2012-03-23

Teneroni di vitello con polenta

Piatto linea Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro, cucchiaio linea Marchesi di Broggi
In questo post si parlerà di pancia, ventre e trippa e se l'argomento è troppo forte per voi cambiate blog.
Nel piatto c'è pancia che non è trippa ma carne vera e propria di un taglio, meno nobile del filetto sicuramente, che non ha nulla da invidiare ai tagli più pregiati in quanto a gusto.

A proposito di pancia e di tagli meno nobili non posso non pensare alla trippa, lo stomaco dei bovini, che o si ama o si odia. A me in effetti piace cucinata in minestra con patate e alloro ma siccome mio marito è dell'altro versante non la preparo veramente mai ho notato però che ci sono dei veri estimatori, se volete saperne di più il sito si chiama Troppatrippa dove è possibile vedere anche le pubblicazioni dei libri e quaderni di ricette a base di trippa, l'ultimo Ricette col lampredotto che, per chi dell'argomento fosse digiuno, è quella parte di abomaso più vicina all'intestino, la parte più scura ed arricciata che a Firenze è da sempre il cibo di strada per eccellenza.
Dalla trippa il passo al ventre è breve e vi parlo di ventre in senso lato per farvi sorridere Via col Ventre è infatti il titolo di un libro scritto da Mario Bianco ed edito da Compositori.
Per dirla con l'autore Via col Ventre "è un'opera da dare in pasto ai buongustai" che vi troveranno oltre a notizie e consigli utili sul mangiare e bere tante considerazioni, massime, citazioni e battute sull'argomento. E' un libro "scritto tra il serio e l'aceto" che diverte dalla prima all'ultima pagina.
Ma ora la mia ricetta:
 Teneroni (di pancia) di vitello con polenta
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di pancia di vitello in 4 o 8 strisce secondo la grandezza del taglio
1 cipolla bionda
1 costa di sedano
2 carote
1 porro piccolo
alloro
rosmarino
salvia
scorza di limone
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di farina 00
1/2
1 bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe q.b.
farina per polenta
Tritare finemente le erbette e la scorzetta di limone. condire con il misto e un po' di sale le strisce di carne, avvolgerle su se stesse e fermarle con spago. Rosolateli a fuoco vivace in un velo d'olio, poi teneteli da parte e aggiungete al fondo le verdure tagliate a dadini e soffriggetele, unite la farina  salate, pepate e aggiungete il succo d'arancia e il vino. Aggiungete al fondo la carne rosolata in precedenza e lasciate cuocere per 2 ore a fuoco moderato (se usate la pentola a pressione basterà un'ora). Preparate intanto la polenta e servitela con la carne e l'intingolo.
A questo piatto voglio abbinare un vino di casa Porcìa un Torre Colombera 2005 un vino intenso e complesso che ben si adatta a piatti sostenuti come quello che vi propongo oggi.


* per la realizzazione del piatto ho utilizzato coltelli ARCOS della linea Alessandro Circiello e farina per polenta istantanea  Polenta Valsugana

Teneroni di vitello con polenta

Piatto linea Sant-Tropez di Laboratorio Pesaro, cucchiaio linea Marchesi di Broggi
In questo post si parlerà di pancia, ventre e trippa e se l'argomento è troppo forte per voi cambiate blog.
Nel piatto c'è pancia che non è trippa ma carne vera e propria di un taglio, meno nobile del filetto sicuramente, che non ha nulla da invidiare ai tagli più pregiati in quanto a gusto.

