2007-09-03

Triangoli fritti di pasta strudel

Nella vacanza appena conclusa ho avuto occasione di assaggiare dei dolci che definire meravigliosi è poco, chi è stato in Alto Adige sa che la varietà e la qualità della produzione dolciaria della zona sono elevatissime.
Un classico del Sud Tirol è lo Strudel di mele, io ho rivisitato questo dolce, nella forma e nel ripieno, attingendo alla memoria di un vecchio numero di Cucina Italiana ed apportando - come di consueto - le mie ulteriori modifiche.

Ingredienti per 12 mini-strudel:
150 g di farina
50 g di strutto
1 uovo
1 pizzico di sale
3 cucchiai di acqua fredda
300 g di fichi freschi bianchi e neri
40 g di burro
30 grammi di mandorle tostate spezzettate
2 amaretti di Sassello (e qui c'è un'altra zona del mio viaggio)
zucchero a velo
olio per friggere
Impastiamo la farina, lo strutto, il sale e l'uovo, aggiungiamo poi l'acqua e lavoriamo bene l'impasto che risulterà elastico.
Laciamolo riposare coperto per mezz'ora ed intanto sbucciamo i fichi e riduciamoli a pezzetti, aggiungiamo gli amaretti sbriciolati, le mandorle ed il burro fuso ed amalgamiamo bene.
Stendiamo la pasta in un rettangolo molto sottile dal quale ricaveremo dodici strisce. Al margine di ogni striscia poniamo un pò di ripieno poi, piegando e ripiegando più volte la striscia a triangolo, chiudiamo il ripieno al suo interno.
Possiamo poi friggere i nostri triangoli. A fine cottura vanno cosparsi di zucchero a velo e serviti ancora caldi.
Al posto delle madorle la ricetta originale prevedeva i pinoli e gli amaretti non erano di Sassello.
Qua in basso vi lascio una foto scattata in Val Senales dalla finestra dell'Oberraidlhof l'hotel che ci ha gradevolmente ospitato.




Triangoli fritti di pasta strudel

Nella vacanza appena conclusa ho avuto occasione di assaggiare dei dolci che definire meravigliosi è poco, chi è stato in Alto Adige sa che la varietà e la qualità della produzione dolciaria della zona sono elevatissime.
Un classico del Sud Tirol è lo Strudel di mele, io ho rivisitato questo dolce, nella forma e nel ripieno, attingendo alla memoria di un vecchio numero di Cucina Italiana ed apportando - come di consueto - le mie ulteriori modifiche.

Ingredienti per 12 mini-strudel:
150 g di farina
50 g di strutto
1 uovo
1 pizzico di sale
3 cucchiai di acqua fredda
300 g di fichi freschi bianchi e neri
40 g di burro
30 grammi di mandorle tostate spezzettate
2 amaretti di Sassello (e qui c'è un'altra zona del mio viaggio)
zucchero a velo
olio per friggere
Impastiamo la farina, lo strutto, il sale e l'uovo, aggiungiamo poi l'acqua e lavoriamo bene l'impasto che risulterà elastico.
Laciamolo riposare coperto per mezz'ora ed intanto sbucciamo i fichi e riduciamoli a pezzetti, aggiungiamo gli amaretti sbriciolati, le mandorle ed il burro fuso ed amalgamiamo bene.
Stendiamo la pasta in un rettangolo molto sottile dal quale ricaveremo dodici strisce. Al margine di ogni striscia poniamo un pò di ripieno poi, piegando e ripiegando più volte la striscia a triangolo, chiudiamo il ripieno al suo interno.
Possiamo poi friggere i nostri triangoli. A fine cottura vanno cosparsi di zucchero a velo e serviti ancora caldi.
Al posto delle madorle la ricetta originale prevedeva i pinoli e gli amaretti non erano di Sassello.
Qua in basso vi lascio una foto scattata in Val Senales dalla finestra dell'Oberraidlhof l'hotel che ci ha gradevolmente ospitato.




