2011-12-31

La ricetta dell'ultima ora: lo strudel salato


Piatto in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto collezione Opera Prima di Wald

Se a quest'ora siete in giro per il web navigando tra siti di ricette significa che probabilmente avete deciso all'ultimo momento di aderire a quel buffet di Capodanno organizzato dai vostri amici in cui ognuno deve portare un piatto o magari avete dimenticato di comprare la comoda pasta sfoglia per risolvere in modo pratico l'antipasto o l'aperitivo del cenone. Eccomi con un impasto di pasta fillo molto versatile che farà al caso vostro permettendovi di sbizzarrirvi con la forma ed il ripieno. Nella vostra dispensa immagino ci sia la manitoba, ecco io ho utilizzato quella di Rosignoli Molini che viene definita la "regina" delle farine dal momento che permette di dare forza anche alle farine cosiddette deboli dando ottimi risultati soprattutto con i lievitati, qualora vi mancasse la manitoba non vi perdete d'animo lo strudel fatelo comunque con quel che avete poi la prossima volta lo provate con la farina che vi dico io e noterete la differenza.
Per il ripeno invece ho utilizzato dei funghi, cardoncelli o orecchioni andranno benissimo, e della caciotta caprina al peperoncino dipasQuale Formaggi che dà carattere al piatto.
Strudel ai funghi e caprino piccante
Ingredienti:
150 g di farina manitoba
olio extravergine d'oliva
acqua calda
Per il ripieno:
3-4 funghi
1 pomodoro pelato
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
1 foglia d'alloro
sale
origano
150 g di caprino piccante
Preparate l'impasto con la farina, un cucchiaio di olio e acqua calda quanto basta ad ottenere un solido panetto che dividerete in due palline da far riposare mezz'ora prima di stenderle.
Soffreggete lo spicchio d'aglio con la foglia d'alloro in un tegame con l'olio, levate l'aglio e unite i funghi puliti e tagliati a fettine, salate, lasciate insaporire e unite il pomodoro schiacciato, fate cuocere ancora qualche minuto e poi spolverate con origano essiccato.
Su un largo foglio di carta forno ben unto d'olio stendete il primo panetto di pasta aiutandovi con altro olio fino a uno spessore di un millimetro, dev'essere un velo, oleate la superficie  e procedete allo stesso modo su un altro foglio con  il secondo panetto. Sovrapponete le due sfoglie con l'aiuto della carta forno. Lasciate sotto il primo foglio di carta e stendete il ripieno su un terzo circa della sfoglia, cospargete con il formaggio a tocchetti e arrotolate a formare uno strudel, pennellate la superficie di olio e infornate a 190° finché risulterà ben dorato.
Auguri di Buon Anno a tutti!

2011-12-29

Il torrone di casa Flamigni

Piattino dessert in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto collezione Opera Prima di Wald

Per realizzare un buon gelato al torrone il punto di partenza è un buon torrone e il torrone di casa Flamigni, vi assicuro, non teme rivali. E' il segreto del successo dell'azienda e per tale motivo la sua ricetta è rimasta immutata sin dal 1930, quando i tre fratelli Flamigni aprirono il loro laboratorio di pasticceria in piazza a Forlì. Oggi il laboratorio ha lasciato spazio ad un moderno stabilimento ed allo stabilimento di Forlì, dove si continuano a produrre torroni e altre tipicità, se n'è aggiunto un'altro nel Cuneese specializzato nella produzione di panettoni e colombe e l'azienda esporta in ben 35 paesi del mondo, ma quel che non è mutato è il metodo di produzione artigianale che garantisce la qualità dei prodotti dalla scelta degli ingredienti naturali e di primissima qualità al controllo meticoloso di quanto viene prodotto.
Con le Scaglie di Supremo torrone friabile con mandorle ho realizzato un delizioso gelato che ho poi servito con delle cialdine modellate a coppetta, guarnito con amarena e ricoperto di cioccolato, anzi di Kroccant, la glassa al cioccolato Fabbri che a contatto con il freddo diventa croccante. Un ottimo e facile dessert per il cenone di Capodanno.
Gelato al torrone croccante in coppetta di cialda
Ingredienti per 6
Per il gelato:
100 g di torrone
250 ml di latte
150 ml di panna
3 tuorli
75 g di zucchero
1 cucchiaio di zucchero a velo
1 presa di maizena
4 g di gelatina in fogli
la scorza di 1 limone
Per le cialde:
2 albumi
90 g di zucchero a velo
50 g di farina
Per completare:
6 amarene sciroppate
glassa al cioccolato (o cioccolato fondente sciolto a bagnomaria)
Preparare il gelato: Ammollare la gelatina in acqua fredda. Portare a bollore il latte con la scorza di limone. Frullare le scaglie di torrone fino a ridurle quasi in polvere. Montare la panna con lo zucchero a velo. Sbattere i tuorli con lo zucchero finché diventano spumosi, aggiungere la maizena e diluire con il latte mescolando. Portare il composto sul fuoco lasciar addensare continuando a mescolare senza portare la crema a bollore. Unire la gelatina strizzata e la panna poi mantecare nella gelatiera o a mano ponendo la ciotola in freezer e mescolando bene ogni quarto d'ora finché il gelato avrà raggiunto la giusta consistenza.
Preparare le cialde: sbattere gli albumi con lo zucchero, senza montarli, unire la farina e lasciar riposare il composto mezz'ora. Imburrare e infarinare per bene una grande teglia rettangolare e stendervi il composto agli albumi in uno strato sottilissimo. Infornare a 180° finché la superficie inizierà a prendere colore. Sformare e tagliare sei dischi con un coppapasta porli su altrettante ciotoline capovolte per dare la forma a coppa e lasciar raffreddare.
Montaggio del dolce: Con un porzionatore da gelato ricavare sei palline di gelato, poggiare le sei palline nelle coppette di cialda, porre sopra ognuna un'amarena e nappare con la glassa al cioccolato.

