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2018-12-03

Viva l'Italia e le uova di Jamie Oliver

Ho un debole per Jamie Oliver e questo in realtà credo di avervelo detto in più occasioni. Mi piace il suo amore per la nostra terra, mi piacciono i suoi accostamenti, i suoi piatti colorati che fanno subito casa, il suo modo di rendere unico un piatto. Jamie lo seguo da anni e da ogni suo libro mi rendo conto è rimasto qualcosa nella mia cucina.
Anche il nuovo libro Viva l'Italia edito da TEA è davvero fantastico e si presenta ancora una volta come un omaggio alla nostra terra. Splendide foto e ricette da leccarsi i baffi seppure il più delle volte semplicissime da realizzare.Un manuale di squisitezze da consultare ogni giorno della settimana come lo definisce l'autore. Ricette che attingono alla nostra tradizione e che Jamie fa sue attraverso il racconto e l'insegnamento delle nonne d'Italia che ha incontrato in questo gustoso percorso che ci porta alla scoperta o alla riscoperta dei nostri piatti di tradizione. La prima ricetta, che credo mi resterà addosso per lungo tempo, è questa delle uova fritte e mozzarella, appetitose e facilissime da riproporre hanno conquistato la mia famiglia. 
Ecvco la ricetta adattata al mio gusto.
Uova fritte e mozzarella alla Jamie
Ingredienti per 4 persone:
4 uova
4 fette di pane 
1 mozzarella da 100-125 g
aglio
olio peperoncino
basilico
pomodori maturi o pelati di ottima qualità
Scaldare in padella aglio olio e peperoncino tritato (io lo aggiungo alla fine solo per chi gradisce) condire con sale, pepe e basilico, unire i pomodori e una volta disfatti la mozzarella a fette. lasciare spazi vuoti e rompervi dentro le uova. Coprire e cuocere 3-5 minuti secondo il gusto, servire con pane tostato caldo.

2015-09-09

Cena assassina con il commissario Lolì


Troppo bello lasciarsi ispirare in cucina dai romanzi, tanto più se trattasi di gialli o polizieschi. Quell'aria di mistero conferisce un certo non so che alla cena.
Sono stata ancora una volta conquistata dal commissario Lolita Lobosco e dalla sua ultima avvincente indagine in Spaghetti all'Assassina di Gabriella Genisi pubblicato da Sonzogno. Oltre che essere catturati dalla trama, tra un delitto e la conseguente evoluzione della relativa indagine, tra una battuta simpatica e una nuova vicenda della travagliata vita della commissaria Lolì, non si può non restare catturati dai profumi e dai sapori di Bari e della cucina dove l'affascinante commissaria, abbandonati i tacchi dodici e la divisa, trova rifugio e serenità. Tanto più questa volta che la vittima è un cuoco, anzi il cuoco, l'inventore della famosa ricetta barese degli Spaghetti all'Assassina, gustosissimi spaghetti al sugo cotti fino ad essere bruciacchiati in una padella di ferro reperibile solo nella Bari vecchia tanto cara alla Genisi.
Ho immaginato una cena preparata da Lolita Lobosco con gli spaghetti all'assassina, di cui nel libro vi sono numerose varianti, e l'immancabile focaccia di Lolì (ricetta del libro ovviamente) cui ho abbinato un carpaccio di porcini, grana e prosciutto, che in fondo i funghi fanno sempre un po' mistero visti i possibili effetti venefici.
La focaccia di Lolì
Ingredienti:
750-800 g di acqua tiepida
1 cubetto di lievito di birra
200 g di farina 00
200 g di farina manitoba
200 g di semola
2 cucchiaini di sale
20 g di fiocchi di patate
olio extravergine d'oliva
olive e origano (mie aggiunta)
Amalgamare le farine, il sale e i fiocchi di patate sciogliere il lievito in acqua e aggiungerlo alle farine, impastare e versare il composto (che risulterà piuttosto liquido) in due teglie unte da 28 cm diametro se non la amate troppo spessa o nella placca da forno unta. Oliare anche la superficie e guarnire con olive e origano e/o con pomodorini alla maniera barese.
Infornare alla massima temperatura per mezz'ora circa, finché le focacce saranno dorate.
Carpaccio di porcini
Ingredienti:
2 porcini freschi e compatti
1 limone
petali di grana
 filetto stagionato o prosciutto crudo
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Affettare sottilmente i porcini e disporli su un piatto condire con olio, sale, pepe e succo di limone, completare con petali di grana e sottili fette di filetto stagionato o di prosciutto crudo.

