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Tessuto Busatti
Con le vacanze di Natale non è che vi siete dimenticati di Chef Rubio? La raccolta de Le ricette di Unti e Bisunti va avanti in edicola con la Gazzetta dello Sport. Ancora troviamo il numero dedicato alle Verdure, ma se vi siete persi Torte salate e sformati o Riso e cereali usciti nelle scorse settimane, non vi resta che ordinare gli arretrati, come me del resto. Come al solito Chef Rubio attinge in tutta Italia per consegnarci piatti della tradizione che non siamo magari più abituati a preparare visto che i moderni ritmi ci portano verso cibi semplici o già pronti. Io vi propongo una via di mezzo, un piatto semplice a base di verdure di stagione preparato in quattro e quattro otto che rimane però genuino. I finocchi gratinati sono un piatto sano e gustoso in questa versione risultano un pasto completo visto che sono adagiati in un involucro di piadina al farro divenendo da contorno torta salata e quindi piatto unico.
Ingredienti : 1 piadina al farro* 2 finocchi 1 cipolla bionda olio extravergine d'oliva 2 cucchiai di latte 20 g di burro 4 cucchiai di parmigiano grattugiato sale e pepe Pulire e tagliare a spicchi i finocchi, affettare la cipolla e appassirla in un tegame con un fondo d'olio, aggiungere i finocchi e lasciar cuocere unendo un mestolo d'acqua, salare e pepare. Imburrare generosamente la teglia, bagnare la piadina con il latte e disporla in teglia. Versare sopra i finocchi, il parmigiano e il burro restante a fiocchetti, infornare finché prenderanno un colore dorato. * Ho utilizzato la piadina artigianale con farina di farro Artigianpiada |
Visualizzazione post con etichetta Contorni. Mostra tutti i post
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2016-01-09
Finocchi gratinati al grana in crosta di piadina al farro
Finocchi gratinati al grana in crosta di piadina al farro
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Tessuto Busatti
Con le vacanze di Natale non è che vi siete dimenticati di Chef Rubio? La raccolta de Le ricette di Unti e Bisunti va avanti in edicola con la Gazzetta dello Sport. Ancora troviamo il numero dedicato alle Verdure, ma se vi siete persi Torte salate e sformati o Riso e cereali usciti nelle scorse settimane, non vi resta che ordinare gli arretrati, come me del resto. Come al solito Chef Rubio attinge in tutta Italia per consegnarci piatti della tradizione che non siamo magari più abituati a preparare visto che i moderni ritmi ci portano verso cibi semplici o già pronti. Io vi propongo una via di mezzo, un piatto semplice a base di verdure di stagione preparato in quattro e quattro otto che rimane però genuino. I finocchi gratinati sono un piatto sano e gustoso in questa versione risultano un pasto completo visto che sono adagiati in un involucro di piadina al farro divenendo da contorno torta salata e quindi piatto unico.
Ingredienti : 1 piadina al farro* 2 finocchi 1 cipolla bionda olio extravergine d'oliva 2 cucchiai di latte 20 g di burro 4 cucchiai di parmigiano grattugiato sale e pepe Pulire e tagliare a spicchi i finocchi, affettare la cipolla e appassirla in un tegame con un fondo d'olio, aggiungere i finocchi e lasciar cuocere unendo un mestolo d'acqua, salare e pepare. Imburrare generosamente la teglia, bagnare la piadina con il latte e disporla in teglia. Versare sopra i finocchi, il parmigiano e il burro restante a fiocchetti, infornare finché prenderanno un colore dorato. * Ho utilizzato la piadina artigianale con farina di farro Artigianpiada |
2015-12-22
Le tavole olandesi e la mia tavola per il Natale
Amo i libri d'arte anche se non ve ne ho mai parlato trattandosi di argomento non attinente al blog. Stavolta però devo fare un'eccezione con LA PITTURA OLANDESE DEL SECOLO D’ORO di Claudio Pescio edito da Giunti. Un libro fotografico, un racconto interamente dedicato alla pittura olandese del Secolo d’oro, un’arte fatta di altissima maestria tecnica messa al servizio esclusivo della realtà. Si legge nel comunicato: "I pittori del Secolo d'oro olandese, il Seicento, non le chiamavano nature morte ma direttamente "tavole imbandite" o "colazioni". Ed erano un trionfo della globalizzazione in arrivo: tacchini americani, pepe dall'India, spezie turche, limoni di Sicilia, olive toscane, uva spagnola, formaggi di Gouda, peltro milanese, porcellane cinesi, aringhe del Mare del Nord, cristalli di Boemia, vino del Reno, "roemer" da vino (tipici bicchieri olandesi) con la base resa ruvida per una presa migliore. Un manifesto della gioia di vivere, della festa, del desiderio di condividere con i commensali i piaceri di una bella tavola. E per chi a quel tavolo non c'era, un bel quadro che fissi per sempre e per tutti l'immagine di quel banchetto: quasi un anticipo della condivisione sui social della pizza sotto casa." Un’arte diversa dal Barocco sontuoso e artificioso che nel Seicento regnava sull’Europa intera.Una pittura realistica che suscita emozioni in quanto differente e a suo modo “moderna”, che ritrae le "piccole cose" del quotidiano.
Un regalo perfetto sia per chi ma l'arte che per chi adora la tavola.
E dalle tavole olandesi passiamo finalmente alla mia tavola di Natale. Poteva secondo voi mancare nel 2015 la mia tavola natalizia? Stavolta ho scelto il bianco e l'oro con qualche tocco di rosso per una mise en place elegante ma non eccessiva con qualche pennellata di natura nei rami di pino e abete veri che ho scelto per il mio centrotavola. Voi che ne dite?
Su questa tavola piatti della tradizione e magari qualche innovazione come amo fare io.