2011-12-27

Cup Cake delle Feste

Portadolci collezione Il Giardino Segreto IVV
Cupe Cake al cacao e liquirizia con crema di panna e burro alla menta per il tè dei giorni di Festa. Per dare il gusto di liquirizia ho semplicemente aggiunto all'impasto un po' di intensa polvere di liquirizia Amarelli. Una preparazione semplice ma di grande effetto grazie ai decori realizzati in precedenza con della glassa reale tinta nei toni del rosso.
Ingredienti per 18 cake:
250 g di zucchero
250 g di farina
3 uova
130 g di olio
130 g di acqua
1 bustina di lievito per dolci
30 ml di brandy
3 cucchiai di cacao amaro
1 cucchiaio di polvere di liquirizia
Per la crema:
300 ml di panna fresca
75 g di burro
50 g di zucchero a velo
50 ml di sciroppo di menta
Per completare: decorazioni in glassa reale. Montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungere l'olio, l'acqua, il liquore, la farina, il lievito e le polveri di cacao e liquirizia setacciate.
Suddividere il composto in 18 pirottini appoggiati su una teglia da muffin. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 20-25 minuti.
Montare la panna con lo zucchero, lo sciroppo di menta e il brro a temperatura ambiente. Versare la panna in un sac a poche e formare sui muffin un ciuffo consistente di crema. Decorare con stelline, cuori e palline di zucchero.

*Per la realizzazione dei dolcetti ho utilizzato degli stampi da muffin Guardini, lo sciroppo di menta è Fabbri.
 In abbinamento un infuso alla menta piperita di Twinings

2011-12-23

Un trenino carico carico di...

Trenino di Natale
Vassoio collezione Metropolis IVV
Auguri e Regali per questo Natale.
Quest'anno invece della casetta o dell'alberello mi sono cimentatata nella realizzazione del trenino di biscotti, sicuramente più semplice di quanto a prima vista si possa immaginare grazie alle formine ed alle dettagliate istruzioni di Tescoma è stato infatti un gioco realizzarlo. Poi va be' con le decorazioni non sono particolarmente brava, ma alla fine il risultato è stato più che accettabile e siccome l'ho preparato per il mio Giulio (che Aurelia è ancora così piccola!) ho voluto che lo condividesse con i suoi amichetti dell'asilo e così è stato; per cui del trenino mi restano solo qualche foto e la buonissima ricetta dei biscotti di pan pepato alla marmellata, che ho relizzato con farina macinata a pietra Petra5 di Molino QuagliaFiordifrutta biologica al ribes rosso di Rigoni di Asiago.
Pan pepato alla marmellata
600 g di farina macinata a pietra per dolci
2 cucchiaini di bicarbonato
200 g di confettura di ribes rosso (o prugne)
200 g di zucchero semolato
2 uova
60 g di burro
60 g di latte
1 cucchiaino di vaniglia
1 cucchiaino di scorza di limone grattugiato
1 cucciaino di cannella e chiodi di garofano macinati
1 cucchiaino di zenzero grattugiato
latte per spennellare
glassa reale bianca e colorata per decorare
Impastare la farina con la marmellata e lo zucchero appena scaldati, unire le uova, il burro fuso, il latte con la vaniglia e tutti gli aromi. Avvolgere l'impasto in pellicola e farlo riposare una notte. Stenderlo sottile con il matterello e ricavarne le formine desiderate, pennellarle di latte e cuocerle in forno a 180° per circa 8 minuti. Una volta fredde decorarle a piacere con la glassa.
Oltre agli auguri il mio trenino vuole portare doni e tra i miei doni preferiti ci sono senz'altro golosità e libri. Per le golosità se non avete idee fate un giro tra i miei fornitori nella colonna di destra se non vi va di prepararne voi stessi, per i libri vi ho suggerito un paio di post fa tanti nuovi meravigliosi romanzi ma vorrei aggiungere ancora qualcosina di particolare per i bambini, per i ragazzi e per i vostri amici gourmet, giocherelloni o giramondo, che siano.