Cena assassina con il commissario Lolì


Troppo bello lasciarsi ispirare in cucina dai romanzi, tanto più se trattasi di gialli o polizieschi. Quell'aria di mistero conferisce un certo non so che alla cena.
Sono stata ancora una volta conquistata dal commissario Lolita Lobosco e dalla sua ultima avvincente indagine in Spaghetti all'Assassina di Gabriella Genisi pubblicato da Sonzogno. Oltre che essere catturati dalla trama, tra un delitto e la conseguente evoluzione della relativa indagine, tra una battuta simpatica e una nuova vicenda della travagliata vita della commissaria Lolì, non si può non restare catturati dai profumi e dai sapori di Bari e della cucina dove l'affascinante commissaria, abbandonati i tacchi dodici e la divisa, trova rifugio e serenità. Tanto più questa volta che la vittima è un cuoco, anzi il cuoco, l'inventore della famosa ricetta barese degli Spaghetti all'Assassina, gustosissimi spaghetti al sugo cotti fino ad essere bruciacchiati in una padella di ferro reperibile solo nella Bari vecchia tanto cara alla Genisi.
Ho immaginato una cena preparata da Lolita Lobosco con gli spaghetti all'assassina, di cui nel libro vi sono numerose varianti, e l'immancabile focaccia di Lolì (ricetta del libro ovviamente) cui ho abbinato un carpaccio di porcini, grana e prosciutto, che in fondo i funghi fanno sempre un po' mistero visti i possibili effetti venefici.
La focaccia di Lolì
Ingredienti:
750-800 g di acqua tiepida
1 cubetto di lievito di birra
200 g di farina 00
200 g di farina manitoba
200 g di semola
2 cucchiaini di sale
20 g di fiocchi di patate
olio extravergine d'oliva
olive e origano (mie aggiunta)
Amalgamare le farine, il sale e i fiocchi di patate sciogliere il lievito in acqua e aggiungerlo alle farine, impastare e versare il composto (che risulterà piuttosto liquido) in due teglie unte da 28 cm diametro se non la amate troppo spessa o nella placca da forno unta. Oliare anche la superficie e guarnire con olive e origano e/o con pomodorini alla maniera barese.
Infornare alla massima temperatura per mezz'ora circa, finché le focacce saranno dorate.
Carpaccio di porcini
Ingredienti:
2 porcini freschi e compatti
1 limone
petali di grana
 filetto stagionato o prosciutto crudo
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Affettare sottilmente i porcini e disporli su un piatto condire con olio, sale, pepe e succo di limone, completare con petali di grana e sottili fette di filetto stagionato o di prosciutto crudo.

2015-09-04

Dall'orto sul balcone al barattolo: alle mode non resisto

Tessuto Busatti, barattolo Weck MCM Emballages
Inutile negarlo le mode prendono piede ed assorbono anche i più reticenti. Anche la tavola e la cucina hanno le loro tendenze e quando si tratta di tendenze che fanno bene oltre che all'occhio anche alla salute ed al portafoglio ben vengano davvero. 
Da qualche anno non si fa che parlare di orti sul balcone o sul terrazzo, una moda indubbiamente quella di sostituire ai fiori gli ortaggi e le erbe aromatiche ma una moda che può davvero farci molto bene se pensiamo che possiamo scegliere di coltivare in modo biologico le nostre piantine riuscendo a ricavarne anche genuini ingredienti per le nostre ricette.

Pomodori da terrazzo di Antonella Mariotti e Chiara Priante per Blu Edizioni insegna a coltivare l'orto sul balcone di casa. Il manuale perfetto per chi desidera trasformare il proprio balconcino in un orto generoso. S parte dalla base, da come organizzare gli spazi a come alternare gli ortaggi e i raccolti. Le autrici del manuale forniscono tutti i consigli del caso in maniera semplice e pratica per coltivare ortaggi ed erbe aromatiche, aggiungendo  consigli della nonna per preparare decotti e concimi per le piante e una o due ricette di finger food per ogni verdura.

