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2016-03-21

Fragole e limoni per dare il benvenuto alla primavera


Arrivo alla fine ma voglio partecipare anch'io al Giveaway "Le primavere" di Batuffolando, mi piace il tema e allora  ci sto. Le categorie sono due ma ci sarà un unico vincitore:
"Ricette DOLCI (Torte da credenza, torte farcite, vassoi di dolcetti, biscotti ecc.) e Omaggi hand made (tutto quello che volete fare con le vostre fantastiche mani è davvero gradito, ma anche quello che arriva dalla mente e dal cuore, dall'estro come una poesia, un disegno, una fotografia ad esempio)" e io non so onestamente in quale categoria inserirmi visto che la ricetta di oggi è doppia però ho deciso che al di là dei dolcini voglio partecipare con questo goloso sciroppo di limoni hand made perfetto per granite e limonate lisce o frizzanti. Lo sciroppo lo prepara la mamma con i miei limoni e trovo sia perfetto anche da regalare magari acconciando un po' la bottiglia, nel mio caso ho scelto un cordino di cuoio con un piccolissimo limone di vetro da utilizzare successivamente come ciondolino. La ricetta di mamma, perfetta per utilizzare il succo dei limoni che residua dalla preparazione del limoncello (nel quale sono le bucce ad essere essenziali), è questa.
Sciroppo di limoni
Ingredienti:
1 litro di succo di limoni
1,8 Kg di zucchero semolato
Porre in una pentola il succo filtrato e lo zucchero portare ad ebollizione mescolando con un cucchiaio di legno, spegnere, lasciar intiepidire e imbottigliare.
Mi piace utilizzare il succo per fresche limonate che allungo con acqua frizzante e a cui aggiungo qualche goccia di succo di limone fresco che regala un po' di aspro.
Perfetta come bibita da merenda magari con questi piccoli bottoncini dolci farciti con dell'ottima confettura di fragole e limone
La base per i dolcini è sempre quella base delle Tortine soffici, solo che aromatizzo con scorza di limone metto una parte di succo di limone al posto dell'acqua e zucchero di canna invece di quello raffinato, è ottima anche  come base morbida da farcire con dell'ottima crema e frutta fresca a volontà. Nel mio caso ho farcito i dolcini con semplice e golosa confettura di fragole e limone TerraSole dell'azienda Ita_Ca di cui vi ho già parlato.

Fragole e limoni per dare il benvenuto alla primavera


Arrivo alla fine ma voglio partecipare anch'io al Giveaway "Le primavere" di Batuffolando, mi piace il tema e allora  ci sto. Le categorie sono due ma ci sarà un unico vincitore:
"Ricette DOLCI (Torte da credenza, torte farcite, vassoi di dolcetti, biscotti ecc.) e Omaggi hand made (tutto quello che volete fare con le vostre fantastiche mani è davvero gradito, ma anche quello che arriva dalla mente e dal cuore, dall'estro come una poesia, un disegno, una fotografia ad esempio)" e io non so onestamente in quale categoria inserirmi visto che la ricetta di oggi è doppia però ho deciso che al di là dei dolcini voglio partecipare con questo goloso sciroppo di limoni hand made perfetto per granite e limonate lisce o frizzanti. Lo sciroppo lo prepara la mamma con i miei limoni e trovo sia perfetto anche da regalare magari acconciando un po' la bottiglia, nel mio caso ho scelto un cordino di cuoio con un piccolissimo limone di vetro da utilizzare successivamente come ciondolino. La ricetta di mamma, perfetta per utilizzare il succo dei limoni che residua dalla preparazione del limoncello (nel quale sono le bucce ad essere essenziali), è questa.
Sciroppo di limoni
Ingredienti:
1 litro di succo di limoni
1,8 Kg di zucchero semolato
Porre in una pentola il succo filtrato e lo zucchero portare ad ebollizione mescolando con un cucchiaio di legno, spegnere, lasciar intiepidire e imbottigliare.
Mi piace utilizzare il succo per fresche limonate che allungo con acqua frizzante e a cui aggiungo qualche goccia di succo di limone fresco che regala un po' di aspro.
Perfetta come bibita da merenda magari con questi piccoli bottoncini dolci farciti con dell'ottima confettura di fragole e limone
La base per i dolcini è sempre quella base delle Tortine soffici, solo che aromatizzo con scorza di limone metto una parte di succo di limone al posto dell'acqua e zucchero di canna invece di quello raffinato, è ottima anche  come base morbida da farcire con dell'ottima crema e frutta fresca a volontà. Nel mio caso ho farcito i dolcini con semplice e golosa confettura di fragole e limone TerraSole dell'azienda Ita_Ca di cui vi ho già parlato.