E dalle tavole olandesi passiamo finalmente alla mia tavola di Natale. Poteva secondo voi mancare nel 2015 la mia tavola natalizia? Stavolta ho scelto il bianco e l'oro con qualche tocco di rosso per una mise en place elegante ma non eccessiva con qualche pennellata di natura nei rami di pino e abete veri che ho scelto per il mio centrotavola. Voi che ne dite?
Su questa tavola piatti della tradizione e magari qualche innovazione come amo fare io.
Ispirata dalla forma di una zucca perfettamente cilindrica ho ricavato un contorno gustoso, facile facile ma estremamente scenico.
Ingredienti per 4 persone:
4 fette di zucca spesse 10-12 mm
olio extravergine d'oliva
4 fette di pancetta tesa
4 pezzetti di fontina
1/2 cipolla bionda
1 rametto di rosmarino fresco
sale
Disporre la zucca in una teglia oleata, oleare anche la superficie delle fette e salare appena. Infornare a 190° fino a quando inizierà a dorare.
Intanto tritare insieme cipolla, pancetta e rosmarino, suddividere il trito sulle fette di zucca e infornare ancora quando la doratura diventa intensa mettere al centro di ogni fetta un pezzo di fontina, tenere un po' nel forno spento ma caldo e servire quando la fontina si scioglie.
Le tavole olandesi e la mia tavola per il Natale
Amo i libri d'arte anche se non ve ne ho mai parlato trattandosi di argomento non attinente al blog. Stavolta però devo fare un'eccezione con LA PITTURA OLANDESE DEL SECOLO D’ORO di Claudio Pescio edito da Giunti. Un libro fotografico, un racconto interamente dedicato alla pittura olandese del Secolo d’oro, un’arte fatta di altissima maestria tecnica messa al servizio esclusivo della realtà. Si legge nel comunicato: "I pittori del Secolo d'oro olandese, il Seicento, non le chiamavano nature morte ma direttamente "tavole imbandite" o "colazioni". Ed erano un trionfo della globalizzazione in arrivo: tacchini americani, pepe dall'India, spezie turche, limoni di Sicilia, olive toscane, uva spagnola, formaggi di Gouda, peltro milanese, porcellane cinesi, aringhe del Mare del Nord, cristalli di Boemia, vino del Reno, "roemer" da vino (tipici bicchieri olandesi) con la base resa ruvida per una presa migliore. Un manifesto della gioia di vivere, della festa, del desiderio di condividere con i commensali i piaceri di una bella tavola. E per chi a quel tavolo non c'era, un bel quadro che fissi per sempre e per tutti l'immagine di quel banchetto: quasi un anticipo della condivisione sui social della pizza sotto casa." Un’arte diversa dal Barocco sontuoso e artificioso che nel Seicento regnava sull’Europa intera.Una pittura realistica che suscita emozioni in quanto differente e a suo modo “moderna”, che ritrae le "piccole cose" del quotidiano.
Un regalo perfetto sia per chi ma l'arte che per chi adora la tavola.
E dalle tavole olandesi passiamo finalmente alla mia tavola di Natale. Poteva secondo voi mancare nel 2015 la mia tavola natalizia? Stavolta ho scelto il bianco e l'oro con qualche tocco di rosso per una mise en place elegante ma non eccessiva con qualche pennellata di natura nei rami di pino e abete veri che ho scelto per il mio centrotavola. Voi che ne dite?
Su questa tavola piatti della tradizione e magari qualche innovazione come amo fare io.
E dalle tavole olandesi passiamo finalmente alla mia tavola di Natale. Poteva secondo voi mancare nel 2015 la mia tavola natalizia? Stavolta ho scelto il bianco e l'oro con qualche tocco di rosso per una mise en place elegante ma non eccessiva con qualche pennellata di natura nei rami di pino e abete veri che ho scelto per il mio centrotavola. Voi che ne dite?
Su questa tavola piatti della tradizione e magari qualche innovazione come amo fare io.
Ispirata dalla forma di una zucca perfettamente cilindrica ho ricavato un contorno gustoso, facile facile ma estremamente scenico.
Ingredienti per 4 persone:
4 fette di zucca spesse 10-12 mm
olio extravergine d'oliva
4 fette di pancetta tesa
4 pezzetti di fontina
1/2 cipolla bionda
1 rametto di rosmarino fresco
sale
Disporre la zucca in una teglia oleata, oleare anche la superficie delle fette e salare appena. Infornare a 190° fino a quando inizierà a dorare.
Intanto tritare insieme cipolla, pancetta e rosmarino, suddividere il trito sulle fette di zucca e infornare ancora quando la doratura diventa intensa mettere al centro di ogni fetta un pezzo di fontina, tenere un po' nel forno spento ma caldo e servire quando la fontina si scioglie.
2015-12-09
Riflessioni di inizio feste e involtini verdi speciali
Con gli addobbi abbiamo iniziato da un paio di settimane (si a casa nostra da fine novembre inizia un certo fermento) ma le feste a pieno titolo iniziano per me con l'Immacolata, anzi come più volte vi ho detto con la vigilia della festa vera e propria e mi rendo conto che il vortice di fine anno ci ha già fatto suoi che, passata l'Immacolata, le altre festività si susseguono a ruota e ci ritroviamo come niente nel 2016. Quest'anno tempo per pensare ai piatti ne ho avuto ben poco, spero di rimediare presto perché qualche "ideuzza" bolle in pentola e speriamo di farcela a postare qualcosa di interessante in tempo per pranzi e cenoni certa che comunque al di là di quello che metteremo in tavola la cosa più importante sarà di non trascurare gli affetti.
Grazie allo spot tedesco tutti parlano di questo argomento ma spero non si tratti solo di parole, io dal canto mio penso che per andare fuori il tempo non dovrebbe mancarci e che in fondo restare a casa con i genitori durante le festività, perpetrando tradizioni secolari, sia davvero la scelta migliore.
