2007-03-20

Zeppole di San Giuseppe


Per il giorno di San Giuseppe (19 Marzo) due sono le tradizioni gastronomiche del mio paese, la “lagana” coi ceci e il finocchietto selvatico e le mitiche zeppole di San Giuseppe. Le zeppole, ciambelle di pasta bignè con la crema, credo che siano in origine campana dove vengono fritte, ma fanno parte ormai della nostra tradizione, dove sono conosciute nella loro versione “alleggerita” al forno. Nel mese di Marzo fanno bella mostra di sé in tutte le vetrine delle pasticcerie.
Io le ho preparate ieri sera e adesso vi do la mia ricetta delle Zeppole di San Giuseppe.
Prepariamo l’impasto mettendo a bollire in una pentola 250 g di acqua con 80 g di burro e un pizzico di sale, aggiungiamo 200 g di farina 00 e mescoliamo ottenendo una specie di polentina. L’impasto è pronto quando si stacca dalle pareti della pentola. Lo togliamo dal fuoco e quando è freddo aggiungiamo quattro uova medie amalgamando bene l’impasto con le mani.
Versiamo tutto nella sacca da pasticcere con la bocchetta larga spizzata e formiamo sulla teglia rivestita da carta da forno delle ciambelle, io le faccio piccoline e me ne vengono circa 20, di quelle grandi ne verranno 10-12. Poniamo a cuocere in forno caldo a 190 °C per circa 30 minuti, saranno pronte quando avranno assunto un bel colore dorato.
Una volta fredde le dividiamo orizzontalmente e le farciamo con crema pasticcera e amarene sciroppate, possiamo anche farcirle con solo crema e poi decorarle all’esterno con un ciuffo di crema e mezza amarena. In ultimo le cospargiamo di zucchero a velo vanigliato.
Sembra difficile ma non lo è affatto l’impasto base si può usare in mille modi, anche con farce salate poiché non contiene zucchero.

Zeppole di San Giuseppe


Per il giorno di San Giuseppe (19 Marzo) due sono le tradizioni gastronomiche del mio paese, la “lagana” coi ceci e il finocchietto selvatico e le mitiche zeppole di San Giuseppe. Le zeppole, ciambelle di pasta bignè con la crema, credo che siano in origine campana dove vengono fritte, ma fanno parte ormai della nostra tradizione, dove sono conosciute nella loro versione “alleggerita” al forno. Nel mese di Marzo fanno bella mostra di sé in tutte le vetrine delle pasticcerie.
Io le ho preparate ieri sera e adesso vi do la mia ricetta delle Zeppole di San Giuseppe.
Prepariamo l’impasto mettendo a bollire in una pentola 250 g di acqua con 80 g di burro e un pizzico di sale, aggiungiamo 200 g di farina 00 e mescoliamo ottenendo una specie di polentina. L’impasto è pronto quando si stacca dalle pareti della pentola. Lo togliamo dal fuoco e quando è freddo aggiungiamo quattro uova medie amalgamando bene l’impasto con le mani.
Versiamo tutto nella sacca da pasticcere con la bocchetta larga spizzata e formiamo sulla teglia rivestita da carta da forno delle ciambelle, io le faccio piccoline e me ne vengono circa 20, di quelle grandi ne verranno 10-12. Poniamo a cuocere in forno caldo a 190 °C per circa 30 minuti, saranno pronte quando avranno assunto un bel colore dorato.
Una volta fredde le dividiamo orizzontalmente e le farciamo con crema pasticcera e amarene sciroppate, possiamo anche farcirle con solo crema e poi decorarle all’esterno con un ciuffo di crema e mezza amarena. In ultimo le cospargiamo di zucchero a velo vanigliato.
Sembra difficile ma non lo è affatto l’impasto base si può usare in mille modi, anche con farce salate poiché non contiene zucchero.

