2007-10-07

Una colazione particolare per un giorno speciale

Che significa quella candelina rosa su quella micro tortina? CoCo compie 30 anni.
Questa mattina quando mi sono svegliata ho trovato che fuori imperava il diluvio universale, essendo sola in casa ho deciso di autocelebrarmi coccolandomi come io sola so fare ed ecco la tortina della foto che ho “pappato" con la mia solita tazza di thé prima di uscire per uno squisito pranzo in compagnia di pochi eletti. Del pranzo vi parlerò a breve, della tortina vi dico solo che trattasi di semplice pan di spagna inzuppato di fragolino e farcito con confettura di lamponi acquistata in Alto Adige, completa il tutto una cucchiaiata di cioccolato fondente fuso. Vi pare poco???

A me è sembrato un ottimo modo per iniziare una giornata che è continuata ancora meglio.

Una colazione particolare per un giorno speciale

Che significa quella candelina rosa su quella micro tortina? CoCo compie 30 anni.
Questa mattina quando mi sono svegliata ho trovato che fuori imperava il diluvio universale, essendo sola in casa ho deciso di autocelebrarmi coccolandomi come io sola so fare ed ecco la tortina della foto che ho “pappato" con la mia solita tazza di thé prima di uscire per uno squisito pranzo in compagnia di pochi eletti. Del pranzo vi parlerò a breve, della tortina vi dico solo che trattasi di semplice pan di spagna inzuppato di fragolino e farcito con confettura di lamponi acquistata in Alto Adige, completa il tutto una cucchiaiata di cioccolato fondente fuso. Vi pare poco???

A me è sembrato un ottimo modo per iniziare una giornata che è continuata ancora meglio.

2007-10-04

Le briochine svedesi della belga




Il titolo è un pò complesso ma chi frequenta la blogosfera capisce subito di chi e di cosa sto parlando.
E' raro sapete che copi pedissequamente qualcosa ma ogni tanto non ne posso fare a meno. Quando una ricetta è ben strutturata e corrisponde a quello che in quel preciso momento voglio preparare perchè no?
Mi è già capitato con altre ricette postate da Sigrid il cavoletto ma questa qui proprio quando l'ho letta non ho potuto fare a meno di rifarla. Sarà che io il cardamomo lo tenevo sulla mensola aspettando che venisse il suo turno senza mai trovare una ricetta nella quale mi piacesse introdurlo, sarà che quando vedo paste lievitate, pani dolci e brioche mi si muove una cosa dentro a cui non so resistere, ho voluto proprio provare e quello della foto è il risultato finale. Per la ricetta leggetevi pure l'originale tanto non ho variato alcunché, la prossima volta però voglio provare con altre spezie.


"per 15-20 kanelbullar
per l’impasto
farina 450g
zucchero 100g
latte 250ml
burro 75g
lievito fresco 25g
cardamomo macinato (o pestato, solo i semini) 1 cucchiaino
sale 1/4 di cucchiaino
zucchero a grannella
per la farcitura
burro 50g
zucchero di canna 50g
cannella 1 cucchiaio

Sciogliere il lievito nel latte tiepido. Mescolare la farina con lo zucchero, il sale e il cardamomo (vedete di dosarlo, se è già macinato mettetene un po’ di più, se pestate i semini delle bacche potete usarne anche un po’ di meno), versare il tutto sulla spianatoia ( o nella planetaria), aggiungere il burro fuso e infine il latte e impastare fino a ottenere una pasta liscia ed elastica. Coprire e lasciar lievitare per circa 2 ore (deve radoppiare di volume).
Dopo questo tempo dividere l’impasto in due, e stendere ogni metà in un rettangolo spessomezzo cm. Far ammorbidire il burro della farcia, aggiungere la cannella e lo zucchero e spalmare questo composto sui due rettangoli di pasta, poi arrotolarli senza stringere troppo, in modo da ottenere due salsicciotti. Tagliarli a fette di circa 3cm di spessore, e deporle su una teglia da forno rivestita con carta da forno. Coprire di nuovo e lasciar lievitare per 30 minuti.
Scaldare il forno a 190°, cospargere le briochine di grannella di zucchero e infornare per una ventina di minuti, o finché le kanelbullar siano dorate. Lasciar raffreddare su una griglia."