A proposito di pancia e di tagli meno nobili non posso non pensare alla trippa, lo stomaco dei bovini, che o si ama o si odia. A me in effetti piace cucinata in minestra con patate e alloro ma siccome mio marito è dell'altro versante non la preparo veramente mai ho notato però che ci sono dei veri estimatori, se volete saperne di più il sito si chiama Troppatrippa dove è possibile vedere anche le pubblicazioni dei libri e quaderni di ricette a base di trippa, l'ultimo Ricette col lampredotto che, per chi dell'argomento fosse digiuno, è quella parte di abomaso più vicina all'intestino, la parte più scura ed arricciata che a Firenze è da sempre il cibo di strada per eccellenza.
Dalla trippa il passo al ventre è breve e vi parlo di ventre in senso lato per farvi sorridere Via col Ventre è infatti il titolo di un libro scritto da Mario Bianco ed edito da Compositori.
Per dirla con l'autore Via col Ventre "è un'opera da dare in pasto ai buongustai" che vi troveranno oltre a notizie e consigli utili sul mangiare e bere tante considerazioni, massime, citazioni e battute sull'argomento. E' un libro "scritto tra il serio e l'aceto" che diverte dalla prima all'ultima pagina.
Ma ora la mia ricetta:
 Teneroni (di pancia) di vitello con polenta
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di pancia di vitello in 4 o 8 strisce secondo la grandezza del taglio
1 cipolla bionda
1 costa di sedano
2 carote
1 porro piccolo
alloro
rosmarino
salvia
scorza di limone
olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di farina 00
1/2
1 bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe q.b.
farina per polenta
Tritare finemente le erbette e la scorzetta di limone. condire con il misto e un po' di sale le strisce di carne, avvolgerle su se stesse e fermarle con spago. Rosolateli a fuoco vivace in un velo d'olio, poi teneteli da parte e aggiungete al fondo le verdure tagliate a dadini e soffriggetele, unite la farina  salate, pepate e aggiungete il succo d'arancia e il vino. Aggiungete al fondo la carne rosolata in precedenza e lasciate cuocere per 2 ore a fuoco moderato (se usate la pentola a pressione basterà un'ora). Preparate intanto la polenta e servitela con la carne e l'intingolo.
A questo piatto voglio abbinare un vino di casa Porcìa un Torre Colombera 2005 un vino intenso e complesso che ben si adatta a piatti sostenuti come quello che vi propongo oggi.


* per la realizzazione del piatto ho utilizzato coltelli ARCOS della linea Alessandro Circiello e farina per polenta istantanea  Polenta Valsugana

2012-03-21

L'aperitivo con Venchi


Bicchieri linea Helix di IVV

Che le novità mi piacciono lo sanno ormai tutti quelli che mi seguono. Stavolta ho trovato pane per i miei denti in casa Venchi, grandi rivoluzioni oserei dire a cominciare dal burro di cacao da cucina. Una confezione elegante, dentro tanti quadratini bianchi impacchettat singolarmente, ne ho subito scartato uno ha il profumo e l'aspetto di cioccolato bianco ma la magia si compie in padella, l'ho sciolto e utilizzato come fondo con uno scalogno per brasare due cespi di belga. Di questo burro è incredibile la resa è delicatissimo con tanto gusto e senza nessun retrogusto per di più non ha colesterolo ed ha un punto di fumo altissimo peruna cucina sana ed equilibrata.
Ma siccome a casa Venchi amano almeno quanto me le sperimentazioni hanno pensato di servire coi formaggi le gelatine di frutta (che non ho ancora provato) e con l'aperitivo il cioccolato, hanno realizzato un cioccolato bianco con Pistacchi, Nocciole e Mandorle salate. Io ci avevo pensato già qualche tempo fa con una idea simile ma non avevo pensato di abbinare questo cioccolato all'aperitivo invece ho voluto provare e il risultato è sorprendente, si spezzetta il cioccolato a scaglie come fosse un formaggio e si offre con l'aperitivo preferito. Io ho abbinato un cocktail di Vermouth, bitter e arancia tutto nei toni del rosso.
3 cl di Vermouth rosso
3 cl di bitter rosso
1/2 arancia rossa e ghiaccio
 queste le dosi per ogni bicchiere.

L'aperitivo con Venchi


Bicchieri linea Helix di IVV

Che le novità mi piacciono lo sanno ormai tutti quelli che mi seguono. Stavolta ho trovato pane per i miei denti in casa Venchi, grandi rivoluzioni oserei dire a cominciare dal burro di cacao da cucina. Una confezione elegante, dentro tanti quadratini bianchi impacchettat singolarmente, ne ho subito scartato uno ha il profumo e l'aspetto di cioccolato bianco ma la magia si compie in padella, l'ho sciolto e utilizzato come fondo con uno scalogno per brasare due cespi di belga. Di questo burro è incredibile la resa è delicatissimo con tanto gusto e senza nessun retrogusto per di più non ha colesterolo ed ha un punto di fumo altissimo peruna cucina sana ed equilibrata.
Ma siccome a casa Venchi amano almeno quanto me le sperimentazioni hanno pensato di servire coi formaggi le gelatine di frutta (che non ho ancora provato) e con l'aperitivo il cioccolato, hanno realizzato un cioccolato bianco con Pistacchi, Nocciole e Mandorle salate. Io ci avevo pensato già qualche tempo fa con una idea simile ma non avevo pensato di abbinare questo cioccolato all'aperitivo invece ho voluto provare e il risultato è sorprendente, si spezzetta il cioccolato a scaglie come fosse un formaggio e si offre con l'aperitivo preferito. Io ho abbinato un cocktail di Vermouth, bitter e arancia tutto nei toni del rosso.
3 cl di Vermouth rosso
3 cl di bitter rosso
1/2 arancia rossa e ghiaccio
 queste le dosi per ogni bicchiere.