2014-11-10

Scrigno di polenta con ripieno cremoso del bosco

 
Dalla bandierina che svetta e dà colore al piatto avrete già capito che questa è la mia seconda ricetta per il contest #noiCHEESEamo! - Il 3° contest dei Formaggi Svizzeri! di cui vi ho già parlato in un precedente post. La mia non è terra di polenta ma ricordo con estremo piacere che da piccola quando la nonna di tanto in tanto la preparava mi piaceva affondare il cucchiaio in quella densa e un po' granulosa crema giallo intenso, sempre abbondantemente condita con sughi rossi. Per anni non l'ho mangiata visto che la mamma non aveva in uso di prepararla ma con piacere sono tornata a questa preparazione che sa d'antico e rimanda ai climi freddi facendone, com'è mio stile ed abitudine, un uso creativo. 
Come condimento di questa polenta presentata a mo' di scrigno ho voluto, oltre al cremoso e compatto Gruyère DOP svizzero i profumi del bosco, funghi misti e tanto buon profumo di tartufo toscano grazie ad una crema tartufata bianca a base di funghi e tartufo bianchetto prodotta da Stefania Calugi, una vera eccellenza del settore. 
In Valdelsa, un territorio unico situato nel cuore della toscana Stefania Calugi, come già suo nonno Antonio faceva nella seconda metà dell’800 raccoglie il pregiato tartufo bianco di San Miniato. La passione è diventata attività quando nel 1987, nel cuore della campagna toscana, è nata la Stefania Calugi funghi e tartufi con l'obiettivo di creare prodotti genuini mantenendo i sapori di una volta. Di strada negli anni l'azienda ne ha fatta molta divenendo un marchio di assoluta qualità, presente in negozi, gastronomie e ristoranti prestigiosi. L'attenzione dell'azienda è oggi rivolta anche ai principali mercati esteri introducendo nelle proprie linee materie prime di origine toscana certificata e garantita.
Tornando alla mia ricetta anche se l'utilizzo dei funghi ultimamente mi fa un po' paura ritengo non sia il caso di chiudersi a riccio privandosi di cotanta bontà ma solo di affidarsi a mani esperti e di studiare quanto più possibile l'argomento per evitare errori fatali anche se non siamo noi direttamente a raccogliere
la materia prima ma solo a trasformarla in cucina. 
Trovo essenziale ed accurato il volume pubblicato in materia da 24 ORE Cultura Funghi di Régis Marcon 65 tipi di funghi, 140 tecniche, 100 ricette, piccola drogheria un mondo misterioso e variegato quello dei funghi non avrà più segreti dopo la lettura, anzi lo studio di questo completo volume.
 Régis Marcon mette al nostro servizio la sua esperienza in fatto di boschi e cucina condividendo con il lettore tutti i segreti e le tecniche per cucinare e conservare quello che rappresenta uno straordinario "cibo del benessere" ricco di vitamine e minerali e con proprietà anticancerogene. Il libro è una vera e propria enciclopedia con schede illustrate dedicate a ciascuna specie di fungo con le  informazioni necessarie per riconoscerle, cucinarle e ad apprezzarne le caratteristiche peculiari. Non mancano le tecniche per pulire, tagliare e cuocere i funghi senza rovinarli, spiegate passo passo da esaustive immagini in sequenza.
Completano il volume 100 raffinate ricette dall'antipasto al dessert complete di eleganti fotografie e
consigli sui vini più adatti ad accompagnare ciascuna ricetta. Originale la sezione dedicata alla dispensa con suggerimenti per conservare i funghi in vario modo per poterli gustare ogni giorno dell'anno.
Scrigno di polenta con ripieno cremoso del bosco
Ingredienti per 4 persone:
200 g di polenta precotta
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
250 g di funghi misti
150 g di formaggio 
Gruyère DOP 
1 vasetto di crema tartufata bianca
sale e pepe bianco
Preparare la polenta lasciandola abbastanza soda versarla in un contenitore rettangolare e lasciarla rapprendere. Intanto cuocere i funghi con olio, aglio e prezzemolo, salare, pepare, eliminare l'aglio, aggiungere alla preparazione la crema tartufata e il formaggio tritato con una grattugia a fori larghi. Intanto Tagliare la calotta superiore al rettangolo di polenta, scavarla lasciando intatti il fondo e i bordi e farcirla con il composto di funghi tartufo e formaggio. Adagiare lo scrigno e il suo coperchio vicino in una teglia e porre in forno a gratinare per 15-20 minuti, servire lo scrigno con il coperchio adagiato sopra. Se ne possono fare anche di singoli per un effetto ancora più sorprendente.
 

