2014-05-21

Osteria Porta del Vaglio: la Calabria che non t'aspetti.


In Calabria siamo un po' abituati a piegare la testa, a piangerci addosso, a dire che se qualcosa non si riesce a fare come si vuole la colpa non è nostra ma di chi ci circonda, ammetto i nostri difetti e gioisco quando mi accorgo che qualcuno invece la testa la alza e fiero punta un obiettivo e cerca in ogni modo di raggiungerlo.  
Saracena è un piccolo paese dell'entroterra cosentino, non uno di quei bellissimi borghi che pur abbiamo ma un luogo ordinario con qualche bella chiesa, una straodinaria natura che diventa insuperabile salendo verso il Piano di Novacco e qualche mostro dell'edilizia nato negli anni in cui l'abusivismo era di casa ma, vuoi o non vuoi, Saracena ha sempre fatto parlare di sé e continua a farlo. E' un paese con picchi di genialità, si produce un Moscato Passito unico divenuto presidio Slow Food, annovera tra i suoi cittadini  gente capace e caparbia che ha dato il meglio in diverse discipline e mercoledì scorso ho avuto finalmente la fortuna di conoscere Gennaro Di Pace, il saracenaro che forse sta più di tutti facendo parlare di sé in questo periodo. Gennaro è un apprezzato chef di 29 anni che ha creduto in un progetto e lo ha realizzato insieme alla sua giovane compagna Rossana Gallo aprendo il suo ristorante proprio in una "vinella" del suo paese dopo un lungo peregrinare per il mondo dove lo ha portato la sua sete di conoscere il "mestiere". 
 Entrando all'Osteria Porta del Vaglio si ha come la sensazione che lo spazio e il tempo si annullino, l'atmosfera è rilassante, i toni soft e la musica jazz accompagna il servizio scandendo l'ordine dei piatti, essi stessi brani ben orchestrati. Un connubio perfetto tra la cucina che esalta la materia prima, in maggioranza di provenienza locale, e le opere d'arte di Claudia Zicari disseminate ovunque nell'ambiente. 
La passione di Gennaro Di Pace per la sua arte la riconosci nei dettagli: l'accoglienza riservata all'ospite, il pane e i grissini (anche alla liquirizia) sfornati ogni giorno, il burro d'olio lievemente aromatizzato al limone e rosmarino che viene servito con il pane caldo, la cura con cui cerca accostamenti inconsueti e l'attenzione che ritrovi nella presentazione di ogni piatto. 
Le materie prime sono accuratamente scelte dallo chef e variano di volta in volta così come la carta che si adegua al susseguirsi delle stagioni privilegiando prodotti ecosostenibili e di stagione, niente primizie e nessuna specie a rischio, preparazioni accurate che valorizzano ogni ingrediente appagando parimenti la vista e il palato.
 Ho assaggiato il Polipo al pistacchio su crema di ceci con polvere di pancetta e olive con un bellissimo fiore d'erba cipollina al centro e un insuperabile profumo d'olio calabrese, unione tra terra e mare, un riuscito matrimonio di gusto e sapidità.
 Mi sono felicemente inebriata del gusto complesso e ricercato di un Tortino di semolino con porcini scottati, salsa alla senape grezza e Moscato di Saracena e riduzione di aceto balsamico e miele di fichi.
 Sono rimasta colpita dai toni pieni e decisi di un piatto di Paccheri aglio, olio e polvere di peperone dolce con alici scottate e briciole di pane al nero di seppia.
Ho assaporato quasi con ingordigia la rotondità e delicatezza di gusto degli gnocchi di patate su crema di piselli e curcuma con polvere di piselli.
Ho gustato con una sorta di devozione la tenerezza e l'esatta mescolanza di dolcezza e acidità di un Filetto di manzo podolico al pepe verde e magliocco. Lo stesso vino  Tenute Ferrocinto annata 2012 che ha egregiamente accompagnato la cena.
Mi sono infine lasciata coccolare dal piatto dei desserts belli a vedersi, buoni da mangiare, perfettamente presentati che ho degustato secondo il suggerimento della cucina partendo dal Biancomangiare alle mandorle e crema di limoni con mandorle croccanti, proseguendo con il Semifreddo di formaggio e fragole su crema di yogurt con croccante di biscotti al burro e gelatina di fragole, concludendo con la Marquise al cioccolato nero e caffè con crema inglese e meringa.
Quando entri all'Osteria Porta del Vaglio il tempo si ferma dicevo e ti dimetichi dove sei, accorgendoti che sei stato davvero bene quando quella dolce fatina che è Rossana dopo il dessert ti chiede se gradisci il caffè e ti trovi, senza neppure saperlo, a rispondere di no per conservare ancora un po' in bocca il gusto del dolce appena assaporato. 
Stavolta insisto andateci anche se considerate Saracena fuori mano, non vi pentirete davvero di aver vissuto un'esperienza unica.
OSTERIA PORTA DEL VAGLIO
vico I° S. M. Maddalena
Saracena - Cosenza
0981 1904655
340 8712279