2012-03-17

Finger food tricolore

Vassoietto nero CHS Group
Si il rosso è un po' più chiaro, il verde leggermente più scuro e il bianco non proprio immacolato ma l'idea della bandiera tricolore questo finger food la da ed è questo il mio omaggio di oggi all'anniversario dell'Unità d'Italia. Per realizzarlo pochi e semplici ingredienti. Un sughetto di pomodoro e peperone rosso, un formaggio fresco come la Linea di Fattorie Osella appena piastrato e per concludere un pesto, o meglio l'Ultrapesto di foglie di basilico e rucola della linea Salse al Cubo3 Food&Life
Ingredienti:
4 pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
1 cipollotto
1 peperone rosso
3-4 foglie di basilico
Formaggio fresco tipo primosale
pesto per completare
Tritare il cipollotto e soffriggerlo con un filo d'olio e l'aglio, unire i pelati schiacciati e il peperone a pezzetti, salare pepare e lasciar cuocere finché si restringe un poco, eliminare l'aglio, unire qualche foglia di basilico e passare il sughetto al passì* con i fori stretti. Tagliare il formaggio a cubetti e grigliarli sulla piastra. Versare nelle ciotoline un fondo di salsa ai peperoni, adagiarvi sopra il formaggio grigliato e completare con un po' di pesto. Servire caldo.
*Per la realizzazione della ricetta ho utilizzato il Passì de I Colorati di Ariete

Finger food tricolore

Vassoietto nero CHS Group
Si il rosso è un po' più chiaro, il verde leggermente più scuro e il bianco non proprio immacolato ma l'idea della bandiera tricolore questo finger food la da ed è questo il mio omaggio di oggi all'anniversario dell'Unità d'Italia. Per realizzarlo pochi e semplici ingredienti. Un sughetto di pomodoro e peperone rosso, un formaggio fresco come la Linea di Fattorie Osella appena piastrato e per concludere un pesto, o meglio l'Ultrapesto di foglie di basilico e rucola della linea Salse al Cubo3 Food&Life
Ingredienti:
4 pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
1 cipollotto
1 peperone rosso
3-4 foglie di basilico
Formaggio fresco tipo primosale
pesto per completare
Tritare il cipollotto e soffriggerlo con un filo d'olio e l'aglio, unire i pelati schiacciati e il peperone a pezzetti, salare pepare e lasciar cuocere finché si restringe un poco, eliminare l'aglio, unire qualche foglia di basilico e passare il sughetto al passì* con i fori stretti. Tagliare il formaggio a cubetti e grigliarli sulla piastra. Versare nelle ciotoline un fondo di salsa ai peperoni, adagiarvi sopra il formaggio grigliato e completare con un po' di pesto. Servire caldo.
*Per la realizzazione della ricetta ho utilizzato il Passì de I Colorati di Ariete

