2007-03-28

Biscotti rustici arancia e cioccolato


Di tanto in tanto, tra cucina fusion e innovazioni gastronomiche mi viene voglia di qualcosa di autentico di tradizionale, in uno di questi momenti ho preparato i Biscotti rustici arancia e cioccolato ottimi per la colazione.
Li prepariamo impastando 500 g di farina 00 con 75 g di fecola di patate, 170 g di zucchero, 120 g di burro, 1 dl di latte, 100 g di scaglie di cioccolato fondente, la scorza grattugiata di un’arancia, 2 uova,1 cucchiaino di lievito per dolci, un pizzico di sale. Una volta ottenuto un impasto omogeneo lo lasciamo riposare avvolto in pellicola per mezz’ora. Per dare un gusto speciale io utilizzo del cioccolato Modicano allo zenzero, se non ne abbiamo disponibilità ma vogliamo comunque dare il gusto speziato si può aggiungere all’impasto un pizzico di polvere di zenzero essiccato.
Stendiamo poi l’impasto in uno spessore di mezzo centimetro e ne ricaviamo, con la rotella tagliapasta, dei rettangoli regolari che cuoceremo in forno caldo fino a doratura.
Prepariamo poi una glassa col succo dell’arancia di cui abbiamo utilizzato la scorza e 100 g di zucchero a velo. Pennelliamo la glassa sui biscotti (deve formare una pellicola sottile) e lasciamo asciugare.
I nostri biscotti sono pronti, ricordano le cose buone che preparavano le nonne.

Biscotti rustici arancia e cioccolato


Di tanto in tanto, tra cucina fusion e innovazioni gastronomiche mi viene voglia di qualcosa di autentico di tradizionale, in uno di questi momenti ho preparato i Biscotti rustici arancia e cioccolato ottimi per la colazione.
Li prepariamo impastando 500 g di farina 00 con 75 g di fecola di patate, 170 g di zucchero, 120 g di burro, 1 dl di latte, 100 g di scaglie di cioccolato fondente, la scorza grattugiata di un’arancia, 2 uova,1 cucchiaino di lievito per dolci, un pizzico di sale. Una volta ottenuto un impasto omogeneo lo lasciamo riposare avvolto in pellicola per mezz’ora. Per dare un gusto speciale io utilizzo del cioccolato Modicano allo zenzero, se non ne abbiamo disponibilità ma vogliamo comunque dare il gusto speziato si può aggiungere all’impasto un pizzico di polvere di zenzero essiccato.
Stendiamo poi l’impasto in uno spessore di mezzo centimetro e ne ricaviamo, con la rotella tagliapasta, dei rettangoli regolari che cuoceremo in forno caldo fino a doratura.
Prepariamo poi una glassa col succo dell’arancia di cui abbiamo utilizzato la scorza e 100 g di zucchero a velo. Pennelliamo la glassa sui biscotti (deve formare una pellicola sottile) e lasciamo asciugare.
I nostri biscotti sono pronti, ricordano le cose buone che preparavano le nonne.

