Cucina, libri, luoghi, moda, lifestyle

2017-02-21

Dieci anni di noi

Dieci anni sono trascorsi da quel mio primo post. Da quel pomeriggio triste e freddo in cui allo studio annaspando tra la possibilità di dedicarmi anima e corpo alla professione di avvocato e la speranza di aspirare anche a qualcosa di differente e più creativo mi abbandonai ai miei sogni e decisi di dare sfogo alle mie speranze: amore per la lettura, per la scrittura e per la cucina  convivevano in me ed hanno caratterizzato questi miei dieci anni di vita. 
Dieci anni sono tanti e questi trascorsi sono stati forse ancora di più per le tante cose fatte, per quelle che sono cambiate...per quelle che forse avrebbero dovuto. Un bilancio che prende le mosse da quel che è stato questo mio spazio virtuale  e che inevitabilmente coinvolge tutta me stessa, un bilancio che anticipa quello più importante che mi troverò tra qualche mese a compiere allo scoccare dei miei quarant'anni.  
Cosa è stato per me Sale e pepe quanto basta è difficile dirlo, nato per salvarmi dalla noia è stato la mia ancora di salvezza in diverse occasioni ed anche la mia unica ragione di vita in periodi che non vorrei esattamente rivivere. 
La mia finestra sul mondo e contemporaneamente il mio rifugio segreto, il mio orgoglio, la creatura tutta mia che cresceva e prosperava nutrita dal mio amore.  Non rinnego nulla di questo lungo periodo: le ore trascorse in cucina, le nottate al computer, la  ricerca e lo studio, tutto senza mai uno scopo di lucro. 
Le cose cambiano però e Cocò è cresciuta, costretta dalla vita a maturare ha, poco a poco, trascurato il suo giocattolo dedicando sempre più spazio alla vita quotidiana, dapprima con rammarico e una punta di tristezza poi pian piano con una leggerezza tutta nuova mi sono accorta di passare sempre più tempo senza sentire il bisogno di battere su questa tastiera.  Ci sto mettendo dei mesi ad accettare il cambiamento interrogandomi su cosa prenderà adesso questo posto vuoto lasciato da un grande amore. 
Come dicevo poc'anzi la ricchezza sta proprio nell'assenza del fine di lucro che mi consente di dire basta nel momento in cui il cuore non batte più.  Ti ho amato mia creatura con tutta me stessa e ti ringrazio per quello che mi hai dato e per come sei stato capace di caratterizzare la mia vita aiutandomi a maturare. 
Auguri per i nostri 10 anni insieme Sale e pepe quanto basta. 

2017-02-01

Ristorante Pizzeria Napul’è a Corigliano Calabro Scalo (CS)

Dopo una breve pausa ancora io su Diritto di Cronaca per un nuovo percorso del gusto, leggetemi.
La famiglia Garofalo a Corigliano la conoscono tutti vista la buona fama della pasticceria O’ Babà guadagnatasi con anni di duro e serio lavoro. I Garofalo nascono come pasticcieri ma da un anno a questa parte hanno fatto il salto e si sono trovati ad essere anche ristoratori. 
Napul’è è il loro nuovo nato, una novità in zona e lo si capisce già varcando la soglia, sembra un loft industrial style, ampi spazi, acciaio, cemento e poi dettagli insoliti ed elementi decorativi piacevoli come le foto dei più grandi personaggi napoletani a riscaldare e rendere accogliente l’ambiente.
Un luogo idoneo ad una sosta veloce per una pizza in pieno stile napoletano o un po’ più prolungata davanti alle golose e inedite proposte di cucina presenti in menù. La cucina napoletana la ritroviamo negli ingredienti utilizzati ma è una presenza sottile e non invadente perché prevale la novità che ti porta a scegliere questo ristorante proprio per poter assaporare piatti diversi dal consueto.
Ci sorprende il cocktail di benvenuto con il profumo intenso dei limoni del limoncello Villa Massa combinato magistralmente con acqua tonica e prosecco di Valdobbiadene, che accompagna le tipiche zeppulille napoletane ben predisponendoci alla scelta successiva.
L’antipasto che scegliamo è quello che permette un assaggio di tutte le proposte di mare in menù: tris di affumicati, capriccio di mare, flan di pomodoro con calamari fritti, baccalà fritto con peperone arrostito, polpo su crema di asparagi, involtino di pesce e un superba seppia marinata al pepe rosa con bottarga di muggine. Felici di aver diviso un’unica abbondante porzione accompagnandola con la focaccia calda  appena sfornata, passiamo ad assaggiare i primi. 
Insolite tagliatelle con lardo di Colonnata e porcini, golose ed equilibrate nel gusto così come i ravioli ripieni di capesante serviti con frutti di mare su vellutata di ceci, ricco e consistente piatto, gradevole fino in fondo, servito in una corposa porzione da sei.
Il baccalà lardellato su purea di miele e mele arricchito dalla croccante pasta kataifi è buono almeno quanto è bello.
 Scenografico e profumatissimo il turbante di gamberoni e spada agli agrumi servito in una ciotola di pasta di pizza.

Non vi sarebbe spazio per il dolce non fosse che siamo tentati dalla famosa delizia al limone d’O’Babà  e non meno di certo dalla torta di ricotta e pere, un cremoso e dolce semifreddo racchiuso tra due fragranti biscotti di nocciole. Non resta che tornare per una pizza che sicuramente sarà all’altezza delle aspettative.

