Cucina, libri, luoghi, moda, lifestyle

2015-02-27

Fegato ai carciofi...mangiare da re in tempo di crisi

Piatti ISI MIlano

Mangiare da re in tempo di crisi? A sentire Sergio Maria Teutonico si può.
Nel suo Di necessità...menù pubblicato da Anteprima Edizioni Età dell'Acquario il simpatico e molto competente chef Teutonico - che abbiamo amato tutti in chef per un giorno e continuiamo ad apprezzare in tutte le sue avventure culinarie per la capacità che ha di raccontare il cibo oltre che per la vena ironica che lo contraddistingue - ci parla di ricette semplici, economiche e curate.  Alle ricette si alternano storielle  e ricordi scritti insieme a Silvia Mobili e Betty Senatore le sue co-autrici nonché conduttrici della fortunata Trasmissione Ladies and Capital in onda su Radio Capital cui prende parte anche Sergio regalandoci preziosi consigli culinari, alcuni dei quali ritroviamo nel libro. Un libro divertente e molto utile come del resto anche Il pollo il cuoco e la motocicletta dello stesso autore pubblicato dal medesimo editore.
 
Un altro modo di risparmiare quello che ci suggerisce Sergio Maria Teutonico con le sue ricette (alcune impensabili) che permettono di cucinare con gusto sfruttando tutte le fonti di calore possibili risparmiando quindi energia. Prima di leggere questo libro avrei certo pensato, e a volte l'ho fatto, di sciogliere il burro o il cioccolato su un termosifone, avrei anche pensato perché ne ho sentito parlare di sfruttare il calore della lavastoviglie per cuocere alcune pietanze, ma mai dico davvero mai avrei pensato che si potessero cuocere i biscotti sul cruscotto dell'automobile e già m'immagino la prossima estate con gli occhiali da sole, la borsa del mare in una mano e la teglia coi biscotti nell'altra pronta ad essere adagiata sul cruscotto dell'auto parcheggiata prima di godermi il sole. Un libro che apre diverse e sconosciute prospettive ma che soprattutto invita a compiere una riflessione sul cibo, sulla qualità degli ingredienti e sul giusto modo di alimentarsi per fa si che cucinare e mangiare rimangano un divertimento e un piacere.
Mi sono accorta che i piatti migliori vengono fuori dal poco. In realtà se si va su pietanze più economiche si ottengono ottimi risultati senza alleggerire troppo le tasche. Prendete il fegato ad esempio, con le cipolle è già delizioso ma se volete farlo diventare un piatto da re unitevi i carciofi, in questo periodo costano davvero poco, sono sani e danno una nota particolare ai piatti rendendoli più gustosi.
Fegato ai carciofi

 Ingredienti per 4 persone:
4 carciofi
600 g di fegato di vitello
2 cipolle bionde
2 foglie d'alloro
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tagliare a spicchi i carciofi dopo averli puliti e affettare le cipolle. Rosolare le cipolle con un filo d'olio e l'alloro, salarle, aggiungere i carciofi e proseguire la cottura finché le cipolle saranno trasparenti e i carciofi teneri, aggiungere il fegato e alzare di nuovo la fiamma per fargli prendere colore, salare, pepare e servire subito.

2015-02-25

Waffles salati e buona birra artigianale


Piatto Ceraniche De Simone
Al sabato se non vado fuori mi piace inventare dei giochi pure a tavola. Oramai con la mia piastra per Waffles comprata su MeinCupcake.de uno shop on line fornitissimo ci faccio di tutto, non potevo allora non provare i waffles salati che ho poi farcito con la mia aromatica pancetta home made (si vi parlerò anche della recente produzione domestica di salumi e affini cui mi sono con diletto dedicata) e una crema di yogurt colato sempre fatta in casa. A tutto questo produrre a casa ho abbinato una buona birra artigianale senza spostarmi dalla mia Calabria, attingendo alla produzione del Birrificio Blandino e scegliendo per l'occasione l'ambrata Janet. Davvero soddisfatta di questa cenetta da gustare sul divano senza nessuna formalità.
Waffles salati
Ingredienti:
250 g di farina
2 uova
500 ml di latte
1/2 bustina di lievito
30 g di burro fuso
20 g di zucchero
pepe nero
sale qb
Mescolare farina, lievito, zucchero e un bel pizzico di sale. Aggiungere i tuorli e allungare la pastella con il latte. Lasciar riposare mezz'ora in frigo poi unire gli albumi montati a neve e il burro fuso. Cuocere nell'apposita cialdiera e farcire a piacere.
Per la crema di yogurt basta mettere a scolare dello yogurt bianco naturale in un colino a maglia fine per 24 ore, poi condirlo con sale, pepe,olio ed erbe aromatiche a piacere.

