2013-03-27

Bocconcini di agnello alle mele in agrodolce

Pirofila con coperchio La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
A Pasqua ci vuole l'agnello e per non presentarlo sempre allo stesso modo, il classico al forno con le patate o con i carciofi, l'ho arricchito con mele  in agrodolce e per rendere festivo il piatto ho pensato che richiedeva un vino molto particolare e quando cerco qualcosa di veramente particolare la risposta la trovo solo da Laurent-Perrier. Stavolta ho scelto una preziosa cuvée, il Brut Millesimé 2002. Un vino da uve Chardonnay e Pinot in parti uguali, il cui invecchiamento in cantina dura almeno sei anni. Caldo, e cremoso con note di arancia candita e agrumi. Perfetto con le carni bianche oltre che con i crostacei e i pesci pregiati. Va decisamente bene con piatti caldi, burrosi, con frutta cotta o secca o ancora con spezie come lo zafferano. Nel mio caso l'accostamento l'ho voluto con i toni caldi della mela, dei pinoli e dell'uvetta caramellati con Mielbio al timo Rigoni di Asiago e anche con questa ricetta pasquale partecipo al Contest Il miele Protagonista di ricette dolci e salate
Bocconcini di agnello alle mele in agrodolce
Ingredienti per 4 persone:
600 g di polpa di agnello
1 cucchiaio di maizena
2 mele golden
1 costa di sedano
1 manciata di uvetta 
2 cucchiai di pinoli
1 cipolla bionda
1 cucchiaio di miele al timo
1/2 bicchiere di vino bianco
1 bicchierino di aceto bianco*
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tagliare a tocchetti la carne e mescolarvi la maizena. Pulire e affettare finemente la cipolla e il sedano. Lasciarli appassire in un filo d'olio, intanto pelare le mele e tagliarle a cubetti. Rosolarle a fuoco vivace nel tegame con la cipolla e il sedano. Unire l'uvetta ammollata e strizzata e i pinoli, aggiungere il miele e sfumare con l'aceto. Togliere dal tegame e tenere in caldo. Nella stessa padella rosolare a fuoco vivace la carne, salare, pepare, sfumare con il vino e proseguire la cottura aggiungendo se del caso un po' d'acqua. A cottura quasi ultimata unire le mele. Far insaporire e servire ben caldo.
*Ho utilizzato un delicatissimo condimento balsamico bianco Acetaia Guerzoni 
Padella in alluminio con rivestimento antiaderente
linea Hotel
 di BergHOFF Italia

Bocconcini di agnello alle mele in agrodolce

Pirofila con coperchio La Porcellana Bianca, tessuto Busatti
A Pasqua ci vuole l'agnello e per non presentarlo sempre allo stesso modo, il classico al forno con le patate o con i carciofi, l'ho arricchito con mele  in agrodolce e per rendere festivo il piatto ho pensato che richiedeva un vino molto particolare e quando cerco qualcosa di veramente particolare la risposta la trovo solo da Laurent-Perrier. Stavolta ho scelto una preziosa cuvée, il Brut Millesimé 2002. Un vino da uve Chardonnay e Pinot in parti uguali, il cui invecchiamento in cantina dura almeno sei anni. Caldo, e cremoso con note di arancia candita e agrumi. Perfetto con le carni bianche oltre che con i crostacei e i pesci pregiati. Va decisamente bene con piatti caldi, burrosi, con frutta cotta o secca o ancora con spezie come lo zafferano. Nel mio caso l'accostamento l'ho voluto con i toni caldi della mela, dei pinoli e dell'uvetta caramellati con Mielbio al timo Rigoni di Asiago e anche con questa ricetta pasquale partecipo al Contest Il miele Protagonista di ricette dolci e salate
Bocconcini di agnello alle mele in agrodolce
Ingredienti per 4 persone:
600 g di polpa di agnello
1 cucchiaio di maizena
2 mele golden
1 costa di sedano
1 manciata di uvetta 
2 cucchiai di pinoli
1 cipolla bionda
1 cucchiaio di miele al timo
1/2 bicchiere di vino bianco
1 bicchierino di aceto bianco*
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Tagliare a tocchetti la carne e mescolarvi la maizena. Pulire e affettare finemente la cipolla e il sedano. Lasciarli appassire in un filo d'olio, intanto pelare le mele e tagliarle a cubetti. Rosolarle a fuoco vivace nel tegame con la cipolla e il sedano. Unire l'uvetta ammollata e strizzata e i pinoli, aggiungere il miele e sfumare con l'aceto. Togliere dal tegame e tenere in caldo. Nella stessa padella rosolare a fuoco vivace la carne, salare, pepare, sfumare con il vino e proseguire la cottura aggiungendo se del caso un po' d'acqua. A cottura quasi ultimata unire le mele. Far insaporire e servire ben caldo.
*Ho utilizzato un delicatissimo condimento balsamico bianco Acetaia Guerzoni 
Padella in alluminio con rivestimento antiaderente
linea Hotel
 di BergHOFF Italia