Per i bambini ho scovato due favolosi librini, da cui Giulio ormai difficilmente si separa pur essendo così piccolo e sono Camillo Fusillo e Fortunata Arancia Profumata entrambi di Chiara Patarino con illustrazioni di Elena Prette per Carthusia Edizioni.
Non si può non restare affascinati, qualunque sia l'età, dalle avventure del "Mondo Pastoso" che vedono protagonista il simpatico e curioso Camillo e i suoi amici Ughetto Spaghetto, Isotta Raviolina alla ricotta, Maccheronus il Maccherone mattacchione e gli altri, uniti in una "storia davvero al dente" nella lotta contro il perfido Mattarellik che vuole tramutarli tutti in lasagne. Una storia per scoprire caratteristiche, curiosità e provenienza degli abitanti del goloso mondo della pasta.
Tutt'altro che indifferenti ci lascia anche la storia di Fortunata Arancia Profumata e gli amici per la buccia del Mondo di Tuttifrutti. Seguiremo Fortunata e i suoi amici Limon Gino, Mela Carmela, Bana Nina, Cocca Albicocca e Simona Fragolona in una gita speciale nel Paese di Macedonia. Uno spunto ironico e divertente per parlare ai più piccoli dell'importanza di mangiare la frutta, scoprendo anche caratteristiche, curiosità e stagionalità.
Per i ragazzi più grandi Buon Appetito L'alimentazione in tutti i sensi di Editoriale Scienza per insegnare ai ragazzi, e non solo, a non mangiare tutto ciò che è a portata di bocca. Il libro, come la mostra di cui è il riflesso "Buon Appetito. L'alimentazione in tutti sensi" esposta al Museo Nazionale della Scienza  e della Tecnologia  Leonardo da Vinci di Milano dal 16 ottobre 2011 fino al 24 giugno 2012 articolata con exhibit interattivi, quiz, filmati e focus di approfondimento, insegna a star bene ed essere in forma usando il buon senso e le giuste conoscenze contribuendo a fornire un'educazione ampia e articolata come i suoi destinatari: gli adolescenti. 

Per gli amici giocherelloni Il grande quiz della cucina di Magazzini Salani, un divertente gioco composto da 50 carte con 150 domande a risposta multipla per sfidarsi e approfondire le proprie conoscenze culinarie.
Per gli amici giramondo fanno al caso Eat Parade di Bruno Gambacorta per Vallardi Editore in collaborazione con RaiEri,  tratto dall'omonima fortunata  rubrica del TG2 per compiere realmente o virtualmente un gustosissimo viaggio nell'Italia migliore. Ricette, racconti, paesaggi, prodotti, personaggi per scoprire tante piccole e positive realtà della nostra penisola. Una piacevolissima lettura per gli appassionati del gusto italiano.
E sempre ai cultori del mangiare bene è dedicata una particolare guida edita da Catering Meglio Prenotare 2012. Più che una guida in effetti è un libro che racconta le esperienze e le storie di passione e sacrifici di 160 ristoratori e dei loro altrettanti affermati locali sempre pieni in cui quindi è "meglio prenotare".
Per chi invece sogna isole lontane senza sentire il desiderio di calpestarle  una deliziosa agenda e uno specialissimo calendario interculturale come quelli di Sinnos editrice.
L'assaggenda del mare 2012 è fatta di brani letterari, ricette e riflessioni per una cucina di mare che non sia solo pessce ma un modo sano, economico e non consumistico di mangiare. 
Il calendario "Un filo d'olio, un pizzico di sale un'onda di mare raccoglie festività e ricorrenze di religioni e culture appartenenti ad alcune comunità presenti sul nostro territorio oltre a 12 gustose ricette a tema marino.

2011-12-21

Terrina di cavolfiore e Piacentinu ennese

Piatto  in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto e runner in lino collezione Opera Prima di Wald

Una ricetta facile facile, quasi stupida, ma capace di fare la sua figura anche sulla tavola delle feste.
Può fare da antipasto, da contorno extra-ricco o, in periodi non festivi, da secondo piatto in alternativa alla carne. Per realizzarlo solo tre ingredienti: cavolfiore, Piacentinu ennese (un particolare pecorino siciliano impreziosito da pepe nero e zafferano) e poi uova per legare. Qualora vi fosse impossibile reperire il formaggio che vi indico utilizzate un buon pecorino a pasta semidura e arricchite la preparazione con grani di pepe e una bustina di zafferano che inserirete nel bicchieredel mixer al momento di frullare il cavolfiore.
Ingredienti per 4 persone:
250 g di cime di cavolfiore lessate
120 g di Piacentinu ennese
1 uovo
sale
Frullare le cime di cavolfiore lessate con il formaggio e l'uovo, regolare di sale. Versare il composto in una teglia da plum cake foderata di carta forno ben oleata e infornare a 180° per 25 minuti circa, finché il composto si rapprende e la superficie appare dorata. Lasciar intiepidire la terrina poi rovesciarla e tagliarla a fette.