2007-03-25

La sfida terza puntata: Tortiglioni con melanzane e funghi

Ieri, dopo due settimane di pausa, dovute a vari inconvenienti che mi hanno tenuto lontana da casa e dai miei fornelli per il pranzo di sabato, si è tenuta la terza puntata della sfida sui primi intrapresa con F. (puntate precedenti: Spaghetti con pomodorini gratinati e Gigli alla crema di zucchine e pancetta croccante).
Ieri ho modificato un classico della tradizione siciliana, la pasta con le melanzane, aggiungendovi i mitici funghi ferula di cui ho parlato nella ricetta della
Lasagne con funghi con speck.
Sono nati così i Tortiglioni con melanzane e funghi.
Per preparali ci occorrono (dosi per quattro): 350g di tortiglioni (o altra pasta corta e possibilmente rigata), una melanzana di medie dimensioni, 250 g di funghi di ferula freschi o surgelati (se non abbiamo questi funghi utilizziamo quelli che più ci piacciono, quattro o cinque cucchiaiate di polpa di pomodoro fresco (ottenuta pelando e togliendo i semi ai pomodori che poi taglieremo a tocchetti), due cucchiaiate di panna da cucina, uno spicchio d’aglio, olio extravergine d’oliva, prezzemolo, sale e pepe q.b. e Pecorino Romano.
Dopo aver lavato la melanzana la spuntiamo e ne ricaviamo delle fettine sottili che andiamo a soffriggere nell’olio nel quale avremmo fatto appassire l’aglio, mescoliamo spesso finché le melanzane non si saranno imbiondite a questo punto uniamo i funghi tagliati a fettine e li facciamo rosolare insieme alle melanzane. Scoliamo entrambi e li teniamo da parte mentre nell’olio rimasto facciamo cuocere per un quarto d’ora circa la polpa di pomodoro, aggiungiamo sale e pepe e pi di nuovo le melanzane e i funghi, aggiungiamo la panna e facciamo amalgamare bene gli ingredienti, aggiungiamo prezzemolo tritato e togliamo dal fuoco.
Condiamo con questo sugo i nostri tortiglioni cotti al dente e prima di portare in tavola cospargiamo di Pecorino Romano grattugiato al momento.
A F. è piaciuta ma non credo che sia la preferita delle tre che gli o preparato fino ad ora dal momento che non ha chiesto il bis, comunque a mio padre è piaciuta tanto e questo per me ha dell’evento dato che è un soggetto solitamente incontentabile.

La sfida terza puntata: Tortiglioni con melanzane e funghi

Ieri, dopo due settimane di pausa, dovute a vari inconvenienti che mi hanno tenuto lontana da casa e dai miei fornelli per il pranzo di sabato, si è tenuta la terza puntata della sfida sui primi intrapresa con F. (puntate precedenti: Spaghetti con pomodorini gratinati e Gigli alla crema di zucchine e pancetta croccante).
Ieri ho modificato un classico della tradizione siciliana, la pasta con le melanzane, aggiungendovi i mitici funghi ferula di cui ho parlato nella ricetta della
Lasagne con funghi con speck.
Sono nati così i Tortiglioni con melanzane e funghi.
Per preparali ci occorrono (dosi per quattro): 350g di tortiglioni (o altra pasta corta e possibilmente rigata), una melanzana di medie dimensioni, 250 g di funghi di ferula freschi o surgelati (se non abbiamo questi funghi utilizziamo quelli che più ci piacciono, quattro o cinque cucchiaiate di polpa di pomodoro fresco (ottenuta pelando e togliendo i semi ai pomodori che poi taglieremo a tocchetti), due cucchiaiate di panna da cucina, uno spicchio d’aglio, olio extravergine d’oliva, prezzemolo, sale e pepe q.b. e Pecorino Romano.
Dopo aver lavato la melanzana la spuntiamo e ne ricaviamo delle fettine sottili che andiamo a soffriggere nell’olio nel quale avremmo fatto appassire l’aglio, mescoliamo spesso finché le melanzane non si saranno imbiondite a questo punto uniamo i funghi tagliati a fettine e li facciamo rosolare insieme alle melanzane. Scoliamo entrambi e li teniamo da parte mentre nell’olio rimasto facciamo cuocere per un quarto d’ora circa la polpa di pomodoro, aggiungiamo sale e pepe e pi di nuovo le melanzane e i funghi, aggiungiamo la panna e facciamo amalgamare bene gli ingredienti, aggiungiamo prezzemolo tritato e togliamo dal fuoco.
Condiamo con questo sugo i nostri tortiglioni cotti al dente e prima di portare in tavola cospargiamo di Pecorino Romano grattugiato al momento.
A F. è piaciuta ma non credo che sia la preferita delle tre che gli o preparato fino ad ora dal momento che non ha chiesto il bis, comunque a mio padre è piaciuta tanto e questo per me ha dell’evento dato che è un soggetto solitamente incontentabile.