2015-02-23

Il miele, la liquirizia Amarelli e nuovi esperimenti creativi

Mi piacciono i libri dedicati ad un singolo ingrediente, trovo interessante affrontare un argomento da tutte le sfaccettature che ci si possano presentare. Oggi voglio parlarvi di due ingredienti che ho utilizzato per la mia ricetta, il miele e la liquirizia e di due recenti pubblicazioni a loro dedicate.
Dottor Miele di Eva Crane è stato pubblicato da Orme Tarka e ci racconta tutto ma proprio tutto sul miele: storia, leggende, cucina, salute bellezza, longevità ...e altro ancora. Il miele, alimento antichissimo, ricco e completo, fa davvero bene a tutti e lo si può scoprire tra le pagine di questo ricchissimo volume che porta la firma della Crane un'autorità mondiale nel campo dell'apicoltura e dei prodotti delle api e del miele. Un testo piacevole oltre che un indispensabile vademecum in cui alle nozioni di farmacologia, cosmetica e cucina si aggiungono consigli pratici per chi personalmente vuole dedicarsi all'apicoltura e tanti aneddoti e leggende sul miele.
Un'altra firma autorevole è quella di Giuseppe Amarelli che dà voce alla storia della sua famiglia e dell'azienda omonima nel suo Liquirizia pubblicato da Rubbettino, un ricettario romanzato di un'insolita radice recita il sottotitolo. Liquirizia e Amarelli per noi calabresi sono sempre stati sinonimi ecco perché mi sembra assolutamente normale ritrovare nel libro, in una piacevole commistione, la storia della radice di liquirizia e della famiglia che per me la rappresenta.
La prima sezione del libro è dedicata alla storia della famiglia Amarelli, quasi un romanzo autobiografico il racconto di uno spaccato dolce e nostalgico di quest' antica famiglia calabrese; nella seconda parte si parla della liquirizia e dell'impresa familiare Amarelli che ad essa ha legato il proprio fortunato destino. Il resto del libro è più prettamente di cucina riportando nella terza sezione ricette originali, facili e divertenti per utilizzare la liquirizia in cucina. La creatività prende il sopravvento nell'ultima sezione in cui sono riportate le ricette a base di liquirizia di grandi chef, piccoli cuochi talentuosi e anche blogger creativi.
Che vi posso dire se non di essere orgogliosa quando vedo una pubblicazione come questa di Rubbettino, all'orgoglio stavolta si è aggiunta la meraviglia quando ho scoperto che nelle ricette creative a base di liquirizia dei principali blogger italiani uno spazio è stato riservato anche al mio blog. Davvero onorata dopo otto anni di lavoro speso nel coltivare questo blog di essere citata in un volume di tale pregio, ringrazio pubblicamente lo scrittore e l'editore e ricambio affettuosamente con una nuova ricetta: un Filetto di pollo al miele e liquirizia con passata di sedano rapa. Una ricetta semplice da realizzare, dal gusto delicato e sorprendente che lascia alla carne una tenerezza inaspettata.
 Filetto di pollo al miele e liquirizia con passata di sedano rapa
 Ingredienti per 4 persone
1 petto di pollo diviso in due filetti
1 cucchiaio di polvere di liquirizia
1 cucchiaio di miele
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe bianco
1/2 cipolla bionda 
1 sedano rapa
Marinare per un paio d'ore i filetti di pollo con la polvere di liquirizia, il miele, il sale e un filo d'olio.
Tritare la cipolla pelare il sedano rapa e ridurlo a cubetti per agevolare la cottura, saltarlo in padello con la cipolla e un filo d'olio finché risulterà morbido. Tenerlo da parte e, nello stesso tegame, rosolare i filetti pollo scolati dalla marinata, sfumare con il vino, poi aggiungere il sedano rapa e mezzo bicchiere d'acqua e lasciar cuocere altri dieci minuti circa, quando il fondo è ristretto togliere i filetti e tenerli in caldo avvolti in stagnola, passare il fondo con il frullatore ad immersione e servire con i petti di pollo affettati in diagonale.