2012-03-16

Panetton perdu alla nocciolata

Non m'è avanzato il panettone di Natale (i panettoni di Loison non avanzano) è solo che ho accolto la filosofia del panettone tutto l'anno e ve ne propongo una gradevolissima ricetta. Se poi a voi il panettone è avanzato e lo stavate buttando per far spazio alle colombe provatela lo stesso la ricetta, tanto è semplice! Io ho aggiunto tra i due strati di panettone delle cucchiaiate di Nocciolata Rigoni di Asiago. Se poi vi avanzano dei gianduiotti vanno bene al posto della crema di nocciole e se servite il dolce tiepido con una pallina di gelato alla crema o alla vaniglia non ve ne pentirete affatto.
Ingredienti:
4 larghe fette di panettone tradizionale
50 g di burro
2 uova
150 ml di latte intero
4 cucchiai di zucchero
Crema di nocciole
zucchero a velo q.b.
Sbattete le uova con lo zucchero fino a renderle spumose, unite il latte e mescolate. Inzuppate metà del panettone nella pastella e sistematelo in una terrina da forno imburrata, versate sopra qua e là dei cucchiaini di crema di nocciole e chiudete con l'altro panettone inzuppato nella restante pastella. Se dovesse avanzare la pastella distribuitela sul dolce e infornate a 180° finché non si forma la crosticina dorata. Servite tiepido spolverizzato di zucchero a velo e possibilmente accompagnato con gelato.

Panetton perdu alla nocciolata

Non m'è avanzato il panettone di Natale (i panettoni di Loison non avanzano) è solo che ho accolto la filosofia del panettone tutto l'anno e ve ne propongo una gradevolissima ricetta. Se poi a voi il panettone è avanzato e lo stavate buttando per far spazio alle colombe provatela lo stesso la ricetta, tanto è semplice! Io ho aggiunto tra i due strati di panettone delle cucchiaiate di Nocciolata Rigoni di Asiago. Se poi vi avanzano dei gianduiotti vanno bene al posto della crema di nocciole e se servite il dolce tiepido con una pallina di gelato alla crema o alla vaniglia non ve ne pentirete affatto.
Ingredienti:
4 larghe fette di panettone tradizionale
50 g di burro
2 uova
150 ml di latte intero
4 cucchiai di zucchero
Crema di nocciole
zucchero a velo q.b.
Sbattete le uova con lo zucchero fino a renderle spumose, unite il latte e mescolate. Inzuppate metà del panettone nella pastella e sistematelo in una terrina da forno imburrata, versate sopra qua e là dei cucchiaini di crema di nocciole e chiudete con l'altro panettone inzuppato nella restante pastella. Se dovesse avanzare la pastella distribuitela sul dolce e infornate a 180° finché non si forma la crosticina dorata. Servite tiepido spolverizzato di zucchero a velo e possibilmente accompagnato con gelato.

2012-03-14

La torta criminale alla ricotta e il caffè dell'amicizia

Piatto dessert, tazza e tovagliolino linea Nostalgie di Easy life design
Il nome curioso di questa torta così come la ricetta non sono miei ma di una collega blogger. Sin da quando vidi il suo post lo aggiunsi ai preferiti con l'intento di provare, prima o poi, questa deliziosa e semplice torta. Eccomi ce l'ho fatta ed è veramente una torta criminale perché è tanto tanto buona.
La sua semplicità e neutralità di gusto ne permette infiniti abbinamenti, io dico che è ottima così ma, perché no, anche farcita con una straodinaria confettura, una già pronta direte e sapete che ve ne potrei consigliare qualcuna ma stavolta vi dico di farla voi in casa per riscoprire il gusto delle cose fatte con le proprie mani e tante idee in proposito potete trovarle su un libro speciale che ha il sapore delle cose di una volta Il quaderno delle confetture straordinarie a cura di Elisabetta Tiveron per Kellermann Editore. Un quadernetto pieno di ricette originali e straordinarie (che sta per fuori dall'ordinario) per fare in casa la confettura di pere allo zenzero candito piuttosto che quella di ananas alla menta o ancora di pesche gialle al pepe lungo e via dicendo oltre che tante confetture a base di ortaggi e diverse "cose buone da spalmare". La grafica è quella tipica della collana dei Quaderni di Kellermann, tutto scritto in corsivo con i disegnini sparsi tra le pagine come fosse davvero il quaderno della nonna reperito al fondo di un cassetto.  
Io ho degustato la mia torta sfogliando il quaderno e sognando di rifarla per farcirla con una delle confetture del libro, ho abbinato intanto la mia fetta ad un caffé speciale, il caffè dell'amicizia che in realtà è un caffè che si usa nelle montagne della Valle d'Aosta che viene chiamato così perché si sorseggia in compagnia nella tradizionale grolla dell'amicizia. Come base ho scelto un caffè selezionato da Zago la qualità Mokalibre che ho poi profumato con scorza d'agrumi e arricchito di grappa, un vero toccasana nei freddi pomeriggi invernali.
Torta criminale alla ricotta
Ingredienti:
270 gr di ricotta fresca
200 gr di zucchero
1 limone (la scorza grattugiata e il succo filtrato)
2 uova
1 cucchiaio di latte
2 cucchiai di extra vergine
240 gr di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
Lavorare con la frusta la ricotta con lo zucchero e la buccia di limone, finchè diventa liscia e cremosa. Incorporare le uova una alla volta sempre con la frusta, aggiungere il succo di limone, il latte, e infine l’olio. Unire al composto la farina setacciata con il lievito e amalgamare il tutto. Versare l'impasto in una teglia a cerniera imburrata e infarinata e cuocere a 180° per 30-35 minuti.
Caffè dell'amicizia:
4 tazze di caffè
8 cucchiaini di zucchero
4 bicchierini di grappa
la scorza di un'arancia
la scorza di un limone
Preparate in caffè secondo il proprio gusto ristretto o più lungo dolcificatelo bollente con zucchero, aggiungete la scorza dell'arancia e del limone e la grappa.
*Per la preparazione del dolce ho utilizzato ricotta fresca di Fattorie Osella, per la cottura mi sono servita dello stampo a cerniera Keramia di Guardini.

