Cucina, libri, luoghi, moda, lifestyle

2014-02-28

Tortine alle pesche e lamponi




Vassoio e piattino La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Alta Pasticceria è un curatissimo volume della collana Orme Chef in cui Valeria Arnaldi ci racconta la pasticceria, quella buona, nelle ricette di 32 grandi chef.
Ricette tradizionali e ultimi trend di cucina, dolci romani, italiani e internazionali si incontrano in questo volume grazie alle preparazioni e ai segreti dei migliori chef pasticceri italiani e stranieri, attivi a Roma. Da Sal De Riso a Luca Montersino, da Kotaro Noda, stella Michelin, alla cake designer Laura Freda, fino al campione di zucchero artistico Davide Malizia un viaggio fra tecnica e gola alla scoperta dell'alta pasticceria. Le ricette sono suddivise per stagione per accompagnarci e scandire l'anno all'insegna della golosità. Per ogni chef un ritratto e il dietro le quinte di ogni preparazione, davvero un libro da assaporare anche con gli occhi.
Mentre sfogliavo  il libro e mi perdevo tra le possibili preparazioni mi sono accorta di quanto io mi sia allontanata dall'alta pasticceria, non che mi sia poi avvicinata mai troppo ma ho rischiato in taluni casi di farcela. Era il ramo della cucina che più adoravo, ho fatto esperimenti anche complicati ed ho ottenuto sempre buoni risultati, questo fino a qualche tempo fa, basta andare indietro nel blog per accorgersene. Per la pasticceria devi avere la mente libera e lavorare col cuore senza guardare l'orologio, io purtroppo fra i miei tanti impegni non riesco a star dietro a tutto per cui se non accantonate teglie, sac à poche e zuccherini sono per il momento utilizzati per preparazioni più "leste" che gratifichino il palato senza costringermi a stare ore e ore a preparare (non ne avrei davvero il tempo).
Queste tortine si realizzano in poco tempo e sono davvero dei dolcini golosi e anche carini (la foto non gli rende il dovuto merito). Un involucro di pasta sfoglia (pronta) racchiude golosa crema pasticciera con pezzetti di pesca sciroppata (pronta), uno strato di panettone al mandarino Loison (pronto) appena spruzzato di liquore che si può anche sostituire con del pandispagna  e si completa con un secondo strato di Fiordifrutta ai lamponi Rigoni di Asiago. Si, ho preparato solo la crema e assemblato il dolce  ma secondo voi nella maggior parte delle "ordinarie" pasticcerie che cosa fanno? Utilizzano preparati e compongono dolci che hanno per di più tutti lo stesso sapore.
A voi la mia furba ricetta di queste Tortine alle pesche e lamponi

Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia fresca
2-3 fette di panettone al mandarino (o pandispagna
3-4 pesche sciroppate
confettura ai lamponi
2 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
250 ml di latte
vaniglia
rhum
zucchero a velo per completare
In un tegame dal fondo spesso mescolare i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina e il latte ben caldo con la vaniglia in polvere. Portare la crema a cottura sul fuoco moderato mescolando di continuo.
Ritagliare dalla sfoglia ben stesa 12 dischi con cui foderare degli stampi da muffin. Bucherellare il fondo e i lati. Riempire a metà con crema e pezzetti di pesca, coprire con pezzetti di panettone, spruzzare con qualche goccia di rhum e completare con la confettura di lamponi. Infornare a 190°finché la sfoglia risulterà ben dorata. Lasciar raffreddare e cospargere i dolcini di zucchero a velo prima di servire.