2007-09-01

In giro per l'Italia...e oltre


Ed eccomi tornata dalle mie due settimane di vacanza.
Come leggete nel titolo del post la mia è stata una vacanza un pò girovaga, a dir la verità le regioni che ho toccato sono state parecchie ed i posti visitati faccio fatica a ricordarli, sappiate però che cercherò di sforzarmi dal momento che tutti e dico proprio tutti meritano almeno un cenno.
Siamo andati via in auto io ed F. e la prima tappa di due giorni l'abbiamo fatta a Roma a ricordare i vecchi tempi, da lì ci siamo spostati prima a Bracciano - dove abbiamo visitato il Castello Orsini Odescalchi all'interno del quale fino a novembre è possibile ammirare la splendida mostra “COSTUMI A CORTE” della Sartoria Farani - e poi ad Anguillara Sabazia.
Il giorno dopo ci siamo fermati in Umbria nella bellissima Spoleto e poi - facendo tappa a Modena per la notte - siamo ripartiti alla volta dell'Alto Adige, nella Val Senales, dove ci siamo fermati per cinque giorni tra Certosa e Madonna di Senales.
Fermati per modo di dire...da lì ci siamo spostati in visita a Bolzano, Lagundo, Merano dove abbiamo in particolare ammirato oltre alla cittadina con i suoi portici sempre affollati anche il Touriseum ed i giardini di Castel Trauttmasdorff.
Abbiamo fatto una puntatina anche a Vipiteno e dal momento che eravamo lì perchè non varcare il confine? Siamo stati così anche in Austria a visitare la città di Innsbruck.
Lasciato l'incantevole Sud Tirol, con un discreto carico di provviste locali, ci siamo diretti in Lombardia alla volta di Gardone Riviera sul Lago di Garda dove non potevo non andare dato che era mio grande desiderio visitare il Vittoriale degli Italiani l'ultima dimora del grande Gabriele D'Annunzio.
Da lì abbiamo raggiunto Novi Ligure in Piemonte dove abbiamo fatto tappa a casa di parenti per altri tre giorni e da dove ci siamo spostati in Valle d'Aosta a visitare il Forte di Bard, Aosta e Saint Vincent e poi in Liguria dove da Camogli siamo partiti per una gita in battello alla volta di San Fruttuoso dove si visita la famosa Abbazia e Portofino.
Prima di sera siamo passati a fare un saluto a Genova ed il giorno dopo eccoci belli "freschi" - una parola grossa ormai - ripartire alla volta di Modena dove abbiamo riposato (veramente riposato) per altri due giorni prima di ritornare in Calabria.
Bè che dire di posti meravigliosi ne ho visti parecchi nei giorni trascorsi fuori e di delizie gastronomiche locali ne ho assaggiate almeno altrettante ed alcune sono torate a casa con me.
Nei prossimi giorni foto e dettagli oltre a qualche esperimento culinario che rimandi ai luoghi delle vacanze.
Nella foto una veduta di Portofino che mi pare si commenti da sè.