Scrigno di polenta con ripieno cremoso del bosco

 
Dalla bandierina che svetta e dà colore al piatto avrete già capito che questa è la mia seconda ricetta per il contest #noiCHEESEamo! - Il 3° contest dei Formaggi Svizzeri! di cui vi ho già parlato in un precedente post. La mia non è terra di polenta ma ricordo con estremo piacere che da piccola quando la nonna di tanto in tanto la preparava mi piaceva affondare il cucchiaio in quella densa e un po' granulosa crema giallo intenso, sempre abbondantemente condita con sughi rossi. Per anni non l'ho mangiata visto che la mamma non aveva in uso di prepararla ma con piacere sono tornata a questa preparazione che sa d'antico e rimanda ai climi freddi facendone, com'è mio stile ed abitudine, un uso creativo. 
Come condimento di questa polenta presentata a mo' di scrigno ho voluto, oltre al cremoso e compatto Gruyère DOP svizzero i profumi del bosco, funghi misti e tanto buon profumo di tartufo toscano grazie ad una crema tartufata bianca a base di funghi e tartufo bianchetto prodotta da Stefania Calugi, una vera eccellenza del settore. 
In Valdelsa, un territorio unico situato nel cuore della toscana Stefania Calugi, come già suo nonno Antonio faceva nella seconda metà dell’800 raccoglie il pregiato tartufo bianco di San Miniato. La passione è diventata attività quando nel 1987, nel cuore della campagna toscana, è nata la Stefania Calugi funghi e tartufi con l'obiettivo di creare prodotti genuini mantenendo i sapori di una volta. Di strada negli anni l'azienda ne ha fatta molta divenendo un marchio di assoluta qualità, presente in negozi, gastronomie e ristoranti prestigiosi. L'attenzione dell'azienda è oggi rivolta anche ai principali mercati esteri introducendo nelle proprie linee materie prime di origine toscana certificata e garantita.
Tornando alla mia ricetta anche se l'utilizzo dei funghi ultimamente mi fa un po' paura ritengo non sia il caso di chiudersi a riccio privandosi di cotanta bontà ma solo di affidarsi a mani esperti e di studiare quanto più possibile l'argomento per evitare errori fatali anche se non siamo noi direttamente a raccogliere
la materia prima ma solo a trasformarla in cucina. 
Trovo essenziale ed accurato il volume pubblicato in materia da 24 ORE Cultura Funghi di Régis Marcon 65 tipi di funghi, 140 tecniche, 100 ricette, piccola drogheria un mondo misterioso e variegato quello dei funghi non avrà più segreti dopo la lettura, anzi lo studio di questo completo volume.
 Régis Marcon mette al nostro servizio la sua esperienza in fatto di boschi e cucina condividendo con il lettore tutti i segreti e le tecniche per cucinare e conservare quello che rappresenta uno straordinario "cibo del benessere" ricco di vitamine e minerali e con proprietà anticancerogene. Il libro è una vera e propria enciclopedia con schede illustrate dedicate a ciascuna specie di fungo con le  informazioni necessarie per riconoscerle, cucinarle e ad apprezzarne le caratteristiche peculiari. Non mancano le tecniche per pulire, tagliare e cuocere i funghi senza rovinarli, spiegate passo passo da esaustive immagini in sequenza.
Completano il volume 100 raffinate ricette dall'antipasto al dessert complete di eleganti fotografie e
consigli sui vini più adatti ad accompagnare ciascuna ricetta. Originale la sezione dedicata alla dispensa con suggerimenti per conservare i funghi in vario modo per poterli gustare ogni giorno dell'anno.
Scrigno di polenta con ripieno cremoso del bosco
Ingredienti per 4 persone:
200 g di polenta precotta
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
250 g di funghi misti
150 g di formaggio 
Gruyère DOP 
1 vasetto di crema tartufata bianca
sale e pepe bianco
Preparare la polenta lasciandola abbastanza soda versarla in un contenitore rettangolare e lasciarla rapprendere. Intanto cuocere i funghi con olio, aglio e prezzemolo, salare, pepare, eliminare l'aglio, aggiungere alla preparazione la crema tartufata e il formaggio tritato con una grattugia a fori larghi. Intanto Tagliare la calotta superiore al rettangolo di polenta, scavarla lasciando intatti il fondo e i bordi e farcirla con il composto di funghi tartufo e formaggio. Adagiare lo scrigno e il suo coperchio vicino in una teglia e porre in forno a gratinare per 15-20 minuti, servire lo scrigno con il coperchio adagiato sopra. Se ne possono fare anche di singoli per un effetto ancora più sorprendente.
 