Osteria Porta del Vaglio: la Calabria che non t'aspetti.


In Calabria siamo un po' abituati a piegare la testa, a piangerci addosso, a dire che se qualcosa non si riesce a fare come si vuole la colpa non è nostra ma di chi ci circonda, ammetto i nostri difetti e gioisco quando mi accorgo che qualcuno invece la testa la alza e fiero punta un obiettivo e cerca in ogni modo di raggiungerlo.  
Saracena è un piccolo paese dell'entroterra cosentino, non uno di quei bellissimi borghi che pur abbiamo ma un luogo ordinario con qualche bella chiesa, una straodinaria natura che diventa insuperabile salendo verso il Piano di Novacco e qualche mostro dell'edilizia nato negli anni in cui l'abusivismo era di casa ma, vuoi o non vuoi, Saracena ha sempre fatto parlare di sé e continua a farlo. E' un paese con picchi di genialità, si produce un Moscato Passito unico divenuto presidio Slow Food, annovera tra i suoi cittadini  gente capace e caparbia che ha dato il meglio in diverse discipline e mercoledì scorso ho avuto finalmente la fortuna di conoscere Gennaro Di Pace, il saracenaro che forse sta più di tutti facendo parlare di sé in questo periodo. Gennaro è un apprezzato chef di 29 anni che ha creduto in un progetto e lo ha realizzato insieme alla sua giovane compagna Rossana Gallo aprendo il suo ristorante proprio in una "vinella" del suo paese dopo un lungo peregrinare per il mondo dove lo ha portato la sua sete di conoscere il "mestiere". 
 Entrando all'Osteria Porta del Vaglio si ha come la sensazione che lo spazio e il tempo si annullino, l'atmosfera è rilassante, i toni soft e la musica jazz accompagna il servizio scandendo l'ordine dei piatti, essi stessi brani ben orchestrati. Un connubio perfetto tra la cucina che esalta la materia prima, in maggioranza di provenienza locale, e le opere d'arte di Claudia Zicari disseminate ovunque nell'ambiente. 
La passione di Gennaro Di Pace per la sua arte la riconosci nei dettagli: l'accoglienza riservata all'ospite, il pane e i grissini (anche alla liquirizia) sfornati ogni giorno, il burro d'olio lievemente aromatizzato al limone e rosmarino che viene servito con il pane caldo, la cura con cui cerca accostamenti inconsueti e l'attenzione che ritrovi nella presentazione di ogni piatto. 
Le materie prime sono accuratamente scelte dallo chef e variano di volta in volta così come la carta che si adegua al susseguirsi delle stagioni privilegiando prodotti ecosostenibili e di stagione, niente primizie e nessuna specie a rischio, preparazioni accurate che valorizzano ogni ingrediente appagando parimenti la vista e il palato.
 Ho assaggiato il Polipo al pistacchio su crema di ceci con polvere di pancetta e olive con un bellissimo fiore d'erba cipollina al centro e un insuperabile profumo d'olio calabrese, unione tra terra e mare, un riuscito matrimonio di gusto e sapidità.
 Mi sono felicemente inebriata del gusto complesso e ricercato di un Tortino di semolino con porcini scottati, salsa alla senape grezza e Moscato di Saracena e riduzione di aceto balsamico e miele di fichi.
 Sono rimasta colpita dai toni pieni e decisi di un piatto di Paccheri aglio, olio e polvere di peperone dolce con alici scottate e briciole di pane al nero di seppia.
Ho assaporato quasi con ingordigia la rotondità e delicatezza di gusto degli gnocchi di patate su crema di piselli e curcuma con polvere di piselli.
Ho gustato con una sorta di devozione la tenerezza e l'esatta mescolanza di dolcezza e acidità di un Filetto di manzo podolico al pepe verde e magliocco. Lo stesso vino  Tenute Ferrocinto annata 2012 che ha egregiamente accompagnato la cena.
Mi sono infine lasciata coccolare dal piatto dei desserts belli a vedersi, buoni da mangiare, perfettamente presentati che ho degustato secondo il suggerimento della cucina partendo dal Biancomangiare alle mandorle e crema di limoni con mandorle croccanti, proseguendo con il Semifreddo di formaggio e fragole su crema di yogurt con croccante di biscotti al burro e gelatina di fragole, concludendo con la Marquise al cioccolato nero e caffè con crema inglese e meringa.
Quando entri all'Osteria Porta del Vaglio il tempo si ferma dicevo e ti dimetichi dove sei, accorgendoti che sei stato davvero bene quando quella dolce fatina che è Rossana dopo il dessert ti chiede se gradisci il caffè e ti trovi, senza neppure saperlo, a rispondere di no per conservare ancora un po' in bocca il gusto del dolce appena assaporato. 
Stavolta insisto andateci anche se considerate Saracena fuori mano, non vi pentirete davvero di aver vissuto un'esperienza unica.
OSTERIA PORTA DEL VAGLIO
vico I° S. M. Maddalena
Saracena - Cosenza
0981 1904655
340 8712279

