2013-12-28

Panettone impacchettato

Piatto Easy Life Design
Il Natale è passato...lasciamo perdere come. Raffreddore, congiuntivite da non riuscire ad aprire gli occhi e persino mal di denti ora concentriamoci sul Capodanno. Se a Natale il dolce per eccellenza è il panettone a Capodanno possiamo sbizzarrirci ma pensavo proprio che utilizzare del panettone per creare qualche dolce diverso magari anche comodo da trasportare se si è ospiti a cena da amici o parenti.
Ecco allora il mio panettone impacchettato parente strettissimo della mia Tarte en sarcophage.
Il tema di questo dolce sono le ciliegie, amarene nel panettone Loison e le classiche sciroppate Fabbri da aggiungere alla crema, quelle di Vignola per la confettura extra Cavazza 1898 da stendere tra il panettone e la sfoglia. Per restare in tema ho accompagnato il dolce con il Vino di Visciole Querciantica Velenosi Vini, un vino dolce rosso, di medio corpo, morbido e profumato, aromatizzato alle visciole e fruttato.
Ingredienti:
2 tuorli
2 cucchiai di farina
4 cucchiai di zucchero
vaniglia
250 ml di latte
1 rotolo di pasta sfoglia già stesa
2 fette di panettone alle amarene
liquore arancia e cannella
amarene allo sciroppo
confettura extra di ciliegie
zucchero a velo
gelatina alla frutta o neutra per spennellare
Lavorare i tuorli con lo zucchero, unire la farina e poi il latte scaldato con la vaniglia. Portare a cottura la crema a fuoco moderato mescolando di continuo. Allungare e assottigliare la sfoglia con il  matterello e poggiarla in una teglia da plumcake facendo debordare l'eccesso, bucherellare il fondo e poggiarvi uno strato non spesso di panettone, spruzzare di liquore coprire con crema, amarene e l'altro strato di panettone. Spalmare la superficie con una generosa dose di confettura, ripiegare i lembi della sfoglia sul dolce chiudendolo bene al suo interno. Intagliare la superficie con tagli diagonali, pennellare di acqua e cospargere di zucchero a velo, infornare a 190° fino a doratura. Una volta sformato il dolce pennellarlo con gelatina alla frutta o neutra per renderlo lucido.

Panettone impacchettato

Piatto Easy Life Design
Il Natale è passato...lasciamo perdere come. Raffreddore, congiuntivite da non riuscire ad aprire gli occhi e persino mal di denti ora concentriamoci sul Capodanno. Se a Natale il dolce per eccellenza è il panettone a Capodanno possiamo sbizzarrirci ma pensavo proprio che utilizzare del panettone per creare qualche dolce diverso magari anche comodo da trasportare se si è ospiti a cena da amici o parenti.
Ecco allora il mio panettone impacchettato parente strettissimo della mia Tarte en sarcophage.
Il tema di questo dolce sono le ciliegie, amarene nel panettone Loison e le classiche sciroppate Fabbri da aggiungere alla crema, quelle di Vignola per la confettura extra Cavazza 1898 da stendere tra il panettone e la sfoglia. Per restare in tema ho accompagnato il dolce con il Vino di Visciole Querciantica Velenosi Vini, un vino dolce rosso, di medio corpo, morbido e profumato, aromatizzato alle visciole e fruttato.
Ingredienti:
2 tuorli
2 cucchiai di farina
4 cucchiai di zucchero
vaniglia
250 ml di latte
1 rotolo di pasta sfoglia già stesa
2 fette di panettone alle amarene
liquore arancia e cannella
amarene allo sciroppo
confettura extra di ciliegie
zucchero a velo
gelatina alla frutta o neutra per spennellare
Lavorare i tuorli con lo zucchero, unire la farina e poi il latte scaldato con la vaniglia. Portare a cottura la crema a fuoco moderato mescolando di continuo. Allungare e assottigliare la sfoglia con il  matterello e poggiarla in una teglia da plumcake facendo debordare l'eccesso, bucherellare il fondo e poggiarvi uno strato non spesso di panettone, spruzzare di liquore coprire con crema, amarene e l'altro strato di panettone. Spalmare la superficie con una generosa dose di confettura, ripiegare i lembi della sfoglia sul dolce chiudendolo bene al suo interno. Intagliare la superficie con tagli diagonali, pennellare di acqua e cospargere di zucchero a velo, infornare a 190° fino a doratura. Una volta sformato il dolce pennellarlo con gelatina alla frutta o neutra per renderlo lucido.

2013-12-24

Il cocktail di Natale

Piattini Easy Life Design
Giunti al 24 dicembre non mi resta che augurarvi un sereno e gustoso Natale e lo faccio con un prezioso cocktail a base di Champagne Laurent-Perrier, elegantissimo nella sua nuova scatola di festa, e melagrana.
Cockail di Natale
Ingredienti per 6:
2 melagrane
champagne
Spremere i chicchi i melagrana, tenendone da parte 6 cucchiaini e suddividere il succo nei calici (un paio di centimetri), colmare con lo champagne e decorare con i chicchi.