2014-11-03

Tramezzini di carne con Emmentaler Dop e prosciutto cotto

Piatti in foglia di palma e posate in legno SDG
Mettere le bandierine svizzere nel piatto mi porta sempre tanta gioia forse perché sono rosse, forse perché sono la prova che il piatto contiene uno dei buonissimi formaggi svizzeri, quel che è certo che al terzo contest Formaggi dalla Svizzera indetto in collaborazione con il blog Peperoni e Patate ho voluto proprio partecipare, quest'anno l'occasione non me la sono lasciata sfuggire. Il tema del contest #noiCHEESEamo! - Il 3° contest dei Formaggi Svizzeri!  richiedeva di mettere in campo due delle nostre ricette del cuore interpretate con  l'Emmentaler DOP (quello con i buchi) e Le Gruyère DOP (il compatto).
Un piatto del cuore per me è il polpettone, sempre confortevole e goloso con il suo ripieno fondente anche per i più piccoli. Ecco allora il polpettone in versione tramezzino per accontentare anche i più esigenti in fatto di stile. E se di stile si parla l'evento va festeggiato su una tavola di stagione degnamente apparecchiata per accogliere cotanta bontà.
Cesto del centrotavola ImballoREGALO.com, piatti in foglia di palma e posate in legno SDG
Ecco a voi signori la mia tavola degli gnomi.

Dovete sapere che questi gnometti vagano per casa mia da mesi, i bambini sono convinti che osservano e valutano i nostri comportamenti facendoci dei piccoli dispetti quando non ci comportiamo bene e allora gli gnomi meritavano un posto d'onore sulla nostra tavola autunnale in cui troneggia un centrotavola realizzato con  i bambini utilizzando rami e foglie secche come suggerito dal numero di ottobre del nostro insostituibile compagno di giochi e letture, il G-Baby delle Edizioni San Paolo che nel ricchissimo numero di ottobre ci proponeva questo giardino autunnale che noi abbiamo elaborato e arricchito a nostro modo.

Al posto delle tovagliette ho utilizzato delle mattonelle in pietra che richiamano i colori autunnali. Le stoviglie le ho scelte tutte naturali e biodegradabili, in foglia di palma i piatti rettangolari e in legno le posate. Sezioni di tronchi d'albero, ricci di castagne e i nostri mitici gnometti completano il quadro.
Eccovi adesso la prima ricetta per il concorso Formaggi dalla Svizzera in cui ho utilizzato il cremoso Emmentaler DOP accostato al buonissimo Prosciutto cotto Alta  Qualità di Terre Ducali. Ho scelto un vino gioioso e vivace per accompagnare con sprint questa gustosa ricetta il Costa del Sole - Bonarda di Marchese Adorno Wines.
Tramezzini di carne con Emmentaler Dop e prosciutto cotto
Ingredienti per 4-6 persone (12 tramezzini):
300 g di macinato bovino
1 panino raffermo
1 uovo
1 bicchiere di latte
2 cucchiaiate di formaggio grana grattugiato
1 puntina d'aglio
sale e pepe
150 g di Emmentaler Dop a fette sottili
120 g di Prosciutto cotto Alta Qualtà
2 cucchiai di farina
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
Ammollare il panino nel latte strizzarlo per bene e aggiungerlo alla carne, unire il grana, l'uovo, sale, pepe e una puntina d'aglio. Stendere il composto sottile su della carta forno dandogli la forma di un rettangolo. distribuire su metà carne  le fette di prosciutto e il formaggio. Coprire con l'altra metà. Lasciar rassodare in frigo per mezz'ora almeno, poi con un coltello affilato ricavare 12 tramezzini. Sistemare la forma triangolare con le mani facendo in modo che la carne si congiunga ai bordi lasciando il ripieno al centro. Passare i tramezzini nella farina e rosolarli a fuoco vivace in  un tegame con un fondo d'olio. Sfumare con il vino, lasciar evaporare e servire i tramezzini ben caldi accompagnandoli magari con spinaci saltati con aglio e olio.