2014-02-26

Cappello del prete alle pere e balsamico

Piatto Ceramiche De Simone, americano e tovagliolo Busatti
Sto festeggiando con l'aceto balsamico, il premio vinto per il contest di Acetaia Guerzoni ed ho pensato di indicarvi un altro modo gustoso di utilizzare l'aceto balsamico. In realtà questa era la ricetta con cui volevo partecipare al contest, poi ho avuto l'illuminazione del salmone e non ce l'ho fatta a preparare anche questa, adesso però ve ne parlo perché è una preparazione invitante di un taglio di carne povero il cosiddetto cappello del prete che necessita cottura lunga e che viene valorizzato da questi accostamenti agrodolci, con l'aceto ho infatti utilizzato la Pera picciola di Lombardi &Visconti nella nuova ricetta agrodolce, ma anche la tradizionale allo sciroppo con i suoi sentori di vaniglia sarebbe andata bene. Ho scelto questa varietà di pera perché adatta alle cotture con la sua consistenza molto soda e uno spiccato gusto, in pratica una perina d'altri tempi. 
Con un piatto così ci voleva un vino importante che ne potesse sostenere la varietà di aromi ed ho scelto un rosso rubino Brecciarolo Gold di Velenosi Vini, con note speziate di vaniglia, cannella e noce moscata, in pratica come rendere speciale una ordinaria sera d'inverno.
Ingredienti:
600-700 g di carne bovina (cappello del prete)
1 scalogno
1 barattolo di pere in agrodolce (o pere anche fresche adatte alla cottura)
olio extravergine d'oliva
1 noce di burro
1 foglia di alloro
1 bicchiere di aceto balsamico
sale e pepe
Rosolare la carne con lo scalogno e l'olio, aggiungere le pere a pezzi (tenendone da parte qualcuna)  e poi sfumare con l'aceto balsamico, salare, pepare, aggiungere un bicchiere d'acqua coprire il tegame e proseguire la cottura per un paio d'ore a fuoco molto lento, unendo altro liquido se dovesse asciugare troppo. Alla fine estrarre la carne dopo averla fatta riposare a fuoco spento 10 minuti e affettarla, passare il fondo attraverso un colino, schiacciando con un cucchiaio, raccogliere il liquido in un tegame, unirvi le pere restanti e lasciare insaporire sul fuoco, a fuoco spento unirvi il burro ed irrorare la carne con il liquido prima di servire.

2014-02-24

Lavazza presenta Espressgo

Leggevo perplessa e incuriosita della nascita di Espressgo, la macchina da caffè portatile Lavazza con sistema a cialde Lavazza A Modo Mio. Apprendevo la notizia con un misto di interesse e scetticismo perché nella mia ignoranza non immaginavo affatto vi fosse bisogno di possedere una  macchina da caffè per auto
Suvvia è bello fermarsi, fare una sosta, scambiare due chiacchiere con chi si incontra al bar e riprendere il viaggio con qualche informazione in più e magari il ricordo di un viso incontrato per caso. Dopo macchinette espresso ovunque, in casa, in ufficio, in ambienti di qualsiasi tipo e dimensione c'era davvero bisogno di farsi l'espresso da sé anche in macchina? Non sarebbe meglio far lavorare i bar che tante tasse pagano per restare aperti? Non avevo considerato che al di là dell'automobile dove in effetti la cosa può risultare un po' snob (il primo modello della macchina è stato progettato in collaborazione con la FIAT per essere installato sulla nuova 500 L) Espressgo nella nuova versione universale con cavo permette di essere installata su barche, camper e qualsiasi mezzo di trasporto che abbia un attacco di alimentazione a 12 V. E la cosa ha preso anche per me un altro colore, diciamo ha iniziato a stuzzicarmi. E poi a pensarci se con l'auto si affrontano viaggi in territori impervi e dimenticati da Dio dove per un espresso saresti anche disposto ad uccidere è molto meglio comprarsi Espressgo, nata dalla partnership tra Lavazza e l’azienda francese Handpresso, e portarsi dietro una bella scorta di cialde Lavazza a Modo Mio da scegliere tra bel 10 differenti miscele e gustarsi l'espresso italiano praticamente ovunque. Il risultato eccellente dell'espresso Made in Italy della bevanda è assicurato dal marchio Lavazza A Modo Mio, cialde autoprotette e sottovuoto che contengono pregiate miscele macinate e pressate, uniche nella qualità e molteplici nelle sfumature di gusto. Un caffè corposo, aromatico e cremoso da realizzare con facilità in pochi e semplici gesti. Ce n'è anche una versione studiata appositamente per i veicoli Iveco. Insomma il regalo perfetto per tutti gli amanti dell'espresso italiano.