2013-03-25

Ci vuole poco a farli felici

Parlo ovviamente dei bambini...Mi piace ogni tanto soffermarmi a guardare il mondo con i loro occhi ed essendo ancora io nell'animo bambina mi immedesimo a tal punto da riuscire a capire spesso quello che potrebbe fare la loro felicità. Ecco allora questo cesto di biscotti a fiori che ha fatto la felicità di Giulio e Aurelia ma anche di tutti gli amichetti d'asilo di Giulio dal momento che l'ho preparato proprio per una loro festicciola, l'aspetto parla da sé ma vi assicuro il profumo e il gusto non erano da meno. Stavolta mi ritengo davvero soddisfatta. Del resto il lollipop resta sempre l'oggetto del desiderio dei piccoli ma anche (spesso) il sogno proibito dei grandi. 
Guardate un po' la faccetta soddisfatta di Aurelia con questa latta di Chupa Chups Milky ai gusti di vaniglia, panna-fragola, lampone-vaniglia e vaniglia-cacao irresistibili davvero e non oso neppure pensare a quel che saranno i nuovi Chupa Chups ripieni di cioccolato, non vedo l'ora di assaggiarli. Del resto questa è un azienda che gode di tutta la mia ammirazione perché sa davvero come accontentare il consumatore di qualsiasi età, pensate un po' che differenziano i gusti a seconda dei paesi a cui sono destinati i prodotti immaginate qui i ChupaChups al tè (non li comprerebbe nessuno) o i nostri gusti pannosi in Cina.

 E se anche Giulio non è indifferente al fascino dei lecca lecca l'ultima sua vera passione è Peppa Pig ma non parlo di una semplice passione è quasi una fissazione tanto che ormai io sono Mamma Pig, mio marito è Papà Pig, Giulio si chiama Giorge e Aurelia è semplicemente Peppa per tutti, nonni compresi. 

Ormai il cartone non ci basta più allora siamo alla continua ricerca di librini e giochini a tema, un successone quelli di Lisciani Giochi Il libro dei colori di PappaPig con i divertenti mini puzzle è nella classifica dei dieci libri più venduti per ragazzi e Giulio ovviamente non poteva farne a meno così come de Il libro ABC, un'ottimo strumento per imparare divertendosi con i personaggi che più ama.
Parlando di Peppa Pig Giulio mi ha chiesto addirittura di preparargli la sua Casetta di biscotto, non potevo esimermi l'ho fatta a modo mio ma dà l'idea, da lì al biscotto a fiore con la pasta di marshmallow sopra passando per i Chupa Chups di Aurelia il passo è stato breve ed i biscotti sono diventati dei leccalecca. 
Ad ogni età i bambini hanno le loro passioni e così la nipotina Rebecca è nella fase di lettura intensa di gialli di Geronimo Stilton e avventure di Tea Stilton. Per accontentare lei che ormai ha otto anni basta un librino delle Tea Sisters l'ultimo edito da Piemme nella collana Vita al College ha, guarda caso, a che fare con la cucina...La torta segreta è il titolo e racconta la storia di una gara ai fornelli tra gli studenti del College di Topford. 
Anche Iemme Edizioni ha pubblicato qualcosa di simpatico per i piccini Il Mangiarime di Rossana Bazzano, un libro illustrato di ricette filastroccate per bambini. Un modo diverso per avvicinarli alla cucina sana avvalendosi anche del supporto musicale delle filastrocche in rima. 
Stimola la fantasia di adulti e bambini il particolarissimo La storia che avanza di Alessandro Lumare, pubblicato da Artebambini. Una vera particolarità per  più fantasiosi, una storia di semplicità che si compone con piccoli pezzi di avanzi che diventano essi stessi immagini e racconto.
Ora la ricetta dei Fiori di biscotto o casette e alberi che vogliate realizzare e che state aspettando da inizio post

