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2016-03-02

Pitta ripiena di rape e salsiccia


"I vu dua rop?" tradotto letteralmente "le vuoi due rape?" frase che chi è delle mie parti si è sentita rivolgere innumerevoli volte, e si perché la rape (o meglio le cime di rape) d'inverno abbondano nei nostri campi, seminate a spaglio vengono fuori a iosa e anche se si acquistano da ogni fruttivendolo, più spesso capita che te ne regalino parenti, vicini ed amici che ne hanno d'avanzo. Sulle tavole calabresi invernali, soprattutto in quelle conviviali, non manca mai un piatto di rape e salsiccia, cibo semplice e sempre gradito gettonatissimo se racchiuso in una bella pitta (il pane piatto a ruota tipico del nostro territorio) meglio se casereccia. Io le rape e la salsiccia le ho racchiuse in un involucro di pasta di pane a farne una torta salata che ricorda nel gusto la pitta con rape e salsiccia.Ingredienti
Per la base:
300 g di farina
130 g di acqua
25 g di olio di oliva
12 g di lievito di birra
1 cucchiaino raso di sale
Per il ripieno:
500 g di rape mondate
2 salsicce fresche
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
peperoncino
sale
Preparare la base impastando la farina con il lievito sciolto nell'acqua, l'olio e il sale lasciarla riposare 30-40 minuti. Mondare le rape asportando le parti più coriacee del gambo e le foglie meno tenere, lavarle per bene e ancora gocciolanti metterle in padella con un fondo d'olio, l'aglio e il sale, coprire e lasciar stufare (si ridurranno molto di volume). Aggiungere il peperoncino. Sgranare la salsiccia e dorarla in padella, unirla alle rape tenendone un po' da parte.
Stendere la pasta e foderare con essa la tortiera, facendone sporgere un po' oltre il bordo.
Riempire il fondo con le rape e salsiccia, aggiungere sopra la salsiccia restante e riversare la pasta eccedente verso il centro. Cuocere in forno ben caldo, 200° fino a doratura.
Se vi è venuta voglia di mettere su un orticello magari coltivando anche voi le rape da cucinare con la salsiccia vi do' un piccolo suggerimento letterario per ottenere un orto da invidia con poca fatica...io, manuale e tabelle alla mano, mi sto già organizzando per realizzare il mio orto sinergico.
Per coltivazione sinergica s'intende quella coltivazione in cui il terreno è un po' lasciato a sé stesso, ai suoi ritmi e scambi biodinamici, che ne aumentano la fertilità con limitato intervento umano finalizzato solo a garantire il mantenimento degli equilibri naturali. Un orto sinergico rispetto ad uno tradizionale costa meno fatica e rende molto di più, ecco perché si tratta di un fenomeno in espansione. Se l'argomento vi può interessare troverete prezioso Orto sinergico tanto con poco di Loredana e Sandra Conti, un manualetto tascabile edito da Stampa Alternativa in cui troverete tutto ma proprio tutto spiegato in modo semplice su come realizzare un orto sinergico dai risultati strabilianti. Nel libro anche i principi dell'orticoltura terapeutica, ottimo strumento riabilitativo che raccoglie sempre più fan, non manca neppure una sezione dedicata alla conservazione dei prodotti, insomma è davvero uno strumento indispensabile per avvicinarsi a quest'arte.

Pitta ripiena di rape e salsiccia


"I vu dua rop?" tradotto letteralmente "le vuoi due rape?" frase che chi è delle mie parti si è sentita rivolgere innumerevoli volte, e si perché la rape (o meglio le cime di rape) d'inverno abbondano nei nostri campi, seminate a spaglio vengono fuori a iosa e anche se si acquistano da ogni fruttivendolo, più spesso capita che te ne regalino parenti, vicini ed amici che ne hanno d'avanzo. Sulle tavole calabresi invernali, soprattutto in quelle conviviali, non manca mai un piatto di rape e salsiccia, cibo semplice e sempre gradito gettonatissimo se racchiuso in una bella pitta (il pane piatto a ruota tipico del nostro territorio) meglio se casereccia. Io le rape e la salsiccia le ho racchiuse in un involucro di pasta di pane a farne una torta salata che ricorda nel gusto la pitta con rape e salsiccia.Ingredienti
Per la base:
300 g di farina
130 g di acqua
25 g di olio di oliva
12 g di lievito di birra
1 cucchiaino raso di sale
Per il ripieno:
500 g di rape mondate
2 salsicce fresche
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
peperoncino
sale
Preparare la base impastando la farina con il lievito sciolto nell'acqua, l'olio e il sale lasciarla riposare 30-40 minuti. Mondare le rape asportando le parti più coriacee del gambo e le foglie meno tenere, lavarle per bene e ancora gocciolanti metterle in padella con un fondo d'olio, l'aglio e il sale, coprire e lasciar stufare (si ridurranno molto di volume). Aggiungere il peperoncino. Sgranare la salsiccia e dorarla in padella, unirla alle rape tenendone un po' da parte.
Stendere la pasta e foderare con essa la tortiera, facendone sporgere un po' oltre il bordo.
Riempire il fondo con le rape e salsiccia, aggiungere sopra la salsiccia restante e riversare la pasta eccedente verso il centro. Cuocere in forno ben caldo, 200° fino a doratura.
Se vi è venuta voglia di mettere su un orticello magari coltivando anche voi le rape da cucinare con la salsiccia vi do' un piccolo suggerimento letterario per ottenere un orto da invidia con poca fatica...io, manuale e tabelle alla mano, mi sto già organizzando per realizzare il mio orto sinergico.
Per coltivazione sinergica s'intende quella coltivazione in cui il terreno è un po' lasciato a sé stesso, ai suoi ritmi e scambi biodinamici, che ne aumentano la fertilità con limitato intervento umano finalizzato solo a garantire il mantenimento degli equilibri naturali. Un orto sinergico rispetto ad uno tradizionale costa meno fatica e rende molto di più, ecco perché si tratta di un fenomeno in espansione. Se l'argomento vi può interessare troverete prezioso Orto sinergico tanto con poco di Loredana e Sandra Conti, un manualetto tascabile edito da Stampa Alternativa in cui troverete tutto ma proprio tutto spiegato in modo semplice su come realizzare un orto sinergico dai risultati strabilianti. Nel libro anche i principi dell'orticoltura terapeutica, ottimo strumento riabilitativo che raccoglie sempre più fan, non manca neppure una sezione dedicata alla conservazione dei prodotti, insomma è davvero uno strumento indispensabile per avvicinarsi a quest'arte.

