Cucina, libri, luoghi, moda, lifestyle

2013-03-30

Un insolito centrotavola per Pasqua

Per rendere più bella la tavola di Pasqua ho "sacrificato" ben due eccellenti prodotti di Loison, in origine splendidamente confezionati come vedete in foto.
 La mitica colomba al mandarino che fa da base alla mia dolce creazione e la veneziana al mandarino che ho unito a della pasta di mandorle per realizzare i golosi tartufini che ho infilzato nella colomba.
E poiché Pasqua non è tale senza uova ho aggiunto anche degli ovetti di cioccolato. Qualche nastrino colorato arricchisce ulteriormente la composizione. Il vero sacrificio sarà consumare il tutto ma tant'è mi sento stavolta portata alla penitenza e quindi mi offro volontaria. 
Grazie a Dario Loison per avermi concesso di realizzare questo appetibile centrotavola e Buona Pasqua a tutti voi cari lettori.
Tartufini al marzapane
ingredienti:
120 g di colomba o veneziana al mandarino
100 g di pasta di mandorle
60 g di burro
2 cucchiai di liquore amaretto
1 tuorlo
cacao e cocco per ricoprire i tartufini
Frullare insieme tutti gli ingredienti, formare delle "polpettine e passarle nel cacao o nel cocco dopo averle un po' fatte rassodare in frigo. Rimettere i tartufini in frigo fino al momento di servirli.
*Per i tartufini andrà bene anche della colomba tradizionale o dei  semplici savoiardi.

2013-03-29

Freselle di grano saraceno con gorgonzola, mele caramellate e lombo ai pepi

Stoviglie La Porcellana Bianca, tessuti Busatti
I periodi di festa sono belli perché si vede più gente, ogni occasione è buona per frequentare parenti e amici e magari dopo il pranzo pasquale capita che la cena si salti pure in favore di cinema, teatro o passeggiata all'aria aperta secondo il clima e i gusti personali. Al ritorno però, se pure non ci si vuole sedere a tavola, si ha voglia di qualcosa per placare quel sicuro languorino ed avere il pretesto di stare in compagnia, allora perché non cogliere l'occasione e organizzare uno straordinario Tè, qualunque ora andrà bene di sera magari per "i più nervosi" si opterà per i nuovi tè deteinati di Twinings. Ma cosa serviremo con il Tè? Di idee dolci e salate nel mio blog ne trovate tante ma ne voglio aggiungere una che ritengo davvero speciale anche perché si può preparare in due tempi sono delle freselle di grano saraceno (che potete preparare anche oggi e conservare in freezer per poi tostarle al bisogno) farcite con gorgonzola al mascarpone, il duetto di Mauri nel mio caso, mele caramellate con Mielbio di melo Rigoni di Asiago e per finire fiammiferi di Lombo stagionato ai pepi di Corrado Benedetti che potete sostituire anche con del crudo o speck secondo le vostre preferenze.
Ingredienti
Per 30 freselle c.a.:
Padella linea Scala di BergHOFF Italia

300 g di farina 00
100 g di farina di grano saraceno
12 g di lievito di birra fresco
250 ml c.a. di acqua
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva
Per le mele caramellate:
2 mele rosse qualità Modì

2 cucchiai di burro salato
1 cucchiaio di miele di melo

Per completare:
gorgonzola al mascarpone 
lombo stagionato ai pepi o speck o prosciutto a piacere
Preparare le freselle: Amalgamare il lievito con un po’ di farina e acqua appena tiepida, tanta da formare un composto molle. Lasciarlo riposare per 15- 20 minuti finché inizierà a gonfiare. Unire il composto alla restante farina, l’acqua, il sale e l’olio e lasciare lievitare fino al raddoppio. Sgonfiare il composto e ricavarne 15 pagnottine tonde che andranno schiacciate. Lasciar lievitare le focaccine ottenute sulla teglia, prima di infornarle alla massima temperatura. Tolte dal forno dividere in due metà ogni focaccina tagliandola come per farcirla, rimetterla in teglia, con la parte tagliata rivolta verso l’alto e procedere allo stesso modo con le altre, porre le focaccine di nuovo in forno a biscottare.
Preparare le mele caramellate: Fondere il burro in un padellino versarvi le mele a cubetti con la buccia e poi il miele lasciando caramellare a fuoco vivace. 
Una volta pronte le mele spalmare le freselle con gorgonzola al mascarpone, versarvi sopra una cucchiaiata di mele caramellate e completare con fiammiferi di lombo stagionato ai pepi.