2015-02-20

Cannelloni di magro con le noci

Pirofila La Porcellana Bianca
Mi sono sempre fidata di chi sulle confezioni dei propri prodotti mette la propria faccia, sui prodotti biologici di Girolomoni c'è il volto rassicurante e buono di Gino il fondatore dell'omonima cooperativa e prima ancora nel 1977 della più nota Alce Nero e poi della Montebello. Dal 1977 la cooperativa ne ha fatta di strada e Gino Girolomoni, da profeta del biologico, è diventato sempre di più un vero e proprio imprenditore, pur rimanendo nel profondo un poeta e un sognatore. Dal 2012 anno in cui Gino è scomparso la Montebello è diventata Girolomoni.
La pasta Girolomoni è prodotta con soli grani biologici italiani in un assortimento di formati davvero sorprendente. Oltre alla pasta di grano duro anche integrale, tricolore e trafilata al bronzo la Girolomoni produce anche pasta con grani antichi come la selezionata e nota semola Senatore Cappelli, la Graziella Ra® il Grano dei Faraoni e anche la Farro Triticum Dicoccum, il più antico dei grani.
Questa varietà e ricerca delle origini mi hanno fatto riflettere sulla qualità della pasta che spesso sottovalutiamo, pensiamo basti acquistare la buona qualità nella grande distribuzione (magari anche quella più pubblicizzata) per sentirci a posto con la coscienza. Acquistare la vera qualità spesso non costa molto di più e ripaga in benessere.
Per il piatto che vi presento oggi ho utilizzato i cannelloni Girolomoni, ma prima della semplicissima e golosa ricetta valorizzata con la Noce d'oro Il Noceto e le biete di campo vi lascio un aforisma di Gino Girolomoni per ricordarci della sua grandezza e semplicità:
“Mangiare non è soltanto trasformare e cuocere il cibo: è dono, spiritualità, amicizia, fraternità, bellezza, calore, colore, sapienza, profumo, semplicità, compagnia.” 
Cannelloni di magro con le noci
Ingredienti:
1 confezione di cannelloni
1/2 kg di bieta di campo
300 g di ricotta fresca
200 g di fiordilatte
1/2 litro di latte
15-16 noci
4 cucchiai di grana grattugiato
60 g di burro
30 g di farina
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale
pepe bianco
noce moscata
Sciogliere in un tegame 40 g di burro, unire la farina e lasciar cuocere senza che prenda colore, stemperare con il latte, sale, pepe e noce moscata e cuocere la salsa besciamella mescolando finché si addensa. Pulire la bieta e tagliarla a striscioline, saltarla in padella con olio e aglio, salare, eliminare l'aglio e tritare con il coltello la verdura cotta unirvi la ricotta frullata con la mozzarella e due cucchiaiate di besciamella, aggiungere due cucchi di grana. Riempire i cannelloni con la farcia preparata. Disporli in unico strato in una teglia unta con il burro restante, coprire con la besciamella, le noci tritate e il formaggio grana restante. Cuocere a 180° in forno ventilato, finché la superficie risulterà ben dorata.

2015-02-19

La Locanda dei Cocomeri: agriturismo di charme


Vi invito a leggere il mio ultimo percorso del gusto su Diritto di Cronaca.
La Locanda dei Cocomeri è un agriturismo ubicato a circa quattro chilometri dallo svincolo autostradale di Montalto in un casolare di pietra di fiume dei primi del novecento ristrutturato ad arte in uno stile rustico e al contempo signorile.
 Il curato giardino esterno ricco di piante mediterranee invoglia alla sosta così come l'edificio invoglia ad entrare. Il nome, scelto per ricordare la naturale vocazione della zona alla coltivazione dei meloni, parla già di originalità e l'originalità la si ritrova anche nell'ambiente, lampade ed altri complementi d'arredo di stile moderno e urbano si sposano con caldi arredi rurali restituendo un ambiente accogliente ed un'atmosfera impareggiabile in grado di accogliere con il medesimo calore chi ha il piacere di soggiornare in una delle sei stanze all'uopo predisposte o semplicemente di godere dell'ambiente per un pranzo o una cena nell'annesso ristorante posto in una veranda a vetrata cui si accede passando tra sale e salottini. Non si può non restare avvinti dal garbo e dalla professionalità del maitre Alfonso, un punto fermo del ristorante della Locanda. 
Il menù varia di giorno in giorno offrendo quanto l'azienda stessa è in grado di produrre, degni di nota i latticini prodotti dal caseificio aziendale e acquistabili anche nel vicino spaccio, nondimeno i salumi di produzione propria e artigianale e le carni degli allevamenti aziendali.
Nell'antipasto della Locanda riccamente composto da assaggi freddi e caldi si può avere contezza di quanto ho appena detto, tutto buono e genuino ma assolutamente impareggiabile lo sformatino di cime di rapa e salsiccia, un'eslposione di gusto e leggerezza insieme.
Gli scialatielli della Locanda conditi con un sugo di pomodoro (le conserve estive aziendali) e ricotta fresca arricchiti da pancetta croccante hanno quasi per magia anche a febbraio il gusto dell'estate.

Di climi freddi parla invece il controfiletto di maiale in crosta di pane con il contorno di patate impacchiuse, un piatto casalingo ma davvero ben eseguito e presentato.
Ottimi i dessert proposti, dalla tradizionale pera al vino ai dolci tipici di Carnevale in questo periodo, ma la torta di ricotta dello chef non ha eguali, una base soffice e appena inzuppata completata da un generoso strato di delicatissima crema di ricotta arricchita da canditi, cioccolato e uvetta in un mix davvero sublime.
La Locanda dei Cocomeri
Contrada Coretto
87040 Montalto Uffugo (CS)
Tel. 0984937859
info@locandadeicocomeri.it