2014-05-16

Nascita o battesimo? Impazza il cake design

Impazza la moda del cake design e purché vi sia pasta di zucchero ogni occasione è buona per festeggiare. Io a dire il vero non mi sento molto portata per questo tipo di pasticceria ma vi dirò è difficile davvero tenersene fuori perché ovunque se ne parla e pensate un po' c'è addirittura un festival dedicato. Si terrà a Roma dal 31.05 al 02.06 il Cake Design Italian Festival, ovviamente non manca all'evento Silikomart con la sua linea Wonder Cakes e poiché se si muovono loro le cose le fanno davvero per bene il 2 giugno dalle 14:00 presso il loro stand potrete trovare nientemeno che il mitico Renato Ardovino, il Re del Cake Design. Un appuntamento irrinunciabile per tutti i Cake Lovers!
Per il battesimo della figlia di amici mi sono un po' cimentata con l'arte del cake design anche se in versione semplificata ed ho realizzato il centrotavola di biscotti decorati che vedete in foto che ho arricchito con nastri e fiori veri, un vero successo di non difficile esecuzione (se ci sono riuscita io andate sul sicuro). 
Ho seguito la ricetta che avevo già utilizzato per i fiori di frolla dei bambini, che non cambierei davvero per nulla al mondo visto che si ottengono biscotti leggeri, profumati e gustosi, e poi con la pasta di zucchero in un solo colore è stato davvero semplice fare il resto.
Biscotti decorati
Ingredienti:
500 g di farina 00
200 g di zucchero
100 g di burro morbido
2 uova
1 cucchiaio di miele*
1 bustina di lievito
1 pz di sale
Per la copertura ai marshmallow:
150 g di marshmallow rosa e bianchi
300 g c.a. di zucchero a velo
3-4 cucchiai d'acqua
glassa reale per completare
per i biscotti: impastare tutti gli ingredienti formando un panetto solido, riporlo in frigo per mezz'ora poi stenderlo con il matterello in una sfoglia non troppo sottile. Ritagliare con i taglia biscotti delle forme scelte tanti biscottini (io ho  voluto fiori, biberon e cuori) infilzare ciascuno con uno spiedino di legno e cuocerli a 180° per 10-12 minuti. Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle)  fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e ritagliare le formine con i taglia biscotti usati per le basi. Per attaccare le forme di pasta di zucchero  ai biscotti utilizzare un po' dei glassa, decorare con la glassa bianca ogni singolo biscotto. 
* Ho utilizzato Mielbio di Fiori Rigoni di Asiago, zucchero a velo e lievito atomico AR.PA. Lieviti
N.B. Se si vuole comporre il centrotavola basterà infilzare i biscotti dopo averli decorati con un fiocchetto in una base di polistitolo posta in una ciotola decorando il bordo con fiori freschi infilzati in un anello di spugna da fiorista bagnata. Io ho rivestito la ciotola con foglie e decorato con nastri rosa.