Se l'idea della bruschetta sfiziosa risolvi serata, o da abbinare al tè del pomeriggio vi è piaciuta non posso che segnalarvi una pubblicazione dedicata all'argomento Le bruschette 52 ricette tradizionali e creative è il titolo del libro che la nota blogger Giulia Nekorkina, ai più conosciuta come Rossa di sera, ha pubblicato nella collana Pantagruel di Morganti editore. Piccolo nel formato e nel prezzo il libro, splendidamente illustrato, è una vera miniera di "croccanti" e veloci idee.  L'autrice, russa, interpreta magistralmente e in modo piuttosto originale, com'è facile intuire, uno dei piatti  simbolo della cucina italiana. Tanta tanta fantasia trasforma una fetta di pane in un vero peccato di gola salato o anche dolce per accontentare tutti in ogni momento della giornata. Certamente replicherò qualcuna delle ricette del libro, del resto il pensiero della bruschetta con cozze cannellini e sedano non mi sta facendo dormire la notte. 
Tornando a noi anche con la golosa ricetta di oggi voglio partecipare al Contest Il miele Protagonista di ricette dolci e salate indetto da Rigoni di Asiago

2013-03-27

Bocconcini di agnello alle mele in agrodolce

Pirofila con coperchio La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
A Pasqua ci vuole l'agnello e per non presentarlo sempre allo stesso modo, il classico al forno con le patate o con i carciofi, l'ho arricchito con mele  in agrodolce e per rendere festivo il piatto ho pensato che richiedeva un vino molto particolare e quando cerco qualcosa di veramente particolare la risposta la trovo solo da Laurent-Perrier. Stavolta ho scelto una preziosa cuvée, il Brut Millesimé 2002. Un vino da uve Chardonnay e Pinot in parti uguali, il cui invecchiamento in cantina dura almeno sei anni. Caldo, e cremoso con note di arancia candita e agrumi. Perfetto con le carni bianche oltre che con i crostacei e i pesci pregiati. Va decisamente bene con piatti caldi, burrosi, con frutta cotta o secca o ancora con spezie come lo zafferano. Nel mio caso l'accostamento l'ho voluto con i toni caldi della mela, dei pinoli e dell'uvetta caramellati con Mielbio al timo Rigoni di Asiago e anche con questa ricetta pasquale partecipo al Contest Il miele Protagonista di ricette dolci e salate
Bocconcini di agnello alle mele in agrodolce
Ingredienti per 4 persone:
600 g di polpa di agnello
1 cucchiaio di maizena
2 mele golden
1 costa di sedano
1 manciata di uvetta 
2 cucchiai di pinoli
1 cipolla bionda
1 cucchiaio di miele al timo
1/2 bicchiere di vino bianco
1 bicchierino di aceto bianco*
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tagliare a tocchetti la carne e mescolarvi la maizena. Pulire e affettare finemente la cipolla e il sedano. Lasciarli appassire in un filo d'olio, intanto pelare le mele e tagliarle a cubetti. Rosolarle a fuoco vivace nel tegame con la cipolla e il sedano. Unire l'uvetta ammollata e strizzata e i pinoli, aggiungere il miele e sfumare con l'aceto. Togliere dal tegame e tenere in caldo. Nella stessa padella rosolare a fuoco vivace la carne, salare, pepare, sfumare con il vino e proseguire la cottura aggiungendo se del caso un po' d'acqua. A cottura quasi ultimata unire le mele. Far insaporire e servire ben caldo.
*Ho utilizzato un delicatissimo condimento balsamico bianco Acetaia Guerzoni 
Padella in alluminio con rivestimento antiaderente
linea Hotel
 di BergHOFF Italia