2015-02-16

A carnevale il salame di cioccolato

A Carnevale ogni scherzo vale e una volta messa su una tavola giocosa come quella del post precedente tanto vale osare e giocare anche con il menù, mi piace in tali occasioni proporre piatti salati che sembrano dolci e dolci che hanno tutta l'aria di piatti salati come il salame di cioccolato con cui i miei bambini si sono davvero divertiti.
Vi avevo già parlato di Chiacchiere salate, cantucci al gorgonzola, ciambelline alla crema (di mortadella), biscottini al pistacchio farciti di crema al formaggio, krapfen alla scarola, bavaresi al pecorino e persino di un dolce che aveva tutta l'aria di un uovo al tegamino , tutte ricette perfette per un'occasione del genere ma erano secoli che non  mi cimentavo con un salame al cioccolato soprattutto poi nel decorarlo come un vero salamino, con tanto di spago e muffa di zucchero.
I bambini hanno trovato la cosa così divertente che alla fine abbiamo deciso di trovare altri modi per giocare con il cibo, anche inventandoci il cibo stesso e facendo nostra una delle tante idee di Giochiamo che ti invitavo a merenda? il libro di Emanuela Bussolati e Federica Baglioni pubblicato da Editoriale Scienza nella collana Ci provo gusto cui vi avevo accennato parlando de Il club dei cuochi segreti.
Giocare con i bambini a fare finta di cucinare è un modo per divertirsi insieme. Questo libro è un invito a fare, condividere e divertirsi realizzando cibi e oggetti legati al mondo dell’alimentazione con materiali facilmente reperibili. Stavolta ci siamo cimentati con i gelati di carta davvero semplicissimi da realizzare come potete vedere nel video tutorial di Ci provo gusto così come gli agrumi di riso e palloncini e tanti altri giochi che non mancheremo di realizzare.
Prima della ricetta vi lascio una "tiritera" del G-Baby di Febbraio dedicata alla colazione da imparare e ripetere con i piccolini, loro si divertono così come ad ascoltare le sempre nuove storie o a realizzare i peperoni  di Morbilandia con la pasta modellabile o gli oggetti con stoffe e bottoni come il pupazzo di neve del numero di gennaio seguendo le indicazioni della rivista diventata a casa nostra davvero indispensabile.
Salame di cioccolato
Ingredienti per due salamini
100 g di cioccolato fondente
50 g di cacao amaro
120 g di burro
1 bicchierino di liquore all'arancia
2 uova
80 g di zucchero
300 g di frollini

zucchero a velo
Sciogliere il cioccolato con il burro, unire il cacao, lo zucchero e il liquore formando una bella crema, unire le uova  una per volta e poi i biscotti sbriciolati. Amalgamare per bene il tutto e poi avvolgere strettamente in fogli di carta forno e poi in stagnola, chiudendo bene le estremità onde ottenere la forma del salame. Porre in frigo per almeno due ore prima di levare l'involucro e rotolare i salamini nello zucchero a velo. Legare con lo spago e per rafforzare  l'effetto salame servire su un rustico tagliere.

2015-02-13

W il Carnevale e le chiacchiere al forno

Piatti Mangiallegro Ceramiche De Simone, Americani, canovacci e tovaglioli Busatti, posate Mori Italian Factory, cestino pane ImballoREGALO.com
Quest'anno San Valentino e Carnevale si sono quasi accavallati, un'idea per il preludio alla cena di San Valentino ve l'ho data nello scorso post ma adesso è arrivata l'ora per me (chi a casa a bambini capirà!) di dedicarmi totalmente all'atmosfera e alle ricette di Carnevale.
Vi propongo una tavola giocosa e festosa  per divertirsi insieme grandi e piccini, una tavola perfetta per un pranzo, una cena ma ancor meglio per un brunch o una ricchissima merenda.
Ho pensato a tanti colori da mescolare insieme a mascherine, stelle filanti, trombette e cappellini e quali i piatti più adatti se non quelli della linea Mangiallegro Ceramiche De Simone?
 Tra le classiche ricette carnevalesche  ho scelto le chiacchiere , le mie preferite che in otto anni di blog vi ho proposto solo in versione salata, ma poiché odio davvero friggere le ho preparate al forno, croccanti, sottili e leggere come quelle fritte grazie all'aiuto dei miei cuccioli che hanno spennellato di olio con cura certosina teglie e chiacchiere prima di infornarle.
Ho deciso di accompagnare le chiacchiere con un gustoso cocktail a base di succo di rabarbaro, limonata e frutti di bosco sciroppati, colore e gusto perfetti per una merenda spumeggiante. Ho scelto il Nettare di Rabarbaro Van Nahmen, un marchio tedesco di succhi di frutta 100% naturali creati per preservare la tipicità delle antiche varietà di frutta regionali, distribuito in Italia da Cuzziol Spa, che ha sede nel Trevigiano.  In un sorso di succo sembra davvero di assaporare il frutto, ho assaggiato il succo di ciliegie morelle e sembra davvero di mangiare i frutti dolci e aciduli allo stesso tempo, così come nel succo di pesca bianca sembra di sentire l'estate e il profumo dolce e succoso delle pesche. Il succo di rabarbaro cattura già con il suo colore rosa è ottimo in purezza, ma anche mescolato con prosecco per un raffinato aperitivo o con le bollicine della limonata come nel mio caso. Per le dosi diciamo due di succo e una di limonata.
Ho arricchito la mia bibita con frutti di bosco sciroppati Cascina San Cassiano, una golosa merenda di Carnevale. Ora vi lascio con la ricetta delle chiacchiere promettendovi però qualcos'altro di buono prima di Carnevale (altre idee bollono in pentola).
Chiacchiere al forno
Ingredienti:
250 g di farina
40 g di burro
2 uova
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di grappa
1 cucchiaino di lievito per dolci
scorza di limone
olio leggero*
zucchero a velo
Impastare tutti gli ingredienti, formare un panetto e lasciarlo riposare stenderlo con la sfogliatrice o il matterello in una sfoglia sottilissima e ricavarne dei quadrati, con una rotella tagliapasta praticare dei tagli interni. Oleare le teglie e adagiarvi sopra le chiacchiere, pennellare e infornare a 200° per pochi minuti, finché prendono colore.  Se tra la stesura e il forno riposano in frigo vengono ancora più buone. Completare con zucchero a velo.
* Ho utilizzato olio Friggì specifico per fritture di Oleifici Mataluni.