La torta criminale alla ricotta e il caffè dell'amicizia

Piatto dessert, tazza e tovagliolino linea Nostalgie di Easy life design
Il nome curioso di questa torta così come la ricetta non sono miei ma di una collega blogger. Sin da quando vidi il suo post lo aggiunsi ai preferiti con l'intento di provare, prima o poi, questa deliziosa e semplice torta. Eccomi ce l'ho fatta ed è veramente una torta criminale perché è tanto tanto buona.
La sua semplicità e neutralità di gusto ne permette infiniti abbinamenti, io dico che è ottima così ma, perché no, anche farcita con una straodinaria confettura, una già pronta direte e sapete che ve ne potrei consigliare qualcuna ma stavolta vi dico di farla voi in casa per riscoprire il gusto delle cose fatte con le proprie mani e tante idee in proposito potete trovarle su un libro speciale che ha il sapore delle cose di una volta Il quaderno delle confetture straordinarie a cura di Elisabetta Tiveron per Kellermann Editore. Un quadernetto pieno di ricette originali e straordinarie (che sta per fuori dall'ordinario) per fare in casa la confettura di pere allo zenzero candito piuttosto che quella di ananas alla menta o ancora di pesche gialle al pepe lungo e via dicendo oltre che tante confetture a base di ortaggi e diverse "cose buone da spalmare". La grafica è quella tipica della collana dei Quaderni di Kellermann, tutto scritto in corsivo con i disegnini sparsi tra le pagine come fosse davvero il quaderno della nonna reperito al fondo di un cassetto.  
Io ho degustato la mia torta sfogliando il quaderno e sognando di rifarla per farcirla con una delle confetture del libro, ho abbinato intanto la mia fetta ad un caffé speciale, il caffè dell'amicizia che in realtà è un caffè che si usa nelle montagne della Valle d'Aosta che viene chiamato così perché si sorseggia in compagnia nella tradizionale grolla dell'amicizia. Come base ho scelto un caffè selezionato da Zago la qualità Mokalibre che ho poi profumato con scorza d'agrumi e arricchito di grappa, un vero toccasana nei freddi pomeriggi invernali.
Torta criminale alla ricotta
Ingredienti:
270 gr di ricotta fresca
200 gr di zucchero
1 limone (la scorza grattugiata e il succo filtrato)
2 uova
1 cucchiaio di latte
2 cucchiai di extra vergine
240 gr di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
Lavorare con la frusta la ricotta con lo zucchero e la buccia di limone, finchè diventa liscia e cremosa. Incorporare le uova una alla volta sempre con la frusta, aggiungere il succo di limone, il latte, e infine l’olio. Unire al composto la farina setacciata con il lievito e amalgamare il tutto. Versare l'impasto in una teglia a cerniera imburrata e infarinata e cuocere a 180° per 30-35 minuti.
Caffè dell'amicizia:
4 tazze di caffè
8 cucchiaini di zucchero
4 bicchierini di grappa
la scorza di un'arancia
la scorza di un limone
Preparate in caffè secondo il proprio gusto ristretto o più lungo dolcificatelo bollente con zucchero, aggiungete la scorza dell'arancia e del limone e la grappa.
*Per la preparazione del dolce ho utilizzato ricotta fresca di Fattorie Osella, per la cottura mi sono servita dello stampo a cerniera Keramia di Guardini.

