2007-09-11

Malloreddus con ragù di verdure e ricottina al fumo di ginepro

Ho approfittato degli ultimi scorci d'estate, anche se mi dispiace ammetterlo, per mettere in cantiere un buon ragù di verdure accostando però alle melanzane e zucchine tipicamente estive dei funghi come presagio dell'imminente autunno.
Ho condito con questo profumato sugo dei malloreddus sardi e completato poi il tutto con il fondente sapore della Ricottina al fumo di ginepro Parco Produce, non vi spaventate per il nome altisonante dal momento che si tratta di delizia a portata di tutti visto che è acquistabile nella fornitissima bottega Esperya.

Gli ingredienti sono per quattro persone:
320 g di malloreddus o gnocchetti sardi
2 melanzane bianche medie
1 zucchina
1 manciata di funghi
4 pomodori perini maturi
2 cucchiai di passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
1 mazzetto di basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
1 ricottina al fumo di ginepro Parco Produce

Andiamo alla preparazione: innanzi tutto puliamo le verdure, tagliamo a tocchetti la zucchina e ed una melanzana, riduciamo a fettine sottili anche i funghi.
Soffriggiamo l'aglio nell'olio, togliamo l'aglio ed aggiungiamo le verdurine, lasciamo saltare in padella qualche minuto poi uniamo i pomodori privati della pelle e dei semi tagliati a cubetti. Aggiungiamo la passata di pomodoro, regoliamo di sale e pepe e facciamo restringere il sugo a fuoco lento per 10-15 minuti. A fine cottura aggiungiamo qualche foglia di basilico.
Intanto tagliamo l'altra melanzana a fettine di 3-4 millimetri e grigliamole alla griglia elettrica o sulla bistecchiera di ghisa. Una volta pronte condiamole con olio, sale e basilico e teniamole da parte.
Grattugiamo con la grattugia a fori larghi la ricottina e teniamo anch'essa da parte.
Lessiamo gli gnocchetti poi, condiamoli col ragù preparato e suddividiamo nei piatti sul fondo dei quali avremo sistemato armoniosamente delle fettine di melanzana grigliata. Completiamo con la ricottina ed una fogliolina di basilico. Il piatto è pronto.

Malloreddus con ragù di verdure e ricottina al fumo di ginepro

Ho approfittato degli ultimi scorci d'estate, anche se mi dispiace ammetterlo, per mettere in cantiere un buon ragù di verdure accostando però alle melanzane e zucchine tipicamente estive dei funghi come presagio dell'imminente autunno.
Ho condito con questo profumato sugo dei malloreddus sardi e completato poi il tutto con il fondente sapore della Ricottina al fumo di ginepro Parco Produce, non vi spaventate per il nome altisonante dal momento che si tratta di delizia a portata di tutti visto che è acquistabile nella fornitissima bottega Esperya.

Gli ingredienti sono per quattro persone:
320 g di malloreddus o gnocchetti sardi
2 melanzane bianche medie
1 zucchina
1 manciata di funghi
4 pomodori perini maturi
2 cucchiai di passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
1 mazzetto di basilico
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.
1 ricottina al fumo di ginepro Parco Produce

Andiamo alla preparazione: innanzi tutto puliamo le verdure, tagliamo a tocchetti la zucchina e ed una melanzana, riduciamo a fettine sottili anche i funghi.
Soffriggiamo l'aglio nell'olio, togliamo l'aglio ed aggiungiamo le verdurine, lasciamo saltare in padella qualche minuto poi uniamo i pomodori privati della pelle e dei semi tagliati a cubetti. Aggiungiamo la passata di pomodoro, regoliamo di sale e pepe e facciamo restringere il sugo a fuoco lento per 10-15 minuti. A fine cottura aggiungiamo qualche foglia di basilico.
Intanto tagliamo l'altra melanzana a fettine di 3-4 millimetri e grigliamole alla griglia elettrica o sulla bistecchiera di ghisa. Una volta pronte condiamole con olio, sale e basilico e teniamole da parte.
Grattugiamo con la grattugia a fori larghi la ricottina e teniamo anch'essa da parte.
Lessiamo gli gnocchetti poi, condiamoli col ragù preparato e suddividiamo nei piatti sul fondo dei quali avremo sistemato armoniosamente delle fettine di melanzana grigliata. Completiamo con la ricottina ed una fogliolina di basilico. Il piatto è pronto.