2014-02-21

Ciambelline di pane con mousse di mortadella

Tessuto Busatti, vassoietto La Porcellana Bianca
Chi compie sette anni oggi? Il mio Sale e Pepe quanto basta ovviamente e siccome il Carnevale non è lontano ho deciso di festeggiare con una ricetta scherzosa: Ciambelline di pane con mousse di mortadella che sembrano dei dolcini ed invece non lo sono. In effetti per i panini a ciambella ho utilizzato gli stampi per dolci della Collezione Fabbri Publishing I dolci di Benedetta ma il legame con il dolce resta solo quello.
I panini sono molto soffici e anche il giorno dopo si mantengono fragranti.
Non mi dilungo molto oggi perché tra l'altro sono a casa con febbre a 38, ci tengo solo a ringraziare quanti in questi anni mi hanno seguita e mi hanno appoggiata, pur avendo ben poco tempo di ricambiare con visite a blog e siti amici sappiate che vi seguo e sono felice che facciate altrettanto. Vorrei  che qualcuno che mi ha seguito sempre in silenzio e avesse delle critiche o dei complimenti per me si facesse oggi avanti pubblicamente o privatamente, ne avrei molto piacere.
Ciambelline di pane con mousse di mortadella 

Ingredienti
Per i panini:
500 g di farina macinata a pietra
180 ml di acqua
100 ml di latte
20 g di lievito di birra fresco
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
15 g di sale
Per la mousse di mortadella:
150 g di mortadella
150 g di formaggio tipo Philadelphia
pistacchi spellati per decorare
Versare la farina in una grande ciotola, in un angolino mettere il sale, poi formare un incavo al centro e versarvi il latte e l’acqua tiepidi, il lievito e l’olio.  Impastare per 10 minuti, battendo l’impasto sulla spianatoia per fargli acquistare elasticità, farne una palla e lasciarla lievitare coprendo la ciotola con pellicola trasparente per almeno un’ora e comunque fino al raddoppio. A lievitazione completata sgonfiare leggermente l'impasto e formare delle palline, bucarle al centro e sistemarle negli stampi da ciambella, lasciarli lievitare per circa 30 minuti. Cuocerli in forno  preriscaldato a 180°C per circa 12-15 minuti appena prenderanno colore.
Frullare finemente la mortadella con il formaggio, versare il composto in una sacca da pasticciere e decorarvi le ciambelline di pane, completare con i pistacchi.
* Per la ricetta ho utilizzato farina  Buratto "Bio" del Mulino Marino acquistata su Shop-Piemonte mortadella La Blu di Felsineo.
 
Prima di lasciarvi volevo condividere con voi una bella notizia: con il mio Salmone marinato con crema di cavolfiori ho vinto il contest Acetaia Guerzoni, la cosa a dire il vero mi ha fatto piacere.

2014-02-18

Girelle di sfoglia con mele mandorle e cannella

Cestino in feltro Imballoregalo.com
Conoscete la rivista Cucina Naturale? Io me ne sono praticamente innamorata perché mi da tante idee allegre e stuzzicanti per mangiare in modo sano utilizzando ad esempio le verdure non solo come contorno, inserendo la frutta nei dolci e così via. Me ne sono innamorata soprattutto perché le ricette sono ben presentate,  ce ne sono di stagione, di sfiziose, per bambini e anche da preparare velocemente  visto che in questo periodo (di lavoro intenso) ho proprio bisogno di preparare in breve tempo. Sul numero di febbraio c'erano queste girelle con un ripieno di mela fresca, mandorle e  un aroma di cannella. Le mandorle andavano frullate fino ad ottenere una consistenza cremosa come il burro e allora ho pensato che questo passaggio me lo potevo risparmiare visto che avevo un bel barattolo di Burro di mandorle siciliane bio Cibo Crudo.
Risparmiandomi di frullare le mandorle mi sono però permessa di perdere un po' di tempo altrove, ho deciso infatti di fare io la sfoglia invece di utilizzare pasta sfoglia pronta e l'idea me l'ha data Patisserie! E' l'opera completa del maestro pasticciere di fama internazionale Christophe Felder pubblicata da 24ore Cultura e tra le 210 ricette illustrate da ben 3200 foto che le spiegano passo passo, permettendo anche a chi è meno esperto di cimentarsi, ho trovato la ricetta della sfoglia rapida (visto il periodo in cui vado sempre di corsa come non restarne attratta?). Il libro del resto è una miniera di idee e un vero manuale di riferimento, quasi un corso di pasticceria da fare a casa propria per cui questa sfoglia credo sia solo l'inizio per me.
Girelle di sfoglia con mele mandorle e cannella
 