2015-02-12

Tartare di salmone con mela e bergamotto ispirazioni da Afrodita

Americano Busatti
Avete iniziato la raccolta de Il Corriere della Sera Storie di Cucina? Vi invito a non mancare l'appuntamento di questa settimana Julie e Julia di Julie Powell da oggi in edicola, ma già pregusto il prossimo e imperdibile appuntamento con Afrodita di Isabelle Allende, un libro che celebra la cucina come piacere dei sensi e anticamera del "piacere dei piaceri". 
Un libro che invita al gioco per nutrirsi e inebriarsi senza prendersi troppo sul serio, un gioco in cui i confini tra l'amore e l'appetito sono talmente labili da dissolversi.
E siccome San Valentino è vicino vi invito al gioco e vi propongo un antipasto ovvero "un primo morso per solleticare i sensi" come dice Isabelle Allende nel suo Afrodita, un piatto anzi che che può fare anche da intera cena perché gli antipasti si legge in Afrodita "A tavola sono come i baci per gli innamorati, cioè una discreta anticipazione di quello che arriverà più tardi, quando si sarà entrati in confidenza...e in alcuni casi, quando il desiderio di amarsi è così forte che non si sta più nella pelle, possono sostituire la cena".
Il crudo di pesce con la frutta va di moda e su questo non ci piove, aggiungo che per una cena a due che voglia farsi ricordare un piatto come questo di cui voglio parlarvi oggi sarà in grado di dare un certo tono a tutta la serata specie se accompagnato dal giusto vino.
Io vi propongo con orgoglio calabro un'etichetta IGRECO Il Gran Cuvee Millesimato Rosé che simpaticamente si autodefinisce così:«Sono spumeggiante ed elegante grazie al Gaglioppo . Sono tutto un fermento ed un rifermento in bottiglia, profumo di pane. Dicono che sono un aperitivo originale per via del mio colore rosa e vado a nozze anche con tutte le pietanze di pesce». Della stessa azienda ho avuto il pregio e l'onore di utilizzare il buon olio extravergine d'oliva 100% italiano anzi calabro per la precisione. Una tartare di salmone dicevo con una brunoise di mela Royal Gala e un'altro pregio calabrese qual'è il bergamotto di cui mi ha fatto dono un caro amico. La buccia del bergamotto l'ho essiccata e poi frullata con del sale integrale ottenendo un profumatissimo sale al bergamotto che insieme al succo dello stesso frutto e a quello del limone ha condito il pesce. pensando ad Afrodite ho servito le tartare in piccole porzioni adagiandole su piattini a forma di conchiglia quasi fossero loro stesse come la dea Venere nate dalla spuma del mare.
Con questa ricetta in cui utilizzo la meravigliosa mela Royal Gala e i profumatissimi bergamotti calabresi partecipo al concorso per food-blogger di  Saporie.com Marlene Gourmet

Tartare di salmone con mela e bergamotto
Ingredienti:
200 g di filetto di salmone freschissimo
1 mela Royal Gala
sale al bergamotto (le scorze di due frutti essiccate e frullate con circa 100 g di sale marino integrale)
succo di bergamotto
succo di limone
pepe bianco
olio extravergine d'oliva
Tritare finemente co
n il coltello la polpa di salmone tagliare a brunoise anche mezza mela bagnarla con il succo di limone ed aggiungerla al pesce, condire con olio extravergine d'oliva, sale al bergamotto una macinata di pepe bianco e un cucchiaino circa di succo di bergamotto. Lasciar riposare mezz'ora poi adagiare nei piatti con l'aiuto di un coppapasta per la forma, decorare con uno spicchietto di bergamotto (se si ha a disposizione) e l'altra mezza mela tagliata a fettine sottilissime ed acidulata con succo di limone.