2016-01-09

Finocchi gratinati al grana in crosta di piadina al farro

Tessuto Busatti
Con le vacanze di Natale non è che vi siete dimenticati di Chef Rubio? La raccolta de Le ricette di Unti e Bisunti va avanti in edicola con la Gazzetta dello Sport. Ancora troviamo il numero dedicato alle Verdure, ma se vi siete persi Torte salate e sformati o Riso e cereali usciti nelle scorse settimane, non vi resta che ordinare gli arretrati, come me del resto. Come al solito Chef Rubio attinge in tutta Italia per consegnarci piatti della tradizione che non siamo magari più abituati a preparare visto che i moderni ritmi ci portano verso cibi semplici o già pronti. Io vi propongo una via di mezzo, un piatto semplice a base di verdure di stagione preparato in quattro e quattro otto che rimane però genuino. I finocchi gratinati sono un piatto sano e gustoso in questa versione risultano un pasto completo visto che sono adagiati in un involucro di piadina al farro divenendo da contorno torta salata e quindi piatto unico.
Ingredienti :
1 piadina al farro*
2 finocchi
1 cipolla bionda
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di latte
20 g di burro
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe
Pulire e tagliare a spicchi i finocchi, affettare la cipolla e appassirla in un tegame con un fondo d'olio, aggiungere i finocchi e lasciar cuocere unendo un mestolo d'acqua, salare e pepare.
Imburrare generosamente la teglia, bagnare la piadina con il latte e disporla in teglia. Versare sopra i finocchi, il parmigiano e il burro restante a fiocchetti, infornare finché prenderanno un colore dorato.
* Ho utilizzato la piadina artigianale con farina di farro Artigianpiada

Finocchi gratinati al grana in crosta di piadina al farro

Tessuto Busatti
Con le vacanze di Natale non è che vi siete dimenticati di Chef Rubio? La raccolta de Le ricette di Unti e Bisunti va avanti in edicola con la Gazzetta dello Sport. Ancora troviamo il numero dedicato alle Verdure, ma se vi siete persi Torte salate e sformati o Riso e cereali usciti nelle scorse settimane, non vi resta che ordinare gli arretrati, come me del resto. Come al solito Chef Rubio attinge in tutta Italia per consegnarci piatti della tradizione che non siamo magari più abituati a preparare visto che i moderni ritmi ci portano verso cibi semplici o già pronti. Io vi propongo una via di mezzo, un piatto semplice a base di verdure di stagione preparato in quattro e quattro otto che rimane però genuino. I finocchi gratinati sono un piatto sano e gustoso in questa versione risultano un pasto completo visto che sono adagiati in un involucro di piadina al farro divenendo da contorno torta salata e quindi piatto unico.
Ingredienti :
1 piadina al farro*
2 finocchi
1 cipolla bionda
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di latte
20 g di burro
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe
Pulire e tagliare a spicchi i finocchi, affettare la cipolla e appassirla in un tegame con un fondo d'olio, aggiungere i finocchi e lasciar cuocere unendo un mestolo d'acqua, salare e pepare.
Imburrare generosamente la teglia, bagnare la piadina con il latte e disporla in teglia. Versare sopra i finocchi, il parmigiano e il burro restante a fiocchetti, infornare finché prenderanno un colore dorato.
* Ho utilizzato la piadina artigianale con farina di farro Artigianpiada

2014-11-13

Torta salata del nord

Piatti anche nella foto in basso La Porcellana Bianca, tessuti Busatti

Ora vi spiego il titolo del post. Datemi tempo...so che state pensando ai wurstel e in fondo torto non avete ma per questo nord dovete andare sempre a nord, nel nord Europa perché quei wurstel lì sono di salmone. Le patate, il salmone affumicato, il burro della sfoglia...a me fanno pensare al nord ecco perché la mia si chiama Torta salata del nord.