2013-03-25

Ci vuole poco a farli felici

Parlo ovviamente dei bambini...Mi piace ogni tanto soffermarmi a guardare il mondo con i loro occhi ed essendo ancora io nell'animo bambina mi immedesimo a tal punto da riuscire a capire spesso quello che potrebbe fare la loro felicità. Ecco allora questo cesto di biscotti a fiori che ha fatto la felicità di Giulio e Aurelia ma anche di tutti gli amichetti d'asilo di Giulio dal momento che l'ho preparato proprio per una loro festicciola, l'aspetto parla da sé ma vi assicuro il profumo e il gusto non erano da meno. Stavolta mi ritengo davvero soddisfatta. Del resto il lollipop resta sempre l'oggetto del desiderio dei piccoli ma anche (spesso) il sogno proibito dei grandi. 
Guardate un po' la faccetta soddisfatta di Aurelia con questa latta di Chupa Chups Milky ai gusti di vaniglia, panna-fragola, lampone-vaniglia e vaniglia-cacao irresistibili davvero e non oso neppure pensare a quel che saranno i nuovi Chupa Chups ripieni di cioccolato, non vedo l'ora di assaggiarli. Del resto questa è un azienda che gode di tutta la mia ammirazione perché sa davvero come accontentare il consumatore di qualsiasi età, pensate un po' che differenziano i gusti a seconda dei paesi a cui sono destinati i prodotti immaginate qui i ChupaChups al tè (non li comprerebbe nessuno) o i nostri gusti pannosi in Cina.

 E se anche Giulio non è indifferente al fascino dei lecca lecca l'ultima sua vera passione è Peppa Pig ma non parlo di una semplice passione è quasi una fissazione tanto che ormai io sono Mamma Pig, mio marito è Papà Pig, Giulio si chiama Giorge e Aurelia è semplicemente Peppa per tutti, nonni compresi. 

Ormai il cartone non ci basta più allora siamo alla continua ricerca di librini e giochini a tema, un successone quelli di Lisciani Giochi Il libro dei colori di PappaPig con i divertenti mini puzzle è nella classifica dei dieci libri più venduti per ragazzi e Giulio ovviamente non poteva farne a meno così come de Il libro ABC, un'ottimo strumento per imparare divertendosi con i personaggi che più ama.
Parlando di Peppa Pig Giulio mi ha chiesto addirittura di preparargli la sua Casetta di biscotto, non potevo esimermi l'ho fatta a modo mio ma dà l'idea, da lì al biscotto a fiore con la pasta di marshmallow sopra passando per i Chupa Chups di Aurelia il passo è stato breve ed i biscotti sono diventati dei leccalecca. 
Ad ogni età i bambini hanno le loro passioni e così la nipotina Rebecca è nella fase di lettura intensa di gialli di Geronimo Stilton e avventure di Tea Stilton. Per accontentare lei che ormai ha otto anni basta un librino delle Tea Sisters l'ultimo edito da Piemme nella collana Vita al College ha, guarda caso, a che fare con la cucina...La torta segreta è il titolo e racconta la storia di una gara ai fornelli tra gli studenti del College di Topford. 
Anche Iemme Edizioni ha pubblicato qualcosa di simpatico per i piccini Il Mangiarime di Rossana Bazzano, un libro illustrato di ricette filastroccate per bambini. Un modo diverso per avvicinarli alla cucina sana avvalendosi anche del supporto musicale delle filastrocche in rima. 
Stimola la fantasia di adulti e bambini il particolarissimo La storia che avanza di Alessandro Lumare, pubblicato da Artebambini. Una vera particolarità per  più fantasiosi, una storia di semplicità che si compone con piccoli pezzi di avanzi che diventano essi stessi immagini e racconto.
Ora la ricetta dei Fiori di biscotto o casette e alberi che vogliate realizzare e che state aspettando da inizio post

Fiori di frolla al miele 
Tegame in ghisa smaltata BergHOFF Italia
Ingredienti:

500 g di farina 00

200 g di zucchero

100 g di burro morbido

2 uova
1 cucchiaio di miele al limone*
1 bustina di lievito
1 pz di sale
Per la copertura ai marshmallow:
200 g di marshmallow
500 g c.a. di zucchero a velo
4-5 cucchiai di acqua
coloranti alimentari
per i biscotti: impastare tutti gli ingredienti formando un panetto solido, riporlo in frigo per mezz'ora poi stenderlo con il matterello in una sfoglia non troppo sottile. Ritagliare con un tagliabiscotti a fiore tanti fiorellini anche di misure diverse infilzare ciascuno con uno spiedino di legno e cuocerli a 180° per 10-12 minuti. Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle) e il colorante fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e ritagliare le formine a fiore. Per attaccare i fiori di zucchero ai biscotti utilizzare della glassa preparata con zucchero a velo ed acqua.