Biobalcone di Francesco Beldì è pubblicato da Terra Nuova Edizioni e va oltre insegnandoci non solo la coltivazione di ortaggi ed erbe aromatiche in vaso ma anche a farlo in modo biologico utilizzando la permacultura.  Arricchiscono il libro oltre 33 schede dedicate ai singoli ortaggi ed erbe aromatiche che riassumono le principali informazioni necessarie ai balconisti: il diametro minimo del vaso da scegliere, il tipo di esposizione consigliata, la produzione per pianta e il grado di difficoltà di coltivazione, oltre alle indicazioni sulle cure culturali, la difesa e la raccolta.
Insomma in entrambi c'è tutto per coltivare un hobby che si preannuncia pieno di grandi soddisfazioni.
Un'altra moda, che si è affermata in concomitanza alla crisi economica e alla conseguente necessità di tornare al fai da te è quella dei barattoli.  Ormai non se ne può più fare a meno vengono  utilizzati per tutto ed ovunque (anche nei grandi ristoranti) e tante sono le pubblicazioni che ce ne illustrano usi più o meno creativi.
Anche Ilaria Mazzarotta ha recentemente pubblicato per Gribaudo il suo Food Jar...tutto in un barattolo tutto dedicato al comfort food pret-à-manger.  Barattoli per risparmiare e per sorprendere quelli della Mazzarotta tanto che viene voglia di addentare le pagine del libro che si fregia delle bellissime foto di Barbara Torresan. Idee originali per la colazione, la pausa pranzo, uno spuntino o una cena fuori dagli schemi ma anche per un insolito drink o un regalo che di sicuro lascerà il segno.
E se sono comodi per portarsi dietro il cibo in ufficio o comunque fuori casa i barattoli a tavola fanno la loro bella figura riuscendo a far apparire quasi come in vetrina le pietanze, come ci dice la Mazzarota nel capitolo del libro Barattoli a tavola, senza contare che il coperchio preserva gli aromi del cibo fino al momento di esser gustato aggiungo io.
Nella ricetta che vi presento oggi estremamente facile ed economica ho unito le due tendenze di cui vi ho parlato portando in tavola una ricetta della mia tradizione rivisitata nella presentazione e realizzata con ortaggi che agevolmente possono essere coltivati anche in pochissimo spazio in un orto cittadino su un balcone o un terrazzo. Di mia coltivazione nella ricetta però ci sono solo l'origano e il basilico, per il momento ho solo erbe aromatiche che agli ortaggi ci pensa il mio babbo con il suo piccolo orto in campagna ma per il futuro chissà, la tentazione è davvero forte.
Peperoni e uova alla Calabrese
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di peperoni da friggere (cornetti e tondi misti) 
1/2 kg di pomodori da sugo
1 peperoncino piccante
olio extravergine d'oliva 
1 spicchio d'aglio
4 uova
basilico
origano
sale
Togliere il picciolo ai peperoni e ridurli a spicchi e/o fettine lasciandovi i semi, versare un fondo d'olio in un capace tegame e aggiungervi l'aglio, il peperoncino e i peperoni, salare e lasciar soffriggere finché risulteranno appassiti, aggiungere i pomodori privati della pelle e schiacciati e lasciar cuocere, aggiungere basilico e origano. Versare i peperoni cotti in quattro barattoli e allargando al centro rompere un uovo in ogni barattolo, chiudere i barattoli e cuocere a bagnomaria in una pentola con l'acqua che superi il livello delle uova, finché l'albume risulterà rappreso ma il tuorlo ancora morbido. Servire con il pane o la focaccia.

Dall'orto sul balcone al barattolo: alle mode non resisto

Tessuto Busatti, barattolo Weck MCM Emballages
Inutile negarlo le mode prendono piede ed assorbono anche i più reticenti. Anche la tavola e la cucina hanno le loro tendenze e quando si tratta di tendenze che fanno bene oltre che all'occhio anche alla salute ed al portafoglio ben vengano davvero. 
Da qualche anno non si fa che parlare di orti sul balcone o sul terrazzo, una moda indubbiamente quella di sostituire ai fiori gli ortaggi e le erbe aromatiche ma una moda che può davvero farci molto bene se pensiamo che possiamo scegliere di coltivare in modo biologico le nostre piantine riuscendo a ricavarne anche genuini ingredienti per le nostre ricette.

Pomodori da terrazzo di Antonella Mariotti e Chiara Priante per Blu Edizioni insegna a coltivare l'orto sul balcone di casa. Il manuale perfetto per chi desidera trasformare il proprio balconcino in un orto generoso. S parte dalla base, da come organizzare gli spazi a come alternare gli ortaggi e i raccolti. Le autrici del manuale forniscono tutti i consigli del caso in maniera semplice e pratica per coltivare ortaggi ed erbe aromatiche, aggiungendo  consigli della nonna per preparare decotti e concimi per le piante e una o due ricette di finger food per ogni verdura.

Biobalcone di Francesco Beldì è pubblicato da Terra Nuova Edizioni e va oltre insegnandoci non solo la coltivazione di ortaggi ed erbe aromatiche in vaso ma anche a farlo in modo biologico utilizzando la permacultura.  Arricchiscono il libro oltre 33 schede dedicate ai singoli ortaggi ed erbe aromatiche che riassumono le principali informazioni necessarie ai balconisti: il diametro minimo del vaso da scegliere, il tipo di esposizione consigliata, la produzione per pianta e il grado di difficoltà di coltivazione, oltre alle indicazioni sulle cure culturali, la difesa e la raccolta.
Insomma in entrambi c'è tutto per coltivare un hobby che si preannuncia pieno di grandi soddisfazioni.
Un'altra moda, che si è affermata in concomitanza alla crisi economica e alla conseguente necessità di tornare al fai da te è quella dei barattoli.  Ormai non se ne può più fare a meno vengono  utilizzati per tutto ed ovunque (anche nei grandi ristoranti) e tante sono le pubblicazioni che ce ne illustrano usi più o meno creativi.
Anche Ilaria Mazzarotta ha recentemente pubblicato per Gribaudo il suo Food Jar...tutto in un barattolo tutto dedicato al comfort food pret-à-manger.  Barattoli per risparmiare e per sorprendere quelli della Mazzarotta tanto che viene voglia di addentare le pagine del libro che si fregia delle bellissime foto di Barbara Torresan. Idee originali per la colazione, la pausa pranzo, uno spuntino o una cena fuori dagli schemi ma anche per un insolito drink o un regalo che di sicuro lascerà il segno.
E se sono comodi per portarsi dietro il cibo in ufficio o comunque fuori casa i barattoli a tavola fanno la loro bella figura riuscendo a far apparire quasi come in vetrina le pietanze, come ci dice la Mazzarota nel capitolo del libro Barattoli a tavola, senza contare che il coperchio preserva gli aromi del cibo fino al momento di esser gustato aggiungo io.
Nella ricetta che vi presento oggi estremamente facile ed economica ho unito le due tendenze di cui vi ho parlato portando in tavola una ricetta della mia tradizione rivisitata nella presentazione e realizzata con ortaggi che agevolmente possono essere coltivati anche in pochissimo spazio in un orto cittadino su un balcone o un terrazzo. Di mia coltivazione nella ricetta però ci sono solo l'origano e il basilico, per il momento ho solo erbe aromatiche che agli ortaggi ci pensa il mio babbo con il suo piccolo orto in campagna ma per il futuro chissà, la tentazione è davvero forte.
Peperoni e uova alla Calabrese
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di peperoni da friggere (cornetti e tondi misti) 
1/2 kg di pomodori da sugo
1 peperoncino piccante
olio extravergine d'oliva 
1 spicchio d'aglio
4 uova
basilico
origano
sale
Togliere il picciolo ai peperoni e ridurli a spicchi e/o fettine lasciandovi i semi, versare un fondo d'olio in un capace tegame e aggiungervi l'aglio, il peperoncino e i peperoni, salare e lasciar soffriggere finché risulteranno appassiti, aggiungere i pomodori privati della pelle e schiacciati e lasciar cuocere, aggiungere basilico e origano. Versare i peperoni cotti in quattro barattoli e allargando al centro rompere un uovo in ogni barattolo, chiudere i barattoli e cuocere a bagnomaria in una pentola con l'acqua che superi il livello delle uova, finché l'albume risulterà rappreso ma il tuorlo ancora morbido. Servire con il pane o la focaccia.

