non potevo esimermi dal cercare risposte nella guida Bollizine che l'ideatore del metodo Tommaso Caporale alias Mister Bollicine ha messo a punto e pubblicato con la casa editrice Cinquesensi.
Il lavoro che sta alla base di questa guida è stato quello di campionare oltre 1.000 vini italiani in sovrappressione utilizzando il "Metodo Caporale", creato dall'autore, che consiste nella registrazione del suono emesso dall'esplosione delle bolle di gas sulla superficie del vino versato in un calice, tramite un microfono ad alta sensibilità e a parità di condizioni ambientali, per un tempo di circa 4 minuti dal momento della mescita.
Come sappiamo le bollicine sono il risultato di una seconda fermentazione che avviene all'interno della bottiglia. Ognuna di esse, risalendo verso la superficie, emette un suono impercettibile all'orecchio umano. Grazie a speciali microfoni e software di analisi, Caporale è riuscito a catturare e amplificare questi suoni, rivelando un mondo sonoro finora inesplorato.
Dall'analisi e l'elaborazione della forma d'onda attraverso il ricorso al piano delle frequenze vengono estrapolati dei grafici che messi a confronto lasciano individuare alcuni dei parametri, che ne denotano le caratteristiche principali, a partire dalla tipologia (vini frizzanti o spumanti) e poi dal metodo di ottenimento delle bollicine (fermentazione, rifermentazione, gassificazione).
Utilizzando il metodo detto si decifrano anche una serie di altri parametri che ne scandiscono perfettamente determinate differenze sul quadro organolettico e dunque sulla qualità oggettiva del vino e varia anche la distribuzione delle frequenze nei vini con più o meno dosaggio zuccherino.
L'orecchio debitamente istruito riesce a distinguere anche il vitigno di provenienza (se utilizzato da solo). Analizzando i grafici è possibile descrivere complessivamente un quadro aromatico del vino in questione, come se leggessimo i report di analisi chimiche. Ad ogni picco di intensità di frequenza corrisponde un determinato elemento olfattivo.
Tralasciando i tecnicismi ognuna delle bollicine racconta una storia, rivelando informazioni sulla qualità delle uve, sulla durata dell'affinamento e sulle caratteristiche del metodo produttivo.
Si tratta di un metodo rivoluzionario che diventa anche un potente strumento antisofisticazione. Come afferma l'autore non potranno più dirci di averci servito un classico Prosecco se invece nel calice c'è un altro tipo di spumante o frizzante che non rispecchia quelle caratteristiche frequenziali.
Certo si tratta senza dubbio di un approccio innovativo e affascinante per l'analisi delle "bolle" ed è indubbio che ascoltare le bollicine possa diventare un'esperienza sensoriale coinvolgente che arricchisce la degustazione, portando la nostra percezione del vino a un livello superiore.
Io stessa durante una masterclass con l'autore, sono rimasta affascinata da come spumanti apparentemente simili potessero presentare sonorità così diverse, l'esperienza di degustazione diventa più consapevole e coinvolgente e, calice dopo calice, l'orecchio percepisce sempre di più.
#bollizine 
#metodoCaporale 
#analisiacustica 
#spumante 
#degustazione 
#wine 
#enologia

2024-10-16

Una serata tutta Calici&Spicchi da A'mmasciata

 


Per celebrare il suo decimo anniversario, A'mmasciata Pizzeria Napoletana Autentica ha regalato ai suoi ospiti un'esperienza culinaria unica, un vero e proprio viaggio tra i sapori della Calabria e della Campania. 
La quarta serata del festival è stata dedicata alla scrittrice e sommelier Antonella Amodio e al suo libro "Calici & Spicchi" e si è aperta con la presentazione del libro.
Come di consueto ormai è proseguita con un menù dedicato che, anche stavolta, ci ha raccontato una storia molto interessante.
Ogni piatto, ideato da Luca Tudda e abbinato con cura da Antonella Amodio, è stato un capitolo di questo racconto culinario, un'esplosione di sapori e profumi che ci hanno deliziato.
La Zeppola di Luca: Un omaggio alle tradizioni campane rivisitato in chiave calabrese. Il morbido abbraccio della pasta cresciuta, profumata di friarielli, incontrava l'aerea scioglievolezza di una crema di salsiccia e la croccantezza del peperone crusco, il tutto esaltato dalla freschezza del Rosé Brut Metodo Classico Dovì di Ferrocinto. Un abbinamento perfetto anche visivamente come ha precisato la scrittrice-sommelier.
La cena è proseguita con
AMOdio: Una pizza dedicata all'autrice, una delicata pizza brioche al Padellino che si scioglieva in bocca, un crescendo di sapori che culminava nell'incontro tra l'umami dell'acciuga e la dolcezza dei fiori di cappero e della scarola con quella nota accennata di amaro e acido in un equilibrio a dir poco perfetto. In abbinamento un calice di Fluusa - Falanghina del Sannio di Nifo Serrapochiello.
La Margherita Autentica, il classico per eccellenza è stata un inno alla semplicità e alla qualità delle materie prime. Il profumo intenso del pomodoro San Marzano, la cremosità della mozzarella di bufala e la freschezza del basilico creavano un'armonia perfetta, esaltata dal Cirò Rosato Doc - Vigneti Vumbaca.
Abbiamo proseguito in un crescendo di sapori e profumi con Bosco Calabrese: Un trionfo di sapori autunnali, un viaggio nei boschi della Calabria. La cremosità dei funghi porcini, la sapidità della salsiccia, le patate silane e la scenografica colatura di caciocavallo con il torto aromatico del tartufo nero del Pollino affettato al momento hanno reso la pizza ricca ed avvolgente. Perfetto in abbinamento al D'Erasmo - Aglianico Riserva Nifo Serrapochiello.
Abbiamo concluso con Pane e "Nutella", si ma calabrese: Un dolce finale sorprendente, un gioco di contrasti tra il croccante del pane sfogliato e la morbidezza della crema alle nocciole. L'aggiunta della 'nduja di Spilinga donava una nota piccante che esaltava la dolcezza della crema e del Moscato spumante Regina di Felicità di Cascina Baricchi servito in abbinamento.
Una serata perfetta in cui si è celebrato non solo il libro di Antonella Amodio, ma anche l'eccellenza della cucina calabrese e la passione di Luca Tudda per la pizza, passione che lo vedrà prestissimo impegnato in un nuovo intrigante progetto di A'mmasciata in collaborazione con Wlad Nigro.
Date un occhiata al reel per un rapido riassunto della serata 