Fiori di frolla al miele 
Tegame in ghisa smaltata BergHOFF Italia
Ingredienti:

500 g di farina 00

200 g di zucchero

100 g di burro morbido

2 uova
1 cucchiaio di miele al limone*
1 bustina di lievito
1 pz di sale
Per la copertura ai marshmallow:
200 g di marshmallow
500 g c.a. di zucchero a velo
4-5 cucchiai di acqua
coloranti alimentari
per i biscotti: impastare tutti gli ingredienti formando un panetto solido, riporlo in frigo per mezz'ora poi stenderlo con il matterello in una sfoglia non troppo sottile. Ritagliare con un tagliabiscotti a fiore tanti fiorellini anche di misure diverse infilzare ciascuno con uno spiedino di legno e cuocerli a 180° per 10-12 minuti. Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle) e il colorante fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e ritagliare le formine a fiore. Per attaccare i fiori di zucchero ai biscotti utilizzare della glassa preparata con zucchero a velo ed acqua.

Ci vuole poco a farli felici

Parlo ovviamente dei bambini...Mi piace ogni tanto soffermarmi a guardare il mondo con i loro occhi ed essendo ancora io nell'animo bambina mi immedesimo a tal punto da riuscire a capire spesso quello che potrebbe fare la loro felicità. Ecco allora questo cesto di biscotti a fiori che ha fatto la felicità di Giulio e Aurelia ma anche di tutti gli amichetti d'asilo di Giulio dal momento che l'ho preparato proprio per una loro festicciola, l'aspetto parla da sé ma vi assicuro il profumo e il gusto non erano da meno. Stavolta mi ritengo davvero soddisfatta. Del resto il lollipop resta sempre l'oggetto del desiderio dei piccoli ma anche (spesso) il sogno proibito dei grandi. 
Guardate un po' la faccetta soddisfatta di Aurelia con questa latta di Chupa Chups Milky ai gusti di vaniglia, panna-fragola, lampone-vaniglia e vaniglia-cacao irresistibili davvero e non oso neppure pensare a quel che saranno i nuovi Chupa Chups ripieni di cioccolato, non vedo l'ora di assaggiarli. Del resto questa è un azienda che gode di tutta la mia ammirazione perché sa davvero come accontentare il consumatore di qualsiasi età, pensate un po' che differenziano i gusti a seconda dei paesi a cui sono destinati i prodotti immaginate qui i ChupaChups al tè (non li comprerebbe nessuno) o i nostri gusti pannosi in Cina.

 E se anche Giulio non è indifferente al fascino dei lecca lecca l'ultima sua vera passione è Peppa Pig ma non parlo di una semplice passione è quasi una fissazione tanto che ormai io sono Mamma Pig, mio marito è Papà Pig, Giulio si chiama Giorge e Aurelia è semplicemente Peppa per tutti, nonni compresi. 