2013-03-22

Crema di ceci e porcini, un piatto di montagna

Piatti Laboratorio Pesaro, canovaccio GreenGate
E' vero la primavera ha fatto il suo ingresso con un bel sole e temperature piuttosto altine qui da noi, ma non illudiamoci di freddo ancora ce ne resta un po' e con esso l'esigenza di piatti  caldi, invitanti e rassicuranti come solo quelli della cucina di montagna sanno essere.
L'ultima pubblicazione della Collana Il Lettore goloso di Ponte alle Grazie è dedicata proprio a La cucina di montagna e com'è nello stile de Il lettore goloso l'autrice del libro Francesca Negri ci fa, con metodo rigoroso e scientifico ma non per questo poco allettante, conoscere l'Italia di alta quota in 315 ricette della tradizione. Tanto famosi classici quanto vere e proprie chicche tipiche dei luoghi più impervi, chiusi e isolati del territorio nazionale, sono raccolti nel volume che diventa perciò il più ampio e completo repertorio della cucina di montagna italiana. La cucina di un universo a sé stante dove usanze e tradizioni sono state tramandate di generazione in generazione, anche in cucina. Piatti ricchi di storia, leggende e sapori antichi che sono anche un favoloso esempio di semplicità e sostenibilità. Dalla Valle d'Aosta alla Calabria, senza dimenticare le isole nessun luogo è stato tralasciato con particolare riguardo alla cucina delle Alpi, cui è dedicata la prima parte del libro ed alle minoranze linguistiche che con le loro tradizioni a tavola hanno particolarmente influenzato il patrimonio enogastronomico tradizionale italiano.

Se si parla di montagna e di sue tradizioni la parte da leone la fanno sempre e giustamente le Alpi e vi richiamo quindi un libro pubblicato diaPriuli & Verlucca dedicato proprio alla cucina di questo territorio Le Alpi a Tavola di Elma Schena e Adriano Ravera, un viaggio attraverso il retrogusto dei saperi e dei sapori della montagna. Una finestra aperta su un territorio dalla forte identità. Un libro che è nato dallo studio certo ma ancor più dalla frequentazione della gente del luogo, delle botteghe, dei mercati e delle osterie. Più di 220 ricette di tutto l'arco alpino sono un modo per descrivere attraverso l'analisi del cibo e delle tradizioni la civiltà alpina. 
Se si parla di cucina di montagna non si può certo prescindere dai legumi, ricchissimi di proteine e facilmente conservabili, una volta essiccati, hanno nutrito e sfamato generazioni e i ceci, come ho appreso nel libro appena citato, sono stati uno dei primi alimenti di cui si è nutrito l'uomo ed hanno una forte valenza simbolica per la loro forma triangolare sono associati infatti alla Trinità. 

Altro alimento tipico della cucina d'alta quota sono i funghi ed ai funghi, alla loro conoscenza ed alle ricette che con essi si possono preparare è dedicato un altro interessantissimo libro di Giovanni Capnist I funghi nella cucina veneta Ricette della tradizione, dal bosco alla tavola pubblicato postumo da Scripta Edizioni. Ricette minuziosamente descritte con cura, semplici e nel contempo straordinarie che fanno rivivere tradizioni e trasmettono un sapere ed una cultura che solo chi a fondo conosce può a sua volta far conoscere con tale amore e piacere anche a chi legge. 
Ecco io nel mio semplice piatto che è una minestra di ceci e porcini ho voluto omaggiare la cultura di montagna proponendovi due degli ingredienti più rappresentativi.

Ingredienti per 4 persone:
300 g di pasta mista
2 tazze di ceci lessati
2 funghi porcini
2 rametti di rosmarino
2 spicchi d'aglio
1 foglia d'alloro
olio extravergine d'oliva

sale
In una pentola capace, insaporire i ceci con olio, aglio, sale e rosmarino. Eliminare l'aglio e il rosmarino e frullare i ceci, allungare con acqua e cuocervi la pasta. A parte soffriggere i porcini affettati con ancora un po' d'olio, l'altro spicchio d'aglio, la foglia d'alloro e un pizzico di sale. Eliminare l'aglio e l'alloro e unire i porcini alla pasta quando è a metà cottura. Portare a cottura e poi servire con un filo d'olio a crudo.


Con questo piatto "sano" oltre che buono voglio partecipare alla raccolta Salutiamoci  che questo mese, ospitata dal blog Pappa & Cicci, prevede come ingrediente principale i ceci.