Grazie allo spot tedesco tutti parlano di questo argomento ma spero non si tratti solo di parole, io dal canto mio penso che per andare fuori il tempo non dovrebbe mancarci e che in fondo restare a casa con i genitori durante le festività, perpetrando tradizioni secolari, sia davvero la scelta migliore.
Mistero a Villa del lieto Tramonto di Minna Lindgren pubblicato da Sonzogno è un romanzo che si legge con piacere affezionandosi subito alle novantenni arzille protagoniste Irma, Siiri e Anna-Liisa ospiti di Villa del Lieto Tramonto, ridente casa di riposo immersa nella foresta vicino a Helsinki dove le giornate scorrono lente, tra chiacchiere, partite a carte e qualche giretto in tram. A turbare la routine delle tre amiche è però un fatto terribile: la morte, in circostanze misteriose, del giovane cuoco della struttura accompagnata da una serie di episodi inquietanti che rivelano il lato sinistro di quel rifugio, ora non più così accogliente. Siiri, Irma e Anna-Liisa si trasformano in intraprendenti investigatrici per venire a capo degli enigmi nascosti tra le mura dell’amena residenza in un mistery arguto che tocca sapientemente le corde del giallo e della commedia, con un pizzico di suspense e molto, irresistibile, dark humor finlandese. Al di là della trama penso valga la pena leggere questo libro per comprendere un po' gli stati d'animo che accomunano le protagoniste del romanzo ai loro coetanei di ogni paese civilizzato, non è facile sopravvivere ai propri affetti e non dev'essere affatto facile lasciare la propria abitazione e ritrovarsi parcheggiati in un istituto a reinventarsi (per quel che si può vista l'età) la propria vita in attesa della morte. Esseri indifesi come bambini, trattati spesso con sopraffazione da chi si arroga diritti che non gli competono. Per cui il mio pensiero natalizio quest'anno va quelle persone anziane e sagge che si ritrovano sole e senza più voglia di combattere. Ora non ci resta che leggere il seguito Fuga da Villa del Lieto tramonto.
Intanto per aspettare nel modo migliore il 2016, ci organizziamo con guide, agendine e calendari perfetti doni tra l'altro per amici e parenti.
Il calendario che a casa mia ha da anni il posto d'onore in cucina è quello interculturale di Sinnos. La versione 2016 si chiama Ricotta e Ri-cotte e come ogni anno, oltre alle feste delle maggiori confessioni religiose, porta per ogni mese una ricetta a tema. Il 2016 è all’insegna di ricotta e… ri-cotte: la ricotta è un formaggio semplice, che in cucina crea legami e unisce carni, verdure, pastelle, cioccolata e canditi. E con la ricotta si possono riutilizzare pietanze e creare nuove possibilità.
Il calendario risulta rinnovato anche nello stile, la scelta grafica di quest’anno unisce le illustrazioni di Lucia Calfapietra e il lettering di Nicolò Giacomin.
Il calendario che a casa mia ha da anni il posto d'onore in cucina è quello interculturale di Sinnos. La versione 2016 si chiama Ricotta e Ri-cotte e come ogni anno, oltre alle feste delle maggiori confessioni religiose, porta per ogni mese una ricetta a tema. Il 2016 è all’insegna di ricotta e… ri-cotte: la ricotta è un formaggio semplice, che in cucina crea legami e unisce carni, verdure, pastelle, cioccolata e canditi. E con la ricotta si possono riutilizzare pietanze e creare nuove possibilità.
Il calendario risulta rinnovato anche nello stile, la scelta grafica di quest’anno unisce le illustrazioni di Lucia Calfapietra e il lettering di Nicolò Giacomin.
Tra gli irrinuciabili per il nuovo anno per me il classico Golosario di Paolo Massobrio, Comunica Edizioni, la mia Bibbia della gastronomia sempre più ricco anno dopo anno di cose buone scovate in ogni dove della penisola. Nell’edizione 2016, ufficialmente la diciassettesima, sono oltre 1500 i produttori di cose buone segnalati, suddivisi tra microbirrifici, acetifici, torrefazioni, liquorifici, caseifici, salumifici, produttori ortofrutticoli, artigiani del dolce, produttori di confetture e marmellate, apicoltori, produttori di pane e farine, pastifici e riserie, trasformatori di prodotti ittici, produttori di sfiziosità sottovetro.
Le botteghe del gusto che costellano il territorio italiano scoperte in tutte le regioni superano le 4300 segnalazioni. Ci sono poi i produttori di olio (700) e le cantine che sono oltre 2700, tra cui 1300 Top Hundred, e le cantine con ricettività contrassegnate da un lucchetto colorato che ne indica l’accessibilità.
Le botteghe del gusto che costellano il territorio italiano scoperte in tutte le regioni superano le 4300 segnalazioni. Ci sono poi i produttori di olio (700) e le cantine che sono oltre 2700, tra cui 1300 Top Hundred, e le cantine con ricettività contrassegnate da un lucchetto colorato che ne indica l’accessibilità.
La VegAgenda di Sonda fa parte ormai del mio corredo di scrivania, quest'anno poi mi piace ancor più. Propone tanti
consigli per capire e cambiare le
nostre abitudini a favore di scelte
più sane e consapevoli visto che le nostre scelte alimentari hanno riflessi
immediati sul nostro pianeta e sui suoi
abitanti. La VegAgenda
di quest’anno vuole invitare i lettori ad
imparare a conoscere ciò che mangiamo e
anche a come coltivarlo, proprio come ci insegnano Graham Burnett e Annalisa Malerba nel
Libro della permacultura vegan.
Di mese in mese, l’agenda fornirà strumenti ed esperienze pratiche per coltivare e raccogliere
il nostro cibo; per migliorare l’alimentazione, la salute e il benessere personali; per adottare
uno stile di vita creativo e a basso impatto ecologico, il tutto corredato da squisite ricette. Novità dell’edizione 2016, un nuovo utilissimo inserto moda, perché la sensibilizzazione
sulla questione animale non è solo un fatto alimentare.