Ingredienti
Per la sfoglia rapida:
200 g di farina
240 g di burro
4 cucchiaini di zucchero semolato
2 cucchiaini di sale (meglio uno)
90 ml di acqua
Per il ripieno:
100 g di burro di mandorle (o di mandorle non pelate frullate)
3 cucchiai di zucchero di canna più altro per decorare
1/2 limone
1 mela rossa grande
1/2 cucchiaino di cannella
Mettere in un recipiente la farina, il burro a pezzi, il sale e lo zucchero, impastare a mano fino a che il burro non ha assorbito la farina e si presenta come un crumble, aggiungere l'acqua e farla assorbire impastando con la mano a uncino. Lasciar riposare l'impasto in frigo per 30 minuti prima di stenderlo.
Grattugiare la mela con la buccia utilizzando una grattugia a fori larghi , cospargerla di succo di limone e lasciarla 10 minuti in uno scolapasta poggiato su una ciotola. Stendere la sfoglia, spalmarla con il burro di mandorle, cospargerla con lo zucchero mescolato alla cannella e poi con la mela strizzata. Avvolgere la pasta sul ripieno formando un rotolo e sistemarlo in frigo per 10 minuti poi tagliarlo a fette di due centimetri e disporre le girelle su una teglia, infornare a 190° per dieci minuti, poi cospargere con altro zucchero di canna e infornare per altri 4-5 minuti.
Ora preparate i dolcetti, magari con i bambini io mi sono fatta aiutare sulla pagina Facebook dove vi invito a cliccare Mi piace trovate anche la foto di Giulio.

2014-02-13

Il dessert con cioccolato chantilly alla birra

Tazzine con piattino e ciotola linea Cupido La Porcellana Bianca, cucchiaini Easy Life Design
Se parlo di Crema Chantilly immagino il bianco della panna e mai avrei pensato che ve ne potessero essere altri tipi eppure navigando sul web ho trovato questo Cioccolato chantilly alla birra. Complice una Soul Stout di Birra Olmo ho voluto provare. Credo di aver sbagliato qualcosa perché in effetti non è venuta bella montata come avrei immaginato ma ve ne parlo comunque perché chantilly o no è buonissima ed è il completamento ideale di questo semplicissimo dolcetto a base di caffè, birra e cioccolato.
Il dolce di oggi lo dedico a chi è innamorato, a chi l'amore l'ha perduto e a chi lo sta ancora aspettando. 
Le alternative sono due se l'amore ce l'avete preparatelo per lui/lei e gustatelo insieme con un buon caffè, magari utilizzando le tazzine a cuore e la ciotolina della collezione Cupido La Porcellana Bianca. Se l'amore non ce l'avete per le motivazioni più varie il dolcetto preparatelo per voi e trascorrete un po' di tempo con voi stessi leggendo un romanzo dedicato all'amore o delle filastrocche dedicate al più bel sentimento e rivolte a bambini di qualsiasi età.
La cucina degli amori impossibili è il romanzo di  Roberto Perrone pubblicato da Mondadori. Aggraziato come una favola, leggero e affascinante, sensuale e umoristico al giusto è la storia di una passione travolgente, di un amore che accomuna e divide. Una sorta di Romeo e Giulietta dei nostri giorni con sfondo culinario visto che le famiglie in combutta sono quelle di due ristoratori rivali. Sfide a colpi di ricette, accuse e risentimenti, alta cucina e umane bassezze sono lo scenario perfetto per questo romanzo che si legge davvero con piacere assaporandone ogni pagina.
Per tutti davvero consiglio Cotto a Puntino di Isabella Christina Felline pubblicato da Coccole books. E' un libro rivolto ai ragazzi dai 10 anni in su ma piacevolissimo da leggere anche per chi l'adolescenza l'ha superata da un pezzo, una macedonia di parole in rap tutte da gustare perché si presenta in forma di ricettario ma invece di ricette e dosi parla delle sfaccettature del nostro cuore. E per ogni amore certamente troverete la cottura giusta. Emozioni e sentimenti in chiave culinaria, serviti con le illustrazioni del bravissimo Riccardo Francaviglia. Se avete figli in età da fidanzatino/a regalategli questo volumetto a prescindere da San Valentino, sarà divertente per loro condividerne il contenuto con i coetanei, se siete portati all'ironia per natura utilizzate uno dei testi per gli auguri di San Valentino o per una dichiarazione d'amore in versione rap.
Dessert con cioccolato chantilly alla birra
 