I wurstel di salmone affumicato e il buon salmone Scozzese affumicato con legno di faggio che ho messo nel ripieno della torta sono dei prodotti Fjord che mi hanno incuriosita ed attratta portandomi alla realizzazione di questa torta dal gusto burroso e affumicato.
Come sapete sono una gran curiosa e allora quando ho saputo che la Fjord produceva dei wurstel di salmone non ho potuto proprio resistere alla tentazione di provarli. Dal 1969 la famiglia Pellin lavora in quest'ambito con una dedizione tale da divenire dopo appena un quarantennio  di attività l'azienda di maggiore e riconosciuta qualità non solo in Italia ma in tutta Europa nel settore del "salmone affumicato". L'altissima qualità della materia prima lavorata e gli ambienti tecnologicamente ed igienicamente all'avanguardia in cui opera personale altamente preparato hanno fatto dell'azienda di Busto Arsizio un baluardo del Made in Italy.
Tanti i prodotti distribuiti anche estremamente particolari, di alcuni magari vi parlerò nel prosieguo.
Si potrebbe accompagnare questa golosa torta con un vino ma secondo me con una buona birra artigianale sarebbe davvero il massimo. 
Vi consiglio a tal proposito di fermarvi a nord scegliendo magari un'etichetta storica dell'Alto Adige. Ritengo ci sia molto da imparare dall'arte birraria del Tirolo che nel 1880 contava già 27 birrifici. Se la cosa suscita in voi, come già in me quando ebbi l'occasione di visitare lo storico birrificio della Forst di Lagundo, qualche interesse vi consiglio una recente ed affascinante pubblicazione della casa editrice Raetia La birra in Alto Adige in cui oltre alla cronaca dell'arte birraria nella regione altoatesina dagli albori fino ai moderni birrifici artigianali vi sono inconsuete ricette a base di birra. La bella grafica e il ricchissimo corredo fotografico di cui è dotato il volume lo rendono un libro godibilissimo perfetto per conoscere un pezzo di storia e di cultura della regione forse più affascinante d'Italia.
Le ricette con le patate sono inesauribili ed anche questa torta ne sfrutta il neutro sapore e la perfetta consistenza per fare da base al gusto del salmone nel ripieno che diviene cremoso ed avvolgente.
Torta salata del nord

Ingredienti:
2 basi di pasta sfoglia fresca (una tonda e una rettangolare)
4 wurstel al salmone
500 g di patate 
100 g di primosale
100 g di salmone affumicato
1 uovo
20 g di burro
sale e pepe
2 cucchiaiate pangrattato
Lessare le patate, pelarle e schiacciate, aggiungere l'uovo, il burro, sale e pepe. Unire il primosale a cubetti e il salmone a striscioline.
Stendere una sfoglia in teglia cospargere con metà pangrattato e adagiarvi il ripieno di patate, avvolgere i wurstel nella restante sfoglia formando un rotolino e tagliarlo a fette. Coprire la superficie della torta con i rotolini, pennellare con l'uovo e cospargere con il restante pangrattato. Infornare a 190° fino a doratura.

Torta salata del nord

Piatti anche nella foto in basso La Porcellana Bianca, tessuti Busatti

Ora vi spiego il titolo del post. Datemi tempo...so che state pensando ai wurstel e in fondo torto non avete ma per questo nord dovete andare sempre a nord, nel nord Europa perché quei wurstel lì sono di salmone. Le patate, il salmone affumicato, il burro della sfoglia...a me fanno pensare al nord ecco perché la mia si chiama Torta salata del nord.


I wurstel di salmone affumicato e il buon salmone Scozzese affumicato con legno di faggio che ho messo nel ripieno della torta sono dei prodotti Fjord che mi hanno incuriosita ed attratta portandomi alla realizzazione di questa torta dal gusto burroso e affumicato.
Come sapete sono una gran curiosa e allora quando ho saputo che la Fjord produceva dei wurstel di salmone non ho potuto proprio resistere alla tentazione di provarli. Dal 1969 la famiglia Pellin lavora in quest'ambito con una dedizione tale da divenire dopo appena un quarantennio  di attività l'azienda di maggiore e riconosciuta qualità non solo in Italia ma in tutta Europa nel settore del "salmone affumicato". L'altissima qualità della materia prima lavorata e gli ambienti tecnologicamente ed igienicamente all'avanguardia in cui opera personale altamente preparato hanno fatto dell'azienda di Busto Arsizio un baluardo del Made in Italy.
Tanti i prodotti distribuiti anche estremamente particolari, di alcuni magari vi parlerò nel prosieguo.
Si potrebbe accompagnare questa golosa torta con un vino ma secondo me con una buona birra artigianale sarebbe davvero il massimo. 
Vi consiglio a tal proposito di fermarvi a nord scegliendo magari un'etichetta storica dell'Alto Adige. Ritengo ci sia molto da imparare dall'arte birraria del Tirolo che nel 1880 contava già 27 birrifici. Se la cosa suscita in voi, come già in me quando ebbi l'occasione di visitare lo storico birrificio della Forst di Lagundo, qualche interesse vi consiglio una recente ed affascinante pubblicazione della casa editrice Raetia La birra in Alto Adige in cui oltre alla cronaca dell'arte birraria nella regione altoatesina dagli albori fino ai moderni birrifici artigianali vi sono inconsuete ricette a base di birra. La bella grafica e il ricchissimo corredo fotografico di cui è dotato il volume lo rendono un libro godibilissimo perfetto per conoscere un pezzo di storia e di cultura della regione forse più affascinante d'Italia.
Le ricette con le patate sono inesauribili ed anche questa torta ne sfrutta il neutro sapore e la perfetta consistenza per fare da base al gusto del salmone nel ripieno che diviene cremoso ed avvolgente.
Torta salata del nord

Ingredienti:
2 basi di pasta sfoglia fresca (una tonda e una rettangolare)
4 wurstel al salmone
500 g di patate 
100 g di primosale
100 g di salmone affumicato
1 uovo
20 g di burro
sale e pepe
2 cucchiaiate pangrattato
Lessare le patate, pelarle e schiacciate, aggiungere l'uovo, il burro, sale e pepe. Unire il primosale a cubetti e il salmone a striscioline.
Stendere una sfoglia in teglia cospargere con metà pangrattato e adagiarvi il ripieno di patate, avvolgere i wurstel nella restante sfoglia formando un rotolino e tagliarlo a fette. Coprire la superficie della torta con i rotolini, pennellare con l'uovo e cospargere con il restante pangrattato. Infornare a 190° fino a doratura.