Per la ricetta ho utilizzato Piacentinu Ennese dipasQuale Formaggi e per la cottura mi sono servita dello stampo da plumcake Guardini della linea Thermomagie.

2011-12-20

Clementine farcite di panettone e pistacchi

Piatto CHS Group
Ormai il Natale è arrivato e forse come me ancora dovete fare regali, organizzare cena, pranzo e quant'altro. Ma non preoccupatevi se è bello organizzarsi per tempo è altrettanto bello a volte stupire sè stessi prima degli altri con ricette di grande effetto che si eseguono però in poco tempo. Eccone una e ditemi se non sono insolite le mie clementine svuotate e farcite di un goloso miscuglio di panettone, il panettone Loison al prosecco, crema pasticcera, marmellata di mandarini e pistacchi. Per fare le cose davvero per bene voglio stavolta consigliarvi anche un vino in abbinamento perché la festa merita di distinguersi da tutto il resto.
Ecco un mio abbinamento sud nord e con le clementine un vino delicato ed amabile di casa Porcìa uno Spumante Dry Sauvignon per brindare alla festa più bella dell'anno.
La ricetta in effetti è quasi inesistente perché nelle dosi bisogna andare un po' a gusto personale ma alla fine il risultato è sorprendente.
Per 6-8 clementine:
2 fette di panettone
2 cucchiaiate di crema pasticcera* 
2 cucchiai di marmellata di mandarini
2 cucchiai di pistacchi tostati
Tagliare a dadini le fette di panettone, mescolarle alla crema, unire la marmellata e metà dei pistacchi appena spezzettati.
Tagliare la calotta superiore ai frutti, svuotarli completamente dalla polpa e farcirli con il composto preparato mantenendosi un po' sotto al bordo. Decorare con i restanti pistacchi e infornare a 180° per 10 minuti circa. Servire tiepidi.
*Per la Crema Pasticcera scaldiamo 250 ml di latte con un pezzetto di vaniglia, montiamo due tuorli con quattro cucchiai di zucchero, aggiungiamo due cucchiai di farina e poi il latte a filo sempre mescolando. Poniamo sul fuoco continuando a mescolare finché la crema non si sarà ben addensata.
Per la ricetta ho utilizzato pistacchi Noberasco e  marmellata biologica di mandarini Fiordifrutta Rigoni di Asiago.
Con questa ricetta partecipo al contest "E tu a Natale che dolce fai?"di Panna cioccolato e fantasia.