 Per il Cioccolato chantilly alla birra:
100 g di cioccolato fondente al 70%
65 g di acqua
60-62 g di birra
Preparare un “bagnomaria ghiacciato”, ossia una bacinella grande con acqua e ghiaccio che ne contenga una un po’ più piccola. In un pentolino versare l’acqua e la birra insieme e farle intiepidire. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o al microonde. Mescolare continuamente e una volta sciolto aggiungere l’acqua e la birra, tutto in una volta. Togliere dal fuoco e mescolare bene sino a quando il cioccolato è completamente emulsionato (occorre lasciare qualche minuto di tempo alla lecitina per agire). Versare il composto di cioccolato ben emulsionato nella bacinella raffreddata da acqua e ghiaccio e montare per un paio di minuti con le fruste elettriche.
Per il dessert occorrono oltre alla crema preparata:
2 tazzine di caffè ristretto e due cucchiai di birra
savoiardi
budino alla vaniglia*
Bagnare i savoiardi nel caffè mescolato alla birra e formare uno strato alla base della ciotola coprire con il budino caldo e porre in frigo a rassodare, prima di servire completare con uno strato generoso di cioccolato chantilly alla birra.
*Per il budino dessert alla vaniglia ho utilizzato il preparato Ar.Pa. Lieviti si ottiene facilmente un ottimo budino con il contenuto di una busta e1/2 litro di latte. 

2014-02-11

Il dolce: Soufflé di ricotta al limone


Piattini e tovaglioli Easy Life Design
Ogni cena che si rispetti deve avere il suo finale dolce, le alternative per una cena speziata e agrumata sono davvero tante e tante idee avevo in testa, si potrebbe concludere egregiamente con un Ananas flambè con gelato oppure con questo dolce Soufflé di ricotta al limone perché si sa l'aroma del limone a fine pasto è sempre molto gradito.
La ricetta l'ho trovata sul numero 21 de I dolci di Benedetta dedicato agli agrumi che certamente troverete ancora in edicola con un bellissimo stampo in silicone per torte. Anzi non perdetevi neppure l'uscita 22 già disponibile da sabato scorso con le idee e il tagliabiscotti puzzle per San Valentino. Io intanto ho fatto mia questa idea del soufflé aggiungendo solo una grattugiata di zenzero e cannella all'impasto per conferire una nota speziata.
Eccovi la ricetta:
Ingredienti per 6:
8 limoni
150 g di ricotta freschissima
5 uova
120 g di zucchero
25 g di maizena
un cucchiaino di zenzero grattugiato e cannella in polvere
Privare i limoni della calotta inferiore per creare la base e di quella superiore (circa 1/3 ) che va tenuta da parte. Scavarne l'interno eliminando la polpa. Mescolare la maizena con 100 g di zucchero, unire la ricotta, i tuorli, la scorza grattugiata dei due limoni restanti e le spezie. Montare il composto con le fruste elettriche, montare a neve gli albumi con lo zucchero rimanente e unirli al composto di tuorli con movimenti dal basso all'alto. Distribuire il composto nei limoni fino al bordo ma senza esagerare. Cuocere in forno a 180° per 15 minuti e servire ben caldi.