2013-10-16

Tarte tatin ai funghi

Piatto e tovagliolino Easy Life Design, tessuto Busatti
Dopo la mia floreale tavola d'ispirazione francese eccomi  ancora con un piatto che evoca la France, una tarte tatin che normalmente si prepara con le mele e che invece ho voluto realizzare con prodotti di stagione e rigorosamente italiani. Mi frullava da un po' per la testa l'idea di una tatin salata e siccome adesso è periodo di funghi ho pensato di unire le due cose.
Non volevo utilizzare una normale pasta sfoglia di quelle pronte e allora mi sono lasciata ispirare (ma solo ispirare che poi ci ho messo molto del mio) da qualcuno che con gli impasti ama giocare Sergio Barzetti che nel suo ultimo libro Cucinare è un gioco pubblicato da Mondadori di impasti insoliti profumati da erbe aromatiche ce ne presenta qualcuno. E' un libro ricchissimo che mette il sorriso e la voglia di cucinare, sfogliando le pagine di Cucinare è un gioco si sente quasi il profumo dei piatti, semplici e ottimamente eseguiti ma con quel guizzo di fantasia che è tipico dell'autore. Ci sono le ricette base della tradizione anche quelle semplici che diamo spesso per scontate e poi ci sono tante belle innovazioni da copiare o da stravolgere come nel mio caso. Ecco come Sergio ci presenta il suo libro:"In queste pagine troverete consigli, spunti, trucchi, ricette rapide o elaborate e tantissime curiosità in uno stile che amo definire: semplice ma non banale!e dove non può mancare mai...qualche foglia di alloro!"La cosa bella è che il libro mantiene le promesse e diventa davvero un viaggio alla scoperta di quanto può essere divertente cucinare. 
Anch'io animata dal messaggio positivo trasmesso da Barzetti e consapevole di divertirmi nel realizzare questo piatto (in cui non ho mancato di mettere la foglia d'alloro) ho giocato sull'impasto base della mia brisèe sfogliata cui ho aggiunto prezzemolo tritato per un'impasto profumato e colorato. Per completare e rendere ancora più appetitosa la torta l'ho cosparsa di caciotta Settecolli Alibrandi.
Tarte Tatin ai funghi
Ingredienti
Per la brisèe sfogliata al prezzemolo:
250 g di farina 00
150 g di burro freddo
80 g di acqua fredda
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
sale
Per il ripieno:
400 g di funghi misti con porcini
1 spicchio d'aglio
1 foglia d'alloro 
olio extravergine d'oliva 
prezzemolo
sale e pepe bianco
1 noce di burro
caciotta mista 
Frullare il prezzemolo e l' aglio, unire il burro freddo a tocchetti, la farina e un pizzico di sale, infine l'acqua fredda. Frullare velocemente senza surriscaldare l'impasto poi raccogliere con le mani e formare un panetto rettangolare. Lasciare l'impasto a riposare in frigo per mezz'ora poi stenderlo in un rettangolo grande e piegarlo a tre ponendo l'impasto in freezer per dieci minuti. Ripetere l'operazione per tre volte poi stendere la sfoglia e ricavarne un disco 1 cm più largo della teglia (utilizzare una teglia 24 -26 cm perfetta per le dosi indicate) 
Scaldare olio e burro con lo spicchio d'aglio intero, la foglia d'alloro e i gambi di prezzemolo tritato, saltarvi i funghi, salare, pepare.
Disporre nella teglia un foglio di carta forno, versarvi sopra i funghi disponendoli stesi su tutto il fondo e coprire con la sfoglia di brisèe. Infornare a 180° finché la pasta risulterà dorata e gonfia. Sformare capovolgendo la torta. Cospargerla ancora calda di caciotta grattugiata grossolanamente e prezzemolo tritato.
Per accompagnare questo piatto non poteva mancare un buon vino. Io ho scelto uno Gjubial Chardonnay Frizzante dei Principi di Porcìa un vino allegro dalla bollicina leggera per un inconsueto abbinamento.