2007-03-17

Lasagne con funghi e speck

Oggi sono a casa di mia sorella, nella bellissima Modena patria del mangiare bene.
Questa mattina ci siamo svegliate con l’intenzione di preparaci qualcosa di buono, che potesse sostituire il pranzo della domenica che domani certamente non faremo dato che saremo fuori, così abbiamo deciso di preparare una bella teglia di lasagne utilizzando i funghi di Ferula, tipici delle colline della mia zona, che ho portato io dalla Calabria. Io vi do la ricetta sostituendo i funghi di Ferula con un misto facilmente reperibile che poi è quello che utilizzo più spesso dato che i funghi in questione si trovano per pochi mesi all’anno. Ecco la nostra ricetta di Lasagne con funghi e speck.
Per una teglia di lasagne (sei porzioni o quattro molto molto abbondanti) ci occorrono: Una confezione di lasagne fresche (uso sempre le sfogliavelo di Giovanni Rana, ma oggi ho utilizzato, con ottimi risultati le ultime nate sfogliagrezza), 450 g c.a. di funghi di Ferula o misto funghi (va benissimo una confezione di misto surgelato), olio, aglio, sale, prezzemolo, besciamella preparata con 700 ml c.a. di latte, 50 g di burro e 50 g. di farina, sale e noce moscata, 200 g di speck a dadini piccoli, parmigiano grattugiato in abbondanza.
Triboliamo i funghi nell’olio con l’aglio, saliamo ed aggiungiamo prezzemolo tritato, una volta cotti tritiamoli nel mixer.
Prepariamo la besciamella tostando la farina nel burro sciolto aggiungiamo un mezzo litro di latte, un pizzico di sale ed una grattugiata di noce moscata, quando la besciamella è bella densa la allunghiamo con un bicchiere di latte di modo che la sfoglia cuocia poi lentamente in forno.
Alla besciamella aggiungiamo il trito di funghi e procediamo a comporre la lasagna.
Formiamo uno strato di besciamella ai funghi sul fondo della teglia, cospargiamo di parmigiano e poi stendiamo sopra uno strato di pasta, ricopriamo con besciamella, speck a dadini e parmigiano grattugiato, proseguiamo così fino all’ultimo strato (dobbiamo avere quattro strati di pasta). Inforniamo in forno ventilato a 160° C per circa mezz’ora o comunque fino a quando la besciamella non si sarà rappresa formando sopra una crosticina dorata.
Niente di più semplice e di più delizioso. Inutile dire che le lasagne, con qualunque condimento fanno sempre e comunque festa.

Lasagne con funghi e speck

Oggi sono a casa di mia sorella, nella bellissima Modena patria del mangiare bene.
Questa mattina ci siamo svegliate con l’intenzione di preparaci qualcosa di buono, che potesse sostituire il pranzo della domenica che domani certamente non faremo dato che saremo fuori, così abbiamo deciso di preparare una bella teglia di lasagne utilizzando i funghi di Ferula, tipici delle colline della mia zona, che ho portato io dalla Calabria. Io vi do la ricetta sostituendo i funghi di Ferula con un misto facilmente reperibile che poi è quello che utilizzo più spesso dato che i funghi in questione si trovano per pochi mesi all’anno. Ecco la nostra ricetta di Lasagne con funghi e speck.
Per una teglia di lasagne (sei porzioni o quattro molto molto abbondanti) ci occorrono: Una confezione di lasagne fresche (uso sempre le sfogliavelo di Giovanni Rana, ma oggi ho utilizzato, con ottimi risultati le ultime nate sfogliagrezza), 450 g c.a. di funghi di Ferula o misto funghi (va benissimo una confezione di misto surgelato), olio, aglio, sale, prezzemolo, besciamella preparata con 700 ml c.a. di latte, 50 g di burro e 50 g. di farina, sale e noce moscata, 200 g di speck a dadini piccoli, parmigiano grattugiato in abbondanza.
Triboliamo i funghi nell’olio con l’aglio, saliamo ed aggiungiamo prezzemolo tritato, una volta cotti tritiamoli nel mixer.
Prepariamo la besciamella tostando la farina nel burro sciolto aggiungiamo un mezzo litro di latte, un pizzico di sale ed una grattugiata di noce moscata, quando la besciamella è bella densa la allunghiamo con un bicchiere di latte di modo che la sfoglia cuocia poi lentamente in forno.
Alla besciamella aggiungiamo il trito di funghi e procediamo a comporre la lasagna.
Formiamo uno strato di besciamella ai funghi sul fondo della teglia, cospargiamo di parmigiano e poi stendiamo sopra uno strato di pasta, ricopriamo con besciamella, speck a dadini e parmigiano grattugiato, proseguiamo così fino all’ultimo strato (dobbiamo avere quattro strati di pasta). Inforniamo in forno ventilato a 160° C per circa mezz’ora o comunque fino a quando la besciamella non si sarà rappresa formando sopra una crosticina dorata.
Niente di più semplice e di più delizioso. Inutile dire che le lasagne, con qualunque condimento fanno sempre e comunque festa.