2011-12-17

Uno zabaione cioccolato e caffè e nove irresistibili romanzi

Tazze da caffé con piattini Vetri delle Venezie
Cosa c'è di meglio per scaldare un freddo (non troppo per la verità) pomeriggio festivo?
Voglio condividere con voi questa gustosa e semplice ricetta da proporre in accostamento a qualche biscottino al caffé di casa Loison (per non avere neppure il pensiero di preparare i biscotti) e ad un libro da scegliere tra ben nove  irresistibili romanzi che hanno come argomento in senso stretto o in senso lato la cucina.
Un paio di mesi fa mi sono imbattuta in un romanzo che aveva un titolo particolarmente interessante Gli ingredienti segreti dell'amore di Nicolas Barreau edito da Feltrinelli, ho iniziato a leggere la trama e quando ho visto che il nome della protagonista chef e proprietaria del ristorante Le Temps des cerises era Aurélie (il nome della mia bambina in francese) non ho potuto resistere. Altro punto a favore l'ambientazione parigina. In pratica ho letto il libro d'un fiato e se pure il titolo richiama la cucina e in fondo al libro ci sono anche le ricette del menù d'amore di Aurélie, la cucina resta al margine della storia che  più che altro si incentra sul mistero di un libro, del suo scrittore e di una serie di coincidenze.
Come Aurélie anche Sophie, la protagonista de Il gusto segreto del cioccolato amaro di Kevin Alan Milne per Sperling & Kupfer esce da una delusione d'amore e delusa dalla vita, che già a nove anni le ha strappato bruscamente i genitori, la affronta con un pessimismo estremo che la porta addirittura a creare e vendere nella sua cioccolateria i Biscotti della Sfortuna, "deliziosi" biscottini ricoperti di cioccolato amaro con dentro messaggi cinici e crudamente realistici. Ma anche Sophie dovrà credere che la felicità non è solo un'illusione e da una stupida scommessa imparerà che se la felicità si vuole non bisogna mai smettere di cercarla.
Da leggere assolutamente La cucina degli ingredienti magici di Jean McHenry per Corbaccio editrice, che avrete certamente già visto in libreria dato il successo annunciato. Anche a Ginny, la prota-gonista di questo romanzo, la vita sembra incomprensibile dopo aver perso i genitori, cerca consolazione nella cucina di casa e tra le ricette di famiglia richiamando attraverso esse i fantasmi dei suoi cari che l'aiuteranno a risolvere un mistero e ad intraprendere la via per trovare se stessa. Un romanzo sulla famiglia pieno di suspense, magia e ricette.
Ha fatto parlare di sè già la scorsa estate Un regalo da Tiffany il best seller di Melissa Hill edito da Newton Compton che, a dispetto del titolo ha molto a che fare con la cucina. La storia prende le mosse dallo scambio di due scatoline blu all'uscita della gioielleria Tiffany ma la protagonista della storia Rachel è una chef e la cucina diventa lo scenario della storia. Una bellissima storia d'amore per inguaribili romantiche.
Permette di passare qualche ora di estrema spensieratezza Le ricette di Nefertiti il romanzo di Bruno Gambarotta per Garzanti Libri . Il libro narra, con piglio ironico, le vicende dell'egittologo Paolo Maria Barbarasa che, venuto in possesso di dodici frammenti di papiri su cui pare siano annotate altrettante ricette afrodisiache della regina Nefertiti, si troverà suo malgrado coinvolto in una comica e paradossale "guerra dei papiri" in cui ognuno cercherà di sfruttare il rinvenimento dello straordinario documento a proprio vantaggio.
Un romanzo che rimane sempre attuale e che anche dopo la scomparsa della sua autrice Maria Orsini Natale continua ad essere ripubblicato dalla casa editrice Avagliano è Fracesca e Nunziata che molti di voi conosceranno almeno per la trasposizione cinematografica firmata da Lina Wertmuller che vedeva protagonisca la Loren. Il romanzo, di quelli che si divorano con la vana speranza che non abbiano mai fine, narra la storia due donne imprenditrici, Francesca e la figlia Nunziata, di un secolo di vita di una famiglia patriarcale di pastai che dalla costiera amalfitana si trasferisce ai piedi del Vesuvio trasformando l'azienda artigianale in una moderna azienda industriale.
Narra invece le vicende altalenanti  di una "dinastia agricola" che fugge dalla Spagna franchista alla Francia in cerca di fortuna Frutta & Verdura di Anthony Palou pubblicato da Barbès. Una cronaca sociale e familiare che è lo spaccato di un epoca "difficile", gli anni Settanta. Scritto con ironia e nostalgia il libro di Palou  ha incontrato il favore di pubblico e critica e leggendolo non si può che concordare con i più.
Di cultura contadina parla anche Il Mestiere più antico del mondo di Antonio Leotti per Fandango Libri, la storia tragicomica di un agricoltore che vive impotente con effetti disastrosi sulla propria pelle l'avvento del mercato globale. Un libro per capire quale sia oggi nella nostra società il ruolo dell'agricoltura.

Se come me amate le biografie non potrete non apprezzare il romanzo di Maria Cristina Magni Il principe dei cuochi, Cairo editore dedicato a martino da Como, il cuoco che con le sue meravigliose ricette deliziò Duchi e Papi segnando il passaggio dal Medioevo al Rinascimento. La storia di un grande innovatore, uno spirito libero che conquistò il favore dei potenti senza mai restarne schiavo. Nel libro sono contenute anche alcune ricette originali riproducibili ai giorni nostri, si sa mai che si abbia voglia di organizzare per il Natale una cena in stile rinascimentale.
E adesso zabaione per tutti
Ingredienti per 6 tazzine:
2 tuorli
40 g di zucchero
50 ml di marsala secco
50 ml di caffè ristretto
2 cucchiaini colmi di cacao amaro
cioccolato fondente per decorare
Mescolare i tuorli con lo zucchero finché diventano spumosi, aggiungere il cacao poi il marsala ed il caffé e continuare a mescolare portando il recipiente sul fuoco a bagnomaria senza mai arrivare al bollore ma fino al punto in cui lo zabaione si inspessisce. Versare nelle tazzine e decorare con cioccolato fondente grattugiato. Servire con biscottini al caffè.