2015-04-20

Di erbe selvatiche salami d'oca e nidi di primavera

Canovaccio ricamato Busatti
A primavera i prati sono tutti un fiorire, asparagi, bruscandoli, aglio orsino, tarassaco solo per citarne alcuni, il rischio è quello di sbagliare e restare magari avvelenati ricordiamoci infatti che molte erbe a piccole dosi sono medicinali a grandi dosi veleni.
La conoscenza in materia ritengo non sia mai troppa, la natura offre molto bisogna solo conoscerla e capirla e i libri aiutano molto. In una recente pubblicazione RED! In cucina con le ERBE SELVATICHE di Diane Dittmer ho trovato spiegate nel dettaglio tanteerbe che vedevo anche nel mio giardino o ai bordi delle strade (praticamente sotto al naso) senza neppure immaginare che fossero commestibili ed anzi si  potessero trasformare in succulenti piatti come quelli spiegati e illustrati nel libro. Una vera caccia al tesoro ordinata per stagioni in cui ho scoperto che la primavera è il momento giusto per farsi conquistare dall'abbondanza di erbe rinforzanti e cariche di vitamine, come dire la natura ci offre quello che ci serve.
Le uova per me sono primavera, rinascita, vita, se poi vengono presentate in "nido" di pane con tanta buona cicoria selvatica e ricotta la festa è assicurata, tanto più se il quadro viene completato da un ingrediente speciale come il salame d'oca cotto di Mortara una specialità della città di Mortara prodotto da Corte dell'Oca, con carne magra d'oca e ingrasso e carne di suino tritate, conciate con sale pepe e altri aromi naturali e insaccate nella pelle dell'oca opportunamente trattata.
Un prodotto di eccellenza che può esser gustato tal quale come antipasto ma anche come secondo piatto, scaldato a bagno o a vapore, con contorni di purea di patate, spinaci o lenticchie in umido. 
http://www.cortedelloca.com/home.html
Un prodotto molto apprezzato, il prodotto di punta della Corte dell'Oca l'azienda di Gioachino Palestro nata nel 1988 con l'intento di rivalutare le antiche ricette della Lomellina e in particolare dell’oca.

Le Oche, regine indiscusse della Corte de Gioachino,  vengono seguite e controllate ancora prima che nascano; vivono libere in grandi spazi aperti nelle cascine lomelline mangiando mais, erba e riso; sono seguite da veterinari e da personale specializzato nella sicurezza alimentare che ne controllano lo stato per tutto il ciclo vitale garantendo in questo modo la genuinità e l’integrità fino al  prodotto finale che vi assicuro è un prodotto da provare.
Che ne dite di iniziare provando il salame cotto di Mortara in questi nidi di primavera? A voi la ricetta
Nidi di primavera con uova cicorie e salame cotto di Mortara
Ingredienti per 4 persone:
4 piccole rosette
4 uova biologiche
4 fette di salame cotto di Mortara spesse 8 mm
300  g di cicoria lessata
200 g di ricotta fresca
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
1 noce di burro
noce moscata
sale e pepe
Saltare la cicoria con olio e aglio, eliminare l'aglio e regolare di sale, tagliuzzare la cicoria e unirvi la ricotta, sale, pepe e noce moscata. Suddividere il composto in quattro terrine da forno. Togliere via la calotta superiore alle rosette, scavarle e dopo aver imburrato appena il pane rompervi un uovo, salare, pepare e aggiungere una fetta di salame a dadini e procedere allo stesso modo formando altre tre terrine. Infornare a 190° finché i nidi risulteranno dorati e il salame croccante.