2007-03-23

Crema Verde


Dopo la Vellutata di zucca al curry dell’altra settimana ritorno con una ricetta a base di verdure; una bella Crema Verde che, come vedete in foto, si presenta anche bene e che possiamo servire come piatto unico leggero o come piato d’ingresso in una cena importante naturalmente con ospiti che amino le verdure. Per preparare la nostra Crema Verde ci occorrono 400 g di biete o erbette fresche, due patate, un litro circa di buon brodo vegetale, 60 g di panna, due cucchiai di parmigiano grattugiato, pepe q.b. e per decorare pancarré a dadini tostato e Parmigiano Reggiano a scaglie.
Cuociamo a fuoco moderato nel brodo le erbette e le patate pelate e ridotte a tocchetti per circa mezz’ora. Poi passiamo al mixer e riduciamo la minestra in crema.
Rimettiamo sul fuoco, riportiamo a bollore ed ad aggiungiamo la panna ed il formaggio grattugiato. Mescoliamo bene aggiungiamo un poco di pepe nero e la nostra crema è pronta.
Dividiamola nelle fondine e cospargiamo con le scaglie di Parmigiano ed i cubetti di pane.
A piacere possiamo aggiungere un filo di olio extravergine d'oliva.

Crema Verde


Dopo la Vellutata di zucca al curry dell’altra settimana ritorno con una ricetta a base di verdure; una bella Crema Verde che, come vedete in foto, si presenta anche bene e che possiamo servire come piatto unico leggero o come piato d’ingresso in una cena importante naturalmente con ospiti che amino le verdure. Per preparare la nostra Crema Verde ci occorrono 400 g di biete o erbette fresche, due patate, un litro circa di buon brodo vegetale, 60 g di panna, due cucchiai di parmigiano grattugiato, pepe q.b. e per decorare pancarré a dadini tostato e Parmigiano Reggiano a scaglie.
Cuociamo a fuoco moderato nel brodo le erbette e le patate pelate e ridotte a tocchetti per circa mezz’ora. Poi passiamo al mixer e riduciamo la minestra in crema.
Rimettiamo sul fuoco, riportiamo a bollore ed ad aggiungiamo la panna ed il formaggio grattugiato. Mescoliamo bene aggiungiamo un poco di pepe nero e la nostra crema è pronta.
Dividiamola nelle fondine e cospargiamo con le scaglie di Parmigiano ed i cubetti di pane.
A piacere possiamo aggiungere un filo di olio extravergine d'oliva.

2007-03-22

Torta alla frutta invernale



L’idea di questa torta è quella della invitante crostata sormontata da crema pasticcera e dolci frutti colorati (fragole, frutti di bosco, pesche e tutta la frutta più invitante), a volte però capita di non avere a disposizione frutta che si presta a tale tipo di dolce, soprattutto nel periodo invernale quando, se non si fa ricorso ai frutti esotici o a quelli surgelati, perdiamo il piacere di assaporare questa golosa preparazione. E’ nata così nella testa di mia madre questa farcia per la crostata di frutta che ho voluto chiamare Torta alla frutta invernale anche se, nonostante il clima che ci circonda, siamo già in primavera.
La base è una margherita alleggerita in quanto fatta con i soli albumi delle uova. Per prepararla lavoriamo 100 g di burro morbido con 75 g di zucchero, aggiungiamo 100 g di farina, 50 g. di fecola, 3 albumi leggermente montati e due cucchiaini di lievito per dolci.
Una volta pronto l’impasto lo versiamo nell’apposita teglia imburrata ed infarinata e lo cuociamo in forno già caldo finché non avrà preso un bel colore dorato.
Prepariamo intanto la crema pasticcera come indicato nella Torta Ragnatela.
Sbucciamo e tagliamo a fette sottili due mele, ripassiamole in padella con una noce di burro, quattro cucchiai di zucchero, quattro di succo di limone (o due di limone e due di liquore a piacere), una manciata di uvetta e due cucchiai di pinoli. Appena le mele avranno perso il liquido in eccesso saranno pronte.
Sformiamo la torta in un piatto, distribuiamovi sopra uno strato di crema e completiamo con la frutta cotta, il nostro dolce è pronto.

