Visualizzazione post con etichetta Gnocchi vari. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Gnocchi vari. Mostra tutti i post

2017-01-13

Una romana in Trentino

Al Castello di Corigliano lo scorso fine settimana c'è stata una gradevolissima manifestazione eno-gastronomica sul Trentino L'alta via del gusto Trentino. Non ho partecipato da blogger ma me la sono goduta da visitatore ed a volte riconosco che è meglio, ho assaggiato tante buone cose e degustato degli ottimi vini il tutto nella splendida cornice del Castello di Corigliano Calabro. Un'ottima conclusione di queste già ricche vacanze di Natale. Insomma dal cibo mi lascio ancora suggestionare ed alla fine volendo preparare degli gnocchi alla romana mi è venuta voglia di dare alla ricetta quel tocco trentino che fa la differenza e quindi è nato questo piatto che simpaticamente chiamo Una romana in Trentino.
Con il freddo che fa in questi giorni mi sembra un piatto perfetto per scaldarsi e dare alla tavola quel tocco montanaro idoneo a farci digerire il rigido clima invernale che ci avvolge.
Una romana in Trentino 
(gnocchi alla romana con speck e funghi)
Ingredienti per 6-8 persone:
1 l di latte
250 g di semolino
3 tuorli
50 g di speck
100 g di grana grattugiato
50 g c.a. di burro
sale e pepe
noce moscata
olio evo
450 g di misto funghi anche congelati
1 foglia d'alloro
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
vino bianco
200 ml di besciamella
Portare a bollore il latte con una noce di burro e sale, unire il semolino, una macinata di pepe e noce moscata. Cuocere per 7-8', unire fuori dal fuoco lo speck tagliato a dadini piccoli, metà del grana e i tuorli.
Foderare di carta forno una teglia tonda (diametro 28 cm), imburrarla e disporvi in unico strato l'impasto di semolino, livellando bene. Tagliare a spicchi. Saltare in padella i funghi con lo spicchio d'aglio, un filo d'olio, la foglia di alloro, sfumare con il vino, salare e pepare, condire con il prezzemolo tritato, aggiungervi la besciamella e disporre il tutto sugli spicchi di semolino adagiati in una capace teglia. Aggiungere ancora qualche fiocchetto di burro e il grana restante. Infornare fino a doratura.

Una romana in Trentino

Al Castello di Corigliano lo scorso fine settimana c'è stata una gradevolissima manifestazione eno-gastronomica sul Trentino L'alta via del gusto Trentino. Non ho partecipato da blogger ma me la sono goduta da visitatore ed a volte riconosco che è meglio, ho assaggiato tante buone cose e degustato degli ottimi vini il tutto nella splendida cornice del Castello di Corigliano Calabro. Un'ottima conclusione di queste già ricche vacanze di Natale. Insomma dal cibo mi lascio ancora suggestionare ed alla fine volendo preparare degli gnocchi alla romana mi è venuta voglia di dare alla ricetta quel tocco trentino che fa la differenza e quindi è nato questo piatto che simpaticamente chiamo Una romana in Trentino.
Con il freddo che fa in questi giorni mi sembra un piatto perfetto per scaldarsi e dare alla tavola quel tocco montanaro idoneo a farci digerire il rigido clima invernale che ci avvolge.
Una romana in Trentino 
(gnocchi alla romana con speck e funghi)
Ingredienti per 6-8 persone:
1 l di latte
250 g di semolino
3 tuorli
50 g di speck
100 g di grana grattugiato
50 g c.a. di burro
sale e pepe
noce moscata
olio evo
450 g di misto funghi anche congelati
1 foglia d'alloro
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
vino bianco
200 ml di besciamella
Portare a bollore il latte con una noce di burro e sale, unire il semolino, una macinata di pepe e noce moscata. Cuocere per 7-8', unire fuori dal fuoco lo speck tagliato a dadini piccoli, metà del grana e i tuorli.
Foderare di carta forno una teglia tonda (diametro 28 cm), imburrarla e disporvi in unico strato l'impasto di semolino, livellando bene. Tagliare a spicchi. Saltare in padella i funghi con lo spicchio d'aglio, un filo d'olio, la foglia di alloro, sfumare con il vino, salare e pepare, condire con il prezzemolo tritato, aggiungervi la besciamella e disporre il tutto sugli spicchi di semolino adagiati in una capace teglia. Aggiungere ancora qualche fiocchetto di burro e il grana restante. Infornare fino a doratura.