Tarte tatin ai funghi

Piatto e tovagliolino Easy Life Design, tessuto Busatti
Dopo la mia floreale tavola d'ispirazione francese eccomi  ancora con un piatto che evoca la France, una tarte tatin che normalmente si prepara con le mele e che invece ho voluto realizzare con prodotti di stagione e rigorosamente italiani. Mi frullava da un po' per la testa l'idea di una tatin salata e siccome adesso è periodo di funghi ho pensato di unire le due cose.
Non volevo utilizzare una normale pasta sfoglia di quelle pronte e allora mi sono lasciata ispirare (ma solo ispirare che poi ci ho messo molto del mio) da qualcuno che con gli impasti ama giocare Sergio Barzetti che nel suo ultimo libro Cucinare è un gioco pubblicato da Mondadori di impasti insoliti profumati da erbe aromatiche ce ne presenta qualcuno. E' un libro ricchissimo che mette il sorriso e la voglia di cucinare, sfogliando le pagine di Cucinare è un gioco si sente quasi il profumo dei piatti, semplici e ottimamente eseguiti ma con quel guizzo di fantasia che è tipico dell'autore. Ci sono le ricette base della tradizione anche quelle semplici che diamo spesso per scontate e poi ci sono tante belle innovazioni da copiare o da stravolgere come nel mio caso. Ecco come Sergio ci presenta il suo libro:"In queste pagine troverete consigli, spunti, trucchi, ricette rapide o elaborate e tantissime curiosità in uno stile che amo definire: semplice ma non banale!e dove non può mancare mai...qualche foglia di alloro!"La cosa bella è che il libro mantiene le promesse e diventa davvero un viaggio alla scoperta di quanto può essere divertente cucinare. 
Anch'io animata dal messaggio positivo trasmesso da Barzetti e consapevole di divertirmi nel realizzare questo piatto (in cui non ho mancato di mettere la foglia d'alloro) ho giocato sull'impasto base della mia brisèe sfogliata cui ho aggiunto prezzemolo tritato per un'impasto profumato e colorato. Per completare e rendere ancora più appetitosa la torta l'ho cosparsa di caciotta Settecolli Alibrandi.
Tarte Tatin ai funghi
Ingredienti
Per la brisèe sfogliata al prezzemolo:
250 g di farina 00
150 g di burro freddo
80 g di acqua fredda
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
sale
Per il ripieno:
400 g di funghi misti con porcini
1 spicchio d'aglio
1 foglia d'alloro 
olio extravergine d'oliva 
prezzemolo
sale e pepe bianco
1 noce di burro
caciotta mista 
Frullare il prezzemolo e l' aglio, unire il burro freddo a tocchetti, la farina e un pizzico di sale, infine l'acqua fredda. Frullare velocemente senza surriscaldare l'impasto poi raccogliere con le mani e formare un panetto rettangolare. Lasciare l'impasto a riposare in frigo per mezz'ora poi stenderlo in un rettangolo grande e piegarlo a tre ponendo l'impasto in freezer per dieci minuti. Ripetere l'operazione per tre volte poi stendere la sfoglia e ricavarne un disco 1 cm più largo della teglia (utilizzare una teglia 24 -26 cm perfetta per le dosi indicate) 
Scaldare olio e burro con lo spicchio d'aglio intero, la foglia d'alloro e i gambi di prezzemolo tritato, saltarvi i funghi, salare, pepare.
Disporre nella teglia un foglio di carta forno, versarvi sopra i funghi disponendoli stesi su tutto il fondo e coprire con la sfoglia di brisèe. Infornare a 180° finché la pasta risulterà dorata e gonfia. Sformare capovolgendo la torta. Cospargerla ancora calda di caciotta grattugiata grossolanamente e prezzemolo tritato.
Per accompagnare questo piatto non poteva mancare un buon vino. Io ho scelto uno Gjubial Chardonnay Frizzante dei Principi di Porcìa un vino allegro dalla bollicina leggera per un inconsueto abbinamento.