2012-03-12

Conchiglioni ripieni di mortadella radicchio e formaggio Cadetto

Voglio iniziare la settimana con un altro piatto al forno stavolta un po' più sostenuto che altrimenti iniziate a pensare che io stia diventando vegetariana. Oggi vi parlo di un piatto giocato sui toni del rosa, dei conchiglioni con mortadella radicchio e formaggio Cadetto di Montebòre, un'altra specialità Vallenostra. La mortadella è la rossa di Felsineo quella punta di piccante la rende davvero speciale.
Ingredienti per 4 persone:
300 g di conchiglioni
1 cespo di radicchio
1 scalogno
150 g di mortadella piccante
150 g di formaggio Cadetto
300 ml di latte
20 g di burro
20 g di farina 00
4 cucchiai di grana grattugiato
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Fondere il burro in un pentolino unire la farina e poi il latte, lasciar addensare la besciamella e unirvi il formaggio Cadetto grattugiato grossolanamente. Intanto tagliare a dadini la mortadella e a julienne il radicchio. Tritare la cipolla e appassirla in un tegame con un fondo d'olio, unirvi la mortadella a cubetti e lasciar prendere colore, aggiungere il radicchio sfumare con il vino e lasciar appassire nel tegame, unire la salsa preparata al condimento di radicchio e mortadella. lessare al dente i conchiglioni scolarli e disporli in un solo strato in una teglia appena unta, versarvi sopra il composto preparato avendo cura di farne entrare un po' inogni conchiglione. Spolverizzare con il grana e infornare a 180°per 20 mnuti circa finché la superficie apparirà dorata e croccante.
*Per questa ricetta ho utilizzato coltelli  Arcos della linea firmata dallo chef Alessandro Circiello e una padella della linea Bio-Cook di Illa

Conchiglioni ripieni di mortadella radicchio e formaggio Cadetto

Voglio iniziare la settimana con un altro piatto al forno stavolta un po' più sostenuto che altrimenti iniziate a pensare che io stia diventando vegetariana. Oggi vi parlo di un piatto giocato sui toni del rosa, dei conchiglioni con mortadella radicchio e formaggio Cadetto di Montebòre, un'altra specialità Vallenostra. La mortadella è la rossa di Felsineo quella punta di piccante la rende davvero speciale.
Ingredienti per 4 persone:
300 g di conchiglioni
1 cespo di radicchio
1 scalogno
150 g di mortadella piccante
150 g di formaggio Cadetto
300 ml di latte
20 g di burro
20 g di farina 00
4 cucchiai di grana grattugiato
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Fondere il burro in un pentolino unire la farina e poi il latte, lasciar addensare la besciamella e unirvi il formaggio Cadetto grattugiato grossolanamente. Intanto tagliare a dadini la mortadella e a julienne il radicchio. Tritare la cipolla e appassirla in un tegame con un fondo d'olio, unirvi la mortadella a cubetti e lasciar prendere colore, aggiungere il radicchio sfumare con il vino e lasciar appassire nel tegame, unire la salsa preparata al condimento di radicchio e mortadella. lessare al dente i conchiglioni scolarli e disporli in un solo strato in una teglia appena unta, versarvi sopra il composto preparato avendo cura di farne entrare un po' inogni conchiglione. Spolverizzare con il grana e infornare a 180°per 20 mnuti circa finché la superficie apparirà dorata e croccante.
*Per questa ricetta ho utilizzato coltelli  Arcos della linea firmata dallo chef Alessandro Circiello e una padella della linea Bio-Cook di Illa

2012-03-09

Domenica è sempre domenica!