2015-02-11

La Peroni Gluten Free e le mie alette croccantissime

Peroni marchio storico della birra italiana che da oltre 160 anni con le sue birre accompagna i pasti e gli incontri degli italiani ha presentare una nuova birra senza glutine. Si chiama Peroni Senza Glutine ed è garantita dal marchio Spiga Barcrata dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia). E' buona come una Peroni classica con lo stesso identico gusto rotondo e ben bilanciato ma è gluten free con un contenuto di glutine inferiore ai 10 ppm (parti per milione).Un perfetto equilibrio tra dolce e amaro, con un sapore poco luppolato e facile da bere.
L’azienda Peroni da sempre attenta tanto ai rapporti con i fornitori (rapporti duraturi e di fiducia) arricchiti dalla formazione sui temi della sostenibilità, del consumo responsabile e dell’innovazione quanto al dialogo con i consumatori da sempre aperto e costante per capire le nuove tendenze e le loro esigenze, anche stavolta ha lavorato con la passione e l'attenzione estrema che contraddistingue i suoi prodotti. La Peroni ha seguito la realizzazione di questa birra senza glutine lungo l'intera filiera produttiva, dalla terra alla tavola come sempre, selezionando ingredienti italiani di primissima qualità per poter finalmente proporre questo innovativo prodotto, dedicato a chi deve fare a meno del glutine ma non vuole rinunciare al piacere di stare insieme gustando una buona birra con gli amici o la famiglia.
Era necessario oltre che doveroso produrre una birra di tal fatta per venire incontro alle esigenze dei consumatori infatti secondo le ultime stime la celiachia è un'intolleranza alimentare sempre più frequente. In Italia si stimano circa 600mila celiaci, l'1% della popolazione. "Per loro abbiamo lavorato garantendo un prodotto senza glutine scrupolosamente controllato in ogni passaggio della filiera, con le caratteristiche organolettiche del prodotto tradizionale" ha spiegato Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne di Birra Peroni. Soltanto dopo accurati test di laboratorio e industriali il prodotto è confezionato e certificato con il bollino “Senza Glutine”, garantito dall’Associazione Italiana Celiachia. Nonsologlutine Onlus ha accolto con entusiasmo la novità, il presidente Alfonso Del Forno ha dichiarato "Vedere il marchio di birra più popolare in Italia con la scritta senza glutine è un forte segnale per una svolta epocale in questo settore, soprattutto nella direzione della normalizzazione di questo stile alimentare. L’auspicio è quello di poter considerare questo tipo di birra non destinata ai soli celiaci, ma come una opportunità d’acquisto per tutti coloro che, per scelta o necessità, desiderano bere senza glutine.”
Un passo avanti ulteriore è stato fatto mettendo a punto una sinergia tra due marchi italiani di eccellenza Rossopomodoro e Peroni. La nuova birra Peroni Senza Glutine viene proposta in abbinamento alle 10 varianti di pizze Rossopomodoro Gluten Free nell'intento di rispondere ad una richiesta sempre più crescente di cibo salutare da parte dei consumatori. Come ha affermato Pippo Montella - AD di Rossopomodoro "Cosa manca? Solo il glutine!" Peroni Senza Glutine è …la tua Peroni di sempre!
Pensando a tutti coloro che devono per necessità rinunciare al glutine anch'io ho accolto con vero entusiasmo la novità: trovare nella grande distribuzioni prodotti destinati alle "minoranze" è un gran vantaggio di tempo e denaro. Ho pensato di celebrare la notizia con una ricettina ad hoc delle alette di pollo super croccanti da abbinare alla buona Peroni Senza Glutine.
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di alette di pollo
4-5 cucchiai di pangrattato (senza glutine)
2 cucchiai di grana
2 foglie d'alloro
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
1/2 limone
sale
Pulire le alette da peluria ed eccedenza di pelle, passarle nel pangrattato mescolato con il grana e l'aglio tritato. Disporle in una teglia unta d'olio, spezzettarvi le foglie d'alloro, salare e cospargere con un altro filo d'olio. Infornare a 200° finché saranno ben dorate girando a metà cottura e spruzzando con il succo di limone appena prendono colore.
Dimenticavo guardatevi video C'è birra per Castro, Martin Castrogiovanni, il mitico pilone della Nazionale di Rugby ha ricevuto una sorpresa da parte della nuova #Peroni #SenzaGlutine. Davvero simpatico