2014-02-09

Pacchetti di spada speziati con verza e zucca

Piatto linea Casale La Porcellana Bianca
Nel post precedente vi annunciavo qualche consiglio per una cena speziata e agrumata da presentare al vostro amato. 
Ecco il punto di partenza è il secondo piatto, dei pacchetti di spada speziati con verza e zucca, attorno a cui ho costruito un intero menù. In questo piatto ho messo le mie spezie preferite in abbinamento con la verza: le spezie tandoori e un altro ingrediente segreto il vino che davvero è in grado di esaltare il gusto di ogni piatto.
Il vino nel piatto è il titolo del libro di Massimo Argentieri pubblicato da Aliberti nella collana Gargantua & Pantagruel e concordo con l'autore nella volontà di unire le eccellenze gastronomiche italiane  con i migliori vini del territorio. Si tratta di un ricettario davvero insolito e originale che vede il vino non più come solo accompagnamento, ma come ingrediente base di raffinate ricette. La cosa bella del libro è che percorre attraverso la produzione vinicola il territorio nazionale. Ci porta a scoprire i vini più famosi d'Italia, ce ne offre una dettagliata scheda con consigli d'abbinamento e degustazione e infine ci offre una gustosa ricetta per portarlo in tavola nel piatto oltre che nel bicchiere.
Io per il mio pesce spada ho scelto il un vino speciale, che ho poi abbinato anche al piatto finito, quello di cui vi parlavo nel post precedente il "TERRE DEL CANOVA”, Prosecco Asolo DOCG dedicato ad Antonio Canova e prodotto dalla Montelvini, si forse ho esagerato ma per San Valentino o altra occasione speciale questo ed altro.
Pacchetti di spada speziati con verza e zucca 
Ingredienti per 2 persone:
2 fette di pesce spada
1 rotolo di pasta sfoglia
1 bicchiere di prosecco
spezie tandoori
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di mandorle a lamelle
6 foglie di verza
1 fetta di zucca
1 tuorlo d'uovo
olio extravergine d'oliva
sale
Porre in una ciotola le fette di spada, aggiungere mezzo spicchio d'aglio un cucchiaino di spezie tandoori, un pizzico di sale e il vino. Lasciar marinare un paio d'ore. Cospargere la sfoglia con le mandorle a lamelle, piegare in due e assottigliare con il matterello. Cuocere le foglie di verza intere con con olio e sale in una padella con coperchio, finché risulteranno tenere ma non disfatte. Dividere in due la sfoglia, adagiare su ogni metà una foglia di verza e una fetta di spada scolato dalla marinata. Richiudere la sfoglia a pacchetto. Pennellare la superficie con il tuorlo e infornare a 200° finché i pacchetti saranno dorati. Intanto stufare la zucca con l'altro mezzo spicchio d'aglio, un filo d'olio e un pizzico di spezie tandoori. Servire i pacchetti con la zucca stufata e le foglie di verza restanti disposte sul piatto.
Ma prima di questo secondo cosa vogliamo servire? 
Io avrei pensato a un'insalata di pompelmo rosa,  radicchio e indivia belga con gamberi e coda di rospo conditi con olio e una particolare e vivace salsa Indiana al curry di Natura è Piacere
Come primo piatto ho scelto un Timballo di gramigna al sugo di triglia di scoglio con cuore di mozzarella, ho scelto il sugo pronto Alla Gusteria  per agevolarmi il lavoro ma ho aggiunto un pizzico di peperoncino per dare ancora più verve al piatto.
Per il dolce dovete aspettare il prossimo post perché merita un po' d'attenzione in più.

2014-02-07

Love cooking: La tavola delle spezie

Piatti linea Casale La Porcellana Bianca, Tela Juta bordeaux Deyute, cestino centrotavola Nella Longari Home, bicchieri acqua IVV
A distanza di una settimana dalla celebre festa di San Valentino dedicata agli innamorati mi viene voglia di parlarvi di cucina ed eros e di darvi qualche piccolo e spero gradito consiglio per una serata indimenticabile.

Ne ho organizzate di cenette a due per San Valentino negli anni passati: menù a tema, cuori e candele, il rosso come colore dominante, il peperoncino qua e là ma onestamente sono idee trite e ritrite e stavolta vi consiglio una seduzione più sottile ed elegante...una cena tra agrumi e spezie e una tavola con colori caldi. 
Le spezie evocano mondi lontani e mangiare su una tavola dove a far da tovaglia vi sia una grezza tela di juta colorata e  una stola etnica non farà che portarvi fuori dall'ordinario. Un centrotavola di garofanini e kumquat, piccole candele collocate in piatini e uno speciale vino di cui vi dirò tra poco faranno il resto. Per il menù, pesce e una punta di spezie in ogni pietanza.

Tanti consigli e ricette per accendere la passione le potete trovare in Love cooking di Culinaria (Degli Esposti Merli, Mazzola, Roberti) pubblicato da Aliberti editore. Un libro intrigante che offre spunti originali per ogni situazione ad alto contenuto erotico e per ogni tipo di palato senza tralasciare un ingrediente essenziale: l'ironia che deve condire ogni tipo di esperienza ed esperimento. Non mancano nel volume giochi e intrattenimenti per accendere la passione e stuzzicare il compagno d'avventura ma, cosa che mi ha fortemente incuriosita, non solo ricette "dell'amore" ma anche soporifere pietanze per liberarsi di bambini e terzi incomodi. Se poi i terzi sono graditi non manca neppure qualche idea per cene di gruppo hot.