Torta alla frutta invernale



L’idea di questa torta è quella della invitante crostata sormontata da crema pasticcera e dolci frutti colorati (fragole, frutti di bosco, pesche e tutta la frutta più invitante), a volte però capita di non avere a disposizione frutta che si presta a tale tipo di dolce, soprattutto nel periodo invernale quando, se non si fa ricorso ai frutti esotici o a quelli surgelati, perdiamo il piacere di assaporare questa golosa preparazione. E’ nata così nella testa di mia madre questa farcia per la crostata di frutta che ho voluto chiamare Torta alla frutta invernale anche se, nonostante il clima che ci circonda, siamo già in primavera.
La base è una margherita alleggerita in quanto fatta con i soli albumi delle uova. Per prepararla lavoriamo 100 g di burro morbido con 75 g di zucchero, aggiungiamo 100 g di farina, 50 g. di fecola, 3 albumi leggermente montati e due cucchiaini di lievito per dolci.
Una volta pronto l’impasto lo versiamo nell’apposita teglia imburrata ed infarinata e lo cuociamo in forno già caldo finché non avrà preso un bel colore dorato.
Prepariamo intanto la crema pasticcera come indicato nella Torta Ragnatela.
Sbucciamo e tagliamo a fette sottili due mele, ripassiamole in padella con una noce di burro, quattro cucchiai di zucchero, quattro di succo di limone (o due di limone e due di liquore a piacere), una manciata di uvetta e due cucchiai di pinoli. Appena le mele avranno perso il liquido in eccesso saranno pronte.
Sformiamo la torta in un piatto, distribuiamovi sopra uno strato di crema e completiamo con la frutta cotta, il nostro dolce è pronto.

2007-03-20

Zeppole di San Giuseppe


Per il giorno di San Giuseppe (19 Marzo) due sono le tradizioni gastronomiche del mio paese, la “lagana” coi ceci e il finocchietto selvatico e le mitiche zeppole di San Giuseppe. Le zeppole, ciambelle di pasta bignè con la crema, credo che siano in origine campana dove vengono fritte, ma fanno parte ormai della nostra tradizione, dove sono conosciute nella loro versione “alleggerita” al forno. Nel mese di Marzo fanno bella mostra di sé in tutte le vetrine delle pasticcerie.
Io le ho preparate ieri sera e adesso vi do la mia ricetta delle Zeppole di San Giuseppe.
Prepariamo l’impasto mettendo a bollire in una pentola 250 g di acqua con 80 g di burro e un pizzico di sale, aggiungiamo 200 g di farina 00 e mescoliamo ottenendo una specie di polentina. L’impasto è pronto quando si stacca dalle pareti della pentola. Lo togliamo dal fuoco e quando è freddo aggiungiamo quattro uova medie amalgamando bene l’impasto con le mani.
Versiamo tutto nella sacca da pasticcere con la bocchetta larga spizzata e formiamo sulla teglia rivestita da carta da forno delle ciambelle, io le faccio piccoline e me ne vengono circa 20, di quelle grandi ne verranno 10-12. Poniamo a cuocere in forno caldo a 190 °C per circa 30 minuti, saranno pronte quando avranno assunto un bel colore dorato.
Una volta fredde le dividiamo orizzontalmente e le farciamo con crema pasticcera e amarene sciroppate, possiamo anche farcirle con solo crema e poi decorarle all’esterno con un ciuffo di crema e mezza amarena. In ultimo le cospargiamo di zucchero a velo vanigliato.
Sembra difficile ma non lo è affatto l’impasto base si può usare in mille modi, anche con farce salate poiché non contiene zucchero.