In giro per l'Italia...e oltre


Ed eccomi tornata dalle mie due settimane di vacanza.
Come leggete nel titolo del post la mia è stata una vacanza un pò girovaga, a dir la verità le regioni che ho toccato sono state parecchie ed i posti visitati faccio fatica a ricordarli, sappiate però che cercherò di sforzarmi dal momento che tutti e dico proprio tutti meritano almeno un cenno.
Siamo andati via in auto io ed F. e la prima tappa di due giorni l'abbiamo fatta a Roma a ricordare i vecchi tempi, da lì ci siamo spostati prima a Bracciano - dove abbiamo visitato il Castello Orsini Odescalchi all'interno del quale fino a novembre è possibile ammirare la splendida mostra “COSTUMI A CORTE” della Sartoria Farani - e poi ad Anguillara Sabazia.
Il giorno dopo ci siamo fermati in Umbria nella bellissima Spoleto e poi - facendo tappa a Modena per la notte - siamo ripartiti alla volta dell'Alto Adige, nella Val Senales, dove ci siamo fermati per cinque giorni tra Certosa e Madonna di Senales.
Fermati per modo di dire...da lì ci siamo spostati in visita a Bolzano, Lagundo, Merano dove abbiamo in particolare ammirato oltre alla cittadina con i suoi portici sempre affollati anche il Touriseum ed i giardini di Castel Trauttmasdorff.
Abbiamo fatto una puntatina anche a Vipiteno e dal momento che eravamo lì perchè non varcare il confine? Siamo stati così anche in Austria a visitare la città di Innsbruck.
Lasciato l'incantevole Sud Tirol, con un discreto carico di provviste locali, ci siamo diretti in Lombardia alla volta di Gardone Riviera sul Lago di Garda dove non potevo non andare dato che era mio grande desiderio visitare il Vittoriale degli Italiani l'ultima dimora del grande Gabriele D'Annunzio.
Da lì abbiamo raggiunto Novi Ligure in Piemonte dove abbiamo fatto tappa a casa di parenti per altri tre giorni e da dove ci siamo spostati in Valle d'Aosta a visitare il Forte di Bard, Aosta e Saint Vincent e poi in Liguria dove da Camogli siamo partiti per una gita in battello alla volta di San Fruttuoso dove si visita la famosa Abbazia e Portofino.
Prima di sera siamo passati a fare un saluto a Genova ed il giorno dopo eccoci belli "freschi" - una parola grossa ormai - ripartire alla volta di Modena dove abbiamo riposato (veramente riposato) per altri due giorni prima di ritornare in Calabria.
Bè che dire di posti meravigliosi ne ho visti parecchi nei giorni trascorsi fuori e di delizie gastronomiche locali ne ho assaggiate almeno altrettante ed alcune sono torate a casa con me.
Nei prossimi giorni foto e dettagli oltre a qualche esperimento culinario che rimandi ai luoghi delle vacanze.
Nella foto una veduta di Portofino che mi pare si commenti da sè.

2007-08-17

Zuppa inglese alle pesche


Finalmente sono arrivate anche per me le vacanze e domani si parte.
Non posso però partire senza lasciarvi un'ultima ricetta che vi dovrà bastare fino al mio ritorno, a fine mese. Su Sale & Pepe di Agosto ho scovato una bella ricetta di zuppa inglese alle pesche che ho un pò rielaborato non nella sostanza ma nella forma, presentandola in bicchiere .
Con le dosi che indico ho ricavato 10 bicchieri non esagerati ma giusti per un fine pasto.
1Kg di pesche
320 g di zucchero
3 rametti di menta
1 limone non trattato
3 tuorli
30 g di farina
4 dl di latte di mandorla
20 dischetti di pan di spagna
10 amarene sciroppate
Laviamo le pesche e dividiamole in due metà, eliminando i noccioli.
Mettiamo sul fuoco in una pentola capace 300 g di zucchero con 3 dl di acqua, la scorza del limone e la menta. Quando lo sciroppo bolle versiamo le pesche e facciamo cuocere per 7-8 minuti, spegnamo e lasciamo raffreddare nello sciroppo.
Intanto lavoriamo i tuorli con i 2o g di zucchero restanti aggiungiamo la farina e poi il latte di mandorla e cuociamo la crema finchè si addensa.
Togliamo la pelle alle pesche e riduciamone metà a cubetti, l'altra metà a fettine.
Filtriamo lo sciroppo e passiamo alla composizione del dolce.
In ogni bicchiere sistemiamo un dischetto di pan di spagna, bagnamo con lo sciroppo di pesca, poi copriamo di crema e pesche a cubetti, ancora un altro strato che concluderemo con le pesche a fettine e l'amarena.
Il dolce è pronto teniamolo in frigo fino al momento di servire.
Un bacio a tutti da CoCo ed a presto.