Come sempre, saranno presenti le principali ricorrenze del mondo veg e animalista, le fasi
lunari, l’elenco di frutta e verdura di stagione, immagini e citazioni per continuare a
riflettere.
Altro attesissimo protagonista dell’Agenda, l’elenco aggiornato dei migliori ristoranti
vegetariani e vegani d’Italia, che ormai conta quasi 200 indirizzi. Aggiornata anche la
lista delle Associazioni animaliste, per scoprire investigazioni, iniziative, festival e incontri.
Infine, mese dopo mese le riflessioni di Tom Regan ci accompagneranno per ricordarci le
buone ragioni di una scelta etica e vegana.
Ma l'ultima mia scoperta è L'Agenda della luna 2016 di Johanna Paungger e Thomas Poppe di Tea Libri. Giardinaggio, bricolage, lavori domestici, cura della persona, l'agenda della luna sarà in grado di guidarci nella scelta del momento giusto per svolgere con successo ciascun tipo di attività. Per ogni giorno dell'anno le indicazioni di base, come il segno zodiacale, la fase della luna, la parte del corpo influenzata e i preziosi simboli che segnalano ciò che è consigliabile fare o invece evitare. L'agenda diventa un insostituibile navigatore per svolgere qualsiasi cosa in modo ottimale in armonia con la natura e i ritmi lunari.
Tornando alle feste io vi lascio una ricetta di un contorno insolito e davvero assai gustoso, ho utilizzato le foglie più larghe delle cime di rapa, quelle che magari buttiamo via quando cuciniamo le cime, le ho farcite con patata schiacciata e parmigiano e poi saltate in padella con olio e aglio, davvero ottime, anche come piatto unico nel mio caso.
Involtini di foglie di rapa e patate
Ingredienti per 4 persone:
20-24 foglie di rapa
1/2 kg di patate
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe nero
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
Lavare e lessare le foglie di rapa per pochi minuti.
Lessare le patate e schiacciarle, condirle con il formaggio, sale e pepe, nero. farcire con il composto le foglie e arrotolarle formando piccoli involtini. Saltare in padella gli involtini con aglio e olio, servire ben caldi.
Involtini di foglie di rapa e patate
Ingredienti per 4 persone:
20-24 foglie di rapa
1/2 kg di patate
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe nero
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
Lavare e lessare le foglie di rapa per pochi minuti.
Lessare le patate e schiacciarle, condirle con il formaggio, sale e pepe, nero. farcire con il composto le foglie e arrotolarle formando piccoli involtini. Saltare in padella gli involtini con aglio e olio, servire ben caldi.
Riflessioni di inizio feste e involtini verdi speciali
Con gli addobbi abbiamo iniziato da un paio di settimane (si a casa nostra da fine novembre inizia un certo fermento) ma le feste a pieno titolo iniziano per me con l'Immacolata, anzi come più volte vi ho detto con la vigilia della festa vera e propria e mi rendo conto che il vortice di fine anno ci ha già fatto suoi che, passata l'Immacolata, le altre festività si susseguono a ruota e ci ritroviamo come niente nel 2016. Quest'anno tempo per pensare ai piatti ne ho avuto ben poco, spero di rimediare presto perché qualche "ideuzza" bolle in pentola e speriamo di farcela a postare qualcosa di interessante in tempo per pranzi e cenoni certa che comunque al di là di quello che metteremo in tavola la cosa più importante sarà di non trascurare gli affetti.
Grazie allo spot tedesco tutti parlano di questo argomento ma spero non si tratti solo di parole, io dal canto mio penso che per andare fuori il tempo non dovrebbe mancarci e che in fondo restare a casa con i genitori durante le festività, perpetrando tradizioni secolari, sia davvero la scelta migliore.
Grazie allo spot tedesco tutti parlano di questo argomento ma spero non si tratti solo di parole, io dal canto mio penso che per andare fuori il tempo non dovrebbe mancarci e che in fondo restare a casa con i genitori durante le festività, perpetrando tradizioni secolari, sia davvero la scelta migliore.
Mistero a Villa del lieto Tramonto di Minna Lindgren pubblicato da Sonzogno è un romanzo che si legge con piacere affezionandosi subito alle novantenni arzille protagoniste Irma, Siiri e Anna-Liisa ospiti di Villa del Lieto Tramonto, ridente casa di riposo immersa nella foresta vicino a Helsinki dove le giornate scorrono lente, tra chiacchiere, partite a carte e qualche giretto in tram. A turbare la routine delle tre amiche è però un fatto terribile: la morte, in circostanze misteriose, del giovane cuoco della struttura accompagnata da una serie di episodi inquietanti che rivelano il lato sinistro di quel rifugio, ora non più così accogliente. Siiri, Irma e Anna-Liisa si trasformano in intraprendenti investigatrici per venire a capo degli enigmi nascosti tra le mura dell’amena residenza in un mistery arguto che tocca sapientemente le corde del giallo e della commedia, con un pizzico di suspense e molto, irresistibile, dark humor finlandese. Al di là della trama penso valga la pena leggere questo libro per comprendere un po' gli stati d'animo che accomunano le protagoniste del romanzo ai loro coetanei di ogni paese civilizzato, non è facile sopravvivere ai propri affetti e non dev'essere affatto facile lasciare la propria abitazione e ritrovarsi parcheggiati in un istituto a reinventarsi (per quel che si può vista l'età) la propria vita in attesa della morte. Esseri indifesi come bambini, trattati spesso con sopraffazione da chi si arroga diritti che non gli competono. Per cui il mio pensiero natalizio quest'anno va quelle persone anziane e sagge che si ritrovano sole e senza più voglia di combattere. Ora non ci resta che leggere il seguito Fuga da Villa del Lieto tramonto.
Intanto per aspettare nel modo migliore il 2016, ci organizziamo con guide, agendine e calendari perfetti doni tra l'altro per amici e parenti.