Tramezzini di carne con Emmentaler Dop e prosciutto cotto

Piatti in foglia di palma e posate in legno SDG
Mettere le bandierine svizzere nel piatto mi porta sempre tanta gioia forse perché sono rosse, forse perché sono la prova che il piatto contiene uno dei buonissimi formaggi svizzeri, quel che è certo che al terzo contest Formaggi dalla Svizzera indetto in collaborazione con il blog Peperoni e Patate ho voluto proprio partecipare, quest'anno l'occasione non me la sono lasciata sfuggire. Il tema del contest #noiCHEESEamo! - Il 3° contest dei Formaggi Svizzeri!  richiedeva di mettere in campo due delle nostre ricette del cuore interpretate con  l'Emmentaler DOP (quello con i buchi) e Le Gruyère DOP (il compatto).
Un piatto del cuore per me è il polpettone, sempre confortevole e goloso con il suo ripieno fondente anche per i più piccoli. Ecco allora il polpettone in versione tramezzino per accontentare anche i più esigenti in fatto di stile. E se di stile si parla l'evento va festeggiato su una tavola di stagione degnamente apparecchiata per accogliere cotanta bontà.
Cesto del centrotavola ImballoREGALO.com, piatti in foglia di palma e posate in legno SDG
Ecco a voi signori la mia tavola degli gnomi.

Dovete sapere che questi gnometti vagano per casa mia da mesi, i bambini sono convinti che osservano e valutano i nostri comportamenti facendoci dei piccoli dispetti quando non ci comportiamo bene e allora gli gnomi meritavano un posto d'onore sulla nostra tavola autunnale in cui troneggia un centrotavola realizzato con  i bambini utilizzando rami e foglie secche come suggerito dal numero di ottobre del nostro insostituibile compagno di giochi e letture, il G-Baby delle Edizioni San Paolo che nel ricchissimo numero di ottobre ci proponeva questo giardino autunnale che noi abbiamo elaborato e arricchito a nostro modo.

Al posto delle tovagliette ho utilizzato delle mattonelle in pietra che richiamano i colori autunnali. Le stoviglie le ho scelte tutte naturali e biodegradabili, in foglia di palma i piatti rettangolari e in legno le posate. Sezioni di tronchi d'albero, ricci di castagne e i nostri mitici gnometti completano il quadro.
Eccovi adesso la prima ricetta per il concorso Formaggi dalla Svizzera in cui ho utilizzato il cremoso Emmentaler DOP accostato al buonissimo Prosciutto cotto Alta  Qualità di Terre Ducali. Ho scelto un vino gioioso e vivace per accompagnare con sprint questa gustosa ricetta il Costa del Sole - Bonarda di Marchese Adorno Wines.
Tramezzini di carne con Emmentaler Dop e prosciutto cotto
Ingredienti per 4-6 persone (12 tramezzini):
300 g di macinato bovino
1 panino raffermo
1 uovo
1 bicchiere di latte
2 cucchiaiate di formaggio grana grattugiato
1 puntina d'aglio
sale e pepe
150 g di Emmentaler Dop a fette sottili
120 g di Prosciutto cotto Alta Qualtà
2 cucchiai di farina
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
Ammollare il panino nel latte strizzarlo per bene e aggiungerlo alla carne, unire il grana, l'uovo, sale, pepe e una puntina d'aglio. Stendere il composto sottile su della carta forno dandogli la forma di un rettangolo. distribuire su metà carne  le fette di prosciutto e il formaggio. Coprire con l'altra metà. Lasciar rassodare in frigo per mezz'ora almeno, poi con un coltello affilato ricavare 12 tramezzini. Sistemare la forma triangolare con le mani facendo in modo che la carne si congiunga ai bordi lasciando il ripieno al centro. Passare i tramezzini nella farina e rosolarli a fuoco vivace in  un tegame con un fondo d'olio. Sfumare con il vino, lasciar evaporare e servire i tramezzini ben caldi accompagnandoli magari con spinaci saltati con aglio e olio.