2015-09-24

Accendiamo l'autunno con un piatto di gnocchi

Sembrava proprio che l'estate non avesse voglia di lasciarci e invece sono bastati un paio di giorni di pioggia e l'inizio della scuola a farci precipitare di diritto e forse senza alcun preavviso in autunno, la stagione che in effetti più amo (una volta che si è dichiarata senza più perplessità) ma che al suo arrivo mi disorienta sempre un po' combattuta come mi trova tra il non voler lasciarmi sfuggire gli ultimi scorci d'estate e abbandonarmi completamente al nuovo clima, abiti e scarpe comprese. La cosa più dura in effetti rimane per me rimettere i piedi nelle scarpe chiuse, adoro i sandali e farne a meno mi costa sempre un po' troppa fatica.
Quando arriva l'autunno poi sento prepotente la voglia di calore di casa, di cose confortanti ed è allora che mi arriva la voglia di rinnovare anche l'ambiente in cui vivo. Mi sembra sempre che manchi qualcosa soprattutto in sala. Da quando la famiglia si è formata quello strano iniziale desiderio giovanile di minimalismo, di ambienti lineari, moderni, in cui la luce domina assoluta risulta per me superato. Mi piacerebbe avere più colore intorno a me per avere quel tipico calore di focolare domestico.
Arrivato l'autunno, dicevo, cerco allora di arricchire questo mio enorme e "chiaro" salone con elementi che possano in qualche modo riscaldarlo almeno visivamente. Cuscini, tappeti e tutto ciò che può aiutare alla bisogna.
Ultimamente mi sono fissata con le lampade, mi piace disseminarne ovunque e quando cerco lampade e sistemi d'illuminazione il passaggio obbligato è su Lampcommerce, sempre prodotti nuovi e innovativi, una soluzione per tutti i gusti a portata di un click. Mi sono soffermata sulla collezione Artemide, ricca di modelli che fortemente m'ispirano e chissà magari un nuovo elemento potrei anche aggiungerlo...guardate la lampada della foto, mi fa impazzire.
Ah! Ma qui non dovrei parlare di cucina? Bando alle divagazioni allora e spostiamoci virtualmente ai fornelli.
Il clima si è rinfrescato come dicevo e io inizio con qualche piatto che mi parli d'autunno e mi dia calore e per me il calore per eccellenza, sono gli gnocchi di patate. Non posso farli tanto spesso perché il mio maritino non li adora certo quanto me ma per fortuna mio figlio è dalla mia parte e quindi ogni tanto ce li concediamo. Stavolta con un condimento che mi parla già di climi freddi, una crema di porro e noci arricchita da salmone. Un condimento semplice e molto gustoso da concedersi magari nel week-end, quando finalmente archiviato lo stress della settimana ci si può abbandonare ai ritmi lenti della pasta fatta in casa.
Gnocchi di patate con salmone, crema di porri e noci
Ingredienti per 4 persone
Per gli gnocchi:
1 kg di patate
300 g di farina 00
1
uovo
Per la crema di porri e noci:
1 porro
10 noci
20 g di burro
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di farina
brodo vegetale
sale e pepe
Per completare: 2 fette (circa 400 g di salmone fresco).
La ricetta risulterà comunque molto gradevole anche con salmone affumicato che conferirà al piatto un gusto più deciso, in tal caso ridurre la grammatura a 150 massimo 200 g.
Lessare le patate, passarle ancora calde ottenendo una purea, aggiungere la farina e l'uovo e poi stendere l'impasto con il matterello ad uno spessore di mezzo centimetro circa. Tirare la pasta in bastoncini e tagliarli, cavandoli successivamente sull'apposita tavoletta o sui rebbi di una forchetta. Versare gli gnocchi in acqua bollente salata e tirarli su man mano che vengono a galla.
Pulire il porro, affettarlo e  rosolarlo in un tegame con il burro sciolto insieme all'olio, aggiungere la farina e mescolare, unire poi un po' di brodo e portare a cottura, salare, pepare e frullare a crema unendo le noci. Tagliare il salmone a dadini e saltarlo in padella con un filo d'olio, unire la crema di porri e gli gnocchi appena vengono a galla cercando di amalgamare tutto.
Ora non mi resta che suggerirvi di accompagnare questo godurioso piatto con un buon bicchiere di vino. Ho pescato molto a nord, presso un'azienda di cui vi avevo già parlato un po' di tempo fa, scegliendo un Lugana DOP Fabio Contato che prende il nome dal titolare dell’Azienda Agricola Cà Maiol e vuole rappresentare la migliore espressione qualitativa aziendale.