2011-12-15

150 Primavere con Sasso

Piatto piano Saint Tropez  di Laboratorio Pesaro
Cosa centri la primavera in questo periodo a prima vista non si capisce eppure vi assicuro che se si tratta della centocinquantesima primavera di un grande marchio con il Natale qualcosa centra. Vi spiego, l'anno scorso per il 150° anniversario di Olio Sasso, l'azienda ha invitato i suoi utenti a condividere la propria interpretazione della Primavera per poter diventare protagonisti dell’edizione di Latte di Olio 2011. Ne è nata una mostra fotografica itinerante che ha portato in molte piazze italiane le immagini della primavera accomunate dai valori di gioia, risveglio e leggerezza.
Ora le 10 immagini più belle scelte da una giuria di esperti sono diventate le nuove Latte di Olio 2011, sono in vendita in edizione limitata e - nemmeno a dirlo - sono bellissime per cui, dato il buon contenuto oltre che il gradevole involucro, possono tranquillamente diventare un bellissimo regalo per il Natale.
Io con l'olio vi consiglio di farci una maionese da utilizzare insieme ad un buon tonno sott'olio* e qualche cipollina all'aceto per farcire del cotto. Un antipasto freddo semplice e sempre gradito.
Per la maionese:
1 tuorlo
1 cucchiaino di aceto
sale
125 ml di olio d'oliva leggero
succo di limone
Per gli involtini:
4 fette di prosciutto cotto
2 uova sode
2 cucchiaiate di maionese
8 cipolline all'aceto
80 g di tonno sott'olio sgocciolato
Montare con la frusta elettrica il tuorlo a temperatura ambiente con sale, aceto e olio versato a filo, aggiungere infine il succo di limone sempre continuando a sbattere finché la salsa avrà raggiunto la giusta densità.
Prelevare due cucchiaiate di maionese, aggiungervi il tonno sgocciolato schiacciando con una forchetta, unire le cipolline e le uova tritate grossolanamente. Farcire con il composto le fette di prosciutto, arrotolarle e tagliarle in due. Servire con finocchio a julienne condito con una emulsione di sale, olio extravergine d'oliva e aceto balsamico.
* Il tonno utilizzato per la ricetta è ASdoMAR

2011-12-12

Pollo speziato con semi di sesamo


Piatto in ceramica decorata a mano Colì
E' innegabile il fascino delle spezie, parlano di qualcosa che è lontano, di mondi sconosciuti e ci regalano sensazioni irripetibili, senza contare che riescono a cambiare volto anche al più anonimo dei piatti.
Io personalmente non sono mai stanca di saperne di più ed in questo devo dire che i libri aiutano moltissimo, è vero che spesso si va a istinto e quindi solo annusando una spezia si riesce a identificare un possibile accostamento, è anche vero però che se si conosce al meglio la spezia non si rischia di sbagliare eccedendo magari nelle dosi o comunque nell'impiego che se ne fa.
Spezie I sapori del mondo in cucina è il titolo del libro edito da Sonda scritto da Valeria Calamaro, blogger di www.fattidicannella.it, in collaborazione con Concita Cannavò che ha curato la veganizzazione delle ricette raccolte nel volume.
Un libro per viaggiare tra le spezie ricostruendone la loro mappa generale. Una vera Bibbia delle spezie che ci insegna ad orientarci nella loro scelta ed utilizzo con oltre 120 ricette creative suddivise per portata per sperimentare sapori e accostamenti sempre nuovi utilizzando tutte le spezie dall'Anice allo Zenzero. E per ogni ricetta a base animale c'è la versione vegan  per venire incontro alle esigenze di tutti. Nel libro vi sono anche delle creazioni originali degli chef dei ristoranti del "Circolo del Cibo" una community che utilizza solo cibo buono fino in fondo, ovvero rispettoso della natura, dei diritti umani, proveniente dal commercio equo e solidale.
Sempre di spezie parla il libro di Lorenza Pliteri Cannella e Zafferano La cucina della via delle spezie edito da Ponte alle Grazie nella collana Il lettore Goloso. Una firma autorevole come quella della Pliteri per un libro che attraverso aromi, profumi e sapori è in grado di trasportarci magicamente in un souk marocchino o tra le bancarelle di un mercato indiano o ancora attorno ad un tavolo basso seduti su splendidi tappeti persiani. Un irresistibile viaggio culinario dal Marocco all'India per assaporare anche a casa propria i piatti che ne caratterizzano la cucina. Qui le ricette non sono divise per portata perché nei paesi d'origine non si conosce questa suddivisione ma per ingrediente principale o per sapore predominante. In ciascun capitolo un ingrediente o un gruppo di ingredienti che ne racchiude simili per tipologia e per uso, tante curiosità sull'ingrediente principale e sulla storia di esso e poi ricette le più varie e caratteristiche per assaporare al meglio l'ingrediente appena conosciuto.
Ancora fragranze di spezie e aromi della medina che si mescolano a versi del Corano nel bellissimo libro di Voncenzo Capretti Di Tripoli il buon sapor, Mursia editore un cuscus di ricordi e ricette dell'autore che nato e cresciuto a Tripoli è costretto a lasciarla perchè cacciato dal regime di Gheddafi. Un viaggio nostalgico di Sidi Mansùr, il Signor Vittorioso, come veniva chiamato l'autore dai suoi amici libici, tra sapori e colori della cucina e in generale della cultura arabe.
Ed ora tocca a me parlarvi di spezie e lo faccio con la mia ricetta di Pollo speziato ai semi di sesamo per la quale ho utilizzato una miscela tipica Giapponese che si chiama Shishimi Togarashi ed è composta da semi di sesamo, peperoncino, scorza d'arancia, pepe szechuan, semi di papavero e alga. Io aggiunto alla preparazione altri semi di sesamo perché li adoro ed ho servito il tutto con del riso bianco.
Ingredienti per 4 persone:
1 pollo da 1 Kg circa
3 cucchiai d'olio
4 cucchiai di sakè
6 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiai di semi di sesamo
1 cucchiaio spezie miste (semi di sesamo, peperoncino, scorza d'arancia, pepe szechuan, semi di papavero e alga)
Tagliare il pollo in pezzi e porlo a marinare per un paio d'ore con mezzo cucchiaio di spezie e il sakè, la salsa di soia e lozucchero scaldati insieme. Rosolare la carne nella padella con l'olio e lasciar cuocere aggiungendo la marinata restante e un po' d'acqua. A cottura quasi ultimata unire le spezie restanti e i semi di sesamo. Lasciar rosolare e servire con riso bianco a piacere.
*Per la cottura della carne ho utilizzato una padella antiaderente Illa linea Bio-Cook