Napul’è Ristorante Pizzeria
C.da Santa Lucia
87064 -  Corigliano Calabro Scalo (CS) 
Tel. 098303162
https://www.facebook.com/Napul%C3%A9-Garofalo-187358744938631/

2017-01-27

Ciambella alle pere e rum con Fiordifrutta alle prugnole selvatiche

Senza burro, senza olio, senza latte, senza lievito. Si fa un gran parlare di dolci "senza" ma se riflettiamo un attimo il dolce più senza in assoluto è proprio il caro vecchio classico pan di spagna, sempre che non si sia allergici alle uova. Solo zucchero, uova e farina per una strepitosa e versatile base che si presta ad infinite interpretazioni. 
 Stavolta ho aggiunto le pere all'impasto e poi essendo il pan di spagna il dolce perfetto per l'inzuppo, via libera ad una golosa bagna al rum utilizzata anche per allungare la confettura Fiordifrutta alle prugnole selvatiche Rigoni di Asiago che aggiunge all'insieme una nota acidula per un eccellente risultato. Una coccola pomeridiana da gustare con il caffè e un buon libro magari.
Tra le novità in casa Garzanti ha rapito la mia attenzione Le mie cene con Edward una storia di amicizia narrata magistralmente da Isabel Vincent perfetta per scaldare il cuore in queste fredde giornate invernali e capire che a prescindere dall'età tutti hanno da donare e da ognuno si può ricevere una lezione di vita. 
"È una fredda sera d’inverno e le vacanze di Natale sono da poco trascorse quando Isabel bussa svogliata alla porta di Edward. In quel momento vorrebbe non aver mai promesso alla sua migliore amica di fare compagnia al padre mentre lei è fuori città. Ancora non può sapere che quell’anziano signore che in cucina sta preparando uno squisito arrosto e un soffice sufflé è in realtà un cuoco straordinario, e sta per cambiarle per sempre la vita. Con quella prima cena ha infatti inizio una delle più improbabili e incredibili delle amicizie: lui ha novantatré anni, e non pensa ad altro che alla sua amatissima moglie da poco scomparsa; lei ha quasi cinquant’anni di meno, e dopo l’ennesima delusione sentimentale ha deciso che non si fiderà mai più dell’amore. Ma durante quegli splendidi e sontuosi banchetti diventati ben presto un attesissimo appuntamento settimanale, oltre alle prelibatezze di Edward, Isabel presto comincerà ad apprezzare ricette e consigli sul buon cibo e sulla vita. E giorno dopo giorno, quasi senza accorgersene, sia lei sia Edward si scopriranno di nuovo capaci di sorridere e di gioire, pronti a riscoprire il sapore dimenticato della felicità".

Ciambella alle pere e rum con Fiordifrutta alle prugnole selvatiche


Ingredienti:
5 uova
150 g di zucchero
150 g di farina
2 pere
1/2 vasetto di Fiordifrutta alle prugnole selvatiche
1/2 bicchiere di rum
1/2 bicchiere di acqua
2 cucchiai di zucchero
Montare con le fruste elettriche per 15-20 minuti le uova con lo zucchero, unire a mano la farina setacciata con movimenti leggeri dal basso verso l'alto. pelare le pere e dopo averle ridotte a cubetti aggiungerle all'impasto. Versare in teglia imburrata ed infarinata e cuocere il dolce a 180°. Intanto scaldare l'acqua con il rum e farvi sciogliere lo zucchero, utilizzare la bagna per imbibire il dolce e tenerne da parte due cucchiai con cui allungare la confettura appena scaldata. Versare sul dolce la confettura e servire.

2017-01-13

Una romana in Trentino

Al Castello di Corigliano lo scorso fine settimana c'è stata una gradevolissima manifestazione eno-gastronomica sul Trentino L'alta via del gusto Trentino. Non ho partecipato da blogger ma me la sono goduta da visitatore ed a volte riconosco che è meglio, ho assaggiato tante buone cose e degustato degli ottimi vini il tutto nella splendida cornice del Castello di Corigliano Calabro. Un'ottima conclusione di queste già ricche vacanze di Natale. Insomma dal cibo mi lascio ancora suggestionare ed alla fine volendo preparare degli gnocchi alla romana mi è venuta voglia di dare alla ricetta quel tocco trentino che fa la differenza e quindi è nato questo piatto che simpaticamente chiamo Una romana in Trentino.
Con il freddo che fa in questi giorni mi sembra un piatto perfetto per scaldarsi e dare alla tavola quel tocco montanaro idoneo a farci digerire il rigido clima invernale che ci avvolge.
Una romana in Trentino 
(gnocchi alla romana con speck e funghi)
Ingredienti per 6-8 persone:
1 l di latte
250 g di semolino
3 tuorli
50 g di speck
100 g di grana grattugiato
50 g c.a. di burro
sale e pepe
noce moscata
olio evo
450 g di misto funghi anche congelati
1 foglia d'alloro
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
vino bianco
200 ml di besciamella
Portare a bollore il latte con una noce di burro e sale, unire il semolino, una macinata di pepe e noce moscata. Cuocere per 7-8', unire fuori dal fuoco lo speck tagliato a dadini piccoli, metà del grana e i tuorli.
Foderare di carta forno una teglia tonda (diametro 28 cm), imburrarla e disporvi in unico strato l'impasto di semolino, livellando bene. Tagliare a spicchi. Saltare in padella i funghi con lo spicchio d'aglio, un filo d'olio, la foglia di alloro, sfumare con il vino, salare e pepare, condire con il prezzemolo tritato, aggiungervi la besciamella e disporre il tutto sugli spicchi di semolino adagiati in una capace teglia. Aggiungere ancora qualche fiocchetto di burro e il grana restante. Infornare fino a doratura.