2007-03-15

Marmellata di arance e mele

Questa ricetta l’avevo trovata su un’opera a fascicoli della De Agostini Te & Tisane, dove la si indicava come preparazione da gustare all’ora del Te.
Per molto tempo non ci ho fatto caso, l’anno scorso ho deciso di provarla, perché nella mia zona si usa molto la marmellata di arance, in quanto abbiamo distese immense di agrumi, ma per me ha un gusto troppo intenso, ed infatti se non voglio rovinarmi la giornata a colazione non devo proprio mangiarla.
Non così invece per questa marmellata, che trovo deliziosa, per il sentore di arance ingentilito dal connubio con le mele ed esaltato dalla presenza dalle scorzette d’arancia.
Ne ho già parlato nella ricetta delle mie Crepes alla fiamma dove la utilizzo con molto successo.
Passiamo alla preparazione della Marmellata di arance e mele. Vi do le dosi base anche se io raddoppio e spesso triplico le dosi.
Ci occorrono 500 g di arance bionde, 500 g di mele tipo Golden e 800 g di zucchero.
Dopo aver lavato ed asciugato le arance peliamole con un pelapatate ricavandone solo la parte arancio che metteremo a bollire in una casseruola coperte d’acqua per circa mezz’ora. Quando saranno pronte le tagliamo a listarelle sottili.
Intanto spremiamo le arance e teniamo il succo da parte.
Prepariamo uno sciroppo facendo bollire a fuoco basso lo zucchero con 9 dl di acqua.
A metà dello sciroppo aggiungiamo le scorrette ed il succo di arancia e poniamo a cuocere per una ventina di minuti, mescolando spesso.
All’altra parte di sciroppo invece aggiungiamo le mele sbucciate e tagliate a fettine sottili, cuociamo per circa mezz’ora poi aggiungiamo lo sciroppo d’arancia e continuiamo la cottura finché la marmellata risulterà della giusta consistenza.
Per controllare se è pronta e per la conservazione vi rimando ai consigli dati nella preparazione della Marmellata di liquirizia.

Marmellata di arance e mele

Questa ricetta l’avevo trovata su un’opera a fascicoli della De Agostini Te & Tisane, dove la si indicava come preparazione da gustare all’ora del Te.
Per molto tempo non ci ho fatto caso, l’anno scorso ho deciso di provarla, perché nella mia zona si usa molto la marmellata di arance, in quanto abbiamo distese immense di agrumi, ma per me ha un gusto troppo intenso, ed infatti se non voglio rovinarmi la giornata a colazione non devo proprio mangiarla.
Non così invece per questa marmellata, che trovo deliziosa, per il sentore di arance ingentilito dal connubio con le mele ed esaltato dalla presenza dalle scorzette d’arancia.
Ne ho già parlato nella ricetta delle mie Crepes alla fiamma dove la utilizzo con molto successo.
Passiamo alla preparazione della Marmellata di arance e mele. Vi do le dosi base anche se io raddoppio e spesso triplico le dosi.
Ci occorrono 500 g di arance bionde, 500 g di mele tipo Golden e 800 g di zucchero.
Dopo aver lavato ed asciugato le arance peliamole con un pelapatate ricavandone solo la parte arancio che metteremo a bollire in una casseruola coperte d’acqua per circa mezz’ora. Quando saranno pronte le tagliamo a listarelle sottili.
Intanto spremiamo le arance e teniamo il succo da parte.
Prepariamo uno sciroppo facendo bollire a fuoco basso lo zucchero con 9 dl di acqua.
A metà dello sciroppo aggiungiamo le scorrette ed il succo di arancia e poniamo a cuocere per una ventina di minuti, mescolando spesso.
All’altra parte di sciroppo invece aggiungiamo le mele sbucciate e tagliate a fettine sottili, cuociamo per circa mezz’ora poi aggiungiamo lo sciroppo d’arancia e continuiamo la cottura finché la marmellata risulterà della giusta consistenza.
Per controllare se è pronta e per la conservazione vi rimando ai consigli dati nella preparazione della Marmellata di liquirizia.