Di erbe selvatiche salami d'oca e nidi di primavera

Canovaccio ricamato Busatti
A primavera i prati sono tutti un fiorire, asparagi, bruscandoli, aglio orsino, tarassaco solo per citarne alcuni, il rischio è quello di sbagliare e restare magari avvelenati ricordiamoci infatti che molte erbe a piccole dosi sono medicinali a grandi dosi veleni.
La conoscenza in materia ritengo non sia mai troppa, la natura offre molto bisogna solo conoscerla e capirla e i libri aiutano molto. In una recente pubblicazione RED! In cucina con le ERBE SELVATICHE di Diane Dittmer ho trovato spiegate nel dettaglio tanteerbe che vedevo anche nel mio giardino o ai bordi delle strade (praticamente sotto al naso) senza neppure immaginare che fossero commestibili ed anzi si  potessero trasformare in succulenti piatti come quelli spiegati e illustrati nel libro. Una vera caccia al tesoro ordinata per stagioni in cui ho scoperto che la primavera è il momento giusto per farsi conquistare dall'abbondanza di erbe rinforzanti e cariche di vitamine, come dire la natura ci offre quello che ci serve.
Le uova per me sono primavera, rinascita, vita, se poi vengono presentate in "nido" di pane con tanta buona cicoria selvatica e ricotta la festa è assicurata, tanto più se il quadro viene completato da un ingrediente speciale come il salame d'oca cotto di Mortara una specialità della città di Mortara prodotto da Corte dell'Oca, con carne magra d'oca e ingrasso e carne di suino tritate, conciate con sale pepe e altri aromi naturali e insaccate nella pelle dell'oca opportunamente trattata.
Un prodotto di eccellenza che può esser gustato tal quale come antipasto ma anche come secondo piatto, scaldato a bagno o a vapore, con contorni di purea di patate, spinaci o lenticchie in umido. 
http://www.cortedelloca.com/home.html
Un prodotto molto apprezzato, il prodotto di punta della Corte dell'Oca l'azienda di Gioachino Palestro nata nel 1988 con l'intento di rivalutare le antiche ricette della Lomellina e in particolare dell’oca.

Le Oche, regine indiscusse della Corte de Gioachino,  vengono seguite e controllate ancora prima che nascano; vivono libere in grandi spazi aperti nelle cascine lomelline mangiando mais, erba e riso; sono seguite da veterinari e da personale specializzato nella sicurezza alimentare che ne controllano lo stato per tutto il ciclo vitale garantendo in questo modo la genuinità e l’integrità fino al  prodotto finale che vi assicuro è un prodotto da provare.
Che ne dite di iniziare provando il salame cotto di Mortara in questi nidi di primavera? A voi la ricetta
Nidi di primavera con uova cicorie e salame cotto di Mortara
Ingredienti per 4 persone:
4 piccole rosette
4 uova biologiche
4 fette di salame cotto di Mortara spesse 8 mm
300  g di cicoria lessata
200 g di ricotta fresca
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
1 noce di burro
noce moscata
sale e pepe
Saltare la cicoria con olio e aglio, eliminare l'aglio e regolare di sale, tagliuzzare la cicoria e unirvi la ricotta, sale, pepe e noce moscata. Suddividere il composto in quattro terrine da forno. Togliere via la calotta superiore alle rosette, scavarle e dopo aver imburrato appena il pane rompervi un uovo, salare, pepare e aggiungere una fetta di salame a dadini e procedere allo stesso modo formando altre tre terrine. Infornare a 190° finché i nidi risulteranno dorati e il salame croccante.

2014-05-07

Attraversando l'Italia: cestini di uovo con asparagi su fonduta di Fontina e briciole di pane croccanti


Piatti La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Ci sono libri che solo ad aprirli ti fanno venir voglia di partire, lasciare tutto così è mettersi alla ricerca di quei meravigliosi luoghi visti, mi è successo di recente con tre volumi che a diverso modo parlano della nostra Italia.

