Non c’è niente di più bello che andarsene in giro a godere di posti sconosciuti o a rivedere qualche posto quasi dimenticato.
Mercoledì, approfittando del giorno di festa (25 Aprile) ce ne siamo andati in Campania, a Padula a visitare la Certosa di San Lorenzo (nella foto una veduta del paese dal chiostro grande della Certosa), una delle più grandi esistenti e soprattutto una delle poche visitabili dato che non è più in uso dall’epoca napoleonica.
Se qualcuno di voi non c’è ancora stato consiglio di farci una capatina dal momento che ne vale veramente la pena.
A parte la Certosa altre due motivazioni, a mio parere, rendono necessaria una visita a Padula: la possibilità di vedere la casa–museo dove nacque Joe Petrosino il poliziotto che sfido per primo la mafia italo-americana e che venne ucciso a Palermo nel 1909 e, non potevo assolutamente non dirlo, la buona cucina campana.
Naturamente per degustare i prodotti locali ci sono mille alternative possibili, pensando di immergerci nella natura locale dimenticandoci per un giorno gli affanni del lavoro, abbiamo deciso di fare una sosta all’Azienda Agrricola “Fattoria Alvaneta”, incastonata tra boschi di roverella e castagno, in contrada Alvaneta a soli 4 Km dalla Certosa.
La vista su in alto è a dir poco mozzafiato, i prezzi sono accessibilissimi, come nella maggioranza degli agriturismi e il cibo veramente casereccio, molti prodotti sono di produzione propria dell’azienda, l’olio, i salumi, le noci, la pasta ma anche la gustosissima carne di cinghiale.
In sostanza abbiamo mangiato bene e più del dovuto, l’accoglienza è stata ottima, unica pecca il servizio un poco lento, forse perché trattandosi di giorno festivo il locale era molto affollato.
In sostanza abbiamo mangiato bene e più del dovuto, l’accoglienza è stata ottima, unica pecca il servizio un poco lento, forse perché trattandosi di giorno festivo il locale era molto affollato.
Di tutto il pranzo la cosa che mi è rimasta più impressa, tanto da spingermi ieri sera alla riproduzione in versione domestica, sono dei sigari di pasta ripieni di pecorino morbido.
Non ho la ricetta originale, li ho riprodotti semplicemente ispirandomi al gusto che ho cercato di imprimermi bene dentro.
Il risultato non è stato affatto male per cui vi do la mia versione dei Sigari al pecorino e paprika. Qualora ci dovesse leggere l’autore della versione originale, si accettano suggerimenti…
Per 9-10 sigari ho impastato 100 g di farina 00 con un uovo intero, due cucchiai di olio extravergine d’oliva e un pizzico di sale. Ho steso l’impasto in una sfoglia piuttosto sottile e ne ho ricavato delle striscioline larghe circa 2,5 cm e lunghe 20-25 cm.
Ho spennellato la superficie della sfoglia con albume e l’ho cosparsa di poca paprika, ho avvolto poi la sfoglia a spirale attorno a dei bastoncini di pecorino morbido, sovrapponendo sempre un po’ di sfoglia per sigillare bene il formaggio, poi ho fritto i miei sigari nell’olio – sempre extravergine bollente – ed ecco in foto il risultato.
Secondo me vanno benissimo serviti con l’aperitivo magari presentati in verticale in un bel bicchiere.
Secondo me vanno benissimo serviti con l’aperitivo magari presentati in verticale in un bel bicchiere.
6 commenti:
Bellissime le tue delizie Coco, da rifare e anche i sigari stuzzicano la mia curiosità.
Buon Primo Maggio
Buon Primo Maggio a tutti quelli che mi leggono e ad Ady, grazie
molto carini questi sigari, sfiziosi ed originali. La certosa di Padula è bellissima, ottimo posto per una gita. Ciao!
Francesca oggi dovevo esplorare il sud della Calabria (Gerace) ed in vece a causa del brutto tempo ho dovuto rinviare la mia gita e tu che posti mi consigli di vedere?
nel sud della calabrai non onsoce bene. Ma la costa non la salterei :-)
non dicevo solo la calabria Francesca ma i posti imperdibili della nostra bella Italia
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