Zeppole di San Giuseppe


Per il giorno di San Giuseppe (19 Marzo) due sono le tradizioni gastronomiche del mio paese, la “lagana” coi ceci e il finocchietto selvatico e le mitiche zeppole di San Giuseppe. Le zeppole, ciambelle di pasta bignè con la crema, credo che siano in origine campana dove vengono fritte, ma fanno parte ormai della nostra tradizione, dove sono conosciute nella loro versione “alleggerita” al forno. Nel mese di Marzo fanno bella mostra di sé in tutte le vetrine delle pasticcerie.
Io le ho preparate ieri sera e adesso vi do la mia ricetta delle Zeppole di San Giuseppe.
Prepariamo l’impasto mettendo a bollire in una pentola 250 g di acqua con 80 g di burro e un pizzico di sale, aggiungiamo 200 g di farina 00 e mescoliamo ottenendo una specie di polentina. L’impasto è pronto quando si stacca dalle pareti della pentola. Lo togliamo dal fuoco e quando è freddo aggiungiamo quattro uova medie amalgamando bene l’impasto con le mani.
Versiamo tutto nella sacca da pasticcere con la bocchetta larga spizzata e formiamo sulla teglia rivestita da carta da forno delle ciambelle, io le faccio piccoline e me ne vengono circa 20, di quelle grandi ne verranno 10-12. Poniamo a cuocere in forno caldo a 190 °C per circa 30 minuti, saranno pronte quando avranno assunto un bel colore dorato.
Una volta fredde le dividiamo orizzontalmente e le farciamo con crema pasticcera e amarene sciroppate, possiamo anche farcirle con solo crema e poi decorarle all’esterno con un ciuffo di crema e mezza amarena. In ultimo le cospargiamo di zucchero a velo vanigliato.
Sembra difficile ma non lo è affatto l’impasto base si può usare in mille modi, anche con farce salate poiché non contiene zucchero.

2007-03-17

Lasagne con funghi e speck

Oggi sono a casa di mia sorella, nella bellissima Modena patria del mangiare bene.
Questa mattina ci siamo svegliate con l’intenzione di preparaci qualcosa di buono, che potesse sostituire il pranzo della domenica che domani certamente non faremo dato che saremo fuori, così abbiamo deciso di preparare una bella teglia di lasagne utilizzando i funghi di Ferula, tipici delle colline della mia zona, che ho portato io dalla Calabria. Io vi do la ricetta sostituendo i funghi di Ferula con un misto facilmente reperibile che poi è quello che utilizzo più spesso dato che i funghi in questione si trovano per pochi mesi all’anno. Ecco la nostra ricetta di Lasagne con funghi e speck.
Per una teglia di lasagne (sei porzioni o quattro molto molto abbondanti) ci occorrono: Una confezione di lasagne fresche (uso sempre le sfogliavelo di Giovanni Rana, ma oggi ho utilizzato, con ottimi risultati le ultime nate sfogliagrezza), 450 g c.a. di funghi di Ferula o misto funghi (va benissimo una confezione di misto surgelato), olio, aglio, sale, prezzemolo, besciamella preparata con 700 ml c.a. di latte, 50 g di burro e 50 g. di farina, sale e noce moscata, 200 g di speck a dadini piccoli, parmigiano grattugiato in abbondanza.
Triboliamo i funghi nell’olio con l’aglio, saliamo ed aggiungiamo prezzemolo tritato, una volta cotti tritiamoli nel mixer.
Prepariamo la besciamella tostando la farina nel burro sciolto aggiungiamo un mezzo litro di latte, un pizzico di sale ed una grattugiata di noce moscata, quando la besciamella è bella densa la allunghiamo con un bicchiere di latte di modo che la sfoglia cuocia poi lentamente in forno.
Alla besciamella aggiungiamo il trito di funghi e procediamo a comporre la lasagna.
Formiamo uno strato di besciamella ai funghi sul fondo della teglia, cospargiamo di parmigiano e poi stendiamo sopra uno strato di pasta, ricopriamo con besciamella, speck a dadini e parmigiano grattugiato, proseguiamo così fino all’ultimo strato (dobbiamo avere quattro strati di pasta). Inforniamo in forno ventilato a 160° C per circa mezz’ora o comunque fino a quando la besciamella non si sarà rappresa formando sopra una crosticina dorata.
Niente di più semplice e di più delizioso. Inutile dire che le lasagne, con qualunque condimento fanno sempre e comunque festa.

