Cucina, libri, luoghi, moda, lifestyle

2019-10-29

Cuscus di mare sognando Capri


Mi chiedevano da dove viene fuori l'idea di un piatto, per me ogni piatto è una suggestione, un ricordo o un desiderio...lo devo in qualche modo sentire dentro perché venga fuori bene. Qualche giorno fa leggevo la bellissima e insolita guida romanzata Ischia Capri Procida di Alessandro Rubinetti edita da Iacobelli e mi è venuta voglia di mare e sole allora ho creato questo piatto in cui ho cercato di mettere il profumo del mare utilizzando i suoi frutti e il colore del sole con lo zafferano. A voi la ricetta e intanto leggetevi anche cosa dice l'editore del libro.
 Io di mio posso aggiungere che se avete voglia di conoscere un po' meno superficialmente questi meravigliosi luoghi, magari in vista di un bel viaggio o perché ci siete già stati vi dico che questa guida con i suoi continui rimandi al web è davvero indispensabile, anche per chi ha visitato i luoghi decine di volte. Sono certa scoprirete quello che ancora non sapevate.

Ingredienti per 4 persone: 
2 bicchieri di cuscus precotto 
800 g di calamaretti
800 g di cozze 
2 pomodori
2 zucchine verdi
2 bustine di zafferano
la scorza di un limone
sale e pepe
olio extravergine d'oliva
peperoncino
prezzemolo
In una pentola con coperchio aprire le cozze già pulite, togliere il guscio e tenerle da parte insieme al liquido filtrato. In un tegame capace versare un filo d'olio, un peperoncino, qualche rametto di prezzemolo, i pomodori e le zucchine a tocchetti, unire i calamaretti tagliati a rondellee  le cozze già aperte in precedenza, un po' della loro acqua e lo zafferano. A fuoco spento unire una grattugiata di scorza di limone e prezzemolo tritato. Gonfiare il cus cus come da istruzioni sostituendo parte dell'acqua con il liquido delle cozze restante. Sgranare il cuscus con l'olio e servirlo con l'intingolo di mare sopra.

Appunti di Stile
Lo stile caprese è nato negli anni 50 prendendo a modello la libertà di cui si poteva godere sull'isola, mixando materiali pregiati e diversi tra loro per uno stile semplice e chic al contempo.
Parlando di moda caprese ci vengono in mente i pantaloni bianchi al polpaccio e i sandali bassi in cuoio alla Haudrey Hapburn, la camicia e il fazzoletto legato al collo. 
Ma è possibile parlare di moda caprese nel periodo più freddo? Perché no, alcune case di moda hanno proposto qualcosa in tema richiamandosi al mare in tempesta (i blu, i rossi, i colori naturali) con materiali pregiati come il cashmere o altri filati d'eccellenza, richiamando nelle stampe dei tessuti temi marini.
Io ci sto provando, magari riusciamo a non far entrare in noi il grigiore della stagione fredda e sappiamo quanto è importante disporsi bene, n'est pas?

Il mio blog oggi


Ecco che dopo una lunga pausa, una ripresa in sordina e alterne vicende di fondo che hanno interessato la mia vita ritorno a voler parlare dei miei interessi con rinnovato vigore.
Il mio interesse primario dodici anni fa era la cucina e per anni di cucina vi ho parlato, nel tempo però ci si evolve e la vita e gli interessi di ognuno mutano al mutare  delle stagioni della vita, vi ho parlato in questo spazio moltissimo di libri (in maggioranza legati al tema cucina ma non solo), di produttori di eccellenze, di vini, vi ho parlato di bambini, di giochi, di tavole, di scoperte, di luoghi e poi ancora di buon cibo e ristoranti. Non vi ho mai parlato, se non velatamente, della mia altra grande passione la moda. Recentemente tuttavia mi sono anche comunicata con immagini su Istagram coco_donato o attraverso i gruppi nei social. 
In pratica ho deciso che voglio continuare a parlare in questo mio rinnovato spazio e non più  considerandolo solo un blog di cucina ma uno spazio di lifestyle a tutto tondo, un modo per raccontarvi la mia vita, il mio stile di vita in questo angolo di mondo dimenticato dai più tenendo sempre presente il mio motto che è diventato il nome di questo blog "Sale e Pepe quanto basta" la misura dettata dal buon senso, la metafora della vita, il giusto, né troppo né troppo poco. 

2019-10-17

Agriturismo La Palombara a Paola

A Paola si va innanzitutto per il nostro amato San Francesco ed il santuario a lui dedicato è quasi una tappa annuale obbligatoria per noi calabresi e non solo. Una volta lì potrebbe esservi qualche motivo in più per restare e onestamente, a parte lo splendido mare, il più valido mi sembra la buona cucina.  E' così che ho scoperto la cucina de La Palombara uno storico agriturismo ubicato in una costruzione rurale d'inizio novecento da cui godere una impareggiabile vista sul litorale degustando piatti solidi della tradizione locale. Questo è un luogo in cui la tradizione vive grazie all'impegno della signora Lina (che ormai fa da supervisore) e dei suoi due figli Pasquale e Giuseppe che si dividono  il notevole impegno tra la cucina e la fattoria didattica.
Noi siamo arrivati per pranzo quando il mare e tutta la costa al massimo del lucore sembravano esser lì per perdercisi dentro. Seduti ad uno dei tavoli abbiamo lasciato che ci guidasse Pasquale nel racconto gastronomico di questa terra.
L'antipasto La Palombara è composto da salumi, formaggi, verdure alla griglia e sott'olio e viene servito con un pane casereccio (sfornato quotidianamente) preceduto dall'inebriante profumo e delle ottime frittelle di pasta cresciuta ai cinque cereali la cui ricetta Pasquale custodisce gelosamente.
Come primi assaggiamo quelli che vanno per la maggiore fusilli  con salsiccia e melanzane e riso ai porcini ma quello che ci conquista sono i secondi, quanto di più tipico e gustoso possa esserci: una padellata di patate, cipolla di Tropea e salsiccia locale sgranata e poi della semplice carne di vitello con origano, aglio, cipolla e finocchietto accompagnata da patate 'mpacchiuse.
Piatti che pur nella loro semplicità ci lasciano un piacevole ricordo. Ottima anche la crostata che ci servono con il caffè. I prezzi sono davvero ultra modici, da famiglia ed in effetti qui ci si sente in famiglia.Se anziché la cucina tipica volete assaggiare l'agri-pizza di Pasquale (anche con l'impasto ai cinque cereali e tanti gusti speciali con i prodotti della tradizione) arrivate al tardo pomeriggio in modo da deliziarvi ancor prima di sedervi ai tavoli con un ineguagliabile tramonto sul Tirreno. 
Se la mia esperienza di gusto non vi avesse già convinto mi sento di darvi un ulteriore ottimo motivo per scegliere questo agriturismo, il poliedrico Pasquale Gallipoli scrive poesie in dialetto calabrese e non solo, le parole che recentemente ha dedicato a San Francesco sono diventate una bellissima e dolce canzone per San Francesco, canzone che è volata oltre oceano e sta ottenendo un successo inaspettato in Argentina e in altri paesi dell'America latina. Ascoltatela con attenzione guardando il video https://www.youtube.com/watch?v=A11LcXZc9P4