Accendiamo l'autunno con un piatto di gnocchi

Sembrava proprio che l'estate non avesse voglia di lasciarci e invece sono bastati un paio di giorni di pioggia e l'inizio della scuola a farci precipitare di diritto e forse senza alcun preavviso in autunno, la stagione che in effetti più amo (una volta che si è dichiarata senza più perplessità) ma che al suo arrivo mi disorienta sempre un po' combattuta come mi trova tra il non voler lasciarmi sfuggire gli ultimi scorci d'estate e abbandonarmi completamente al nuovo clima, abiti e scarpe comprese. La cosa più dura in effetti rimane per me rimettere i piedi nelle scarpe chiuse, adoro i sandali e farne a meno mi costa sempre un po' troppa fatica.
Quando arriva l'autunno poi sento prepotente la voglia di calore di casa, di cose confortanti ed è allora che mi arriva la voglia di rinnovare anche l'ambiente in cui vivo. Mi sembra sempre che manchi qualcosa soprattutto in sala. Da quando la famiglia si è formata quello strano iniziale desiderio giovanile di minimalismo, di ambienti lineari, moderni, in cui la luce domina assoluta risulta per me superato. Mi piacerebbe avere più colore intorno a me per avere quel tipico calore di focolare domestico.
Arrivato l'autunno, dicevo, cerco allora di arricchire questo mio enorme e "chiaro" salone con elementi che possano in qualche modo riscaldarlo almeno visivamente. Cuscini, tappeti e tutto ciò che può aiutare alla bisogna.
Ultimamente mi sono fissata con le lampade, mi piace disseminarne ovunque e quando cerco lampade e sistemi d'illuminazione il passaggio obbligato è su Lampcommerce, sempre prodotti nuovi e innovativi, una soluzione per tutti i gusti a portata di un click. Mi sono soffermata sulla collezione Artemide, ricca di modelli che fortemente m'ispirano e chissà magari un nuovo elemento potrei anche aggiungerlo...guardate la lampada della foto, mi fa impazzire.
Ah! Ma qui non dovrei parlare di cucina? Bando alle divagazioni allora e spostiamoci virtualmente ai fornelli.
Il clima si è rinfrescato come dicevo e io inizio con qualche piatto che mi parli d'autunno e mi dia calore e per me il calore per eccellenza, sono gli gnocchi di patate. Non posso farli tanto spesso perché il mio maritino non li adora certo quanto me ma per fortuna mio figlio è dalla mia parte e quindi ogni tanto ce li concediamo. Stavolta con un condimento che mi parla già di climi freddi, una crema di porro e noci arricchita da salmone. Un condimento semplice e molto gustoso da concedersi magari nel week-end, quando finalmente archiviato lo stress della settimana ci si può abbandonare ai ritmi lenti della pasta fatta in casa.
Gnocchi di patate con salmone, crema di porri e noci
Ingredienti per 4 persone
Per gli gnocchi:
1 kg di patate
300 g di farina 00
1
uovo
Per la crema di porri e noci:
1 porro
10 noci
20 g di burro
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di farina
brodo vegetale
sale e pepe
Per completare: 2 fette (circa 400 g di salmone fresco).
La ricetta risulterà comunque molto gradevole anche con salmone affumicato che conferirà al piatto un gusto più deciso, in tal caso ridurre la grammatura a 150 massimo 200 g.
Lessare le patate, passarle ancora calde ottenendo una purea, aggiungere la farina e l'uovo e poi stendere l'impasto con il matterello ad uno spessore di mezzo centimetro circa. Tirare la pasta in bastoncini e tagliarli, cavandoli successivamente sull'apposita tavoletta o sui rebbi di una forchetta. Versare gli gnocchi in acqua bollente salata e tirarli su man mano che vengono a galla.
Pulire il porro, affettarlo e  rosolarlo in un tegame con il burro sciolto insieme all'olio, aggiungere la farina e mescolare, unire poi un po' di brodo e portare a cottura, salare, pepare e frullare a crema unendo le noci. Tagliare il salmone a dadini e saltarlo in padella con un filo d'olio, unire la crema di porri e gli gnocchi appena vengono a galla cercando di amalgamare tutto.
Ora non mi resta che suggerirvi di accompagnare questo godurioso piatto con un buon bicchiere di vino. Ho pescato molto a nord, presso un'azienda di cui vi avevo già parlato un po' di tempo fa, scegliendo un Lugana DOP Fabio Contato che prende il nome dal titolare dell’Azienda Agricola Cà Maiol e vuole rappresentare la migliore espressione qualitativa aziendale.