Ormai il cartone non ci basta più allora siamo alla continua ricerca di librini e giochini a tema, un successone quelli di Lisciani Giochi Il libro dei colori di PappaPig con i divertenti mini puzzle è nella classifica dei dieci libri più venduti per ragazzi e Giulio ovviamente non poteva farne a meno così come de Il libro ABC, un'ottimo strumento per imparare divertendosi con i personaggi che più ama.
Parlando di Peppa Pig Giulio mi ha chiesto addirittura di preparargli la sua Casetta di biscotto, non potevo esimermi l'ho fatta a modo mio ma dà l'idea, da lì al biscotto a fiore con la pasta di marshmallow sopra passando per i Chupa Chups di Aurelia il passo è stato breve ed i biscotti sono diventati dei leccalecca. 
Ad ogni età i bambini hanno le loro passioni e così la nipotina Rebecca è nella fase di lettura intensa di gialli di Geronimo Stilton e avventure di Tea Stilton. Per accontentare lei che ormai ha otto anni basta un librino delle Tea Sisters l'ultimo edito da Piemme nella collana Vita al College ha, guarda caso, a che fare con la cucina...La torta segreta è il titolo e racconta la storia di una gara ai fornelli tra gli studenti del College di Topford. 
Anche Iemme Edizioni ha pubblicato qualcosa di simpatico per i piccini Il Mangiarime di Rossana Bazzano, un libro illustrato di ricette filastroccate per bambini. Un modo diverso per avvicinarli alla cucina sana avvalendosi anche del supporto musicale delle filastrocche in rima. 
Stimola la fantasia di adulti e bambini il particolarissimo La storia che avanza di Alessandro Lumare, pubblicato da Artebambini. Una vera particolarità per  più fantasiosi, una storia di semplicità che si compone con piccoli pezzi di avanzi che diventano essi stessi immagini e racconto.
Ora la ricetta dei Fiori di biscotto o casette e alberi che vogliate realizzare e che state aspettando da inizio post

Fiori di frolla al miele 
Tegame in ghisa smaltata BergHOFF Italia
Ingredienti:

500 g di farina 00

200 g di zucchero

100 g di burro morbido

2 uova
1 cucchiaio di miele al limone*
1 bustina di lievito
1 pz di sale
Per la copertura ai marshmallow:
200 g di marshmallow
500 g c.a. di zucchero a velo
4-5 cucchiai di acqua
coloranti alimentari
per i biscotti: impastare tutti gli ingredienti formando un panetto solido, riporlo in frigo per mezz'ora poi stenderlo con il matterello in una sfoglia non troppo sottile. Ritagliare con un tagliabiscotti a fiore tanti fiorellini anche di misure diverse infilzare ciascuno con uno spiedino di legno e cuocerli a 180° per 10-12 minuti. Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle) e il colorante fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e ritagliare le formine a fiore. Per attaccare i fiori di zucchero ai biscotti utilizzare della glassa preparata con zucchero a velo ed acqua.

2013-03-22

Crema di ceci e porcini, un piatto di montagna

Piatti Laboratorio Pesaro, canovaccio GreenGate
E' vero la primavera ha fatto il suo ingresso con un bel sole e temperature piuttosto altine qui da noi, ma non illudiamoci di freddo ancora ce ne resta un po' e con esso l'esigenza di piatti  caldi, invitanti e rassicuranti come solo quelli della cucina di montagna sanno essere.
L'ultima pubblicazione della Collana Il Lettore goloso di Ponte alle Grazie è dedicata proprio a La cucina di montagna e com'è nello stile de Il lettore goloso l'autrice del libro Francesca Negri ci fa, con metodo rigoroso e scientifico ma non per questo poco allettante, conoscere l'Italia di alta quota in 315 ricette della tradizione. Tanto famosi classici quanto vere e proprie chicche tipiche dei luoghi più impervi, chiusi e isolati del territorio nazionale, sono raccolti nel volume che diventa perciò il più ampio e completo repertorio della cucina di montagna italiana. La cucina di un universo a sé stante dove usanze e tradizioni sono state tramandate di generazione in generazione, anche in cucina. Piatti ricchi di storia, leggende e sapori antichi che sono anche un favoloso esempio di semplicità e sostenibilità. Dalla Valle d'Aosta alla Calabria, senza dimenticare le isole nessun luogo è stato tralasciato con particolare riguardo alla cucina delle Alpi, cui è dedicata la prima parte del libro ed alle minoranze linguistiche che con le loro tradizioni a tavola hanno particolarmente influenzato il patrimonio enogastronomico tradizionale italiano.