Il calendario che a casa mia ha da anni il posto d'onore in cucina è quello interculturale di Sinnos. La versione 2016 si chiama Ricotta e Ri-cotte e come ogni anno, oltre alle feste delle maggiori confessioni religiose, porta per ogni mese una ricetta a tema. Il 2016 è all’insegna di ricotta e… ri-cotte: la ricotta è un formaggio semplice, che in cucina crea legami e unisce carni, verdure, pastelle, cioccolata e canditi. E con la ricotta si possono riutilizzare pietanze e creare nuove possibilità.
Il calendario risulta rinnovato anche nello stile, la scelta grafica di quest’anno unisce le illustrazioni di Lucia Calfapietra e il lettering di Nicolò Giacomin.
Il calendario che a casa mia ha da anni il posto d'onore in cucina è quello interculturale di Sinnos. La versione 2016 si chiama Ricotta e Ri-cotte e come ogni anno, oltre alle feste delle maggiori confessioni religiose, porta per ogni mese una ricetta a tema. Il 2016 è all’insegna di ricotta e… ri-cotte: la ricotta è un formaggio semplice, che in cucina crea legami e unisce carni, verdure, pastelle, cioccolata e canditi. E con la ricotta si possono riutilizzare pietanze e creare nuove possibilità.
Il calendario risulta rinnovato anche nello stile, la scelta grafica di quest’anno unisce le illustrazioni di Lucia Calfapietra e il lettering di Nicolò Giacomin.
Tra gli irrinuciabili per il nuovo anno per me il classico Golosario di Paolo Massobrio, Comunica Edizioni, la mia Bibbia della gastronomia sempre più ricco anno dopo anno di cose buone scovate in ogni dove della penisola. Nell’edizione 2016, ufficialmente la diciassettesima, sono oltre 1500 i produttori di cose buone segnalati, suddivisi tra microbirrifici, acetifici, torrefazioni, liquorifici, caseifici, salumifici, produttori ortofrutticoli, artigiani del dolce, produttori di confetture e marmellate, apicoltori, produttori di pane e farine, pastifici e riserie, trasformatori di prodotti ittici, produttori di sfiziosità sottovetro.
Le botteghe del gusto che costellano il territorio italiano scoperte in tutte le regioni superano le 4300 segnalazioni. Ci sono poi i produttori di olio (700) e le cantine che sono oltre 2700, tra cui 1300 Top Hundred, e le cantine con ricettività contrassegnate da un lucchetto colorato che ne indica l’accessibilità.
Le botteghe del gusto che costellano il territorio italiano scoperte in tutte le regioni superano le 4300 segnalazioni. Ci sono poi i produttori di olio (700) e le cantine che sono oltre 2700, tra cui 1300 Top Hundred, e le cantine con ricettività contrassegnate da un lucchetto colorato che ne indica l’accessibilità.
La VegAgenda di Sonda fa parte ormai del mio corredo di scrivania, quest'anno poi mi piace ancor più. Propone tanti
consigli per capire e cambiare le
nostre abitudini a favore di scelte
più sane e consapevoli visto che le nostre scelte alimentari hanno riflessi
immediati sul nostro pianeta e sui suoi
abitanti. La VegAgenda
di quest’anno vuole invitare i lettori ad
imparare a conoscere ciò che mangiamo e
anche a come coltivarlo, proprio come ci insegnano Graham Burnett e Annalisa Malerba nel
Libro della permacultura vegan.
Di mese in mese, l’agenda fornirà strumenti ed esperienze pratiche per coltivare e raccogliere
il nostro cibo; per migliorare l’alimentazione, la salute e il benessere personali; per adottare
uno stile di vita creativo e a basso impatto ecologico, il tutto corredato da squisite ricette. Novità dell’edizione 2016, un nuovo utilissimo inserto moda, perché la sensibilizzazione
sulla questione animale non è solo un fatto alimentare.
Come sempre, saranno presenti le principali ricorrenze del mondo veg e animalista, le fasi
lunari, l’elenco di frutta e verdura di stagione, immagini e citazioni per continuare a
riflettere.
Altro attesissimo protagonista dell’Agenda, l’elenco aggiornato dei migliori ristoranti
vegetariani e vegani d’Italia, che ormai conta quasi 200 indirizzi. Aggiornata anche la
lista delle Associazioni animaliste, per scoprire investigazioni, iniziative, festival e incontri.
Infine, mese dopo mese le riflessioni di Tom Regan ci accompagneranno per ricordarci le
buone ragioni di una scelta etica e vegana.
Ma l'ultima mia scoperta è L'Agenda della luna 2016 di Johanna Paungger e Thomas Poppe di Tea Libri. Giardinaggio, bricolage, lavori domestici, cura della persona, l'agenda della luna sarà in grado di guidarci nella scelta del momento giusto per svolgere con successo ciascun tipo di attività. Per ogni giorno dell'anno le indicazioni di base, come il segno zodiacale, la fase della luna, la parte del corpo influenzata e i preziosi simboli che segnalano ciò che è consigliabile fare o invece evitare. L'agenda diventa un insostituibile navigatore per svolgere qualsiasi cosa in modo ottimale in armonia con la natura e i ritmi lunari.
Tornando alle feste io vi lascio una ricetta di un contorno insolito e davvero assai gustoso, ho utilizzato le foglie più larghe delle cime di rapa, quelle che magari buttiamo via quando cuciniamo le cime, le ho farcite con patata schiacciata e parmigiano e poi saltate in padella con olio e aglio, davvero ottime, anche come piatto unico nel mio caso.
Involtini di foglie di rapa e patate
Ingredienti per 4 persone:
20-24 foglie di rapa
1/2 kg di patate
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe nero
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
Lavare e lessare le foglie di rapa per pochi minuti.