Il cocktail di Natale

Piattini Easy Life Design
Giunti al 24 dicembre non mi resta che augurarvi un sereno e gustoso Natale e lo faccio con un prezioso cocktail a base di Champagne Laurent-Perrier, elegantissimo nella sua nuova scatola di festa, e melagrana.
Cockail di Natale
Ingredienti per 6:
2 melagrane
champagne
Spremere i chicchi i melagrana, tenendone da parte 6 cucchiaini e suddividere il succo nei calici (un paio di centimetri), colmare con lo champagne e decorare con i chicchi.

2013-12-22

Regali da e per "formichine": confetture & co.

Piattino e cucchiaino La Porcellana Bianca, cucchiaio in legno Verdiamo
Se siete formichine fattive sicuramente ad oggi avrete una dispensa ben fornita di bellissimi, ordinati e golosi vasetti da voi preparati nel corso dell'anno, non vi resterà che renderli speciali con fiocchi, etichette e quant'altro la fantasia e il buon gusto possano suggerirvi e regalarli per il Natale ai vostri amici. Se ci tenete a fare da voi i regali per il Natale ma non avete scorte a sufficienza in dispensa, anche la notte può essere propizia per realizzare una confettura come quella di mele e limoni che vedete nella mia foto e che manderà in estasi il destinatario del dono per quanto è buona. E' ottima con del croccante pane e del burro leggermente salato. Magari se aggiungete al regalo una bella fornata di biscotti home made stampati con quello stampino verde che vedete in foto che ho trovato allegato al fascicolo n. 10 de I dolci di Benedetta il regalo sarà indimenticabile.
 Succede però a volte di dover fare un regalo ad una persona che in cucina ci sa fare ancora più di noi, una sorella, la mamma stessa, l'amica blogger o la collega "perfetta". In tal caso occorre un regalo per formichine e non da formichina e trovo che faccia al caso il nuovo libro di Lisa Casali Autoproduzione in cucina pubblicato da Gribaudo. Lei e il suo Ecocucina  la conoscete tutti. Si proprio quella che fa il brodo con gli scarti delle verdure, che mette su un pranzo con le bucce delle fave e che cucina nella lavastoviglie mentre i piatti si lavano, ma in questo libro ha superato davvero se stessa, mi sono già letteralmente incantata davanti agli sciroppi, alle zuppe liofilizzate ed alla gazzosa home made, ma so che il libro dovrò studiarmelo pagina per pagina per non farmi sfuggire nulla davvero di quanto vi è racchiuso. E' un manuale indispensabile  e davvero completo per raggiungere l'autosufficienza in cucina imparando a fare da sé tutti quegli alimenti che di solito si acquistano al supermercato e a conservarli con tecniche che rispettano i cibi senza l’aggiunta di additivi.  Mangiare in modo sano e naturale, risparmiare e inquinare meno si può seguendo i consigli di Lisa Casali, non occorrono grossi investimenti e anche un orto di un metro quadro realizzato secondo i consigli dell'autrice renderà possibile una vita ecocompatibile.
Ora la Confettura di mele e limoni che ho preparato con i limoni del mio albero:
500 g di limoni
500 g di mele tipo Golden 
700 g di zucchero semolato
Dopo aver lavato ed asciugato i limoni pelarli con un pelapatate ricavandone solo la parte gialla. Bollire le scorze in una casseruola coperte d’acqua per circa mezz’ora. Quando saranno pronte tagliarle a striscioline. 
Intanto spremere i limoni e tenerne il succo da parte.
Preparare lo sciroppo facendo bollire a fuoco basso lo zucchero con 700 ml di acqua.
A metà dello sciroppo aggiungere le scorrette ed il succo di limoni e porre a cuocere per una ventina di minuti, mescolando spesso.
All’altra parte di sciroppo aggiungere le mele sbucciate e tagliate a fettine sottili, cuocere per circa mezz’ora poi aggiungere lo sciroppo di limoni preparato e continuare la cottura finché la marmellata risulterà della giusta consistenza.
P.S. Fino al giorno di Natale sono ancora impegnatissima con il lavoro, la cena etc ma passate magari un'idea al volo per l'aperitivo ci scappa no?

Regali da e per "formichine": confetture & co.