Se si parla di montagna e di sue tradizioni la parte da leone la fanno sempre e giustamente le Alpi e vi richiamo quindi un libro pubblicato diaPriuli & Verlucca dedicato proprio alla cucina di questo territorio Le Alpi a Tavola di Elma Schena e Adriano Ravera, un viaggio attraverso il retrogusto dei saperi e dei sapori della montagna. Una finestra aperta su un territorio dalla forte identità. Un libro che è nato dallo studio certo ma ancor più dalla frequentazione della gente del luogo, delle botteghe, dei mercati e delle osterie. Più di 220 ricette di tutto l'arco alpino sono un modo per descrivere attraverso l'analisi del cibo e delle tradizioni la civiltà alpina. 
Se si parla di cucina di montagna non si può certo prescindere dai legumi, ricchissimi di proteine e facilmente conservabili, una volta essiccati, hanno nutrito e sfamato generazioni e i ceci, come ho appreso nel libro appena citato, sono stati uno dei primi alimenti di cui si è nutrito l'uomo ed hanno una forte valenza simbolica per la loro forma triangolare sono associati infatti alla Trinità. 

Altro alimento tipico della cucina d'alta quota sono i funghi ed ai funghi, alla loro conoscenza ed alle ricette che con essi si possono preparare è dedicato un altro interessantissimo libro di Giovanni Capnist I funghi nella cucina veneta Ricette della tradizione, dal bosco alla tavola pubblicato postumo da Scripta Edizioni. Ricette minuziosamente descritte con cura, semplici e nel contempo straordinarie che fanno rivivere tradizioni e trasmettono un sapere ed una cultura che solo chi a fondo conosce può a sua volta far conoscere con tale amore e piacere anche a chi legge. 
Ecco io nel mio semplice piatto che è una minestra di ceci e porcini ho voluto omaggiare la cultura di montagna proponendovi due degli ingredienti più rappresentativi.

Ingredienti per 4 persone:
300 g di pasta mista
2 tazze di ceci lessati
2 funghi porcini
2 rametti di rosmarino
2 spicchi d'aglio
1 foglia d'alloro
olio extravergine d'oliva

sale
In una pentola capace, insaporire i ceci con olio, aglio, sale e rosmarino. Eliminare l'aglio e il rosmarino e frullare i ceci, allungare con acqua e cuocervi la pasta. A parte soffriggere i porcini affettati con ancora un po' d'olio, l'altro spicchio d'aglio, la foglia d'alloro e un pizzico di sale. Eliminare l'aglio e l'alloro e unire i porcini alla pasta quando è a metà cottura. Portare a cottura e poi servire con un filo d'olio a crudo.


Con questo piatto "sano" oltre che buono voglio partecipare alla raccolta Salutiamoci  che questo mese, ospitata dal blog Pappa & Cicci, prevede come ingrediente principale i ceci.

Crema di ceci e porcini, un piatto di montagna

Piatti Laboratorio Pesaro, canovaccio GreenGate
E' vero la primavera ha fatto il suo ingresso con un bel sole e temperature piuttosto altine qui da noi, ma non illudiamoci di freddo ancora ce ne resta un po' e con esso l'esigenza di piatti  caldi, invitanti e rassicuranti come solo quelli della cucina di montagna sanno essere.
L'ultima pubblicazione della Collana Il Lettore goloso di Ponte alle Grazie è dedicata proprio a La cucina di montagna e com'è nello stile de Il lettore goloso l'autrice del libro Francesca Negri ci fa, con metodo rigoroso e scientifico ma non per questo poco allettante, conoscere l'Italia di alta quota in 315 ricette della tradizione. Tanto famosi classici quanto vere e proprie chicche tipiche dei luoghi più impervi, chiusi e isolati del territorio nazionale, sono raccolti nel volume che diventa perciò il più ampio e completo repertorio della cucina di montagna italiana. La cucina di un universo a sé stante dove usanze e tradizioni sono state tramandate di generazione in generazione, anche in cucina. Piatti ricchi di storia, leggende e sapori antichi che sono anche un favoloso esempio di semplicità e sostenibilità. Dalla Valle d'Aosta alla Calabria, senza dimenticare le isole nessun luogo è stato tralasciato con particolare riguardo alla cucina delle Alpi, cui è dedicata la prima parte del libro ed alle minoranze linguistiche che con le loro tradizioni a tavola hanno particolarmente influenzato il patrimonio enogastronomico tradizionale italiano.