2013-03-21

Cuore di Mamma - Knorr e le mie orecchiette tutto sapore

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Le iniziative simpatiche nel web si susseguono ad una velocità tale da non renderci possibile spesso di partecipare a tutte visto che, tra una ricetta e un contest, la vita deve pur proseguire con tutti i suoi ordinari impegni. Stavolta però ne ho notata una organizzata da Knorr e vorrei sinceramente la vostra opinione in merito. Cuore di Mamma è il titolo della divertente campagna pubblicitaria promossa dalla nota azienda produttrice di insaporitori ed è un vero e proprio movimento di emancipazione dedicato a tutti coloro che dopo aver trascorso l'infanzia con mammina alle costole si vedono ancora perseguitati dai suoi consigli come se nulla fosse cambiato e gli anni trascorsi fossero solo un trascurabile dettaglio.
Nel video on line che vedete pubblicato nel post tre persone vere, Valentina, Alessandro ed Eleonara, figli stanchi di essere trattati ancora come bambini realizzano, con la complicità di Knorr, un messaggio pubblicitario dedicato alle mamme per far loro capire che sono cresciuti, sono in grado di badare a se stessi e anzi anche di consigliare alle mamme il loro segreto in cucina Cuore di brodo.
Uno spot tv, uno spot radiofonico e una maxi affissione sono gli stumenti che utilizzano Valentina, Alessandro ed Eleonora per trasmettere alle mamme il loro messaggio in modo efficace. E  se vogliamo emularli anche noi è semplice: basta andare sulla pagina  www.facebook.com/Vistochebuono e realizzare la nostra campagna pubblicitaria dedicata alla mamma. Non dovrà mancare ovviamente la nostra ricetta che invogli a provare Cuore di Brodo Knorr, si potrà aggiungere anche uno slogan e  una foto di quando eravamo piccoli modificata con la nostra faccia da adulti il tutto sarà inviato alla mamma in forma di cartolina con un buono sconto Cuore di Brodo per far capire alla cara mamma che tutti i figli prima o poi crescono, anche in cucina ovviamente.
Ma siccome nessuno fa niente per niente, lo scopo del gioco è diventare protagonisti della prossima campagna pubblicitaria Cuore di brodo Knorr: i cinque annunci più divertenti andranno infatti in onda in uno spot speciale il giorno della Festa della mamma.
Ecco, io non lo so se partecipo alla campagna, sapete che in fondo sono una timida, però se decido di farlo non ho dubbi sulla ricetta che utilizzerei per far capire alla mamma che mi sono culinariamente emancipata, si tratta di orecchiette Granoro risottate alla crema di zucca arricchite dal sapore particolare di un formaggio tipico della Lessinia il Cimbro, lievemente piccante, affinato da Corrado Benedetti con rosmarino e salvia due erbe aromatiche che non la zucca vanno a nozze.

Ingredienti per 4 persone.
400 g di orecchiette
600 g c.a. di polpa di zucca
1 scalogno
olio extravergine d'olive
1 noce di burro
2 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
sale e pepe
brodo vegetale con Cuore di Brodo alle verdure Knorr
Cimbro affinato con salvia e rosmarino (in assenza un buon provolone piccante).
Tagliare a tocchetti la zucca, tritare lo scalogno e soffriggerlo con un filo d'olio e il burro, unirvi la zucca, la salvia e le foglie del rosmarino, salare, papare e coprire il tegame lasciando cuocere finché la zucca risulterà disfatta, frullare un con un frullatore ad immersione fino a ridurre la zucca in crema. Portare a bollore in una pentola capace il brodo, lessarvila pasta lasciandola a metà cottura e versarla nella padella con la crema di zucca, terminare la cottura unendo un po' alla volta il brodo utilizzato per la cottura della pasta. Servire con una generosa manciata di formaggio grattugiato con la grattugia a fori larghi.