2013-09-19

Tra giallo e noir la mia Quiche letale

Piatto Easy Life Design, tessuti Busatti
I veleni e la cucina hanno da sempre avuto un legame strettissimo. In moltissimi casi se somministrati nel modo e nelle dosi opportune non lasciano neppure traccia ed i sintomi vengono scambiati per comuni malanni, questo permette all'assassino, legato il più delle volte da stretti rapporti alla vittima, di farla addirittura franca. 
Quanti letali manicaretti sono stati nel corso dei secoli somministrati da devote e innocue signore ad ignare e fiduciose vittime.
Ricette fatali di Katia Brentani  pubblicato da Damster è un libro di curiosità, storie e leggende che ha come protagoniste Donne velenose in cucina, avvelenatrici improvvisate o di professione che hanno lasciato una traccia di sé nella storia. Come non citare Giulia Tofana, la cortigiana giustiziata a Roma nel 1659 per aver venduto più di 600 dosi (causando altrettante vittime) di Acqua di Tofana, lo storico veleno rinascimentale di sua invenzione a base di anidride arseniosa, limature di piombo e antimonio. Il volume, spassoso e colto al contempo, offre diversi spunti per approfondire storie e tecniche in fatto di veleni. Non mancano venefiche ricette e un racconto finale Le ricette della trisavola, velenoso al punto giusto.
Forse non ho avuto mai l'occasione per dirvi che prima di essere un'appassionata di romanzi culinari adoravo immergermi nei gialli. Ovviamente l'investigatrice che più amavo era la vecchina Miss Marple della Christie, adoravo l'aria tutta inglese e demodé che si respirava in quei libri.
Certo l'amore per il giallo e l'intrigo non prescindeva da quello per la cucina, come non ricordare quei tè all'inglese in cui sembrava di esser presenti. Ho ritrovato un  po' della mia autrice preferita, insieme a tanta innovazione nei libri della M.C. Beaton e voglio parlarvi di Agatha Raisin e la quiche letale pubblicato da Astoria. Immersa nella lettura mi sono lasciata affascinare da questa improvvisata ed eccentrica detective cinquantenne dal carattere difficile e dal passato di manager di successo che molla la carriera per trasferirsi in un cottage nel villaggio dei suoi sogni nei Cotswolds. E proprio lei che va avanti a pasti da microonde incapace di preparare alcunché decide di partecipare ad una gara culinaria (con una quiche acquistata a Londra)  per diventare popolare nella nuova comunità. Iniziano i problemi quando  per via della sua quiche un uomo perderà la vita, sarà ingiustamente accusata di aver provocato una morte e giustamente additata per avere imbrogliato. Ma l'attiva e prepotente Agatha si tirerà fuori dai guai regalandoci pagine colme di ironia e leggerezza, intelligenza e sarcasmo. Non vedo l'ora di leggere le successive avventure della Raisin.
Stavo ancora assaporando la quiche letale quando mi è capitato di immergermi in un'altra piacevole lettura noir che ha come sfondo una cucina. Sono riemersa, per una breve pausa solo dopo  le prime 115 pagine.  La ricetta dell'assassino di Anne Holt pubblicato da Einaudi Stile Libero Big è così. Impossibile non restare avvinti alle vite di Hanne Wihelmsen, di Billy T. e dell'intera squadra Omicidi per scoprire come e per mano di chi è morto Brede Ziegler, noto chef di uno dei ristoranti più in a Oslo. 
Un caso singolare, un duplice omicidio perpetrato ai danni della stessa vittima che è stata uccisa con un solo fendente inferto da un pregiato coltello da cucina e del semplice paracetamolo somministrato in dose letale. 440 pagine di adrenalina pura.
Amava il noir anche nonna Mimmy, una nonna fuori dal comune dedita ai racconti di storie di cronaca nera più che alla preparazione di merende. Ce la racconta, tornando bambina, la nipote Gabriella Belisario in Mimmy dei brividi Fritto misto col morto pubblicato da Davide Ghaleb. Un viaggio a ritroso nel tempo per ricostruire  una personalità complessa e affascinante che domina e decide della vita dei discendenti.
La gigantessa e la bambina procedono insieme nel racconto all'ombra di San Pietro e del Vaticano in una Roma d'altri tempi tra un fritto misto che era per nonna Mimmy una sinfonia di sapori e macabri spuntini a base di zampe di gallina o testina d'abbacchio. 
Tra tutto questo giallo e noir ho inserito la mia quiche letale, una pietanza perfetta per nascondere un po' di veleno a voi la ricetta, senza ingrediente segreto ovviamente che la tofana non saprei dove procurarmela.
per la base non ho utilizzato né burro né olio ma solo tahini o burro di sesamo, il tahini  chiaro di Cibocrudo e come risultato ho avuto una brisée croccante e gustosissima. Per il ripieno verdure miste (cicoria, scarola, spinaci), riso originario e del buon Pecorino Romano dop Brunelli per insaporire il tutto.
Quiche letale
Ingredienti
per la base:
200 g di farina 
1 cucchiaino di sale 
100 g di Tahini
1 uovo 
3-4 cucchiai di acqua
per il ripieno:
400 g circa di verdure miste lessate (cicoria, spinaci, scarola)
3 cucchiai di riso originario 
1 uovo
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
4 cucchiai di pecorino grattugiato
1 cucchiaio di pangrattato
Lavorare la farina con il sale e il burro di sesamo aggiungere l'uovo leggermente battuto con l'acqua, formare una palla e lasciar riposare in frigo avvolta in pellicola prima di stenderla. Lessare il riso in acqua con un pizzico di sale. Saltare le verdure con l'aglio e un filo d'olio, eliminare l'aglio ed amalgamare il riso scolato, l'uovo e il pecorino. Stendere la sfoglia in una teglia unta o foderata di carta forno. Bucherellare il fondo e dopo aver distribuito sul fondo il pangrattato, riempirla  con il ripieno di verdure preparato. Cuocere in forno a 170° per 35-40 minuti.