Se si parla di montagna e di sue tradizioni la parte da leone la fanno sempre e giustamente le Alpi e vi richiamo quindi un libro pubblicato diaPriuli & Verlucca dedicato proprio alla cucina di questo territorio Le Alpi a Tavola di Elma Schena e Adriano Ravera, un viaggio attraverso il retrogusto dei saperi e dei sapori della montagna. Una finestra aperta su un territorio dalla forte identità. Un libro che è nato dallo studio certo ma ancor più dalla frequentazione della gente del luogo, delle botteghe, dei mercati e delle osterie. Più di 220 ricette di tutto l'arco alpino sono un modo per descrivere attraverso l'analisi del cibo e delle tradizioni la civiltà alpina. 
Se si parla di cucina di montagna non si può certo prescindere dai legumi, ricchissimi di proteine e facilmente conservabili, una volta essiccati, hanno nutrito e sfamato generazioni e i ceci, come ho appreso nel libro appena citato, sono stati uno dei primi alimenti di cui si è nutrito l'uomo ed hanno una forte valenza simbolica per la loro forma triangolare sono associati infatti alla Trinità. 

Altro alimento tipico della cucina d'alta quota sono i funghi ed ai funghi, alla loro conoscenza ed alle ricette che con essi si possono preparare è dedicato un altro interessantissimo libro di Giovanni Capnist I funghi nella cucina veneta Ricette della tradizione, dal bosco alla tavola pubblicato postumo da Scripta Edizioni. Ricette minuziosamente descritte con cura, semplici e nel contempo straordinarie che fanno rivivere tradizioni e trasmettono un sapere ed una cultura che solo chi a fondo conosce può a sua volta far conoscere con tale amore e piacere anche a chi legge. 
Ecco io nel mio semplice piatto che è una minestra di ceci e porcini ho voluto omaggiare la cultura di montagna proponendovi due degli ingredienti più rappresentativi.

Ingredienti per 4 persone:
300 g di pasta mista
2 tazze di ceci lessati
2 funghi porcini
2 rametti di rosmarino
2 spicchi d'aglio
1 foglia d'alloro
olio extravergine d'oliva

sale
In una pentola capace, insaporire i ceci con olio, aglio, sale e rosmarino. Eliminare l'aglio e il rosmarino e frullare i ceci, allungare con acqua e cuocervi la pasta. A parte soffriggere i porcini affettati con ancora un po' d'olio, l'altro spicchio d'aglio, la foglia d'alloro e un pizzico di sale. Eliminare l'aglio e l'alloro e unire i porcini alla pasta quando è a metà cottura. Portare a cottura e poi servire con un filo d'olio a crudo.


Con questo piatto "sano" oltre che buono voglio partecipare alla raccolta Salutiamoci  che questo mese, ospitata dal blog Pappa & Cicci, prevede come ingrediente principale i ceci.