2011-12-09

Le conserve di una volta per farcire i miei paninetti dolci

Piatto dessert, tazza e tovagliolini linea Nostalgie di Easy life design
Nelle mie peregrinazioni alla scoperta di prodotti che possano rendere speciali le mie preparazioni mi sono imbattuta in una piccola realtà a cui stentavo io stessa a credere fino a quando non ho proceduto personalmente all'assaggio. SaporMundi è un'azienda che produce conserve come faremmo noi nella nostra cucina: a mano, con ingredienti naturali e cotte in piccole quantità. Conserve che riprendono la tradizione italiana mescolandola con sapori nuovi provenienti da tutto il mondo. Non utilizzano pectina, non utilizzano coloranti e tanto meno conservanti, ma se ciò non dovesse bastare per gli ingredienti che non sono a Km 0 si riforniscono al mercato equo e solidale, le confezioni sono riciclabili al 100%, le etichette sono stampate su carta proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e gli imballaggi in cartone ondulato biodegradabile e non contengono plastica. Sono prodotti adatti a vegetariani e vegani ma soprattutto sono conserve originali e buonissime.
Ho voluto provarne alcune e siccome sono un'inguaribile golosa non ho resistito alla confezione Caffè, Tè e me.
Ma visto che siamo in clima natalizio aggiungo che le conserve di SaporMundi si prestano perfettamente a diventare il regalo giusto per l'amico goloso ma anche per quello vegetariano, magari accompagnate al più completo ricettario di cucina vegan, La Cucina Etica edito da Sonda, un consistente tomo di ben 400 pagine che offre così tante alternative golose alla carne da non far certo rimpiangere la vecchia vita a chi ha deciso di rinunciare agli alimenti di origine animale. Circa 800 ricette di cucina italiana ed etnica, suddivise per ingrediente principale e portata.
Tanti consigli, idee, articoli di approfondimento e utili informazioni per conoscere più da vicino un mondo che incuriosisce sempre più anche noi "temporeggiatori" che non riusciamo ancora a rinunciare alla carne.
Per il Tè della colazione di oggi, rigorosamente il classico e impareggiabile  English Breakfast Tea di Twinings , ho scelto di abbinare la confettura di banane e ciccolato fondente al 70% di cacao di SaporMundi a dei paninetti dolci allo yogurt, tipo scones, realizzati in pochissimi minuti con ancor meno ingredienti. La ricetta me l'ha passata mia sorella e oltre ad essere l'ideale per il nostro Tè sono perfette come sana e gustosa merenda dei piccoli. Aggiungo inoltre che i vegani potranno sostituire lo zucchero con quello grezzo di canna e lo yogurt con uno vegetale a base di latte di soia o di riso. Per la farina invece credo che gradirebbero anche loro quella da me utilizzata la Petra 5 di Molino Quaglia, farina macinata a pietra ideale per frolla e dolci in generale.
Paninetti dolci allo yogurt
125 g di farina
125 g di yogurt
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di lievito per dolci
Impastare velocemente tutti gli ingredienti e formare una palla. Lasciar riposare l'impasto per mezz'ora e poi stenterlo ad uno spessore di un centimetro e mezzo circa, ricavarne dei dischetti con un tagliapasta e cuocerli a 180° finché saranno cotti e la superficie apparirà dorata.
Una volta tiepidi farcirli con la confettura e gustarli in accompagnamento ad una buona tazza di Tè.

