2012-03-26

Il mezzo secolo di Cantine Lungarotti

Coppette linea Confetti di Vetri delle Venezie

Era l'inizio degli anni '60 quando Giorgio Lungarotti intraprese la strada del vino con il suo Rubesco. Oggi l'azienda Cantine Lungarotti, che è gestita al femminile dalle sorelle Chiara Lungarotti e Teresa Severini Zaganelli, festeggia i suoi primi cinquant'anni e se i vini prodotti sono tanti  il Rubesco ne è rimasto il simbolo come Lungarotti è simbolo di Torgiano, il borgo medievale (uno dei più belli d'Italia) che insieme a Montefalco ha reso famosa l'Umbria del vino. L'azienda mantiene forte, come accennavo, l'impronta familiare ma è gestita in modo assolutamente innovativo ed è aperta sempre a nuove esperienze. Moltissime sono le iniziative legate all'enoturismo e alla cultura che l'azienda promuove e porta avanti anche grazie all'assiduo lavoro che Maria Grazia Lungarotti svolge per la Fondazione Lungarotti tanto che al di là degli ottimi vini viene voglia di fare una visita alla Cantina per partecipare ad almeno uno degli eventi promossi dall'Azienda.

E se l'argomento vino inizia ad interessarvi proprio adesso ma non sapete ancora da che lato accedervi e i manuali dedicati all'argomento o gli stessi corsi vi sembrano troppo specifici e difficili per iniziare vi consiglio di iniziare con L'uva nel bicchiere -Guida Gaia ai segreti del vino che Teresa Severini Zaganelli ha scritto pensando ai più giovani. Il libro pubblicato da Gribaudo si articola come una gita virtuale che una scolaresca compie presso le cantine Lungarotti dove la stessa autrice, una delle prime donne che ha intrapreso la professione di enologo, spiega al figlio Francesco ed alla sua classe come nasce il vino, dando risposta ai molti e interessanti interrogativi che i ragazzi, certo più perspicaci di noi adulti, le pongono.
Un modo bello per avvicinare i giovani, ma anche i loro genitori, al mondo spesso sconosciuto dell'enologia. Un libro scritto con la semplicità che solo la profonda conoscenza dell'argomento può conferire. 
Seguendo le indicazioni del libro ho abbinato un Torre di Giano, un Umbria bianco IGT fresco e fruttato con intensi richiami agrumati, ad un'Insalata di seppie e arance la cui ricetta ho "rubato" a Persegani
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di seppie
1Kg di arance
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
qualche grano di pepe nero
1 bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 rametto di timo
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Pulite e lessate le seppie con il vino, la cipolla, la carota, il sedano, il pepe in grani e poco sale. Scolatele e tagliatele a striscioline. Pelate a vivo le arance e unitele alle seppie, condite con olio, sale, pepe, prezzemolo e timo.
 

Il mezzo secolo di Cantine Lungarotti

Coppette linea Confetti di Vetri delle Venezie

Era l'inizio degli anni '60 quando Giorgio Lungarotti intraprese la strada del vino con il suo Rubesco. Oggi l'azienda Cantine Lungarotti, che è gestita al femminile dalle sorelle Chiara Lungarotti e Teresa Severini Zaganelli, festeggia i suoi primi cinquant'anni e se i vini prodotti sono tanti  il Rubesco ne è rimasto il simbolo come Lungarotti è simbolo di Torgiano, il borgo medievale (uno dei più belli d'Italia) che insieme a Montefalco ha reso famosa l'Umbria del vino. L'azienda mantiene forte, come accennavo, l'impronta familiare ma è gestita in modo assolutamente innovativo ed è aperta sempre a nuove esperienze. Moltissime sono le iniziative legate all'enoturismo e alla cultura che l'azienda promuove e porta avanti anche grazie all'assiduo lavoro che Maria Grazia Lungarotti svolge per la Fondazione Lungarotti tanto che al di là degli ottimi vini viene voglia di fare una visita alla Cantina per partecipare ad almeno uno degli eventi promossi dall'Azienda.