Nascita o battesimo? Impazza il cake design

Impazza la moda del cake design e purché vi sia pasta di zucchero ogni occasione è buona per festeggiare. Io a dire il vero non mi sento molto portata per questo tipo di pasticceria ma vi dirò è difficile davvero tenersene fuori perché ovunque se ne parla e pensate un po' c'è addirittura un festival dedicato. Si terrà a Roma dal 31.05 al 02.06 il Cake Design Italian Festival, ovviamente non manca all'evento Silikomart con la sua linea Wonder Cakes e poiché se si muovono loro le cose le fanno davvero per bene il 2 giugno dalle 14:00 presso il loro stand potrete trovare nientemeno che il mitico Renato Ardovino, il Re del Cake Design. Un appuntamento irrinunciabile per tutti i Cake Lovers!
Per il battesimo della figlia di amici mi sono un po' cimentata con l'arte del cake design anche se in versione semplificata ed ho realizzato il centrotavola di biscotti decorati che vedete in foto che ho arricchito con nastri e fiori veri, un vero successo di non difficile esecuzione (se ci sono riuscita io andate sul sicuro). 
Ho seguito la ricetta che avevo già utilizzato per i fiori di frolla dei bambini, che non cambierei davvero per nulla al mondo visto che si ottengono biscotti leggeri, profumati e gustosi, e poi con la pasta di zucchero in un solo colore è stato davvero semplice fare il resto.
Biscotti decorati
Ingredienti:
500 g di farina 00
200 g di zucchero
100 g di burro morbido
2 uova
1 cucchiaio di miele*
1 bustina di lievito
1 pz di sale
Per la copertura ai marshmallow:
150 g di marshmallow rosa e bianchi
300 g c.a. di zucchero a velo
3-4 cucchiai d'acqua
glassa reale per completare
per i biscotti: impastare tutti gli ingredienti formando un panetto solido, riporlo in frigo per mezz'ora poi stenderlo con il matterello in una sfoglia non troppo sottile. Ritagliare con i taglia biscotti delle forme scelte tanti biscottini (io ho  voluto fiori, biberon e cuori) infilzare ciascuno con uno spiedino di legno e cuocerli a 180° per 10-12 minuti. Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle)  fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e ritagliare le formine con i taglia biscotti usati per le basi. Per attaccare le forme di pasta di zucchero  ai biscotti utilizzare un po' dei glassa, decorare con la glassa bianca ogni singolo biscotto. 
* Ho utilizzato Mielbio di Fiori Rigoni di Asiago, zucchero a velo e lievito atomico AR.PA. Lieviti
N.B. Se si vuole comporre il centrotavola basterà infilzare i biscotti dopo averli decorati con un fiocchetto in una base di polistitolo posta in una ciotola decorando il bordo con fiori freschi infilzati in un anello di spugna da fiorista bagnata. Io ho rivestito la ciotola con foglie e decorato con nastri rosa.

2014-05-15

Cerimonia o tè chic con le amiche? Tortine alle mandorle crema e ribes nero

Piatti e tazza con fiori Easy Life Design, tessuti Busatti

Cerimonia o tè chic con le amiche? Battesimo, comunione, nascita o matrimonio? Qualunque sia l'evento da festeggiare ecco delle tortine alle mandorle crema e ribes nero da trasformare nell'aspetto e nei colori secondo l'occasione.
L'idea mi è arrivata da I dolci di Benedetta, proseguo infatti con l'interessante raccolta Fabbri Publishing che in ogni uscita si occupa di un tema differente afferente al mondo dolce rendendo praticamente impossibile non cimentarsi viste le dettagliate spiegazioni e gli strumenti messi a disposizione in allegato ai fascicoli. 

Solo che siccome sono una curiosona creativa e i fatti miei non me li faccio mai, (mai che replicassi una ricetta così come la trovo salvo costrizione) ho deciso che il kit di taglia biscotti quadrati allegati al n.32 dell'opera dedicato alla merenda avrebbe dato il meglio di sé per delle tortine a piani da regalare, servire all'ora del tè o donare agli ospiti come ricordo di un ricevimento.
Con lo stesso impasto delle tortine ho realizzato anche una ciambella che ho rifinito come le tortine con pasta di zucchero rosa e completato con un fiori freschi inseriti in un contenitore con spugnetta e posti al centro del dolce. 