Sono stata in Sicilia ad ammirare secolari alberi d'ulivo con Sicilia – l’Isola dell’Olivo curato da Andrea Zanfi pubblicato da Salvietti & Barabuffi editori. Una celebrazione artistica e letteraria dell'albero sacro per eccellenza, la magia, lo splendore, la nobiltà e l'umiltà dell'albero simbolo di noi gente del mediterraneo. Immagini inedite, opere d'arte, storia, leggende e credenze popolari ma anche effetti benefici dell'olio e della dieta mediterranea compongono questo volume che esalta a tutto tondo l'Olivo.
Mi sono poi fermata nella mia bella e poco nota Calabria, in cui anche la produzione del vino sta raggiungendo punte di eccellenza e risultati sempre più evidenti e l'ho fatto con Il vino nelle Terre di Cosenza. Un volume elegante e di pregio, curato da Giovanni Gagliardi e Gennaro Convertini con le splendide immagini del fotografo francese Stéphane Aït Ouarab pubblicato dai tipi della Rubbettino, che onora la rinascita della provincia Cosentina, la più estesa e forse attiva tra le province calabresi. Nato per restituire dignità e ruolo preminente ai viticoltori della provincia e ai loro prodotti diventa un modo per esaltare e dare lustro all'intero territorio. Immagini e storie di gente che con amore e dedizione da sempre si occupa di vino in una terra che seppure originariamente votata alla produzione vitivinicola, troppo spesso si è lasciata distrarre dai propri intenti perdendo un po' l'orientamento e la volontà di farcela. Il libro diventa anche un modo per festeggiare la DOP Terre di Cosenza ottenuta nel 2011 dopo un lungo e travagliato processo, un ulteriore punto d'orgoglio per noi "cosentini".
Infine mi sono spostata all'estremo nord tra i pascoli e i monti della Valle d'Aosta a conoscere un territorio attraverso i suoi piatti Valle d'Aosta in Cucina è  il libro di Stefano Torrione con testo a fronte in inglese pubblicato da SIME Books. La celebrazione del territorio più caratteristico delle Alpi attraverso ricette, immagini suggestive, prodotti e vini del territorio. Ricette di tradizione rinfrescate e presentate alla nuova maniera da chef e ristoratori che operano nel territorio. Un libro da mangiare con gli occhi riempiendosi l'anima.
Da questo peregrinare per lo stivale vengono fuori idee per i piatti, ricette, mise en place, abbinamenti.
L'utilizzo della fonduta in accostamento all'uovo l'ho preso dal libro sulla Valle d'Aosta, dalle cui pagine cestini di polenta con uovo in camicia e fonduta di Fontina avevano fortemente attratto il mio sguardo e solleticato il mio palato, gli asparagi selvatici un omaggio alla mia terra e i trucioli di pane fritto con l'olio un tributo alla bellissima Sicilia che spesso li utilizza nei piatti. Il bello di questa ricetta è che il cestino è realizzato con l'albume dell'uovo cotto al microonde, non è difficile da fare basta munirsi solo di stampini in silicone per muffin oppure bicchierini in plastica impilabili che possano andare nel microonde.
Cestini di uovo con asparagi su fonduta di Fontina e briciole di pane croccanti
Ingredienti per 4 persone:
6-8 albumi
4 tuorli
1 mazzetto di asparagi selvatici
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
200 g di Fontina Dop
100 ml di panna
100 ml di latte
1 uorlo
2 fette di pane
1 noce di burro
sale
pepe
coriandolo*
Battere gli albumi con sale e pepe. Oleare 4 stampini da muffin e suddividervi il composto di albumi, oleare il fondo di altri 4 stampini e poggiarli sui precedenti facendo in modo che l'albume vada sui lati dello stampo inferiore, infonare nel microonde alla massima potenza per 3 minuti, finché l'albume sarà completamente rappreso. Cuocere gli asparagi con un filo d'olio, l'aglio in camicia e mezzo bicchiere d'acqua, lasciar asciugare il fondo, salare e tenere da parte. Preparare la fonduta sciogliendo la fontina a cubetti con il latte e la panna, quando il composto è omogeneo, legare con il tuorlo. Estrarre dalle formine i cestini di albume, porre al fondo di ognuno una manciatina di asparagi cotti e un tuorlo crudo, un pizzico di sale e uno di coriandolo. Ridurre il pane in trucioli e dorarlo in padella con il burro e olio. Infornare i cestini preparati in forno caldo per pochissimi minuti, giusto il tempo di rapprendere appena il tuorlo che deve comunque rimanere cremoso. Porre al fondo dei piatti un mestolino di fonduta calda, appoggiarvi sopra i cestini con le uova e completare con le briciole di pane croccanti.
* Per la ricetta ho utilizzato Coriandolo Cannamela
Per quanto riguarda i vini calabresi, escludendo quello che ben conosco e che in molti adorano prodotto da mio padre e riservato a noi pochi fortunati, conto di fare conoscenza di qualche produttore e quindi di qualche eccellente prodotto per la prossima giornata dedicata alle Cantine Aperte se qualcuno m'invita.
Per il momento ho deciso che tra i vini della "mia cantina" avrei degustato con piacere questo piatto abbinandolo a un vino simbolo del Friuli: il Friulano, giusto per non fermare il mio viaggio attraverso lo stivale. Un vino bianco dal carattere forte e incisivo, con una storia lunga e travagliata che da sempre è apprezzatoto non solo nella sua regione d'origine per il suo carattere forte e incisivo, per l'estremo equilibrio tra acidità e sapidità, tra freschezza e struttura doti che lo rendono facilmente abbinabile. Ho scelto il Friulano dell'Azienda Agricola Alessio Dorigo, un'azienda che ha ottenuto diversi riconoscimenti per la serietà e passione con la quale opera sul mercato e per l'eccellente rapporto qualità-prezzo.

Attraversando l'Italia: cestini di uovo con asparagi su fonduta di Fontina e briciole di pane croccanti


Piatti La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
Ci sono libri che solo ad aprirli ti fanno venir voglia di partire, lasciare tutto così è mettersi alla ricerca di quei meravigliosi luoghi visti, mi è successo di recente con tre volumi che a diverso modo parlano della nostra Italia.