2014-03-25

Cup-cake mimosa alla pera

Servizio tè Easy Life Design
Sono tante le motivazioni per cui un dolce si considera il dolce del cuore, ho riflettuto su questo concetto in occasione del contest I dolci del cuore di Dolci a gogo in collaborazione con Wald. Come si legge nel regolamento può essere dolce del cuore:
"Quello della nonna, della mamma, della zia…
Quello che vi ricorda un momento particolare della vostra vita...
Quello realizzato per una persona speciale (mamma, marito, figli, amici)
Quella che amate preparare per voi stesse e per la vostra famiglia come confort food...."
Io considero la base di questo dolce, che è quella del Ciambellone di Ady,  la mia ricetta dolce del cuore perché è quella che preparo senza ricettario e adatto ad ogni esigenza, torte, tortine, ripieni, non ripieni, colazioni, merende, compleanni, bianca, nera con frutta, cioccolato o marmellata. L'ho provata in infinite varianti e mai mi ha tradita, un grazie speciale ad Ady di Diario di una Passione che mi è entrata nel cuore da quando l'ho conosciuta ed a cui va tra l'altro il mio pensiero affettuoso in un momento per lei un po' difficile ed eccovi la mia ricetta in versione cup-cake mimosa alla pera. 
Perfetti e leggeri dolcini per l'ora del tè da gustare sorseggiando una tazza di tè alla vaniglia o al gelsomino, leggendo un buon libro. Io ve ne posso consigliare due che di recente hanno catturato la mia attenzione.
Il colore del tè è il titolo del romanzo di Hannah Tunnicliffe pubblicato da SonzognoUn'atmosfera particolare quella raccontata nel libro in cui una storia di rinascita prende vita da una cucina, quella del Lillian's, la sala da tè in puro stile Parigino che Grace apre nel cuore di Macao per dimenticare il dolore di un figlio desiderato e mai arrivato. Confidenze, ricette, rimpianti e passioni, storie di donne con origini e tradizioni differenti aiutano Grace a guardare alla vita con occhi diversi. Un'intenso profumo di macarons e di altre golosità mi hanno accompagnato nella lettura delle indimenticabili pagine di questo racconto di speranza fino alla realizzazione dei sogni di Grace.
I biscotti di Baudelaire non è un romanzo ma un racconto di vita fatto di ricordi, aneddoti, ricette e sapori della Parigi a cavallo tra le due guerre. E' stato scritto da Alice Babette Toklas e pubblicato negli Stati Uniti nel lontano 1954 con il titolo The Alice B. Toklas Cook Book, ripubblicato oggi da Bollati Boringhieri.
Americana trasferitasi a Parigi ai primi del novecento la Toklas insieme a Gertrude Stein, sua inseparabile compagna, tenne un celebre salotto frequentato dagli artisti dell’avanguardia storica francese e dai letterati statunitensi espatriati: Picasso, Picabia, Matisse, Braque, Fitzgerald, Sherwood Anderson, Hemingway, Thornton Wilder, Paul Bowles e tanti altri. Queste frequentazioni fanno delle memorie, non solo culinarie, raccolte da Alice nel libro un pezzo di storia. Un libro che si legge tuttavia amabilmente con la leggerezza di un romanzo per consultare le ricette e catturare i sapori amati da artisti e scrittori, ma soprattutto per rivivere l'atmosfera bohemienne della Parigi di quel tempo e di un ambiente davvero speciale in cui accentricità e grande arte la fanno da padroni.
Foto dal web che ritrae Alice B. Toklas e Gertrude Stein
A questo punto i miei pasticcini anno perso valore vero? Ma vi assicuro vale la pena provarli tanto più se utilizzate per arricchirli come nel mio caso dadini di Pera picciola sciroppata e Ratafià di pera Picciola di Lombardi &Visconti che hanno conferito al dolce un gusto e un profumo impareggiabili. 
Cup-cake mimosa alla pera
Ingredienti per 18 tortine:
250 g di farina
250 g di zucchero
130 ml di acqua
130 ml di olio di semi
30 ml di liquore alla pera
3 uova
1 bustina di lievito per dolci vanigliato Ar.Pa. Lieviti
per la crema:
2  tuorli
100 g di zucchero
35 g di farina 00
1 bustina di preparato Novacrema Ar.Pa. Lieviti
500 ml di latte fresco
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
per completare:
liquore alla pera
pere sciroppate
zucchero a velo Ar.Pa. Lieviti
Lavorare  con una frusta elettrica le uova con lo zucchero unire i liquidi (olio, acqua, liquore) e poi la farina setacciata con il lievito. Versare il composto negli stampini da muffin e infornare a 180° per 25-30 minuti (fare la prova stecchino prima di estrarli dal forno). Preparare la crema, mescolare tuorli, bustina di novacrema zucchero e farina, allungando il coposto con pochissimo latte. Scaladare il latte restante con la vaniglia ed aggiungerlo mescolando al composto di uova, portare sul fuoco dolc, sempre mescolando fino a far addensare la crema. Raffreddare ponendo la pentola in unaciocola d'acqua fredda continuando a mescolare. Togliere ai dolcini la parte centrale, scavandoli un po' per far posto al ripieno, spruzzare le basi con qualche goccia di liquore alla pera e riempirli di crema, aggiungere qualche dadino di pera e completare con le briciole ricavate tritatndo la parte di dolce eliminata. una spolverata di zucchero a velo ed il gioco è fatto.