Tortine alle mandorle crema e ribes nero
Ingredienti
Per la base:
150 g di farina
100 g di mandorle pelate
250 g di zucchero
3 uova
50 ml di burro fuso
80 ml di olio
130 ml di acqua
30 ml di cognac
1 bustina di lievito per dolci*
Montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, unire il burro fuso e raffreddato e l'olio, l'acqua e il liquore, infine la farina setacciata con il lievito e le mandorle ridotte in farina . Versare il composto negli stampi e cuocere a 180°. Il tempo è molto variabile perché dipende dalla forma scelta per relaizzare le tortine a piani occorrerà versare l'impasto in una teglia da biscotti ben unta e infarinata in uno strato che non superi il centimetro, per la ciambella utilizzare un piccolo stampo a ciambella, per le tortine stampi da muffin e così via.
Per la crema:
2 tuorli 
1/2 litro di latte 
100 g di zucchero 
35 g di farina 
25 g di burro 
1 pz di sale
vaniglia
1 bustina di preparato Novacrema (in assenza altri due tuorli)
Scaldare il latte con la vaniglia. Mescolare i tuorli con lo zucchero, la farina e la bustina di preparato Novacrema, aggiungere il latte mescolando e portare la crema sul fuoco. Una volta che la crema risulterà densa, unire il burro e mescolare.
Per la pasta di zucchero:
200 g di marshmallow
400 g c.a. di zucchero a velo
4-5 cucchiai di acqua
coloranti alimentari
Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle) e il colorante fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e utilizzarla a piacere.
Per completare:
1 vasetto di confettura di ribes nero
100 g zucchero a velo, succo di limone ed albume per la glassa reale
Tagliare i dolcini e farcirne ogni strato con crema e confettura di ribes. Coprire tutta la superficie con pochissima crema spalmata bene e rivestirla con la pasta di zucchero. Aggiungere un po' d'albume montato e qualche goccia di limone allo zucchero a  velo fino ad ottenere un glassa densa, versarla in una siringa per decorazioni con beccuccio fine e completare i dolcini con le decorazioni preferite, si possono aggiungere fiori (veri o di zucchero), ciliegie candite, mandorle a lamelle etc.
Per la ricetta ho utilizzato zucchero a velo, lievito vanigliato e Novacrema AR.PA. Lieviti; confettura Fiordifrutta Ribes Nero Rigoni di Asiago.
 Anche il formato muffin è perfetto per questi dolcini e se scegliete colori tenui per la pasta di zucchero che li ricopre l'effetto sarà assicurato.

Che m'inventerò con le formine per pancake allegate al n.33 de I dolci di Benedetta o con  i successivi? Sono curiosa anch'io di scoprirlo.

Cerimonia o tè chic con le amiche? Tortine alle mandorle crema e ribes nero

Piatti e tazza con fiori Easy Life Design, tessuti Busatti

Cerimonia o tè chic con le amiche? Battesimo, comunione, nascita o matrimonio? Qualunque sia l'evento da festeggiare ecco delle tortine alle mandorle crema e ribes nero da trasformare nell'aspetto e nei colori secondo l'occasione.
L'idea mi è arrivata da I dolci di Benedetta, proseguo infatti con l'interessante raccolta Fabbri Publishing che in ogni uscita si occupa di un tema differente afferente al mondo dolce rendendo praticamente impossibile non cimentarsi viste le dettagliate spiegazioni e gli strumenti messi a disposizione in allegato ai fascicoli. 

Solo che siccome sono una curiosona creativa e i fatti miei non me li faccio mai, (mai che replicassi una ricetta così come la trovo salvo costrizione) ho deciso che il kit di taglia biscotti quadrati allegati al n.32 dell'opera dedicato alla merenda avrebbe dato il meglio di sé per delle tortine a piani da regalare, servire all'ora del tè o donare agli ospiti come ricordo di un ricevimento.
Con lo stesso impasto delle tortine ho realizzato anche una ciambella che ho rifinito come le tortine con pasta di zucchero rosa e completato con un fiori freschi inseriti in un contenitore con spugnetta e posti al centro del dolce. 