Piattino e cucchiaino La Porcellana Bianca, cucchiaio in legno Verdiamo
Se siete formichine fattive sicuramente ad oggi avrete una dispensa ben fornita di bellissimi, ordinati e golosi vasetti da voi preparati nel corso dell'anno, non vi resterà che renderli speciali con fiocchi, etichette e quant'altro la fantasia e il buon gusto possano suggerirvi e regalarli per il Natale ai vostri amici. Se ci tenete a fare da voi i regali per il Natale ma non avete scorte a sufficienza in dispensa, anche la notte può essere propizia per realizzare una confettura come quella di mele e limoni che vedete nella mia foto e che manderà in estasi il destinatario del dono per quanto è buona. E' ottima con del croccante pane e del burro leggermente salato. Magari se aggiungete al regalo una bella fornata di biscotti home made stampati con quello stampino verde che vedete in foto che ho trovato allegato al fascicolo n. 10 de I dolci di Benedetta il regalo sarà indimenticabile.
 Succede però a volte di dover fare un regalo ad una persona che in cucina ci sa fare ancora più di noi, una sorella, la mamma stessa, l'amica blogger o la collega "perfetta". In tal caso occorre un regalo per formichine e non da formichina e trovo che faccia al caso il nuovo libro di Lisa Casali Autoproduzione in cucina pubblicato da Gribaudo. Lei e il suo Ecocucina  la conoscete tutti. Si proprio quella che fa il brodo con gli scarti delle verdure, che mette su un pranzo con le bucce delle fave e che cucina nella lavastoviglie mentre i piatti si lavano, ma in questo libro ha superato davvero se stessa, mi sono già letteralmente incantata davanti agli sciroppi, alle zuppe liofilizzate ed alla gazzosa home made, ma so che il libro dovrò studiarmelo pagina per pagina per non farmi sfuggire nulla davvero di quanto vi è racchiuso. E' un manuale indispensabile  e davvero completo per raggiungere l'autosufficienza in cucina imparando a fare da sé tutti quegli alimenti che di solito si acquistano al supermercato e a conservarli con tecniche che rispettano i cibi senza l’aggiunta di additivi.  Mangiare in modo sano e naturale, risparmiare e inquinare meno si può seguendo i consigli di Lisa Casali, non occorrono grossi investimenti e anche un orto di un metro quadro realizzato secondo i consigli dell'autrice renderà possibile una vita ecocompatibile.
Ora la Confettura di mele e limoni che ho preparato con i limoni del mio albero:
500 g di limoni
500 g di mele tipo Golden 
700 g di zucchero semolato
Dopo aver lavato ed asciugato i limoni pelarli con un pelapatate ricavandone solo la parte gialla. Bollire le scorze in una casseruola coperte d’acqua per circa mezz’ora. Quando saranno pronte tagliarle a striscioline. 
Intanto spremere i limoni e tenerne il succo da parte.
Preparare lo sciroppo facendo bollire a fuoco basso lo zucchero con 700 ml di acqua.
A metà dello sciroppo aggiungere le scorrette ed il succo di limoni e porre a cuocere per una ventina di minuti, mescolando spesso.
All’altra parte di sciroppo aggiungere le mele sbucciate e tagliate a fettine sottili, cuocere per circa mezz’ora poi aggiungere lo sciroppo di limoni preparato e continuare la cottura finché la marmellata risulterà della giusta consistenza.
P.S. Fino al giorno di Natale sono ancora impegnatissima con il lavoro, la cena etc ma passate magari un'idea al volo per l'aperitivo ci scappa no?

2013-12-17

Il Natale dei bambini


Il Natale è una festa che porta gioia a grandi e piccini e perché l'attesa sia tutta da assaporare quale mamma mi impegno affinché la stessa sia più dolce possibile. Abbiamo preparato l'albero con i sacchettini, il calendario dell'avvento che avete visto.
Abbiamo letto e stiamo leggendo tante storie e ispirandoci al libro gioco  Portami con te  a Natale de Il pozzo di Giacobbe in cui, tra i tanti progetti di creazioni a tema natalizio presenti, sono stata attratta dal presepe realizzato con rotoli e cartoncini da dipingere, abbiamo anche noi preparato un presepe tutto speciale con rotoli di carta, carta velina e poco altro.
L'idea della grotta con la carta da pacchi l'ho trovata sul G-baby di Dicembre dove abbondano giochi, storie e filastrocche natalizie. Sulla rivista la base era in cartone, io ho utilizzato un piatto ovale in foglia di palma Verdiamo, più rifinito solido e stabile del cartone e anche per le faccine ho sfruttato materiale usa e getta Verdiamo: i cucchiai in legno, una busta in carta accartocciata ha fatto da grotta e qualche foglietto di velina colorata è servito come vestito per i personaggi.