E se l'argomento vino inizia ad interessarvi proprio adesso ma non sapete ancora da che lato accedervi e i manuali dedicati all'argomento o gli stessi corsi vi sembrano troppo specifici e difficili per iniziare vi consiglio di iniziare con L'uva nel bicchiere -Guida Gaia ai segreti del vino che Teresa Severini Zaganelli ha scritto pensando ai più giovani. Il libro pubblicato da Gribaudo si articola come una gita virtuale che una scolaresca compie presso le cantine Lungarotti dove la stessa autrice, una delle prime donne che ha intrapreso la professione di enologo, spiega al figlio Francesco ed alla sua classe come nasce il vino, dando risposta ai molti e interessanti interrogativi che i ragazzi, certo più perspicaci di noi adulti, le pongono.
Un modo bello per avvicinare i giovani, ma anche i loro genitori, al mondo spesso sconosciuto dell'enologia. Un libro scritto con la semplicità che solo la profonda conoscenza dell'argomento può conferire. 
Seguendo le indicazioni del libro ho abbinato un Torre di Giano, un Umbria bianco IGT fresco e fruttato con intensi richiami agrumati, ad un'Insalata di seppie e arance la cui ricetta ho "rubato" a Persegani
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di seppie
1Kg di arance
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
qualche grano di pepe nero
1 bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 rametto di timo
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Pulite e lessate le seppie con il vino, la cipolla, la carota, il sedano, il pepe in grani e poco sale. Scolatele e tagliatele a striscioline. Pelate a vivo le arance e unitele alle seppie, condite con olio, sale, pepe, prezzemolo e timo.
 

2012-03-23

Teneroni di vitello con polenta

Piatto linea Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro, cucchiaio linea Marchesi di Broggi
In questo post si parlerà di pancia, ventre e trippa e se l'argomento è troppo forte per voi cambiate blog.
Nel piatto c'è pancia che non è trippa ma carne vera e propria di un taglio, meno nobile del filetto sicuramente, che non ha nulla da invidiare ai tagli più pregiati in quanto a gusto.

A proposito di pancia e di tagli meno nobili non posso non pensare alla trippa, lo stomaco dei bovini, che o si ama o si odia. A me in effetti piace cucinata in minestra con patate e alloro ma siccome mio marito è dell'altro versante non la preparo veramente mai ho notato però che ci sono dei veri estimatori, se volete saperne di più il sito si chiama Troppatrippa dove è possibile vedere anche le pubblicazioni dei libri e quaderni di ricette a base di trippa, l'ultimo Ricette col lampredotto che, per chi dell'argomento fosse digiuno, è quella parte di abomaso più vicina all'intestino, la parte più scura ed arricciata che a Firenze è da sempre il cibo di strada per eccellenza.
Dalla trippa il passo al ventre è breve e vi parlo di ventre in senso lato per farvi sorridere Via col Ventre è infatti il titolo di un libro scritto da Mario Bianco ed edito da Compositori.
Per dirla con l'autore Via col Ventre "è un'opera da dare in pasto ai buongustai" che vi troveranno oltre a notizie e consigli utili sul mangiare e bere tante considerazioni, massime, citazioni e battute sull'argomento. E' un libro "scritto tra il serio e l'aceto" che diverte dalla prima all'ultima pagina.
Ma ora la mia ricetta:
 Teneroni (di pancia) di vitello con polenta
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di pancia di vitello in 4 o 8 strisce secondo la grandezza del taglio
1 cipolla bionda
1 costa di sedano
2 carote
1 porro piccolo
alloro
rosmarino
salvia
scorza di limone
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di farina 00
1/2
1 bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe q.b.
farina per polenta
Tritare finemente le erbette e la scorzetta di limone. condire con il misto e un po' di sale le strisce di carne, avvolgerle su se stesse e fermarle con spago. Rosolateli a fuoco vivace in un velo d'olio, poi teneteli da parte e aggiungete al fondo le verdure tagliate a dadini e soffriggetele, unite la farina  salate, pepate e aggiungete il succo d'arancia e il vino. Aggiungete al fondo la carne rosolata in precedenza e lasciate cuocere per 2 ore a fuoco moderato (se usate la pentola a pressione basterà un'ora). Preparate intanto la polenta e servitela con la carne e l'intingolo.
A questo piatto voglio abbinare un vino di casa Porcìa un Torre Colombera 2005 un vino intenso e complesso che ben si adatta a piatti sostenuti come quello che vi propongo oggi.