Tortine alle mandorle crema e ribes nero
Ingredienti
Per la base:
150 g di farina
100 g di mandorle pelate
250 g di zucchero
3 uova
50 ml di burro fuso
80 ml di olio
130 ml di acqua
30 ml di cognac
1 bustina di lievito per dolci*
Montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, unire il burro fuso e raffreddato e l'olio, l'acqua e il liquore, infine la farina setacciata con il lievito e le mandorle ridotte in farina . Versare il composto negli stampi e cuocere a 180°. Il tempo è molto variabile perché dipende dalla forma scelta per relaizzare le tortine a piani occorrerà versare l'impasto in una teglia da biscotti ben unta e infarinata in uno strato che non superi il centimetro, per la ciambella utilizzare un piccolo stampo a ciambella, per le tortine stampi da muffin e così via.
Per la crema:
2 tuorli 
1/2 litro di latte 
100 g di zucchero 
35 g di farina 
25 g di burro 
1 pz di sale
vaniglia
1 bustina di preparato Novacrema (in assenza altri due tuorli)
Scaldare il latte con la vaniglia. Mescolare i tuorli con lo zucchero, la farina e la bustina di preparato Novacrema, aggiungere il latte mescolando e portare la crema sul fuoco. Una volta che la crema risulterà densa, unire il burro e mescolare.
Per la pasta di zucchero:
200 g di marshmallow
400 g c.a. di zucchero a velo
4-5 cucchiai di acqua
coloranti alimentari
Sciogliere in tegame dal fondo spesso le caramelle con l'acqua, unire fuori dal fuoco lo zucchero a velo (circa il doppio del peso delle caramelle) e il colorante fino a che diverti un impasto modellabile. Stendere la pasta di zucchero con il matterello e utilizzarla a piacere.
Per completare:
1 vasetto di confettura di ribes nero
100 g zucchero a velo, succo di limone ed albume per la glassa reale
Tagliare i dolcini e farcirne ogni strato con crema e confettura di ribes. Coprire tutta la superficie con pochissima crema spalmata bene e rivestirla con la pasta di zucchero. Aggiungere un po' d'albume montato e qualche goccia di limone allo zucchero a  velo fino ad ottenere un glassa densa, versarla in una siringa per decorazioni con beccuccio fine e completare i dolcini con le decorazioni preferite, si possono aggiungere fiori (veri o di zucchero), ciliegie candite, mandorle a lamelle etc.
Per la ricetta ho utilizzato zucchero a velo, lievito vanigliato e Novacrema AR.PA. Lieviti; confettura Fiordifrutta Ribes Nero Rigoni di Asiago.
 Anche il formato muffin è perfetto per questi dolcini e se scegliete colori tenui per la pasta di zucchero che li ricopre l'effetto sarà assicurato.

Che m'inventerò con le formine per pancake allegate al n.33 de I dolci di Benedetta o con  i successivi? Sono curiosa anch'io di scoprirlo.

2014-05-12

Matrimonio in rosa con zuppa inglese meringata

Porcellane La Porcellana Bianca, tovaglia Busatti
Maggio è il mese delle cerimonie...tra rose e colori di primavera via libera a matrimoni, comunioni, battesimi. Certo rivolgersi a ristoranti e catering è sempre una gran comodità piuttosto che allestire da soli in casa un ricevimento. I tempi moderni ci portano a delegare ma quanto erano belle quelle feste che le nostre nonne e le nostre mamme erano capaci di realizzare tra le mura domestiche! Con l'aiuto di qualche suggerimento si può anche oggi creare una festa da ricordare per pochi invitati o comunque se non organizzare completamente il ricevimento quanto meno dedicarsi a qualche particolare. 
 E' bello in occasione di un matrimonio allestire un buffet di supporto a casa dei genitori per accogliere gli ospiti prima della cerimonia così com'è ancora in uso da noi o limitarsi alla realizzazione di qualche decoro, anche i segnaposto eventualmente. Per il battesimo e la comunione si può osare con un buffet casalingo o realizzare  semplicemente qualche decorazione per la tavola e anche qualche dolcino da offrire agli ospiti anche se il ricevimento non si svolge a casa. In questo e nei prossimi post voglio darvi qualche idea facile e bella per far felice qualche persona cara.