2014-06-04

Gnocchi maltagliati con pesto di pistacchi, fagiolini e salmone


Piatti ISI Milano
Non so se parlarvi del piatto o piuttosto del vino che l'accompagna che in realtà merita un po' d'interesse, la verità è che ho costruito il piatto proprio in virtù del vino e quindi due parole le meritano sia il vino che ha attratto la mia attenzione sia il suo produttore. Marchese Adorno è il nome dell'apprezzata e rinomata casa vitivinicola di cui vi voglio parlare.
Il Marchese Marcello è l'ultimo discendente dei Marchesi Adorno, una nobile casata che  diede i natali ad alcuni degli esponenti più rilevanti della vita pubblica genovese, tra i quali ben sette dogi. Appassionato di vini pregiati Marcello nel 1997 ha dato inizio alla ristrutturazione della cantina della tenuta di Retorbido di proprietà della famiglia fin dal 1834 e ad un programma di acquisizione e ammodernamento dei vigneti, così da far divenire l’Azienda il punto di riferimento della migliore produzione vinicola oltrepadana.  Oggi l'azienda conta ben ottanta ettari di vigneto  situati in due aree distinte: una buona parte giace attorno al paese di Retorbido, sui dolci declivi orientati a sud e ovest ed affacciati sulla fertile pianura padana ad un’altitudine di 150 – 200 metri; una seconda area si trova sui più ripidi declivi della Costa del Sole, ad un’altitudine che raggiunge i 350 metri.Tra la ricca produzione vinicola dell'azienda ho scelto un Pinot grigio con un suggestivo nome Dama d'Oro.
Non potevo non restare attratta da un vino con un nome ed un etichetta così eleganti, sono stata poi definitivamente conquistata dal suo sapore ricco e fresco dal suo aromatico bouquet, mi sono lasciata ispirare quindi per questi gnocchi maltagliati che ho condito con il sorprendente pesto di pistacchi Cascina San Cassiano, dei fagiolini freschi (i primi della stagione per me) e l'immancabile salmone fresco, ricco di vitamina D (essenziale per l'assorbimento del calcio) e di OMEGA 3 (i grassi buoni) indispensabili per il corretto funzionamento dell'organismo.
Prima della ricetta vi invito a prendere visione dei risultati dell'ultimo contest Ricette d'altri tempi in cui sono stata giurata, prendete l'abitudine di dare ogni tanto uno sguardo al canale multimediale ufficiale di Cascina San Cassiano perché l'azienda organizza sempre fantastiche iniziative per i bloggers che la seguono.
Gnocchi maltagliati con pesto di pistacchi, fagiolini e salmone
Ingredienti per 4 persone
Per gli gnocchi:
1 kg di patate
300 g di farina 00
1 uovo
Per il condimento:
2 cucchiaiate di pesto di pistacchi (un vasetto)
2 fette di salmone fresco (c.a. 400 g)
1 spicchio d'aglio
300 g di fagiolini
pepe rosa
olio extravergine d'oliva
sale
scorza di limone
Togliere la pelle e la lisca al pescee tagliarlo a cubetti condirli con olio, sale, mezzo spicchio d'aglio (da togliere poi) grani di pepe rosa e scorza di limone. Lasciar marinare per un'oretta in frigo. Spuntare i fagiolini e lessarli in acqua bollente salata. Tagliarli a tocchetti e soffriggerli in un fondo d'olio aromatizzato con l'aglio restante, insieme al salmone. Spegnere il fuoco quando il salmone sarà appena colorato e aggiungere il pesto di pistacchi.
Lessare le patate, passarle ancora calde ottenendo una purea, aggiungere la farina e l'uovo e poi stendere l'impasto con il matterello ad uno spessore di mezzo centimetro circa. Con una rotella ricavare dei rettangolini o rombi, versarli in acqua bollente salata e tirarli su man mano che vengono a galla. Versarli nella padella con il condimento e saltarli per farli insaporire prima di servirli.

Gnocchi maltagliati con pesto di pistacchi, fagiolini e salmone


Piatti ISI Milano
Non so se parlarvi del piatto o piuttosto del vino che l'accompagna che in realtà merita un po' d'interesse, la verità è che ho costruito il piatto proprio in virtù del vino e quindi due parole le meritano sia il vino che ha attratto la mia attenzione sia il suo produttore. Marchese Adorno è il nome dell'apprezzata e rinomata casa vitivinicola di cui vi voglio parlare.
Il Marchese Marcello è l'ultimo discendente dei Marchesi Adorno, una nobile casata che  diede i natali ad alcuni degli esponenti più rilevanti della vita pubblica genovese, tra i quali ben sette dogi. Appassionato di vini pregiati Marcello nel 1997 ha dato inizio alla ristrutturazione della cantina della tenuta di Retorbido di proprietà della famiglia fin dal 1834 e ad un programma di acquisizione e ammodernamento dei vigneti, così da far divenire l’Azienda il punto di riferimento della migliore produzione vinicola oltrepadana.  Oggi l'azienda conta ben ottanta ettari di vigneto  situati in due aree distinte: una buona parte giace attorno al paese di Retorbido, sui dolci declivi orientati a sud e ovest ed affacciati sulla fertile pianura padana ad un’altitudine di 150 – 200 metri; una seconda area si trova sui più ripidi declivi della Costa del Sole, ad un’altitudine che raggiunge i 350 metri.Tra la ricca produzione vinicola dell'azienda ho scelto un Pinot grigio con un suggestivo nome Dama d'Oro.
Non potevo non restare attratta da un vino con un nome ed un etichetta così eleganti, sono stata poi definitivamente conquistata dal suo sapore ricco e fresco dal suo aromatico bouquet, mi sono lasciata ispirare quindi per questi gnocchi maltagliati che ho condito con il sorprendente pesto di pistacchi Cascina San Cassiano, dei fagiolini freschi (i primi della stagione per me) e l'immancabile salmone fresco, ricco di vitamina D (essenziale per l'assorbimento del calcio) e di OMEGA 3 (i grassi buoni) indispensabili per il corretto funzionamento dell'organismo.
Prima della ricetta vi invito a prendere visione dei risultati dell'ultimo contest Ricette d'altri tempi in cui sono stata giurata, prendete l'abitudine di dare ogni tanto uno sguardo al canale multimediale ufficiale di Cascina San Cassiano perché l'azienda organizza sempre fantastiche iniziative per i bloggers che la seguono.
Gnocchi maltagliati con pesto di pistacchi, fagiolini e salmone
Ingredienti per 4 persone
Per gli gnocchi:
1 kg di patate
300 g di farina 00
1 uovo
Per il condimento:
2 cucchiaiate di pesto di pistacchi (un vasetto)
2 fette di salmone fresco (c.a. 400 g)
1 spicchio d'aglio
300 g di fagiolini
pepe rosa
olio extravergine d'oliva
sale
scorza di limone
Togliere la pelle e la lisca al pescee tagliarlo a cubetti condirli con olio, sale, mezzo spicchio d'aglio (da togliere poi) grani di pepe rosa e scorza di limone. Lasciar marinare per un'oretta in frigo. Spuntare i fagiolini e lessarli in acqua bollente salata. Tagliarli a tocchetti e soffriggerli in un fondo d'olio aromatizzato con l'aglio restante, insieme al salmone. Spegnere il fuoco quando il salmone sarà appena colorato e aggiungere il pesto di pistacchi.
Lessare le patate, passarle ancora calde ottenendo una purea, aggiungere la farina e l'uovo e poi stendere l'impasto con il matterello ad uno spessore di mezzo centimetro circa. Con una rotella ricavare dei rettangolini o rombi, versarli in acqua bollente salata e tirarli su man mano che vengono a galla. Versarli nella padella con il condimento e saltarli per farli insaporire prima di servirli.