* per la realizzazione del piatto ho utilizzato coltelli ARCOS della linea Alessandro Circiello e farina per polenta istantanea  Polenta Valsugana

Teneroni di vitello con polenta

Piatto linea Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro, cucchiaio linea Marchesi di Broggi
In questo post si parlerà di pancia, ventre e trippa e se l'argomento è troppo forte per voi cambiate blog.
Nel piatto c'è pancia che non è trippa ma carne vera e propria di un taglio, meno nobile del filetto sicuramente, che non ha nulla da invidiare ai tagli più pregiati in quanto a gusto.

A proposito di pancia e di tagli meno nobili non posso non pensare alla trippa, lo stomaco dei bovini, che o si ama o si odia. A me in effetti piace cucinata in minestra con patate e alloro ma siccome mio marito è dell'altro versante non la preparo veramente mai ho notato però che ci sono dei veri estimatori, se volete saperne di più il sito si chiama Troppatrippa dove è possibile vedere anche le pubblicazioni dei libri e quaderni di ricette a base di trippa, l'ultimo Ricette col lampredotto che, per chi dell'argomento fosse digiuno, è quella parte di abomaso più vicina all'intestino, la parte più scura ed arricciata che a Firenze è da sempre il cibo di strada per eccellenza.
Dalla trippa il passo al ventre è breve e vi parlo di ventre in senso lato per farvi sorridere Via col Ventre è infatti il titolo di un libro scritto da Mario Bianco ed edito da Compositori.
Per dirla con l'autore Via col Ventre "è un'opera da dare in pasto ai buongustai" che vi troveranno oltre a notizie e consigli utili sul mangiare e bere tante considerazioni, massime, citazioni e battute sull'argomento. E' un libro "scritto tra il serio e l'aceto" che diverte dalla prima all'ultima pagina.
Ma ora la mia ricetta:
 Teneroni (di pancia) di vitello con polenta
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di pancia di vitello in 4 o 8 strisce secondo la grandezza del taglio
1 cipolla bionda
1 costa di sedano
2 carote
1 porro piccolo
alloro
rosmarino
salvia
scorza di limone
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di farina 00
1/2
1 bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe q.b.
farina per polenta
Tritare finemente le erbette e la scorzetta di limone. condire con il misto e un po' di sale le strisce di carne, avvolgerle su se stesse e fermarle con spago. Rosolateli a fuoco vivace in un velo d'olio, poi teneteli da parte e aggiungete al fondo le verdure tagliate a dadini e soffriggetele, unite la farina  salate, pepate e aggiungete il succo d'arancia e il vino. Aggiungete al fondo la carne rosolata in precedenza e lasciate cuocere per 2 ore a fuoco moderato (se usate la pentola a pressione basterà un'ora). Preparate intanto la polenta e servitela con la carne e l'intingolo.
A questo piatto voglio abbinare un vino di casa Porcìa un Torre Colombera 2005 un vino intenso e complesso che ben si adatta a piatti sostenuti come quello che vi propongo oggi.


* per la realizzazione del piatto ho utilizzato coltelli ARCOS della linea Alessandro Circiello e farina per polenta istantanea  Polenta Valsugana