Cup-cake mimosa alla pera

Servizio tè Easy Life Design
Sono tante le motivazioni per cui un dolce si considera il dolce del cuore, ho riflettuto su questo concetto in occasione del contest I dolci del cuore di Dolci a gogo in collaborazione con Wald. Come si legge nel regolamento può essere dolce del cuore:
"Quello della nonna, della mamma, della zia…
Quello che vi ricorda un momento particolare della vostra vita...
Quello realizzato per una persona speciale (mamma, marito, figli, amici)
Quella che amate preparare per voi stesse e per la vostra famiglia come confort food...."
Io considero la base di questo dolce, che è quella del Ciambellone di Ady,  la mia ricetta dolce del cuore perché è quella che preparo senza ricettario e adatto ad ogni esigenza, torte, tortine, ripieni, non ripieni, colazioni, merende, compleanni, bianca, nera con frutta, cioccolato o marmellata. L'ho provata in infinite varianti e mai mi ha tradita, un grazie speciale ad Ady di Diario di una Passione che mi è entrata nel cuore da quando l'ho conosciuta ed a cui va tra l'altro il mio pensiero affettuoso in un momento per lei un po' difficile ed eccovi la mia ricetta in versione cup-cake mimosa alla pera. 
Perfetti e leggeri dolcini per l'ora del tè da gustare sorseggiando una tazza di tè alla vaniglia o al gelsomino, leggendo un buon libro. Io ve ne posso consigliare due che di recente hanno catturato la mia attenzione.
Il colore del tè è il titolo del romanzo di Hannah Tunnicliffe pubblicato da SonzognoUn'atmosfera particolare quella raccontata nel libro in cui una storia di rinascita prende vita da una cucina, quella del Lillian's, la sala da tè in puro stile Parigino che Grace apre nel cuore di Macao per dimenticare il dolore di un figlio desiderato e mai arrivato. Confidenze, ricette, rimpianti e passioni, storie di donne con origini e tradizioni differenti aiutano Grace a guardare alla vita con occhi diversi. Un'intenso profumo di macarons e di altre golosità mi hanno accompagnato nella lettura delle indimenticabili pagine di questo racconto di speranza fino alla realizzazione dei sogni di Grace.
I biscotti di Baudelaire non è un romanzo ma un racconto di vita fatto di ricordi, aneddoti, ricette e sapori della Parigi a cavallo tra le due guerre. E' stato scritto da Alice Babette Toklas e pubblicato negli Stati Uniti nel lontano 1954 con il titolo The Alice B. Toklas Cook Book, ripubblicato oggi da Bollati Boringhieri.
Americana trasferitasi a Parigi ai primi del novecento la Toklas insieme a Gertrude Stein, sua inseparabile compagna, tenne un celebre salotto frequentato dagli artisti dell’avanguardia storica francese e dai letterati statunitensi espatriati: Picasso, Picabia, Matisse, Braque, Fitzgerald, Sherwood Anderson, Hemingway, Thornton Wilder, Paul Bowles e tanti altri. Queste frequentazioni fanno delle memorie, non solo culinarie, raccolte da Alice nel libro un pezzo di storia. Un libro che si legge tuttavia amabilmente con la leggerezza di un romanzo per consultare le ricette e catturare i sapori amati da artisti e scrittori, ma soprattutto per rivivere l'atmosfera bohemienne della Parigi di quel tempo e di un ambiente davvero speciale in cui accentricità e grande arte la fanno da padroni.
Foto dal web che ritrae Alice B. Toklas e Gertrude Stein
A questo punto i miei pasticcini anno perso valore vero? Ma vi assicuro vale la pena provarli tanto più se utilizzate per arricchirli come nel mio caso dadini di Pera picciola sciroppata e Ratafià di pera Picciola di Lombardi &Visconti che hanno conferito al dolce un gusto e un profumo impareggiabili. 
Cup-cake mimosa alla pera
Ingredienti per 18 tortine:
250 g di farina
250 g di zucchero
130 ml di acqua
130 ml di olio di semi
30 ml di liquore alla pera
3 uova
1 bustina di lievito per dolci vanigliato Ar.Pa. Lieviti
per la crema:
2  tuorli
100 g di zucchero
35 g di farina 00
1 bustina di preparato Novacrema Ar.Pa. Lieviti
500 ml di latte fresco
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
per completare:
liquore alla pera
pere sciroppate
zucchero a velo Ar.Pa. Lieviti
Lavorare  con una frusta elettrica le uova con lo zucchero unire i liquidi (olio, acqua, liquore) e poi la farina setacciata con il lievito. Versare il composto negli stampini da muffin e infornare a 180° per 25-30 minuti (fare la prova stecchino prima di estrarli dal forno). Preparare la crema, mescolare tuorli, bustina di novacrema zucchero e farina, allungando il coposto con pochissimo latte. Scaladare il latte restante con la vaniglia ed aggiungerlo mescolando al composto di uova, portare sul fuoco dolc, sempre mescolando fino a far addensare la crema. Raffreddare ponendo la pentola in unaciocola d'acqua fredda continuando a mescolare. Togliere ai dolcini la parte centrale, scavandoli un po' per far posto al ripieno, spruzzare le basi con qualche goccia di liquore alla pera e riempirli di crema, aggiungere qualche dadino di pera e completare con le briciole ricavate tritatndo la parte di dolce eliminata. una spolverata di zucchero a velo ed il gioco è fatto.