Sono stata in Sicilia ad ammirare secolari alberi d'ulivo con Sicilia – l’Isola dell’Olivo curato da Andrea Zanfi pubblicato da Salvietti & Barabuffi editori. Una celebrazione artistica e letteraria dell'albero sacro per eccellenza, la magia, lo splendore, la nobiltà e l'umiltà dell'albero simbolo di noi gente del mediterraneo. Immagini inedite, opere d'arte, storia, leggende e credenze popolari ma anche effetti benefici dell'olio e della dieta mediterranea compongono questo volume che esalta a tutto tondo l'Olivo.
Mi sono poi fermata nella mia bella e poco nota Calabria, in cui anche la produzione del vino sta raggiungendo punte di eccellenza e risultati sempre più evidenti e l'ho fatto con Il vino nelle Terre di Cosenza. Un volume elegante e di pregio, curato da Giovanni Gagliardi e Gennaro Convertini con le splendide immagini del fotografo francese Stéphane Aït Ouarab pubblicato dai tipi della Rubbettino, che onora la rinascita della provincia Cosentina, la più estesa e forse attiva tra le province calabresi. Nato per restituire dignità e ruolo preminente ai viticoltori della provincia e ai loro prodotti diventa un modo per esaltare e dare lustro all'intero territorio. Immagini e storie di gente che con amore e dedizione da sempre si occupa di vino in una terra che seppure originariamente votata alla produzione vitivinicola, troppo spesso si è lasciata distrarre dai propri intenti perdendo un po' l'orientamento e la volontà di farcela. Il libro diventa anche un modo per festeggiare la DOP Terre di Cosenza ottenuta nel 2011 dopo un lungo e travagliato processo, un ulteriore punto d'orgoglio per noi "cosentini".
Infine mi sono spostata all'estremo nord tra i pascoli e i monti della Valle d'Aosta a conoscere un territorio attraverso i suoi piatti Valle d'Aosta in Cucina è  il libro di Stefano Torrione con testo a fronte in inglese pubblicato da SIME Books. La celebrazione del territorio più caratteristico delle Alpi attraverso ricette, immagini suggestive, prodotti e vini del territorio. Ricette di tradizione rinfrescate e presentate alla nuova maniera da chef e ristoratori che operano nel territorio. Un libro da mangiare con gli occhi riempiendosi l'anima.
Da questo peregrinare per lo stivale vengono fuori idee per i piatti, ricette, mise en place, abbinamenti.
L'utilizzo della fonduta in accostamento all'uovo l'ho preso dal libro sulla Valle d'Aosta, dalle cui pagine cestini di polenta con uovo in camicia e fonduta di Fontina avevano fortemente attratto il mio sguardo e solleticato il mio palato, gli asparagi selvatici un omaggio alla mia terra e i trucioli di pane fritto con l'olio un tributo alla bellissima Sicilia che spesso li utilizza nei piatti. Il bello di questa ricetta è che il cestino è realizzato con l'albume dell'uovo cotto al microonde, non è difficile da fare basta munirsi solo di stampini in silicone per muffin oppure bicchierini in plastica impilabili che possano andare nel microonde.
Cestini di uovo con asparagi su fonduta di Fontina e briciole di pane croccanti
Ingredienti per 4 persone:
6-8 albumi
4 tuorli
1 mazzetto di asparagi selvatici
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
200 g di Fontina Dop
100 ml di panna
100 ml di latte
1 uorlo
2 fette di pane
1 noce di burro
sale
pepe
coriandolo*
Battere gli albumi con sale e pepe. Oleare 4 stampini da muffin e suddividervi il composto di albumi, oleare il fondo di altri 4 stampini e poggiarli sui precedenti facendo in modo che l'albume vada sui lati dello stampo inferiore, infonare nel microonde alla massima potenza per 3 minuti, finché l'albume sarà completamente rappreso. Cuocere gli asparagi con un filo d'olio, l'aglio in camicia e mezzo bicchiere d'acqua, lasciar asciugare il fondo, salare e tenere da parte. Preparare la fonduta sciogliendo la fontina a cubetti con il latte e la panna, quando il composto è omogeneo, legare con il tuorlo. Estrarre dalle formine i cestini di albume, porre al fondo di ognuno una manciatina di asparagi cotti e un tuorlo crudo, un pizzico di sale e uno di coriandolo. Ridurre il pane in trucioli e dorarlo in padella con il burro e olio. Infornare i cestini preparati in forno caldo per pochissimi minuti, giusto il tempo di rapprendere appena il tuorlo che deve comunque rimanere cremoso. Porre al fondo dei piatti un mestolino di fonduta calda, appoggiarvi sopra i cestini con le uova e completare con le briciole di pane croccanti.
* Per la ricetta ho utilizzato Coriandolo Cannamela
Per quanto riguarda i vini calabresi, escludendo quello che ben conosco e che in molti adorano prodotto da mio padre e riservato a noi pochi fortunati, conto di fare conoscenza di qualche produttore e quindi di qualche eccellente prodotto per la prossima giornata dedicata alle Cantine Aperte se qualcuno m'invita.
Per il momento ho deciso che tra i vini della "mia cantina" avrei degustato con piacere questo piatto abbinandolo a un vino simbolo del Friuli: il Friulano, giusto per non fermare il mio viaggio attraverso lo stivale. Un vino bianco dal carattere forte e incisivo, con una storia lunga e travagliata che da sempre è apprezzatoto non solo nella sua regione d'origine per il suo carattere forte e incisivo, per l'estremo equilibrio tra acidità e sapidità, tra freschezza e struttura doti che lo rendono facilmente abbinabile. Ho scelto il Friulano dell'Azienda Agricola Alessio Dorigo, un'azienda che ha ottenuto diversi riconoscimenti per la serietà e passione con la quale opera sul mercato e per l'eccellente rapporto qualità-prezzo.