2012-03-21

L'aperitivo con Venchi


Bicchieri linea Helix di IVV

Che le novità mi piacciono lo sanno ormai tutti quelli che mi seguono. Stavolta ho trovato pane per i miei denti in casa Venchi, grandi rivoluzioni oserei dire a cominciare dal burro di cacao da cucina. Una confezione elegante, dentro tanti quadratini bianchi impacchettat singolarmente, ne ho subito scartato uno ha il profumo e l'aspetto di cioccolato bianco ma la magia si compie in padella, l'ho sciolto e utilizzato come fondo con uno scalogno per brasare due cespi di belga. Di questo burro è incredibile la resa è delicatissimo con tanto gusto e senza nessun retrogusto per di più non ha colesterolo ed ha un punto di fumo altissimo peruna cucina sana ed equilibrata.
Ma siccome a casa Venchi amano almeno quanto me le sperimentazioni hanno pensato di servire coi formaggi le gelatine di frutta (che non ho ancora provato) e con l'aperitivo il cioccolato, hanno realizzato un cioccolato bianco con Pistacchi, Nocciole e Mandorle salate. Io ci avevo pensato già qualche tempo fa con una idea simile ma non avevo pensato di abbinare questo cioccolato all'aperitivo invece ho voluto provare e il risultato è sorprendente, si spezzetta il cioccolato a scaglie come fosse un formaggio e si offre con l'aperitivo preferito. Io ho abbinato un cocktail di Vermouth, bitter e arancia tutto nei toni del rosso.
3 cl di Vermouth rosso
3 cl di bitter rosso
1/2 arancia rossa e ghiaccio
 queste le dosi per ogni bicchiere.

L'aperitivo con Venchi


Bicchieri linea Helix di IVV

Che le novità mi piacciono lo sanno ormai tutti quelli che mi seguono. Stavolta ho trovato pane per i miei denti in casa Venchi, grandi rivoluzioni oserei dire a cominciare dal burro di cacao da cucina. Una confezione elegante, dentro tanti quadratini bianchi impacchettat singolarmente, ne ho subito scartato uno ha il profumo e l'aspetto di cioccolato bianco ma la magia si compie in padella, l'ho sciolto e utilizzato come fondo con uno scalogno per brasare due cespi di belga. Di questo burro è incredibile la resa è delicatissimo con tanto gusto e senza nessun retrogusto per di più non ha colesterolo ed ha un punto di fumo altissimo peruna cucina sana ed equilibrata.
Ma siccome a casa Venchi amano almeno quanto me le sperimentazioni hanno pensato di servire coi formaggi le gelatine di frutta (che non ho ancora provato) e con l'aperitivo il cioccolato, hanno realizzato un cioccolato bianco con Pistacchi, Nocciole e Mandorle salate. Io ci avevo pensato già qualche tempo fa con una idea simile ma non avevo pensato di abbinare questo cioccolato all'aperitivo invece ho voluto provare e il risultato è sorprendente, si spezzetta il cioccolato a scaglie come fosse un formaggio e si offre con l'aperitivo preferito. Io ho abbinato un cocktail di Vermouth, bitter e arancia tutto nei toni del rosso.
3 cl di Vermouth rosso
3 cl di bitter rosso
1/2 arancia rossa e ghiaccio
 queste le dosi per ogni bicchiere.

2012-03-17

Finger food tricolore

Vassoietto nero CHS Group
Si il rosso è un po' più chiaro, il verde leggermente più scuro e il bianco non proprio immacolato ma l'idea della bandiera tricolore questo finger food la da ed è questo il mio omaggio di oggi all'anniversario dell'Unità d'Italia. Per realizzarlo pochi e semplici ingredienti. Un sughetto di pomodoro e peperone rosso, un formaggio fresco come la Linea di Fattorie Osella appena piastrato e per concludere un pesto, o meglio l'Ultrapesto di foglie di basilico e rucola della linea Salse al Cubo3 Food&Life
Ingredienti:
4 pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
1 cipollotto
1 peperone rosso
3-4 foglie di basilico
Formaggio fresco tipo primosale
pesto per completare
Tritare il cipollotto e soffriggerlo con un filo d'olio e l'aglio, unire i pelati schiacciati e il peperone a pezzetti, salare pepare e lasciar cuocere finché si restringe un poco, eliminare l'aglio, unire qualche foglia di basilico e passare il sughetto al passì* con i fori stretti. Tagliare il formaggio a cubetti e grigliarli sulla piastra. Versare nelle ciotoline un fondo di salsa ai peperoni, adagiarvi sopra il formaggio grigliato e completare con un po' di pesto. Servire caldo.
*Per la realizzazione della ricetta ho utilizzato il Passì de I Colorati di Ariete