2013-03-19

Zeppola-dessert per San Giuseppe

Tessuto Busatti
Per la festa del papà il dolce per eccellenza sono le zeppole, fritte o al forno secondo i gusti e le consuetudini ma di rigore con l'amarena e che sia Fabbri se no che zeppola è. Ho pensato che anche una zeppola si poteva servire in coppa a fine pasto è così nato il mio Zeppola-dessert. Crema pasticcera al limone, zeppole, amarene e qualche savoiardo per il ripieno. Il dolce è servito signori!
Ingredienti
Per le zeppole:
125 ml di acqua
40 g di burro
1 pz di sale
100 g di farina
2 uova
per la crema
2 tuorli
1/2 litro di latte
100 g di zucchero
35 g di farina
25 g di burro
1 pz di sale
1 bustina di preparato Novacrema AR.PA lieviti
per completare
amarene Fabbri con il loro sciroppo
6 savoiardi
zucchero a velo AR.PA
Portare a bollore l'acqua con il burro ed il sale, versare la farina a pioggia e mescolare finché si stacca dalle pareti. lasciar raffreddare la polentina e unire le uova uno per volta amalgamando bene. Versare il composto in una sacca e formare sulla placca foderata di carta forno delle ciambelline (regolatevi in base alle dimensioni delle coppe che volete utilizzare per il servizio) Infornare a 190° per 25-30 minuti.
Intanto preparare la crema, scaldare il latte con la scorza di limone. Mescolare i tuorli con lo zucchero, la farina e la bustina di preparato Novacrema, aggiungere il latte mescolando e portare la crema sul fuoco, unendo il burro. Cuocere mescolando finché risulterà ben densa. Tagliare 6 ciambelline in due, posare il fondo alla base delle coppette versarvi uno strato di crema e qualche amarena, posarvi sopra un savoiardo tagliato in due e bagnato con lo sciroppo d'amarena coprire ancora di crema, amarene e coprire con la parte superiore della zeppola. Decorare con crema, amarena e zucchero a velo. Far raffreddare bene in frigo prima di servire.

2013-03-18

La rosticciata di carne e patate per l'Unità d'Italia

Tessuti Busatti, piatto piano decoro Dammusi Ceramiche De Simone
In realtà questo post avrei dovuto scriverlo ieri, anniversario dell'Unità d'Italia, ma a casa mia fare progetti è diventato un lusso. 
Comunque anche se in ritardo dedico la ricetta di oggi alla nostra bella Italia che sta attraversando un momento politico ed economico estremamente delicato. Per accorgerci di quanta fortuna abbiamo avuto a nascere qui piuttosto che in un anonimo angolo del pianeta Terra, l'invito che rivolgo a voi cari lettori è quello di conoscere la penisola un po' più a fondo; un modo simpatico e divertente per farlo (per noi appassionati gourmet) è visitarla e impararla attraverso le ricette che ne caratterizzano e contraddistinguono il territorio. Sapore d'Italia è il più recente lavoro di Adriano Bacchella e Gabriele Isaia che già in modo piuttosto originale ci fecero conoscere le isole minori. Sapore d'Italia, edito da Priuli & Verlucca è un viaggio articolato in 90 ricette raccolte da Isaia tanto nelle cucine delle nonne quanto in quelle dei cuochi stellati, e molti eloquenti scatti fotografici di Bacchella che riassumono le bellezze da gustare con gli occhi: scorci di città, angoli che profumano di storia e bellezza, distese innevate, colline, pianure, spiagge ma anche notizie, racconti e ricordi per conoscere a fondo gli angoli più noti ma anche quelli più nascosti d'Italia. Non aggiungo che trattasi di un volume di notevole pregio anche nella veste grafica perché immagino l'abbiate già capito dalla descrizione dei contenuti.
Il piatto che ho scelto di presentarvi oggi per omaggiare l'Italia è rappresentativo del mio modo di unire l'Italia nel piatto, una ricetta dell'estremo nord, del sud Tirolo addirittura, arricchita da un sapore tipico della mia regione il Fiordilardo di Suino Nero di Calabria Tenuta Corone di Madeo.
Rosticciata di carne, patate e cipolle con lardo di suino nero di Calabria
Ingredienti per 4 persone:
600 g di cane di capocollo di maiale
80 g di lardo di suino nero di Calabria
1 cipolla
4 patate
1 foglia d'alloro
3-4 foglie di salvia
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Lavare e lessare le patate con la buccia per 25-30 minuti, devono rimanere sode. Soffriggere la cipolla affettata con l'olio e il lardo tagliato a listarelle, unire la carne a striscioline, la foglia d'alloro e la salvia, rosolarla per bene. Pelare e affettare le patate, togliere dalla padella la carne, le cipolle e il lardo, aggiungere altro olio al fondo rimasto e rosolarvi le patate fino a renderle croccanti, eliminare l'olio in eccesso ed unire alle patate la carne rosolata con cipolla e lardo, regolare di sale e pepe, lasciare insaporire e servire ben caldo. 
*Per la ricetta ho utilizzato Olio extravergine d'oliva  Dante ConDisano arricchito di vitamina D e una padella in alluminio con rivestimento antiaderente linea Hotel di BergHOFF Italia ormai un'amica inseparabile per le mie "padellate" di ogni genere.