Le briochine svedesi della belga




Il titolo è un pò complesso ma chi frequenta la blogosfera capisce subito di chi e di cosa sto parlando.
E' raro sapete che copi pedissequamente qualcosa ma ogni tanto non ne posso fare a meno. Quando una ricetta è ben strutturata e corrisponde a quello che in quel preciso momento voglio preparare perchè no?
Mi è già capitato con altre ricette postate da Sigrid il cavoletto ma questa qui proprio quando l'ho letta non ho potuto fare a meno di rifarla. Sarà che io il cardamomo lo tenevo sulla mensola aspettando che venisse il suo turno senza mai trovare una ricetta nella quale mi piacesse introdurlo, sarà che quando vedo paste lievitate, pani dolci e brioche mi si muove una cosa dentro a cui non so resistere, ho voluto proprio provare e quello della foto è il risultato finale. Per la ricetta leggetevi pure l'originale tanto non ho variato alcunché, la prossima volta però voglio provare con altre spezie.


"per 15-20 kanelbullar
per l’impasto
farina 450g
zucchero 100g
latte 250ml
burro 75g
lievito fresco 25g
cardamomo macinato (o pestato, solo i semini) 1 cucchiaino
sale 1/4 di cucchiaino
zucchero a grannella
per la farcitura
burro 50g
zucchero di canna 50g
cannella 1 cucchiaio

Sciogliere il lievito nel latte tiepido. Mescolare la farina con lo zucchero, il sale e il cardamomo (vedete di dosarlo, se è già macinato mettetene un po’ di più, se pestate i semini delle bacche potete usarne anche un po’ di meno), versare il tutto sulla spianatoia ( o nella planetaria), aggiungere il burro fuso e infine il latte e impastare fino a ottenere una pasta liscia ed elastica. Coprire e lasciar lievitare per circa 2 ore (deve radoppiare di volume).
Dopo questo tempo dividere l’impasto in due, e stendere ogni metà in un rettangolo spessomezzo cm. Far ammorbidire il burro della farcia, aggiungere la cannella e lo zucchero e spalmare questo composto sui due rettangoli di pasta, poi arrotolarli senza stringere troppo, in modo da ottenere due salsicciotti. Tagliarli a fette di circa 3cm di spessore, e deporle su una teglia da forno rivestita con carta da forno. Coprire di nuovo e lasciar lievitare per 30 minuti.
Scaldare il forno a 190°, cospargere le briochine di grannella di zucchero e infornare per una ventina di minuti, o finché le kanelbullar siano dorate. Lasciar raffreddare su una griglia."

2007-10-03

Rotolo al cioccolato fondente e marron glacé


La verità è questa quando non so a che "Santo" votarmi in fatto di dolci ecco lì che tiro fuori il rotolo di pasta biscotto farcito. Unica concessione è che non faccio mai un ripieno uguale all'altro.
Stavolta poichè l'autunno mi ha catturata con i suoi sapori ecco un ripieno a base di marron glacé e cioccolato fondente. La ricetta viene dal numero di Dicembre 2006 di A Tavola per chi non avesse in archivio il numero della rivista ve la ridò pari pari.

Ecco cosa ci occorre per prepararlo:
1 rotolo di pasta biscotto (avvolto nel senso della larghezza)
Gli ingredienti ed il procedimento del rotolo di pasta biscotto ve li leggete qua che tanto faccio sempre la stessa, in questo caso potete aggiungere all'impasto un pochino di cannella in polvere che non guasta

sciroppo di rum preparato bollendo in un pentolino 200 ml di acqua con 50 g di zucchero semolato cui aggiungeremo 100 ml di rum

ed infine la farcia:
300 g di crema di marroni vanigliata
6 marron glacé
125 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
200 ml di panna fresca
100 g di burro

cacao amaro per decorare

Spezzettiamo il cioccolato, fondiamolo a bagnomaria, togliamo dal fuoco ed incorporiamo il burro a temperatura ambiente, la crema di marroni ed i marron glacé sbriciolati. quando la crema è ben amalgamata aggiungiamo la panna montata.
Spennelliamo il rotolo con lo sciroppo al rum e poi farciamo con la crema preparata. Avvolgiamo il rotolo nella pellicola e lasciamolo in frigorifero per almeno otto ore.
Al momento di servire cospargiamo di cacao amaro.

Per Natale possiamo aggiungere altre decorazioni: dei marron glacé interi, delle foglie dorate etc. in modo da ricavarne un bel tronchetto Natalizio.
Semplice da fare e golosissimo.