2007-09-08

Torcetti al burro

In ricordo di una delle tappe del mio viaggio, Saint Vincent, ho preparato i Torcetti al burro che sono un pò la bandiera della famosa Ville du casino.
Li ho preparati secondo la ricetta che io conosco, so che l'originale prevede l'utilizzo del lievito di birra in polvere e dell'acqua, quella che ho utilizzato io invece è più frizzante, infatti ci si mette la birra.
E' una ricetta di estrema semplicità ed i torcetti col thè vanno proprio a nozze per cui se aspettate ospiti e volete preparare qualcosa di carino senza stressarvi troppo avete trovato la ricetta che fa per voi.

Ingredienti per 20 biscotti circa:

250 g di farina 00
125 g di burro a tocchetti
60 ml di birra
1 cucchiaio di zucchero bianco
1 tazza di zucchero di canna

Impastiamo velocemente la farina con il burro, lo zucchero bianco e la birra. Una volta ottenuto un'impasto omogeneo lasciamolo riposare avvolto in pellicola per mezz'ora. Poi lavoriamolo ottenendo dei bastoncini di 10-15cm, i cui estremi congiungeremo nella classica forma a goccia dei torcetti. Pennelliamoi torcetti con acqua e rotoliamoli nello zucchero di canna.
Inforniamo poi in forno caldo a 180° per 12-15 minuti, verso la fine della cottura pennelliamo d'acqua i torcetti ancora una volta perchè si dorino.

Torcetti al burro

In ricordo di una delle tappe del mio viaggio, Saint Vincent, ho preparato i Torcetti al burro che sono un pò la bandiera della famosa Ville du casino.
Li ho preparati secondo la ricetta che io conosco, so che l'originale prevede l'utilizzo del lievito di birra in polvere e dell'acqua, quella che ho utilizzato io invece è più frizzante, infatti ci si mette la birra.
E' una ricetta di estrema semplicità ed i torcetti col thè vanno proprio a nozze per cui se aspettate ospiti e volete preparare qualcosa di carino senza stressarvi troppo avete trovato la ricetta che fa per voi.

Ingredienti per 20 biscotti circa:

250 g di farina 00
125 g di burro a tocchetti
60 ml di birra
1 cucchiaio di zucchero bianco
1 tazza di zucchero di canna

Impastiamo velocemente la farina con il burro, lo zucchero bianco e la birra. Una volta ottenuto un'impasto omogeneo lasciamolo riposare avvolto in pellicola per mezz'ora. Poi lavoriamolo ottenendo dei bastoncini di 10-15cm, i cui estremi congiungeremo nella classica forma a goccia dei torcetti. Pennelliamoi torcetti con acqua e rotoliamoli nello zucchero di canna.
Inforniamo poi in forno caldo a 180° per 12-15 minuti, verso la fine della cottura pennelliamo d'acqua i torcetti ancora una volta perchè si dorino.

2007-09-07

Minestra sostanziosa


Con questa preparazione ho voluto far rivivere una delle minestre più buone che ho assaggiato in vita mia, me l'hanno servita la prima sera che sono arrivata in Alto Adige e mi ha subito colpita al cuore così mi son detta appena tornata la rifaccio ed infatti eccola qui.
La base è un buon brodo, vegetale o di carne a vostro piacere, sempre tenendo conto che se di carne si può servire il lesso come secondo accompagnato da salsa verde e verdurine di contorno e si risolve il pranzo in un sol colpo. Il mio stavolta era un brodo vegetale.