Zuppa inglese alle pesche


Finalmente sono arrivate anche per me le vacanze e domani si parte.
Non posso però partire senza lasciarvi un'ultima ricetta che vi dovrà bastare fino al mio ritorno, a fine mese. Su Sale & Pepe di Agosto ho scovato una bella ricetta di zuppa inglese alle pesche che ho un pò rielaborato non nella sostanza ma nella forma, presentandola in bicchiere .
Con le dosi che indico ho ricavato 10 bicchieri non esagerati ma giusti per un fine pasto.
1Kg di pesche
320 g di zucchero
3 rametti di menta
1 limone non trattato
3 tuorli
30 g di farina
4 dl di latte di mandorla
20 dischetti di pan di spagna
10 amarene sciroppate
Laviamo le pesche e dividiamole in due metà, eliminando i noccioli.
Mettiamo sul fuoco in una pentola capace 300 g di zucchero con 3 dl di acqua, la scorza del limone e la menta. Quando lo sciroppo bolle versiamo le pesche e facciamo cuocere per 7-8 minuti, spegnamo e lasciamo raffreddare nello sciroppo.
Intanto lavoriamo i tuorli con i 2o g di zucchero restanti aggiungiamo la farina e poi il latte di mandorla e cuociamo la crema finchè si addensa.
Togliamo la pelle alle pesche e riduciamone metà a cubetti, l'altra metà a fettine.
Filtriamo lo sciroppo e passiamo alla composizione del dolce.
In ogni bicchiere sistemiamo un dischetto di pan di spagna, bagnamo con lo sciroppo di pesca, poi copriamo di crema e pesche a cubetti, ancora un altro strato che concluderemo con le pesche a fettine e l'amarena.
Il dolce è pronto teniamolo in frigo fino al momento di servire.
Un bacio a tutti da CoCo ed a presto.

2007-08-14

Involtini di Salmone affumicato ripieni di Riso Rosso Selvatico

Da un pò di tempo cercavo il Riso Rosso di cui trovavo traccia in molti ricettari e mai nei supermercati.
Quando ormai stavo per abbandonare la ricerca eccomelo apparire davanti nella bottega Esperya, potevo lasciarmi sfuggire l'occasione?
Ho deciso di abbinare il Riso Rosso Selvatico Gli Aironi al Salmone affumicato di cui sono particolarmente ghiotta, sfruttando finalmente una di quelle ricette messe da parte in attesa di reperire gli ingredienti giusti.

Ecco cosa ci occorre per i conque involtini della foto:
5 fette di salmone affumicato (100 g c.a.)
100 g di Riso Rosso Selvatico Gli Aironi
1 cucchiaio abbondante di burro
1/2 cipolla rossa tritata
350 ml di brodo vegetale bollente
1/2 limone
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1/2 cucchiaino di paprika
1/2 cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
sale e pepe nero di mulinello
Sciogliamo a fuoco lento il burro in una teglia o in una pentola che possa andare anche nel forno, aggiungiamo la cipolla e lasciamola imbiondire, uniamo il riso e mescoliamo finche risultarà tostato, aggiungiamo poi il brodo.
Quando il riso riprende l'ebollizione copriamo il recipiente con alluminio e mettiamolo in forno caldo per il tempo necessario a che il brodo venga assorbito (ci vorrà circa mezz'ora).
A cottura ultimata uniamo paprika, cumino e prezzemolo e lasciamo intiepidire. Suddividiamo poi il riso sulle fette di salmone e formiamo gli involtini.
Passiamo gli involtini nel forno per circa 10 minuti, all'uscita irroriamoli con un'emulsione di olio e succo di limone e serviamoli caldi con un'insalata riccia o semplicemente decorando con ciuffetti di prezzemolo.

Involtini di Salmone affumicato ripieni di Riso Rosso Selvatico

Da un pò di tempo cercavo il Riso Rosso di cui trovavo traccia in molti ricettari e mai nei supermercati.
Quando ormai stavo per abbandonare la ricerca eccomelo apparire davanti nella bottega Esperya, potevo lasciarmi sfuggire l'occasione?
Ho deciso di abbinare il Riso Rosso Selvatico Gli Aironi al Salmone affumicato di cui sono particolarmente ghiotta, sfruttando finalmente una di quelle ricette messe da parte in attesa di reperire gli ingredienti giusti.