2011-11-26

Rotolo di gnocchi di zucca gratinato al Maiorchino

Il Maiorchino è un antichissimo formaggio siciliano, dal sapore deciso e piccante; le prime notizie circa la produzione di questo pecorino si fanno risalire addirittura al 1600 e viene prodotto tuttora secondo tradizione e solo nel periodo che va da febbraio a giugno. A Novara di Sicilia, nel messinese, si ha un vero e proprio culto di questa tipicità tant'è che ancora oggi è protagonista di una gara che si svolge il martedì grasso e che consiste nel far rotolare forme di questo formaggio attraverso le stradine del centro storico del paese per circa due chilometri, si aggiudica la vittoria la squadra che riesce a portare la forma al traguardo con il minor numero di lanci.
Curiosità a parte ho potuto provare questa prelibatezza grazie al certosino lavoro dell'Azienda dipasQuale Formaggi che dal 1950 seleziona i migliori formaggi siciliani per stagionarli nelle antiche grotte naturali dei propri magazzini e rivenderli nella famosa bottega di Corso Italia a Ragusa e, grazie alle moderne tecnologie, anche via internet in un fornitissimo negozio virtuale per i curiosi del cibo che - come me - amano perdersi tra le eccellenze del territorio.
Insomma io del Maiorchino ne ho fatto una sorta di fonduta e l'ho cosparsa copiosamente sul rotolo preparato con l'impasto degli gnocchi di zucca e farcito con speck per poi passare il tutto in forno a formare una golosa crosticina dorata.
Ingredienti per 4 persone:
350 g di polpa di zucca
250 g di patate
160 g di farina
100 g di speck
1 uovo
4 foglie di salvia
sale e pepe
200 g di Maiorchino
100 ml di panna
200 ml di latte
1 tuorlo d'uovo
Tagliare la zucca a tocchetti e stenderli su una teglia rivestita di carta da forno passarli in forno caldo per 20 minuti circa. Lessare le patate e schiacciarle, unire la polpa della zucca anch'essa schiacciata, la farina, l'uovo, un pizzico di sale, pepe e le foglie della salvia sminuzzate. Stendere sulla spianatoia un foglio di carta forno e rovesciarvi sopra l'impasto, stenderlo in un rettangolo e adagiarvi sopra le fette di speck. Arrotolare l'impasto con l'aiuto della carta, formando un salsicciotto. Lessare il salsicciotto avvolto nella carta in acqua salata per 20-25minuti. Preparare intanto la fonduta: grattugiare con la grattugia a fori larghi il Maiorchino, unire la panna, metà del latte e lasciar sciogliere a bagnomaria. Quando risulterà una crema abbastanza densa unire il tuorlo e mescolare subito, poi allungare la preparazione con il restante latte. Tagliare il rotolo a fette, disporre le fette in teglia un poco sovrapposte dopo averne cosparso il fondo con poca della fonduta preparata, nappare generosamente con la restante crema di formaggio e infornare finché la superficie non risulterà ben dorata. Servire gli gnocchi caldi.