Rotolo al cioccolato fondente e marron glacé


La verità è questa quando non so a che "Santo" votarmi in fatto di dolci ecco lì che tiro fuori il rotolo di pasta biscotto farcito. Unica concessione è che non faccio mai un ripieno uguale all'altro.
Stavolta poichè l'autunno mi ha catturata con i suoi sapori ecco un ripieno a base di marron glacé e cioccolato fondente. La ricetta viene dal numero di Dicembre 2006 di A Tavola per chi non avesse in archivio il numero della rivista ve la ridò pari pari.

Ecco cosa ci occorre per prepararlo:
1 rotolo di pasta biscotto (avvolto nel senso della larghezza)
Gli ingredienti ed il procedimento del rotolo di pasta biscotto ve li leggete qua che tanto faccio sempre la stessa, in questo caso potete aggiungere all'impasto un pochino di cannella in polvere che non guasta

sciroppo di rum preparato bollendo in un pentolino 200 ml di acqua con 50 g di zucchero semolato cui aggiungeremo 100 ml di rum

ed infine la farcia:
300 g di crema di marroni vanigliata
6 marron glacé
125 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
200 ml di panna fresca
100 g di burro

cacao amaro per decorare

Spezzettiamo il cioccolato, fondiamolo a bagnomaria, togliamo dal fuoco ed incorporiamo il burro a temperatura ambiente, la crema di marroni ed i marron glacé sbriciolati. quando la crema è ben amalgamata aggiungiamo la panna montata.
Spennelliamo il rotolo con lo sciroppo al rum e poi farciamo con la crema preparata. Avvolgiamo il rotolo nella pellicola e lasciamolo in frigorifero per almeno otto ore.
Al momento di servire cospargiamo di cacao amaro.

Per Natale possiamo aggiungere altre decorazioni: dei marron glacé interi, delle foglie dorate etc. in modo da ricavarne un bel tronchetto Natalizio.
Semplice da fare e golosissimo.

2007-10-02

Insalata di fegato piccante



Diciamo che mi sto proprio dando alle preparazioni autunnali, domani magari ci rifacciamo con un dolce, per il momento invece vi posto una ricetta a base di fegato.
Si lo so c'è a chi piace da impazzire e chi invece lo odia. Io sono nella prima categoria e preparato in questa maniera vi garantisco che anche chi non fa normalmente follie per una fetta di fegato dirà "però non è poi male questo piatto".
Potete usare indifferentemente fegato di vitello o di maiale, l'essenziale che la cottura sia fatta alla brace.

Ingredienti per 4 persone:
4 fettine di fegato
6 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 limone
1 mazzetto di prezzemolo
1 peperoncino piccante essiccato
1 spicchio d'aglio
sale q.b.

Arrostiamo il fegato sulla griglia, quando è cotto tagliamo le fettine a striscioline sottili e condiamole con una vinaigrette preparata con l'olio, il succo di limone, il prezzemolo tritato, il peperoncino sbriciolato, un poco di sale e lo spicchio d'aglio, mescoliamo bene e poi eliminiamo l'aglio prima di servire tiepido o freddo accompagnando con crostini di pane casereccio.

Insalata di fegato piccante



Diciamo che mi sto proprio dando alle preparazioni autunnali, domani magari ci rifacciamo con un dolce, per il momento invece vi posto una ricetta a base di fegato.
Si lo so c'è a chi piace da impazzire e chi invece lo odia. Io sono nella prima categoria e preparato in questa maniera vi garantisco che anche chi non fa normalmente follie per una fetta di fegato dirà "però non è poi male questo piatto".
Potete usare indifferentemente fegato di vitello o di maiale, l'essenziale che la cottura sia fatta alla brace.

Ingredienti per 4 persone:
4 fettine di fegato
6 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 limone
1 mazzetto di prezzemolo
1 peperoncino piccante essiccato
1 spicchio d'aglio
sale q.b.

Arrostiamo il fegato sulla griglia, quando è cotto tagliamo le fettine a striscioline sottili e condiamole con una vinaigrette preparata con l'olio, il succo di limone, il prezzemolo tritato, il peperoncino sbriciolato, un poco di sale e lo spicchio d'aglio, mescoliamo bene e poi eliminiamo l'aglio prima di servire tiepido o freddo accompagnando con crostini di pane casereccio.