2007-03-13

Seppie in umido



Ecco un modo infinitamente semplice e gustoso per preparare le seppie. La preparazione non nha un nome le chiamiamo semplicemente Seppie in umido.
Per quattro persone ci occorre un Kg di seppie fresche.
Soffriggiamo in un fondo di olio di oliva extravergine uno spicchio d’aglio e un poco di peperoncino piccante, aggiungiamo le seppie tagliate a listarelle, sfumiamo con del vino bianco, regoliamo di sale e pepe, lasciamo cuocere qualche minuto ed aggiungiamo una manciata di prezzemolo tritato.
Le nostre seppie sono pronte a farci fare bella figura anche con gli ospiti più esigenti.
Ottime anche per condire gli spaghetti.

Seppie in umido



Ecco un modo infinitamente semplice e gustoso per preparare le seppie. La preparazione non nha un nome le chiamiamo semplicemente Seppie in umido.
Per quattro persone ci occorre un Kg di seppie fresche.
Soffriggiamo in un fondo di olio di oliva extravergine uno spicchio d’aglio e un poco di peperoncino piccante, aggiungiamo le seppie tagliate a listarelle, sfumiamo con del vino bianco, regoliamo di sale e pepe, lasciamo cuocere qualche minuto ed aggiungiamo una manciata di prezzemolo tritato.
Le nostre seppie sono pronte a farci fare bella figura anche con gli ospiti più esigenti.
Ottime anche per condire gli spaghetti.

2007-03-12

Torta Ragnatela


Torta Ragnatela o Spider Cake o Torta dell’Uomo Ragno, così è stata chiamata la mia ultima creazione dagli amici coi quali ho avuto il piacere di dividerla sabato sera.
Ero stata invitata a cena da Raffaella e mi andava di preparare un dolce goloso, volevo che contenesse la pasta sfoglia e il pan di Spagna come il diplomatico, che avesse la crema ma anche il cioccolato, che fosse morbida e allo stesso tempo croccante, così ho inventato la torta in questione che ho decorato con una ragnatela di cioccolato e che è stata definita nei modi più svariati ma che chiamo Torta Ragnatela perché come ha detto Andrea (e non me ne voglia se non ricordo l’esatta espressione) “ti attira con la dolcezza della crema e poi ti cattura col carattere deciso ed inatteso del cioccolato”.
Per preparare la torta ci occorrono: un disco di pasta sfoglia, un disco di Pan di Spagna, bagna all’Alkermes, crema pasticcera e crema ganache.
La pasta sfoglia possiamo comprarla già stesa in un disco che cuoceremo in bianco in una teglia un poco più piccola affinché formi il bordo. Stesa la sfoglia nella teglia bucherelliamo il fondo con una forchetta, arrotoliamo un poco i bordi, li cospargiamo con zucchero a velo, copriamo il fondo con carta da forno e fagioli secchi ed inforniamo fino a doratura (a metà cottura togliamo i fagioli e la carta e facciamo dorare anche il fondo).
Il Pan di Spagna io lo preparo montando quattro uova con 150 g di zucchero per 15-20 minuti, finchè il composto non diventa molto spumoso e poi aggiungendo 150 g di farina con un poco di vanillina. Lo metto subito a cuocere in una teglia ben imburrata ed infarinata nel forno già caldo per evitare che smonti.
Una volta pronte le basi passiamo alle creme
La Crema Ganache la prepariamo con 100 g di cioccolato fondente a pezzetti sul quale versiamo un decilitro di panna fresca portata a bollore, mescoliamo finché non diventa crema e poi amalgamiamo alla crema 12 g di burro.
Per la Crema Pasticcera invece scaldiamo 250 ml di latte con un pezzetto di vaniglia, montiamo due tuorli con quattro cucchiai di zucchero, aggiungiamo due cucchiai di farina e poi il latte a filo sempre mescolando. Poniamo sul fuoco continuando a mescolare finché la crema non si sarà ben addensata.
Una volta pronto tutto procediamo a comporre la nostra torta.
Posizioniamo la base di sfoglia su un piatto, versiamoci sopra la crema di cioccolato, tenendone da parte una cucchiaiata per la decorazione. Disponiamo sopra il cioccolato un disco di pan di Spagna avendo cura che rientri bene nei bordi della sfoglia senza coprirli (se è più grande rifiliamo i bordi con un coltello), imbeviamolo per bene di Alkermes e copriamolo di crema pasticcera.
Versiamo il cioccolato rimasto in un conetto di carta e con la punta sottilissima formiamo sulla crema dei cerchi concentrici. Prendiamo un coltellino e partendo dal centro del dolce pratichiamo delle leggere incisioni verso l’esterno, a raggiera formando, appunto, una ragnatela.
Devo dire che il risultato mi ha soddisfatta abbastanza anche giudicando in gradimento dei miei amici e credo che sperimenterò altre versioni, con crema al caffè e cioccolato bianco, con crema di nocciole, con frutta, con bagna al rum e in tanti modi diversi. Chissà che non diventi il mio must.