Ingredienti per due persone:
Brodo vegetale o di carne
3 uova
100 g di formaggio (Emmental e Caciocavallo o Fontina o altro)
50 g di prosciutto cotto
sale e pepe nero
olio extravergine d'oliva
Parmigiano Reggiano

Sbattiamo le uova con sale e pepe, poi aggiungiamo formaggio e prosciutto a cubetti.
Ungiamo d'olio una teglia rettangolare o quadrata e versiamo al suo interno il composto di uova. La dimensione della teglia dovrà esser tale che la frittatina abbia uno spessore di uno e mezzo/due centimetri.
Inforniamo finchè la frittata sarà dorata.
Lasciamo raffreddare e poi tagliamo a dadini.
Dividiamo nei piatti, copriamo con il brodo bollente ed una spolverata di parmigiano grattugiato e serviamo subito.
A mamma è piaciuta particolarmente anche se la mia frittata si è stracciata un poco avendola tagliata ancora calda, va bè capita ero rientrata tardi dallo studio.

Minestra sostanziosa


Con questa preparazione ho voluto far rivivere una delle minestre più buone che ho assaggiato in vita mia, me l'hanno servita la prima sera che sono arrivata in Alto Adige e mi ha subito colpita al cuore così mi son detta appena tornata la rifaccio ed infatti eccola qui.
La base è un buon brodo, vegetale o di carne a vostro piacere, sempre tenendo conto che se di carne si può servire il lesso come secondo accompagnato da salsa verde e verdurine di contorno e si risolve il pranzo in un sol colpo. Il mio stavolta era un brodo vegetale.

Ingredienti per due persone:
Brodo vegetale o di carne
3 uova
100 g di formaggio (Emmental e Caciocavallo o Fontina o altro)
50 g di prosciutto cotto
sale e pepe nero
olio extravergine d'oliva
Parmigiano Reggiano

Sbattiamo le uova con sale e pepe, poi aggiungiamo formaggio e prosciutto a cubetti.
Ungiamo d'olio una teglia rettangolare o quadrata e versiamo al suo interno il composto di uova. La dimensione della teglia dovrà esser tale che la frittatina abbia uno spessore di uno e mezzo/due centimetri.
Inforniamo finchè la frittata sarà dorata.
Lasciamo raffreddare e poi tagliamo a dadini.
Dividiamo nei piatti, copriamo con il brodo bollente ed una spolverata di parmigiano grattugiato e serviamo subito.
A mamma è piaciuta particolarmente anche se la mia frittata si è stracciata un poco avendola tagliata ancora calda, va bè capita ero rientrata tardi dallo studio.

2007-09-06

Il Café Sacher di Innsbruck



Del mio viaggio non vi ho ancora raccontato una delle esperienze gastronomiche più emozionanti, l'ingresso al Café Sacher di Innsbruck dove ho potuto finalmente degustare l'originale Torta Sacher.
L'ambiente è molto elegante in perfetto stile Sacher ed entrandovi sembra che il tempo sia fermo a un secolo e mezzo fa.
Le cameriere vestono di nero con la crestina e il grembiulino bianco muovendosi con eleganza e discrezione tra i tavoli di marmo, quasi a non voler disturbare il ristoro degli avventori.
La torta è eccellente e viene servita, come all'Hotel Sacher di Vienna del quale porta il sigillo su ogni fetta, con un ciuffo di panna montata.
Ho potuto constatare con una punta di malcelato orgoglio che la mia ricetta rimanda molto all'originale dalla quale differisce un poco nella glassa che ho trovato più solida e zuccherina.
Non c'era posto per assaggiare le altre delizie di cui era pieno il banco, ho rimandato tutto alla prossima visita.

In questa foto eccomi intenta a versare la panna nel caffè mentre la mia fetta di torta giace in trepida attesa davanti ai miei occhi.


Qui a lato invece una vetrina del Café sacher dove è possibile acquistare oltre alle torte, nelle classiche confezioni in legno, numerosi gadget a marchio Sacher.

In basso una veduta del centro di Innsbruck ripresa dalla Torre Civica che ne permette una vista a 360°.