Non poteva poi certo mancare la casetta di biscotti tanto più che l'ultima che feci nessuno dei miei piccini se la ricordava (non erano ancora nati). Rifarla vedendo loro sporchi di zucchero e farina e decorarla secondo il loro gusto è stato per me un dono che supera tutte le fatiche  soprattutto per far star su le finestrelle. Mio marito asserisce che fare la casetta mi stanca più d'ogni altra preparazione ma è solo una sua errata convinzione.
Insomma noi siamo quasi pronti, ora ci dedichiamo a regali, pacchetti e ricettine per le cene e i pranzi di festa ma per non dimenticare che cosa sia veramente il Natale leggiamo Il dolcissimo libro di Natale de Il pozzo di Giacobbe. Un libro dedicato ai più piccoli che li condurrà fino a Betlemme. Ascoltando angeli e seguendo la stella cometa, viaggiando con i pastori e i re magi si giunge alla grotta dove sono Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù Bambino.
Vi lascio al ricetta perfetta per la casetta (anche come dosi) o per una bella infornata di biscotti da glassare e regalare.
Casetta di biscotti
Ingredienti 
per i biscotti:
700 g di farina 00
2 uova
200 g di zucchero
150 g di burro salato
200 g di miele di agrumi
la scorza di 1 limone
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci*
1 cucchiaino di spezie (cannella, pepe lungo, zenzero e noce moscata)
per la decorazione:
cioccolato
zucchero a velo
zuccherini
caramelline 
caramello e tutto quello che la fantasia vi suggerisce
Impastare tutti gli ingredienti e formare una palla. Lasciar riposare mezz'ora poi stendere a 6- 7 mm e  ricavarne le forme. Cuocere a 180° fino a doratura.
* Per la ricetta ho utilizzato lievito atomico e zucchero a velo Ar.Pa. Lieviti
P.S. Non vi stressate ad incollare la casetta con la glassa, fatelo con del caramello è come una colla a presa rapida davvero.

Il Natale dei bambini


Il Natale è una festa che porta gioia a grandi e piccini e perché l'attesa sia tutta da assaporare quale mamma mi impegno affinché la stessa sia più dolce possibile. Abbiamo preparato l'albero con i sacchettini, il calendario dell'avvento che avete visto.
Abbiamo letto e stiamo leggendo tante storie e ispirandoci al libro gioco  Portami con te  a Natale de Il pozzo di Giacobbe in cui, tra i tanti progetti di creazioni a tema natalizio presenti, sono stata attratta dal presepe realizzato con rotoli e cartoncini da dipingere, abbiamo anche noi preparato un presepe tutto speciale con rotoli di carta, carta velina e poco altro.
L'idea della grotta con la carta da pacchi l'ho trovata sul G-baby di Dicembre dove abbondano giochi, storie e filastrocche natalizie. Sulla rivista la base era in cartone, io ho utilizzato un piatto ovale in foglia di palma Verdiamo, più rifinito solido e stabile del cartone e anche per le faccine ho sfruttato materiale usa e getta Verdiamo: i cucchiai in legno, una busta in carta accartocciata ha fatto da grotta e qualche foglietto di velina colorata è servito come vestito per i personaggi.

Non poteva poi certo mancare la casetta di biscotti tanto più che l'ultima che feci nessuno dei miei piccini se la ricordava (non erano ancora nati). Rifarla vedendo loro sporchi di zucchero e farina e decorarla secondo il loro gusto è stato per me un dono che supera tutte le fatiche  soprattutto per far star su le finestrelle. Mio marito asserisce che fare la casetta mi stanca più d'ogni altra preparazione ma è solo una sua errata convinzione.
Insomma noi siamo quasi pronti, ora ci dedichiamo a regali, pacchetti e ricettine per le cene e i pranzi di festa ma per non dimenticare che cosa sia veramente il Natale leggiamo Il dolcissimo libro di Natale de Il pozzo di Giacobbe. Un libro dedicato ai più piccoli che li condurrà fino a Betlemme. Ascoltando angeli e seguendo la stella cometa, viaggiando con i pastori e i re magi si giunge alla grotta dove sono Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù Bambino.
Vi lascio al ricetta perfetta per la casetta (anche come dosi) o per una bella infornata di biscotti da glassare e regalare.
Casetta di biscotti
Ingredienti 
per i biscotti:
700 g di farina 00
2 uova
200 g di zucchero
150 g di burro salato
200 g di miele di agrumi
la scorza di 1 limone
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci*
1 cucchiaino di spezie (cannella, pepe lungo, zenzero e noce moscata)
per la decorazione:
cioccolato
zucchero a velo
zuccherini
caramelline 
caramello e tutto quello che la fantasia vi suggerisce
Impastare tutti gli ingredienti e formare una palla. Lasciar riposare mezz'ora poi stendere a 6- 7 mm e  ricavarne le forme. Cuocere a 180° fino a doratura.
* Per la ricetta ho utilizzato lievito atomico e zucchero a velo Ar.Pa. Lieviti
P.S. Non vi stressate ad incollare la casetta con la glassa, fatelo con del caramello è come una colla a presa rapida davvero.