2007-10-01

Crostini di polenta con bieta saltata e lardo di Colonnata croccante


La preparazione di questo piatto sta tutta nel titolo, non c'è nulla di speciale perchè, come spesso dico, quando si usano prodotti di qualità eccelsa non c'è bisogno di preparazioni particolarmente complesse, in questo caso è il Lardo Riserva prodotto a Colonnata dalla Bottega Adò acquistabile su Esperya che caratterizza e da armonia al piatto.
Finora avevo provato molte qualità di lardo, alcune buone altre un pò meno, quello di Colonnata è sorprendente per l'aroma e per il sapore scioglievole e avvolgente all'assaggio come nessun altro. Vi confesso che affettato sottilmente mi piace mangiarlo addirittura senza pane. In questi crostini ho voluto però osare provando a passarlo un paio di minuti sotto al grill del forno, sorprendente anche nella versione croccante.

Per la preparazione della foto ideale da servire come antipasto o finger food ci occorrono:

12 fettine di polenta fredda (basta preparare la polenta nel modo usuale e poi versarla in una teglia da plum cake rivestita di pellicola pressando bene, quando è fredda si sforma e si ricavano le fette)
500 g c.a di bieta saltata in padella con uno spicchio d'aglio un filo d'olio e un poco di sale
12 fettine sottili di Lardo di Colonnata della Bottega Adò

Grigliamo la polenta su una piastra di ghisa da ambo i lati, poi disponiamo le fettine in una teglia antiaderente, suddividiamo sopra la polenta la bieta saltata ed infine il lardo arricciando un poco le fettine. Passiamo due minuti sotto il grill caldissimo togliamo dal forno e cospargiamo di pepe nero macinato al momento prima di servire.
Da gustare davanti al camino acceso accompagnando con un buon bicchiere di vino, quache esperto ci vuole consigliare l'abbinamento giusto?

Crostini di polenta con bieta saltata e lardo di Colonnata croccante


La preparazione di questo piatto sta tutta nel titolo, non c'è nulla di speciale perchè, come spesso dico, quando si usano prodotti di qualità eccelsa non c'è bisogno di preparazioni particolarmente complesse, in questo caso è il Lardo Riserva prodotto a Colonnata dalla Bottega Adò acquistabile su Esperya che caratterizza e da armonia al piatto.
Finora avevo provato molte qualità di lardo, alcune buone altre un pò meno, quello di Colonnata è sorprendente per l'aroma e per il sapore scioglievole e avvolgente all'assaggio come nessun altro. Vi confesso che affettato sottilmente mi piace mangiarlo addirittura senza pane. In questi crostini ho voluto però osare provando a passarlo un paio di minuti sotto al grill del forno, sorprendente anche nella versione croccante.

Per la preparazione della foto ideale da servire come antipasto o finger food ci occorrono:

12 fettine di polenta fredda (basta preparare la polenta nel modo usuale e poi versarla in una teglia da plum cake rivestita di pellicola pressando bene, quando è fredda si sforma e si ricavano le fette)
500 g c.a di bieta saltata in padella con uno spicchio d'aglio un filo d'olio e un poco di sale
12 fettine sottili di Lardo di Colonnata della Bottega Adò

Grigliamo la polenta su una piastra di ghisa da ambo i lati, poi disponiamo le fettine in una teglia antiaderente, suddividiamo sopra la polenta la bieta saltata ed infine il lardo arricciando un poco le fettine. Passiamo due minuti sotto il grill caldissimo togliamo dal forno e cospargiamo di pepe nero macinato al momento prima di servire.
Da gustare davanti al camino acceso accompagnando con un buon bicchiere di vino, quache esperto ci vuole consigliare l'abbinamento giusto?

2007-09-29

Quando il Raschera Dop incontra la zucca e i porcini

Tutto ha inizio con un regalo che mi hanno fatto: questo fantastico esemplare di Cucurbita maxima

me la sono guardata, fotografata e studiata per quasi una settimana pensando a cosa farne e rimandando forse un poco il momento della decisione per tenerla lì ancora un poco finchè non è arrivato a casa mia un bel pezzo di Raschera dop della bottega Esperya allora non ho avuto più esitazioni.

Il Raschera è un antico formaggio piemontese, precisamente del cuneese prende il nome dall'omonimo lago, ha una forma particolare quasi a parallelepipedo con pasta morbida a occhiature irregolari che si scioglie in bocca. Quello di Esperya viene dal Caseificio Persia, tra Saluzzo e Bra, ha sapore solido e persistente con una gradevole tendenza al mandorlaceo. Questo tipo di formaggio ben si presta alla preparazione di gustose e sapide fondute.Così ho pensato perchè non unire le due cose arricchendo la preparazione con un altro ingrediente tipico dell'autunno il porcino.