Torta Ragnatela


Torta Ragnatela o Spider Cake o Torta dell’Uomo Ragno, così è stata chiamata la mia ultima creazione dagli amici coi quali ho avuto il piacere di dividerla sabato sera.
Ero stata invitata a cena da Raffaella e mi andava di preparare un dolce goloso, volevo che contenesse la pasta sfoglia e il pan di Spagna come il diplomatico, che avesse la crema ma anche il cioccolato, che fosse morbida e allo stesso tempo croccante, così ho inventato la torta in questione che ho decorato con una ragnatela di cioccolato e che è stata definita nei modi più svariati ma che chiamo Torta Ragnatela perché come ha detto Andrea (e non me ne voglia se non ricordo l’esatta espressione) “ti attira con la dolcezza della crema e poi ti cattura col carattere deciso ed inatteso del cioccolato”.
Per preparare la torta ci occorrono: un disco di pasta sfoglia, un disco di Pan di Spagna, bagna all’Alkermes, crema pasticcera e crema ganache.
La pasta sfoglia possiamo comprarla già stesa in un disco che cuoceremo in bianco in una teglia un poco più piccola affinché formi il bordo. Stesa la sfoglia nella teglia bucherelliamo il fondo con una forchetta, arrotoliamo un poco i bordi, li cospargiamo con zucchero a velo, copriamo il fondo con carta da forno e fagioli secchi ed inforniamo fino a doratura (a metà cottura togliamo i fagioli e la carta e facciamo dorare anche il fondo).
Il Pan di Spagna io lo preparo montando quattro uova con 150 g di zucchero per 15-20 minuti, finchè il composto non diventa molto spumoso e poi aggiungendo 150 g di farina con un poco di vanillina. Lo metto subito a cuocere in una teglia ben imburrata ed infarinata nel forno già caldo per evitare che smonti.
Una volta pronte le basi passiamo alle creme
La Crema Ganache la prepariamo con 100 g di cioccolato fondente a pezzetti sul quale versiamo un decilitro di panna fresca portata a bollore, mescoliamo finché non diventa crema e poi amalgamiamo alla crema 12 g di burro.
Per la Crema Pasticcera invece scaldiamo 250 ml di latte con un pezzetto di vaniglia, montiamo due tuorli con quattro cucchiai di zucchero, aggiungiamo due cucchiai di farina e poi il latte a filo sempre mescolando. Poniamo sul fuoco continuando a mescolare finché la crema non si sarà ben addensata.
Una volta pronto tutto procediamo a comporre la nostra torta.
Posizioniamo la base di sfoglia su un piatto, versiamoci sopra la crema di cioccolato, tenendone da parte una cucchiaiata per la decorazione. Disponiamo sopra il cioccolato un disco di pan di Spagna avendo cura che rientri bene nei bordi della sfoglia senza coprirli (se è più grande rifiliamo i bordi con un coltello), imbeviamolo per bene di Alkermes e copriamolo di crema pasticcera.
Versiamo il cioccolato rimasto in un conetto di carta e con la punta sottilissima formiamo sulla crema dei cerchi concentrici. Prendiamo un coltellino e partendo dal centro del dolce pratichiamo delle leggere incisioni verso l’esterno, a raggiera formando, appunto, una ragnatela.
Devo dire che il risultato mi ha soddisfatta abbastanza anche giudicando in gradimento dei miei amici e credo che sperimenterò altre versioni, con crema al caffè e cioccolato bianco, con crema di nocciole, con frutta, con bagna al rum e in tanti modi diversi. Chissà che non diventi il mio must.