Ecco cosa ci occorre per i conque involtini della foto:
5 fette di salmone affumicato (100 g c.a.)
100 g di Riso Rosso Selvatico Gli Aironi
1 cucchiaio abbondante di burro
1/2 cipolla rossa tritata
350 ml di brodo vegetale bollente
1/2 limone
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1/2 cucchiaino di paprika
1/2 cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
sale e pepe nero di mulinello
Sciogliamo a fuoco lento il burro in una teglia o in una pentola che possa andare anche nel forno, aggiungiamo la cipolla e lasciamola imbiondire, uniamo il riso e mescoliamo finche risultarà tostato, aggiungiamo poi il brodo.
Quando il riso riprende l'ebollizione copriamo il recipiente con alluminio e mettiamolo in forno caldo per il tempo necessario a che il brodo venga assorbito (ci vorrà circa mezz'ora).
A cottura ultimata uniamo paprika, cumino e prezzemolo e lasciamo intiepidire. Suddividiamo poi il riso sulle fette di salmone e formiamo gli involtini.
Passiamo gli involtini nel forno per circa 10 minuti, all'uscita irroriamoli con un'emulsione di olio e succo di limone e serviamoli caldi con un'insalata riccia o semplicemente decorando con ciuffetti di prezzemolo.

2007-08-10

Gelato di riso


Ho sempre amato i dolci al riso, in particolare quelle pastine quadrate semplici di riso ricoperte di zucchero a velo e profumate di vaniglia che si trovano in qualche buona pasticceria, qualche volta le ho pure fatte le paste di riso ma non avevo mai fatto un dolce fresco di riso per cui quando nei miei famosi ritagli di vecchie riviste ho trovato questa ricetta ho detto va che stavolta ci cimentiamo col riso e così ecco i miei bicchierini di gelato al riso.

Le dosi per 4 bicchierini:
50 g di riso Vialone nano oppure Originario
3 dl di latte
1 pizzico di sale
100 g di zucchero
1/2 stecca di vaniglia
1/2 limone
100 g di panna fresca
50 g di cioccolato fondente

Lessiamo il riso nel latte con il sale, con la scorza del limone e la vaniglia. Una volta assorbito il liquido di cottura, leviamo gli aromi ed aggiungiamo lo zucchero, mescoliamo e poi quando il riso si sarà raffreddato uniamo la panna montata, mescolando delicatamente.
Lasciamo il composto in frigo per tre ore, poi dividiamolo nei biscchierini, sciogliamo il cioccolato fondente e versiamolo sopra ogni bicchiere. Pasiamo poi i bicchierini il freezer per una mezz'oretta ed il gioco è fatto.

Gelato di riso


Ho sempre amato i dolci al riso, in particolare quelle pastine quadrate semplici di riso ricoperte di zucchero a velo e profumate di vaniglia che si trovano in qualche buona pasticceria, qualche volta le ho pure fatte le paste di riso ma non avevo mai fatto un dolce fresco di riso per cui quando nei miei famosi ritagli di vecchie riviste ho trovato questa ricetta ho detto va che stavolta ci cimentiamo col riso e così ecco i miei bicchierini di gelato al riso.

Le dosi per 4 bicchierini:
50 g di riso Vialone nano oppure Originario
3 dl di latte
1 pizzico di sale
100 g di zucchero
1/2 stecca di vaniglia
1/2 limone
100 g di panna fresca
50 g di cioccolato fondente

Lessiamo il riso nel latte con il sale, con la scorza del limone e la vaniglia. Una volta assorbito il liquido di cottura, leviamo gli aromi ed aggiungiamo lo zucchero, mescoliamo e poi quando il riso si sarà raffreddato uniamo la panna montata, mescolando delicatamente.
Lasciamo il composto in frigo per tre ore, poi dividiamolo nei biscchierini, sciogliamo il cioccolato fondente e versiamolo sopra ogni bicchiere. Pasiamo poi i bicchierini il freezer per una mezz'oretta ed il gioco è fatto.