Per una serata speciale è essenziale un vino speciale dicevo e la mia scelta è caduta su “TERRE DEL CANOVA”, il Prosecco Asolo DOCG dedicato ad Antonio Canova che riporta in etichetta Le Tre Grazie, celeberrima opera dello scultore trevigiano. Viene prodotto dalla Montelvini di Venegazzù. L'iniziativa parte dalla Fondazione Museo Canova di Possagno che custodisce gran parte degli originali in gesso da cui l'artista, vissuto a cavallo tra Sette e Ottocento, ha ricavato le proprie opere oggi sparse nei musei di tutto il mondo. 
Una scelta di stile ma anche di gusto trattandosi del miglior prosecco dell'Azienda, un Extra Dry millesimato, dal bouquet di profumi particolarmente ricco e dalla spiccata sapidità, nota tipica del Prosecco di Asolo”.



Della cena per questa speciale tavola vi parlo nel prossimo post.

2014-02-04

Anche da me è scoccata L'ora del paté


Canovaccio Busatti, coltello burro Wald
Libri di cucina pare ne siano stati scritti tanti, anzi troppi. I temi da trattare sembrano esauriti se non per i pochi addetti ai lavori e i veri patiti dell'argomento. 
Tuttavia accade ancora che la pubblicazione di un libro di ricette diventi vero fenomeno. E' accaduto di recente con L'ora del paté il libro pubblicato da SAGEP e curato dalla blogger attualmente più seguita d'Italia Alessandra De Gennaro. Il libro, che raccoglie le ricette dei blogger che partecipano all’MTChallenge, una sfida mensile fra foodblogger e appassionati di cucina ha pure uno scopo benefico, il 50% del ricavato sarà infatti devoluto a sostegno del progetto “Cuore di bimbi”. 
Pubblicato i primi di dicembre, ha visto andare esaurite le prime 2000 copie nel giro di sei giorni, ne hanno parlato e ne continuano a parlare ovunque, riviste, trasmissioni televisive, blog e giornali, una pagina fan su Facebook  che conta oltre 1200 simpatizzanti. Possibile che l'interesse sia dovuto alla mancanza di altre pubblicazioni sull'argomento? Bé mi sono incuriosita ed ho voluto verificare libro alla mano. La motivazione a mio dire è che a parte il tema piuttosto originale è davvero fatto bene e nulla ha da invidiare a quei volumi patinati di grandi chef esteri oggetto di desiderio per noi appassionati di cucina. Ricette valide e ben spiegate, grafica accattivante, composizioni fotografiche e illustrazioni, come dire, alla moda fanno il successo del libro. Ricette di paté, ma anche aneddoti, curiosità e suggerimenti e poi un ampio assortimento di pani, cracker, grissini, burro e composte da accompagnare al paté. Insomma i numeri per vendere milioni di copie ce li ha tutti ed io non posso che augurarglielo.
Per fare un paté bisogna partire da una materia prima cotta, occorre poi  del grasso per compattare (normalmente del burro), uno stampo e della pellicola per porre il tutto a rassodare in frigo. Le ricette e le varianti sono infinite, gelatina, non gelatina, decorazioni etc.etc. e leggendo il libro ve ne renderete conto. Io ho fatto una mia ricettina semplice semplice che forse neppure paté si può chiamare. Ho utilizzato del baccalà, pochissimi aromi, un pochino di latte e dell'olio invece che burro. Ho messo in forma e poi tagliato a fette e servito con delle sfogliette di polenta croccanti, una vera bontà.
Paté di baccalà con sfoglie di polenta croccanti
Ingredienti:
300 g di baccalà ammollato e spugnato privato delle lische ma non della pelle
olio extravergine d'oliva
latte
sale
pepe
1/2 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
4 cucchiai di farina per polenta precotta
Bollire il baccalà per 30 minuti circa, schiumando di tanto in tanto. Quand'è ancora caldo privarlo della pelle (resterà un po' della gelatina sottostante che servirà da addensante). Frullare il baccalà con l'aglio schiacciato e il prezzemolo, aggiungere due cucchiai di latte e olio q.b. fino ad ottenere un impasto cremoso ma molto denso, salare e pepare. Rivestire di pellicola un piccolo stampo e versarvi il composto livellandolo bene. Porre in frigo a rassodare per qualche ora. Intanto cuocere la polenta e spalmarla su due fogli di carta forno in uno strato sottilissimo e cuocerla in forno finché risulterà compatta, tagliarla in quadrati, irrorare con olio, sale e pepe e rimettere in forno fino a far diventare le sfogliette croccanti e dorate. Servirle ben calde con il paté preparato.