Tra giallo e noir la mia Quiche letale

Piatto Easy Life Design, tessuti Busatti
I veleni e la cucina hanno da sempre avuto un legame strettissimo. In moltissimi casi se somministrati nel modo e nelle dosi opportune non lasciano neppure traccia ed i sintomi vengono scambiati per comuni malanni, questo permette all'assassino, legato il più delle volte da stretti rapporti alla vittima, di farla addirittura franca. 
Quanti letali manicaretti sono stati nel corso dei secoli somministrati da devote e innocue signore ad ignare e fiduciose vittime.
Ricette fatali di Katia Brentani  pubblicato da Damster è un libro di curiosità, storie e leggende che ha come protagoniste Donne velenose in cucina, avvelenatrici improvvisate o di professione che hanno lasciato una traccia di sé nella storia. Come non citare Giulia Tofana, la cortigiana giustiziata a Roma nel 1659 per aver venduto più di 600 dosi (causando altrettante vittime) di Acqua di Tofana, lo storico veleno rinascimentale di sua invenzione a base di anidride arseniosa, limature di piombo e antimonio. Il volume, spassoso e colto al contempo, offre diversi spunti per approfondire storie e tecniche in fatto di veleni. Non mancano venefiche ricette e un racconto finale Le ricette della trisavola, velenoso al punto giusto.
Forse non ho avuto mai l'occasione per dirvi che prima di essere un'appassionata di romanzi culinari adoravo immergermi nei gialli. Ovviamente l'investigatrice che più amavo era la vecchina Miss Marple della Christie, adoravo l'aria tutta inglese e demodé che si respirava in quei libri.
Certo l'amore per il giallo e l'intrigo non prescindeva da quello per la cucina, come non ricordare quei tè all'inglese in cui sembrava di esser presenti. Ho ritrovato un  po' della mia autrice preferita, insieme a tanta innovazione nei libri della M.C. Beaton e voglio parlarvi di Agatha Raisin e la quiche letale pubblicato da Astoria. Immersa nella lettura mi sono lasciata affascinare da questa improvvisata ed eccentrica detective cinquantenne dal carattere difficile e dal passato di manager di successo che molla la carriera per trasferirsi in un cottage nel villaggio dei suoi sogni nei Cotswolds. E proprio lei che va avanti a pasti da microonde incapace di preparare alcunché decide di partecipare ad una gara culinaria (con una quiche acquistata a Londra)  per diventare popolare nella nuova comunità. Iniziano i problemi quando  per via della sua quiche un uomo perderà la vita, sarà ingiustamente accusata di aver provocato una morte e giustamente additata per avere imbrogliato. Ma l'attiva e prepotente Agatha si tirerà fuori dai guai regalandoci pagine colme di ironia e leggerezza, intelligenza e sarcasmo. Non vedo l'ora di leggere le successive avventure della Raisin.
Stavo ancora assaporando la quiche letale quando mi è capitato di immergermi in un'altra piacevole lettura noir che ha come sfondo una cucina. Sono riemersa, per una breve pausa solo dopo  le prime 115 pagine.  La ricetta dell'assassino di Anne Holt pubblicato da Einaudi Stile Libero Big è così. Impossibile non restare avvinti alle vite di Hanne Wihelmsen, di Billy T. e dell'intera squadra Omicidi per scoprire come e per mano di chi è morto Brede Ziegler, noto chef di uno dei ristoranti più in a Oslo. 
Un caso singolare, un duplice omicidio perpetrato ai danni della stessa vittima che è stata uccisa con un solo fendente inferto da un pregiato coltello da cucina e del semplice paracetamolo somministrato in dose letale. 440 pagine di adrenalina pura.
Amava il noir anche nonna Mimmy, una nonna fuori dal comune dedita ai racconti di storie di cronaca nera più che alla preparazione di merende. Ce la racconta, tornando bambina, la nipote Gabriella Belisario in Mimmy dei brividi Fritto misto col morto pubblicato da Davide Ghaleb. Un viaggio a ritroso nel tempo per ricostruire  una personalità complessa e affascinante che domina e decide della vita dei discendenti.
La gigantessa e la bambina procedono insieme nel racconto all'ombra di San Pietro e del Vaticano in una Roma d'altri tempi tra un fritto misto che era per nonna Mimmy una sinfonia di sapori e macabri spuntini a base di zampe di gallina o testina d'abbacchio. 
Tra tutto questo giallo e noir ho inserito la mia quiche letale, una pietanza perfetta per nascondere un po' di veleno a voi la ricetta, senza ingrediente segreto ovviamente che la tofana non saprei dove procurarmela.
per la base non ho utilizzato né burro né olio ma solo tahini o burro di sesamo, il tahini  chiaro di Cibocrudo e come risultato ho avuto una brisée croccante e gustosissima. Per il ripieno verdure miste (cicoria, scarola, spinaci), riso originario e del buon Pecorino Romano dop Brunelli per insaporire il tutto.
Quiche letale
Ingredienti
per la base:
200 g di farina 
1 cucchiaino di sale 
100 g di Tahini
1 uovo 
3-4 cucchiai di acqua
per il ripieno:
400 g circa di verdure miste lessate (cicoria, spinaci, scarola)
3 cucchiai di riso originario 
1 uovo
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
4 cucchiai di pecorino grattugiato
1 cucchiaio di pangrattato
Lavorare la farina con il sale e il burro di sesamo aggiungere l'uovo leggermente battuto con l'acqua, formare una palla e lasciar riposare in frigo avvolta in pellicola prima di stenderla. Lessare il riso in acqua con un pizzico di sale. Saltare le verdure con l'aglio e un filo d'olio, eliminare l'aglio ed amalgamare il riso scolato, l'uovo e il pecorino. Stendere la sfoglia in una teglia unta o foderata di carta forno. Bucherellare il fondo e dopo aver distribuito sul fondo il pangrattato, riempirla  con il ripieno di verdure preparato. Cuocere in forno a 170° per 35-40 minuti.

2012-11-22

Torta di pollo mortadella e funghi

Piatti e canovaccio GreenGate, forchetta Broggi


L'avrò già detto ma tutto ciò che pare un dolce ma invece è salato mi incuriosisce e mi appassiona. 

Ciò premesso capirete che per me è veramente difficile resistere ad un libro che porta come titolo Pasticceria salata. Antipasti e stuzzichini appetitosi a gogò sono raccolti in questa bella pubblicazione di Gribaudo, e l'autrice?Una blogger come me, Marta Tovaglieri meglio conosciuta come Streghetta in cucina. Sfoglia, brisée o fillo le basi scelte dall'autrice declinate in originali accostamenti ed altre sfiziosità sono raccolte in questo interessantissimo libro corredato da eloquenti scatti fotografici della scrittrice, perché la forza di Marta oltre all'inesauribile creatività degli abbinamenti è proprio la raffinata eleganza che mette nella scelta delle stoviglie. Un libro da sfogliare quando si è giù di corda o si è persa la voglia di pasticciare in cucina perché ti fa immediatamente venir voglia di accendere il forno e infilare al volo un grembiule per sperimentare qualche ricetta dell'autrice o trarre ispirazione per crearne qualcuna nuova. Volevo riprodurre la Quiche lorraine nella versione del libro con pancetta a fette e groviera o nella più comune citata sopra con pancetta a cubetti emmenthal e cipolla ma alla fine ho ceduto al mio insaziabile istinto di creazione e nel guscio di brisée ho racchiuso strati golosi di carne e mortadella insaporiti dall'autunnale gusto dei funghi trifolati, una torta da gustare a fette o preparare in monoporzioni per chi avesse più tempo. Calda, tiepida o fredda sarà comunque all'altezza delle aspettative.
Ingredienti
per l'impasto: 
200 g di farina 
1 cucchiaino di sale 
90 g di burro 
1 uovo 
2 cucchiai di acqua 
Per il ripieno:
300 g di petto di pollo 
130 g di mortadella Bologna IGP
200 g di funghi prataioli
50 g di panna liquida
1 foglia di salvia
olio extravergine d'oliva
aglio
prezzemolo
sale e pepe
1 tuorlo e 2 cucchiai di latte per la superficie
Lavorare la farina con il sale e il burro morbido aggiungere l'uovo leggermente battuto con l'acqua, formare una palla e lasciar riposare in frigo avvolta in pellicola prima di stenderla. 
Frullare 120 g di pollo con la mortadella, la panna, un pizzico di sale e la foglia di salvia. Tagliare a cubetti la restante carne ed insaporirla con sale, pepe e olio. Affettare finemente i funghi e saltarli in padella con olio, aglio e una macinata di prezzemolo. 
Rivestire uno stampo da 18-20 cm con carta forno, stendere più della metà dell'impasto in una sfoglia sottile e rivestirne il fondo e le pareti dello stampo facendolo un po' debordare. Bucherellare la superficie e stendervi sopra metà del composto frullato, distribuirvi poi il pollo a cubetti e i funghi trifolati, completare con l'altro composto e chiudere con il restante impasto steso in sfoglia sottile. Ripiegare i bordi della base verso il centro. Pennellare la superficie con tuorlo e latte e infornare a 180° per i primi venti minuti, poi abbassare la temperatura a 160° e proseguire la cottura per altri 40-50 minuti. 
In abbinamento a questo piatto ho scelto un vino bianco un Vigne di Mezzane di Corte Sant'Alda, un Soave DOC perfetto con carni bianche ed antipasti, in vendita su Naturavino, dov'è possibile acquistare vini naturali provenienti da piccole selezionate cantine del nostro territorio.
*Per la realizzazione della ricetta ho utilizzato mortadella Bologna IGP Felsineo nella qualità La Blu prodotta secondo l'antica e originale ricetta bolognese.