Ne è venuto fuori un meraviglioso primo di cui vi lascio la ricetta

Gnocchi di zucca ai porcini su fonduta di Raschera Dop

Per gli gnocchi occorrono:

600 g di zucca cotta al vapore, 200 g di patate lesse, 200 g di farina 00, 2 cucchiai di Parmigiano grattugiato, 1 pizzico di noce moscata

Per il condimento ai porcini:

2 funghi porcini freschi (o in mancanza una manciata di porcini essiccati), 1 spicchio d'aglio, 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 1 foglia d'alloro, vino bianco, pepe nero, sale aromatico di Cervia, un rametto di prezzemolo, 20 g di burro

Per la fonduta di Raschera Dop:

200 g di formaggio Raschera privo della crosta, 150 ml di latte, 20 g di burro, un tuorlo d'uovo, 2 cucchiai di acqua fredda

Prepariamo gli gnocchi impastando tutti gli ingredienti, raccogliamo poi il composto in una sacca da pasticcere fino al momento di cuocerli.

Intanto affettiamo sottilmente i funghi (o ammolliamo quelli secchi in acqua e latte), in una capace padella scaldiamo l'olio con l'aglio, aggiungiamo l'alloro ed i funghi, sfumiamo con del vino bianco, saliamo e pepiamo. Quando i funghi saranno cotti, spegnamo il fuoco ed aggiungiamo il burro e il prezzemolo.

Intanto prepariamo la fonduta sciogliendo a bagnomaria il Raschera con il latte e il burro. Togliamo dal fuoco ed amalgamiamo il tuorlo, rimettiamo sul fuoco per circa dieci minuti finchè la preparazione non si addensa, tolto il pentolino dal fuoco aggiungiamo due cucchiai di acqua fredda e teniamo in caldo la preparazione.

Mettiamo a bollire l'acqua per gli gnocchi che lasceremo scivolare nella pentola direttamente dalla sacca, come vengono a galla li prendiamo con un mestolo forato e li versiamo nella padella dei funghi, procediamo così fino alla fine.

Saltiamo poi gli gnocchi col condimento di funghi per due minuti a fuoco vivace.

Disponiamo in ciascun piatto un mestolino di fonduta, sistemiamo sopra gli gnocchi e completiamo con una manciata di prezzemolo tritato.

Esperienza da ripetere senza alcun dubbio!

Quando il Raschera Dop incontra la zucca e i porcini

Tutto ha inizio con un regalo che mi hanno fatto: questo fantastico esemplare di Cucurbita maxima

me la sono guardata, fotografata e studiata per quasi una settimana pensando a cosa farne e rimandando forse un poco il momento della decisione per tenerla lì ancora un poco finchè non è arrivato a casa mia un bel pezzo di Raschera dop della bottega Esperya allora non ho avuto più esitazioni.

Il Raschera è un antico formaggio piemontese, precisamente del cuneese prende il nome dall'omonimo lago, ha una forma particolare quasi a parallelepipedo con pasta morbida a occhiature irregolari che si scioglie in bocca. Quello di Esperya viene dal Caseificio Persia, tra Saluzzo e Bra, ha sapore solido e persistente con una gradevole tendenza al mandorlaceo. Questo tipo di formaggio ben si presta alla preparazione di gustose e sapide fondute.Così ho pensato perchè non unire le due cose arricchendo la preparazione con un altro ingrediente tipico dell'autunno il porcino.

Ne è venuto fuori un meraviglioso primo di cui vi lascio la ricetta

Gnocchi di zucca ai porcini su fonduta di Raschera Dop

Per gli gnocchi occorrono:

600 g di zucca cotta al vapore, 200 g di patate lesse, 200 g di farina 00, 2 cucchiai di Parmigiano grattugiato, 1 pizzico di noce moscata

Per il condimento ai porcini:

2 funghi porcini freschi (o in mancanza una manciata di porcini essiccati), 1 spicchio d'aglio, 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 1 foglia d'alloro, vino bianco, pepe nero, sale aromatico di Cervia, un rametto di prezzemolo, 20 g di burro

Per la fonduta di Raschera Dop:

200 g di formaggio Raschera privo della crosta, 150 ml di latte, 20 g di burro, un tuorlo d'uovo, 2 cucchiai di acqua fredda

Prepariamo gli gnocchi impastando tutti gli ingredienti, raccogliamo poi il composto in una sacca da pasticcere fino al momento di cuocerli.