2014-02-02

Risotto alla verza speziata e rana pescatrice

Piatto La Porcellana Bianca, canovaccio Busatti
E la terra incontra il mare "La soluzione era a portata di mano. In molti piatti tipici legati alla terra, l'elemento dominante è la carne...la mia sfida sarà quella di rivisitarli in chiave marina" Ecco la rivoluzione, era quello che volevo dirvi ma non c'ero mai riuscita finché non l'ho letto restando io stessa stupita di questo capovolgimento di prospettiva come lo definisce Giulio Terrinoni, un grande chef tra mare e terra, nel suo L'importanza del riccio pubblicato da Iacobelli Editore. Un libro semplice pieno di riflessioni in cui Giulio ci racconta il suo percorso, le sue esperienze, la sua cucina. Una cucina che guarda al mare con lo sguardo di chi proviene dall'entroterra e si sforza di unire e armonizzare queste due dimensioni. Un libro in cui le ricette non mancano anche se non sono davvero la parte principale del libro che sarebbe stato altrettanto interessante anche senza e le fotografie aggiungono inediti particolari al percorso di uno chef che è riuscito a trasformare in apprezzato e riconosciuto lavoro la sua passione, non dimentichiamo che stiamo parlando dell’Executive Chef dello stellato Ristorante Acquolina.
Nella cucina di Terrinoni la materia prima è tutto e la sceglie personalmente con attenzione maniacale, senza dimenticare a casa l'etica. Il risultato è una cucina che a prescindere da titoli e riconoscimenti è un inno al "rassicurante gusto della semplicità".
 Mi sono accorta che piace sempre più anche a me mescolare elementi di terra con note marine forse perché non avevo avuto tanta esperienza ed occasione, fino ad oggi, di cimentarmi con la cucina di mare. Ora il pesce a casa mia si mangia sempre più spesso e difficilmente scelgo prima cosa comprare, spessissimo entro in pescheria e mi lascio guidare dall'offerta. La cosa mi diverte e i risultati mi sorprendono sempre e stavolta una splendida seppur piccola rana pescatrice ha trovato il suo ideale compagno in un cavolo verza profumato con spezie tandoori. 
Per questo goloso accostamento ci voleva un riso speciale e se penso al top in fatto di riso, non me ne vogliano gli altri eccellenti produttori italiani, il nome che mi viene alla bocca è Acquerello. Da quando ebbi la fortuna di assaggiarlo non l'ho dimenticato. Mi è capitato di riaverlo tramite Shop Piemonte una fornitissima enogastronomia on line, uno di quei posti dove perdersi per un po' per gratificarsi con un pacchetto pieno di bontà piemontesi di alta qualità.
Risotto alla verza speziata e rana pescatrice
Ingredienti per 2 persone:
1 rana pescatrice (600 g)
200 g riso carnaroli
il cuore di un cavolo verza 
1 carota 
1 costa di sedano 
1 cipolla bionda
1 pomodoro privato dei semi
olio extravergine d'oliva 
30 g di burro*
1/2 bicchiere di vino bianco
sale 
1 cucchiaino di spezie tandoori
Preparare un brodo con la testa della rana pescatrice, mezza cipolla, il pomodoro, la costa di sedano, la carota e un pizzico di sale. Rosolare altra mezza cipolla tritata con olio e metà del burro, aggiungere il cuore della verza (o un quarto circa di verza) tagliato a striscioline, e la polpa schiacciata del pomodoro utilizzato per il brodo, aggiungere le spezie tandoori, irrorare con il brodo di pesce e lasciar cuocere. Tostare il riso senza condimenti, unirlo alla verza sfumare con il vino e aggiungere la polpa di pesce ricavata dalla testa bollita, portare il riso a cottura con il brodo di pesce, solo alla fine aggiungere la coda della rana pescatrice tagliata a rondelle (si cuocerà con il solo vapore). Mantecare il riso con il burro restante e servire adagiandovi sopra i medaglioni di pesce.
* Per la ricetta ho utilizzato burro Paesanella Brazzale
In abbinamento a questo piatto ho scelto un Fiano di Avellino Docg Alimata di Villa Raiano