Rotolo di gnocchi di zucca gratinato al Maiorchino

Il Maiorchino è un antichissimo formaggio siciliano, dal sapore deciso e piccante; le prime notizie circa la produzione di questo pecorino si fanno risalire addirittura al 1600 e viene prodotto tuttora secondo tradizione e solo nel periodo che va da febbraio a giugno. A Novara di Sicilia, nel messinese, si ha un vero e proprio culto di questa tipicità tant'è che ancora oggi è protagonista di una gara che si svolge il martedì grasso e che consiste nel far rotolare forme di questo formaggio attraverso le stradine del centro storico del paese per circa due chilometri, si aggiudica la vittoria la squadra che riesce a portare la forma al traguardo con il minor numero di lanci.
Curiosità a parte ho potuto provare questa prelibatezza grazie al certosino lavoro dell'Azienda dipasQuale Formaggi che dal 1950 seleziona i migliori formaggi siciliani per stagionarli nelle antiche grotte naturali dei propri magazzini e rivenderli nella famosa bottega di Corso Italia a Ragusa e, grazie alle moderne tecnologie, anche via internet in un fornitissimo negozio virtuale per i curiosi del cibo che - come me - amano perdersi tra le eccellenze del territorio.
Insomma io del Maiorchino ne ho fatto una sorta di fonduta e l'ho cosparsa copiosamente sul rotolo preparato con l'impasto degli gnocchi di zucca e farcito con speck per poi passare il tutto in forno a formare una golosa crosticina dorata.
Ingredienti per 4 persone:
350 g di polpa di zucca
250 g di patate
160 g di farina
100 g di speck
1 uovo
4 foglie di salvia
sale e pepe
200 g di Maiorchino
100 ml di panna
200 ml di latte
1 tuorlo d'uovo
Tagliare la zucca a tocchetti e stenderli su una teglia rivestita di carta da forno passarli in forno caldo per 20 minuti circa. Lessare le patate e schiacciarle, unire la polpa della zucca anch'essa schiacciata, la farina, l'uovo, un pizzico di sale, pepe e le foglie della salvia sminuzzate. Stendere sulla spianatoia un foglio di carta forno e rovesciarvi sopra l'impasto, stenderlo in un rettangolo e adagiarvi sopra le fette di speck. Arrotolare l'impasto con l'aiuto della carta, formando un salsicciotto. Lessare il salsicciotto avvolto nella carta in acqua salata per 20-25minuti. Preparare intanto la fonduta: grattugiare con la grattugia a fori larghi il Maiorchino, unire la panna, metà del latte e lasciar sciogliere a bagnomaria. Quando risulterà una crema abbastanza densa unire il tuorlo e mescolare subito, poi allungare la preparazione con il restante latte. Tagliare il rotolo a fette, disporre le fette in teglia un poco sovrapposte dopo averne cosparso il fondo con poca della fonduta preparata, nappare generosamente con la restante crema di formaggio e infornare finché la superficie non risulterà ben dorata. Servire gli gnocchi caldi.

2011-07-25

Gnocchetti allo zafferano con verdure


Piatto fondo linea Evolution di CHSGroup
 Gli gnocchi mi piacciono in ogni versione e stavolta ho osato con lo zafferano. A parte il meraviglioso colore è il gusto che rimane così particolare da non richiedere chissà quali elaborazioni per il condimento.
Per lo zafferano ho scelto la qualità affidandomi ad un prodotto siciliano, Il fiore, venduto in fili da Siculidivini, un fornitissimo negozio dove trovo tantissime specialità siciliane a portata di clic.
Per il condimento non occorre invece sfiancarsi particolarmente tenuto conto che in tale periodo dell'anno basta rivolgersi con fiducia all'orto per avere i prodotti migliori e si può approfittare del buon clima per avvicinare anche i più piccoli alla terra ed ai suoi prodotti.
Dico ciò perchè Giulio si diverte tantissimo a curiosare tra le pianticelle dell'orto di nonno e per i bambini più grandi quella dell'orto può essere un'ottima attività da svolgere insieme durante il periodo delle vacanze. So bene che l'estate, escludendo i giorni che si trascorrono in viaggio, diventa davvero difficile trovare delle occupazioni divertenti e gratificanti sia per i nostri figli che per noi.
La coltivazione delle piante, in particolare l'orto, può essere un'attività gratificante, tutti i bambini hanno simpatia per queste cose e vi stupirete di quanto siano capaci e tenaci nel realizzarle. Se non avete alcuna idea su come avvicinarvi e avvicinarli a queste sane attività potete farlo per il tramite di qualche bel libro.
Io gironzolando in libreria ho trovato delle belle cosine di cui voglio parlarvi.
Per i piccoli due volumi dallo stesso titolo ma dai contenuti diversi.
L'insalata era nell'orto - L'orto a scuola e nel tempo libero, di Nadia Nicoletti per Laboratorio Salani è diventato ormai un classico. Un manuale prezioso, seppur semplice e schematico, arricchito da vignette e disegni per bambini curiosi, genitori volenterosi  e insegnanti entusiasti che si completa con delle facili ricette da realizzare insieme ai piccoli. Un libro per diverttirsi, rilassarsi e imparare l'arte della pazienza.
Con lo stesso titolo ma, come accennavo, dal contenuto completamente diverso L'insalata era nell'orto - Favole da mangiare di Anna Bossi e Liliana Carone per Progedit editore. Un libro per insegnare ai bambini l'arte del magiar bene, servendosi di bellissime storie  che hanno come protagonisti gli ortaggi, la frutta ma anche il pane, i dolci e la pasta. Le storie  le apprendiamo dalla voce di nonna Sofia che le racconta i suoi nipotini Giacomo e Nic in una mattinata al mercato che diventa una meravigliosa e magica avventura.
Se non avete bimbi in casa e volete comunque avvicinarvi alla cotivazione dell'orto, un manuale di Debatte editore L'Orto Facile insegna a coltivarlo al naturale, senza concimi né antiparassitari. Articolato in schede per ogni ortaggio e arricchito di consigli di esperti ci illustra l'ABC dei lavori nell'orto e il fai da te dei rimedi naturale.
Ma se poi vi ritrovate con una montagna di ortaggi da utilizzare e poca fantasia per farlo dello stesso editore  è L'Orto Chef  una raccolta di bellissime ricette dei più grandi cuochi italiani a base di ortaggi e verdure. Oltre 150 ricette di ben 98 grandi chef da provare per esaltare i sapori e i colori dell'orto. Un omaggio alla ricchezza naturale del nostro Paese.
Ed ora la ricetta degli gnocchi:
1 Kg di patate pelate
300 g di farina
1 uovo
0,25 g di zafferano in fili (stimmi)
per il condimento:
1 piccola cipolla
1 peperone verde
2 zucchine
4 pomodori San Marzano
1 ciuffetto di basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Parmigiano grattugiato per completare
Lessate le patate già pelate nell'acqua alla quale avrete aggiunto lo zafferano per circa 30 minuti, scolatele e passatele calde allo schiacciapatate.  
Tritate la cipolla e stufatela in un fondo d'olio unite le zucchine e il peperone a piccoli dadini, salate pepate e cuocete pochi minuti, unite ancora i pomodori pelati e ridotti a tocchetti e il basilico sminuzzato, continuate la cottura a fuoco vivace per un paio di minuti. Unite alle patate la farina, un pizzico di sale e l'uovo, lavorando velocemente l'impasto. Formate dei rotolini e tagliateli a tocchetti di poco più di un centimetro. Lessate gli gnocchi appena formati e conditeli con il sughetto preparato. Serviteli con Parmigiano grattugiato per chi lo gradisce.