Lessare le patate e schiacciarle, condirle con il formaggio, sale e pepe, nero. farcire con il composto le foglie e arrotolarle formando piccoli involtini. Saltare in padella gli involtini con aglio e olio, servire ben caldi.
Involtini di foglie di rapa e patate
Ingredienti per 4 persone:
20-24 foglie di rapa
1/2 kg di patate
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe nero
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
Lavare e lessare le foglie di rapa per pochi minuti.
Lessare le patate e schiacciarle, condirle con il formaggio, sale e pepe, nero. farcire con il composto le foglie e arrotolarle formando piccoli involtini. Saltare in padella gli involtini con aglio e olio, servire ben caldi.
2015-10-23
Le patate della Sila e il tartufo delle Langhe, consigli di lettura per il week-end
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Canovaccio Busatti |
E si Piemonte e Calabria s'incontrano di nuovo nella mia cucina grazie a Shop Piemonte e all'ottima fonduta di fontina d.o.p. con tartufo TartufLanghe che ho abbinato alle patate della mia Sila per un matrimonio felice con una ricetta di una semplicità disarmante, succulenta in modo esagerato.
Si fa presto a dire patate, anche qui abbiamo un mondo variegato di specie e qualità differenti che possono caratterizzare in modo differente e preponderante ogni piatto. In Sila ne abbiamo una bella produzione e tante sono le varietà, io onestamente di patate non ne capisco ancora tanto ma ho scelto le gialle acquistate in montagna l'ultima volta e sono rimasta soddisfatta del risultato.
Vi do la semplicissima ricetta specificando che in effetti si può realizzare anche con una fonduta preparata in casa e qualche fettina di tartufo, la fonduta pronta però ci facilita la preparazione.
Prima di lasciarvi il procedimento voglio lasciarvi un paio di suggerimenti per il fine settimana, due libri da leggere al calduccio delle mura domestiche se causa maltempo non si può affrontare la strada per sagre e manifestazioni d'autunno che si terranno un po' ovunque.
Se vi piacciono i gialli Delitto al pepe rosa è il titolo del libro di Brigitte Glaser pubblicato dall'editore EMONS (quello degli audiolibri per capirci) nella collana dei gialli tedeschi. Un giallo ambientato a Colonia, nella fredda Germania, un giallo che prende corpo nelle cucine del miglior ristorante di Colonia Il bue d'oro dello chef Hugo Spielmann dove - tra malumori, invidie e tresche - si consuma una serie di omicidi su cui la cuoca Katarina, appena entrata nello staff del ristorante, indagherà con la sua coinquilina, l'ex ostetrica Adela. Un giallo irresistibile da affrontare tutto d'un fiato per arrivare al più presto alla soluzione del mistero.
Se vi piacciono invece le storie soft Borgo Propizio di Loredana Limone pubblicato da TEA fa giusto al vostro caso. L'ho letto durante un viaggio e mi sono molto divertita con le storie degli abitanti di questo piccolo e pettegolo borgo fuori dal tempo dove sembra non succedere mai nulla e tutto accade invece quasi per magia. Un romanzo leggero che invita al buonumore, che accoglie e fa sorridere sin dalle prime pagine. Non mi resta che cercare E le stelle "non" stanno a guardare, il seguito del libro di recente pubblicato per continuare ad assaporare le storie di Belinda, Mariolina, Marietta, Ruggero e tutti gli altri.
Perché ho scelto di abbinare questi due titoli alla ricetta di oggi? Nel primo lo chef Hugo Spielmann è un grande esperto di patate e poi la ricetta fa molto ristorante di alto livello se presentata in un certo modo. Il punto di partenza delle vicende narrate in Borgo Propizio è invece una latteria e Belinda la proprietaria, cucina tutto in bianco utilizzando latte e burro come ingredienti principali delle sue ricette e questi sono due ingredienti che nella mia ricetta di oggi non possono mancare.
Perché ho scelto di abbinare questi due titoli alla ricetta di oggi? Nel primo lo chef Hugo Spielmann è un grande esperto di patate e poi la ricetta fa molto ristorante di alto livello se presentata in un certo modo. Il punto di partenza delle vicende narrate in Borgo Propizio è invece una latteria e Belinda la proprietaria, cucina tutto in bianco utilizzando latte e burro come ingredienti principali delle sue ricette e questi sono due ingredienti che nella mia ricetta di oggi non possono mancare.
Buon week-end, buona lettura e buona ricetta a tutti.
Patate della Sila gratinate alla fontina con tartufo delle Langhe
Patate della Sila gratinate alla fontina con tartufo delle Langhe
Ingredienti per 4 persone:
6 patate gialle silane
1 vasetto di fonduta al tartufo
1/2 litro di latte
1 noce di burro
2 cucchiai di grana
sale
Pelare le patate e ridurle a tocchi, cuocerle nel latte allungato con acqua quanto basta fino a d ultimare quasi la cottura (il latte va salato e le patate vanno messe a bollire quando il liquido è in ebollizione). Imburrare una teglia e versarvi le patate a cui avrete amalgamato la fonduta, cospargere con grana e qualche fiocchetto di burro prima di informare. Sono pronte quando faranno una bella crosticina dorata.
Pelare le patate e ridurle a tocchi, cuocerle nel latte allungato con acqua quanto basta fino a d ultimare quasi la cottura (il latte va salato e le patate vanno messe a bollire quando il liquido è in ebollizione). Imburrare una teglia e versarvi le patate a cui avrete amalgamato la fonduta, cospargere con grana e qualche fiocchetto di burro prima di informare. Sono pronte quando faranno una bella crosticina dorata.
Le patate della Sila e il tartufo delle Langhe, consigli di lettura per il week-end
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Canovaccio Busatti |
E si Piemonte e Calabria s'incontrano di nuovo nella mia cucina grazie a Shop Piemonte e all'ottima fonduta di fontina d.o.p. con tartufo TartufLanghe che ho abbinato alle patate della mia Sila per un matrimonio felice con una ricetta di una semplicità disarmante, succulenta in modo esagerato.