2013-12-16

Le mele del ricordo

 Piatti dessert Easy Life Design
A Natale si ha più voglia di famiglia e la famiglia inevitabilmente evoca ricordi, moltissimi dolci perché legati al periodo dell'infanzia, normalmente il più felice nella vita di ognuno. Riflettevo sul legame indissolubile tra ricordi e tavola e penso che nei ricordi culinari di ognuno di noi difficilmente mancano le mele. 
Ho cercato tra i ricordi di persone provenienti da differenti regioni d'Italia  ed ho capito che le mele trasformate in torta o in frittelle sono state nell'infanzia di ognuno. Io mi ricordo la soffice torta di mele della mamma che riponeva in una scatola in frigo e diventava sempre più buona tanto che l'ultima fetta era la più ambita.
Mi sono chiesta perché proprio le mele e sono arrivata alla conclusione che, frutto semplice e di facile reperibilità ma non di altrettanta deperibilità si è sempre prestato alle trasformazioni culinarie e la torta di mele è per me il cibo di conforto per eccellenza.
Il dolce del Natale è il nuovo libricino di Anna Mattioni pubblicato da Sovera Edizioni, raccoglie i dolci tipici natalizi di tutte le regioni italiane e anche di altri paesi attraverso i ricordi di quanti hanno voluto condividere con l'autrice i dolci delle feste della loro infanzia e, tra le tante golose ricette e i contestuali emozionanti ricordi di chi le ha fornite alla Mattioni, nella mia ricerca di dolci a base di mele mi sono imbattuta nel ricordo di Carla che a proposito dello Strucolo di Mele del Friuli scrive con una certa nostalgia "Nessuno voleva affettare le mele, ed era un compito che quindi toccava alle più giovani. Oggi che sono nonna vorrei che toccasse ancora a me".
Non poteva mancare nel Comfort foodie di Ilaria Mazzarotta edito da Gribaudo la più classica delle torte di mele per riscoprire la pausa merenda e tornare bambini mantenendo il sorriso anche di pomeriggio. In realtà nel libro, che è una vera celebrazione del lato affettivo ed emozionale della cucina, di buone merende ma anche golose colazioni e piatti per coccolarsi in ogni stagione  e circostanza davvero non ne mancano. Del resto è riconosciuto anche scientificamente che mangiare cibi comfort aiuta a stare meglio e a curare il nostro stato d’animo in particolari momenti della vita, o anche solo della giornata…E le foto del libro parlano già da sé tanto che vedere il piccolo Tommaso allineare le fettine di mela sulla torta mi ha fatto tornare bambina per un attimo.
Di torta di pane e mele ma anche di mele fritte in pastella si parla in Fratelli coltelli, cucchiai e forchette  pubblicato da Selekta. I ricordi in tal caso sono quelli di Berta e Federico Fornasari che, nati e cresciuti all'ombra di pentole e fornelli, di alberghi e ristoranti, di cucine casalinghe e genitori amanti della buona forchetta, sono praticoni e praticanti della cucina e delle tradizioni friulane di cui nel libro ci offrono un  eccellente saggio. 
Il libro che è scritto come un diario è costellato di foto sbiadite che raccontano la vita degli autori. Insieme ai ricordi i piatti ottimamente ritratti che ne segnano il percorso e  i vini scelti in abbinamento a formare  un mix di sapori tra Friuli e Mitteleruropa.
Le stesse frittelle di mele le ritrovo in La Natura in Tavola di Vittoria Gondi Citernesi pubblicato da Sarnus nella collana I Naturini. Sono i ricordi legati alla Fattoria di Volmiano quelli dell'autrice,  che ce li racconta con allegria e semplicità insieme alle ricette genuine e parsimoniose di mamma e nonna. L'oro verde di Volmiano (l'olio) è il filo conduttore della narrazione articolata in stagioni e portate. Un libretto che si legge come un romanzo con in più tante gustose ricette.
La torta di mele come dolce tipico della domenica è anche tra i ricordi di Elena Aiolfi tra le tante che hanno prestato il proprio contributo a Il profumo dei ricordi. Zibello di Manuela Amadei e Rosalba Scaglioni pubblicato da Damster. Un ricettario fatto di storie di persone che hanno intrecciato la loro vita con Zibello e che raccontano un piatto che hanno nel cuore. Un mosaico di ricordi  per non perdere la memoria storica, una moltitudine di ricette accomunate da un ingrediente segreto: "l'affetto che la famiglia rilascia incondizionatamente come una stufa a legna rilascia il proprio calore". Non vi è nel libro una torta a base di mele ma molti dolci a base di amaretti  evidentemente tipici della zona, vi è però uno spazio bianco alla fine da riempire magari con le proprie ricette preferite.
Io la mia torta di mele la preparo con il burro all'arancia e  la cannella come la ricetta che vi diedi qui essendo per me questa, dopo vari tentativi, la torta perfetta. 
Stavolta in ricordo della torta di mele dell'infanzia ho aggiunto le lamelle di mandorle in superficie e accompagnato il tutto con una cremina di cui vi lascio la ricetta perché se la volete proporre a Natale sta benissimo anche con il panettone o il pandoro.

Cremina golosa al liquore d'arancia e cannella
Ingredienti:
2 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
50 ml di liquore all'arancia
1 stecca di cannella
200 ml di latte
Portare a bollore il latte con la cannella. Mescolare i tuorli con lo zucchero e la maizena , diluire con il liquore e poi aggiungere il latte bollente (senza la cannella) mescolando per rendere il preparato omogeneo. Addensare a fuoco dolce continuando a mescolare finché il composto non diventa una crema vellutata ed omogenea.