2013-03-15

Cubotti al caffè su crema di rum e nocciole


Per il fine settimana propongo un dolce da adulti, ha tutti gli elementi che lo rendono idoneo a concludere un pasto in modo speciale e siccome è venerdì, la settimana non è stata facile, ho sfornato dolcetti (di cui parlerò oltre) fino a poco fa, mi gusto la mia meritata tisana Prontorelax e vi lascio la ricetta non prima di avervi fatto presente che per realizzarla ho scelto il caffè Bio miscela 100% Arabica della Torrefazione 1808 Molinari di Modena di cui vi ho già parlato.
Ingredienti
Per il pan di spagna:
2 uova grandi
75 g di farina
75 g di zucchero
Per la crema di rum e nocciole:
2 tuorli
2 cucchiai di zucchero
60 ml di rum
60 ml di latte
40 g di nocciole 
4 tazzine di caffè
80 g di cioccolato fondente
4 cucchiai di latte
nocciole per decorare
Montare per 15 minuti le uova intere con lo zucchero, unire poi a mano la farina. Versare il composto in una teglia imburrata e infarinata e cuocere a 180° finché il pan di spagna risulterà dorato e cotto all'interno (15 - 20 minuti in base allo spessore). 
Intanto Frullare le nocciole fino a ridurle in pasta. In una bastardella d'acciaio montare i tuorli con lo zucchero, unire la pasta di nocciole e stemperare con il latte e il rum, cuocere a bagnomaria finché la crema velerà il cucchiaio.Versare in ogni piatto 2 cucchiaiate di crema e stenderla a specchio sul fondo. Tagliare il dolce a piccoli cubi, bagnarli di caffè e adagiarli sulla crema. Completare il dolce con il cioccolato sciolto a fuoco lento con il latte e qualche nocciola spezzettata.

2013-03-13

I panini con salame al tartufo e il mio racconto d'amore

Piatto, tovaglioli e canovaccio GreenGate
Vi parlo sempre di libri e scritti altrui, oggi invece mi sottopongo al vostro giudizio con qualche riga scritta da me. Non mi sarei mai sognata di farlo ma sono stata invitata ad un contest il quinto contest ufficiale di Cascina San Cassiano Racconto d'Amore, ricetta del cuore  e non potevo affatto esimermi.


Un giorno d'estate a Spoleto...
Quell'anno avevamo deciso di concederci due settimane per conoscere le bellezze dello stivale, senza orari, senza prenotazioni, senza programmi, noi, la macchina, una valigia e qualche desiderio da soddisfare. Era l'ultimo viaggio da fidanzati e doveva essere all'altezza delle aspettative. Una sosta assolutamente imprevista fu quella di Spoleto, eravamo troppo stanchi per proseguire e ci sembrava giusto conoscere la famosa cittadina del Festival dei due Mondi che si era appena concluso. Restammo meravigliati dall'eleganza, freschezza e tranquillità del posto e presi da un certo languorino entrammo in una salumeria del centro, uno di quei negozietti con i barattolini delle tipicità e i vini ben esposti a favore di turista. Volevamo un panino con qualcosa che fosse tipico del luogo. Il salumaio ci consigliò del salame al tartufo nero, aggiungemmo della caciotta fresca e il panino aveva un aspetto regale. Il resto lo fece il parchetto nel quale ci fermammo a riposare e a consumare la nostra agognata merenda. Penso che non dimenticherò mai la perfezione di quell'istante, noi felici incantati dalla semplicità che ci circondava e quel delizioso panino dal formidabile profumo.Una formula irriproducibile probabilmente come la spensieratezza e l'amore che ci univano in quel momento. Il panino di oggi con il salame al tartufo e la fresca caciotta lo dedico al papà dei miei figli che era con me in quella giornata a Spoleto, per non dimenticare quel che eravamo e per continuare ad essere quel che siamo, costellando la nostra vita di ricordi altrettanto belli.
Panini con salame al tartufo e caciotta