 
Articolo Sponsorizzato

2015-02-09

La zucca e i ceci neri, due ingredienti infinite declinazioni

Ciotoline in foglia di palma SDG
Ho tra le mani un libro di quelli speciali, interamente dedicato alle verdure autunnali e invernali. Ho tra le mani La mia cucina con le verdure autunnali e invernali di Meret Bissegger edito da Casagrande. Non è un libro vegetariano ma quasi perché è così vasto il mondo vegetale che l'autrice può fare tranquillamente a meno di altro per la realizzazione delle sue gustose ricette. Gustose dicevo, colorate e molto moderne, anche nella presentazione aggiungo. Danno davvero una grande carica vitale le pagine di questo curato volume che racchiude più di 40 verdure e 150 ricette perché autunno e inverno regalano prodotti che si prestano a deliziosi abbinamenti.
La cuoca Meret Bissegger ci offre la sua esperienza e indispensabili consigli per preparare piatti insoliti e gustosi anche nel periodo più freddo dell’anno. Utilissimi suggerimenti sulla preparazione e la conservazione delle verdure che completano il volume insieme a tante idee per presentare piatti originali fanno di questo libro un’inesauribile fonte d’ispirazione. Per non dirvi della sezione dedicata alle spezie... tanti gusti, consistenze e sapori provenienti da ogni dove e indispensabili per dare quel tocco in più che tanto ci piace.
Nelle splendide fotografie di Hans-Peter Siffert troviamo i tanti colori di cui può vestire la tavola da settembre a marzo: tra queste pagine i piatti diventano preziosi quadri d’autore, punteggiati qua e là di prodotti di Presìdi Slow Food e di specie rare che è piacevole riscoprire e portare in tavola.
Tra le verdure narrate e utilizzate dall'autrice la mia attenzione è forse stata maggiormente attratta dal capitolo dedicato alle zucche perché sono varie, belle e permettono davvero infiniti utilizzi e poi a casa mia onestamente dall'autunno in poi la zucca non manca mai. Mi soffermo sulla descrizione che di questo ortaggio fa l'autrice: "Le variazioni di sapore, consistenza e colore permettono di preparare pietanze molto diversificate e di creare un menù a più portate, ognuna delle quali racchiude una nuova esperienza gustativa. Quando inizio a cucinare le zucche, ne apro sempre diverse: taglio una piccola fetta di ciascuna e la faccio cuocere a vapore per 4 o 5 minuti; poi assaggio. Questa prima valutazione mi aiuta a decidere quale zucca si presti meglio e per quale ricetta." Non ho tutta questa varietà a disposizione ma cerco comunque di diversificare molto il risultato finale.
Ho cotto la zucca con aglio e paprica affumicata e l'ho utilizzata come farcia dei vol au vent decorando e completando la preparazione poi con ceci neri (presidio Slow Food e new entry nella mia cucina) saltanti insieme alla pancetta e al rosmarino.
Con gli stessi ingredienti si può realizzare altro e diverso ed io ho voluto utilizzare gli stessi ingredienti per una vellutata di zucca con ceci neri e pancetta croccante servita in ciotole coperte da pasta sfoglia.
 Questo modo di trattare gli stessi ingredienti in modo differente mi è stato ispirato da un altro bellissimo e davvero prezioso libro, una recentissima pubblicazione Gribaudo Da uno a infinito di Stefania Corrado, un libro geniale direi, un elogio della trasformazione, gli stessi ingredienti utilizzati dall'autrice per tre diverse ricette  perfette in tre diverse occasioni. Ricette per ogni stagione, 24 macroricette per la precisione, dolci e salate, declinate in tre diverse versioni per un totale di 72 idee originali e sorprendenti, accompagnate da consigli e trucchi per stupire gli ospiti in ogni diversa circostanza, un volume splendidamente illustrato con fotografie di Francesca Brambilla e Serena Serrani. 
Ecco come parla del suo libro l'autrice: "Un secondo preparato per un tête-à-tête romantico può diventare, grazie a qualche accorgimento, un finger food in un’altra situazione, come un ricevimento con 200 invitati.
Il piatto può cambiare nella forma (presentazione) oppure nella sostanza (le interpretazioni di ogni ricetta possono essere molteplici). E cambia perché lo abbiamo preparato nella grande cucina di un ristorante o sul piccolo fornello in dotazione su una barca; perché ne mangiamo una porzione da 100 grammi seduti a un tavolo o solo un assaggio, in piedi, durante l’inaugurazione di una mostra; perché ce lo gustiamo guardando negli occhi il nostro partner o in mezzo a sconosciuti, durante un evento con decine di invitati.
Le situazioni sono, a tutti gli effetti, degli ingredienti. E, come gli ingredienti, sono infinite".
 A seconda delle situazioni e del numero dei commensali le ricette devono diversificarsi, la stessa preparazione perfetta per pochi commensali non potrà andar bene per un buffet con molti invitati. Pensate a questi miei vol au vent e immaginateli ad un buffet (occasione per la quale in effetti li ho preparati) pensate poi alla zuppa con il coperchio di pasta sfoglia è perfetta per una cena con massimo sei commensali, non così però per 10-12 persone per una cena in piedi, ad ogni occasione la sua ricetta
Vol au vent con zucca, ceci neri e pancetta croccante
Ingredienti:
12 vol au vent in pasta sfoglia
1 tazza di zucca arancione a pezzetti
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di paprica affumicata
100 g di pancetta affumicata
1 tazza di ceci neri lessati
olio extravergine d'oliva
rosmarino
sale
Saltare la zucca in un tegame con aglio e olio, salare e coprire, lasciando stufare finché la zucca risulterà asciutta e disfatta, schiacciare i pezzi interi con una forchetta, eliminare l'aglio e aggiungere la polvere di paprica, farcire con il composto i vol au vent. Rosolare la pancetta a fiammiferi con i ceci neri e qualche rametto di rosmarino. Completare i cestini con questa preparazione, tenere in caldo fino al momento di servire.
Vellutata di zucca con ceci neri e pancetta croccante
Ingredienti per 4 persone
1 rotolo di pasta sfoglia fresca
semi di sesamo a piacere
1 uovo per spennellare
2 tazze di zucca arancione a pezzetti
1 tazza di ceci neri lessati 
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di paprica affumicata
100 g di pancetta affumicata
1 tazza di brodo vegetale
olio extravergine d'oliva
rosmarino
Saltare la zucca in un tegame con aglio e olio, salare e coprire, lasciando stufare finché la zucca risulterà disfatta, schiacciare, frullare in modo omogeneo aggiungendo la polvere di paprica ed allungare con il brodo. Versare la zuppa in quattro ciotole da forno. Rosolare la pancetta a fiammiferi con i ceci neri e qualche rametto di rosmarino. Completare i tegami con questa preparazione, coprire con la pasta sfoglia sigillando i bordi con l'uovo battuto, pennellare anche la superficie e cospargere a piacere di semi di sesamo. Infornare a 200° finché il coperchio risulterà gonfio e dorato. Servire la zuppa ben calda.