Le mele del ricordo

 Piatti dessert Easy Life Design
A Natale si ha più voglia di famiglia e la famiglia inevitabilmente evoca ricordi, moltissimi dolci perché legati al periodo dell'infanzia, normalmente il più felice nella vita di ognuno. Riflettevo sul legame indissolubile tra ricordi e tavola e penso che nei ricordi culinari di ognuno di noi difficilmente mancano le mele. 
Ho cercato tra i ricordi di persone provenienti da differenti regioni d'Italia  ed ho capito che le mele trasformate in torta o in frittelle sono state nell'infanzia di ognuno. Io mi ricordo la soffice torta di mele della mamma che riponeva in una scatola in frigo e diventava sempre più buona tanto che l'ultima fetta era la più ambita.
Mi sono chiesta perché proprio le mele e sono arrivata alla conclusione che, frutto semplice e di facile reperibilità ma non di altrettanta deperibilità si è sempre prestato alle trasformazioni culinarie e la torta di mele è per me il cibo di conforto per eccellenza.
Il dolce del Natale è il nuovo libricino di Anna Mattioni pubblicato da Sovera Edizioni, raccoglie i dolci tipici natalizi di tutte le regioni italiane e anche di altri paesi attraverso i ricordi di quanti hanno voluto condividere con l'autrice i dolci delle feste della loro infanzia e, tra le tante golose ricette e i contestuali emozionanti ricordi di chi le ha fornite alla Mattioni, nella mia ricerca di dolci a base di mele mi sono imbattuta nel ricordo di Carla che a proposito dello Strucolo di Mele del Friuli scrive con una certa nostalgia "Nessuno voleva affettare le mele, ed era un compito che quindi toccava alle più giovani. Oggi che sono nonna vorrei che toccasse ancora a me".
Non poteva mancare nel Comfort foodie di Ilaria Mazzarotta edito da Gribaudo la più classica delle torte di mele per riscoprire la pausa merenda e tornare bambini mantenendo il sorriso anche di pomeriggio. In realtà nel libro, che è una vera celebrazione del lato affettivo ed emozionale della cucina, di buone merende ma anche golose colazioni e piatti per coccolarsi in ogni stagione  e circostanza davvero non ne mancano. Del resto è riconosciuto anche scientificamente che mangiare cibi comfort aiuta a stare meglio e a curare il nostro stato d’animo in particolari momenti della vita, o anche solo della giornata…E le foto del libro parlano già da sé tanto che vedere il piccolo Tommaso allineare le fettine di mela sulla torta mi ha fatto tornare bambina per un attimo.
Di torta di pane e mele ma anche di mele fritte in pastella si parla in Fratelli coltelli, cucchiai e forchette  pubblicato da Selekta. I ricordi in tal caso sono quelli di Berta e Federico Fornasari che, nati e cresciuti all'ombra di pentole e fornelli, di alberghi e ristoranti, di cucine casalinghe e genitori amanti della buona forchetta, sono praticoni e praticanti della cucina e delle tradizioni friulane di cui nel libro ci offrono un  eccellente saggio. 
Il libro che è scritto come un diario è costellato di foto sbiadite che raccontano la vita degli autori. Insieme ai ricordi i piatti ottimamente ritratti che ne segnano il percorso e  i vini scelti in abbinamento a formare  un mix di sapori tra Friuli e Mitteleruropa.
Le stesse frittelle di mele le ritrovo in La Natura in Tavola di Vittoria Gondi Citernesi pubblicato da Sarnus nella collana I Naturini. Sono i ricordi legati alla Fattoria di Volmiano quelli dell'autrice,  che ce li racconta con allegria e semplicità insieme alle ricette genuine e parsimoniose di mamma e nonna. L'oro verde di Volmiano (l'olio) è il filo conduttore della narrazione articolata in stagioni e portate. Un libretto che si legge come un romanzo con in più tante gustose ricette.
La torta di mele come dolce tipico della domenica è anche tra i ricordi di Elena Aiolfi tra le tante che hanno prestato il proprio contributo a Il profumo dei ricordi. Zibello di Manuela Amadei e Rosalba Scaglioni pubblicato da Damster. Un ricettario fatto di storie di persone che hanno intrecciato la loro vita con Zibello e che raccontano un piatto che hanno nel cuore. Un mosaico di ricordi  per non perdere la memoria storica, una moltitudine di ricette accomunate da un ingrediente segreto: "l'affetto che la famiglia rilascia incondizionatamente come una stufa a legna rilascia il proprio calore". Non vi è nel libro una torta a base di mele ma molti dolci a base di amaretti  evidentemente tipici della zona, vi è però uno spazio bianco alla fine da riempire magari con le proprie ricette preferite.
Io la mia torta di mele la preparo con il burro all'arancia e  la cannella come la ricetta che vi diedi qui essendo per me questa, dopo vari tentativi, la torta perfetta. 
Stavolta in ricordo della torta di mele dell'infanzia ho aggiunto le lamelle di mandorle in superficie e accompagnato il tutto con una cremina di cui vi lascio la ricetta perché se la volete proporre a Natale sta benissimo anche con il panettone o il pandoro.