Perché i panini siano davvero speciali e fragranti al momento di servirli consiglio di preparali in casa con questa semplice ricetta
Ingredienti:
400 g di farina di grano tenero tipo 0
12 g di lievito di birra
250 ml di acqua
2 cucchiaini di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino di sale
salame al tartufo*
caciotta
Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida e aggiungerla alla farina, unire l’olio ed il sale, facendo attenzione a che quest’ultimo non venga a diretto contatto con in lievito. Lasciar lievitare per un paio d’ore, sgonfiare l'impasto lavorandolo con le dita e dare la forma ai panini.
Disporre le forme realizzate su una teglia foderata di carta da forno. Lasciar lievitare ancora un’oretta e poi infornare al massimo della temperatura, ponendo nella parte bassa del forno una ciotola piena d’acqua, per mantenere il giusto grado di umidità in cottura. Una volta pronti i panini lasciarli intiepidire poi tagliarli e farcirli con il salame al tartufo e la caciotta a fette.

*Ho utilizzato Salami aromatizzati al tartufo Cascina San Cassiano
Io consiglio di servire con una buona birra nel mio caso la 77 'e riavule  del birrificio AEFFE, una doppio malto perfetta con formaggi e salumi.

2013-03-12

Cavatelli con crema di carciofi e soppressa dello schioppo

Piatto La Porcellana Bianca, forchetta Broggi, americano e tovagliolo Busatti
Molti pensano che la pasta buona si produca solo a Gragnano, in realtà la pasta buona si produce a Gragnano ma anche in Puglia anzi in Puglia, dove si producono da sempre i migliori grani duri d'Italia e d'Europa c'è una lunghissima tradizione di pasta di grano duro e pastifici di qualità. Uno di questi è Granoro ed ho voluto i cavatelli murgiani  della linea Speciali Granoro  per questo mio piatto a base di carciofi, arricchito dalla fragranza di un antico salume di tradizione veneta la Soppressa dello Schioppo prodotta da Corrado Benedetti di cui vi ho già parlato. E' un salume tenero e friabile che gli antichi usavano consumare con pane biscottato o polenta, o ancora ripassato velocemente in padella con ricotta fresca.
Per rendere ancora più prezioso questo piatto, che è un vero concentrato di gusto, ho utilizzato un delicatissimo olio extravergine d'oliva siciliano Kento dell'azienda agricola Spoto, biologico e biodinamico è estratto a freddo da olive Nocellara Etnea per preservarne la qualità e mantenere intatti tutti gli aromi caratteristici del frutto.
E se penso che alla fine ne è uscito fuori un bel piatto colorato e primaverile che si presenta anche bene alla vista non posso non farvi cenno ad un libro interamente dedicato ai primi. Si chiama Design al Dente ed è pubblicato da Editrice Compositori, probabilmente il titolo vi ricorda già qualcosa perché qualche tempo fa vi parlai di Cavolo che Design altro volume della stessa collana Le ricette dei designer dedicato alle verdure. In questa nuova pubblicazione 70 designer ci raccontano anche graficamente un primo piatto cui sono legati. Un libro colorato, inusuale  e anche autobiografico per un approccio diverso a quella che è la portata principale del pasto italiano. Pasta ma non solo, le ricette spaziano anche tra riso, gnocchi, passatelli e zuppe. Un volume di notevole pregio che, tralasciando le pur validissime ricette, ha una sua ragione d'essere e si fa ammirare dalla prima all'ultima pagina. Nell'appendice approfondimenti a cura di Gaggenau su storia, formati e cottura della pasta.
Ingredienti per 4 persone:
350 g di cavatelli murgiani o altro formato a piacere di pasta
100 g di soppessa dello schioppo
2 carciofi
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
60 g di formaggio grana
prezzemolo
sale e pepe
Pulire i carciofi dalle foglie esterne, mondando anche i gambi, strofinarli con del limone per evitare che anneriscano e dopo averli tagliati a tocchetti stufarli a pentola coperta con un filo d'olio, l'aglio, sale e pepe. Quando risulteranno teneri eliminare l'aglio e frullarli aggiungendo il grana e altro olio fino a formare una crema abbastanza densa.  Tagliare a dadini la soppressa e rosolarla velocemente in padella. Cuocere* la pasta in abbondante acqua salata, condirla con la salsa di carciofi preparata, aggiungendo se necessario poca acqua di cottura, prezzemolo tritato e i dadini di salame.
*Per la cottura della pasta ho utilizzato la mia Pastilla che mi fa venire voglia di primi solo a vederla schierata sui fornelli.