Finger food tricolore

Vassoietto nero CHS Group
Si il rosso è un po' più chiaro, il verde leggermente più scuro e il bianco non proprio immacolato ma l'idea della bandiera tricolore questo finger food la da ed è questo il mio omaggio di oggi all'anniversario dell'Unità d'Italia. Per realizzarlo pochi e semplici ingredienti. Un sughetto di pomodoro e peperone rosso, un formaggio fresco come la Linea di Fattorie Osella appena piastrato e per concludere un pesto, o meglio l'Ultrapesto di foglie di basilico e rucola della linea Salse al Cubo3 Food&Life
Ingredienti:
4 pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
1 cipollotto
1 peperone rosso
3-4 foglie di basilico
Formaggio fresco tipo primosale
pesto per completare
Tritare il cipollotto e soffriggerlo con un filo d'olio e l'aglio, unire i pelati schiacciati e il peperone a pezzetti, salare pepare e lasciar cuocere finché si restringe un poco, eliminare l'aglio, unire qualche foglia di basilico e passare il sughetto al passì* con i fori stretti. Tagliare il formaggio a cubetti e grigliarli sulla piastra. Versare nelle ciotoline un fondo di salsa ai peperoni, adagiarvi sopra il formaggio grigliato e completare con un po' di pesto. Servire caldo.
*Per la realizzazione della ricetta ho utilizzato il Passì de I Colorati di Ariete

2012-03-16

Panetton perdu alla nocciolata

Non m'è avanzato il panettone di Natale (i panettoni di Loison non avanzano) è solo che ho accolto la filosofia del panettone tutto l'anno e ve ne propongo una gradevolissima ricetta. Se poi a voi il panettone è avanzato e lo stavate buttando per far spazio alle colombe provatela lo stesso la ricetta, tanto è semplice! Io ho aggiunto tra i due strati di panettone delle cucchiaiate di Nocciolata Rigoni di Asiago. Se poi vi avanzano dei gianduiotti vanno bene al posto della crema di nocciole e se servite il dolce tiepido con una pallina di gelato alla crema o alla vaniglia non ve ne pentirete affatto.
Ingredienti:
4 larghe fette di panettone tradizionale
50 g di burro
2 uova
150 ml di latte intero
4 cucchiai di zucchero
Crema di nocciole
zucchero a velo q.b.
Sbattete le uova con lo zucchero fino a renderle spumose, unite il latte e mescolate. Inzuppate metà del panettone nella pastella e sistematelo in una terrina da forno imburrata, versate sopra qua e là dei cucchiaini di crema di nocciole e chiudete con l'altro panettone inzuppato nella restante pastella. Se dovesse avanzare la pastella distribuitela sul dolce e infornate a 180° finché non si forma la crosticina dorata. Servite tiepido spolverizzato di zucchero a velo e possibilmente accompagnato con gelato.

Panetton perdu alla nocciolata

Non m'è avanzato il panettone di Natale (i panettoni di Loison non avanzano) è solo che ho accolto la filosofia del panettone tutto l'anno e ve ne propongo una gradevolissima ricetta. Se poi a voi il panettone è avanzato e lo stavate buttando per far spazio alle colombe provatela lo stesso la ricetta, tanto è semplice! Io ho aggiunto tra i due strati di panettone delle cucchiaiate di Nocciolata Rigoni di Asiago. Se poi vi avanzano dei gianduiotti vanno bene al posto della crema di nocciole e se servite il dolce tiepido con una pallina di gelato alla crema o alla vaniglia non ve ne pentirete affatto.
Ingredienti:
4 larghe fette di panettone tradizionale
50 g di burro
2 uova
150 ml di latte intero
4 cucchiai di zucchero
Crema di nocciole
zucchero a velo q.b.
Sbattete le uova con lo zucchero fino a renderle spumose, unite il latte e mescolate. Inzuppate metà del panettone nella pastella e sistematelo in una terrina da forno imburrata, versate sopra qua e là dei cucchiaini di crema di nocciole e chiudete con l'altro panettone inzuppato nella restante pastella. Se dovesse avanzare la pastella distribuitela sul dolce e infornate a 180° finché non si forma la crosticina dorata. Servite tiepido spolverizzato di zucchero a velo e possibilmente accompagnato con gelato.