2013-09-15

Pomodori secchi con capperi e acciughe

Padella linea Scala di BergHOFF Italia, canovaccio Busatti
Non mi ero mai soffermata sul potere della natura e di alcune sostanze sulla conservazione degli alimenti. La cosa mi stupisce perché sin da piccola ho visto essiccare pomodori, fichi, peperoni, salare capperi e acciughe, trasformare le arance e le ciliegie in succulenta marmellata, i pomodori in rossa salsa da utilizzare tutto l'inverno e la carne di maiale in sostanziosi e sapidi salumi. Eppure proprio perché si tratta di gesti consueti non avevo mai riflettuto sulla grandiosità di questi fenomeni.
L'ho fatto con Sole sale vento fuoco, il libro di Carlo G. Valli sull'antica arte del conservare il cibo pubblicato da Cierre edizioni. Memorie, pratiche, vecchi sapori e ricette ci vengono trasmesse dall'autore in modo semplice e divulgativo.
La categoria dei conservati ha storicamente occupato una posizione di rilievo nel panorama nutrizionale ma se in passato è stata la necessità a far scoprire ed affinare le tecniche conserviere che oggi conosciamo ed utilizziamo è innegabile che questi piccoli miracoli gastronomici, diventati cibi importanti, noti e pregiati, sono oggi al servizio di tutti, forse ancora più che in passato, dal momento che è la stessa industria a metterli a disposizione rendendoli di facile reperimento. Carne, Pesce,Vegetali, Frutta, Latte e Uova ad ogni alimento è dedicata una sezione del libro e per ognuno di essi la storia e i metodi tradizionali di conservazione. Insomma un libro che fa cultura e che mi ha fatto pensare alla grandezza della natura e alla bontà di quelle che erano a torto considerate come "pietanze di mortificazione".
I buoni propositi sono quelli di sfruttare al meglio ciò che la natura ha da offrire, l'abbondanza dei raccolti va rispettata e il termine della stagione estiva è proprio il periodo più giusto per la preparazione di diverse conserve. 
La voglia è quella di riscoprire ricette dimenticate e di proporne, perché no, di nuove. 
Natale non è neppure lontano e chissà magari che non si possa farne dei doni graditi che non incidano troppo sul bilancio familiare.
Avallano il mio desiderio di riscoprirmi formichina due nuove pubblicazioni di Vallardi nella collana SuperManuali entrambi di Cinzia Gambassi.
Verdure sottovetro è dedicato alla conservazione degli ortaggi, ogni stagione ha i suoi e così dall'aglio alle zucchine l'autrice ci offre tutte le soluzioni per conservare ogni ortaggio. 40 verdure e oltre 160 metodi di conservazione. Sott'olio, sottaceto, in salamoia, essiccate, in agrodolce tantissime sono le conserve proposte dal libro e molte le ricette infallibili per utilizzarle. Non mancano giardiniere e chutney, aceti e olii aromatici in linea con le più nuove tendenze.
Marmellandia è un universo di conserve golose. Frutta, verdura, erbe e fiori profumati danno luogo a 249 confetture e marmellate a regola d'arte, gelatine, creme, mieli, mostarde, chutney, frutti canditi o brinati, frutti essiccati o secchi, marron glacés, mousse, gelati, semifreddi...i migliori abbinamenti e tante preparazioni per utilizzare le conserve in modo ancora più goloso.
Ma adesso i miei Pomodori secchi con capperi e acciughe una vera golosità che vi consiglio di abbinare con l'uovo al tegamino, magari adagiato sopra una fetta di pane (col buco centrale, per permettere contestualmente all'uovo di cuocere e al pane di dorarsi) oppure in un panino gourmet con aggiunta di prosciutto crudo.
Presina Busatti, forchetta Wald
Ingredienti: 
pomodori essiccati
capperi e acciughe sotto sale
foglie di mentuccia fresca
aglio
olio extravergine d'oliva
Condire i pomodori, dopo averli lavati con acqua e aceto e asciugati a dovere, con olio, pezzetti d'aglio e foglioline di menta. Alternare in barattolo strati di pomodoro con filetti d'acciuga e capperi dissalati. Colmare il barattolo con olio, tappare e conservare (se ci riuscite) in luogo fresco e asciutto. Una volta aperto il barattolo conservare in frigo o colmare nuovamente d'olio e riporre in dispensa.
Marmellandia, Verdure sottovetro e Sole sale vento fuoco sono acquistabili su Amazon con il 15% di sconto.