Intanto affettiamo sottilmente i funghi (o ammolliamo quelli secchi in acqua e latte), in una capace padella scaldiamo l'olio con l'aglio, aggiungiamo l'alloro ed i funghi, sfumiamo con del vino bianco, saliamo e pepiamo. Quando i funghi saranno cotti, spegnamo il fuoco ed aggiungiamo il burro e il prezzemolo.

Intanto prepariamo la fonduta sciogliendo a bagnomaria il Raschera con il latte e il burro. Togliamo dal fuoco ed amalgamiamo il tuorlo, rimettiamo sul fuoco per circa dieci minuti finchè la preparazione non si addensa, tolto il pentolino dal fuoco aggiungiamo due cucchiai di acqua fredda e teniamo in caldo la preparazione.

Mettiamo a bollire l'acqua per gli gnocchi che lasceremo scivolare nella pentola direttamente dalla sacca, come vengono a galla li prendiamo con un mestolo forato e li versiamo nella padella dei funghi, procediamo così fino alla fine.

Saltiamo poi gli gnocchi col condimento di funghi per due minuti a fuoco vivace.

Disponiamo in ciascun piatto un mestolino di fonduta, sistemiamo sopra gli gnocchi e completiamo con una manciata di prezzemolo tritato.

Esperienza da ripetere senza alcun dubbio!

2007-09-27

Meme: 8 cose su di me

Non ho ancora capito quale sia veramente il titolo di questo meme, nè quante persone esattamente mi hanno invitata dal momento che quando si risponde bisogna invitare altre otto persone, ringrazio tutti Tulip, Roxy, Dolcetto e chiunque altro mi abbia invitato o abbia intenzione di farlo.
Leggere le risposte degli altri mi è piaciuto tanto spero valga la stessa cosa per le mie, questi meme aiutano a conoscerci meglio e poi è divertente sbirciare nella vita altrui altrimenti il successo di Grande Fratello & co. non si spiegherebbe.

1. REBECCA ovvero lei:

la mia dolce nipotina, una baby gourmet, di due anni e otto mesi. Per lei sono zia CoCo con l'accento sull'ultima o, questo è il motivo per cui ho scelto CoCo come pseudonimo.

2. MESTIERI Da piccola dicevo di voler diventare Papa (si Pontefice), credo che la colpa però fosse di mio padre che ha sempre creduto troppo nelle mie possibilità. Poi volevo diventare Presidente della Repubblica, poi mi sono alquanto ridimensionata ed ho deciso di fare l'avvocato e questa è stata la mia irrevocabile scelta.

3. PASSIONI Ho studiato pianoforte per diversi anni ma non suono più da tanti altri; disegnavo e dipingevo praticamente su tutto ma non prendo più in mano matita o pennello. Spero di non dover dire un giorno: "avevo un blog di cucina ma non mi avvicino più ai fornelli!"

4. AMORE Il mio cuore è impegnatissimo, da dodici anni ho accanto una persona speciale con cui ho superato una valanga di difficoltà e fasi alterne, spero di sposarlo l'anno prossimo.

5. SOGNI Ho tanti sogni da realizzare. Uno per tutti? Scrivere un libro, solo che non ho ancora trovato cosa dire, un giorno...forse.

6. CIBO Amo i cibi particolari, gli ingredienti che scatenano la mia fantasia culinaria. Se vado in un posto non posso fare a meno di tornare carica di generi alimentari, tanto meglio se si tratta di prodotti mai assaggiati e quando qualcuno mi fa un regalo mangereccio mi ha conquistata.

7. TIMIDEZZA Sembro sfacciata e sicura di me, ma temo sempre di non piacere agli altri, poi se penso alle telecamere sto male non ce la farei ad andare in Tv ed infatti non ho neppure il coraggio di postare una mia foto (ma non sono un mostro sono normale giuro).

8. VIAGGI Amo viaggiare (e a chi non piace!) e ritengo che l'Italia sia tutta da scoprire, piena di posti da vedere, conoscere e gustare grandi città o minuscoli borghi, luoghi ai più sconosciuti. Il mio sogno però resta la Francia, vorrei visitarla in lungo e largo.

Ecco una parte di me, passo la parola a chiunque legga questo post ed abbia voglia di rispondere.