Torta di pollo mortadella e funghi

Piatti e canovaccio GreenGate, forchetta Broggi


L'avrò già detto ma tutto ciò che pare un dolce ma invece è salato mi incuriosisce e mi appassiona. 

Ciò premesso capirete che per me è veramente difficile resistere ad un libro che porta come titolo Pasticceria salata. Antipasti e stuzzichini appetitosi a gogò sono raccolti in questa bella pubblicazione di Gribaudo, e l'autrice?Una blogger come me, Marta Tovaglieri meglio conosciuta come Streghetta in cucina. Sfoglia, brisée o fillo le basi scelte dall'autrice declinate in originali accostamenti ed altre sfiziosità sono raccolte in questo interessantissimo libro corredato da eloquenti scatti fotografici della scrittrice, perché la forza di Marta oltre all'inesauribile creatività degli abbinamenti è proprio la raffinata eleganza che mette nella scelta delle stoviglie. Un libro da sfogliare quando si è giù di corda o si è persa la voglia di pasticciare in cucina perché ti fa immediatamente venir voglia di accendere il forno e infilare al volo un grembiule per sperimentare qualche ricetta dell'autrice o trarre ispirazione per crearne qualcuna nuova. Volevo riprodurre la Quiche lorraine nella versione del libro con pancetta a fette e groviera o nella più comune citata sopra con pancetta a cubetti emmenthal e cipolla ma alla fine ho ceduto al mio insaziabile istinto di creazione e nel guscio di brisée ho racchiuso strati golosi di carne e mortadella insaporiti dall'autunnale gusto dei funghi trifolati, una torta da gustare a fette o preparare in monoporzioni per chi avesse più tempo. Calda, tiepida o fredda sarà comunque all'altezza delle aspettative.
Ingredienti
per l'impasto: 
200 g di farina 
1 cucchiaino di sale 
90 g di burro 
1 uovo 
2 cucchiai di acqua 
Per il ripieno:
300 g di petto di pollo 
130 g di mortadella Bologna IGP
200 g di funghi prataioli
50 g di panna liquida
1 foglia di salvia
olio extravergine d'oliva
aglio
prezzemolo
sale e pepe
1 tuorlo e 2 cucchiai di latte per la superficie
Lavorare la farina con il sale e il burro morbido aggiungere l'uovo leggermente battuto con l'acqua, formare una palla e lasciar riposare in frigo avvolta in pellicola prima di stenderla. 
Frullare 120 g di pollo con la mortadella, la panna, un pizzico di sale e la foglia di salvia. Tagliare a cubetti la restante carne ed insaporirla con sale, pepe e olio. Affettare finemente i funghi e saltarli in padella con olio, aglio e una macinata di prezzemolo. 
Rivestire uno stampo da 18-20 cm con carta forno, stendere più della metà dell'impasto in una sfoglia sottile e rivestirne il fondo e le pareti dello stampo facendolo un po' debordare. Bucherellare la superficie e stendervi sopra metà del composto frullato, distribuirvi poi il pollo a cubetti e i funghi trifolati, completare con l'altro composto e chiudere con il restante impasto steso in sfoglia sottile. Ripiegare i bordi della base verso il centro. Pennellare la superficie con tuorlo e latte e infornare a 180° per i primi venti minuti, poi abbassare la temperatura a 160° e proseguire la cottura per altri 40-50 minuti. 
In abbinamento a questo piatto ho scelto un vino bianco un Vigne di Mezzane di Corte Sant'Alda, un Soave DOC perfetto con carni bianche ed antipasti, in vendita su Naturavino, dov'è possibile acquistare vini naturali provenienti da piccole selezionate cantine del nostro territorio.
*Per la realizzazione della ricetta ho utilizzato mortadella Bologna IGP Felsineo nella qualità La Blu prodotta secondo l'antica e originale ricetta bolognese.