Il Café Sacher di Innsbruck



Del mio viaggio non vi ho ancora raccontato una delle esperienze gastronomiche più emozionanti, l'ingresso al Café Sacher di Innsbruck dove ho potuto finalmente degustare l'originale Torta Sacher.
L'ambiente è molto elegante in perfetto stile Sacher ed entrandovi sembra che il tempo sia fermo a un secolo e mezzo fa.
Le cameriere vestono di nero con la crestina e il grembiulino bianco muovendosi con eleganza e discrezione tra i tavoli di marmo, quasi a non voler disturbare il ristoro degli avventori.
La torta è eccellente e viene servita, come all'Hotel Sacher di Vienna del quale porta il sigillo su ogni fetta, con un ciuffo di panna montata.
Ho potuto constatare con una punta di malcelato orgoglio che la mia ricetta rimanda molto all'originale dalla quale differisce un poco nella glassa che ho trovato più solida e zuccherina.
Non c'era posto per assaggiare le altre delizie di cui era pieno il banco, ho rimandato tutto alla prossima visita.

In questa foto eccomi intenta a versare la panna nel caffè mentre la mia fetta di torta giace in trepida attesa davanti ai miei occhi.


Qui a lato invece una vetrina del Café sacher dove è possibile acquistare oltre alle torte, nelle classiche confezioni in legno, numerosi gadget a marchio Sacher.

In basso una veduta del centro di Innsbruck ripresa dalla Torre Civica che ne permette una vista a 360°.



2007-09-05

Pancake allo sciroppo d'acero


Dopo le magnifiche colazioni che facevo in Alto Adige non nascondo che rassegnarmi alla tazza di latte con biscotti o cereali mi causa una fatica indicibile.
Ecco allora la mia colazione consolatoria, riservata solo a momenti speciali, è quella che mi preparo ogni tanto di sabato o domenica quando rallento i tempi e mi concedo qualche coccola in più.
L'ho trovata su un vecchio numero natalizio di Gourmet la più bella rivista di cucina che purtroppo non esce più in Italia da qualche tempo.

Ecco gli ingredienti:
2 uova
2,5 dl di latte
350 g di farina
2 cucchiaini di lievito in polvere
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
60 g di burro
un pizzico di sale
sciroppo d'acero

Battiamo le uova finchè diventano chiare, aggiungiamo il latte, la farina, il lievito, il bicarbonato ed il sale, continuando a mescolare finchè la pastella non risulti omogenea.
Versiamo il composto, un mestolo alla volta, in una padella calda e leggermente inburrata.
Voltiamo i pancacke quando il bordo sarà asciutto e cuociamoli sall'altro lato.
Serviamoli caldi, sovrapposti, irrorati con sciroppo d'acero.
Io li accompagno a una tazza di caffè lungo ma anche col thè sono buoni.

Pancake allo sciroppo d'acero


Dopo le magnifiche colazioni che facevo in Alto Adige non nascondo che rassegnarmi alla tazza di latte con biscotti o cereali mi causa una fatica indicibile.
Ecco allora la mia colazione consolatoria, riservata solo a momenti speciali, è quella che mi preparo ogni tanto di sabato o domenica quando rallento i tempi e mi concedo qualche coccola in più.
L'ho trovata su un vecchio numero natalizio di Gourmet la più bella rivista di cucina che purtroppo non esce più in Italia da qualche tempo.

Ecco gli ingredienti:
2 uova
2,5 dl di latte
350 g di farina
2 cucchiaini di lievito in polvere
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
60 g di burro
un pizzico di sale
sciroppo d'acero

Battiamo le uova finchè diventano chiare, aggiungiamo il latte, la farina, il lievito, il bicarbonato ed il sale, continuando a mescolare finchè la pastella non risulti omogenea.
Versiamo il composto, un mestolo alla volta, in una padella calda e leggermente inburrata.
Voltiamo i pancacke quando il bordo sarà asciutto e cuociamoli sall'altro lato.
Serviamoli caldi, sovrapposti, irrorati con sciroppo d'acero.
Io li accompagno a una tazza di caffè lungo ma anche col thè sono buoni.

2007-09-04

Quadrotti di formaggio al sesamo


Un giorno, prima di partire per il mio viaggio, mentre ero rilassata in spiaggia riflettevo sui possibili usi della pasta per sofficini e ne sono usciti questi Quadrotti di formaggio al sesamo.