2015-02-08

El Mojito, anima cubana nel cuore di Cosenza


Per i miei percorsi del gusto su Diritto di Cronaca stavolta mi sono fermata a El Mojito Alma cubana di Cosenza.
Un'anima cubana nel cuore di Cosenza ecco come mi viene da definire questo inaspettato locale.
 Il centro storico di Cosenza ha sempre il suo fascino ma appena si entra a El Mojito si ha davvero la sensazione di non essere più nel luogo dove si è, anzi sembra quasi di esser stati trasportati al di fuori dello spazio in un'affascinate e senza tempo atmosfera cubana. Cucina tipica cubana e tapas spagnole in un mix ispano-cubano sono le proposte di cucina di questo curato locale che ha trovato la formula giusta ed è in auge da ben quindici anni.
Mi piace il gusto retrò della sala Hemingway dedicata ai fumatori: salottini, foto, candele, strumenti musicali, libri e un fornito angolo bar a ricordarci che qui si viene non solo per mangiare ma anche per chiacchierare davanti a un Mojito e due tre tapas ascoltando buona musica (molto spesso dal vivo), godendo di un'insolita atmosfera.
La sala ristorante è illuminata dalle candele e poco altro...tavoli in legno, tovagliette di carta ma accoglienza e garbo la ristorante di gran classe con personale qualificato e ben contestualizzato, impossibile non notare il giovane cameriere cubano.
Come non iniziare con un fereschissimo Mojito e qualche croccante crostino in attesa che la cena venga servita? Optiamo per una commistione tra cucina cubana e spagnola in omaggio al passato del proprietario che ha avuto modo di fare sue entrambe le culture lavorando per diversi anni in un locale cubano in Spagna.
Dalla Spagna arriva la prima portata del nostro menù una deliziosa Tortilla di patate e cipolle accompagnata da una profumata Sangria. Proseguiamo con il piatto bandiera della cucina povera cubana Picadillo alla Habanera, un mix di carne macinata e fagioli servito su un letto di riso bianco, un insieme di gusto esplosivo.
Ci concediamo un assaggio di pollo alla creola anch'esso di tradizione cubana, distinguo il gusto della tenera carne di pollo, patate a tocchi, cipolla, pinoli, olive nere e cumino.
Come piatto forte non possiamo non puntare su una tagliata di carne argentina con crema de queso e croccanti patate alla bravas, cosa aggiungere se non scelta azzeccata, carne di primissima qualità cotta magistralmente e condita dalla crema di formaggio, semplicemente perfetto l'accompagnamento delle croccanti patate fritte di tradizione spagnola.



Concludiamo con buona musica dal vivo e una spumosa crema catalana con una perfetta crosticina bruciata in superficie.
Da ritornarci per cena, dopocena in musica o magari insolito apericena, certo un locale da vivere nella sua poliedricità.
El Mojito
Piazza dei Valdesi 5
87100 Cosenza
349 260 2793

https://www.facebook.com/pages/El-Mojito-Alma-Cubana/38078672470