Una cosa è certa prima di ricevere assicuratevi che la casa sia pulita e ordinata e se non sapere proprio da dove iniziare non dovete scavare nella storia tra i manuali di "applicazione tecnica" delle vostre mamme,
 basterà fare un salto in libreria ed acquistare Detto Fatto. La casa stanza per stanza di Caterina Balivo pubblicato da Rizzoli e Rai Eri. Non so se conoscete il format di Rai2 Detto Fatto presentato dalla Balivo i suggerimenti offerti in trasmissione con chiari tutorial sono tanti ma gli imperdibili sono stati racchiusi in un indispensabile volume. Caterina Balivo, con l’aiuto dei tutor del programma ci insegna nel libro come nel programma a cavarcela nella vita quotidiana e a risparmiare mettendo in campo manualità, creatività e praticità, per risultati sorprendenti al di là di ogni aspettativa. Stanza per stanza progetti di fai da te, economia domestica e giardinaggio  spiegati passo passo e corredati da foto e chiare illustrazioni.
Per le future spose anche quando non ci si può permettere una vera wedding planner, che molto spesso costa meno di quanto si pensi, può essere davvero utile qualche manuale a tema come Wedding Planner? Si, lo voglio! per avere i preparativi sotto controllo, farsi un'idea chiara di quello che sarà il lavoro di organizzazione e pianificare per tempo cerimonia  e ricevimento per non fare le cose alla carlona. 
Scritto dalla nota wedding planner Cinzia Sabatini pubblicato da Sovera Edizioni racconta i successi e i segreti dei suoi matrimoni. Realizzare un matrimonio perfetto non è da tutti anche perché le variabili sono davvero tante ma organizzarsi a dovere evitando di tralasciare ogni singolo particolare può davvero fare la differenza rendendo le nozze indimenticabili non solo per gli sposi ma anche per ogni singolo invitato. Magari poi leggendo le storie del libro e guardando le meravigliose foto del volume vi cerrà davvero voglia di dedicare parte del badget a una brava wedding planner.
E' vero che il bianco e il crema restano sempre i classici intramontabili per il matrimonio ma ditemi voi se qualche pennellata di rosa come sulla tavola che ho allestito e qualche dettaglio in verde non sono assolutamente adorabili.
E se il matrimonio dev'essere tradizione anche i dolci da servire lo devono essere, bignè zuccherati e zuppa inglese anche per i loro fantastici colori non dovrebbero assolutamente mancare così come confetti, magari di diverse qualità visto che adesso in commercio se ne trovano di svariati tipi e perché no delle eleganti gelatine di frutta (nude mi raccomando) in tenui colori .
Vi lascio comunque la ricetta della zuppa inglese che ho completato con meringa e mandorle a lamelle.
Zuppa inglese meringata
per la crema gialla:
2 tuorli
1/2 litro di latte
100 g di zucchero
35 g di farina
25 g di burro
1 pz di sale
vaniglia
1 bustina di preparato Novacrema AR.PA lieviti
per la crema al cioccolato:
 100 g di cioccolato fondente 70% di cacao
2 tuorli
1/2 litro di latte
100 g di zucchero 35 g di farina
1 pz di sale
1 bustina di preparato Novacrema AR.PA lieviti
vaniglia
per la meringa:
4 albumi
pari peso di zucchero semolato
1 pz di sale
per completare:
savoiardi o pan di spagna
1 bicchiere di alkermes
2 cucchiai di zucchero liquido
50 g di mandorle a lamelle 
Le creme si possono realizzare insieme unendo entrambe le dosi di ingredienti e poi suddividerle alla fine per il tocco finale.  Scaldare il latte con la vaniglia. Mescolare i tuorli con lo zucchero, la farina e le bustine di preparato Novacrema, aggiungere il latte mescolando e portare la crema sul fuoco. Una volta che la crema risulterà densa levarne mezza dose e porla in un'altra ciotola, aggiungere il cioccolato fuso a bagnomaria, alla metà restante di crema unire il burro. 
Preparare la bagna unendo al iquore lo zucchero e altrettanta acqua. Bagnare i savoiardi con la bagna di alkermes e formare il primostrato in una ciotola di vetro o nei bicchierini, coprire con la crema gialla, formare un secondo strato di biscotti inzuppati e coprire con la crema al cioccolato. Montare gli albumi con metà dello zucchero e il sale aggiungere gradatamente l'altro zucchero finché la meringa risulterà soda e lucidissima, distribuirla sul dolce, guarnire con le lamelle di mandorla (meglio se tostate) e stabilizzare la meringa con un caramellizzatore a fiamma.