2013-03-21

Cuore di Mamma - Knorr e le mie orecchiette tutto sapore

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Le iniziative simpatiche nel web si susseguono ad una velocità tale da non renderci possibile spesso di partecipare a tutte visto che, tra una ricetta e un contest, la vita deve pur proseguire con tutti i suoi ordinari impegni. Stavolta però ne ho notata una organizzata da Knorr e vorrei sinceramente la vostra opinione in merito. Cuore di Mamma è il titolo della divertente campagna pubblicitaria promossa dalla nota azienda produttrice di insaporitori ed è un vero e proprio movimento di emancipazione dedicato a tutti coloro che dopo aver trascorso l'infanzia con mammina alle costole si vedono ancora perseguitati dai suoi consigli come se nulla fosse cambiato e gli anni trascorsi fossero solo un trascurabile dettaglio.
Nel video on line che vedete pubblicato nel post tre persone vere, Valentina, Alessandro ed Eleonara, figli stanchi di essere trattati ancora come bambini realizzano, con la complicità di Knorr, un messaggio pubblicitario dedicato alle mamme per far loro capire che sono cresciuti, sono in grado di badare a se stessi e anzi anche di consigliare alle mamme il loro segreto in cucina Cuore di brodo.
Uno spot tv, uno spot radiofonico e una maxi affissione sono gli stumenti che utilizzano Valentina, Alessandro ed Eleonora per trasmettere alle mamme il loro messaggio in modo efficace. E  se vogliamo emularli anche noi è semplice: basta andare sulla pagina  www.facebook.com/Vistochebuono e realizzare la nostra campagna pubblicitaria dedicata alla mamma. Non dovrà mancare ovviamente la nostra ricetta che invogli a provare Cuore di Brodo Knorr, si potrà aggiungere anche uno slogan e  una foto di quando eravamo piccoli modificata con la nostra faccia da adulti il tutto sarà inviato alla mamma in forma di cartolina con un buono sconto Cuore di Brodo per far capire alla cara mamma che tutti i figli prima o poi crescono, anche in cucina ovviamente.
Ma siccome nessuno fa niente per niente, lo scopo del gioco è diventare protagonisti della prossima campagna pubblicitaria Cuore di brodo Knorr: i cinque annunci più divertenti andranno infatti in onda in uno spot speciale il giorno della Festa della mamma.
Ecco, io non lo so se partecipo alla campagna, sapete che in fondo sono una timida, però se decido di farlo non ho dubbi sulla ricetta che utilizzerei per far capire alla mamma che mi sono culinariamente emancipata, si tratta di orecchiette Granoro risottate alla crema di zucca arricchite dal sapore particolare di un formaggio tipico della Lessinia il Cimbro, lievemente piccante, affinato da Corrado Benedetti con rosmarino e salvia due erbe aromatiche che non la zucca vanno a nozze.

Ingredienti per 4 persone.
400 g di orecchiette
600 g c.a. di polpa di zucca
1 scalogno
olio extravergine d'olive
1 noce di burro
2 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
sale e pepe
brodo vegetale con Cuore di Brodo alle verdure Knorr
Cimbro affinato con salvia e rosmarino (in assenza un buon provolone piccante).
Tagliare a tocchetti la zucca, tritare lo scalogno e soffriggerlo con un filo d'olio e il burro, unirvi la zucca, la salvia e le foglie del rosmarino, salare, papare e coprire il tegame lasciando cuocere finché la zucca risulterà disfatta, frullare un con un frullatore ad immersione fino a ridurre la zucca in crema. Portare a bollore in una pentola capace il brodo, lessarvila pasta lasciandola a metà cottura e versarla nella padella con la crema di zucca, terminare la cottura unendo un po' alla volta il brodo utilizzato per la cottura della pasta. Servire con una generosa manciata di formaggio grattugiato con la grattugia a fori larghi.

Cuore di Mamma - Knorr e le mie orecchiette tutto sapore

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Le iniziative simpatiche nel web si susseguono ad una velocità tale da non renderci possibile spesso di partecipare a tutte visto che, tra una ricetta e un contest, la vita deve pur proseguire con tutti i suoi ordinari impegni. Stavolta però ne ho notata una organizzata da Knorr e vorrei sinceramente la vostra opinione in merito. Cuore di Mamma è il titolo della divertente campagna pubblicitaria promossa dalla nota azienda produttrice di insaporitori ed è un vero e proprio movimento di emancipazione dedicato a tutti coloro che dopo aver trascorso l'infanzia con mammina alle costole si vedono ancora perseguitati dai suoi consigli come se nulla fosse cambiato e gli anni trascorsi fossero solo un trascurabile dettaglio.
Nel video on line che vedete pubblicato nel post tre persone vere, Valentina, Alessandro ed Eleonara, figli stanchi di essere trattati ancora come bambini realizzano, con la complicità di Knorr, un messaggio pubblicitario dedicato alle mamme per far loro capire che sono cresciuti, sono in grado di badare a se stessi e anzi anche di consigliare alle mamme il loro segreto in cucina Cuore di brodo.
Uno spot tv, uno spot radiofonico e una maxi affissione sono gli stumenti che utilizzano Valentina, Alessandro ed Eleonora per trasmettere alle mamme il loro messaggio in modo efficace. E  se vogliamo emularli anche noi è semplice: basta andare sulla pagina  www.facebook.com/Vistochebuono e realizzare la nostra campagna pubblicitaria dedicata alla mamma. Non dovrà mancare ovviamente la nostra ricetta che invogli a provare Cuore di Brodo Knorr, si potrà aggiungere anche uno slogan e  una foto di quando eravamo piccoli modificata con la nostra faccia da adulti il tutto sarà inviato alla mamma in forma di cartolina con un buono sconto Cuore di Brodo per far capire alla cara mamma che tutti i figli prima o poi crescono, anche in cucina ovviamente.
Ma siccome nessuno fa niente per niente, lo scopo del gioco è diventare protagonisti della prossima campagna pubblicitaria Cuore di brodo Knorr: i cinque annunci più divertenti andranno infatti in onda in uno spot speciale il giorno della Festa della mamma.
Ecco, io non lo so se partecipo alla campagna, sapete che in fondo sono una timida, però se decido di farlo non ho dubbi sulla ricetta che utilizzerei per far capire alla mamma che mi sono culinariamente emancipata, si tratta di orecchiette Granoro risottate alla crema di zucca arricchite dal sapore particolare di un formaggio tipico della Lessinia il Cimbro, lievemente piccante, affinato da Corrado Benedetti con rosmarino e salvia due erbe aromatiche che non la zucca vanno a nozze.