Terrina e cucchiaio collezione Impronte verde di Wald
Ricordo ancora quando per il pranzo della domenica ci si riuniva a casa dei nonni con zii e cugini davanti al pollo fritto e croccante di nonna e poi quando, i nonni oramai troppo anziani per sobbarcarsi tale onere,venivano a pranzo da noi. Credo che tale tale rito continui ad avere il suo valore soprattutto oggi quando corriamo tutta la settimana e l'unico pranzo "slow" rimane quello del dì di festa.
A casa mia raramente, confesso, si organizza il pranzo domenicale poiché, memori della vecchia tradizione di famiglia, oggi è la mamma ad accoglierci al suo tavolo sfoderando, per l'occasione, le sue migliori doti culinarie.
A volte preparo qualche pietanza da consumare insieme, spesso il dolce, a volte nulla perché sedendosi a tavola c'è quell'aspettativa del chissà cosa si mangia oggi che rende tutto speciale. 
Il pranzo della domenica è sempre stato un rito anche per lo chef Daniele Persegani - celebre volto del canale televisivo Alice - che ha dedicato all'argomento un meraviglioso libro Il pranzo della domenica edito da Sitcom. Il libro, con cui l'autore si prefigge lo scopo di allietare le nostre domeniche e renderle saporite com'erano le sue da bimbo, contiene tante ricette di festa accompagnate da sontuose e ricche tavole imbandite secondo le indicazioni dello chef perché per la tavola della domenica ci vuole cura, amore per i dettagli e un pizzico di fantasia, giusto per rendere le pietanze ancora più buone, pregustandole con gli occhi. Pranzi a tema in cui piccoli accorgimenti e innovativi dettagli consentono di apparecchiare tavole da sogno e affascinare gli invitati con gusto e originalità. E visto che la Pasqua è alle porte possiamo affidarci a Persegani che ci propone ben due apparecchiature pasquali e tanti golosi e originali piatti.
Idee per il menù della domenica e anche per quello di Pasqua si trovano anche nell'ultimo libro di Luisanna Messeri I menù di Luisanna edito dalla stessa casa editrice che trasuda vitalità e passione come la sua autrice. Tante idee di menù gustosi, una sezione dedicata ai bambini e una ai regali golosi perfetti per tutte le occasioni.
Luisanna racconta che era per lei rassicurante il ripetersi del menu domenicale e piacevole il dilungarsi a tavola lontani dalle ansie di tutti i giorni e ancora oggi il pranzo della domenica è per lei come per molti di noi un rito intramontabile "un'abbuffata d'amore".
Pensando al pranzo del giorno festivo mi viene ovviamente di proporvi un ricco piatto di festa perché di festa sono per me, ma ancor più per mio marito, i primi che vengono gratinati in forno perché la crosticina fa subito festa. Per questo piatto mi sono ovviamente rifatta ad una ricetta del libro di Persegani che ho adattato e modificato secondo le mie esigenze. Nell'originale Ziti in teglia con ragù dell'orto lo chef utilizza gli ziti mentre io ho scelto i Filei un formato di pasta regionale che produce il pastificio Pisani & Pasta, io poi ho omesso la besciamella utilizzando per dare cremosità al piatto della fresca robiola ho aggiunto al soffritto di verdure anche del porro e per completare un leggero strato di sughetto al pomodoro.
Filei gratinati al ragù dell'orto
Ingredienti per 4 persone:
300 g di filei
1 peprone verde
1 peperone rosso
2 zucchine
1 cipolla
1 piccolo porro
1 carota
1 costa di sedano
4 pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
basilico
250 g di robiola
60 g di parmigiano
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tritare la cipolla e soffriggerne una parte con un filo d'olio e l'aglio, unire i pelati e schiacciarli con la forchetta, salare pepare e lasciar cuocere finché si restringe un poco, eliminare l'aglio, unire qualche foglia di basilico e passare il sughetto al passì con i fori stretti. Intanto preparare un soffritto con la cipolla restante la carota, il porro e il sedano a piccoli dadi, unire i peperoni e le zucchine anch'essi a dadini e lasciar rosolare, salare pepare e continuare la cottura finché le verdure saranno cotte ma non spappolate. Lessare la pasta, condirla con metà ragù di verdure e la robiola. Versare la pasta in teglia, stendervi sopra il sughetto di pomodoro, le restanti verdure e il parmigiano grattugiato con gratì. Porre in forno a gratinare finché la superficie apparirà dorata.

Per la realizzazione della mia ricetta mi sono servita degli utilissimi attrezzi I colorati di Ariete inaugurando così una sezione del blog dedicata alla cucina cromatica A tutto colore
Potete anche scaricare il bellissimo ricettario di Simone Rugiati La cucina cromatica