2013-11-22

OLIO CARLI: Aiuto Chef Cercasi

Il post di oggi è dedicato ai miei colleghi food blogger, ai blogger in genere e a tutti gli appassionati di gusto e il messaggio è "Basta postare è arrivato il momento di cucinare". Non è il mio caso ragazzi, che mouse e tastiera mi bastano per il momento, ma so che molti di voi sognano una vera cucina in cui mettersi alla prova e dimostrare quanto realmente valgono. Se siete tra questi è arrivato Aiuto Chef Cercasi il nuovo contest firmato Olio Carli che mette in palio per chi risulterà il più preparato una giornata di workshop nella cucina del noto chef Davide Oldani e un ricco assortimento di prodotti Olio Carli. Per i votanti ci saranno appetitosi premi come il "Ricettario Fratelli Carli" e gustosi assaggi saranno riservati anche ai selezionati dalla giuria di qualità e ai finalisti. Se vi ho incuriositi guardatevi il video e leggetevi il regolamento completo, vedrete che la procedura di autenticazione del blog non è affatto complicata.
Basta caricare la ricetta inserendo titolo, foto originale, tempo di preparazione e di cottura, portata, ingredienti e preparazione. Confermato il caricamento la piattaforma genera un'immagine contenente titolo e foto della ricetta, nome e logo del concorso e username del partecipante e la invia per e-mail all'iscritto che potrà quindi pubblicarla nel proprio blog utilizzando l'immagine generata dalla piattaforma. Dopo aver pubblicato si accede nuovamente alla piattaforma si effettua il log-in, si accede alla sezione Conferma URL ricetta e si inserisce l'URL del post pubblicato nel blog. Una volta ottenuta la conferma, la ricetta è sottoposta a moderazione e approvata dal team Fratelli Carli. 
Io ho una paura tremenda di lasciare la tastiera, il mouse e la mia piccola rassicurante cucina per cui sto ancora pensando se iscrivermi o meno però, con il video spero di stimolare voi che siete più coraggiosi a farlo. Dico a tutti ma in particolare penso a Milena, a Luca e Sabrina, a Francesca, a Mirtill@, a Clara a ltri amici blogger che invito a iscriversi, io voterò senz'altro.
Detto ciò una ricetta ve la voglio lasciare - e non è una ricetta a caso questa signori - è la ricetta con la quale ho preso per la gola il mio fidanzato, oggi mio marito. E' la ricetta che son sicura non tema confronti, se gli assaggiatori sono i miei congiunti ovviamente. E' la pasta dell'università (così noi continuiamo a chiamarla in ricordo del periodo in cui la prepararvo sempre), la cosa bella è che oggi piace anche ai miei bambini. Nell'originale si aggiungeva la panna al sugo ma l'ho sostiuita con della mozzarella non perché la panna non sia più alla moda in cucina, ma davvero perché il risultato finale è ancora migliore. La salsiccia che va utilizzata è quella Calabra DOP, piccante ci sta benissimo ma nel mio caso dolce perché anche i bambini gradiscono. Nella ricetta ci va un olio extravergine di qualità, mi raccomando, nel mio caso proprio l'Olio Carli
Pasta dell'università
Ingredienti per 4 persone:
400 g di trofie o mezze maniche 
1/2 cipolla bionda
olio extravergine d'oliva
250 ml di passata di pomodoro
basilico
2 zucchine
150 g di Salsiccia Calabra DOP
150 g di fiordilatte
parmigiano grattugiato
sale 
Affettare a rondelle sottili la salsiccia e le zucchine, soffriggerle con la cipolla tritata e un filo d'olio, unire la passata di pomodoro e mezzo bicchiere d'acqua e lasciar restringere il sugo, salare e aromatizzare con foglie di basilico. Lassare la pasta e frullare la mozzarella con un filo d'oilo. Condire la pasta con il sugo e la mozzarella frullata. Servire ben caldo con il parmigiano grattugiato.
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