Cremina golosa al liquore d'arancia e cannella
Ingredienti:
2 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
50 ml di liquore all'arancia
1 stecca di cannella
200 ml di latte
Portare a bollore il latte con la cannella. Mescolare i tuorli con lo zucchero e la maizena , diluire con il liquore e poi aggiungere il latte bollente (senza la cannella) mescolando per rendere il preparato omogeneo. Addensare a fuoco dolce continuando a mescolare finché il composto non diventa una crema vellutata ed omogenea.

2013-12-12

Maccheroncini in giallo e nero

Piatto La Vecchia Faenza
Siamo arrivati alla seconda vigilia festiva: Santa Lucia, un'altra vigilia di magro in cui per tradizione le pieteranze in tavola dovrebbero essere ben 13. 
Guardando la foto che ho inserito starete pensando che ho sbagliato il titolo del post. Non è così perché quel godurioso panettone alla liquirizia e zafferano di Loison è finito in bricioline sui miei maccheroncini in giallo e nero. Una ricetta molto accattivante che ha conquistato anche il palato reticente di mio marito.
I maccheroncini sono quelli all'uovo di Filotea, formato tipico marchigiano per chi non li dovesse trovare può sostituire con dei tagliolini all'uovo freschi
ma ora la ricetta se no per questa sera non farete in tempo.
Un suggerimento per chi il panettone non ce l'ha. Potete tostare in padella delle briciole di panbrioche arricchite con un po' d'uvetta e polvere di liquirizia.
Per chi invece il panettone ce l'ha lo riprende pure per il dessert magari con una mousse di cioccolato bianco
Maccheroncini in giallo e nero 
(Maccheroncini al cavolfiore con salsa di zafferano e briciole di panettone alla liquirizia e zafferano)
Piatti La Porcellana Bianca
Ingredienti per 4 persone:
250 g di Maccheroncini all'uovo
1 fetta di panettone allo zafferano e liquirizia
1 tazza di cimette di cavolfiore lessate
1 noce di burro
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
2 bustine di zafferano
150 ml di panna fresca
2 cucchiaiate di grana grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe bianco
Appassire nel burro allungato con un po' d'olio lo scalogno, salare, aggiungere la panna e lo zafferano, poi frullare con il grana e tenere la parte la salsa. Saltare le cimette di cavolfiore in padella con l'aglio vestito e l'olio, salare, pepare ed eliminare l'aglio. Tagliare il panettone a tocchetti e tostarlo in un padellino.
Lessare i maccheroncini e saltarli in padella con il cavolfiore e la salsa di zafferano allungando con un po' d'acqua di cottura della pasta (perché le paste all'uovo tendono ad assorbire risultando troppo asciutte). Servire cospargendo i piatti con il panettone tostato sbriciolato.
In abbinamento al piatto un Greco di Tufo Villa Raiano

Maccheroncini in giallo e nero

Piatto La Vecchia Faenza
Siamo arrivati alla seconda vigilia festiva: Santa Lucia, un'altra vigilia di magro in cui per tradizione le pieteranze in tavola dovrebbero essere ben 13. 
Guardando la foto che ho inserito starete pensando che ho sbagliato il titolo del post. Non è così perché quel godurioso panettone alla liquirizia e zafferano di Loison è finito in bricioline sui miei maccheroncini in giallo e nero. Una ricetta molto accattivante che ha conquistato anche il palato reticente di mio marito.
I maccheroncini sono quelli all'uovo di Filotea, formato tipico marchigiano per chi non li dovesse trovare può sostituire con dei tagliolini all'uovo freschi
ma ora la ricetta se no per questa sera non farete in tempo.
Un suggerimento per chi il panettone non ce l'ha. Potete tostare in padella delle briciole di panbrioche arricchite con un po' d'uvetta e polvere di liquirizia.
Per chi invece il panettone ce l'ha lo riprende pure per il dessert magari con una mousse di cioccolato bianco
Maccheroncini in giallo e nero 
(Maccheroncini al cavolfiore con salsa di zafferano e briciole di panettone alla liquirizia e zafferano)
Piatti La Porcellana Bianca
Ingredienti per 4 persone:
250 g di Maccheroncini all'uovo
1 fetta di panettone allo zafferano e liquirizia
1 tazza di cimette di cavolfiore lessate
1 noce di burro
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
2 bustine di zafferano
150 ml di panna fresca
2 cucchiaiate di grana grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale e pepe bianco
Appassire nel burro allungato con un po' d'olio lo scalogno, salare, aggiungere la panna e lo zafferano, poi frullare con il grana e tenere la parte la salsa. Saltare le cimette di cavolfiore in padella con l'aglio vestito e l'olio, salare, pepare ed eliminare l'aglio. Tagliare il panettone a tocchetti e tostarlo in un padellino.
Lessare i maccheroncini e saltarli in padella con il cavolfiore e la salsa di zafferano allungando con un po' d'acqua di cottura della pasta (perché le paste all'uovo tendono ad assorbire risultando troppo asciutte). Servire cospargendo i piatti con il panettone tostato sbriciolato.
In abbinamento al piatto un Greco di Tufo Villa Raiano