Ingredienti per 4 persone.
400 g di orecchiette
600 g c.a. di polpa di zucca
1 scalogno
olio extravergine d'olive
1 noce di burro
2 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
sale e pepe
brodo vegetale con Cuore di Brodo alle verdure Knorr
Cimbro affinato con salvia e rosmarino (in assenza un buon provolone piccante).
Tagliare a tocchetti la zucca, tritare lo scalogno e soffriggerlo con un filo d'olio e il burro, unirvi la zucca, la salvia e le foglie del rosmarino, salare, papare e coprire il tegame lasciando cuocere finché la zucca risulterà disfatta, frullare un con un frullatore ad immersione fino a ridurre la zucca in crema. Portare a bollore in una pentola capace il brodo, lessarvila pasta lasciandola a metà cottura e versarla nella padella con la crema di zucca, terminare la cottura unendo un po' alla volta il brodo utilizzato per la cottura della pasta. Servire con una generosa manciata di formaggio grattugiato con la grattugia a fori larghi.

2013-03-19

Zeppola-dessert per San Giuseppe

Tessuto Busatti
Per la festa del papà il dolce per eccellenza sono le zeppole, fritte o al forno secondo i gusti e le consuetudini ma di rigore con l'amarena e che sia Fabbri se no che zeppola è. Ho pensato che anche una zeppola si poteva servire in coppa a fine pasto è così nato il mio Zeppola-dessert. Crema pasticcera al limone, zeppole, amarene e qualche savoiardo per il ripieno. Il dolce è servito signori!
Ingredienti
Per le zeppole:
125 ml di acqua
40 g di burro
1 pz di sale
100 g di farina
2 uova
per la crema
2 tuorli
1/2 litro di latte
100 g di zucchero
35 g di farina
25 g di burro
1 pz di sale
1 bustina di preparato Novacrema AR.PA lieviti
per completare
amarene Fabbri con il loro sciroppo
6 savoiardi
zucchero a velo AR.PA
Portare a bollore l'acqua con il burro ed il sale, versare la farina a pioggia e mescolare finché si stacca dalle pareti. lasciar raffreddare la polentina e unire le uova uno per volta amalgamando bene. Versare il composto in una sacca e formare sulla placca foderata di carta forno delle ciambelline (regolatevi in base alle dimensioni delle coppe che volete utilizzare per il servizio) Infornare a 190° per 25-30 minuti.
Intanto preparare la crema, scaldare il latte con la scorza di limone. Mescolare i tuorli con lo zucchero, la farina e la bustina di preparato Novacrema, aggiungere il latte mescolando e portare la crema sul fuoco, unendo il burro. Cuocere mescolando finché risulterà ben densa. Tagliare 6 ciambelline in due, posare il fondo alla base delle coppette versarvi uno strato di crema e qualche amarena, posarvi sopra un savoiardo tagliato in due e bagnato con lo sciroppo d'amarena coprire ancora di crema, amarene e coprire con la parte superiore della zeppola. Decorare con crema, amarena e zucchero a velo. Far raffreddare bene in frigo prima di servire.