Si fa presto a dire patate, anche qui abbiamo un mondo variegato di specie e qualità differenti che possono caratterizzare in modo differente e preponderante ogni piatto. In Sila ne abbiamo una bella produzione e tante sono le varietà, io onestamente di patate non ne capisco ancora tanto ma ho scelto le gialle acquistate in montagna l'ultima volta e sono rimasta soddisfatta del risultato.
Vi do la semplicissima ricetta specificando che in effetti si può realizzare anche con una fonduta preparata in casa e qualche fettina di tartufo, la fonduta pronta però ci facilita la preparazione.
Prima di lasciarvi il procedimento voglio lasciarvi un paio di suggerimenti per il fine settimana, due libri da leggere al calduccio delle mura domestiche se causa maltempo non si può affrontare la strada per sagre e manifestazioni d'autunno che si terranno un po' ovunque.
Se vi piacciono i gialli Delitto al pepe rosa è il titolo del libro di Brigitte Glaser pubblicato dall'editore EMONS (quello degli audiolibri per capirci) nella collana dei gialli tedeschi. Un giallo ambientato a Colonia, nella fredda Germania, un giallo che prende corpo nelle cucine del miglior ristorante di Colonia Il bue d'oro dello chef Hugo Spielmann dove - tra malumori, invidie e tresche - si consuma una serie di omicidi su cui la cuoca Katarina, appena entrata nello staff del ristorante, indagherà con la sua coinquilina, l'ex ostetrica Adela. Un giallo irresistibile da affrontare tutto d'un fiato per arrivare al più presto alla soluzione del mistero.
Se vi piacciono invece le storie soft Borgo Propizio di Loredana Limone pubblicato da TEA fa giusto al vostro caso. L'ho letto durante un viaggio e mi sono molto divertita con le storie degli abitanti di questo piccolo e pettegolo borgo fuori dal tempo dove sembra non succedere mai nulla e tutto accade invece quasi per magia. Un romanzo leggero che invita al buonumore, che accoglie e fa sorridere sin dalle prime pagine. Non mi resta che cercare E le stelle "non" stanno a guardare, il seguito del libro di recente pubblicato per continuare ad assaporare le storie di Belinda, Mariolina, Marietta, Ruggero e tutti gli altri.
Perché ho scelto di abbinare questi due titoli alla ricetta di oggi? Nel primo lo chef Hugo Spielmann è un grande esperto di patate e poi la ricetta fa molto ristorante di alto livello se presentata in un certo modo. Il punto di partenza delle vicende narrate in Borgo Propizio è invece una latteria e Belinda la proprietaria, cucina tutto in bianco utilizzando latte e burro come ingredienti principali delle sue ricette e questi sono due ingredienti che nella mia ricetta di oggi non possono mancare.
Perché ho scelto di abbinare questi due titoli alla ricetta di oggi? Nel primo lo chef Hugo Spielmann è un grande esperto di patate e poi la ricetta fa molto ristorante di alto livello se presentata in un certo modo. Il punto di partenza delle vicende narrate in Borgo Propizio è invece una latteria e Belinda la proprietaria, cucina tutto in bianco utilizzando latte e burro come ingredienti principali delle sue ricette e questi sono due ingredienti che nella mia ricetta di oggi non possono mancare.
Buon week-end, buona lettura e buona ricetta a tutti.
Patate della Sila gratinate alla fontina con tartufo delle Langhe
Patate della Sila gratinate alla fontina con tartufo delle Langhe
Ingredienti per 4 persone:
6 patate gialle silane
1 vasetto di fonduta al tartufo
1/2 litro di latte
1 noce di burro
2 cucchiai di grana
sale
Pelare le patate e ridurle a tocchi, cuocerle nel latte allungato con acqua quanto basta fino a d ultimare quasi la cottura (il latte va salato e le patate vanno messe a bollire quando il liquido è in ebollizione). Imburrare una teglia e versarvi le patate a cui avrete amalgamato la fonduta, cospargere con grana e qualche fiocchetto di burro prima di informare. Sono pronte quando faranno una bella crosticina dorata.
Pelare le patate e ridurle a tocchi, cuocerle nel latte allungato con acqua quanto basta fino a d ultimare quasi la cottura (il latte va salato e le patate vanno messe a bollire quando il liquido è in ebollizione). Imburrare una teglia e versarvi le patate a cui avrete amalgamato la fonduta, cospargere con grana e qualche fiocchetto di burro prima di informare. Sono pronte quando faranno una bella crosticina dorata.
2015-01-30
La mia tagliata del quinto quarto e le arance della salute
Anche quest'anno La Cucina Italiana sostiene AIRC nella campagna LE ARANCE DELLA SALUTE appuntamento che ritorna sabato 31 gennaio. Sono state scelte le arance dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro come simbolo dell’alimentazione sana e protettiva. Domani ventimila volontari, affiancati in molti casi dai ricercatori, distribuiscono in duemila piazze 290.000 reticelle di arance rosse italiane. Con un contributo minimo di 9 euro è possibile sostenere concretamente il lavoro dei ricercatori e e dire tutti insieme ‘Contro il cancro, io ci sono’. Per accompagnare gli italiani ad adottare abitudini sane a tavola, con le “Arance della Salute” viene distribuita la guida "50 anni di ricerca a tavola" con gustose e sane ricette" realizzate dal cuoco Sergio Barzetti in collaborazione con La Cucina Italiana, e utili consigli per la prevenzione del cancro a tavola e, nelle piazze di nelle piazze di Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto anche una copia pocket della rivista La Cucina Italiana.
Detto ciò anche quest'anno rispondo all'invito di partecipazione che mi è stato rivolto. Vi richiamo di seguito alcune mie ricette già postate che vedono come ingrediente le arance e ve ne aggiungo una nuova con questo delizioso frutto invernale.