2011-12-06

Risotto ai fegatini con petali di Cosacavaddu

Piatti CHS Group,  striscia tavolo in lino stampato a mano Stamperia Bertozzi
I Cosacavaddi in Sicilia hanno la forma di un parallelepipedo e non fa eccezione questa antica provola Iblea, un formaggio a pasta filata dura, dal sapore deciso e piccante, un gusto ricco che ho sposato per contrasto con la dolcezza dei fegatini utilizzati per preparare questo goloso e festoso risotto.
A voi i segreti della sua preparazione.
Ingredienti per 4 persone:
360 g di riso Carnaroli
300 g di fegatini di pollo
1 cipolla
2 cucchiai di olio
50 g di burro
3 foglie di salvia
2 foglie di alloro
1 rametto di rosmarino
1 bicchierino di brandy
brodo di pollo
Cosacavaddu Ibleo ( in mancanza un provolone piccante)
Tritare finemente la cipolla e farla appassire in una pentola con l'olio e metà del burro, unire le erbe aromatiche e i fegatini di pollo tagliati a pezzetti. Lasciar rosolare, poi unire il riso e tostarlo un paio di minuti, sfumare con il brandy e proseguire la cottura con il brodo aggiungendone poco per volta, finché il riso risulterà cotto. A cottura terminata mantecare il risotto fuori dal fuoco con il burro restante e un paio di cucchiai di formaggio grattugiato. Impiattare dopo aver fatto riposare due minuti e completare ciascun piatto con altro Cosacavaddu affettato finemente.

*Il Formaggio utilizzato per la ricetta è dell'azienda dipasQuale Formaggi, il riso Carnaroli è prodotto da Gli Aironi.


2011-12-03

Dischi di panettone ai fichi con crudo e fonduta


Segnaposto in tessuto damascato con fodera impermeabile Creativitàvola
 Ho iniziato già da giorni a sfogliare e leggere libri a tema natalizio per cercare, come è mia consuetudine, di aggiungere qualcosa di nuovo e sorprendente alle tradizioni che fedelmente si ripetono ogni anno.
E se il calendario dell'avvento per Giulio è già pronto da una settimana, come vedete in foto, ed i sacchettini rossi hanno iniziato a   rivelare ogni giorno la loro dolce e giocosa sorpresina non così è ancora per l'addobbo della tavola delle feste.
Certo belle idee le ho trovate nel pratico manuale di Polly Pinder Decorazioni per la tavola di Natale edito da Il Castello, da dove certamente ruberò l'idea dei portatovaglioli intrecciati, spiegati perfettamente e passo passo sarà divertente realizzarli.
Ma se la tavola non è un problema, che di idee ce ne sono tante, ancor più non lo sarà cosa metterci sopra. Mi piacerebbe fare qualcosa d'insolito, seguendo le mie teorie d'innovazione e a tal proposito mi sto ben documentando sulle tradizioni festive e culinarie degli altri paesi.
 Ho trovato in materia un delizioso libricino Il Natale è servito. Pranzi natalizi nel mondo, Edizioni La Linea, un delizioso racconto itinerante in cui l'autrice e blogger Marina Emanuelli, viaggiatrice per amore e cuoca per passione, come ama definirsi, ci porta a scoprire il Natale degli altri paesi per permetterci  di dare un sapore diverso al giorno più festeggiato dell'anno.
E se ogni nazione ha i suoi riti e le sue usanze per le feste, non fa certo eccezione la nostra variegata penisola che, regione per regione, ha simboli e tradizioni differenti. Partendo proprio dalle feste religiose delle quali il Natale è principe, Pierluigi Ceolin, noto ed apprezzato chef, nel suo Il cibo delle Feste edito da Marcianum Press ci porta a scoprire le tradizioni culinarie della regione Veneto e di Venezia in particolare. Storia, riti, ricordi e immagini si intrecciano a formare un singolare documento impreziosito da tipiche ricette ben eseguite e ottimamente ritratte.
Anch'io oggi ho deciso di portarvi alla scoperta di un sapore diverso invitandovi a stupire i vostri ospiti con un amtipasto a base di panettone. Ho scelto il panettone ai fichi di Loison che ho deciso di servire con del prosciutto crudo e una fondutina di formaggi in una posa un po' "chicchettosa" come al Natale conviene. Un abbinamento che ho trovato particolarmente riuscito.
Dischi di panettone ai fichi con crudo e fonduta
Ingredienti per 4 persone:
8 dischetti spessi 1 cm di panettone ai fichi
8 fette di prosciutto crudo
50 g di parmigiano grattugiato
50 g di pecorino toscano fresco
100 g di ricotta vaccina fresca
100 ml di latte
100 ml di panna
1 tuorlo
Dopo aver grattugiato il pecorino con una grattugia a fori larghi, fondere a bagnomaria i formaggi con la panna ed il latte, una volta raggiunta la consistenza di una crema, unire la ricotta e poi il tuorlo d'uovo. Praticare un taglio su metà dei dischetti partendo dal bordo esterno ed arrivando al centro, lungo il raggio. Ricavare dalle fette di crudo 16 dischi delle stesse dimensioni del panettone e praticare sulla metà lo stesso taglio effettuato sul panettone. Tostare i dischetti di panettone e foderarli da ambo i lati di prosciutto (come fosse un panino al contrario). Agganciare ogni dischetto farcito tagliato ad un altro dischetto farcito integro e posizionare il "nodo" così realizzato nel piatto sul quale sarà stata versata a specchio parte della fonduta. Procedere allo stesso modo per gli altri piatti.
*Il pecorino toscano da me utilizzato è il Pecora Nera Seggiano di Brunelli.