Non c'è nulla di più semplice da fare eppure gli ospiti ai quali li ho preparati ne sono rimasti estasiati.
Ingredienti:
impasto base per sofficini
formaggio a piacere
albume d'uovo
sesamo
olio per friggere

Dopo aver preparato l'impasto base dei sofficini stendiamolo con il matterello in un rettangolo molto sottile, dal quale ricavare dei rettangoli più piccoli.
In ogni rettangolino di pasta avvolgiamo strettamente (come per incartarlo) un pezzetto di formaggio a piacere, io ho usato del caciocavallo tenero perchè ha un gusto molto delicato e normalmente piace a tutti.
Passiamo poi i quadrotti così ricavati nell'albume leggermente sbattuto e poi nel sesamo, facendolo aderire bene alla superficie.
Poi friggiamoli in abbondante olio extravergine d'oliva e serviamo ancora caldi.

Hanno un che di etnico e chic, niente male veramente anche per gli ospiti più esigenti.



Quadrotti di formaggio al sesamo


Un giorno, prima di partire per il mio viaggio, mentre ero rilassata in spiaggia riflettevo sui possibili usi della pasta per sofficini e ne sono usciti questi Quadrotti di formaggio al sesamo.

Non c'è nulla di più semplice da fare eppure gli ospiti ai quali li ho preparati ne sono rimasti estasiati.
Ingredienti:
impasto base per sofficini
formaggio a piacere
albume d'uovo
sesamo
olio per friggere

Dopo aver preparato l'impasto base dei sofficini stendiamolo con il matterello in un rettangolo molto sottile, dal quale ricavare dei rettangoli più piccoli.
In ogni rettangolino di pasta avvolgiamo strettamente (come per incartarlo) un pezzetto di formaggio a piacere, io ho usato del caciocavallo tenero perchè ha un gusto molto delicato e normalmente piace a tutti.
Passiamo poi i quadrotti così ricavati nell'albume leggermente sbattuto e poi nel sesamo, facendolo aderire bene alla superficie.
Poi friggiamoli in abbondante olio extravergine d'oliva e serviamo ancora caldi.

Hanno un che di etnico e chic, niente male veramente anche per gli ospiti più esigenti.



2007-09-03

Triangoli fritti di pasta strudel

Nella vacanza appena conclusa ho avuto occasione di assaggiare dei dolci che definire meravigliosi è poco, chi è stato in Alto Adige sa che la varietà e la qualità della produzione dolciaria della zona sono elevatissime.
Un classico del Sud Tirol è lo Strudel di mele, io ho rivisitato questo dolce, nella forma e nel ripieno, attingendo alla memoria di un vecchio numero di Cucina Italiana ed apportando - come di consueto - le mie ulteriori modifiche.

Ingredienti per 12 mini-strudel:
150 g di farina
50 g di strutto
1 uovo
1 pizzico di sale
3 cucchiai di acqua fredda
300 g di fichi freschi bianchi e neri
40 g di burro
30 grammi di mandorle tostate spezzettate
2 amaretti di Sassello (e qui c'è un'altra zona del mio viaggio)
zucchero a velo
olio per friggere
Impastiamo la farina, lo strutto, il sale e l'uovo, aggiungiamo poi l'acqua e lavoriamo bene l'impasto che risulterà elastico.
Laciamolo riposare coperto per mezz'ora ed intanto sbucciamo i fichi e riduciamoli a pezzetti, aggiungiamo gli amaretti sbriciolati, le mandorle ed il burro fuso ed amalgamiamo bene.
Stendiamo la pasta in un rettangolo molto sottile dal quale ricaveremo dodici strisce. Al margine di ogni striscia poniamo un pò di ripieno poi, piegando e ripiegando più volte la striscia a triangolo, chiudiamo il ripieno al suo interno.
Possiamo poi friggere i nostri triangoli. A fine cottura vanno cosparsi di zucchero a velo e serviti ancora caldi.
Al posto delle madorle la ricetta originale prevedeva i pinoli e gli amaretti non erano di Sassello.
Qua in basso vi lascio una foto scattata in Val Senales dalla finestra dell'Oberraidlhof l'hotel che ci ha gradevolmente ospitato.