Gnocchetti allo zafferano con verdure


Piatto fondo linea Evolution di CHSGroup
 Gli gnocchi mi piacciono in ogni versione e stavolta ho osato con lo zafferano. A parte il meraviglioso colore è il gusto che rimane così particolare da non richiedere chissà quali elaborazioni per il condimento.
Per lo zafferano ho scelto la qualità affidandomi ad un prodotto siciliano, Il fiore, venduto in fili da Siculidivini, un fornitissimo negozio dove trovo tantissime specialità siciliane a portata di clic.
Per il condimento non occorre invece sfiancarsi particolarmente tenuto conto che in tale periodo dell'anno basta rivolgersi con fiducia all'orto per avere i prodotti migliori e si può approfittare del buon clima per avvicinare anche i più piccoli alla terra ed ai suoi prodotti.
Dico ciò perchè Giulio si diverte tantissimo a curiosare tra le pianticelle dell'orto di nonno e per i bambini più grandi quella dell'orto può essere un'ottima attività da svolgere insieme durante il periodo delle vacanze. So bene che l'estate, escludendo i giorni che si trascorrono in viaggio, diventa davvero difficile trovare delle occupazioni divertenti e gratificanti sia per i nostri figli che per noi.
La coltivazione delle piante, in particolare l'orto, può essere un'attività gratificante, tutti i bambini hanno simpatia per queste cose e vi stupirete di quanto siano capaci e tenaci nel realizzarle. Se non avete alcuna idea su come avvicinarvi e avvicinarli a queste sane attività potete farlo per il tramite di qualche bel libro.
Io gironzolando in libreria ho trovato delle belle cosine di cui voglio parlarvi.
Per i piccoli due volumi dallo stesso titolo ma dai contenuti diversi.
L'insalata era nell'orto - L'orto a scuola e nel tempo libero, di Nadia Nicoletti per Laboratorio Salani è diventato ormai un classico. Un manuale prezioso, seppur semplice e schematico, arricchito da vignette e disegni per bambini curiosi, genitori volenterosi  e insegnanti entusiasti che si completa con delle facili ricette da realizzare insieme ai piccoli. Un libro per diverttirsi, rilassarsi e imparare l'arte della pazienza.
Con lo stesso titolo ma, come accennavo, dal contenuto completamente diverso L'insalata era nell'orto - Favole da mangiare di Anna Bossi e Liliana Carone per Progedit editore. Un libro per insegnare ai bambini l'arte del magiar bene, servendosi di bellissime storie  che hanno come protagonisti gli ortaggi, la frutta ma anche il pane, i dolci e la pasta. Le storie  le apprendiamo dalla voce di nonna Sofia che le racconta i suoi nipotini Giacomo e Nic in una mattinata al mercato che diventa una meravigliosa e magica avventura.
Se non avete bimbi in casa e volete comunque avvicinarvi alla cotivazione dell'orto, un manuale di Debatte editore L'Orto Facile insegna a coltivarlo al naturale, senza concimi né antiparassitari. Articolato in schede per ogni ortaggio e arricchito di consigli di esperti ci illustra l'ABC dei lavori nell'orto e il fai da te dei rimedi naturale.
Ma se poi vi ritrovate con una montagna di ortaggi da utilizzare e poca fantasia per farlo dello stesso editore  è L'Orto Chef  una raccolta di bellissime ricette dei più grandi cuochi italiani a base di ortaggi e verdure. Oltre 150 ricette di ben 98 grandi chef da provare per esaltare i sapori e i colori dell'orto. Un omaggio alla ricchezza naturale del nostro Paese.
Ed ora la ricetta degli gnocchi:
1 Kg di patate pelate
300 g di farina
1 uovo
0,25 g di zafferano in fili (stimmi)
per il condimento:
1 piccola cipolla
1 peperone verde
2 zucchine
4 pomodori San Marzano
1 ciuffetto di basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Parmigiano grattugiato per completare
Lessate le patate già pelate nell'acqua alla quale avrete aggiunto lo zafferano per circa 30 minuti, scolatele e passatele calde allo schiacciapatate.  
Tritate la cipolla e stufatela in un fondo d'olio unite le zucchine e il peperone a piccoli dadini, salate pepate e cuocete pochi minuti, unite ancora i pomodori pelati e ridotti a tocchetti e il basilico sminuzzato, continuate la cottura a fuoco vivace per un paio di minuti. Unite alle patate la farina, un pizzico di sale e l'uovo, lavorando velocemente l'impasto. Formate dei rotolini e tagliateli a tocchetti di poco più di un centimetro. Lessate gli gnocchi appena formati e conditeli con il sughetto preparato. Serviteli con Parmigiano grattugiato per chi lo gradisce.