La nuova ricetta, la Tagliata del quinto quarto che vado a proporvi, vuol essere un messaggio di alimentazione sana e poco costosa attenta a non sprecare nulla neppure i tagli di carne considerati poco pregiati.
Chi fa largo uso di carni rosse com'è noto ha maggiori possibilità di contrarre il cancro, tuttavia ciò non ci deve portare a privarci completamente della carne ma utilizzarla con parsimonia. Altro problema è quello degli sprechi e del consumo sostenibile, io personalmente per continuare a mangiare la carne evito i tagli più gettonati preferendo quello che gli altri rifiutano, sto imparando tante ricette nuove e ne è felice anche il portafoglio. Il diaframma o pannicolo è un taglio bovino molto particolare, ricchissimo di ferro come il fegato ha però la consistenza di una bella bistecca se tagliato e cucinato nel modo giusto. A casa mia la tagliata di pannicolo è diventata un must, se si accompagna con una bella e ricca insalata come quella di oggi con arance e noci non occorre utilizzare troppa carne per avere un piatto saziante e completo. I vegetariani potranno abbinare a questa buona insalata con le arance una tagliata di seitan.
![]() |
Piatto linea Mangiallegro Ceramiche De Simone, posate Mori Italian Factory |
Ingredienti per 4 persone:
600 g di pannicolo o diaframma bovino
scarola riccia
scarola riccia
rucola
4 arance
12 noci*
4 fette di Pecorino di Pienza
4 fette di Pecorino di Pienza
olio extravergine d'oliva
sale
aglio
prezzemolo
prezzemolo
pulire la carne dai filamenti esterni di grasso e dalla pellicola che la ricopre, condire con olio aglio e prezzemolo e lasciare riposare anche un paio d'ore. Scaldare la piastra e grigliare per bene la carne, avvolgerla in stagnola e lasciarla riposare sulla piastra calda, intendo disporre nei piatti la rucola e la scarola, gli spicchi dell'arancia pelati a vivo, il succo che si raccoglie quando si pelano e le noci. Affettare la carne e disporla sull'insalata così come il pecorino a fettine, condire con olio e una macinata di sale prima di servire.
* Per la ricetta ho utilizzato la Noce d'Oro de Il Noceto
* Per la ricetta ho utilizzato la Noce d'Oro de Il Noceto
La mia tagliata del quinto quarto e le arance della salute
Anche quest'anno La Cucina Italiana sostiene AIRC nella campagna LE ARANCE DELLA SALUTE appuntamento che ritorna sabato 31 gennaio. Sono state scelte le arance dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro come simbolo dell’alimentazione sana e protettiva. Domani ventimila volontari, affiancati in molti casi dai ricercatori, distribuiscono in duemila piazze 290.000 reticelle di arance rosse italiane. Con un contributo minimo di 9 euro è possibile sostenere concretamente il lavoro dei ricercatori e e dire tutti insieme ‘Contro il cancro, io ci sono’. Per accompagnare gli italiani ad adottare abitudini sane a tavola, con le “Arance della Salute” viene distribuita la guida "50 anni di ricerca a tavola" con gustose e sane ricette" realizzate dal cuoco Sergio Barzetti in collaborazione con La Cucina Italiana, e utili consigli per la prevenzione del cancro a tavola e, nelle piazze di nelle piazze di Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto anche una copia pocket della rivista La Cucina Italiana.
Detto ciò anche quest'anno rispondo all'invito di partecipazione che mi è stato rivolto. Vi richiamo di seguito alcune mie ricette già postate che vedono come ingrediente le arance e ve ne aggiungo una nuova con questo delizioso frutto invernale.
La nuova ricetta, la Tagliata del quinto quarto che vado a proporvi, vuol essere un messaggio di alimentazione sana e poco costosa attenta a non sprecare nulla neppure i tagli di carne considerati poco pregiati.
Chi fa largo uso di carni rosse com'è noto ha maggiori possibilità di contrarre il cancro, tuttavia ciò non ci deve portare a privarci completamente della carne ma utilizzarla con parsimonia. Altro problema è quello degli sprechi e del consumo sostenibile, io personalmente per continuare a mangiare la carne evito i tagli più gettonati preferendo quello che gli altri rifiutano, sto imparando tante ricette nuove e ne è felice anche il portafoglio. Il diaframma o pannicolo è un taglio bovino molto particolare, ricchissimo di ferro come il fegato ha però la consistenza di una bella bistecca se tagliato e cucinato nel modo giusto. A casa mia la tagliata di pannicolo è diventata un must, se si accompagna con una bella e ricca insalata come quella di oggi con arance e noci non occorre utilizzare troppa carne per avere un piatto saziante e completo. I vegetariani potranno abbinare a questa buona insalata con le arance una tagliata di seitan.
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Piatto linea Mangiallegro Ceramiche De Simone, posate Mori Italian Factory |
Ingredienti per 4 persone:
600 g di pannicolo o diaframma bovino
scarola riccia
scarola riccia
rucola
4 arance
12 noci*
4 fette di Pecorino di Pienza
4 fette di Pecorino di Pienza
olio extravergine d'oliva
sale
aglio
prezzemolo
prezzemolo
pulire la carne dai filamenti esterni di grasso e dalla pellicola che la ricopre, condire con olio aglio e prezzemolo e lasciare riposare anche un paio d'ore. Scaldare la piastra e grigliare per bene la carne, avvolgerla in stagnola e lasciarla riposare sulla piastra calda, intendo disporre nei piatti la rucola e la scarola, gli spicchi dell'arancia pelati a vivo, il succo che si raccoglie quando si pelano e le noci. Affettare la carne e disporla sull'insalata così come il pecorino a fettine, condire con olio e una macinata di sale prima di servire.
* Per la ricetta ho utilizzato la Noce d'Oro de Il Noceto
* Per la ricetta ho utilizzato la Noce d'Oro de Il Noceto
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