2007-03-09

Vellutata di zucca al curry

Non si può star sempre a preparare dolci, fritti e roba supercondita, ogni tanto si sente l'esigenza di mangiare qualcosa di più delicato, a base di vegetali. Questo non significa mangiare roba insipida o perdere il gusto di cucinare.
A tal proposito voglio proporvi una vellutata tutto sapore, un piatto molto stuzzicante, un poco piccante per la presenza del curry, molto adatto a quelle serate invernali in cui sentiamo il bisogno di coccolarci: la Vellutata di zucca al curry.
Affettiamo una cipolla, tritiamo mezzo spicchio d'aglio e facciamoli appassire in pentola con un filo d'olio extravergine d'oliva. Aggiungiamo un cucchiaio o due di polvere di curry (le dosi dipendono da quanto piccante vogliamo che sia la nostra minestra), 1 Kg di zucca gialla tagliata a dadini e 1 litro di brodo vegetale. Portiamo a bollore, poi abbassiamo la fiamma, copriamo e lasciamo cuocere per 30-40 minuti finchè la zucca diventerà morbida. Frulliamo col frullino ad immersione finché diventa una crema, aggiungiamo un decilitro di panna, regoliamo di sale e pepe e poi rimettiamo per qualche minuto sul fuoco, mescolando per non far attaccare la crema al fondo. Serviamo calda eventualmente con crostini di pane.

Vellutata di zucca al curry

Non si può star sempre a preparare dolci, fritti e roba supercondita, ogni tanto si sente l'esigenza di mangiare qualcosa di più delicato, a base di vegetali. Questo non significa mangiare roba insipida o perdere il gusto di cucinare.
A tal proposito voglio proporvi una vellutata tutto sapore, un piatto molto stuzzicante, un poco piccante per la presenza del curry, molto adatto a quelle serate invernali in cui sentiamo il bisogno di coccolarci: la Vellutata di zucca al curry.
Affettiamo una cipolla, tritiamo mezzo spicchio d'aglio e facciamoli appassire in pentola con un filo d'olio extravergine d'oliva. Aggiungiamo un cucchiaio o due di polvere di curry (le dosi dipendono da quanto piccante vogliamo che sia la nostra minestra), 1 Kg di zucca gialla tagliata a dadini e 1 litro di brodo vegetale. Portiamo a bollore, poi abbassiamo la fiamma, copriamo e lasciamo cuocere per 30-40 minuti finchè la zucca diventerà morbida. Frulliamo col frullino ad immersione finché diventa una crema, aggiungiamo un decilitro di panna, regoliamo di sale e pepe e poi rimettiamo per qualche minuto sul fuoco, mescolando per non far attaccare la crema al fondo. Serviamo calda eventualmente con crostini di pane.

2007-03-08

Fiocchetti allo zucchero grezzo


Per realizzare questi deliziosi Fiocchetti allo zucchero grezzo, ideali per la prima colazione, ho utilizzato la base delle Focaccine all'ananas del post precedente.

Dopo aver formato le dodici palline, le lasciamo lievitare ancora, poi le appiattiamo le pennelliamo di burro fuso e le cospargiamo di zucchero grezzo. Ribieghiamo poi due lembi verso l'interno e li riprendiamo con le dita, poi inforniamo sempre a 180° per circa 25 minuti.