2011-04-11

Gnocchetti di patate in salsa di asparagi selvatici e gamberetti

Quale immenso dono rappresentano per noi le erbe selvatiche! Ogni anno allo scoccare della stagione primaverile mi rendo conto di quale grande ricchezza spontanea sia presente nei nostri campi. Purtroppo il mio cruccio è sempre lo stesso, conosco così poche delle erbe selvatiche presenti in natura che mi sento immancabilmente male per il mancato utilizzzo di questo immenso e salutare patrimonio. Ogni anno rifletto su questo e penso che mi piacerebbe avere accanto un esperto almeno per una giornata in modo da visitare con lui i campi circostanti e apprendere la nobile arte di conoscere e utilizzare tutte le erbette edibili presenti in zona.
E' stato di recente pubblicato da Ponte alle Grazie per la collana Il lettore goloso curata da Allan Bay un libro di Davide Ciccarese, un esperto di fattorie didattiche e orti urbani, dal titolo Cucinare con le erbe sevatiche. Il libro è qui sulla mia scrivania ed è di estremo interesse, una sorta di breviario da portarsi dietro nelle passeggiate in campagna e  da utilizzare successivmente in cucina come ricettario per il corretto utilizzo delle erbe raccolte. Di ogni erba trattata c'è una scheda con immagine, nome scientifico, nomi comuni, curiosità,  coltivazione, raccolta, conservazione, proprietà  e, come accennavo, ricette per il migliore uso in cucina.
E' un volume ricchissimo che, pur trattando tante specie presenti in natura, ne tralascia purtroppo delle altre e se son presenti cicoria, borragine, tarassaco, cipollaccio, valeriana e via di seguito non ho trovato  alcune delle erbe diffuse qui nella mia zona come ad esempio l'asparago sevatico tanto presente nei nostri campi in questo periodo, quanto utilizzato nella gastronomia locale di primavera.
La mia promessa, con il libro tra le mani è quella di imparare a conoscere ed utilizzare almeno una nuova specie ogni anno, sarei già a buon punto.  
Per voi ho una ricetta con i miei adorati asparagi selvatici che se proprio non riuscite a reperirli potrete sostituire con sparagi coltivati.
E' una ricetta ricca e golosa che merita anche un abbinamento con un buon vino e, per quel principio che vuole l'Italia unita anche  tavola torno ad accostare ad un piatto con ingredienti prettamente locali un vino che viene da lontano un Tai-Lison classico della Società Agricola Principi di Porcìa e Brugnera, un Tocai italico dal gusto pieno e morbido con retrogusto leggermente amarognolo come gli asparagi al quale l'ho abbinato.
Per la preparazione degli gnocchetti di patate ho utilizzto una scorciatoia, il preparato Gnocchi sprint di Molino Spadoni, una speciale farina cui bisogna aggiungere solo acqua per ottenere soffici gnocchi di patate. Il condimento invece è tutto secondo tradizione dalla raccolta degli asparagi alla preparazione del sughetto.
Gnocchetti di patate in salsa di asparagi selvatici gamberetti
Ingredienti per 4 persone
Per gli gnocchetti:
1 kg di patate
300 g di farina 00
1 uovo
(in alternativa 4oo g di farina Gnocchi sprint e 400 ml di acqua)
Per il condimento:
1 mazzetto di asparagi selvatici
1 cipollotto
1 spicchio d'aglio
30 g di burro
1 dl di panna
olio extravergine d'oliva
50 ml di vino bianco Tai-Lison classico
300 g di gamberetti sgusciati
sale e pepe
Preparare gli gnoccheccti amalgamento la farina e l'uovo alle patate lessate e schiacciate e dando poi la forma oppure nella versione sprint amalgamando il preparato con l'acqua e procedendo poi allo stesso modo per formare gli gnocchetti.
Appassire il cipollotto affettato nel burro, unire gli asparagi mondati e tagliati a pezzetti, un pizzico di sale e un goccio d'acqua. Lasciar cuocere, poi frullare con la panna e tenere da parte. Nello stesso tegame versare un filo d'olio e lo spicchio d'aglio, cuocervi i gamberetti, salare pepare e sfumare con il vino. Eliminare l'aglio e unire la salsa di asparagi, saltare poi nel tegame gli gnocchetti lessati prima di servirli.
* In tavola servizio in Kergrès® dipinto a mano sottosmalto e americano della collezione Opera Prima di Wald