2007-08-09

Girelle alla confettura di Mele e Cacao


Le confetture bigusto hanno su di me un forte ascendente, sarà per questo che quando su Esperya ho visto la Confettura di Mele e Cacao Sigi non ho saputo resistere.
Non potevo certamente sprecarla in una preparazione che ne coprisse il gusto e così sono nate le Girelle alla confettura di Mele e Cacao
Ho preparato un semplice rotolo di pasta biscotto con la mia solita ricetta. Una volta cotto l'ho arrotolato (dal lato più stretto per avere un maggiore giro) in un telo leggermente umido e l'ho lasciato riposare in frigo.
Poi sono passata alla farcitura: ho spennellato leggermente il dolce con una bagna di rum bianco e acqua, ho spalmato la confettura di Mele e Cacao su tutta la superficie interna ed ho arrotolato di nuovo avvolgendo poi il rotolo in pellicola. Al momento di servire ho cosparso con cacao amaro ed ho tagliato il dolce in dodici fettine.
Purtroppo me n'è toccata solo una a tavola eravamo già in otto.

Girelle alla confettura di Mele e Cacao


Le confetture bigusto hanno su di me un forte ascendente, sarà per questo che quando su Esperya ho visto la Confettura di Mele e Cacao Sigi non ho saputo resistere.
Non potevo certamente sprecarla in una preparazione che ne coprisse il gusto e così sono nate le Girelle alla confettura di Mele e Cacao
Ho preparato un semplice rotolo di pasta biscotto con la mia solita ricetta. Una volta cotto l'ho arrotolato (dal lato più stretto per avere un maggiore giro) in un telo leggermente umido e l'ho lasciato riposare in frigo.
Poi sono passata alla farcitura: ho spennellato leggermente il dolce con una bagna di rum bianco e acqua, ho spalmato la confettura di Mele e Cacao su tutta la superficie interna ed ho arrotolato di nuovo avvolgendo poi il rotolo in pellicola. Al momento di servire ho cosparso con cacao amaro ed ho tagliato il dolce in dodici fettine.
Purtroppo me n'è toccata solo una a tavola eravamo già in otto.

2007-08-08

Sedani rigati con polpetti pesce spada e bottarga


Ancora il numero di Agosto di A Tavola mi ha dato ispirazione per la preparazione di questo piatto in cui per la prima volta ho utilizzato la Bottarga di Tonno grattugiata Campisi reperita e sempre reperibile nella fornitissima bottega di Esperya.
E' un prodotto dal gusto delicato che ho trovato eccellente completamento ad un primo di pesce come quello che vi propongo.
Gli ingredienti sono per sei dal momento che a casa mia ultimamente il numero dei commensali a tavola è leggermente lievitato
500 g di sedani rigati (o gnocchetti sardi o altro formato a vostro piacere)
500 g di polpetti puliti
1 fetta di pesce spada privata della pelle e tagliata a cubetti
1 bicchiere di vino bianco
40 g di pinoli sgusciati e tostati
la scorza di 1 limone
1 spicchio d'aglio
1 mazzetto di prezzemolo
2 cucchiai di Bottarga di Tonno grattugiata Campisi
olio etravergine d'oliva
sale e pepe q.b.

Poniamo i polpi già sbollentati tagliati a pezzi piccoli e il pesce spada in una ciotola con il vino, l'aglio, la scorza del limone tagliata sottile e due cucchiai d'olio. Mescoliamo e lasciamo insaporire.
Sgoccioliamo poi il pesce dalla marinata e poniamolo in padella con un filo d'olio, facciamolo saltare a fuoco vivo, poi uniamo la marinata e continuiamo la cottura, regoliamo di sale e pepiamo.
A parte cuociamo la pasta e poi saltiamola in padella con il condimento preparato aggiungendo solo alla fine la bottarga, i pinoli ed il prezzemolo tagliato sottilmente.
Sui piatti spolverizziamo ancora un poco di bottarga e serviamo.