Lasagne con funghi e speck

Oggi sono a casa di mia sorella, nella bellissima Modena patria del mangiare bene.
Questa mattina ci siamo svegliate con l’intenzione di preparaci qualcosa di buono, che potesse sostituire il pranzo della domenica che domani certamente non faremo dato che saremo fuori, così abbiamo deciso di preparare una bella teglia di lasagne utilizzando i funghi di Ferula, tipici delle colline della mia zona, che ho portato io dalla Calabria. Io vi do la ricetta sostituendo i funghi di Ferula con un misto facilmente reperibile che poi è quello che utilizzo più spesso dato che i funghi in questione si trovano per pochi mesi all’anno. Ecco la nostra ricetta di Lasagne con funghi e speck.
Per una teglia di lasagne (sei porzioni o quattro molto molto abbondanti) ci occorrono: Una confezione di lasagne fresche (uso sempre le sfogliavelo di Giovanni Rana, ma oggi ho utilizzato, con ottimi risultati le ultime nate sfogliagrezza), 450 g c.a. di funghi di Ferula o misto funghi (va benissimo una confezione di misto surgelato), olio, aglio, sale, prezzemolo, besciamella preparata con 700 ml c.a. di latte, 50 g di burro e 50 g. di farina, sale e noce moscata, 200 g di speck a dadini piccoli, parmigiano grattugiato in abbondanza.
Triboliamo i funghi nell’olio con l’aglio, saliamo ed aggiungiamo prezzemolo tritato, una volta cotti tritiamoli nel mixer.
Prepariamo la besciamella tostando la farina nel burro sciolto aggiungiamo un mezzo litro di latte, un pizzico di sale ed una grattugiata di noce moscata, quando la besciamella è bella densa la allunghiamo con un bicchiere di latte di modo che la sfoglia cuocia poi lentamente in forno.
Alla besciamella aggiungiamo il trito di funghi e procediamo a comporre la lasagna.
Formiamo uno strato di besciamella ai funghi sul fondo della teglia, cospargiamo di parmigiano e poi stendiamo sopra uno strato di pasta, ricopriamo con besciamella, speck a dadini e parmigiano grattugiato, proseguiamo così fino all’ultimo strato (dobbiamo avere quattro strati di pasta). Inforniamo in forno ventilato a 160° C per circa mezz’ora o comunque fino a quando la besciamella non si sarà rappresa formando sopra una crosticina dorata.
Niente di più semplice e di più delizioso. Inutile dire che le lasagne, con qualunque condimento fanno sempre e comunque festa.

2007-03-15

Marmellata di arance e mele

Questa ricetta l’avevo trovata su un’opera a fascicoli della De Agostini Te & Tisane, dove la si indicava come preparazione da gustare all’ora del Te.
Per molto tempo non ci ho fatto caso, l’anno scorso ho deciso di provarla, perché nella mia zona si usa molto la marmellata di arance, in quanto abbiamo distese immense di agrumi, ma per me ha un gusto troppo intenso, ed infatti se non voglio rovinarmi la giornata a colazione non devo proprio mangiarla.
Non così invece per questa marmellata, che trovo deliziosa, per il sentore di arance ingentilito dal connubio con le mele ed esaltato dalla presenza dalle scorzette d’arancia.
Ne ho già parlato nella ricetta delle mie Crepes alla fiamma dove la utilizzo con molto successo.
Passiamo alla preparazione della Marmellata di arance e mele. Vi do le dosi base anche se io raddoppio e spesso triplico le dosi.
Ci occorrono 500 g di arance bionde, 500 g di mele tipo Golden e 800 g di zucchero.
Dopo aver lavato ed asciugato le arance peliamole con un pelapatate ricavandone solo la parte arancio che metteremo a bollire in una casseruola coperte d’acqua per circa mezz’ora. Quando saranno pronte le tagliamo a listarelle sottili.
Intanto spremiamo le arance e teniamo il succo da parte.
Prepariamo uno sciroppo facendo bollire a fuoco basso lo zucchero con 9 dl di acqua.
A metà dello sciroppo aggiungiamo le scorrette ed il succo di arancia e poniamo a cuocere per una ventina di minuti, mescolando spesso.
All’altra parte di sciroppo invece aggiungiamo le mele sbucciate e tagliate a fettine sottili, cuociamo per circa mezz’ora poi aggiungiamo lo sciroppo d’arancia e continuiamo la cottura finché la marmellata risulterà della giusta consistenza.
Per controllare se è pronta e per la conservazione vi rimando ai consigli dati nella preparazione della Marmellata di liquirizia.