2024-10-12

Il menu Degusta Calabria di Impasto: ardita stagionalità


La settimana che volge al termine è iniziata per me in un'atmosfera magica che ha avvolto la serata inaugurale del nuovo menù degustazione di Impasto - Pizzeria contemporanea a San Lorenzo del Vallo. 
La Pizzeria a meno di due anni dall'apertura ha già avuto importanti riconoscimenti entrando addirittura in 50 Top Pizza, l'autorevole guida-pizza per eccellenza; ecco perchè ho accolto con piacere l'invito a partecipare a questa serata a porte chiuse, destinata a giornalisti produttori ed addetti di settore.
Tra risate, brindisi e chiacchiere, abbiamo assaporato in ogni boccone creazioni uniche, accompagnate da vini selezionati.
Dalla frittatina di tagliolino al nero di seppia, alla pizza in teglia con impasto ai porcini con carne salada porcini crudi e burrata, fino al cuore di Calabria con 'nduja e cioccolato, passando per una Esplosione di gusto con Crema di rape, provola affumicata, polpo in doppia cottura, nduja al miele e cialda croccante di pecorino e per una sorprendente pizza autunnale con crema di zucca, salsiccia di suino nero, crumble ai porcini e burrata.

Ogni piatto dall'antipasto al dolce che, nemmeno a dirlo, era un delizioso trancio di focaccia con noci e fichi accompagnato da  gelato fiordilatte e fichi secchi ricoperto da un croccante di noci, ha fatto si che il menù diventasse un viaggio gastronomico ricco e indimenticabile. In ogni pizza accostamenti gastronomici inconsueti ma certamente azzeccati in cui la parola d'ordine rimane "stagionalità". L'ardire dello chef Francesco Luci ha sposato alla perfezione la maestria del pizzaiolo Francesco Viceconte regalandoci creazioni uniche realizzate con ingredienti di altissima qualità ed esaltate in ogni morso dagli oli aromatici DiNando, dal Ginnastic London Dry preparato per noi dal bartender Geppo Suriano e dai perfetti abbinamenti del master wine Guglielmo Gigliotti con i vini di due eccellenti produttori della zona La Peschiera e Terre di Balbia che hanno esaltato ogni morso rendendo esperienza quella che poteva essere solo una cena.

Le immagini che ho condiviso sui social a seguito della mia partecipazione alla serata di Impasto sono di certo più eloquenti di ogni parola pertanto vi lascio il link del reel che è stato visto, rivisto e condiviso.


E voi siete pronti a un'esplosione di gusto? Il nuovo menù degustazione di Impasto  Degusta Calabria sarà disponibile dal 21 ottobre, se vi ho incuriosito prenotate la vostra esperienza

#ImpastoPizza #menùdegustazione #pizzacontemporanea

2024-10-05

Un nuovo capitolo nella mia storia d'amore con la cucina:

 Sono la nuova Responsabile Provinciale AIC 


Chi mi segue sui social sa già che sono stata recentemente nominata Responsabile Provinciale di Cosenza per l'Associazione Italiana Cuochi, non sa però quanto io mi senta emozionata ed onorata per questo incarico che rappresenta per me un grande riconoscimento e un'opportunità unica per mettere a frutto la mia passione per la cucina e la mia conoscenza del territorio.
Ringrazio l'AIC e soprattutto il Responsabile Regione della Calabria lo chef Simonluca Barbieri e il Vicepresidente nazionale chef Daniele Gorini per la fiducia accordatami. 
Sono consapevole della responsabilità che mi viene affidata e prometto di impegnarmi al massimo per rappresentare al meglio la provincia di Cosenza nel panorama culinario nazionale.
I miei obiettivi come Responsabile Provinciale sono chiari e soprattutto in linea con quelli dell'associazione:
intendo valorizzare le eccellenze locali. 
Promuoverò a livello nazionale i prodotti tipici della nostra terra, le aziende produttrici e gli chef che con le loro ricette portano avanti la tradizione ma soprattutto è mia intenzione creare una rete di collaborazione tra tutti gli associati.
Intendo collaborare con le istituzioni locali, le aziende e gli altri attori del settore per sviluppare progetti che promuovano la cultura gastronomica della provincia cosentina.
Vorrò partecipare attivamente alla vita dell'AIC rendendo l'Associazione viva a livello locale. 
Per fare tutto ciò ho bisogno di nuovi associati, tanta bella gente che opera in questo settore e che ha avuto modo di conoscermi nel corso degli anni.
Vi invito a seguirmi in questo nuovo percorso e a sostenermi in questa avventura.
Non vedo l'ora di iniziare.

#AIC #Cosenza #CucinaTradizionale #Passione #Territorio