2013-12-10

Gamberi al tè con crema di patate al mandarino per un vino Velenosi

 Set ciotole e piatto Easy Life Design

Gourmet, gourmand o foodie? Qual è la differenza e a quale categoria esattamente vi sentite di appartenere? Mi sono molto divertita a scoprirlo attraverso il libro del bravissimo e simpaticissimo Gianluca Biscaldin Prêt-à-gourmet pubblicato da Mondadori
"Gourmet si nasce? Solitamente i primi sintomi si vedono durante l'adolescenza quando il soggetto, già tendenzialmente in carne, si apparta dal gruppo per divorare compulsivamente enormi quantità di cibo. Con gli anni raffina il gusto e diventa sempre più selettivo. Legge guide e riviste specializzate. Ma la sua formazione principale è sul campo. Il soggetto macina chilometri su chilometri per raggiungere il ristorante sperduto...". Con tanta ironia il manuale ci insegna a muoverci con disinvoltura nei grandi templi dell'alto palato, e le belle figure con gli amici saranno assicurate.
Sono parte integrante del libro le esplicative e spesso esilaranti vignette realizzate dall'autore a corredo di ogni argomento affrontato.
Una regola che vale davvero per tutti e che Biscaldin ha inserito nel capitolo dedicato ai vini  è "Su quello di cui non si può parlare è meglio tacere", seguendo questa semplice norma eviteremo delle imbarazzanti gaffe.

Io mi sono sempre definita una curiosa del gusto e dopo la lettura di Prêt-à-gourmet confermo la mia definizione ma in alcune circostanze, come nella creazione di un piatto come quello di cui vi parlo oggi o nella scoperta del vino che non ho abbinato al piatto ma per il quale ho creato proprio il piatto, gourmet un po' mi ci sento.
Andiamo per ordine Velenosi è un'azienda vitivinicola di Ascoli Piceno nata nel 1984 per volontà dei giovanissimi Angela ed Ercole Velenosi. In questi pochi decenni di strada l'azienda ne ha fatta e i prodotti di punta della Velenosi Vini sono diversi, non posso non citare il Rosso Piceno,  il Lacrima di Morro d'Alba, il particolarissimo Vino di Visciola e poi i bianchi Passerina, Pecorino etc...
Proprio del Passerina Brut voglio parlarvi. Un vitigno tradizionale vinificato in modo nuovo, spumantizzato. Il risultato è un delicato connubio tra  morbide nuance fruttate e  fresche sensazioni floreali. In bocca ha sentori agrumati, lievi note di crosta di pane, inebrianti profumi di fiori bianchi, accostati alla freschezza e sapidità. 
Il Passerina Brut Velenosi mi ha fatto subito pensare ad un accostamento con agrumi e pesce, un piatto che potesse fare da ingresso per una cena delle feste, e siccome da tanto pensavo di accostare i gamberi alla freschezza del tè verde ho unito un po' le cose ed ho creato queste ciotoline in cui i gamberi cotti nel tè che ho scelto nella variante Gunpowder Green Tea di Twinings vengono accostati ad una gradevole crema di patate aromatizzata con mandarino. Completa il piatto la nota croccante di un sale particolarissimo, il sale verde delle Hawaii Gemma di Mare che ricorda nel gusto e nel profumo il bambu.
Gamberi al tè con crema di patate al mandarino
Ingredienti per 4 persone:
20 gamberi del mediterraneo
500 g di patate
1 cucchiaino ci polvere di tè verde
1 mandarino (clementina)
olio extravergine d'oliva
sale verde delle Hawaii
pepe bianco
Versare in un tegame una tazza d'acqua, portare a ebollizione e versarvi il cucchiaino di tè lasciar sobolline per un paio di minuti, spegnere e filtrare. Rimettere il liquido nel tegame, salare e aggiungervi le code dei gamberi già pulite dal guscio e dall'intestino con il codino ancora attaccato. Lasciar cuocere per 3 minuti.Togliere i gamberi e ridurre il liquido di cottura. Bollire le patate pelarle e frullarle con olio, sale, pepe bianco, la scorza del mandarino e qualche goccia di succo. Aggiungere qualche goccio d'acqua calda se dovesse risultare troppo densa. Versare la crema nelle ciotoline riscaldate, disporvi sopra i gamberi e la riduzione di tè, completare con un pizzico di sale verde e appena appena di polvere di tè. Servire ben caldo.